1. INTRODUZIONE: CARO-PETROLIO E CARO-BENZINA Il petrolio tra tutte le commodities è certamente la più strategica ed importante. Uno shock del mercato petrolifero è infatti capace di sconvolgere intere economie, mettendo in allarme tanto il mondo dell alta finanza quanto i singoli bilanci familiari. Dal prezzo del petrolio dipende il costo della benzina e delle bollette energetiche e ciò fa sì che nessun cittadino possa dirsi completamente estraneo alle sue fluttuazioni. Anzi, si può affermare senza timore di smentita che a seguito dell escalation verificatasi negli ultimi tempi (da 50 a 67 dollari al barile nel periodo agosto 2004-agosto 2005), e malgrado il successivo parziale assestamento (58 dollari a dicembre 2005), quello del prezzo del greggio, e di riflesso della benzina e dell energia, sia oggi uno dei temi economici che riscontra il maggior interesse ed attenzione presso l opinione pubblica. Cifre come 1,250, 1,210 o addirittura 1,350, citando in ordine sparso alcuni dei prezzi in euro della benzina negli ultimi mesi (l ultimo rappresenta il picco massimo raggiunto il 7 ottobre 2005), sono entrate nella quotidianità dell automobilista medio, mai come oggi attento nel confrontare le piccole differenze tra i vari distributori al fine di risparmiare qualche spicciolo. Ed è proprio il tema del caro-benzina l argomento di questo paper: nella figura riportata di seguito sono elencati i prezzi in euro attualizzati della benzina verde a partire dalla sua introduzione in Italia (era il 1985) fino ad oggi. L evidenza dei dati conferma come, specie negli ultimissimi anni, il costo della benzina sia letteralmente schizzato: le associazioni consumatori hanno calcolato che nel solo 2005 il caro-petrolio (benzina e in misura minore trasporti e bollette di luce e gas) è costato alle famiglie italiane circa 400 euro in più e si invocano interventi da parte del governo. 4
Il costo della "super senza piombo" Prezzi della benzina verde dall'inizio della sua commercializzazione in Italia. I valori annui indicativi fino al 2004, espressi in euro al litro, sono attualizati ai corsi attuali. 1,3 1,2 1,1 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,956 0,925 0,943 0,887 0,909 0,789 0,817 0,738 0,764 0,763 0,728 1,082 1,052 1,047 1,044 1985 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 1,171 1,215 E il prezzo della benzina in Italia non solo ha evidenziato un consistente trend al rialzo negli ultimissimi anni (fenomeno questo che si può ritenere generalizzato per tutti i paesi occidentali), ma si presenta anche ad un livello che è tra i più elevati in Europa. Dei 25 paesi aderenti all UE infatti solo Belgio, Danimarca, Olanda e Regno Unito presentano, secondo dati aggiornati al 12 dicembre 2005, un prezzo della verde alla pompa più alto (tabella pagina successiva). Prezzi europei di benzina e gasolio del 12/12/2005 Fonte: Rilevazione dell Unione Europea tratta da http://www.attivitaproduttive.gov.it Benzina Senza Piombo Gasolio Autotrazione Benzina Senza Piombo Gasolio Autotrazione Austria 1032 974 Lituania 850,15 869,16 Belgio 1232,2 997,8 Lussemburgo 1024 857 5
R. Ceca 986,88 977,65 Malta 1169,35 952,71 Cipro 873,91 872,26 Olanda 1374 1048 Danimarca 1231,87 1062,79 Polonia 1002,98 984,34 Germania 1211 1082,5 Portogallo 1178,74 973,42 Estonia 813,79 843,76 Regno Unito 1287,5 1350,6 Finlanda 1203,09 997 Slovacchia 1016,52 1041,64 Francia 1170,62 1035,52 Slovenia 918,5 923,93 Grecia 899 910 Spagna 977,18 917,34 Irlanda 1109 1114 Svezia 1150,22 1084,43 Italia 1214,49 1114,85 Ungheria 1019,83 1011,24 Lettonia 829,63 829,63 Il presente lavoro cercherà allora di capire la natura del fenomeno caro-benzina, andando ad illustrare dettagliatamente come viene a determinarsi il prezzo della verde, con l obiettivo di delineare delle ipotesi di soluzione e contenimento del problema. Si inizierà dapprima con una breve elencazione dei vari componenti di prezzo della benzina, che saranno poi approfonditi sia dal punto di vista teorico che concreto (avendo cioè riferimento ai dati del mercato) nei capitoli dedicati all analisi del prezzo del petrolio, delle relazioni verticali tra compagnie petrolifere e distributori e del fenomeno del cosiddetto pricing asimmetrico. Infine, a chiusura del paper, si cercherà di fare un rapido quadro sui cosiddetti biocombustibili, alternativa (ecologica) purtroppo per ora solo futuribile della benzina. 6
2. LA COMPOSIZIONE DEL PREZZO DELLA BENZINA Un analisi delle ragioni e delle problematiche che sottostanno al fenomeno del carobenzina, inteso sia in senso intertemporale che interspaziale, non può prescindere innanzitutto da un chiarimento su come funziona e si compone il prezzo dei carburanti in Italia. Solo appunto conoscendo gli elementi che insieme concorrono a determinarlo si potranno valutarne problematiche e possibili soluzioni. E questo un argomento su cui vige in genere una gran confusione ed i consumatori sono poco e male informati. Sebbene infatti il tema sia parecchio discusso sui media, le versioni cambiano a seconda di chi suona l orchestra: compagnie petrolifere, associazioni dei consumatori, gestori, istituzioni. E allora innanzitutto opportuno fare un po di chiarezza, presentando qualche dato significativo. Il costo dei carburanti al consumatore finale è il risultato di tre differenti fattori: il prezzo industriale, l accisa e l Iva. Il prezzo industriale rappresenta circa il 30-34% del prezzo finale. E formato a sua volta dal prezzo del prodotto base (17-18%), dal ricavo industriale (11%) e dal margine di gestione (3-4%). Per prodotto base si intende il prodotto finito a seguito dell attività di raffinazione sul greggio. Il prezzo del prodotto base coincide pertanto con un prezzo di trasferimento interno qualora la raffineria sia di proprietà della compagnia petrolifera ma emerge anche come quotazione internazionale in relazione agli scambi spot (indice Platt s). Il ricavo industriale costituisce per le compagnie petrolifere la compensazione dei costi (compresi quelli di trasporto), degli ammortamenti e il margine di guadagno per la commercializzazione. Il margine di gestione, infine, è il ricavo delle imprese che vendono al dettaglio i carburanti e oscilla mediamente tra il 2,8% e il 3,2% del prezzo finale. L accisa è l imposta statale sui carburanti e si aggira intorno al 46-50% del prezzo finale. Essa attualmente ammonta a 56,4 centesimi, dopo l ultimo aumento di circa mezzo centesimo di fine febbraio 2005. L accisa è un imposta con base imponibile definita in termini fisici e un aliquota in termini monetari e 7
contribuisce così in qualche modo a calmierare le variazioni nei prezzi, evitando che queste si riflettano anche in variazioni nell onere di imposta. L IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) del 20% si applica alla somma del prezzo industriale e dell accisa. Essa risulta così una sorta di tassa della tassa ed essendo proporzionale al valore dei due precedenti componenti amplifica le fluttuazioni di prezzo della benzina. In linea di principio l IVA va considerata come un aliquota ordinaria soggetta ai vincoli europei e, pertanto, non può essere modificata se non sulla base di un nuovo accordo tra i Paesi Membri. Componenti di prezzo della benzina (%) Fonte: http://news2000.libero.it/speciali/sp162/pg2.html Prezzo Benzina 32% 48% 20% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Il maggior responsabile del caro-benzina è quindi la pressione fiscale, che da sola determina quasi il 70% del prezzo di vendita. Tuttavia se si vogliono capire e spiegare le fluttuazioni del prezzo della benzina non è tanto alla componente fiscale, bensì al prezzo industriale che si deve fare riferimento. L accisa infatti è una componente fissa determinata dal governo, mentre l Iva, immodificabile nella percentuale se non tramite un intervento europeo, non fa altro che riprendere ed amplificare le variazioni dello stesso prezzo industriale. Ciò non toglie comunque che, specie considerando il livello medio-alto della fiscalità italiana sui carburanti, anche in questo ambito siano possibili manovre che permettano di contenere il prezzo della benzina, quali potrebbero essere la riduzione del livello dell accisa, oppure, ma si tratta di soluzioni più ardue e discutibili che sono state perlopiù proposte dalle associazioni consumatori, interventi sull IVA che permettano di calcolarla sul solo prezzo industriale (evitando così la doppia 8
imposizione) o di congelarla nel caso in cui lo stesso prezzo industriale salga oltre una certa soglia. Ritornando però ora al nocciolo del problema, ossia alle ragioni che stanno alla base delle fluttuazioni del prezzo della benzina, è proprio sul prezzo industriale che ci si deve soprattutto concentrare: ciò è quanto sarà fatto nella parte seguente della trattazione, andando ad analizzare l incidenza dei vari elementi in cui esso ulteriormente si divide e l importanza delle relazioni verticali tra produttori e distributori. 9