Mille e più racconti sulla meglio gioventù



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Transcript:

Mille e più racconti sulla meglio gioventù

CHE TRISTEZZA... "approfitto di questo spazio per esprimere la sensazione di tristezza provata ieri sera davanti alla tv. la c.d. meglio gioventù era la solita parodia del giovanilismo interpetrata dalle solite facce benpensanti e piccolo borghesi che infestano da sempre alcuni quartieri della Capitale. vedo queste espressioni da studente del Mamiani, forte delle garanzie (paterne) su un futuro comunque di successo, basta stabilire «dove» e «quando»: il che è il contrario della gioventù, che è l'età nella quale non si sa nulla, non solo «dove» e «quando», ma soprattutto «se». la gioventù ha l'espressione di ragazzi di periferia, che affidano sé medesimi ad un futuro incerto, inconsapevoli di cosa li attende: e in questa follia sta la loro bellezza, della quale ieri sera non v'era traccia." Michele Degli Angeli 38 Milano avvocato LA STAGIONE DEI CENTRI SOCIALI "CHE MACELLO!! Non credo che faccia molta differenza specificare la città, che sia Napoli o Bari, Matera o Benevento.l operazione dell okkupazione si presenta più semplice di quella di pagare il conto al bar, entriamo tutti dentro, chiudiamo la catena e mettiamo fuori uno striscione fatto alla men peggio la sera prima: centro sociale autogestito MACELLO OKKUPATO, ecco qui, niente di più facile. Giorni e giorni a discutere su come, quando, perché, poi invece tutto si risolve in una manciata di secondi. Troppo facile, troppo bello.e così abbiamo okkupato: oltre le chiese e le discoteche, le carceri e le questure, c è finalmente uno spazio liberato in questa città.all inizio la frenesia investe chiunque valichi quel cancello: di lavoro ce ne anche troppo, appena il tempo di dividerci il lavoro che le squadre sono già all opera.ad ora di pranzo, dopo solo tre ore di lavoro, tutto procede alla grande: i pulitori hanno già raccolto alcuni quintali di rifiuti e centinaia di siringhe utilizzate, i guastatori hanno rimesso in sesto l impianto idraulico e iniziano a costruire un impianto elettrico autogestito, i comunicatori hanno stampato duemila volantini in cui spiegano il perché dell occupazione e i progetti che vogliamo metter in piedi.biblioteca autogestita, mensa popolare, sala prove, sala concerti, sportello per i disoccupati, infoshop, bar geneticamente non modificato, mercatino dello scambio, banchetto del comm" Francesco Fiordalisi 31 disoccupato COME CAMBIA "Come cambia Con gli amici in giro sino a mattina dopo la discoteca,dopo la pizza, dopo la birra e,la birra ancora che ti accompagnava sino ad orari strani.andare a dormire quando ancora avresti passato ore a parlare con gli amici di cose inutili sensa senso, del futuro,di sogni che ora,anni dopo sai giudicare con serenità come tali. Ed ora, guardando i giovani di oggi vorresti gridargli con tutta la tua forza che è tutto un sogno, che la vita è una giostra crudele che gira in solo senso,vorresti gridargli di restare abbrancati alla realtà alla concretezza di una vita che scorre veloce come un fulmine, di non sprecare illusioni in lunghe notti innsonni, in sogni impossibili. Un giorno saranno loro al mio posto ed ancora i pochi,futuri, figli saranno al loro, in un crudele ritorno perpetuo di illusioni che fanno sognare tempi sempre migliori ma in realtà sempre peggiori." Gianluca Missiroli 44 Ravenna cuoco

BELLO Racconto storico-italiano che presenta l'evoluzione dell'italia da differenti prospettive: a Bruxelles alla fine delle tre ore è scoppiato un applauso spontaneo accompagnato da numerosi commenti positivi. Ginus Taipana 30 Udine Libera IL MOMENTO DELLA VERITA' "Nel 1963 appena tredicenne, oppressa da una vita familiare insopportabile, con una madre vittima e un padre abusatore, costretta a fare da mamma ad un fratellino esile e troppo sensibile; con un cuore indurito dalle troppe botte prese per me e per proteggere mio fratello, con il mio angelo custode - la nonna materna - che partiva per l'america e mi lasciava sola, in una soleggiata domenica mattina, all'uscita dalla messa con l'inseparabile mano di mio fratello stretta nella mia, passavamo davanti ad un bar con il juke box che a tutta barra suonava una canzone dei Beatles. «She loves you yeah, yeah, yeah!!!!» Che botta di vita quella canzone. Che forza in quelle semplici parole che traducei con cocciutaggine e dovizia e che feci mie. Paole che idealmente spillai al mio petto pensando alla mia nonna che pur lontana mi dava la forza di andare avanti e uscire fuori dalle torture giornaliere e crescere in una donna forte e sensibile. In quell'attimo, nel sentire quelle note, mi resi conto che nel mondo esisteva anche la gioia e la celebrazione della vita e non solo il buio della nostra vita di casa. Questo e' il momento che rappresenta la mia personale rottura con l'infanzia e l'inizio della mia vita adulta." Daniela Segantini 53 I PUFFI I puffi.c erano una volta quelli...che andavano a ballare nelle balere si divertivano con le poche cose della vita mangiavano pasta e fagioli e ogni tanto...pure la cipolla e la bruschetta all aglio. Spesso alla sera uscivano con gli amici a fare dei malestri..ma un giorno questi incontrarono qualcuno che stava nel puffissimo mondo di chi ha i soldi e una incancrenita posizione di prestigio.ad un tratto questi si tingono del puffosissimo colore viola di chi ha i soldi e la posizione di prestigio.si mettono il berretto bianco e non mangiano più la pasta e fagioli e dicono di non avere mai mangiato ne la cipolla ne l aglio.non salutano più gli amici di una volta(...quei puzzoni che mangiano sempre aglio e cipolla..!!!) dimenticando e dimostrando che non saranno e sono mai stati nient altro che meno del nulla. Gianluca Missiroli 44 Ravenna cuoco UN ANGELO "Partivo per Londra per la prima volta su un treno stipato da Milano, avevo 18 anni, non parlavo inglese. Notai subito per la sua bellezza un giovane senza posto a sedere, cosi' gli offrii di condividere il mio alternandoci. Eravamo nell'ultima carozza del treno e ci ritrovammo a guardare i binari del treno allontanarsi in una prospettiva infinita. Sentimmo una tenera attrazione, e ci abbracciammo. Passamo la notte seduti insieme abbracciati tra gli sguardi sconvolti degli altri passegeri.andava a Londra anche lui ma di passaggio.sul ferry vomitai l'anima, viaggiavamo ancora insieme. Arrivati a Londra di sera telefonai le persone da contattare ma in vano, Lui stava ancora con me preoccupato di lasciarmi in una citta' sconosciuta, mi accompagno' ad

un hostello pago' il taxi e l'allogio, mi raccomando a delle altre ragazze nella stanza, spense la luce mi bacio' teneramente e ando' via." P. Barbagallo 41 Dublino Grafica MEGLIO QUESTO CHE NULLA "Non ho visto il film, ma ho letto i racconti dei navigatori. La «meglio gioventù» sembra essere solamente una vittoria della speranza sulla difficoltà della vita, un «meglio questo che nulla.una visione di nuovo realismo che affida alle personali interpretazioni l elaborazione di quanto concedono all uomo medio le nostre società; un filtro leggero, documentaristico, sulla base delle nostre vite. Ho pudore nel raccontare la mia meglio gioventù, me ne scuso, ma ritengo molto positiva la possibilità di condividere qualcosa di noi con gli altri, soprattutto se sconosciuti.sono rimasto incuriosito, questa sera guarderò la seconda parte." Paolo Giardilli 43 Treviso Consulente IL C.A.F C CI PERSEGUITA "Camminando a piccol passi,inclinato in avanti dallo sterno in sù con lo sguardo che scruta attraverso le grandi lenti, razzolava nell'orto.c'è una talpa che da un pò di tempo gli divora le carote che con tanto amore coltiva.sul rivale del fiume confina con due piccoli altri abusivi che incontra di rado, solo qualche volta quando c'è da stabilire il da farsi contro i ragazzacci che nel periodo delle fragole calpestano tutto.quella sera decise di fare la posta alla talpa.il sole comincia a defilarsi dietro qualche nuvolone ed ecco apparire pedalando freneticamente uno dei due vicini.lasciando cadere la vecchia bicicletta sul ciglio della strada bianca, quell'omone grosso a grandi passi si precipita nel suo piccolo regnocontrolla il confine che percorre per tutto il perimetro.la fronte lucida si allunga sul resto del capo che sull'orlo del collo, sopra le spalle,raccoglie una striscia di capelli corti e ben tenuti.ed ecco apparire chi coltiva il terreno alla sua destra.un signore elegante, quasi distinto, ben pettinato con i capelli argentei ben avvolti attorno al capo e con una leggera bavetta bianca permanente attorno gli angoli della bocca.ognuno intento nel proprio lembo di terra a soddisfare le esigenze del momento.ad un tratto un improvviso scroscio d'acqua.dopo una piccola,affannosa corsa i tre si trovano costretti in un unico rifugio una minuscola tettoia. I tre insieme leggermente chinati per non battere il capo attendono che dismetta di piovere." Gianluca Missiroli 44 Ravenna cuoco LA NOSTRA GIOVENTÙ SMARRITA "Il film mi ha fatto riconciliare con un'integrità che non era perduta, ma solo dimenticata, dopo lunghi anni di rimozione culturale di un periodo che è stato in gran parte sottratto alla nostra stessa memoria.questo ha appunto danneggiato l'integrità di un'intera generazione, a cui questo film cerca di restituire un po' di storia e un po' di onore, in modo onesto e obiettivo, e con grande sensibilità." Maria Antonietta Robb 50 Bologna NON MOLLARE MAI

"Meglio gioventu', una storia un ricordo?ho 23 anni, sono laureata in economia con 110 e lode a roma.ricordo il corpo freddo e statuario del mio primo ragazzo morto in un incidente e le lacrime del mio secondo ex ragazzo di fronte alla notizia della sua sterilità e il timore di un tumore.un erasmus in Argentina in piena crisi ti apre gli occhi su realtà diverse che sfidano la fame.tutti i giorni ti alzi cominci a sorridere alla giornata e ringrazi il signore per i doni che hai: una famiglia, il sorriso della gente, le luci di natale e tanta voglia di non mollare mai." Mariapia Pazienza NOSTALGIA... "Ricordi di quegli anni, in cui il tempo correva troppo veloce. La scuola superiore, l'impegno politico con la voglia di cambiare il mondo. Le riunioni che finivano a tarda ora e poi... tutti insieme a mangiarsi un panino, bere un bicchiere insieme in trattorie piccole e calde. Calde, come batteva il mio cuore, stretta vicino alla passione dei miei diciotto anni.la scuola serale e il lavoro di giorno, le voglie insoddisfatte di vivere emozioni intorno al mondo. Invece dietro una scrivania per otto ore al giorno. Presto, troppo presto! E poi l'uomo della mia vita, il matrimonio, i figli e le preoccupazioni. E questa voglia che ancora a 40 anni mi attanaglia dentro. E quando vedo i ragazzi oggi che in tanti scendono in piazza, tutti colorati e urlanti...mi pare di risentire quei profumi di liberta' fatti di calore e di idelai e di voglia di essere giovani. E un pensiero e una preghiera per loro e per i miei figli: grazie di esistere e di avere nei vostri cuori la passione che aiuta il mondo a cambiare!" Milena Nossa 40 Milano impiegata CONSUNTIVO PROVVISORIO "Dimostrare l'utilità della giovinezza, un'età passeggera e spericolata(cimice allegra di dividendi decennali a venire). La mia è stata di tanta attesa, in potenza come non mai. Ho appoggiato, qualche volta fatto(con leggero risultato, di poco peso sull'equilibrio mondiale) con qualche perplessità, con un entusiasmo che buttava ogni tanto l'occhio ad una sarcasmo fisiologico continuo e saltellante; ma sempre vissuto, poi rivissuto, che è meglio. Dopotutto la fatuità dei forse, del Io vorrò ed Avrei Potuto è di gran moda sugli schermi,no? su tutti, e non ci vuole molto ad adeguarsi, oggi. Classe 1981. Niente militare? Sono ancora un pulcino stagionato protetto dalla chioccia fremente sulle stagioni, sulle piogge, sugli scrosci delle avversità mattutine e di lungo termine. Sto ancor danzando entro ed oltre la linea d'ombra. Mai sentito la rottura, il dopo sul prima. Sarà sempre così. E' questa la verità? Noto professionista fiorentino di un'arte mondana ed appariscente afferma che «gioventù bagnata 66 risparmiata dal grave e insulso 68». Penso di no. Nel film non c'è cesura, ma lenta e naturale evoluzione. Così la storia cammina, sghemba e storpia di programmi seri e nascosti per sempre, di progetti diritti su binari inesistenti, buone intenzioni decennali e pianificate. Il mondo se ne avvedrà, sempre. Null'altro potrà fare." Michele Omiccioli 22 Fano studente 25 ANNI AI PARIOLI "Il ricordo di mio padre che mi aspetta alla finestra fino a tardi.. alle 3 alle 4 notte. Ed io, che scemo, non capivo. Passavo le notti a non far nulla, a chiaccherare, bere a Trastevere, giocare a Poker, qualunque cose per tirare fino a tardi. Anche giocare a calcetto nel parcheggio in Prati Fiscali... e tornare a casa sudato fradicio... e

affamato. Ma con papa' non litigavo mica... Lui quando mi vedeva era gia' abbastanza contento e appagato dal mio ritorno.. o forse troppo assonnato chissa'. E cosi' finiva li'... Erano gli anni 90 piu' o meno... Una telefonatina sarebbe bastata a tranquillizzare i miei.. ed invece.. chissa' perche'... non ci ho mai pensato. Adesso so e capisco quante notti mio padre ha passato sveglio a acogliere ogni rumore di motorino rompesse il silenzio della notte. Poi mi ricordo l'universita'... gia' quasi terminata... La mattina alzarsi, andavo al Bar di via Antonelli a Roma a fare colazione e poi di corsa a studiare, studiare per preparare l'esame. «Gli esami non finiscono mai» mi diceva mia madre.. ed invece sono finiti. E' finita la colazione al bar senza tempo. E' finita la chiacchera senza senso. Tante cose sono finite. Tra 22 anni mia figlia ne avra' 25 e io l'aspettero' alla finestra e ricevero' la mia meritata dose di notti in bianco, il rumore dei motorini, e dovro' dirle.. studia.. studia.. perche' gli esami non finiscono mai mentre 25 durano un attimo." Roberto Ricci 35 Roma ingegnere LA MIA BELLA GIOVENTU' ADESSO "In una storica caldissima estate francese,mi sono innamorata di questo film bello avvincente e coinvolgente a tal punto che ha fatto dimenticare la calura in un cinema di quartiere a parigini meravigliati e italiani lontani da casa.la mia bella gioventu' è adesso.e la bella gioventu' cinematografica mi propone come una sibilla i momenti salienti della mia breve vita:l' Erasmus a Bergen in Norvegia, la mia prima esperienza lontano da casa, gli amici la natura come per il protagonista, e momenti di passione introspezione fotografia di Sicilia, terra del mio grande amore.viva questo bellissimo film e la mia bella bellissima gioventu', oggimaria Chiara" Maria Chiara Roti 29 Parigi banca SUMMER '68 "Una mattina d'estate del 1968 sulla subway di Manhattan. I nostri occhi si incrociano: lei e' bella, alta e bionda, decisamente hippy. Io devo tornare in ufficio sulla 42/ma in fretta. Ma me ne sbatto e scendo con lei alla fermata della 14/ma. La seguo e le rivolgo la parola. Lei sorride: e' disponibile. Oh boy! Devo tornare in quel maledetto ufficio e non ho molto tempo. La campagna per le primarie presidenziali tra Bobby Kennedy e Eugene McCarthy infuria. ''Ci vediamo stasera?'', le chiedo. Ci vediamo la sera. Ceniamo in una taverna greca, andiamo a ballare, poi a casa sua, nel Lower East Side. Fa un caldo soffocante e il suo appartamento non ha l'aria condizionata. Ma a quella eta' poco importa. Scopiamo fino all'esaurimento. I nostri corpi sono madidi di sudore. Per tutta la notte il caldo ci attanaglia: ogni tanto ci alziamo e andiamo in bagno per farci una doccia fredda. Continuiamo a vederci per mesi, fino a quando lascero' New York alla volta di Londra. Karen, sweet baby, hope you're all right: wherever you are, I'll never forget you." Andrea Hawthorne 63 Roma giornalista NO RIMPIANTI! "Ma per quale motivo bisognerebbe rinvangare il passato, rimpiangendo tempi in cui non si disponeva del progresso tecnologico di cui invece si dispone oggi?suvvia ragazzi, oggi abbiamo tutti un PC, la TV al plasma, delle auto super accessoriate e veloci...insomma abbiamo molti piu comforts. Anche nel campo della medicina si sono fatti parecchi passi avanti e si vive piu a lungo. Dal punto di vista culturale siamo

anni luce avanti, oggi in TV si possono vedere delle ragazze quasi nude mentre prima una minigonna era uno scandalo.il livello di democrazia oggi e' notevole, abbiamo un Presidente del Consiglio che un tipo molto intelligente e che ci sa fare.no, nessun rimpianto per il passato: oggi si sta meglio!e poi quel film, lasciatemelo dire, e' stato realizzato ai tempi della sinistra al potere. E' stato solo una scusa per dare dei soldi ai loro amici attori, buffoni e pagliacci. E' un filmetto insignificante, niente di speciale. Francamente avrei preferito un revival dell'isola dei famosi piuttosto che questo noiosissimo film, almeno i nostri occhi avrebbero goduto un po alla visione di quella gran bella figa di Carmen Russo. Mamma mia che poppe! Ah ecco, un altra conquista, le donne oggi possono rifarsi il seno mentre prima no. Scusate se e' poco...!!!" Esorciccio 33 Roma Inventore QUANDO SUONÒ IL TELEFONO "Quando suonò il telefono, quel giorno, stavo scrivendo le ultime righe della tesi. Era lei. Mi disse se sapevo cos'era successo. Non lo sapevo. Ma mi sembrò di non saperlo anche dopo, quando me l'ebbe raccontato. Uscii come stordito di casa. Andai meccanicamente verso il Duomo, e le saracinesche si chiudevano, mentre passavo, e la gente si guardava intorno senza sapere bene cosa fare. In piazza trovai G. Era giusto. Ci eravamo sempre incontrati nei momenti importanti. Anche quello era un momento importante. La pensavamo allo stesso modo su tante cose, e avevamo preso anche qualche botta insieme, nelle manifestazioni. Solo sullo sparare - per la verità - avevamo avuto qualche screzio. Lui diceva che certo, non si poteva giustificare, ma non bisognava dimenticare le colpe dello stato. A me sembrava che quella soglia - della violenza, dico - fosse qualcosa di troppo grande, di troppo inumano per chiunque, avesse o non avesse ragione. Ci incontrammo, dunque, e ci guardammo in silenzio. Non sapeva che dire, e neanch'io. Ma in quel momento avevo più rabbia di lui, ero meno lucido di lui e se avessi aperto bocca gli avrei urlato in faccia che ecco lì, quello era il risultato. Così gli girai le spalle e andai verso il lago. Camminai da solo per un'ora o due e tornai a casa. Mio padre era seduto in cucina e mi guardò come dire «e adesso?». Ma cosa potevo dire, cosa potevo fare? Avevo appena perso un amico, ed era il giorno del rapimento di Aldo Moro." Fausto Colombo 48 Monza docente universitario ANNI 60 "l'odore della cartella di cuoio ma in seconda o terza elementare arriva, di seconda mano, quella rossa in plastica rigida, con le bretelle, era stata di mia cugina. Quando arrivavano gli zingari, nell'accampamento vicino al cimitero, arrivavano in carovane tipo far-west e al seguito «macchinone americane» e noi ci rintanavamo in casa per timore di essere rapiti dalla loro «fisica» (ho scoperto dopo la parola ipnosi). Le prime occupazioni delle fabbriche tessili, alla Pettinatura Italiana uno striscione «Quando la merda varrà qualcosa ci prenderanno anche il culo», credo mi abbia marchiato la crescita. L'amico di bettola, meglio: di bicchiere, di mio nonno aveva ucciso la moglie decapitandola con l'acccetta, si era fatto poco per «delitto d'onore» e girava libero e quasi semppre ubriaco, lo temevamo quindi lo salutavamo molto educatamente e via! Ha avuto un nipote focomelico, seza braccia, solo tre dita, per il talidomede (si chiamava così?). L'alluvione, l'impronta dell'uomo sulla luna e il mio quarto fratellino." Lucia Missaggia 46 Biella impiegata

LA NOTTE È GIOVANE... "Quanto lo odiavo mio padre. E così la sera dovevo rientrare alle 11, capisci? In vacanza al mare a sedici anni io dovevo rientrare alle 11. Mentre TUTTI gli altri se ne andavano a ballare, alle feste in spiaggia, nelle gelaterie affollate della riviera, io ero lì, nel buio della mia camera con gli occhi sbarrati verso il soffitto nero sul quale proiettavo rabbiosa le immagini degli altri che si divertivano e giuravo vendetta immediata ed eterna verso il mio secondino tanto inflessibile! Ero lì e non dormivo, in testa i motivi suonati all'infinito dal juke-box dei Bagni Lido, le canzoni sembravano tutte rispecchiare la mia vita, le mie storie, i miei stati d'animo, sembravano scritte apposta per me..e stavo lì irrequieta come un gatto che osserva il pesce dentro la palla di vetro e vorrebbe vorrebbe prenderlo, ma non può, accidenti non può!ma poi finalmente sentivo bussare nelle tapparelle...era lui! Veloce come occhi di gatto sgattaiolavo fuori dalla finestra, scalza i piedi nudi sul prato umido, ah che sensazione, non la scorderò mai e lì sul prato, sotto le finestre dei miei che dormivano beati passavo in silenzio (quasi) i momenti più belli della mia vita, scoprivo le emozioni pìu dolci e violente che si possano provare, vivevo fino in fondo la MIA notte d'estate.." Alessia XXX 31 LO SCIOPERO DEGLI SCIOPERATI "Anni fa, quando credere in qualcosa era ancora possibile ma credere in nulla era + divertente, partecipai allo sciopero + sballato & sgangherato ke si sia mai visto. Una voce una mattina annuncio' ke si occupava scuola e occupammo...sconoscendo ke si combatteva x qualcosa. Io, personalmente, combattente lo sono sempre stato. Ai tempi combattevo per la grande causa della liberazione sessuale. anke se il mio era un progetto con molti limiti. la liberazione sessuale era la mia e quella di una tipa ke ke a me sapeva di pane e nutella. Il programma dell'occupazione era formidabile. cineforum, autoformazione politica, grandi dibattiti di storia e politica. Alle 21 eravamo gia' tutti ubriachi marci. Alle 22 il cineforum in effetti parti'. Ma nn so, ma mi sa ke il titolo nn era mica quello in programma. Parlava di una tipa ke aveva un brutto disturbo ke la portava ad avere rapporti con cani e porci...letteralmente. Alle 23 un urlo rompe la notte'. Mai capito cosa fosse successo, nessuno controllo'. Mai. 2 ore dopo, sul tetto della palestra, contro la luna piena, parti' una delicatissima gara di rutti. Sconfitto, mi ritirai in contemplazione. Contemplavo, con altri sovversivi come me, il secondo film del cineforum. Ragazzi, mi sa ke neancke questo era il titolo giusto. Parlava di una ragazza ke nn riesce a relazionarsi con gli altri uomini se prima nn pratica loro una fellatio. Triste storia della provincia malata. Alle 6 decidiamo ke abbiamo occupato anche troppo. Buonanotte" Michael Panassiti 28 Milano QUELL'ESTATE IN VAL FORMAZZA "Estate del 91, in Val Formazza, in un campo del WWF. Un casolare a 2300 m, in cima al lago, 3 ore di marcia in salita per arrivarci. Senza acqua potabile, al mattino ci si lavava al lago, cercando di evitare d'inquinarne le acque limpide con i nostri bagnoschiuma. E i compagni del campo, gente simpatica, semplice,con gli stessi valori. Le lunghe marce, lo studio della natura, le fotografie, gli amici. E la sensazione di appartenere ad una comunità, di avere gli stessi interessi, nonostanze le diverse

esperienze vissute. E gli occhi dolci di Claudio. Adesso vivo in un'altro paese, con un altra persona, sono felice, ma non dimentico la spensieratezza di quei momenti." Anna Regard Strasburgo funzionaria LA MEJO GIOVENTU'? La mejo gioventu' e' quella che non finisce mai! Andrea Abbruciato 31 Reading (UK) Quello che capita LIBERTÀ "libertà è soprattutto sentirsi felici.e per me,uno dei petali del fiore chiamato felicità è l'uomo.erba bruciata dal vento,tasti premuti da note di una canzone,ero nei tuoi occhi,costruivo una casa nel mio cuore,ma evidentemente non era per te.e'semplice:il sole nasce,raggiunge l'apice e poi inesorabilmentedeclina.vittima innocente del tuo sorriso,profugo di me stesso,cerco riparo dalla pioggia che scotta;dall'afa che ruba ossigeno ai miei polmoni;dal silenzio che mi uccide.il mio talone d'achille è l'indifferenza,e questo l'hai scoperto frugando dentro me come un ladro.un'e-mail fredda come un cubetto di ghiaccio nella schiena ti è bastata per rompere tutto.una mia telefonata per dirti solo:»sei un pezzo di merda»,e riattacco.si, riattacco la cornetta del nostro rapporto.sul display della cabina compare una scritta:- fuori servizio-sembra abbia capito anche lei che non c'è più niente da fare,con te non ho mai pronunciato:»ti amo.»l'ho fatto solo una volta nella mia vita.questa l'unica consolazione.sapere che tra qualche giorno rimarrai solo un ricordo.ricordo da cui ho tratto un'insegnamento:continua a non amare.voglio riabbracciare la mia famiglia,mia mamma,mio fratello, mio padre,mio fratello di cinque anni,è la purezza fatta persona.i miei amici,cui voglio bene,non solo quelli che conosco fisicamente,ma anche quelli che,non conosco di persona.scusatemi se una lacrima riga il mio volto in questo momento,ma libertà è anche esprimere i propri sentimenti." Raffaele De Vita 22 Manfredonia studente; attore; sportivo "Io la mia meglio gioventù la sto ancora vivendo.ho 27 anni e mi sento giovane.sono giovane in un Paese che non accetta la gioventù, la strumentalizza per i propri fini e interessi, o la osteggia come nemico quando necessita di un nemicochi dice che il fascismo ha insegnato agli italiani a guardare con sospetto le idee giovanili ha ragione. Ce ne siamo accorti negli anni 70. Un inalienabile sete di svecchiamento è stata confusa, intenzionalmente, per quel che ne penso, con un afflato rivoluzionario che non aveva spazio in una Italia, difficilmente, strenuamente, democratica.mentre i più si interessano a ripercorrere le strade solcate dalla furia sessantottina, ci si dimentica di studiare con attenzione quale fu la genesi di tali bisogni e cosa costituisce il prodotto di tali lotte.credere o lottare per le proprie idee in questa Italia è pura illusione.chi lo fa viene visto con sospetto o con timore.il cosiddetto atteggiamento sovversivo è risibile. Cosa significa essere sovversivi? Forse voler lottare per le proprie idee?il vicepremier Fini afferma che parte della responsabilità delle Leggi Razziali va al popolo italiano, che le accettò con colpevole silenzio.sappia che per chi parlava c era la villeggiatura ;, come dice il suo compare. Sappia che si potrebbe prenderlo in parola e abbandonare il colpevole silenzio per lottare contro le varie Cirami, Maccanico, Gaspa" Renato Schiraldi 27 Bari studente

NON HO CAPITO NIENTE "Quando c'era non capivo e adesso che non c'e' piu' capisco,anch'io sono uno degli angeli del fango di Firenze perche' quell'epoca l'ho vissuta e qualche lacrima m'e'scappata a rivedere le illusioni che coltivavo e come in realta' e' andata la vita,ho vissuto tutto quello che c'e' nel film fuori il fatto che ho compiuto il cammino opposto:ero un tranquillo studente che badava a studiare per cominciare a lavorare e in fretta,senza perdere tempo dietro ideologie (giuste ma utopiche per me),adesso chi stava sulle barricate mi comanda mentre io sono diventato per così dire progressista e coltivo l'idea dell'immaginazione al potere!in sostanza sono sempre stato in ritardo con la storia...ma mi onoro di fare parte a pieno diritto della meglio gioventu' e di avere conosciuto l'autorita',l'autoritarismo,la ribellione,la preopotenza senza averle mai praticate e di osservare questi mocciosetti che adesso pontificano da perfetti borghesi,piccoli,piccoli." Gianni Leonardi 54 Bologna medico DITEMI CHE CE NE E' ANCORA "La mia bella gioventù ha le luci sfocate di un ricordo e invece era solo fino a un anno fa. E i ricordi mi attraversano solo a tratti mentre cammino per strade strette e deserte. Diventano odore di una notte d'estate, l'amore ballato sulla colonna sonora dei Lamb, io che neanche ci credevo che avevo addosso così poco e tutto mi scivolava facile come non era mai accaduto. Ero presa, irrimediabilmente, nell'angolo stretto del vino. Sapeste quanto l'avevo inseguito, quell'attimo di perdizione bestiale, attimo di gioia estrema e maledizione. Quella notte era mio, ero vita che pulsa, ero regina, mentre una bottiglia di vino restava a decantare per ore." Ileana Grandelis 25 Gioia del Colle studentessa "Era la prima volta che i miei gemitori mi permettevano di partire da sola. All'epoca ero iscritta alla FGCI, era il primo anno di liceo e fare politica significava ancora condividere con gli altri e divertirsi. La federazione romana aveva organizzato un meeting ad Ariccia, per il fine settimana, nei locali della CGIL. Partii da Roma da sola, senza conoscere nessuno «Tra tanti ragazzi - pensavo - sicuramente non avro' problemi a conoscere qualcuno». Arrivata ad Ariccia, l'eccitazione per questa nuova avventura era forte e nel giro di pochi minuti avevo gia' fatto amicizia con tutti. Dopo la registrazione al desk, il pranzo e le prime conferenze, era gia' calata la sera. Tra chiacchere e musica la sera era diventata notte. Non ricordo nemmeno io come o perche' ma mi addormentai sulle gambe di un ragazzo. Lo avevo incontrato quella sera e avevamo giocato a scacchi. Lo trovavo molto simpatico. Tra una riunione e l'altra anche la seconda giornata del meeting stava finendo. Alla fine del pomeriggio Leonardo, cosi' si chiamava quel ragazzo, voleva andare assieme a degli altri amici a giocare a biliardo in un posto vicino. Mi venne spontaneo chiedergli «Posso venire con voi?». Con quella domanda, che suono' quasi come un incantesimo, inizio' una bellissima storia. Era il mio primo amore, ed ara la prima volta che partivo da sola." Marialuisa Mazzocchi TRENT'ANNI FA... La verità è che l' amo ancora.

Teresa Celsi MALINCONIA "Ho capito di avere una «certa età» solo ieri sera, guardando «la meglio gioventù». Avevo spiegato ai miei bambini che si trattava della storia di una famiglia che inizia nel '66, quando la loro mamma aveva quattro anni e il papà faceva la seconda elementare.letizia si è meravigliata vedendo che esistevano i televisori e Mattia ha riso delle strane auto che giravano ai nostri tempi...la mia gioventù che sembra così recente, è molto simile a quella del film. Ricordo la leggerezza e la spensieratezza nelprendere decisioni... Ricordo la gioia e la curiosità del viaggiare per cercare se stessi, trovarsi, mettersi alla prova e crescere. Ricordo anche la certezza di vivere in un mondo che si poteva e si doveva cambiare e come quella certezza era palpabile. Un mondo migliore era a portata di mano e noi della nostra generazione saremmo riusciti a trasformare l'utopia in realtà. Siamo solo alla prima di quattro puntate e immagino già che il racconto di Matteo e Nicola si svilupperà raccontando di esperienze, gioie, dolori, delusioni, successi, paure e in tutto ciò mi riconoscerò insieme ai ragazzi della mia generazione. Riderò, piangerò, capirò insieme a milioni di italiani che in questo affresco si riconoscono con un po' di malinconia." Paola Ciarletta 41 Milano impiegata THE DARK SIDE OF 80'S "1985-87, prima e seconda liceo. La scoperta della filosofia, letture «nuove» introdotte da qualche compagno di scuola «cattivo maestro» (Camus, Marx, Kundera), musica nuova (Litfiba, Diaframma, The Cure, The Smiths), nuove visioni (The Wall dei Pink Floyd rivisto almeno 20 volte!).giovani e soli in una provincia sperduta del Centro Sud, in quegli anni priva persino di una sala cinematografica, e il teatro, quando c'era, così desolatamente rassicurante e folk: che odio per quella cultura dei tratturi e quel mito della civiltà contadina che non ci apparteneva più e che non potevamo neanche guardare con nostalgia, perchè era stata la realtà dei nostri poveri nonni braccianti, a cui speravamo di sfuggire...soli e coraggiosi, anche contro una cultura paninara fatta di capi firmati e nient'altro, che, importata nella provincia meridionale, si traduceva in microbarriere sottili e crudeli, che dividevano ragazzi che fino a qualche tempo prima giocavano insieme.noi giocavamo a fare i diversi, vestiti di nero, capelli un pò increstati, anfibi e striminziti giacchetti con i quali sfidavamo pomeriggi nevosi. Affollavamo, in mancanza di pub, sale da tè, oppure intime 500 o l'inconfondibile maggiolone amaranto dell'amico più grande.una giovinezza resa ancora più fragile e preziosa dal clima generale di riflusso e da un contesto borghese che non concedeva nulla a chi sentiva diverso da sè. Ma è la «mia» gioventù e me la tengo stretta, perchè i «meglio» lo eravamo per davvero!" Mena Presutti 32 PASSIONI CHE PASSANO "L università è un esperienza indimenticabile. Ho capito fatti, ho realizzato idee che sono ancora con me.politica, amicizie, tradimenti, amori impossibili-veracifugaci.amore. La gioventù è spensierata, unica, è da vivere intensamente senza perdere il senno, il senso della misura. Ho cominciato l università durante il movimento della Pantera. Era il 1989 e l Inter era stata appena eliminata dalla Coppa Campioni da un insulsa squadretta svedese. Ricordo come mi inserii in quel contesto subito a mio agio pieno di energia, di adrenalina. Gli inizi dell occupazione furono

entusiasmanti, poi tutto andò in sfascio con le prime incomprensioni, le prime correnti oltranziste. Rimasi presto deluso da quei presunti capi che si atteggiavano a novelli condottieri di una causa più pretestuosa che utopica. Con i miei ragionamenti moderati e tesi ad un dialogo che nessuno voleva, fui ben presto emarginato. Mi dedicai alla ricerca di una donna da amare. Agli inizi le serate erano indirizzate solo a trovare una ragazza qualsiasi da portare a letto, molto deprimente ma molto logico per quell età. Nessuna che fosse in sintonia con me, con i miei ritmi.l ultimo anno di università in occasione di una festa, circuii una ragazza dolce e simpatica che avevo scorto nell ambiente universitario, ma non appena le arrivò una zaffata del mio alito e qualche parola non propriamente ortodossa, mi guardò e mi mandò metaforicamente in qualche paese molto lontano. Oggi lei è mia moglie, la madre dei miei figli." Luca Zorzan 33 Forlì Dipendente SCELTE DI VITA "1991,Quella notte stavo guardando la luna pienaattraverso il finestrino della macchina ascoltando «where the streets have no name»degli U2.In quel momento il il fascino della Luna rispecchiava il mondo che mi circondava,ovvero,non conoscevo nulla di tutto cio'.scoppiai in un pianto di gioia e decisi che la mia vita sarebbe stata spesa per allargare le mie visioni e le mie conoscenzevagando per il mondo,perche' il mondo e' rotondo come la nostra vita,la Luna,quella notte,ha inciso in me il coraggio di conoscere questo mondo.sono piu' di 12 anni che viaggio per le strade del mondo e ancora non mi sono stancato." Luca Tiengo Tokyo photojournalist FINO A... "Fino a qyuando non si è ammalato mio fratello, 13 dicembre 1986, la potrei definire, la meglio gioventù mia, normale, a parte tormenti per amori disattesi...poi, dal 18 luglio 1986, quando mio fratello è morto, una catastrofe, solitudine, inquietudine, depressione...vorrei, a volte dimenticare, ma ciò significherebbe rinnegare parte di se stessi e del proprio tempo. Adesso sono più sereno..." Vincenzo Donzelli 35 Scafati impiegato "La campanella suonò ad un orario strano, nel bel mezzo della lezione.nell' eccitazione dei sedici-diciotto anni, ci precitammo nei corridoi della scuola, per capire cosa fosse successo.ricordo la confusione e l' eccitazione, non i particolari, se non che dopo un pò ervamo tutti in palestra a discutere del rapimento di Aldo Moro.Non conoscevamo i particolari. Le lezioni venivano sospese e potevamo tornare a casa, ma molti di noi, i politicizzati... ma non solo loro.., erano rimasti a discutere di cosa stesse avvenendo.non ricordo cosa si disse, immagino cose di circostanza. Ma ricordo cosa dissi Io, che non avevo mai trovato il coraggio di parlare in assemblea...dissi semplicemente che quell' atto era la risposta a quarantanni di ruberie democristiane, e che giustizia proletaria era stata fatta...agghiacciante? può essere... ma dà la misura dei tempi. E pensate che non ero comunque un militante, ma mi comsideravo un semplice simpatizante dell area di autonomia, anche se non ho mai torto un capello ad alcuno, e l'unico intervento in un pestaggio è stato per salvare un «Fascio» che conoscevo, e che aveva fatto la bravata di passare sotto il liceo occupato facendo il saluto romano..." Savio Moselli Napoli

LA MIA MEGLIO GIOVENTÙ "La mia meglio gioventù è un ricordo vivo di serate trascorse con gli amici a discutere, a sognare, a star male per una donna.. la mia meglio gioventù sono state una partita a pallone il sabato presto con il sole, una corsa con il mio amico inseparabile, una felicità ingenua che ti seguiva come fosse una melodia di fondo appena percepita. La meglio gioventù è per me una condizione privilegiata che non può essere descritta a parole e che lascia un gusto amaro se rievocarla è l'unico modo per non dimenticarla." Antonio Viz 26 Milano AMEN "La rete della cancellata che ci divideva, le sue mani affusolate, le unghie corte rosicchiate,la sua voce, le sue risate reali, sincere. E poi il nostro amoretotale, anche se troppo acerbo per essere consumato, gli sguardi. Gli sguardi di tutti su di noi ed il rossore per qualcosa che non si può non fare ma neanche pensare. Stranezze che a volte succedono, incidenti di percorso li chiamano, cromosoni che impazziscono...si si tutto vero, tutto vero... ma noi? Beh quando poi la luce della ragione delle persone benpensanti si spegne, sono tutti problemi tuoi fare i conti con l'io passionale. Talmente sincero da non capire che è troppo doloroso, che è meglio smettere di pensare. Ma sono io... e non mi posso cancellare... si posso continuare a vegetare, ma la mia vita... la mia esistenza... le mie pulsioni non possono finire...poi trascorre un millennio e scopri che invece si sono svanite come se inghittite da questo saio che indosso da 30 anni per nascondermi alla vita." Stefano Proietti 99 LA VITA È COME UNA SCATOLA DI CIOCCOLATTINI... "Condivido le idee raccontate in UN ANGELO da P Barbagallo - 41 - Dublino - Grafica...La meglio gioventù non necessariamente è fatta di GRANDI VICENDE o sconvolgimenti della propria vita, ma basta un incontro, uno sguardo, un abbraccio, una sensazione anche negativa per capire che la vita e la gioventù in particolare può riservarci qualunque cosa. L'unica cosa che possiamo fare noi è partecipare alla vita con grande entusiasmo, guardandola sempre con occhi curiosi e appassionati..." VB 24 Pisa Libero Professionista MA A ME è PIACIUTO "Mi felicito del successo riportato dal film di M.T. Giordana. Io abito a Parigi e ho già visto il film per intero in una grande sala al cinema. Sono mesi ormai che il film è programmato in diverse sale e proiettato in due parti di tre ore (e qui non c'è l'intervallo tra un primo e un secondo tempo). In entrambe le proiezioni non mi sono quasi mai annoiato:ho riso e ho pianto di cuore. E questo mi fa dire che 'La meglio gioventù' è un bel film, perché, secondo me, un flm deve inazzitutto saper trasmttere delle emozioni, far vibrare, saper raccontare e anche testimoniare, ma non avere la pretesa di dire la verità, di rappresentare la soria di un periodo, ne può solo cogliere un aspetto parziale. La parte più deludente del film è infatti la rappresentazione della lotta armata. I personaggi che dovrebbero raffigurarla sono davvero ridicoli, imbalsamati come sono nel ruolo stereotipato del 'terrorista', freddo e calcolatore.si

ha l'impessione di avere a che fare con una setta di matti, totalmente scollati dalla realtà che li circonda, decisi, chiamati per devozione, a vivere una vita infernale per rovinare quella di qualcun altro.una visione completamente esterna al fenomeno, basata su luoghi comuni, alla quale forse sono più sensibile proprio perché in mezzo a quei matti c'ero anch'io, e che testimonia la difficoltà dell'autore e del regista a voler fare della storia.per fortuna questa è solo una parte del fillm che resta un po' sullo sfondo, e non cambia il mio giudi" Roberto Silvi Parigi "18 anni e un esame di maturita' che non mi interessava per niente. Poi i REM che cantavano Losing my religion e lo sguardo sorridente di Sophie. L'universita' con i suoi esami e le sue feste. Gli amici, gli ideali, l'inter e la voglia di respirare. Le lacrime di mia madre quando decisi di partire e mio padre che mi ripeteva «vai tranquillo, sei forte».são as águas de marçofechando o verãoé a promessa de vidano teu coração" El flaco 32 CE VERIMM' A' VIA E' LL'OTTO A PIAZZA CÀVOUR... "Napoli, Piazza Cavour, giardinetti della stazione della Metropolitana; Flavio e i suoi amici (età media 20 anni) stanno consumando l'ennesima, tiepida serata primaverile a decidere dove... passare la serata. Forse raggiungeranno il piccolo anfiteatro al Parco della Rimembranza a cazzeggiare e suonare la chitarra, dietro l'ispirazione della vista e dell'odore del mare e di qualche... leggera trasgressione, che nel gruppo qualcuno, a turno, riesce quasi ogni sera a mettere a disposizione degli altri. Si sta insieme, questo è l'importante; e infatti la maggior parte delle serate trascorre appunto in piazza, nell'impossibilità di mettere d'accordo cinque/sei, talvolta più persone che, comunque, in questa «flanella» quotidiana rinsaldano i propri sentimenti di fratellanza e di amicizia. Non che sia tutto rose e fiori, per carità. Una piazza, luogo «aperto» per antonomasia, non ti permette una selezione delle conoscenze troppo accurata, per cui sei costretto a convivere gomito a gomito con vari personaggi: lo scippatore, quello che si fa, il contrabbandiere di sigarette, anche se comunque ti crei una cerchia di persone a te più vicine, con le quali trascorri le tue serate in giro per la città o che inviti anche a casa tua, come per esempio i compagni di liceo. E' proprio bella questa Napoli della fine degli anni '70 o forse eravamo noi ad essere - banalmente - giovani e poveri, ma belli. La politica non avrebbe poi risparmiato scontri anche duri, ma questa è un'altra storia..." Fabio Lombardi 44 «LA MEGLIO GIOVENTÙ»... PER QUALE PUBBLICO? "Sta facendo furore nei cinema stranieri (sono stata testimone del successo riscosso in una grande sala parigina), è tanto improbabile da risultare divertente, soprattuto se si va a vederlo in gruppo, per poi sedersi attorno ad un tavolo a fare commenti più o meno interessanti e sicuramente non troppo intelligenti.ma, per carità, non raccontateci che questo film è indirizzato ad un pubblico over 20..." Angela D'Andrea 31 FUORI FUORI ANGELA DAVIS / FUORI FUORI LIBERTÀ

"Mentre uscivo di casa dissi ai miei: «Non torno per cena». E andai all'appuntamento con i miei compagni. Il programma prevedera un viaggio a Roma dove Sonia Davis - sorella di Angela, incarcerata negli USA con l'accusa di assassinio, sequestro di persona e cospirazione nel tentativo di evasione delll'attivista nero George Jackson - partecipava ad una manifestazione promossa dal PCI. Una serie di inconvenienti non ci permise di arrivare in tempo e, grazie ad un invito fornitoci da un compagno della direzione del PCI partecipammo alla conferenza stampa che Sonia tenne alla Casa della cultura con Andrea Barbato.Era molto tardi e dovemmo fermarci a Roma e così il rientro a casa avvenne solo nella tarda mattinata del giorno dopo.era il 1970 e avevo vent'anni; a mia madre avevo sempre detto: «Ho con me i documenti, se dovesse accadermi qualcosa sareste i primi a saperlo», ma non rientrare una notte era davvero eccessivo...al mio rientro a casa, nascondendo la sua preoccupazione, mia madre disse: «Avevi detto che non tornavi per cena...»; Come giustificare una notte fuori casa? Fu sufficiente rispondere ostentando tranquillità. Dissi: «Infatti mica sono tornato...». Tanto bastava per considerarsi un militante." Enzo Gradassi 53 Arezzo impiegato OCCHI DISPERATI IN CERCA D'AMORE "Oggi ho 33 anni ma buona parte della mia vita l ho spesa ad aiutare a crescere i miei quattro fratelli e stando accanto ad una madre fragile ed alcoolizzata.in questi anni duri, fatti di solitudine e sofferenza, ho sempre riservato un posto alla speranza che qualcosa prima o poi cambiasse.mentre vedevo tutti quelli intorno a me sereni e circondati da affetto, mi sentivo sempre più solo.la sofferenza per i problemi familiari si è andata a sommare a quella della ricerca della mia identità sessuale.quando finalmente ho capito e accettato il fatto di essere gay, mi sono sentito meglio, fiducioso di trovare una persona che colmasse il mio vuoto affettivo.ma l amore è altro In questi anni mi sono guardato intorno in cerca di qualcuno che si accorgesse di me e mi chiedesse dove fossi stato nascosto fino a quel momento. Nessuno ha raccolto il mio sguardo.oggi rimpiango di non aver avuto una gioventù serena e i miei occhi disperati non aspettano più nessuno" Yan Steiner 33 Campania GLI ANNI DI QUANDO SCRIVEVO IN «ALTERNATIVA DEMOCRATICA» "Oggi la mia «meglio gioventù» fatta di impegno politico,passione per lo studio, intimo affidamento all'amore della mia famiglia,mi sta dando la forza di affrontare un lavoro delicato e rischioso in una terra infangata di mafia e connivenze.quello che ricordo sono le prime riunioni della redazione di un giornale scritto dagli studenti del liceo classico della città dove sono vissuta fino alla licenza liceale. Quanta emozione,quanto impegno fatto di discussioni etiche di fondametale significato e valore per me che a 14 anni mi affacciavo alla vita,quanto rigore e sacrificio con quel ciclostile.ripenso al fatto che i miei genitori mai mi hanno negato questo percorso di crescita e piccola rivoluzione,leggevano, ascoltavano spesso silenziosi.e le categorie politiche di destra e sinistra che raccoglievano in quel nostro microcosmo ragazzi seri,con una idea di morale e di impegno politico che sapevano confrontarsi.non era tutto facile ma lo era più che altrove:eravamo nel profondissimo,estremo sud d'italia,i turbamenti e le degenerazioni degli anni 70 non arrivavano con l'intensità originaria e ci trasferivano soprattutto la voglia di discutere e di cambiare il mondo.dino era il direttore responsabile, 9 in storia e filosofia, 10 in greco, occhi intensi e inflessibili: la sua casa mezzo diroccata sul mare era la nostra sede, la sezione del PCI era il luogo

dei dibattiti e degli scontri. Talvolta penso a quanto quegli anni mi hanno aiutato a tornare dopo l'università in Sicilia." Marina Marino 42 Palermo urbanista SENZA PIU' ILLUSIONI MA CON GLI STESSI VALORI "4 novembre 1967, anniversario della Vittoria e festa delle Forze Armate. Partecipo ad una sparuta manifestazione nel centro di Bolzano sotto lo slogan: Non festa ma lutto per tutti i morti delle guerre. Alexander Langer si da fare per tenerci uniti e ci invita a non reagire alle provocazioni; la polizia se lo porta via poco dopo.smobilitiamo mentre i fascisti ci insultano, ci spintonano e ci strappano i cartelli di mano. Il giorno dopo, saputo che ero alla manifestazione, il bidello della mia scuola mi da uno schiaffo. Trentasei anni dopo milioni di persone manifestano contro la guerra. Gli schiaffi, reali o metaforici, continuano ma non siamo più una sparuta minoranza e la ragione sta sempre dalla nostra parte." Paolo Gelmo E MI RITROVO QUI... "...e mi ritrovo qui a leggere i racconti su repubblica.it, la maggior parte sono racconti malinconici, nostalgici che parlano di situazioni,momenti...amori perduti,mi chiedo che fra qualche decina di anni anche io sarò qui a scrivere un racconto delle cose perdute che non sono accadute ancora nella mia vita,mi chiedo se saprò assaporare i miei futuri momenti magici e come mi cambieranno...mi chiedo se noi la gioventù di adesso saprà essere diversa dalla gioventù di allora che ha saputo cambiare il mondo ma oggi si ritrova a pensare soltanto al passato,ho paura di ritrovarmi a metà della mia vita e rimpiangere quello che ho perso...ho paura di aver paura di questo e mi sento stupido perchè in fondo non ho vissuto ancora.spero di ritrovarmi un giorno, fra molto tempo, qui, a raccontare le cose passate che mi hanno fatto crescere ma soprattutto a raccontare con soddisfazione e felicità il mio futuro presente a cui forse un giorno arriverò." Anonimo Anonimo 16 Provincia Roma studente UN'AVVENTURA VERA. "Sono geologo e ho iniziato a lavorare nel Maggio del 1968, giusta data per la rivoluzione della mia vita. Canada, Saskatchewan settentrionale, zona dei laghi : acqua via acqua e un po' di terra che la divide qua e la. A bordo di un idrovolante Beaver con una canoa legata al pontone e un pilota greco, ventiseienne come me. Persone zero, orsi, alci e lupi in ottimo numero. Le foto aeree come unico modo di orientarsi. Uno studente come assistente. Tante di quelle rocce magnetiche che, a terra, la bussola e' inutilizzabile. La superficie e' coperta di alberi radi ma continui : l'orizzonte si ferma a 50 metri. Qua e la costole alte di terreno, residui di antichi ghiacciai. Per il campo si fanno anche tre buchi, nel permafrost (sembra di scavare l'acciaio). Uno come ghiacciaia, uno per i rifiuti e l'ultimo per i nostri rifiuti. Non fare cio' significherebbe attirare gli orsi che ci potrebbero scambiare per un negozio di alimentari. Dopo tre mesi si fa campo sulla riva dell'unico lago al di sotto dell'immenso. Tre mesi in cui l'acqua dei laghi e' l'unica per lavarsi. Di uranio in quantita' sufficienti per aprire una miniera ancora neanche l'ombra. La mattina la solita abluzione, ma questa volta con una differenza : l'acqua non lascia la pelle saponosa come al solito. Anzi, la pelle canta. La cosa e' strana : prendo lo

scintillometro e vado lungo la riva : i battiti escono di scala. Una vena di uraninite, gialla come lo zolfo, attraversa il lago. Abbiamo trovato la miniera!" Giampaolo Poggiagliolmi 61 Milano Geologo LIBERTÉ "vorrei che questa esperienza non finisse mai!mi trovo in un paese straniero,per studio,principalmente,ma soprattutto per staccare con la solita vita e per evadere ancora una volta da tutti quei problemi e quegli assilli che non voglio affrontare ora!..lasciatemi libera ancora un anno e poi saldero tutti i miei debiti,ma per ora voglio solo sognare,divertirmi e viaggiare dentro e fuori di me..." Federica Ragazzi 23 Parma Studentessa L'IGNORANZA AL POTERE "la passione, la fantasia, la voglia di socializzarela vita innanzi tutto, non il mercato o il lavoro poi la grande delusione, la criminalizzazione indiscriminata e la distribuzione automatica di droghe varie per zittire la meglio gioventù e da li la guerra è diventata pace, la schiavitù è libertà, l'ignoranza è forza.ma che strana la vita" Riccardo Furia 43 Ancona impiegato "«VAGUE MEMORIES, NOTHING BUT MEMORIES»" "«La meglio gioventù» ci ha portati ad essere ciò che siamo oggi, nel tempo di un battito d'ali. Senza rimpianti. Proiettati verso il futuro, con le radici saldamente piantate nella memoria del passato. Tra una folla di ricordi, volti, situazioni. Come negli struggenti versi di Yeats, «La meglio gioventù» è «vague memories, nothing but memories» (vaghi ricordi, niente altro che ricordi).ma, senza questi vaghi ricordi, senza la nostra «meglio gioventù» e tutti gli sbagli che si è portata dietro, come avremmo potuto affrontare il mestiere di vivere?" Sergio M. 54 Firenze medico ERA IL 1969 STAVA PER FINIRE LA SCUOLA MEDIA E I PROFESSORI DECISERO IL BLOCCO DEGLI SCRUTIGNI. NOI PICCOLI STUDENTI DI TERZA MEDIA DECIDEMMO UNO SCIOPERO CON MANIFESTAZIONE AUTORGANIZZATA CONTRO I PROFESSORI Savio Ruggeri 47 Reggio Emilia sindacalista POI DICE CHE NON È VERO... "... ah, un'ultima cosa: per me lo «spartiacque» tra la (meglio) gioventù e la maturità è stato nel 1982, quando, a 23 anni, sono andato in Germania per raggiungere una ragazza tedesca con la quale avevo avuto una storiella nei giorni della sua gita nella mia città, Napoli. L'amico napoletano che abita in Germania che me l'aveva fatta conoscere mi diceva: «perchè non vieni qua? Ellen parla sempre di te...» E io andai... per scoprire che lei, il fidanzato, ce l'aveva già: alto, bello e americano, militare di stanza in una base USA lungo la frontiera con l'ex Germania Est... Ho così fatto.. l'emigrante per un anno, come pizzaiolo presso un ristorante italiano del posto, per poi rientrare in Italia. Per sentirmi ancora.. giovane, ho voluto sperimentare

un'esperienza simile a quella vissuta da Luigi Lo Cascio nel film, andando da Bergamo in Norvegia in treno (!!) nell'estate di 9 anni fa. Un'impresa biblica: ci vollero complessivamente 27 ore di treno (solo all'andata), intramezzate da due tappe, necessarie più che altro per prendere tempo, poichè la persona che mi doveva ospitare vicino Oslo (anche qui una donna, conosciuta all'età di 16 anni!!!) non era al momento a casa sua. Non sono sposato e non so dire se e come sarebbe possibile conciliare avventure simili con il matrimonio; mi sento tuttavia di consigliare a tutti coloro che possono farlo di assaporare il più a fondo possibile le esperienze che la vita ci offre, senza rete. Non è questa «la meglio gioventù»??" Fabio Lombardi 44 MAH... a volte la meglio gioventù non c'è proprio...che SCHIFO! Andrea B 28 Firenze COSA VUOL DIRE? sono straniero e non capisco: che segnifica «la meglio gioventu'«non voleva forse dire la migliore gioventu'? L'espressione meglio gioventu' non mi risulta corretta. Sui contenuti poi non posso sindacare. Ricordero' solo una battuta di un grande vecchio del cinema italiano: ma non potevano trattare questioni diverse da quelle che interessarono la mia gioventu'? Il regista in questione ha oggi piu' di 85 anni.dietrologiesalutiharis Haris Calotychos 41 Como operaio "PUNITO, CON IL MASSIMO DI RIGORE" "Settembre 1969. Quando mi lasciai alle spalle l aeroporto militare e le casermette dell aerobrigata con la risoluzione di non tornarci più ero pronto a subirne tutte le conseguenze. Mentre fuggivo, provavo la stessa sensazione di giocosa leggerezza avvertita sei mesi prima, a bordo di uno scassato C119, al mio primo decollo da aviere della vigilanza.quel giorno accompagnavo in un esercitazione di lancio una quarantina di paracadutisti civili. In piedi, davanti al portellone posteriore aperto, avevo visto scorrere per due volte il grigio della pista senza che il vagone volante riuscisse a staccarsi da terra. Dalla cabina di pilotaggio si alzavano comandi nervosi e slogan blasfemi.poi, il terzo tentativo fu quello buono.il cassettone si alzò quanto bastava per non morire di vergogna. Un toscano che stava accanto a me disse tra i denti In culo agli americani, deh! Un compagno,pensai. Fuggivo, e il ricordo di quella battuta mi metteva di buon umore. Ero ispirato, leggero. Avevo deciso di andarmene a Cuba, prima che finisse il mio periodo di leva. Avevo programmato tutto. Me ne sarei stato in casa di un amica, a Roma, solo per qualche giorno, poi avrei tentato di arrivare a Parigi in qualche modo.e di là, di là il sogno sarebbe continuato. Così, almeno, credevo. Fui rintracciato due giorni dopo dall aviere scelto Cecchi, un amico, che mi riportò in macchina, prima a casa, a Firenze, poi in aeroporto.fui punito" Onofrio Lopez 55 Firenze giornalista MIA NONNA

"quando la osservo ci vedo la sua gioventu', la sua infanzia la sua strada e le altre strade che ha fatto finta di non guardare.poi sorride e le si vedeno le fossette, i grandi solchi intorno alla bocca, è così bella con quei tre denti ingialliti, e gli occhi pieni di malinconia e rimpianti perchè è così che le hanno insegnato a pensare alla gioventu'. Quando parla della gioventu'? ride ride ride e ancora ride" Raffaella Capozucca 29 CHE GIOVENTÙ!! "Un film bellissimo, che descrive una gioventù bellissima... Quella che avrei voluto essere. Perchè allora c'era la speranza, la voglia di fare, di costruire...ora si cerca solo di emulare quello che è stato." Ilenia Rossini 19 Roma studentessa FRAGOLE E SANGUE "Torno indietro alla metà degli anni 70, prima era infanzia dorata giocata all'ombra dei cortili di una Roma ancora possibile. Da allora, dal mio primo anno di superiori, tutto è cambiato, la voglia di impegnarsi in qualcosa che ancora non capivo, le prime manifestazioni, le botte le corse pazze col cuore in gola e la scuola, Dio quanto amavo la mia scuola, rappresentava un'oasi da dove abitavo, quartiere popolare allora, di moda oggi, il testaccio, dove c'era anche chi moriva, erano i tempi in cui regnava l'eroina, qualcuno si è perso, qualcuno è rimasto segnato per sempre, qualcuno, come me si è salvato, e ancora mi chiedo come e perchè. Forse mi salvò l'impegno, forse la mia paura, forse fui solo fortunata. E la musica, andare ad un concerto era un'avventura, fuori perchè a Roma non veniva nessuno, e allora: Firenze, Torino, Milano, ad inseguire un sogno, e mia madre sempre in pena. Adesso che io sono madre non ho rimorsi e sono contenta che mia figlia veda nel film come abbiamo vissuto e quello che abbiamo costruito, ma anche quello che abbiamo perso, e la musica, e l'impegno, fortunatamente sono ancora gli stessi, per me e per lei, e questo mi fà sentire che la mia gioventù non è finita ma continua con lei." Donatella Ferrante 42 Roma insegnante HEY JUDE "I miei vent'anni erano il '68 ed una canzone: Hey Jude dei Beatles.»Hey Jude, don't make it bad: take a sad song and make it better. Remember to let her into her heart, then you can start to make it better».sì, non dovevo peggiorare le cose: quella canzone triste dovevo renderla migliore; quella canzone triste era la mia vita nell'affanno dei vent'anni. Dovevo farla entrare nel mio cuore e poi farla uscire, dovevo farla mia. Il mondo doveva essere migliore ed io potevo senza prenderlo sulle spalle migliorarlo semplicemente non dispiacendomi e abbattermi per le difficoltà. Era la mia meglio gioventù da vivere sino in fondo. Da lì a poco tutto sarebbe cambiato: musica, amori, politica, bombe, auto e televisione ci raccontavano un'altra storia. «The minute you let her under your skin, then you begin to make it better». Così ho provato dolore; ma non mi sono fermato, mi sono scontrato con l'orgoglio e la stupidità e oggi posso dirlo: non ho rinunciato a sognare Questa volta per Chiara, mia figlia, che ancora canta per migliorarla questa vita." Giorgio Boratto 57 Genova scultore

BEAULARD 1985 "L'anno più bello della mia vita è stato e sarà sempre il 1985.Alle soglie dei diciott'anni, i miei amici più cari mi portarono a trascorrere un capodanno in quel «banale paesino di montagna» a 90 Km da Torino e «1100 mt» sul livello del mare. In tre giorni cambiò tutto: dal bambino bravo a scuola, con pochi amici e una famiglia un po' sconquassata, divenni un giovanotto sicuro di sè, pronto a guardare e sfidare il mondo, la vita reale.di ogni mese, di ogni singolo giorno di quell'anno ricordo il sapore, le voci degli amici e delle ragazze, le canzoni, i sogni e le esperienze tutte nuove che andammo facendo.ho rimpianto per molto tempo quell'età. A volte ho cercato di «rimetterla in scena», con altri attori, in altre circostanze. E' stato inutile. Poi ho imparato che il passato era passato, e che la vita è fatta anche di altre cose. Sono stato più sereno, sono stato di nuovo felice.eppure... A volte guardo tutto quello che ho fatto e che ho materialmente o spiritualmente acquisito e... non mi basta. Mi sembra che non serva a nulla. Tutti i miei amici stanno facendo altro da quello che sognavano (e forse anch'io); il loro ricordo della gioventù si apre e chiude con l'ascolto di un «One Shot 80», e non hanno tempo né voglia di valutare con occhio critico e filosofico la propria vita. Troppe cose li hanno allontanati dalla gioventù.no, forse non è stato «l'anno più bello»: ma, di sicuro, quello in cui sono stato spensierato, sereno, «giovane»." Dario Greggio 36 Torino Tecnico I TRE SCALINI "Doveva essere il settembre del 1971,il generale americano Westmoreland, capo delle truppe in Vietnam, era in visita a Roma. La Federazione Giovanile Comunista, in cui militavo, organizzò una manifestazione di protesta a Piazza Colonna, davanti al Parlamento.Mentre distribuivamo volantini ai passanti arrivò la polizia. Il Commissario indossò la fascia tricolore e ci intimò di allontanarci. Ovviamente non accogliemmo l'invito. Allora ci caricarono disperdendo la manifestazione. Io mi ero seduto sul bordo della fontana continuando a distribuire volantini. Mi si avvicina un gruppo di poliziotti guidati dal Commissario Cioppa e m'invitano a sloggiare perchè è vietato manifestare. Io rispondo che non si tratta più di manifestazione perchè sono rimasto solo. Per niente convinti quelli iniziano a usare il manganello mentre cerco di divincolarmi. Poi il Commissario Cioppa grida di spaccarmi la testa se faccio resistenza.mentre mi conducono via sul cellulare verso Regina Coeli un poliziotto in borghese seduto accanto a me cerca di rincuorarmi e dice ai suoi colleghi mentre varco i famosi tre scalini: «Trattatelo bene perchè si vede che è un bravo ragazzo». Sono stato 5 giorni in carcere ma mi è sembrata una vita. Uscendo incontro il mio professore di lettere del Liceo. Mi chiede come mi sento. Rispondo che finalmente ho vissuto un fatto. Alcuni anni dopo leggo sul giornale che Cioppa era incriminato come iscritto alla P2 e non vi nascondo che la cosa mi fece un certo piacere." Fabio Grieco 52 Roma operatore sociale QUALE È LA MEGLIO GIOVENTÙ "Ho 47 anni ed ho vissuto in gran parte le vicende raccontate dal film. Uno dei più bei film della mia vita ( e credetemi di film ne ho visto molti in 35 anni di passione cinematografica )Sono uscito completamente sconvolto dalla sala. Ho pianto per almeno 20 minuti. Non per i ricordi, ma per la malinconia ( non nostalgia) per i sogni i valori che si hanno in gioventù. Quando si hanno.oggi c'è un'altra meglio gioventù. L'ho vista a Firenze per il social forum europeo. Ero forse tra i più vecchi e ne ero