Al Presidente del Consiglio Comunale Sede ORDINE DEL GIORNO Oggetto: Gesenu S.p.A. - percorso di ristrutturazione aziendale. PREMESSO - La Società Gesenu S.p.A. (di seguito per brevità Gesenu ) è partecipata dal Comune di Perugia nella misura del 45%, essendo le restanti quote di proprietà della Società A. Cecchini & Co., nella misura del 45% e dell Ing. Rosario Carlo Noto La Diega nella misura del 10%; - La Società Gesenu ha partecipazioni azionarie in una molteplicità di società, di cui talune di carattere internazionale; - Similmente alla Società Umbria TPL e Mobilità S.p.A., Gesenu, stipulando convenzioni fuori della Regione Umbria, contraeva crediti che non riusciva a riscuotere, per un ammontare di: circa 47 milioni in Sicilia (Convenzione Ato Messina 2), avendo però maturato debiti verso i fornitori per 11.9 milioni di euro; circa 12 milioni per i servizi effettuati in Egitto, tramite società collegate; per 9,6 milioni verso ATO Catania 3; per 4,1 milioni verso ASIA Napoli; - La mancata riscossione dei predetti crediti ha creato una crisi di liquidità tuttora in atto, che aveva condotto il precedente Presidente, Dott. Ventanni, a chiedere ai soci un prestito ponte di almeno 5 milioni di euro; - Nel corso dell audizione al Comitato di Monitoraggio e Vigilanza dell Amministrazione regionale della Regione Umbria, in data 27/02/2014, l allora Presidente Ventanni faceva presente: La necessità di rilanciare la visione imprenditoriale di Gesenu che definiva vecchia di trent anni ; L impedimento ad effettuare gli investimenti necessari a causa dei gravi problemi finanziari; Che Gesenu occupa un totale di oltre 1.000 dipendenti, di cui di cui 411 a Perugia e 490 nel resto dell'umbria, che insieme alla partecipate regionali arrivano a circa 700;
Il costo annuo degli stipendi ammonta a circa 23 milioni di euro; Gesenu ha un fatturato annuo di circa 100 milioni di euro, di cui 40 dal Comune di Perugia; Gesenu ha un bilancio sociale di circa 50 milioni e rapporti con circa 600 fornitori, di cui 250 sono umbri e rappresentano altri 23 milioni di spesa; Si rendeva necessario un prestito ponte per 5-6 milioni di euro da parte dei soci, così da consentire una gestione più tranquilla dell'ordinario, in attesa dello sblocco dei crediti immobilizzati; Che era in atto la valutazione dell opportunità di cessione di qualche asset, come ad esempio l'appalto in Sardegna e di snellimento della costellazione Gesenu, composta da 24 società, di cui solo 7 controllate direttamente, e con partecipate anche all'estero, e la liquidazione della Società Secit; Di puntare anche alla riorganizzazione interna; Citava le difficoltà del socio privato, della cui idoneità dubitava; - Il DUP 2014-2019, approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 23 del 26/09/2014, al punto B.5 Organismi partecipati: indirizzi generali, prevede: 6) approvazione del Piano industriale della GESENU S.p.A. sulla base delle linee-guida già adottate dall Assemblea dei Soci; individuazione del percorso per la valorizzazione delle quote di partecipazione detenute dal Comune di Perugia (45%), anche attraverso la dismissione di un pacchetto di azioni compreso tra il 15-20% e per l individuazione di un partner industriale-finanziario da inserire nella compagine societaria;. - Almeno sin dal passaggio da Tarsu a TIA, che ha comportato la copertura totale del costo del servizio mediante tariffa, il Comune di Perugia ha garantito la Società di gestione del servizio, Gest, ed indirettamente la Società Gesenu (gestore operativo), rispetto alle tariffe non riscosse, per somme considerevoli, tanto che la questione è stata oggetto delle considerazioni tanto della Corte dei Conti che del Collegio dei Revisori; - In particolare, nella Relazione al bilancio di esercizio 2013, i Revisori dedicano un paragrafo alla TIA facendo presente quanto segue: L importo complessivamente accertato è pari ad
euro 42.994.476,06 con uno scostamento rispetto alla previsione iniziale pari ad euro 1.373.614,87 secondo i dati comunicati dal gestore operativo che predispone il piano finanziario della tariffa e gestisce il carico tributario sulla base delle comunicazioni dei contribuenti e sulla base dei controlli effettuati sulla banca dati. Aggiungono inoltre: la spesa corrente mostra aumenti consistenti soprattutto nelle seguenti aree: appalto del servizio di igiene urbana, in aumento di circa 2,5 milioni, e rimborso a Gesenu dei crediti residui della TIA 2006/2009 iscritti a ruolo coattivo. Su tale voce è opportuno soffermarsi: nel 2006/2009, quando ancora il costo della gestione rifiuti era qualificabile come tariffa, il Comune aveva stipulato una convenzione con la società concessionaria alla quale, in sostanza, aveva trasferito i rischi dei mancati incassi. A seguito di complesse vicende giuridiche e giurisdizionali, si è poi passati a considerare la Tia come un vero e proprio tributo con la conseguenza che questa nuova natura risultava in sostanza incompatibile con una concessione del servizio. Pertanto, il carico della morosità è stato accollato in pieno dal Comune (Convenzione rep. 106134 del 21 aprile 2006) per un importo di 3.293.291,00 che pertanto andavano rimborsati a Gesenu. L effetto di tale operazione sul bilancio dell Ente risulta infine doppiamente penalizzante in quanto da un lato espande impropriamente la spesa corrente, dall altro impatta negativamente sulla cassa già debole ; VALUTATO INOLTRE CHE - dal 2007 al 2014, il costo della gestione dei rifiuti del Comune di Perugia è andato via via crescendo (dai 27 milioni circa del 2007 si è passati ai 41 milioni di previsione per il 2014); - che il ricavo dai materiali differenziati è ancora ed inspiegabilmente troppo basso e pari ad 1.042.000 euro nel 2013, corrispondente al 3,48% circa del costo dei servizi base (da consuntivo 2013 pari ad Euro 29.915.803,86); - che il costo del servizio a carico dei cittadini è troppo alto, ponendosi oltre il doppio delle realtà più virtuose; - che occorre che Gesenu si dia e persegua obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità del servizio; - che a tal fine sarebbe opportuno prendere ad esempio situazioni di eccellenza, come il modello Contarina della Provincia di Treviso, dove la società Contarina spa, nell anno 2014, in soli sei mesi ha portato la percentuale della RD nella città di Treviso dal 54,9% allo 84,5% ed ha ottenuto ricavi dalla vendita dei materiali recuperati pari al 47% del costo del servizio, per un costo di gestione del servizio ad abitante pari ad Euro 103,00, contro una
media italiana di Euro 212,00 e una media dell Italia centrale di Euro 257,00, e una tariffa media per l anno 2013 pari ad Euro 178,90 a fronte di una media italiana di Euro 245,62; - che Gesenu non ha realizzato gli obiettivi minimi di raccolta differenziata previsti dalla legge. L obiettivo minimo alla fine del 2012 era del 65%; - e che, quanto precede, unito alla mancanza di un attività e di un impianto appropriati alla selezione dei materiali recuperabili dal residuo secco, ha comportato conferimenti in discarica oltre i limiti di legge, con conseguente grave danno ambientale ed economico per i cittadini, sulle cui tariffe viene scaricata la c.d. ecotassa; - la produzione pro-capite di rifiuti, sebbene si sia ridotta, è ancora troppo elevata, ammontando ad oggi a circa 558 kg/abitante, ponendosi, peraltro, oltre la media europea di 503 kg/abitante; - la Convenzione stipulata con la Società Gest per la gestione dei rifiuti nella città di Perugia ha la durata di 15 anni; - che una riduzione delle quote spettanti al Comune di Perugia in seno a Gesenu, come paventato nel DUP, finirebbe per ridurre ulteriormente la capacità dell Ente di orientare l attività del Gestore operativo, Gesenu; IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE 1. a riferire prontamente al Consiglio Comunale, insieme ai vertici della Società Gesenu: - sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria di Gesenu, nonché delle imprese di cui la stessa detiene una quota del capitale a qualsiasi titolo (controllate, collegate, partecipate); - su eventuali piani di ristrutturazione/industriali fossero stati adottati e in relazione agli indirizzi dati alla Società; 2. A manifestare la propria contrarietà alla vendita delle quote Gesenu, che esporrebbe l Ente a sicure ripercussioni e ne ridurrebbe il potere contrattuale; 3. ad elaborare entro il termine di 2 mesi dall adozione del presente atto, un atto di indirizzo nei confronti della Società partecipata Gesenu, mirante a: ridurre drasticamente il compenso dell Amministratore Delegato; porre in liquidazione le società partecipate e/o controllate in perdita e comunque non utili al core business della società; ad uscire da altre società, soprattutto quelle internazionali, il cui operato potrebbe riverberarsi sul bilancio del Comune stesso; una riorganizzazione interna, che coinvolga anche i dirigenti, che elimini alla radice ogni inefficienza, utilizzando come benchmark i parametri delle società più virtuose; una riorganizzazione dei servizi svolti per il Comune di Perugia, improntata:
alla riduzione dei costi del servizio, anche tramite un operazione di efficientamento organizzativo e ricontrattazione dei costi unitari del servizio e della loro dinamica; alla riduzione e progressiva trasformazione in tariffa puntuale dell imposta corrisposta dagli utenti; al rispetto degli obblighi di legge, in particolare, in termini di riciclo e di drastica riduzione dei materiali conferiti in discarica; alla realizzazione di obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità della gestione stessa; alla massima riduzione del rifiuto residuo, provvedendo a tal fine ad organizzare una raccolta differenziata spinta di qualità, con modalità di gestione flessibili, e a dotarsi di un impianto di selezione che utilizzi le migliori tecnologie per provvedere al recupero dei materiali riciclabili ancora presenti nel residuo secco. Perugia, 3 novembre 2014 Il Consigliere Cristina Rosetti (Art. 59. comma 2, Regolamento C.C. L ordine del giorno consiste in una proposta concreta di deliberazione che impegna il Sindaco o la Giunta ad adottare iniziative o interventi di propria competenza, secondo le direttive generali formulate dal Consiglio stesso e che riguarda materie di competenza del Consiglio Comunale nell esercizio delle sue funzioni di indirizzo politico amministrativo, o relativo a provvedimenti iscritti all ordine del giorno. L ordine del giorno viene presentato in forma scritta al Presidente del Consiglio Comunale, il quale ne determina l assegnazione alla Commissione competente per materia, per l esame e l espressione del parere da trasmettere al Consiglio. L ordine di discussione in Commissione è stabilito dall ordine di presentazione ).