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GIUNTA PROVINCIALE DI BOLOGNA Seduta del 11/06/2013 Presiede la Presidente Della Provincia Draghetti Beatrice Per la trattazione dell'oggetto sotto specificato sono presenti: PRESIDENTE DELLA PROVINCIA VICE PRESIDENTE DRAGHETTI BEATRICE VENTURI GIACOMO CHIUSOLI MARIA MONTERA GABRIELLA PRANTONI GRAZIANO BURGIN EMANUELE DE BIASI GIUSEPPE BARIGAZZI GIULIANO PONDRELLI MARCO (*) = assente (**) = assente giustificato Partecipa il Segretario Generale DOMENICO MARESCA. DELIBERA N.191 - I.P. 2525/2013 - Tit./Fasc./Anno 12.2.7.5.0.0/8/2012 SETTORE AMBIENTE SERVIZIO TUTELA E SVILUPPO FAUNA Piano di controllo dei corvidi (cornacchia grigia, gazza e ghiandaia) nel territorio della provincia di Bologna per il periodo 2013-2017.

Oggetto Piano di controllo dei corvidi (cornacchia grigia, gazza e ghiandaia) nel territorio della provincia di Bologna per il periodo 2013-2017. LA GIUNTA Decisione 1. Approva il piano di controllo dei corvidi nel territorio provinciale di Bologna, secondo le prescrizioni e le modalità degli interventi contenute nell allegato n. 1 alla presente deliberazione, di cui è parte integrante e sostanziale. 2. Specifica che le specie interessate dal piano in oggetto sono le seguenti: cornacchia grigia (Corvus corone cornix); gazza (Pica pica); ghiandaia (Garrulus glandarius). 3. Precisa che i modi e i tempi di attuazione del controllo dei corvidi, di cui all'allegato 1, hanno avuto il parere favorevole dell'istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) 1. 4. Prescrive che il presente piano di controllo abbia validità dalla data della sua assunzione col presente provvedimento e scadenza al 31 dicembre 2017 e sostituisca le norme analoghe approvate con precedenti atti deliberativi 2. Motivazione La legge quadro nazionale prevede la possibilità di effettuare azioni di controllo, anche con l abbattimento degli animali, sulle specie selvatiche per motivi legati a problematiche di carattere sanitario, o per esigenze di tutela del suolo e di salvaguardia delle produzioni agricole 3. La legge regionale 4 stabilisce che, quando ricorrono le condizioni indicate dalla legge statale, la Provincia provvede al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, eccettuati i parchi e le riserve naturali. A tal fine la stessa Provincia individua le specie oggetto dei controlli e determina il numero massimo dei prelievi tecnici consentiti, nonché le modalità di attuazione ed effettuazione degli stessi. Le specie indicate nel piano in questione appartengono alla famiglia dei corvidi e sono responsabili di consistenti danni a carico delle produzioni agricole, come documentato dagli esborsi che l'amministrazione provinciale ha dovuto sostenere negli ultimi anni, pari a valori compresi tra i 40 mila e 50 mila euro (si veda il documento Allegato n. 2 al presente atto deliberativo). La Provincia di Bologna fin dall'anno 2002 ha adottato norme specifiche per il contenimento dei danni causati dai corvidi alle produzioni agricole, attraverso successive deliberazioni che hanno cercato di aggiornare le modalità tecniche e i contingenti ammessi negli abbattimenti delle tre specie oggetto di controllo faunistico 5. 1 Si veda nota al PG 0082359 del 03/06/2013. 2 Delibera della Giunta provinciale n. 253 del 5 maggio 2009 e successive integrazioni con atti n. 343/2011 e 287/2012. 3 Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, art. 19 comma 2: Le regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zooagro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l'istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Omissis Si ricorda che il codice penale, art. 638, ritiene non punibile chi uccide volatili sorpresi nei fondi da lui posseduti e nel momento in cui gli recano danno. 4 Legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria, art. 16 e 16 bis. 5 Delibere della Giunta provinciale n. 135 del 30 aprile 2002 e n. 298 del 26 luglio 2005.

Il precedente piano di controllo dei corvidi della Provincia risale al 2009 6 e ha subito nel corso degli anni successivi due integrazioni per incrementare i contingenti abbattibili di due specie, rispettivamente gazza 7 e ghiandaia 8. Le nuove norme hanno quindi tenuto conto dei risultati conseguiti nel corso di questo decennio e delle trasformazioni registrate nella popolazione di questi volatili particolarmente adattabili alle condizioni ambientali tali da rendere la loro consistenza numerica in costante crescita. Il piano di controllo provinciale viene infatti rinnovato rispetto al numero di animali abbattibili adottando contingenti comparabili all'entità dei danni registrati negli ultimi anni soprattutto a causa della maggiore diffusione che alcune specie hanno conosciuto anche a seguito dell'incremento numerico della rispettiva popolazione. Le norme provinciali si aggiornano anche nei metodi utilizzabili: accanto alle tradizionali trappole (Larsen e letter box), la cui efficacia viene comunque confermata, si prevede, come misura rafforzativa, l'abbattimento con fucile (con anima liscia e di calibro non superiore al 12), operazione ovviamente subordinata al rispetto di specifiche modalità e limitazioni. Questo metodo era consentito nel piano precedente solo per la ghiandaia, mentre ora viene ammesso per tutte le tre specie di corvidi contemplati dal piano di controllo. Importanti le innovazioni introdotte nel capitolo che riporta le norme specifiche per i siti della rete Natura 2000. In coerenza con lo studio di incidenza, elaborato unitamente al piano faunistico venatorio 2007-2012 e alla relativa valutazione di incidenza, nei siti di interesse comunitario e nelle zone di protezione speciale il controllo demografico dei corvidi può essere realizzato esclusivamente con trappole, distinguendo i siti ove vi è una presenza regolare del Lanario (individuati dal piano faunistico stesso) dai restanti siti della rete Natura 2000. Nei primi si devono utilizzare solo trappole ad apertura laterale anziché zenitale, negli altri siti si possono impiegare entrambi i modelli di trappole. Le limitazioni al controllo dei corvidi nelle aree particolari della rete Natura 2000 sono state dettate dal rischio che alcuni rapaci (Pellegrino, Lanario e Astore) possono correre nel momento in cui si lanciano in picchiata su un animale che percepiscono in difficoltà (il richiamo nella trappola), finendo involontariamente nella trappola stessa destinata a catturare corvidi. Una specifica sperimentazione effettuata utilizzando trappole ad entrata laterale e collocate in modo che fossero scarsamente visibili da una posizione zenitale (riparate da filari di alberi, siepi o mascherate in altro modo), così da evitare l attacco dei rapaci, ha dimostrato che attraverso questi accorgimenti si può ottenere l'effetto voluto senza rischi per le specie da proteggere. Il richiamo del corvide in gabbia rimane infatti efficace nei confronti dei conspecifici che avvistandolo lo attaccano da posizioni ravvicinate per la difesa del proprio territorio. Altra novità del presente piano rispetto alle versioni precedenti riguarda l'utilizzo del sistema vocale per la registrazione automatica delle operazioni svolte dai coadiutori, consentendo un risparmio di tempi e costi per gli stessi operatori e consentendo alla Polizia provinciale di avere in tempo reale il controllo di tutti gli interventi che si svolgono sul nostro territorio. Il presente piano è stato sottoposto per il prescritto parere all'istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) 9. L'Istituto, dopo aver esaminato la documentazione prodotta, ha espresso parere favorevole all'attuazione del piano in oggetto secondo i modi e i tempi proposti 10. L'Ispra oltre a chiedere copia dell'atto che sarà assunto dalla Provincia chiede di ricevere un consuntivo annuale dei prelievi effettivamente realizzati dall'amministrazione Provinciale e, al termine del periodo di vigenza del piano stesso, chiede un rendiconto dettagliato delle attività svolte al fine di valutare lo sforzo profuso (operatori impiegati, metodi utilizzati, mezzi ecologici messi in atto) da confrontare con la dinamica dei danni contestualmente registrata. 6 Delibera della Giunta provinciale n. 253 del 5 maggio 2009 in sostituzione del precedente piano approvato con atto n. 108 dell'11 marzo 2008. 7 Delibera di Giunta provinciale n. 343 del 2011. 8 Delibera di Giunta provinciale n. 287 del 2012 9 Nostra lettera PG 0040563 del 19/03/2013 10 Vedi nota 1.

Il presente atto viene adottato in maniera conforme agli indirizzi stabiliti con il Piano Faunistico Venatorio Provinciale 2007-2012 11. La proposta oggetto del presente atto deliberativo è stata illustrata alla Consulta Faunistico- Venatoria nella seduta del 26 febbraio 2013. Ai fini del presente atto si tenuto conto dei lavori istruttori svolti dal Servizio Tutela e Sviluppo Fauna, U.O. Gestione ungulati e controllo faunistico. La presente deliberazione non comporta oneri diretti o indiretti sulla situazione economico finanziaria o sul patrimonio dell'ente. Pareri Sono stati richiesti e acquisiti agli atti i pareri del Dirigente del Servizio Tutela e Sviluppo Fauna 12 in relazione alla regolarità tecnica, e del Segretario Generale, in relazione alla dichiarazione di conformità giuridico amministrativa. Allegati Allegato n. 1 - Piano di controllo dei corvidi (cornacchia grigia, gazza e ghiandaia) nel territorio della provincia di Bologna per il periodo 2013-2017. Allegato n. 2 Relazione tecnica sui risultati del controllo dei corvidi nel periodo 2009-2012. 11 Approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n. 101 del 27.12.2007 e prorogato con atto del Consiglio n. 63 del 21/12/2012. Capitolo Specie problematiche e piani di controllo. 12 Ai sensi dell art. 49 del D.lgs. n. 267 del 18/08/2000 Testo Unico delle leggi sull ordinamento degli Enti locali

Messo ai voti dal Presidente, il su esteso partito di deliberazione è approvato all'unanimità con votazione resa in forma palese. omissis La Presidente Della Provincia DRAGHETTI BEATRICE - Il Segretario Generale DOMENICO MARESCA La presente deliberazione viene pubblicata all'albo Pretorio della Provincia per gg.15 consecutivi dal 12/06/2013 al 26/06/2013. Bologna, 11/06/2013 IL SEGRETARIO GENERALE Documento prodotto in originale informatico e firmato digitalmente ai sensi dell art. 20 del "Codice dell'amministrazione digitale" (D.L. vo 82/2005)