BOLOGNA. Forma Urbis. materiali e tecniche



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Transcript:

BOLOGNA Forma Urbis 5 materiali e tecniche

creta, selenite e arenaria di qui nasce il colore di Bologna

La cattiva qualità dell arenaria (molassa friabile) reperibile sul posto e le difficoltà di far giungere pietre e marmi nei cantieri cittadini favorirono prevalentemente l uso del mattone relegando la pietra alla sola realizzazione dei decori Guido Reni, Pietà dei Mendicanti, particolare

La selenite, così come l arenaria porosa e calda ma friabile, sono materiali tipici di un territorio nel quale la formazione geologica dominante è quella del calanco, caratteristico della collina bolognese

Anonimo bolognese, Panorama di Bologna (XIX secolo)

Le basi delle torri e le fondazioni di muri e pilastri degli edifici costruiti tra l XI e il XII secolo furono realizzate quasi esclusivamente con materiali di reimpiego di epoca romana e alto medievale

La selenite (il gesso locale, derivato dalla vena gessoso-solfifera dell Appennino che attraversa la regione) proveniva dalle ampie platee degli edifici religiosi e pubblici romani e dalla fortificazione alto-medievale dopo che era cessata la sua funzione difensiva

Il marmo non è un materiale del territorio bolognese

Nelle coperture sono impiegati coppi a canale disposti in filari serrati o coppi ed embrici alla romana

Vengono utilizzati anche pezzi speciali sempre in cotto per realizzare le gronde e per aerare i sottotetti

I muri sono costruiti in mattoni dalla gamma d colori che va dall ocra al viola

Gli intonaci e i trattamenti particolari (sagramatura) sulla superficie muraria riprendono la stessa gamma cromatica ma con una dominante rossa

Le decorazioni in terracotta Il cotto è il grande materiale che dà carattere all architettura e all urbanistica bolognesi Finestra del Collegio di Spagna

Case Tacconi- Beccadelli Piazza S. Stefano

La disponibilità di un ottima argilla ha sviluppato l uso del decoro in terracotta e una straordinaria scuola di modellatori che ha prodotto, soprattutto nel Quattrocento, una vasta gamma di elementi decorativi Oratorio dello Spirito Santo in Via Val d Aposa

Oratorio dello Spirito Santo in Via Val d Aposa

Oratorio dello Spirito Santo in Via Val d Aposa

Chiesa del Corpus Domini - la Santa Via Tagliapietre

Chiesa del Corpus Domini - la Santa Via Tagliapietre

Chiesa del Corpus Domini - la Santa Via Tagliapietre

Portico di S. Bartolomeo Strada Maggiore

Palazzo della Mercanzia

Palazzo della Mercanzia

Palazzo Pepoli Via Castiglione

Casa Canetoli Via Castiglione

Piazza Minghetti

Piazza Minghetti

Via Clavature

Palazzo Grassi Via Marsala

Palazzo Grassi Via Marsala

Collegio di Spagna

Collegio di Spagna

Via Galliera

Via Galliera

Via Galliera

L arenaria, troppo friabile per impieghi strutturali è utilizzata solo per decorazioni e finiture

Ma, nel tempo, molte di queste opere di calda tonalità che perfettamente si integra con i colori e la pastosità del cotto si sono irrimediabilmente deteriorate

Via Moline

Collegio di Spagna

Madonna di Galliera (Oratorio dei Filippini)

Madonna di Galliera (Oratorio dei Filippini)

Palazzo Fantuzzi Via S. Vitale

Palazzo Bevilacqua Via D Azeglio

Palazzo Bentivoglio Via Belle Arti

La sagramatura S. Paolo Maggiore Via Urbana

La sagramatura è una tecnica di trattamento protettivo dei paramenti murari presente solo nella città di Bologna e quindi appartenente in modo significativo alla sua tradizione Questa tecnica di finitura esterna delle murature rappresenta la grande alternativa alla pratica dell intonaco nella realizzazione di uno strato di sacrificio per la protezione dei paramenti

Lo scopo della sagramatura è quello di rifinire le cortine nuove con un trattamento che rende la superficie perfettamente liscia e compatta protetta dalle infiltrazioni d acqua piovana e dall aggressione della nebbia e del gelo Inoltre migliora l impatto estetico della muratura che assume quasi l aspetto di laterizio omogeneo e monolitico pur mostrando in trasparenza il leggero reticolo dei mattoni Concretamente, subito dopo la conclusione dell opera muraria, avendo lasciato abbondante la malta di allettamento in modo da farla debordare dal piano della muratura la sagramatura consiste nella levigatura della cortina di mattoni eseguita mediante sfregamento manuale con un altro mattone, bagnato (o mezzo mattone per motivi di peso)

Va sottolineato il fatto che contrariamente all intonaco che poteva essere periodicamente rinnovato (anche se molto raramente) la sagramatura era un trattamento che la cortina muraria subiva una tantum subito dopo la sua realizzazione La sagramatura nasceva e moriva con il muro Questa tecnica è attestata almeno fin dal tardo Medioevo e il suo impiego non conosce soluzione di continuità sino a tutto l ottocento E anzi, dopo aver talora ceduto luogo all intonaco e agli stucchi in età tardo-barocca ritrova nuovo vigore con il diffondersi del gusto della pietra a vista e del neomedievalismo

Alfonso Rubbiani e Comitato per Bologna Storica e Artistica, 1902 Lettra aperta ai Signori Capi-Mastri-Decoratori-Imbianchini Art. 5: Si prega di non tinteggiare di nuovo a calce le case vecchie che erano sagramate, ma di lavare anzi le sagramature dai residui di imbiancature; di acconciare la sagramatura a ferne pulizia con una mano d olio cotto, olio di lino, terra rossa e terra d ombra in debite proporzioni in guisa che ne risulti un tono forte non molto brillante e senza luccicare di verniciamento.

Palazzo Tanari Via Galliera

Palazzo Fava Via Marsili

Palazzo della Mercanzia

Basilica di S. Pietro

Basilica di S. Pietro

La stilatura Tecnica precedente (quattro-cinquecentesca) ottenuta sigillando tutti i giunti e passando un intonaco sottile Poi, con un chiodo si segnano le righe di giunzione dei mattoni regolarizzandoli tutti

Via Palestro

Via de Toschi

Via Belfiore