ADOTTA IL SEGUENTE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE art. 1, comma 8 della legge 190/2012 TRIENNIO

Documenti analoghi
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO VIA FOSSA DELLA NEVE PRIZZI (PA)

Prot. n. 176 del 14/01/2016

Via Carducci, MODUGNO(Bari) Tel. 080/ Fax 080/ sito web:

I.C..42 C.D."Carafa Salvemini" Via Marfella,6-E NAPOLI- TEL Cod.F isc C.M. NAIC8EY0OL

Il Consiglio di Istituto

ISTITUTO COMPRENSIVO A. CROSARA

pec:

Istituto Statale Polispecialistico San Paolo

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. (art. 1, commi 5, 7, 8, 9 e 59 della L. 190/2012)

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PER IL 1^ CIRCOLO DIDATTICO IV NOVEMBRE art. 1, comma 8 della legge 190/2012 TRIENNIO

ISTITUTO COMPRENSIVO L. BATTAGLIA FUSIGNANO Via V. Veneto, FUSIGNANO (RA) Tel. : Fax 0545/956374

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Il consiglio d istituto ADOTTA IL SEGUENTE

Oggetto: L. n.190 del 6 novembre Disposizioni per la prevenzione e repressione della corruzione e dell illegalità nella P.A.

2) ATTIVITA' NELL'AMBITO DELL'ISTITUZIONE SCOLASTICA All'interno dell'istituzione scolastica hanno luogo le sotto riportate tipologie di attività.

(art. 1, commi 5,7,8,9 e 59 della L. 190/2012)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO PIAZZA SICILIA DI MILANO ANNI

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO MAFFUCCI DI MILANO ANNI

Autorità Nazionale Anticorruzione

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DELL'ISTITUTO COMPRENSIVO VIA MAFFUCCI DI MILANO ANNI

21/06/2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (PTTI)

Autorità Nazionale Anticorruzione

Programma Triennale per la trasparenza e l integrità

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (art. 1, commi 5, 7, 8, 9 e 59 della L. n.190/2012) Prot.n. 543/C41 Cividale del Friuli, 27/01/2014

L'ATTO D INDIRIZZO DEL RESPONSABILE PER LA REDAZIONE DEL PTTI

PIANO PER LA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

Il Consiglio di Istituto

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)

PIANO PER LA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA TRIENNIO Adottato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 17/06/2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ (PTTI)

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

COMUNE DI REGGELLO. Provincia di Firenze

Prospetto dati oggetto di pubblicazione obbligatoria

Programma Triennale per la Trasparenza e l Integrità

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

REGOLAMENTO PER I CONTRATTI DI PRESTAZIONE D OPERA CON ESPERTI AI SENSI DELL'ART.33, SECONDO COMMA, LETT. G) DEL D.I. N. 44/2001

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2016/2018. (articolo 10 del D.L.vo 14 marzo 2013, n. 33) INTRODUZIONE

L I C E O S C I E N Z E U M A N E già ISTITUTO MAGISTRALE STATALE A M E D E O D I S AVO I A D U C A D ' AO S TA

Istituto Comprensivo Statale Aldo Moro

DECRETO DEL SINDACO N 8 DEL

Responsabile dell attuazione della misura. 25 gennaio di ogni anno RPCT. Direzione Generale. Il Direttore della UOC Controllo di Gestione

DELIBERA DEL DIRETTORE GENERALE. 154 / 2019 del 24/05/2019

Responsabile dell attuazione della misura. 25 gennaio di ogni anno RPCT. Direzione Generale. Il Direttore della UOC Controllo di Gestione

Università degli Studi di Siena

Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Avellino PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Gesam S.p.A. Via Nottolini, Lucca PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

COMUNE DI DELLO. Provincia di Brescia PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Prot. n. 5438/A35 Taranto,

ISTITUTO COMPRENSIVO PERUGIA 9

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE Guglielmo Marconi " Latina

PTTI PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ TRIENNIO

DETERMINA DEL DIRETTORE GENERALE DELL AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLE MARCHE N. 170/DG DEL 15/12/2014

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)

INTRODUZIONE ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI ATTRIBUITE ALL ISTITUZIONE SCOLASTICA

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ (PTTI) del. n 17 del Consiglio d Istituto del 17/06/2016

Programma Triennale per la Trasparenza e l Integrità (art. 10, comma 1, D.Lgs. 33/2013)

Istituto di Istruzione Superiore F. Corni Liceo e Tecnico

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

Repubblica Italiana Regione Siciliana Distretto Scol. N 54

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

Piano triennale per la trasparenza e l integrità

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

ISTITUTO COMPRENSIVO DI TOLMEZZO

Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/ /0062

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI (P.T.T.I.)

39 CIRCOLO DIDATTICO STATALE GIACOMO LEOPARDI Via Giacomo Leopardi n Napoli Telefono/Fax:

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ (P.T.T.I.) ANNI S C H E M A

Autorità Idrica Toscana

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (PTTI)

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Savona

ALLEGATO A DATI DA PUBBLICARE

ISTITUTO COMPRENSIVO 1 FROSINONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (art. 1, commi 5, 7, 8, 9 e 59 della L. n.190/2012)

Piano formativo anticorruzione 2016/2018

La Dirigente. i docenti interessati a presentare domanda per l assegnazione delle Funzioni Strumentali al PTOF secondo quanto di seguito indicato:

Approvato in seduta di Consiglio dell'ordine, Belluno il

Prot.2496 /C20 Taranto,

PIANO TRIENNALE TRIENNIO (art. 1 comma 8, legge 6 novembre 2012, n. 190)

VERIFICA CONFORMITA DEI DATI PUBBLICATI NELLA SEZIONE AMMINITRAZIONE TRASPARENTE.

UNIONE LOMBARDA DEI COMUNI DI BELLUSCO E MEZZAGO Provincia di Monza e della Brianza (MB)

IL CONSIGLIO DI CIRCOLO

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L'INTEGRITA'

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

DIRETTIVA DI MASSIMA SUI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI

Programma triennale per la trasparenza e integrità

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CERNOBBIO

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)

Società Farmacie Emilia Romagna Associate (S.F.E.R.A) S.r.l.

PIANO TRIENNALE TRIENNIO (art. 1 comma 8, legge 6 novembre 2012, n. 190)

Incarichi e funzioni Assistenti amministrativi

Prot. N. 3613/A15 del 23/06/2016

PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE

Transcript:

Vista la legge 190/2012, in particolare l articolo 1, commi 5, 7,8,9,10 e 59; Visto l art. 34 bis, comma 4 del DL 18/10/2012; Vista la circolare n 1 del 25/1/2013 del Dipartimento della funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; Visto il prospetto b del 5/2/2013 dalla CIVIT; Visto il D.L.vo 33/2013; Visto il D.Lgs. 97/2016 Viste le Linee guida sull applicazione alle istituzioni scolastiche delle disposizioni di cui alla legge 6 novembre 2012, n. 190 e al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 emanate dall ANAC con delibera n. 430 del 13 aprile 2016 Vista la Delibera ANAC n. 1208 del 22 novembre 2017 Vista la Delibera ANAC n. 1074 del 21novembre 2018 Visto il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza delle istituzioni scolastiche della Sicilia 2019-2021, adottato dal Ministro con Decreto n. 81 del 31 gennaio 2019 Il Consiglio di Istituto Nella seduta del 21/02/2019 ADOTTA IL SEGUENTE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE art. 1, comma 8 della legge 190/2012 TRIENNIO 2019-2021

1) CARATTERISTICHE DELL AMMINISTRAZIONE Tipologia: istituzione scolastica; Tipologia specifica e denominazione: IIS G.B:Odierna Palma di Montechiaro Articolazione: 2 plessi Scolastici; Indirizzi di Studio: Liceo Scientifico Nuovo Ordinamento Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate Istituto Tecnico Indirizzo Informatica e Telecomunicazioni Istituto Professionale Servizi per la sanità e l assistenza sociale Personale in servizio: - dirigente scolastico: Annalia Todaro - direttore dei servizi generali e amministrativi: Gledis Genovese - docenti: n 94 - assistenti amministrativi: n 6 - assitenti tecnici:n 2 - collaboratori scolastici: n 8 2) ATTIVITA NELL AMBITO DELL ISTITUZIONE SCOLASTICA All interno dell istituzione scolastica hanno luogo le sotto riportate tipologie di attività. 1) ATTIVITA DIDATTICHE: lezioni, scrutini, esami, programmazione, funzionamento degli organi collegiali etc; 2) ATTIVITA AMMINISTRATIVA: a) gestione del personale e degli alunni; b) contabilità e gestione delle risorse finanziarie e strumentali; c) acquisti di beni e servizi; d) rapporti con altri soggetti e amministrazioni. 3) ATTIVITA GENERALI: vigilanza, pulizia, sicurezza nei luoghi di lavoro etc. 3) RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE EX ART. 1, COMMA 7DELLA L. 190 /2012 Stante il ruolo ricoperto e le funzioni svolte dal dirigente scolastico cui compete l adozione di tutti i provvedimenti e atti di gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali nell ambito dell istituzione scolastica di cui è responsabile, l Autorità non ritiene opportuno, in coerenza con le indicazioni fino ad oggi espresse di evitare la sovrapposizione di funzioni gestionali in aree a più elevato rischio di corruzione con quelle di RPC, che lo stesso possa assumere anche il ruolo di RPC. Il dirigente scolastico, infatti, è l unica figura dirigenziale presente nelle istituzioni scolastiche e, in quanto tale, è responsabile di attività che potrebbero essere a rischio di fenomeni

corruttivi. L attribuzione dell incarico di RPC al dirigente scolastico potrebbe, dunque, comportare uno svolgimento non efficiente delle funzioni e dei compiti che la normativa prevede in capo allo stesso RPC. Il particolare assetto delle strutture preposte all istruzione rende pertanto necessario valutare una diversa opzione e indirizzare la scelta del RPC verso altre figure di livello dirigenziale che, seppure non organicamente inserite nelle singole istituzioni scolastiche, siano idonee a svolgere tale incarico. Tenuto conto dell articolazione periferica del sistema scolastico e dei rapporti che intercorrono tra le istituzioni scolastiche e l Amministrazione ministeriale, si ritiene di individuare il RPC nel Direttore dell Ufficio scolastico regionale. Considerato l ambito territoriale particolarmente esteso, al fine di agevolare il RPC, i dirigenti di ambito territoriale operano quali referenti del RPC. Questi ultimi, infatti, dispongono di una effettiva conoscenza della realtà scolastica del territorio provinciale, considerate le ampie funzioni di assistenza e supporto alle istituzioni scolastiche attribuite agli uffici dirigenziali di livello non generale nell ambito dell organizzazione di ciascun ufficio scolastico regionale, ai sensi del D.P.C.M. 11 febbraio 2014, n. 98. Il RPC coordina e monitora le attività di prevenzione e le correlate responsabilità attribuite dalla normativa per l ambito territoriale di competenza; pertanto, ciascun Direttore regionale svolge le funzioni di RPC per tutte le istituzioni scolastiche statali che rientrano nella sfera di competenza. I referenti del RPC, ovvero i dirigenti di ambito territoriale, verificano e sollecitano istituzioni scolastiche sono i soggetti cui compete l attuazione delle misure individuate nel Piano. Le misure, infatti, come indicato nell aggiornamento 2019 al Piano, si sostanziano in interventi di tipo organizzativo e di gestione delle ordinarie attività amministrative da attuare laddove il rischio corruttivo è più elevato. 4) VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CORRUZIONE La valutazione del rischio di corruzione all interno dell istituzione scolastica è condotta con modalità differenziale in ragione delle tipologie di attività indicate al precedente punto 2 ed è basato sulla rilevazione degli episodi corruttivi, situazioni di conflitto d interessi e infrazioni disciplinari aventi contenuto patrimoniale, avvenuti negli ultimi tre anni. Sulla base della predetta rilevazione il rischio viene classificato mediante i livelli: basso, medio, alto, come specificato nella tabella che segue:

TABELLA DEL LIVELLO DI RISCHIO E DELLE MISURE DI PREVENZIONE E CONTRASTO N TOTALE DI EPISODI RILEVATI 0 DA 1 A 5 OLTRE 5 LIVELLO DI RISCHIO BASSO MEDIO ALTO CONTROMISURE osservanza procedure e controlli di tipo ordinario previsti dalle norme e regolamenti; formazione di base del personale innalzamento del livello di attenzione; controlli mirati e a campione; riunioni periodiche del personale; formazione annuale controlli generalizzati su tutti i procedimenti amministrativi riguardanti transazioni patrimoniali o utilità; riunioni trimestrali con il personale; interventi di formazione ricorrente

RILEVAZIONI NELL'IIS G.B.ODIERNA ATTIVITA DIDATTICHE ATTIVITA AMMINISTRATIVA SERVIZI GENERALI N EPISODI CORRUTTIVI NEGLI ULTIMI 3 ANNI N INFRAZIONI AVENTI CONTENUTO PATRIMONIALE NEGLI ULTIMI 3 ANNI N EPISODI DI CONFLITTO DI INTERESSE SEGNALATI NEGLI ULTIMI 3 ANNI o o o o o o o o o Sulla base delle rilevazioni sopra indicate, il rischio di corruzione nell IIS G.B.Odierna, per ciascuna delle tipologie di attività, è classificato nel livello basso. 5) PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E CONTROLLO DELLE ATTIVITA CON MODALITA ORDINARIE Richiamato che la prevenzione della corruzione è un istanza strettamente connessa con quella della trasparenza e con la performance organizzativa e individuale, si riafferma come il presente piano costituisca un ambito di intervento nel quale si rilevano le ricadute di: a. Programma Triennale per la Trasparenza (PTTI) ex Art. 10 del D.L.vo 33/2013; b. Piano Triennale per la performance ex Art.10, comma 1, lettera a del D.L.vo 150/2009. La prevenzione ed il controllo delle attività scolastiche viene effettuata tramite le procedure di seguito riportate. A) ISTRUZIONE AMMNISTRATIVA L istruzione dei procedimenti amministrativi comprende tre fasi: c. a) accordi di massima col dirigente scolastico; d. b) predisposizione dell atto formale; e. c) firma da parte del dirigente e, ove previsto, degli altri soggetti. Nel caso in cui l atto debba essere deliberato da un organo collegiale la fase istruttoria

comprende i soli punti a e b. In caso di attività seriali gli accordi di cui al precedente comma 2, lettera a, sono stabiliti all inizio dell anno scolastico o delle attività. L istruzione riguarda anche l elaborazione del Programma Annuale, del Conto Consuntivo, incluse le parti tabellari delle relazioni di accompagnamento nonché l'effettuazione delle verifiche e delle variazioni di bilancio. Il DSGA provvede alla esecuzione ed alla pubblicità degli atti amministrativo-contabili regolarmente firmati o deliberati. Il DSGA predispone anche una specifica sezione destinata alla illustrazione analitica delle allocazioni di bilancio da inserire nelle relazioni di accompagnamento al Programma Annuale ed al Conto Consuntivo. Il DSGA monitora e cura il rispetto dei termini previsti per la conclusione dei procedimenti amministrativi. B) ACQUISTI DI BENI E SERVIZI 1) L affidamento di incarichi a personale esterno con costi a carico dell istituzione scolastica è disposto esclusivamente per attività o progetti didattici che abbiano i seguenti requisiti: a) indisponibilità del personale interno; b) attività la cui mancata realizzazione costituisce pregiudizio alla completezza di contenuti c) essenziali dell offerta formativa istituzionale; d) attività di arricchimento o ampliamento dell offerta formativa. 2) L individuazione del personale esterno per le attività di cui al punto 1 è effettuata direttamente dal dirigente scolastico, o da suo delegato, per importi sino a 10.000,00 euro, sulla base dei seguenti criteri: a) possesso del titolo di studio, professionale o abilitazione specifica; b) esperienze pregresse di prestazione d opera presso l istituto, valutate positivamente; c) continuità didattica; d) esperienze pregresse di prestazione d opera presso altri istituti, valutate positivamente; e) esperienze con alunni della medesima fascia d età degli alunni destinatari del progetto. 3) L incarico viene attribuito mediante la stipula di specifico contratto; la stipula dei contratti non è condizionata dalla appartenenza o meno del contraente all amministrazione scolastica o da particolari condizioni di stato giuridico; è invece subordinato alla compatibilità degli impegni ed orari stabiliti dalla scuola con eventuali impegni esterni del contraente. 4) Per importi superiori il dirigente scolastico pubblica all albo il bando per l individuazione dell esperto esterno; la predetta comunicazione dovrà contenere: a) le caratteristiche essenziali del progetto e dell incarico o le modalità di esecuzione delle b) prestazioni; c) i requisiti richiesti; d) i criteri per l affidamento dell incarico e) il compenso;

f) i termini e le modalità di presentazione delle istanze da parte degli interessati. In caso di più progetti la comunicazione conterrà anche la precisazione se l affidamento avviene in forma distinta per ciascuno specifico progetto o per gruppi di progetti. 5) Gli aspiranti all incarico possono produrre istanza indicando il possesso dei requisiti di cui ai commi 2 e 3. 6) L individuazione del contraente, fra gli aspiranti di cui al precedente punto 5, viene effettuata da una commissione di esperti nominata dal dirigente; la partecipazione alle attività della commissione non dà titolo a compensi. 7) Qualora, decorsi i termini di presentazione, non siano state prodotte richieste di affidamento d incarico in relazione ad uno o più progetti, il dirigente scolastico procede direttamente alla individuazione del contraente sulla base di contatti diretti. 8) Indipendentemente dalle modalità di individuazione e affidamento, i soggetti incaricati dovranno uniformare le loro attività a: f) indicazioni nazionali vigenti; g) indirizzi stabiliti nel POF; h) orari delle lezioni; i) regolamenti per la sicurezza. Di norma i soggetti incaricati non fanno uso di strumentazioni o dispositivi elettrici o in grado di costituire fonte di rischio. In caso di bisogno, i medesimi dovranno farne oggetto di espressa richiesta, prima della sottoscrizione del contratto, ai fini dell apertura delle necessarie posizioni assicurative. 9) I commi precedenti non riguardano i viaggi d istruzione, visite guidate etc per i quali si applicano le disposizioni di cui ai punti successivi. 10) Il dirigente scolastico, per l acquisizione e la scelta di servizi formativi aventi dislocazione territoriale (piscina, cinema, sale polifunzionali etc) può derogare dalle prescrizioni di cui ai commi precedenti e applicare il criterio della viciniorità. 11) L individuazione del fornitore di beni o servizi viene effettuata dal dirigente scolastico o da un suo delegato nei termini specificati ai commi seguenti: a) - ove previsto, prioritariamente nell ambito della piattaforma Acquist in Rete PA; b) - per beni e servizi non disponibili nelle offerte CONSIP, presso il mercato di riferimento secondo le modalità indicate ai punti seguenti. a. Importi sino a 10.000,00 euro l acquisizione è effettuata dal dirigente scolastico o suo delegato presso il fornitore giudicato più vantaggioso; nell ambito dei criteri di selezione si tiene conto di: - rapporto qualità/prezzo dei beni rilevati, offerti o proposti; - soddisfazione nelle pregresse forniture; - tempi di consegna; - qualità e tempi di assistenza e/o consulenza; b. Per il rinnovo delle scorte di materiale di facile consumo (cancelleria, pulizie etc.), per l acquisto di strumenti di segreteria e per interventi di manutenzione il DSGA è delegato

a provvedere direttamente sulla base di contatti diretti. c. Per importi superiori l individuazione del fornitore viene effettuata sulla base del maggior vantaggio che contemperi i costi, la qualità del prodotto, incluse eventuali offerte, prestazioni, soluzioni innovative etc e le caratteristiche del fornitore quali brevità dei tempi di consegna, degli interventi di manutenzione etc. La predetta individuazione viene effettuata da una commissione di esperti nominata dal dirigente sulla base di almeno tre preventivi; la partecipazione alle attività della commissione non dà titolo a compensi. 12) I preventivi di cui al precedente punto 11, lettera b, sono acquisiti tramite: invio diretto da parte dei fornitori a seguito di lettera d invito; dai siti web dei fornitori; a seguito di specifica richiesta da parte dell istituto. In tal caso la richiesta contiene le seguenti specificazioni: a) descrizione del prodotto/servizio richiesto; b) elementi, criteri e modalità di selezione; c) se l acquisto può essere o no suddiviso in parti singole valutabili e acquistabili distintamente; d) data e orario entro la quale il preventivo deve essere a disposizione dell istituto; e) ogni altra informazione prevista da norme o considerata utile per il rapporto di fornitura. 13) La commissione di cui al precedente punto 11 lett. b può impiegare modelli o tabelle comparative comprendenti indicatori, parametri etc. 14) Per forniture riguardanti l ufficio di segreteria, beni di tipo ordinario quali materiali per le pulizie, assicurazione integrativa etc, la commissione é nominata dal DSGA. C) INCARICHI AGGIUNTIVI Il DSGA e il dirigente scolastico assicurano il pieno rispetto delle disposizioni contenute nell art. 53 del D.L.vo 165/2001 e successive modificazioni, con particolare attenzione a quelle introdotte dalla L. 190/2012. Prima del conferimento di un incarico il responsabile di cui al precedente punto 3 e il dirigente scolastico verificano la non sussistenza di situazioni di conflitto d interesse, anche potenziale e, ove previsto, firmano congiuntamente la relativa attestazione. 6) MONITORAGGIO DEI SOGGETTI CHE UTILIZZANO STRUTTURE SCOLASTICHE La concessione in uso di strutture scolastiche a soggetti esterni è deliberata dal consiglio d istituto; in caso di urgenza la concessione è provvisoriamente disposta dal dirigente scolastico; in tal caso il dirigente sottopone l approvazione al consiglio nella prima seduta utile. Il DSGA istruisce e verifica la regolarità dei procedimenti di concessione e la sussistenza di eventuali situazioni di conflitto d interesse.

7) TRASPARENZA AMMINISTRATIVA Per i livelli di qualità della trasparenza amministrativa si rimanda al sopra richiamato programma triennale per la trasparenza e l integrità, periodo 2019-2021. 8) CONFLITTO D INTERESSI Il responsabile di cui al precedente punto 3 vigila in ordine all applicazione dei comma 41 e 42 lett h della legge 190/2012. 9) OPERAZIONI ESCLUSE Nei punti che seguono sono riportati compiti e funzioni che non vengono applicati all IIS G,B,Odierna 1) Selezione del personale 2) La funzione di cui al comma 5, lettera b della legge 190/2012 non viene effettuata in quanto la definizione delle procedure per selezionare il personale è materia in capo a soggetti extrascolastici. 3) Trasmissione dei dati di cui all art.1, commi 39 e 40 della legge 190/2012 (rilevamento posizioni dirigenziali attribuite anche a soggetti esterni) 4) La trasmissione dei dati di cui alle norme sopra richiamate non viene effettuata in quanto: i) nelle istituzioni scolastiche non sussiste la possibilità di incaricare ulteriori dirigenti; ii) le scuole non sono assoggettate al controllo degli OIV (Art. 74, comma 4 del D.L.vo 150/2009). 5) Trasmissione e pubblicazione dei dati ex comma 14 dell art. 53 del D.L.vo 165/2001, come modificato dall art. 1, comma 42, lettera i della legge 190/2012 (incarichi e consulenze). La trasmissione e pubblicazione dei dati di cui alle norme sopra richiamate non viene effettuata per i seguenti casi: personale supplente; personale interno che svolge incarichi aggiuntivi retribuiti con somme a carico del fondo d istituto di cui all art. 88 del vigente CCNL del comparto scuola. Tale deroga consegue al fatto che entrambe le sopra specificate tipologie d incarico sono sottoposte a specifiche forme di controllo e pubblicità.

10) IL RESPONSABILE DELLA TRASPARENZA L art. 43 del d.lgs. n. 33/2013, nel delineare i compiti del RT, specifica che il RPC di cui all art. 1, co. 7, della legge n. 190/2012 svolge, di norma, anche le funzioni di Responsabile della trasparenza. Considerata, tuttavia, la numerosità delle istituzioni scolastiche che insistono su alcuni ambiti territoriali e l esigenza di garantire la qualità delle informazioni da pubblicare, la correlazione con i bisogni informativi propri di ogni istituzione scolastica, il loro costante aggiornamento, la completezza, la tempestività dei dati, l Autorità ritiene di individuare il dirigente scolastico quale Responsabile della trasparenza di ogni istituzione scolastica. Questo consente di acquisire e gestire i dati direttamente alla fonte, assicurare una costante verifica sull adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e garantire la qualità dei dati pubblicati, come disposto dall art. 6 del d.lgs. n. 33/2013. Ciò anche in linea di continuità con le attività realizzate da parte delle istituzioni scolastiche che, in molti casi, hanno già costituito la sezione Amministrazione trasparente e pubblicato i dati e le informazioni previste dal d.lgs. n. 33/2013. Il Responsabile della trasparenza, ai sensi dell art. 5, co. 2, del d.lgs. n. 33/2013, si pronuncia in ordine alla richiesta di accesso civico e ne controlla e assicura la regolare attuazione. Nel caso in cui il Responsabile non ottemperi alla richiesta, il titolare del potere sostitutivo di cui all art. 5, co. 4, è individuato nel dirigente dell ambito territoriale. Sommario 1) CARATTERISTICHE DELL AMMINISTRAZIONE... 2 2) ATTIVITA NELL AMBITO DELL ISTITUZIONE SCOLASTICA... 2 3) RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE EX ART. 1, COMMA 7DELLA L. 190 /2012... 2 4) VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI CORRUZIONE... 3 RILEVAZIONI NELL'IIS G.B.ODIERNA... 5 5) PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E CONTROLLO DELLE ATTIVITA CON MODALITA ORDINARIE... 5 6) MONITORAGGIO DEI SOGGETTI CHE UTILIZZANO STRUTTURE SCOLASTICHE... 8 7) TRASPARENZA AMMINISTRATIVA... 9 8) CONFLITTO D INTERESSI... 9 9) OPERAZIONI ESCLUSE... 9 10)IL RESPONSABILE DELLA TRASPARENZA... 10