RISCHIO RADIAZIONI E CAMPI ELETTROMAGNETICI



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I CAMPI ELETTOMAGNETICI ESISTONO IN TUTTI GLI AMBIENTI, DOMESTICI E LAVORATORI 2

I CAMPI ELETTROMAGNETICI SONO PRESENTI OVUNQUE E POSSONO ESSERE DI ORIGINE NATURALE O ARTIFICIALE. QUANDO SI SUPERANO LE SOGLIE DI CONCENTRAZIONE NATURALE SI PARLA DI INQUINAMENTO. QUANDO I CAMPI ELETTROMAGNETICI DI ORIGINE ARTIFICIALE MODIFICANO UNO STATO NATURALE DI EQUILIBRIO, SI PARLA DI ELETTROSMOG 3

Sono sempre esistiti campi EM di origine naturale, come quelli prodotti dai fulmini; inoltre sulla Terra è presente un fondo elettromagnetico naturale, le cui sorgenti principali sono la terra stessa(la forza che sposta l'ago della bussola), l atmosfera ed il sole, che emette radiazioni, luce visibile e radiazioni UV. A campi elettromagnetici di origine naturale si sono però aggiunti, al passo con il progresso tecnologico, i campi prodotti dalle sorgenti legate all attività dell uomo, innalzando così il fondo naturale di centinaia e migliaia di volte. Imputati sono innanzitutto i grandi conduttori di energia elettrica (elettrodotti ad alta, media e Bassa tensione), gli impianti radar e di emittenza radio televisiva, i ponti radio televisivi e per telefonia mobile (stazioni radio base), nonché, anche se in misura minore, gli elettrodomestici, i telefoni cellulari e, in questi ultimi anni, i satelliti in orbita geostazionaria per telecomunicazioni e per la telefonia cellulare satellitare globale. 4

APPROCCIANDO UNA PROBLEMATICA COSì POCO CHIARA E CONOSCIUTA SI CADE FACILMENTE IN DUE ERRORI COMUNI: ALLARMISMO O INDIFFERENZA 5

Un campo elettromagnetico è caratterizzato dalla presenza contemporanea di : Un campo elettrico Un campo magnetico 6

Un campo elettrico (E) è una regione dello spazio in cui è presente una carica elettrica che determina una perturbazione dell ambiente circostante in conseguenza della quale altre cariche elettriche vengono attratte o respinte. Il campo elettrico: E PRESENTE ANCHE QUANDO UN APPARECCHIO ELETTRICO è COLLEGATO ALLA RETE MA E SPENTO; E FACILMENTE SCHERMABILE DA OGGETTI QUALI LEGNO, METALLO, EDIFICI; E GENERATO DALLA PRESENZA DI TENSIONE; SI MISURA IN V/m (volt per metro) 7

Maggiore è la tensione, più alto è il campo elettrico a una determinata distanza dal conduttore. L intensità dei campi elettrici è massima vicino a una carica, o a un conduttore carico, e diminuisce rapidamente allontanandosi da questi. I conduttori, come ad esempio i metalli, schermano molto efficacemente i campi elettrici. Altri mezzi, come i materiali da costruzione e gli alberi, hanno una certa capacità di schermatura. Quindi, i campi elettrici prodotti all esterno da linee ad alta tensione sono attenuati dalle pareti, dagli edifici e dagli alberi. Quando gli elettrodotti sono interrati, il campo elettrico in superficie è a malapena misurabile. 8

Un campo magnetico (H) è una regione dello spazio in cui una carica elettrica in movimento (ossia una corrente elettrica) subisce una forza proporzionale alla propria carica. Il campo magnetico: SI PRODUCE QUANDO L APPARECCHIO ELETTRICO VIENE MESSO IN FUNZIONE E IN ESSO CIRCOLA CORRENTE; NON E FACILMENTE SCHERMABILE PERTANTO RISULTA PRATICAMENTE INVARIATO ALL INTERNO O ALL ESTERNO DI EDIFICI E GENERATO DALLA PRESENZA DI CORRENTE; SI MISURA IN A/m (Ampere per metro) Alle basse frequenze il campo Magnetico viene definito Induzione Magnetica (B) e si misura in Tesla (T) 9

Come i campi elettrici, anche quelli magnetici sono massimi vicino alla loro sorgente e diminuiscono rapidamente a distanze maggiori. I campi magnetici non vengono bloccati dai materiali comuni, come le pareti degli edifici. 10

Un campo elettrico che varia nel tempo genera in direzione perpendicolare ad esso, un campo magnetico variabile anch esso che determina, a sua volta, un nuovo campo elettrico variabile e cosi via. Tali campi concatenati producono nello spazio la propagazione di un campo elettromagnetico la cui variazione nello spazio può essere rappresentata da due onde, una elettrica (E) ed una magnetica (B). Le due onde si propagano nello spazio alla velocità della luce. L onda elettromagnetica trasporta energia anche a grandi distanze dalla sorgente, autopropagandosi continuamente. 11

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La caratteristica fondamentale che distingue i vari campi elettromagnetici e ne determina le proprietà è la FREQUENZA, che rappresenta il numero di oscillazioni effettuate dall onda in un secondo (unità di tempo). La frequenza si misura in Hertz (Hz). 13

Strettamente connessa con la frequenza è la LUNGHEZZA D ONDA, che è la distanza percorsa dall onda durante un tempo di oscillazione e corrisponde alla distanza tra due massimi o due minimi dell onda. 14

La lunghezza d'onda λ di un campo elettromagnetico (in metri) è definita da: λ= c/f ove c è la velocità della luce(300.000 km/s), f = frequenza (in khz) 15

Quando un onda elettromagnetica incontra un ostacolo penetra nella materia e deposita la propria energia producendo una serie di effetti diversi a seconda della sua frequenza. 16

Queste due grandezze, oltre ad essere tra loro legate, sono a loro volta connesse con l ENERGIA trasportata dall onda: l energia associata alla radiazione elettromagnetica è infatti direttamente proporzionale alla frequenza dell onda stessa. 17

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Sulla base di questo, lo spettro elettromagnetico viene suddiviso in una sezione ionizzante, comprendente raggi X e raggi gamma, aventi frequenza molto alta (> 3000 THz) e dotati di energia sufficiente per ionizzare direttamente atomi e molecole, ed una non ionizzante (NIR), le cui radiazioni non trasportano un quantitativo di energia sufficiente a produrre la rottura dei legami chimici e produrre ionizzazione. 19

Le NIR oggetto della nostra attenzione in quanto sorgenti di elettrosmog sono quelle aventi frequenze che vanno da 0 a 300 GHz, che possono a loro volta venire suddivise in: - campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse (ELF); - radiofrequenze (RF); - microonde (MO); 20

Frequenza Lunghezza d onda λ 50 Hz 6000 km 100 khz 3 km 300 khz 1 km 1 MHz 300 m 3 MHz 100 m 10 MHz 30 m 30 MHz 10 m 100 MHz 3 m 300 MHz 1 m 1 GHz 30 cm 3GHz 10cm 21

I campi elettrici e magnetici ( emissioni del sole, magnetismo terrestre, scariche atmosferiche elettriche) di origine naturale sono estremamente bassi, rispettivamente dell'ordine di 0,0001 V/m e 0,00001 μt.(estremamente più elevate in caso di fulmini) 22

I campi elettrici e magnetici nelle case dipendono da molti fattori, tra cui la distanza da elettrodotti locali, il numero ed il tipo di elettrodomestici usati e la configurazione e la localizzazione dei circuiti elettrici interni all'abitazione. I campi elettrici attorno agli elettrodomestici e alla maggior parte degli altri dispositivi non superano, tipicamente, 500 V/m,mentre i campi magnetici non superano, tipicamente, 150 μt. In entrambi i casi, l'intensità dei campi può essere sensibilmente maggiore a brevi distanze, ma diminuisce rapidamente allontanandosi dalla sorgente. 23

ELETTRODOMESTICI (50 Hz) 3 CM 30 CM 100 CM ASCIUGABIANCHERIA 0,3-8 0,08-0,3 0,02-0,06 LAVATRICE 0,8-50 0,15-3 0,01-0,15 LAVASTOVIGLIE 3,5-20 0,6-3 0,07-0,3 TRAPANO 400-800 2-3,5 0,08-0,2 LAMPADA DA TAVOLO 40-400 0,5-2 0,05-0,25 ASCIUGACAPELLI 6-2000 <0,01-1 <0,01-0,3 FERRO DA STIRO 8-30 0,12-0,3 0,01-0,025 FORNO A MICROONDE 75-200 4,8 0,25-0,6 FORNO ELETTRICO 1-50 0,15-0,5 0,04-0,091 FRIGORIFERO 0,5-1,7 0,01-0,25 <0,01 RASOIO ELETTRICO 15-1500 0,08-7 <0,01-0,3 TELEVISORE 25-50 0,04-2 <0,01-0,15 TOSTAPANE 7-18 0,06-0,7 <0,01 ASPIRAPOLVERE 200-800 2,20 0,13-2 COPERTA ELETTRICA 2-3 0,1-0,2 <0,05 24

EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI Il corpo umano è costituito da circa il 65% di acqua, la quale ha una alta densità di cariche elettriche libere. Le onde elettromagnetiche che penetrano all'interno di un tessuto interagiscono con esso trasferendogli energia. Anche se questo tipo di Radiazioni sono Non Ionizzanti (NIR) e quindi non provocano la ionizzazione della materia, possono però avere altri effetti biologici come: riscaldamento dei tessuti; alterazione delle reazioni chimiche; induzione di correnti elettriche nei tessuti e nelle cellule (con possibilità di indurre tumori e leucemìe). 25

EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI Queste alterazioni del normale funzionamento del corpo umano sono normalmente compensate dalle difese automatiche del corpo: quando il sistema biologico non riesce più ad attuare tale compensazione si ha un danno per la salute e tale danno può essere irreversibile. Specialmente le radiazioni non ionizzanti ad alta frequenza sono responsabili di fenomeni di riscaldamento dei tessuti, Si può avere inoltre un effetto di stimolazione di cellule muscolari (anche il cuore) e nervose. Altri disturbi di tipo non termico sono stati rilevati: cefalea, astenia, irritabilità, insonnia, alterazioni del ritmo cardiaco, ecc. 26

EFFETTI BIOLOGICI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI Per quanto riguarda la bassa frequenza, l'azione indotta dal campo elettrico è quasi nulla. L'induzione magnetica penetra facilmente il corpo umano e può alterare l'equilibrio cellulare quando i valori di campo superano le densità di corrente comparabili con quelle endogene del corpo. 27

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Campi sopra i 10 Ghz Effetti Biologici: Esposizioni intense e prolungate nel tempo possono essere molto gravi, in particolare per gli organi poco vascolarizzati come il cristallino dell occhio, l orecchio e i testicoli per il quali la dispersione del calore dipende da parte del sistema circolatorio è più problematica in quanto sono poco vascolarizzati (scarsa circolazione sanguigna che non favorisce la dispersione del calore) e bassa conducibilità termica (che ostacola la dissipazione del calore) 29

Campi inferiori a 1 Mhz Effetti Sanitari: Gli effetti dovuti a d esposizione a campi eletrici ELF fino a 20 kv/m sono pochi e innocui. Riguardo ai campi magnetici, esposizioni di volontari a campi ELF fino a 5 mt per varie ore ha dimostrato scarse evidenze fisiologiche. Tuttavia per esposizioni presenti negli ambienti di vita ordinari frequentemente riscontrabile nelle abitazioni residenziali come fondo ambientale ad 1 mt dagli apparecchi elettrici) di 0.2 micro T! 30

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