Domenica, 19 aprile 2009. Il Signore è con te



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Transcript:

Domenica, 19 aprile 2009 Il Signore è con te Marco 16:15-20- E disse loro: Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demoni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno. Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. E quelli se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano. La vittoria del cristianesimo è la risurrezione di Gesù dalla morte, i discepoli, le donne e altri, hanno trovato la tomba vuota, Gesù non era più in quella tomba, questa è la vittoria del cristianesimo, questo è il cristianesimo, non è una religione, bensì è qualcosa di vivo, di vero, è qualcosa che ci parla di vittoria, ci parla di speranza, ci parla di un futuro. E' questo quello che Gesù ha voluto dare morendo e resuscitando il terzo giorno, un futuro, una speranza, perchè spesso nella vita, la gente non ha più un obiettivo, non ha più una speranza, non ha una meta. Tante persone possono farsi tante domande, forse non hanno uno scopo preciso nella vita, forse non sanno, o non sai tu, qual'è veramente l'obiettivo nella tua vita, e il cristianesimo ha dato un perchè alla vita, ha dato uno scopo, Gesù è morto ed è risorto per dare un futuro e una speranza. Quando è risorto i discepoli hanno trovato la tomba vuota, e questo è stato qualcosa che li ha sbalorditi, sono rimasti malissimo perchè sono andati a onorare il corpo di Gesù, e invece hanno trovato la tomba aperta e vuota, Gesù non c'era. Poi Gesù è apparso a queste persone e la Bibbia ci dice che è stato con loro per quaranta giorni, e al capitolo 16 di Marco, troviamo proprio le ultime parole di Gesù prima che se ne tornasse veramente in cielo dal Padre. Gesù in questi quaranta giorni ha continuato a formare, ad insegnare a queste persone che poi avrebbero salvato questo cristianesimo. Qli ultimi discorsi, le ultime parole di Gesù, sono state proprio queste, Lui ha lasciato un compito a questi suoi discepoli e a queste persone che avevano vissuto insieme a Lui, e dice di continuare ciò che Lui ha incominciato, di continuare ad andare per tutto il mondo a portare questo vangelo, di battezzare le persone che hanno

creduto, di scacciare demoni, di parlare in lingue nuove, di guarire gli ammalati, e dice che anche se le persone verranno contro anche cercando di avvelenarvi, di farvi del male, non succederà niente. Questo è stato il compito che Gesù ha affidato a questi discepoli. Quindi Gesù lanciava una sfida a queste persone, ormai Gesù stava tornando al cielo e i discepoli sarebbero rimasti fisicamente da soli, non c'era più fisicamente Gesù in mezzo a loro, ed ora loro dovevano continuare quello che Lui aveva iniziato,e Gesù lascia questa sfida ai suoi discepoli. Dobbiamo notare che i discepoli in quel momento non erano per niente in buone condizioni spirituali, nel senso che se leggiamo qualche versetto prima, quando le donne che avevano trovato la tomba vuota erano andate a raccontarlo agli altri discepoli, loro non hanno creduto, e al versetto 14, quando poi Gesù è apparso ai discepoli dopo la resurrezione, dice: Apparve agli undici, mentre erano a tavola e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perchè non avevano creduto a quelli che lo avevano visto resuscitato. I discepoli si trovavano in una condizione di incredulità e durezza di cuore, ma Gesù proprio in questa circostanza lancia questa sfida e dà questa chiamata ai discepoli, lancia questa sfida dicendo: adesso andate e predicate il vangelo, quindi pensare alla nostra condizione spirituale, genera anche incredulità, alle volte dobbiamo stare attenti a pensare di non essere ancora pronti, a non essere ancora adeguati, e a farci tutti questi pensieri, perchè in realtà Gesù stava dando una chiamata importante e ben precisa a delle persone che avevano appena peccato di incredulità, che avevano appena mostrato la loro durezza di cuore. Questo per dire che Dio sceglie chi vuole, Gesù aveva speso tre anni e mezzo con queste persone, le aveva formate, però si ritrova delle persone che alla fine non credono neanche che era risorto. Quindi Gesù non ha guardato a questo perchè sapeva che Lui aveva dato un fondamento alla loro vita, e li stava mandando, stava mandando questa chiamata sulla loro vita, Gesù credeva in queste persone, anche se loro hanno dimostrato in quel momento di essere increduli, di avere un cuore duro, Gesù ha creduto in queste persone. Gesù crede anche in te, può essere anche che tu ti ritrovi come una persona incredula, forse guardi a te stesso e dici che non fa per te, che non ce la puoi fare, che non puoi fare quello che Dio ti chiede, oppure semplicemente non credi che Dio ci sia davvero, forse hai dei dubbi, forse hai un cuore duro in questo senso. Ma Gesù crede in te, non in quello che tu vedi di te stesso, non in quello che tu sei in questo momento, ma crede che può investire su di te, come ha investito tre anni e mezzo con queste persone, così vuole investire sulla tua vita, perchè sa che ce la puoi

fare, perchè sa che puoi andare avanti. L'ncredulità ci spinge a rinunciare, mentre Dio ci spinge a continuare, Dio ti sta spingendo, ti dice di continuare, di non fermarti, di non guardare le circostanze intorno a te, non guardare la tua condizione, non guardare a quello che gli altri ti dicono, non guardare alle cose che forse devi ancora lasciare, ma continua, vai avanti. L'incredulità invece ci spinge ad indietreggiare, ci spinge ad ignorare alle volte anche la voce di Dio, dobbiamo però stare attenti perchè i discepoli non avevano creduto che Gesù era risorto e quasi non si erano neanche accorti che era Gesù in carne ed ossa che era tornato da loro, quindi dobbiamo stare attenti che questa incredulità e questa durezza di cuore, non prenda il sopravvento nella nostra vita. In ogni caso Gesù ci dimostra che Lui credeva in queste persone, e ha fatto bene perchè poi vediamo che la storia prosegue e queste persone ce l'hanno fatta e da increduli, sono diventati veramente dei cristiani che hanno portato avanti il vangelo e grazie a loro il vangelo si è sparso in tutto il mondo. Quindi in quella condizione in cui i discepoli si trovavano, Gesù lancia questa sfida: sei incredulo, sei duro di cuore, ti senti non adatto, ti senti inutile, forse hai ancora qualche dubbio, ma io credo in te e ti lancio questa sfida, fai un passo verso di me, io ho una chiamata, uno scopo per la tua vita, ho una direzione per la tua vita, perchè la tua vita è importante per me, è una vita che per me vale, io voglio investire sulla tua vita perchè porti un buon frutto, perchè porti delle cose buone. Gesù aveva investito su queste persone, e se noi guardiamo nella Bibbia, vediamo che dei servi di Dio scelti per fare qualcosa di importante, sono sempre state delle persone che non si sentivano all'altezza, per esempio Mosè, ha detto: non so parlare, perchè chiami me ad andare dal faraone a parlare a nome tuo, quando io non sono capace di parlare. Geremia, ha detto: sono solo un ragazzo, perchè mandi me che sono giovane, manda qualcuno che ha più esperienza. Davide era solo un pastore di pecore e Dio lo ha scelto come re del popolo d'israele, eppure lui era solo un ragazzo senza esperienza che pasturava le pecore, chi avrebbe mai pensato di ungere Davide come re d'israele. Eppure Dio ha investito sulla vita di questo ragazzo, ha visto che ce la poteva fare, che non era solo un pastore di pecore, non era solo un ragazzo, non era solo una persona che non sapeva parlare, ma era qualcuno su cui valeva la pena investire perchè potesse portare avanti la chiamata sulla sua vita. Così questi discepoli accolgono questa sfida nella loro vita e vediamo che accettano le parole di Gesù, lo ascoltano e non si tirano indietro, in quel momento è proprio Gesù che parla personalmente, con convinzione dà questa chiamata, dà questo mandato, si fida di loro e

dicendo questo è come se Gesù dicesse: Mi fido di te, so che ce la puoi fare e che quello che farai, lo farai anche bene, quindi i discepoli ascoltarono Gesù, e accettarono la sfida, obbedirono alla sua parola e andarono davvero in tutto il mondo a predicare il vangelo. Nel versetto 20, vediamo che Gesù dopo che aveva dato questo mandato, dice: Quelli se ne andarono a predicare dapertutto e il Signore operava con loro confermando la Parola e i segni che l'accompagnavano. Quindi queste persone hanno accolto questa sfida, anche se sembrava qualcosa di assurdo, di impossibile, eppure questi discepoli accolgono la sfida e davvero vanno a predicare il vangelo in tutto il mondo. Ma non solo, il Signore operava con loro, perchè loro sono andati e Gesù era con loro, prima di questo momento erano loro che andavano con Gesù, erano loro che seguivano Gesù e facevano quello che lui faceva, ed ora i ruoli si invertono, Gesù se ne va e dice: Adesso siete voi che dovete andare, che dovete fare quello che io ho fatto, ed io verrò con voi. Prima i discepoli seguivano il loro Maestro, ora erano loro in prima persona che dovevano mettere in pratica i suoi insegnamenti, prendere loro le decisioni, non era più un fatto di basarsi su quello che Gesù faceva, ora erano loro che dovevano prendere l'iniziativa, prendere la decisione giusta e fare le cose giuste, e il Signore operava con loro. Quindi il Signore questa sera ti sfida ad un passo maggiore nella ua vita, ad andare oltre a quello che hai, oltre a quello che sei, se non hai ancora conosciuto Gesù, vuole che tu faccia questo passo, vuole che conosci Cristo, che non è rimasto sulla croce ma che è risorto e che ha uno scopo, una chiamata, un obiettivo per la tua vita, e vuole anche che se sei già credente, che tu faccia un passo in più, che non rimani un discepolo che segue il Maestro, ma che anche prende l'iniziativa in obbedienza al Maestro e cammina e opera e Dio accompagna la tua vita, Dio vuole venire con te, vuole operare con te. Il Signore ti sfida di fare un passo in avanti, ma non solo ti lancia questa sfida e ti fa andare allo sbarraglio, ma viene con te, l'apostolo Paolo ci dice: Io posso gni cosa in colui che mi fortifica, io posso fare ogni cosa se Dio è con me, e Gesù operava con loro, il Signore accompagnava questi discepoli obbedienti che volevano veramente andare avanti nella loro chiamata, nel loro scopo nella vita, e il Signore operava con loro. Oggi Gesù ti dice: Tu puoi fare ogni cosa se io sono veramente in te, tu puoi fare ogni cosa, io verrò con te, confermerò la mia presenza, la mia chiamata, i miei doni, confermerò ogni cosa se tu ubbidisci e vai avanti, se continui nonostante la paura, il senso di inferiorità, Gesù verrà con te, Lui opererà con te.

Ewa Princi