ADRIANA HOYOS. LA PALABRA EN EL MUNDO Venezia 10/12 maggio 2014 VIII Edizione. Traduzioni di Erminio Corti BOGOTÁ. E un rumore di aereo che ci assorda



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Transcript:

ADRIANA HOYOS Traduzioni di Erminio Corti BOGOTÁ E un rumore di aereo che ci assorda Ci sono due mila seicento metri di angoscia sul livello del mare Che mangia e sorride nei pomeriggi Bogotá che rinasci dalle tue ceneri Incostanti e false purga i miei occhi Cancella la memoria dove la vita si strappa E si bacia in un incessante commiato III Adesso non ti accompagnano neppure il tormento o la pena Bimbo che fuggi per aprire le ferite di ciò che non siamo stati Pagina 1

Di ciò che mai saremo Q Chi sei tu vagabondo di tutte le rive? Incapace di accettare il distacco Estraneo a ciò che più desideri Inseguito dal tempo Complice delle tue visioni Cade la notte umida Come pietra nella tua bocca Chiudi gli occhi e senti come la voce non ti basta PREGHIERA A DANTE Che ci spegne il desiderio ciò Su cui un giorno fondai la mia fede Per rimanere con un solo e assurdo grido muto Posto che nulla so e mi interessa Aiutami a credere Signore Pagina 2

UN FILO DI MUSICA Baciare con gli occhi ben chiusi Fa venir voglia di dimenticarsi di se stessi Perdersi per sempre in un abbraccio Senza riprendere coscienza Vorrei immaginare anche per un solo istante Che ora senti un filo di musica Di ombra che attraversa il tuo corpo E congela il tuo cuore in quel momento Prossimo alla paura di stare da solo E alla paura ancor peggiore di stare con un altro I DISEGNI DELL ARIA I Le immagini ritrovate del sogno I dettati segreti della musica I F E nelle foglie semplici del fico Coronata di silenzi la sera Scende e si nasconde Uccello che ritorni per proiettare la tua divinità Svegliami al mattino Consegnami il messaggio di quel mondo proibito Pagina 3

Deciframi nel tuo piumaggio i colori di questa vita Per imparare del tuo sacro lignaggio L'unione con il cielo e tutti i tempi Per imparare col tuo canto un altro linguaggio E col tuo volo l'essenza che attende silenziosa nel mio essere ISTANTANEA Quieta immobile Di fronte alla macchina Sorrido appena Che sembri viva Che sembri morta Sono solo carne da foto LITURGIA DELLE ORE A mia nonna Mariela 1 Prigioniere nel traffico dei mercati Volti fra volti polvere e uccelli Fra aromi di cannella e di zafferano Il mais impastato dalle tue mani Divorate dal sole del mattino Aspiravamo l'odore degli aranci Il fresco delle pareti giallognole Dove si aggrovigliavano le foglie del gelsomino Poi alla messa inginocchiata e assorta Pagina 4

Ripetevi con fervore "Che la tua luce illumini i nostri occhi E il tuo amore si effonda nell'anima Fammi conoscere ciò che devo compiere Fammi conoscere ciò che devo patire" Io osservavo inquieta le candele sciolte Gli occhi inermi dei santi La compatta rigidità del prete Le ostie consumate con dolore E i sapori si generarono irripetibili Echi di preghiere che erano poesie E di poesie che erano orazioni Sulla torre della chiesa sospesa La campana conserva gelosa il tuo ricordo Ora che voglio soltanto scorgere il tuo viso E la tua voce che non potrò riascoltare 2 Vederti bambina ah nonna Abbracciata a tua madre Sulle pietre del fiume Le foglie brillano ancora Nel chiaroscuro del cielo Sotto l'ombra del fico Come un sole mi abbaglia il tuo ricordo Pagina 5

PREGHIERA DELL ASSENTE Bere delle uve il nettare Sentire finalmente senza pelle la vita Il giorno che morirò Che tutti ridano e cantino Compagno di notti e di giorni Ascolta fugace le note del sarod Sino ad allungare la voce fino alla tua voce Contro un cielo limpido Si proiettino strofe della nostra vita Geroglifico bello e impreciso al tempo stesso Il giorno in cui morirò Che vi sia musica klezmer E una festa e un ballo Come fosse un matrimonio Sino ad allungare la mano fino alla tua mano Entrerò nell'alba felice dopo tutto Pagina 6

---o--- ALESSANDRO CA BIANCA TESTIMONI DEL TEMPO Il buio dei cespugli di rosa marina, la sera, è anche più buio, se soltanto una mano li sfiora; non è questa la ferita più vera, sono i fiori, gli stessi che al mattino il sole colora. Chiamerò a testimoni di questa storia i pochi che accettarono le compromissioni: Dino Campana, occhio di luce sopra ogni memoria là, sulla baia di Montevideo, ultima delle visioni, Aldo Palazzeschi, dolente e cinico clown rotondo, triste e ridanciano, talvolta sgangherato, Ezra Pound, del tempo vagabondo ( ) e, più di questi, Alda Merini, esagerata nel soffrire e nel godere, che non volle tacere degli uomini che le furono amanti, delle figlie rubate (elettroshock compresi). Tra quanti camminano rasente terra e tutti gli altri che non seppero rischiare, i cadetti, gli odorosi di muffa, gli impolverati, Pagina 7

i reduci di ogni guerra, gli insoddisfatti e, ancora, molto più rossi, i cespugli di rose marine e, tra distese di ulivi o lungo i fossi, i voli a festone, bianche o gialle, delle ballerine. GABRIEL GARCIA MARQUEZ (creature/mani) Mi sono soffermato ad ammirare Gabriel Garcia, mentre fabbrica maghi, a parlare col giullare del re, mentre questi dispone gli armieri sugli spalti, mentre in uno qualunque dei suoi giardini la principessa sfiorisce lentamente in viso, mentre alcuni più noti fabbricatori hanno tolto suono e voce alle loro creature.. Così inanimate fanno tenerezza o muovono al riso fin quando frotte di bambini vengono a farne scempio (e si saranno divertiti a morte, molto prima ziare le giostre sui veloci cavalli!). Quando grandi mani stringono piccole mani e occhi inquieti scrutano le seminagioni Pagina 8

(,,, ), parla con il giullare del re, fatti dire chi comanda a corte. ALLEN GINSBERG (l orgoglio del canto) Discutiamo, Allen, discutiamo di poetiche, se tutto il mondo può tradursi in segni e versi, gli esodi, gli esili, perfino le maledizioni o le deportazioni che rigano il tuo volto: un popolo ferito dalla storia, che a sua volta ferisce, ed i suoi figli divisi tra perdono e pianto. Discutine con Lawrence, con Michael, con i due Jack, ù, ù, fino alla nausea e allo sfinimento, con Gregory, testa, F,,, ; e se non è soltanto la bellezza, quella che tu canti, sappi che in ogni parte di terra si levano nenie ossessionate, Pagina 9

canti per non morire. della trasgressione, canta i profeti, i tuoi, inascoltati, racconta di te, dei tuoi tormenti, non badare al brusio che levano i tuoi versi: una vecchia sorniona con la falce, lo leverà di torno, definitivamente. RENE DAUMAL (disperato grido) D,, visione impazzita tra desiderio e canto, presagio di catastrofi accadute, strabismo che di Venere ha soltanto il teschio, tempo frantumato, tessuto senza trama, nome che non nomina, vita che non vive, morte che non viene. O che viene, ma quando vuole, non da noi decisa, con strepito di demoni e risate o silenzio esterrefatto. Perfino ciò che è vivo appare morto: la giovane fanciulla non bacia e non sorride, digrigna i denti, consuma la mia carne. Pagina 10

E quando finalmente sarò soltanto le mie poche ossa, tu mi veglierai, madre, come quando bambino fingevo di dormire per averti accanto certo, senza più segreti, o il tormento dei desideri e delle colpe: ; a sprofondarmi in un abisso senza fine per non perdere almeno i tuoi profumi, anche allora, da eterno moribondo. OSIP MANDEL STAM (febbri ed estinzioni) 1) Da quali febbri scosso quel suo cor, da che tremiti, o gemiti, o deliri forse lui sa e non vuole dire: è, anche questo, vivere, sperare che il tempo non sia senza rimedio. 2) Ci fosse un Dio, avrebbe del riguardo, che covano in riva dei torrenti e non temono le piene; Pagina 11

non altrettanto, forse, per gli umani: li avrebbe come sbaglio di gioventù, schegge impazzite, in rapida, stupidissima, estinzione. Pagina 12

---o--- ANTONIO GUERRERO RODRÍGUEZ Traduzioni di Gioia Minuti QUI Qui mi vedrai tanto solo,,,, é, né rugiada, né coppe. Un gran numero di maltrattamenti, condanne vertiginose, assediano giorno e notte il miele di coloro che ci adorano. Io non provo rancore, il mio canto non si stanca, io grido amore e vengono volando le colombe. LA PAROLA La parola è nata senza genitori, senza padroni, né frontiere, Pagina 13

e crebbe come schiuma, come fuoco, come magia con mille facce occulte sotto un semplice volto. Accettala o inventala nel frastuono o nel silenzio. T ma ricordati: basta una sola parola e diamo inizio ad una ferma dignità o ad un infinito disonore. CONTA FINO A DIECI Dimentica per un momento chi sei. Conta fino a dieci. Dimentica il tuo mondo materiale: Il tuo letto, la tua auto, tutto. Dimentica i tuoi titoli, le tue occupazioni, ogni foglio rimasto sulla tua scrivania. D. confort, Pagina 14

Dimentica i tuoi obblighi, I tentativi di giustificare. Dimentica quello che hai visto o ascoltato. Dimentica le lingue, le razze, le fedi. Dimentica il tempo e guardami davanti, negli occhi. Conta sino a dieci. Già lo vedi, in niente siamo differenti. Allora, adesso giudicami, difendimi o condannami. LA VERITÀ MI NOMINA dalla mia invincibile e unica tenerezza, con il sapore di muro o serratura, impegnato nella mia bocca smisurata. Nominare il patrimonio della mia vita che si è schiantata contro la roccia dura sapendo conservare la sua eredità pura nonostante il gran colpo e la ferita. Pagina 15

Nominare tutte le cose affascinanti du.,,, senza paura, senza riserve, senza risentimento, perchè facendolo la verità mi dà nome. AMARE LA VITA Al nostro brother Roberto Amare i giorni del sole e la terra. Amare i tempi che si ricordano. Amare le case nuove e vecchie. Amare la luce e le nebbie. Amare i sentieri e le strade. Amare la valle come la sierra. Amare le onde sulla sabbia. Amare il mare e le coste. Pagina 16

Amare i cortili, le terrazze. Amare la notte e le cicogne. Amare la luna e le stelle. Amare la pioggia, la bianca nebbia. Amare la neve, la primavera. Amare i fiori e le api. Amare la lucentezza delle bottiglie. Amare il rumore nelle scuole. Amare la prosa e le poesie. Amare lo spigolo delle sorprese. Amare i sogni che ci tengono svegli. Amare il giusto e la certezza. Amare il mondo che ci contempla. Amare la Patria e la bandiera. Amare la gente che ama e che crea. Pagina 17

Amare la pace, mai la guerra. "Amare la vita, lottare per lei". LA SEMPLICE LIBERTÀ La semplice libertà, supporto dei sogni, amore con un solo volto visibile al fiore della luna. La semplice libertà, senza redini e senza padroni, libera come nessuna. La semplice libertà della cima senza nome dove la notte cade sepolta dalla sua lancia. L la magica speranza. La semplice libertà, come la rondine. La semplice libertà sotto il cielo e la rovina, assediata dalle pallottole. La semplice libertà come la primavera, cantandole alla vita, sfidando la morte. La semplice libertà, finzione di una frontiera contro la cattiva sorte. La semplice libertà nascendo e ripetendo città, strade, case, libri, canzoni, lotte... Pagina 18

La semplice libertà con cui conoscerai che le tue armi sono molte. L.,!, Nella pelle della luna mi è parso di vederti. semplice libertà, sentimento e onore che non possono levarti. LEGA UN NASTROGIALLO Sotto la pioggia del tempo, tra le nostre due ferite, da dove viene la luce lega un nastro giallo. Sul balcone dei tuoi sogni,, sulla tua porta, che è la mia porta lega un nastro giallo perché lo veda il mondo, come un fiore appeso alla punta di una stella lega un nastro giallo. Anche se so quanto mi ami, quanto la tua vita è mia; anche se so bene che mi aspetti, lega un nastro giallo. Pagina 19

---o--- ATAOL BEHRAMOGLU Traduzioni di Paolo Ruffilli I BAMBINI NON HANNO NAZIONI L lontano dal mio paese che i bambini non hanno nazioni. La testa gli funziona allo stesso modo,. Gridando, il tono delle loro voci è lo stesso. Sono i fiori del genere umano, la migliore purezza di rose, i boccioli. Alcuni sono chiari frammenti di luce, Padri, non fate dormire le loro menti. Madri, proteggete i vostri bambini.. Fate star zitti e non fate parlare chi vuole parlare di guerra e di distruzione. Lasciateli crescere con passione. Che possano germogliare ed aprirsi come piante. Non sono né vostri né miei, di nessuno, Pagina 20

appartengono al mondo. L lontano dal mio paese che i bambini non hanno nazioni. Sono i fiori del genere umano, la speranza allo stadio minimo del nostro futuro... DI FRONTE ALL AMORE Sappi che tutta l'umanità è tua amica, tua sorella, ragazza mia Gli esseri umani sono il prodotto di gioia, non di odio, ragazza mia Mantieni il tuo onore in posizione verticale di fronte alle ingiustizie Inchinati di fronte all'amore, ragazza mia QUESTO AMORE NON FINISCE QUI Questo amore finisce qui e io... mi alzo e me ne vado In tasca un revolver, bambino nel mio cuore Questo amore finisce qui, buona giornata, amore E io, io mi alzo e vado, un fiume che si è gonfiato. Della città che incurante sonnecchia è il ricordo mio Mentre negli album di bambini e soldati giallo è il colore Il tuo viso è in dissolvenza come un selvatico fiore A poco a poco che si fanno profondi il sonno e l'oblio L'erba era umida, fianco a fianco stavamo sdraiati Che bella che eri, l'estate senza pari che abbiamo avuto Pagina 21

Mai ne hanno parlato, di un amore perduto Tutti i poeti morti, mentre ci sono passati Questo amore finisce qui e io... mi alzo e me ne vado In tasca un revolver, bambino nel mio cuore Questo amore finisce qui, buona giornata, amore E io, io mi alzo e vado, un fiume che si è gonfiato L AMORE È UNA COSA TRA DUE PERSONE Il vento cambia direzione, la nave in mare perde la sua rotta e invano cerca un porto, il sorriso di uno straniero ti ha rubato chi ami, il veleno accumulato in te ucciderà solo te stesso. L duale. Neppure più il ricordo resta, mille anni via lontana è la pelle che hai toccato mille volte, le poesie che vorresti scrivere restano a lungo senza essere scritte diventate morte, un. Pagina 22

Né possono confortarti le vecchie canzoni familiari, liberate dalle loro catene di dolore, se tu estrai il tuo amore come un pugnale ti servirà solo per uccidere il selvaggio uccello della passione alzatosi in volo e scappato via. L. Tu sei niente più che una perduta melodia cantata ormai senza più piacere, nei tuoi sogni un bambino singhiozza mentre la notte si scortica sui vetri, perché nessuna farfalla sperimenta la passione solitaria mentre ama, nessun insetto, nessun uccello mai da solo. L persone. TUTTO DA ME? Ha pensato qualcuno, decidendo di non fare proprio niente Pagina 23

? Ha pensato un altro e si è ritirato nella reclusione volontaria? Ha pensato un terzo, continuando a pensare tutto da sé? I e continuano ad essere tutto da sé? I pensato e in milioni erano tutto da sé Nello stesso tempo qualcuno stava prendendo decisioni a nome loro e quelli che pensavano di essere tutto da sé eccoli cancellati tutti quanti assieme Pagina 24

ASSEDIATI Sotto assedio eccomi obbligato a decidere cose che daranno forma al mio destino. Non in giardini chiusi dai loro recinti,. Appena trovo il verso più gradito nella mia testa pensieri sulla mia vita e sui pantaloni una macchia di grasso., Un irridente e inopportuno spot interrompe il film emozionante, via via scivolando nel banale. Fianco a fianco con il cadavere di me bambino un bambino sorridente mi vive dentro come sentisse una gioia non adulterata e come soffrisse per quello che abbiamo già scordato. U senza fine nella sua vastità blu, adesso solo il vagare senza scopo di nubi che vanno in giro come fanno i cani e il mare rotto dai frangiflutti pezzo a pezzo diventa una pozza stagnante e il suo veleno che ricade in natura Pagina 25

è la palude stessa dentro di noi. Sotto assedio eccomi obbligato a decidere cose che daranno forma al mio destino, ma niente può far seccare del che rinverdisce nel suolo arido che io faccio fiorire. HO IMPARATO QUALCOSA H : se sei vivo, fai esperienza di una cosa in tutta la sua potenza ta. Una persona può guardare il cielo per ore. Può fissare per ore un passero, un bambino, il mare. Vivere sulla terra è farne parte per intero, dissotterrare le radici che anche libere non saranno troncate. Se ti attacchi a qualche cosa, tieniti unito ad un amico. Lotta per qualcosa con ogni muscolo, con tutto il corpo e. riposati come una foglia, una pietra, un granello di sabbia. Per la tua pienezza, ascolta ogni bella canzone per riempirti in tutto il tuo essere del ritmo e della melodia. D come si tuffa la scogliera nel suo mare smeraldo Le terre distanti ti attireranno, gente che non conosci... Pagina 26

Per leggere ogni libro, conoscere la vita degli altri, tu brucerai ma non devi mai rinunciare. Dando troppa importanza alla gioia, la tua vita si riempirà di nostalgia. Devi conoscere la sofferenza, onorevolmente, con tutto il tuo essere perché i dolori, come le gioie, fanno germogliare una persona. Il tuo sangue si mescolerà con la grande circolazione di energia e nelle tue vene fluirà il sangue fresco senza fine della tua vita. H. Se sei vivo, vedi di fonderti con i fiumi, il cielo, il cosmo perché lo stato vivente è un dono dato alla vita e la vita è il regalo che è concesso a noi. Pagina 27

---o--- ERNESTO CARDENAL Traduzione di Zingonia Zingone NOSTALGIA DI VENEZIA questa volta con Cintio Vitier e sua moglie Fina Venezia era inondata a tutti diedero stivali di gomma alti fino al ginocchio Q mi disse Cintio La cosa bella di una città senza strade dove schizzandoci passano i vaporetti Questa volta mi ospitarono al Lido ora fuori stagione le sdraio messe al riparo L di La morte a Venezia di Thomas Mann Pagina 28

dove avevano appena finito di girare il film Non mi è piaciuto il Lido La Piazza grande con aroma di caffè tostato e i piccioni viziati dai turisti grigiazzurri bianchi tornasole beccando grano carissimo meglio è portarsi appresso del pane La guida turistica dice fa lo stesso per i piccioni foto in piazza ovunque soprattutto foto coi bambini il piccione appoggiato sulla testa In una sartoria ci diedero asparagi grandi asparagi bianchi forse qualcuno era amico del sarto ed era tempo di raccolta il lungo tramonto sulla laguna Canto di campane nei campanili gerani sui balconi torri rosa con cipressi cinguettii nei giardini forse usignoli Darío li distinguerebbe penso forse no Pagina 29

e io no vengo da una terra senza primavera senza usignoli Il Canal Grande e i palazzi fangosi splendenti palazzi smunti decorticati leggermente inclinati ega di barberia qualche gondola legata duplicata palazzi color melone mandarino cioccolato Nei canali dei quartieri poveri vestiti ad asciugare appesi da casa a casa del canale i colori di mutande e camicie belli e sporchi canali color lattuga con dentro foglie di lattuga ponti piccoli su canali poveri gerani sui balconi Tutte le gondole sono nere per una legge sulle gondole e sono tutte uguali Pagina 30

funebri come bare così fu il funerale di Pound in una gondola nera e andammo a vedere la sua tomba che trovammo con fiori freschi custodito da un francescano completamente vuoto quel tramonto nonostante i fiori freschi nomi internazionalmente famosi Stravinsky per esempio sulle tombe vicine vicino anche la fabbrica di vetro se male non ricordo lo specchio di vetro fu inventato lì Molti più turisti ora che nel 1950 quando venni per prima volta Sardine fritte dappertutto A la carne cattiva e meglio il vino bianco un piccolo bicchiere davanti è per il vino Pound non beveva quasi la sua mania il gelato italiano T. ha detto Pound Pagina 31

in un universo buono il Tempo è il Cattivo il Male Miss Universo si raggrinzisce il tempo è crudele come Don Pedro il Crudele Ignez de Castro assassinata poi il cadavere putrefatto davanti a tutta la corte IS EVIL vedo lo scempio in quelli della mia età non va mai indietro è invecchiamento e morte la freccia in una sola direzione quella della morte il linguaggio scritto è affinché resti perché moriremo tutti per questo così occupate sono le stamperie Ci sono anche sommergibili e navi bianche della NATO Nostalgia è voler essere dove non sei come per esempio Venezia ora dopo tanti anni Ma il Tempo lo passò al passato. Pagina 32

---o--- GABRIELLA SICA IL FUOCO Bruciasse almeno la mia vita accesa da faville di passione In silenzio senza brividi di fuoco lenta mi consumo e ancora viva. IL SOGNO In una cameretta in alto giaceva abbandonata poi scendeva lenta nella strada a cercare avida su un viso un lampo vivido di luce LA MIA PACE Infelice siedo su uno scalino Pagina 33

in piazza ma appari tu, improvviso spavaldo come nessuno quest'anno e io rifiato dopo tanto affanno. LEI Come un lembo di nuvola stracciata dai venti favolosa e leggera vola. RAGAZZO Quante arie mi darei di superiorità con te che fuggi l'amore delle donne se fossi io un bel ragazzo freddo col ciuffo ardito e la camicia bianca. LA DECISIONE Fra gli uomini d'adesso sotto il sole uno del tutto buono e dolce non si trova. Non ci rimane dunque che brindare sole e la sventura fuggire altrove. ESTATE Pagina 34

Potessi io avere un ragazzo sensibile col sangue nuovo e caldo gli occhi belli cominciare con lui l'estate senza bugie bruciare infine al sole tutte le poesie. SEAMUS S seduto quieto nella confusione di un aeroporto nel luogo degli attraversamenti fuori campo viene dalla campagna del Derry in Irlanda dal mondo verde dove la terra è terra e la poesia :,. S è un poeta mentre il suo pungente sorriso si apre agli spettatori tranquilli in attesa da due ore e gli aerei faticano ad alzarsi nel cielo torvo dove le nuvole si ammassano e viene un nubifragio. T. T il fulmine senza il tuono a cielo sereno Non vediamo la scia degli aerei in volo dai vetri bagnati non un chiurlo sopra la pista non è questo un bosco di querce o di betulle.. Poeta frugale in bilico nella nebbia come uccello con i piedi sulla terra e la testa gentile e arruffata Pagina 35

qui a Fiumicino dove il fiume corre per finire al mare. Che effetto fa, mi chiedete, incontrare Seamus Heaney? Il corpo, umile argine al proprio tempo, un corpo. 11 settembre 2005 VITTORIO SERENI, TRENT ANNI DOPO di incontrare Vittorio Sereni signore fine poeta di poesia che crea amicizia sia e di grazia a Roma tutto un brusio un fermento intorno. Calma e fredda la sera ( 83, ) in cielo come in terra ci si orientava al buio con la stella fidata fissa fiammeggiante stella sul punto opaco di disfarsi come sale spoglia malferma variabile stella. Le ombre dalle finestre chiuse in silenzio cadevano tra noi due in luce le tue parole ardenti le tue febbrili speranze Pagina 36

i tuoi progetti di incontri futuri il comune amore per cose e ore la mia soglia la tua imminente soglia per uno scambio di passo (e ora qui un altro scambio ancora) indicavi quella barbagliante stella la indicavi per i futuri passi che il vento gonfiasse il tuo vestito le suole le tue orme che tu dentro tutto quel vento. 23 gennaio 2013 Pagina 37

---o--- GRAZIA STERLOCCHI EPPURE DEDITA eppure dedita agli scompigli del giorno al sì dell'istante immacolata trasparenza che assume la mia sembianzasignora dei sensiquando a bocca chiusa la parola avanza verso il chiaro di me stessa ogni volta racchiuso in pensieri diversi. Già nata, subita, tante volte manifesta la vita eppure questa di questo adesso è la più conforme alla mia vista distante dal primato della mente la mia passione è l'in principio il mio fedele inoltramento nel grembo della foresta interamente concorde Pagina 38

nell'inclinazione delle foglie. Io alla soglia, pronta a una voce disposta su svariati accordi, alcuni noti le acque di mia madre ad esempio e le mie dentro che ad ogni istante accoglie le varie gentima nuovi, quanti? quanti le onde sempre in giro, messaggere segrete? a lei devota, veramente LUI È GHIOTTO è stato tra i fuochi bluastri del gas e il frigo, un varco esiguo dai forti odori di carne -lui è ghiotto- e del necessario rosmarino. Frequenti i suoi graffi, le sferzate accese sulla moglie mai in lui circoscritta. E' esploso - ha detto poi in caserma con il coltello in mano, saldo - non tanto alla vista dell'abbraccio che lei si dava al ventre, del suo volto sempre inclinato al cuore a sinistra ma Pagina 39

per i capelli, quella ciocca che dall'inizio della lite non gli faceva vedere il punto esatto- tra il pube e l'ombelicoche cedendo lei con gli occhi proteggeva perché da lì il balsamo squisito della sua diversa appartenenza, il bersaglio vero dello scempio: membrana, per sempre. Intorno al corpo a terra un barlume linfa di soffioni raccolti a mazzi in frantumi ATTESA VERTIGINOSA dico fiato per dire anima che di sicuro so appartenermi trepida si mette le mani nei capelli se una accanto inciampa e scopre in sé giudizi e non soccorre perché lo spirito fatto di fuoco e carezzevole acqua ma prima ancora Pagina 40

di attesa vertiginosa mi chiama dalla cima e i miei preparativi procedono lenti cresci cuore cresci: anche se al ritmo della vitalba- in un anno ha circondato intero - tanto spazio ancora perché tu sia espanso LA GIUSTA PRATICA la giusta pratica è questa: in pieno appoggio su un piede e con flessione lieve condurla lentamente in avanti finché a poggiare per prima il tallone solo in ultimo quando il nuovo piede è sa gli occhi sempre ben puntati in avanti Pagina 41

una magnolia in fiore i calici biancorosati rivolti in alto -brindisi primaverile- lo chiamano alcuni maestri di discipline orientali fatto di terra e aria tendente al cielo, come anche a me piace. Un tempo apparteneva alla tecnica militare allo scopo della propria salvaguardia nel tastare per non finire durante le incursioni violente in buche pozzi o mortali dirupi. Nella nostra stridula pace è un esercizio salutare per stabilire il preciso spazio entro cui il respiro è libero da rinunce e insulti, in espansione piena fino al punto dato, i prossimi, da non perdere di vista o investire misura aurea come di fiore Pagina 42

in fiore l'ape INTIMI SENSI vista e udito, dei due intimi sensi quale in strati sottili di vita più di aiuto? della poesia solo la prima parte di un verso antico dove porta la mia via? non per spasimo o per ansia a traversata rada in cui rinuncio a ogni tipo di amuleti e dunque come in stato di avanzata quiete o grave malattiaanche alle domande, convinta ormai solo dei tocchi lievi, il bianco della neve e del cielo è lo stesso così con un giro temperato del corpo allineo gli occhi al centro: i battiti del cuore, le sue note discrepanze e un altro respiro che arriva da solo grata a questa piana vuota se non di trasparente luce perché magnifica la parola dalla sua levata al compimento e di rimpetto- davanzale variopinto- il silenzio ma ancora di più adesso le vicinanze sottintese come di sera le due lampade qua e là del confine dove sono nata Pagina 43

---o--- HEMANT DIVATE Traduzioni di Anna Lombardo UN PANORAMA MONOTONO E DEPRIMENTE per Hiranya 1 Come ha fatto il panorama nella mia testa a filtrare/scivolare nella testa di mia figlia? edifici, centri commerciali, autostrade, fabbriche e traffico e se le chiedo di disegnare un paesaggio lei traccia tramonti un fiume che scorre, alberi, prati, templi traccia uccelli simili a sgorbi di numeri nei miei minuscoli cieli nuvolosi Mai visto dalla foresta senza cuciture di questa città un tramonto oltre la casa nella mia testa, il fiume, gli alberi, i sentieri, i templi, gli uccelli e i marciapiedi. Ebbene come tutto questo Pagina 44

è fluito nella sua testa? 2 Quando lei capirà questa immagine della mia infanzia che è scivolata via e la risposta al Perché disegna esattamente quella? i disegni di ognuno in questo mondo si saranno mescolati? O saranno rimasti intrappolati nel loro silenzio? 3 Come me lei ha incubi notturni, di gente senza di testa che trasporta corpi di villaggi resi orfani nei cimiteri delle città O che traghetta terrificanti vedute di città solo per sovrapporli sui villaggi cancellati L, tutta la gente senza testa Tutto, tutte le città hanno lo stesso nome le stesse strade, stessi edifici, stessi centri commerciali tutto trasferito nello stesso luogo predefinito come un reggimento in piedi pronto alla marcia Lei si aggira lungo sentieri dallo stesso nome, stesso colore stesso odore, stesse forme Pagina 45

stesse facce come cloni di sé stessi e agli stessi ingannevoli incroci raggiunge la stessa statua non importa verso dove fugge la stessa statua le è sempre davanti e lei giunge agli stessi paesaggi delle stesse città con gli stessi segnali uguali a guidarla negli stessi luoghi vede la stessa gente che parla la stessa lingua e ha le identiche forme gli stessi gesti è in file della stessa lunghezza nello stesso modo va verso le stesse stazioni guidando le stesse automobili alla stessa velocità nella stessa direzione nello stesso tempo passando accanto gli stessi alberi dello stesso tipo e altezze uguali dagli stessi divisori sulla stessa strada Le stesse persone dilaniate Pagina 46

allo stesso modo dalle stesse bombe che giacciono ugualmente sparpagliate pietrificate uguali e spezzate uguali Nello stesso monotono modo ogni canale, ogni televisione manda le stesse moltiplicate immagini di miseria monotona monotale monotale totalmente monotona con deprimente monotonia totalmente deprimente de-de-deprimente Lei va giù, va giù e crolla vede il mio volto uguale terrorizzato e depresso, la sua presa decisa sulla mia mano nella folla e proprio allo stesso mio modo lei anche scorre via nella gigantesca marea autodistruttiva della gente senza testa Io faccio lo stesso sogno che lei sta sognando nello stesso istante e io anche guardo il suo volto impietrito, depresso guardare il terrore Pagina 47

e fremere e mi scordo di trasportare il villaggio alla città e la città al villaggio e la raggiungo qui e la raggiungo dove? LA PRIMA PIOGGIA DELLA STAGIONE GIUNGE DI NOTTE Simile allo schermo vuoto della televisione arriva il ronzio della pioggia che fuori cade pervade la stanza come la roca luce della televisione E il gracidare improvviso delle rane simile a uno scoppio In questa fulgida ora di mezzanotte come una irrequieta, luce al neon mezza spenta la moglie indaffarata emette goccioline di sudore nel tentativo di addormentare la figlia La figlia dorme si sveglia si riaddormenta e di nuovo si sveglia, di nuovo la moglie chiude con irritazione le tende anch, T,, Come la figlia la poesia che per metà è sgorgata Pagina 48

nel profondo della mia mente si agita nel profondo della mia mente L si struggono per raggiungermi ed io da dentro la stanza per raggiungerla da dentro Faccio un terribile sforzo per salvare il poema della mente nella profondità della mente In seguito durante qualche momento di quiete se questa stessa pioggia fosse un programma scaricato nel computer e la stessa fragranza sollevarsi dalla terra allora io potrei scrivere la poesia salvata sul disco rigido e con gioioso frastuono gustare la prima pioggia della stagione che cade di notte. Pagina 49