IMMERSIONI PANTELLERIA



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IMMERSIONI PANTELLERIA 01. Campobello Questa splendida secca si trova nella zona nord-est dell'isola, dopo Cala Cinquedenti e davanti alla contrada di Campobello, a qualche centinaio di metri dalla costa. Esposta ai venti di maestrale e scirocco, è una immersione che non si può effettuare spesso. Il suo fondale è frequentemente battuto da una forte corrente che porta in direzione sud-est. La secca ha il suo cappello a 12 mt. ed il fondo a più di 40 mt. Il lato Sud è il migliore dal punto di vista sia ambientale che biologico. Scendendo sui 38 mt, fra nuvole di castagnole, boghe e saraghi, potremo scoprire fra le rocce bellisssime cernie, aragoste e grandi murene; osservando nel blu potremo intravvedere il passaggio di qualche grande pelagico, soprattutto ricciole. 02. Punta Spadillo Situata nella parte nord-est dell'isola, Punta Spadillo è una meta obbligata per tutti i sub che arrivano a Pantelleria e che vogliono godere appieno della bellezza del mar Mediterraneo siciliano. La particolarità è quella di essere il punto più profondo in prossimità della costa: a pochi metri da essa il fondale tocca i 185 mt. 02a. Il lato Sud della Punta L'immersione del lato Sud di Punta Spadillo si effettua da una caletta formata dalla prominenza verso il mare aperto della punta. Arrivati subito ai 15 mt, noteremo il forte contrasto fra la roccia nera dell'esterno e quella bianca del fondale. Fra tantissime famiglie di pesci pappagallo arriveremo presto ad una profondità di 35 mt. Trattenendo il respiro, non solo per l'emozione, ma per non farci notare, faremo un incontro memorabile con tre cernie brune di notevoli dimensioni che, posate su grossi massi, spiano i nostri movimenti. Proseguiremo l'immersione fra gli anfratti alla ricerca di murene, polpi, scorfani, mentre prestando particolare attenzione nel blu potremo vedere banchi di ricciole e dentici.

02b. Il lato Nord della Punta Il lato Nord di Punta Spadillo presenta differenze importanti dal lato Sud, facendo si che le due immersioni risultino assai diverse. Il fondale nei suoi primi 15 mt segue un andamento abbastanza uniforme. Saremo accolti da nuvole di castagnole, e da banchi di saraghi. Meta della nostra escursione è la visita ad enormi massi che si trovano fra i 30 /35 mt; tra questi coloratissimi blocchi di roccia vulcanica trovano riparo intere famiglie di saraghi, aragoste, murene, musdee e cernie brune. Durante il ritorno potremo concentrare le nostre attenzioni alla ricerca di nudibranchi e lepri di mare che spesso e volentieri si vedono in queste zone. 03. Cala Gadir Il porticciolo di cala Gadir fin dall'epoca romana offriva riparo alle navi durante le tempeste di maestrale e scirocco. E' l'immersione più interessante dal punto di vista dell'archeologia subacquea: numerose campagne di scavi sono ancor oggi oggetto di studio. La nostra immersione può essere effettuata sia da terra, dalla comoda banchina del porticciolo, che via mare. Partendo da terra scenderemo in direzione Nord verso la parete che delimita il lato sinistro della baia. Dal gommone, invece, si ancorerà direttamente sulla sommità della parete Nord. Seguiremo il lento degradare del fondale; la sua varietà di colori e la ricchezza di vita renderanno quest'immersione non solo archeologica. Oltre alle sempre presenti castagnole, potremo incontrare, saraghi, polpi, murene, nudibranchi ed in primavera anche bellissime aragoste. La nostra meta comunque, rimane la visita al sito. Dai 16 ai 30 mt fra cocci, ancora impregnati di pece, anse, puntali, colli vedremo una parte di paramezzale di nave punica, anfore puniche e romane, molto rare, risalenti al periodo fra il 200 a.c. e il 200 d.c. e una bellissima marra in piombo di un'ancora di nave romana. 04. Punta Rubasacchi Conosciuta molto bene dai vecchi pescatori panteschi e dai primi subacquei di Pantelleria, Rubasacchi è indubbiamente un luogo che è nella memoria di molti amici del mare. 04a. I grandi massi Iniziando con un tuffo dal gommone, subito saremo accolti da una moltitudine di alici e castagnole. Troveremo la parete sulla nostra destra, importante punto di riferimento per tutta l'immersione. La profondità rimane costante sui 30/35 mt fino allo strapiombo. La nostra attenzione si focalizzerà sui grandi massi dal color porpora: potremo cercare in tana cernie brune, musdee, murene e polpi, e per chi ama il piccolo mondo variopinti nudibranchi. Giunti sul punto dello strapiombo, ci dirigeremo sulla parete dove ci fermeremo un attimo per guardare nel blu l'eventuale passaggio di banchi di dentici. Spingendoci verso la cima dell'ancora, avvolti da castagnole e piccole ricciole "limoni", potremo ammirare tanti scorfanetti fra gli astroides che hanno colonizzato le rocce fino ad una profondità di 10/12 mt. 04b. Il grande salto Data l'elevata profondità, oltre 40 mt, questa è un'immersione destinata ai sub più esperti e con brevetto di specialità. Il gommone non ormeggerà, ma si fermeàà a circa 100 mt dalla costa dove ci si butterà in acqua per iniziare la discesa nel blu fino a 35/40 mt, proprio sul limite del baratro. Una volta arrivati sul fondo e controllato che tutto sia a posto proseguiremo la nostra immersione: qui l'acqua mantiene la sua limpidezza, ma assume un color blu scuro che fa apparire il tutto un'enorme voragine senza fine. Avremo solo pochi minuti per ammirare, in controluce, il rosso acceso delle "paramunicee clavate", (gorgonie). Troveremo quasi sicuramente un po' di corrente a favore che ci darà l'opportunità di osservare da vicino i polipi delle grandi gorgonie, sempre aperti alla ricerca di nutrimento, e intere famiglie di claveline ospitate fra i loro rami. Effettueremo la risalita lungo la cima del pallone oppure risalendo lentamente sulla parete che ci porterà adiacenti

la costa. Se saremo fortunati, visto che l'immersione viene passata quasi interamente nel blu, potremo avvistare enormi banchi di dentici, palamite o qualche tonno solitario. 05. Cala Tramontana Deliziosa insenatura, antico riparo delle navi puniche e romane che incrociavano nel mare di Pantelleria e che venivano colte dalle mareggiate di Scirocco. Due enormi lingue di roccia vulcanica nascono dalla costa per inabissarsi nel blu dando origine ad un fondale altamente spettacolare: luogo di immersioni indimenticabili. 05a. La parete di destra Qui è racchiuso il fascino dell'immersione in parete e quello della ricerca di varie forme di vita in franata. Nei primi 15 mt il nero della roccia viene acceso dall'arancione di colonie di astroides; giunti a 40 mt la parete formerà un angolo retto e a questo punto saremo circondati da grandi ventagli di gorgonie rosse, bianche e coloratissime spugne. Lasciate le gorgonie ci spingeremo verso un grande taglio chiamato "grotta dei gamberi". Illuminando l'anfratto, oltre a tantissimi gamberetti, potremo osservare una grande musdea per nulla intimorita. Nel ritorno, in franata, potremo ammirare banchi di saraghi, cernie brune e una numerosissima famiglia di dotti che ci attendono curiosi e diffidenti. 05b. La parete di sinistra La sommità della lingua di roccia è abitata da banchi di castagnole, boghe e coperta da una fitta vegetazione di posidonia. Proseguendo fino a circa 20 mt vedremo numerose spaccature nella roccia popolate da svariati organismi. Alla fine della lingua, a 30 mt, i nostri occhi saranno testimoni di un paesaggio davvero stupefacente. La brusca interruzione della roccia provoca un salto di una decina di metri ed il fondale ci apparirà come un deserto di sabbia e roccia. Qui si può ammirare il passaggio di un banco di dentici e alcuni dotti di notevole dimensione. Se il tempo di immersione ce lo permetterà faremo una puntata a 42 mt per cercare in una spaccatura bellissime aragoste. Nel ritorno, in franata, incontreremo banchi di saraghi e tantissimi dotti che ci sfileranno davanti puntando il fondo. 05c. Relitto "Ras Jadir" All'interno della baia alcuni anni fa è affondato "el Jadir", un peschereccio libico lungo 35 mt. L'immersione parte da terra. Nei primi metri fra roccie e posidonia potremo scorgere scorfani, seppie e piccoli polpi. Dopo circa 10 minuti di immersione ci apparirà davanti questa imponente sagoma posizionata in assetto di navigazione. Dagli oblò si riesce a vedere all'interno le varie forme di vita che lo stanno popolando. Qualche piccola cernia si nasconde nella sala motori mentre i saraghi entrano ed escono dalla sala di comando. Nella sabbia, attorno al relitto, tracine, sogliole, pesci civetta cercano di mimetizzarsi ai nostri sguardi. Facendo ritorno su una piccola parete saremo attratti dal colore forte degli astroides e da qualche piccola vacchetta di mare. 06. Punta Tracino E' una delle meraviglie di Pantelleria, un'enorme roccia di origine vulcanica che si innalza dalle profondità del mare fino a raggiungere la ragguardevole altezza di 35 mt. Situata tra Cala Tramontana e Cala Levante, offre un fondale meraviglioso e ricco di vita. Qui si può effettuare l'immersione più entusiasmante di Pantelleria. 06a. Il giro alto del Faraglione Il nostro tuffo verrà effettuato sulla franata di roccia che nasce a circa 15 mt di profondità. La straordinaria limpidezza dell'acqua ci permetterà di effettuare un'immersione stupenda. Per tutta la sua durata avremo la parete sulla nostra sinistra, questa si rivelerà molto particolare vista l'innumerevole presenza di varie forme di vita. Fra gli astroides si nascondono piccoli scorfani e nudibranchi, dalle fessure sbucano teste di murene in attesa di qualche preda e piccole cernie incuriosite. Giunti sulla parte esterna del faraglione, guardando nel blu e verso il fondo, potremo scorgere cernie, dotti, che qui vivono tutto

l'anno, e qualche ricciola, che incurante della nostra presenza si infila fra banchi di alici. 06b. La franata del Faraglione La franata del Faraglione rende omaggio alla splendida isola di Pantelleria, ospitando una rara riccheza di fauna marina. Iniziamo con una discesa sui 20 mt che ci porta alle pendici del grosso masso, dove incontriamo fitti banchi di saraghi, splendide cernie brune, ricciole in caccia e banchi di pesce azzurro che nel periodo estivo fanno del faraglione una loro meta abituale. Anche l'incontro con coppie di razze, pastinache, è molto frequente ed è bellisssimo ammirare il loro volo silenzioso nel blu scuro del mare. I sovrani del fondale, però, sono i dotti, che qui vivono tutto l'anno in circa 25/30 mt d'acqua. A 39 mt termina la franata e inizia la spettacolare caduta verso l'abisso: questo è il regno delle gorgonie, che sono presenti in grande numero con i loro meravigliosi ventagli ricoperti da una moltitudine di claveline. Il dirupo della franata lascia a bocca aperta soprattutto per i suoi enormi massi color porpora adagiati uno sull'altro e ricoperti di un sottile strato di sabbia bianchissima, un vero paradiso per la nostra vista. 07. Cala Levante Tra Cala Levante e il Faraglione c'è un grande masso che spunta dalla sabbia: il Panettone. E' un masso di roccia vulcanica che partendo da 24 mt di profondità si innalza fino ad arrivare a 4 mt dalla superficie. Partendo dal molo faremo un breve tragitto a pochi metri di profondità fra una bella prateria di posidonia. Sul lato Est, a una profondità di circa 20 mt potremo concentrare i nostri sguardi sulle coloratissime colonie di astroides alla ricerca di qualche nudibranco o piccolo scorfano. La parete contiene molte spaccature, luogo ideale per cernie, murene e aragoste. Sul lato Ovest del masso, la sabbia che ci aveva fatto da fondale per la prima parte dell'immersione lascerà il posto alle rocce: fra di esse potremo incontrare polpi e scorfani e, se alzeremo lo sguardo verso la superficie, potremo osservare nuvole di castagnole e qualche riccioletta in caccia. 08. Arco dell'elefante L'arco dell'elefante è il simbolo di Pantelleria. Si tratta di una strana formazione rocciosa che assomiglia in modo incredibile alla proboscide di un elefante. Dopo pochi minuti di navigazione arriveremo nei pressi dell'arco dell'elefante. Il tuffo verrà effettuato su un fondale di 8/10 mt sul lato Sud dell'arco per poi proseguire in direzione nord verso Cala Levante. Il fondale è costituito da un alternarsi di posidonie, grandi massi e piccole pareti: tutta l'immersione è svolta sul limite che divide il fondale roccioso da quello sabbioso a una profondità di 25 mt. Questo è il luogo ideale per incontrare cernie, scorfani, saraghi e qualche grosso dentice solitario. Il lento ritorno ci permetterà di concentrare la nostra attenzione sotto ogni piccolo masso per cercare le aragoste e, nel periodo primaverile, la rara cicala. 09. Martingana Martingana è una piccola località a Sud dell'isola. I tanti terrazzamenti di viti zibibbo, capperi, ulivi, forniscono fin dall'antichità le "primizie" dell'isola. Il punto di immersione, riparato da venti di maestrale, si trova al termine di Cala Rotonda. Dopo un bellissimo trasferimento in gommone, si arriva in una piccola caletta dove ha inizio la nostra immersione. Spingendoci sul lato Sud della lingua di roccia ammireremo la splendida parete vulcanica degradare su un enorme spianata di sabbia bianca. La nostra attenzione si concentrerà sulla parete e i suoi spacchi. Qui si trovano tantissimi gamberetti. Il fondale sabbioso è pieno di enormi pinne nobilis, mentre scendendo sui 28 mt potremo soffermarci su bellissimi spirografi. Verso la fine della lingua incontreremo una meravigliosa ancora litica, reperto archeologico di rara bellezza. Facendo ritorno dal lato

Nord della parete incontreremo una famiglia di piccoli dotti impauriti e diffidenti. 10. Nicà Il cappello si trova a 11 mt, non è profonda, massimo 35/40 mt ma spesso battuta da venti di maestrale e scirocco e attraversata da forti correnti. Scendendo lungo la cima dell'ancora, solitamente si effettua il giro della secca in senso antiorario. Sul lato Sud potremo ammirare delle guglie interamente ricoperte da rose di mare e bellissime spugne, un vero paradiso per i fotografi. Proseguendo la nostra immersione sul lato Est incontreremo murene, polpi, nuvole di saraghi. La secca è il punto dove si possono incontrare spesso banchi di barracuda, il "luccio di mare". Risalendo verso la superficie, spinti dalla corrente, potremo ammirare banchi di dentici e ricciole