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AVVISO ALLE ORGANIZZAZIONI Avvio della sperimentazione su base nazionale dello standard Family Audit IL CAPO DEL DIPARTIMENTO PREMESSO - che il tema della conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura della famiglia rappresenta una delle priorità su cui l Unione Europea ha invitato gli Stati membri ad intervenire, al fine di sostenere la strategia comune per la piena occupazione, attraverso la rimozione delle barriere che ostacolano, in particolare, l occupazione femminile; - che il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85, recante Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, convertito con modificazioni dalla legge 14 luglio 2008, n. 121, ed in particolare l articolo 1, comma 14, lettera b), conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri, tra le altre, le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche per la famiglia, nonché le funzioni di competenza statale in materia di interventi per il sostegno della maternità e della paternità, di conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura della famiglia, di misure di sostegno alla famiglia, alla genitorialità e alla natalità; 1

- che il Fondo per le politiche della famiglia, istituito dall art. 19, comma 1, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, è finalizzato, tra l altro, al finanziamento di iniziative per la promozione della conciliazione tra i tempi di lavoro e i tempi di cura della famiglia; - che la Provincia Autonoma di Trento, a seguito dell approvazione, in data 10 luglio 2009, del Libro bianco sulle politiche familiari e per la natalità, ha lanciato il modello del Distretto Famiglia, orientato a coinvolgere tutti gli attori pubblici e privati nell obiettivo di realizzare un territorio accogliente e attrattivo per le famiglie; - che, tra i diversi assi costitutivi del Distretto Famiglia, la Provincia Autonoma di Trento, con la deliberazione n. 1364 di data 11 giugno 2010, ha approvato le linee guida dello standard Family Audit, strumento per la certificazione, su base volontaria, dei percorsi programmati ed attuati dalle organizzazioni pubbliche e private per rispondere alle esigenze di conciliazione dei propri dipendenti; - che il Family Audit rappresenta, a livello nazionale, un interessante strumento per la diffusione della cultura e delle pratiche di conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa all interno dei luoghi di lavoro ed è, pertanto, coerente con l'obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia ed, in particolare, la famiglia con figli; - che, in data 8 novembre 2010, il Sottosegretario di Stato con delega alle politiche per la famiglia e il Presidente della Provincia hanno siglato un Protocollo di Intesa per la promozione a livello nazionale del Family Audit, sulla base del comune interesse alla diffusione della cultura della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa all interno dei luoghi di lavoro; - che, nell ambito di tale protocollo, le Parti si impegnano a collaborare per l individuazione delle condizioni e dei presupposti necessari alla 2

sperimentazione su scala nazionale dello standard Family Audit, e che a tal fine è stato stipulato un accordo di collaborazione tra il Dipartimento per le politiche della famiglia e l Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, modificato in data 26 ottobre 2011; DECRETA Articolo 1 Finalità e contenuti 1. Il presente avviso ha la finalità di consentire l avvio della sperimentazione su scala nazionale dello standard Family Audit, attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni interessate. 2. La prima fase della sperimentazione prevede il coinvolgimento di cinquanta organizzazioni pilota, scelte tra quelle che avanzeranno la propria candidatura nei termini e con le modalità previste dal presente avviso. 3. Lo standard Family Audit è illustrato nelle linee guida di cui alla deliberazione della Giunta provinciale di Trento n. 1364/2010. Articolo 2 Termini per la presentazione delle candidature 1. Le organizzazioni interessate presentano la propria candidatura entro il 23 aprile 2012, tramite raccomandata con avviso di ricevimento, al Dipartimento per le politiche della famiglia (di seguito: il Dipartimento), al seguente indirizzo : Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche della famiglia Ufficio I Politiche per la conciliazione, comunicazione e gestione Via della Mercede, 9 00187 - Roma 3

2. La candidatura può essere presentata entro lo stesso termine anche tramite posta certificata, all indirizzo segredipfamiglia@pec.governo.it. 3. La candidatura deve essere redatta secondo la lettera di interesse di cui all allegato A. Articolo 3 Impegni delle organizzazioni 1. Nella candidatura le organizzazioni che intendono aderire alla sperimentazione si impegnano a sottoscrivere, entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione dell ammissione alla candidatura, il documento di impegno di cui all allegato B. Articolo 4 Criteri per la selezione delle organizzazioni 1. Sono ammesse alla sperimentazione cinquanta organizzazioni - private e pubbliche, comprese le pubbliche amministrazioni tra quelle che avranno presentato domanda ai sensi dell articolo 2. La selezione avverrà in base all ordine cronologico di arrivo delle domande, in modo da garantire la presenza di almeno due organizzazioni per ciascuna regione e provincia autonoma, e di almeno tre organizzazioni riconducibili a ciascuna delle tre seguenti fasce dimensionali: a) fino a 15 occupati, b) da 16 a 100 occupati, c) oltre 100 occupati. 4

Articolo 5 Compartecipazione organizzativa e finanziaria 1. Le organizzazioni aderenti alla sperimentazione si impegnano in particolare ad utilizzare la piattaforma informatica Family Audit messa a disposizione dall Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia Autonoma di Trento. 2. Le organizzazioni comparteciperanno alla sperimentazione sotto il profilo finanziario, secondo quanto previsto dal documento di impegno, in misura differente a seconda della fascia dimensionale in cui si collocano. Articolo 6 Esiti della sperimentazione 1. A conclusione della sperimentazione, le organizzazioni che abbiano soddisfatto tutte le condizioni previste dalle linee guida richiamate all articolo 1, acquistano la titolarità all uso del marchio Family Audit. Roma, 1 marzo 2012 IL CAPO DEL DIPARTIMENTO (Roberto G. Marino) 5