LA TERZA DOTTRINA = = =

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Transcript:

Scritti di Nichiren Daishonin volume 9 LA TERZA DOTTRINA Ho letto con attenzione la tua lettera. In essa riferisci di aver affermato che il nono volume dello Hokke mongu ki afferma: «Liberarsi dal [triplice] mondo per mezzo degli insegnamenti provvisori è definita una liberazione effimera». Al che Ryosho-bo ha replicato che questo brano non esiste. Eppure, commentando [la sezione dello Hokke mongu che riguarda] il capitolo Juryo, il nono volume dello Hokke mongu ki effettivamente afferma: «Il brano che va da "Non vi è alcuno che emerga dall'effimero..." fino a "Gli insegnamenti effimeri del passato furono esposti per amore della verità" 1, significa che liberarsi dal [triplice] mondo attraverso gli insegnamenti provvisori è una liberazione effimera. Non vi sono persone dei tre veicoli che non si siano liberate dal triplice mondo, né esseri del regno umano o celeste che non siano sfuggiti ai tre cattivi sentieri. Eppure in entrambi i casi si parla di liberazione effimera». 1. Il testo originale dell Hokke mongu ki, citato nel Gosho, contiene anche istruzioni fra parentesi che indicano come va pronunciato il carattere cinese che significa "per amore di". Infatti se letto in un tono differente, il suo significato sarebbe diverso. Tali istruzioni e altre simili sono state omesse nella traduzione. 39 Il nono volume dello Hokke mongu recita: «Non vi è alcuno che emergendo dall'effimero, non riesca ad accedere al vero. Da ciò comprendiamo che gli insegnamenti effimeri del passato sono stati esposti per amore della verità». Nel capitolo Juryo si legge: «Uomini devoti, il Tathagata vedendo che tra gli esseri viventi vi sono individui con scarse virtù e molte impurità che aspirano a una piccola Legge... Poiché gli esseri viventi hanno [nature diverse..., ho predicato diverse dottrine... Io non ho tralasciato l'opera del Budda] nemmeno per un istante» 2. Questo è il brano del sutra che T'ien-t'ai e Miao-lo stanno commentando. In esso tutti gli insegnamenti, da quello specifico e perfetto 5 del Sutra Kegon esposto immediatamente dopo l'illuminazione del Budda, ai primi quattordici capitoli del Sutra del Loto, sono definiti "piccola Legge" [insegnamenti inferiori] e si dice che coloro che aspirano a essa sono individui "di scarse virtù e molte impurità" e che la liberazione che possono ottenere è una liberazione effimera. Stando così le cose, per quanto concerne il Sutra Kegon della setta Kegon, il Sutra Jimmitsu della setta Hosso, i Sutra Hannya della setta Sanron, il Sutra Dainichi della setta Shingon, il Sutra Kammuryoju della Pura Terra, il Sutra Ryoga della setta Zen e tutti i sutra delle altre sette - i loro aderenti,

2. In sintesi, nel brano in oggetto, Shakyamuni dichiara che, poiché gli esseri avevano capacità limitate, egli non rivelò immediatamente l'eternità della Buddità, ma affermò di aver rinunciato al mondo in gioventù e avere successivamente ottenuto l'illuminazione. Secondo le varie disposizioni individuali, egli predicò un gran numero di insegnamenti provvisori, con valore di espedienti, che miravano tutti a condurre le persone a comprendere la verità contenuta nel capitolo Juryo. 3. Secondo il sistema Tendai di classificazione delle dottrine, gli insegnamenti del periodo Kegon combinano insegnamento specifico e insegnamento perfetto. Solo il Sutra del Loto costituisce l'insegnamento puro e perfetto. 40 anche se li leggono e li recitano come il sutra insegna, non si libereranno dal triplice mondo e non usciranno dai tre cattivi sentieri. E tanto meno ci riusciranno coloro che sostengono che il loro sutra è il vero insegnamento o che è il sutra supremo! Sono come persone che, in preda alla collera, sputano verso il cielo e prendono a calci la terra. Per quanto riguarda questa dottrina, in India per più di millecinquecento anni dopo la morte del Tathagata, i ventiquattro successori del Budda, Nagarjuna, Vasubandhu e altri, pur conoscendola non la rivelarono. In Cina per più di mille anni, non la conobbero e solo T'ien-t'ai e Miao-lo l'esposero in modo approssimativo, senza però spiegarne il vero significato. Ciò vale anche per il Gran Maestro Dengyo. Ora io, Nichiren, esaminando la questione, trovo che oltre al suddetto passaggio del Sutra del Loto c'è anche il Sutra del Nirvana che afferma: «Se ci sono persone che concepiscono idee distorte riguardo ai tre tesori, in verità sappiate che questi individui non possono più prendere rifugio nei tre puri tesori né contare su di essi; non osserveranno alcun precetto e alla fine non potranno ottenere i frutti degli ascoltatori della voce, dei pratyekabudda o dei bodhisattva» 4. Questo brano che si riferisce chiaramente al [punto essenziale del] capitolo Juryo del Sutra del Loto, paragona il capitolo Juryo a un albero e gli insegnamenti precedenti e l'insegnamento shakumon del Sutra del Loto alla sua ombra 5. Questa metafora si ritrova anche in altri brani del sutra. Essi insegnano che i benefici dei cinque periodi e degli otto insegnamenti, degli insegnamenti limitati 4. Questo brano critica coloro che negano l'eternità dei tre tesori, il Budda, la Legge e l'ordine. In sostanza riafferma la dottrina della vita eterna del Budda esposta nel capitolo Juryo. 5. Il Sutra del Nirvana paragona il Budda eterno a un albero. Poiché l'eternità della vita del Budda è rivelata nel capitolo Juryo il Daishonin paragona questo capitolo a un albero. e di quelli non limitati 6, del mahayana e dell'hinayana, sono tutti simili all'ombra, mentre l'insegnamento honmon è come un albero. Insegnano anche che i benefici ottenuti con gli insegnamenti esposti prima del capitolo Juryo da coloro che vissero 41

durante la vita del Budda, sono come l'ombra di un albero nell'oscurità perché si trattava di persone che avevano già udito il capitolo Juryo in esistenze precedenti 7. Per quanto riguarda la tesi del tuo avversario secondo cui la mancanza di fede non costituisce un insulto alla Legge, e l'affermazione che coloro che non credono non cadranno necessariamente nell'inferno, il quinto volume del Sutra del Loto afferma: «[Se nei confronti di questo sutra] uno dovesse nutrire dubbi e mancasse di credere, cadrebbe all'istante nei cattivi sentieri» 8. In generale dovresti tenere a mente ciò che segue: quando si confronta il Sutra del Loto con gli insegnamenti precedenti per valutarne la relativa superiorità e profondità, per quanto riguarda gli insegnamenti limitati e quelli non limitati la comparazione è triplice 9. L'insegnamento di Nichiren rappresenta la terza dottrina. Benché la gente abbia sentito parlare della prima e della seconda dottrina in maniera piuttosto vaga, la terza non è mai stata enunciata. Anche se T'ien-t'ai, Miao-lo e 6. Gli insegnamenti limitati sono dottrine parziali esposte in un particolare contesto per persone con particolari capacità, mentre quelli non limitati sono più completi e profondi. 7. Quelli che in passato avevano udito il capitolo Juryo avevano già ricevuto il seme dell'illuminazione. Quando rinacquero in India insieme al Budda Shakyamuni e udirono gli insegnamenti predicati in preparazione al capitolo Juryo, il seme venne nutrito, crebbe e produsse benefici. 8. Sutra del Loto, cap. 15, pag. 293. 9. La prima comparazione stabilisce la superiorità del Sutra del Loto rispetto agli insegnamenti precedenti; la seconda la superiorità dell'insegnamento honmon del Sutra del Loto rispetto a quello shakumon e la terza stabilisce la superiorità del Buddismo della mistica Legge rispetto all'insegnamento honmon. Questa è la "terza dottrina", cioè la Legge di Nam-myoho-renge-kyo. 42 Dengyo l'hanno spiegata fino a un certo punto, non l'hanno mai completamente chiarita. In definitiva l'hanno lasciata per questa epoca, l'ultimo giorno della Legge: questo è il quinto periodo di cinquecento anni. Tuttavia, io non ero stato informato di questo dibattito dottrinale. Ryosho-bo è una persona di vasta erudizione. Se avesse ribattuto: «Chiedo scusa, ma questo brano io lo conosco, lo conosco bene» e avesse sostenuto che noi eravamo stati sconfitti, mi chiedo che cosa avresti potuto fare. Comunque, tralasciando il fatto che lui e i monaci suoi seguaci ignoravano questo brano del commentario, il fatto che abbia detto che non esiste in nessuno dei sessanta volumi 10 è dovuto alla punizione del cielo. La sua colpa di offesa alla Legge si è manifestata quando ha incontrato un messaggero del Sutra del Loto. Inoltre, questa faccenda del dibattito è accaduta sicuramente per qualche ragione. Per favore informati accuratamente su ciò che dicono Ota Jiro Hyoe di Kashima, Daishin-bo e il priore del tempio principale 11. Vicende simili sono descritte dettagliatamente nel sutra. È certo che il devoto del Sutra del Loto sarà ostacolato dal Demone del sesto cielo. Le funzioni del demone sono uno dei dieci oggetti di meditazione 12. E tipico del demone compiacersi nell'ostacolare il bene e nell'indurre a fare il male. Se non riesce a forzare una persona a compiere il male, non può far altro che permettergli di fare il bene. Odiando senza riserve coloro che svolgono le pratiche

10. Sessanta volumi: le tre principali opere di T'ien-t'ai, Hokke gengi, Hokke mongu e Maka shikan, di dieci volumi ciascuna, più i commentari di Miao-lo su queste opere, Hokke gengi shakusen, Hokke mongu ki e Shikan bugyoden guketsu, anch'essi di dieci volumi ognuno. 11. Priore del tempio principale: non se ne conosce l'identità, poteva forse trattarsi del priore del tempio in cui temporaneamente risiedeva Ryosho-bo. 12. Meditazione sulla funzione dei demoni: serve ad acquisire la consapevolezza che i demoni agiscono come ostacoli all'illuminazione. È una delle dieci meditazioni. 43 dei due veicoli, li spinge a compiere un bene minore. Ostacola coloro che svolgono le pratiche del bodhisattva, indirizzandoli verso la pratica dei due veicoli. E infine. se ce qualcuno che pratica esclusivamente il puro e perfetto insegnamento, cerca di farlo cadere nell'insegnamento perfetto e specifico o in altri 13. Puoi consultare a questo proposito l'ottavo volume del Maka shikan. Tu dici che Ryosho-bo ha anche sostenuto che i praticanti della meditazione shikan dovrebbero osservare i precetti. Però il nono volume dell Hokke mongu esenta i praticanti del primo, secondo e terzo stadio dall'osservanza dei precetti 14. Ciò risulta chiaramente anche dal testo del sutra stesso 15. La discordanza con il Maka shikan è spiegata da Miao-lo in forma di domanda e risposta 16. Vedi il volume nove dell'hokke mongu ki. Nello stadio iniziale in cui si prova gioia, abbiamo due tipi di praticanti: quelli di facoltà acute possono osservare i precetti, mentre quelli di facoltà ottuse ne sono esentati. Inoltre ci sono differenze tra il Primo, Medio e Ultimo giorno della Legge e differenze tra le pratiche di shoju e shakubuku. Dovresti anche tener presente l'osservazione del Gran Maestro Dengyo riguardo alla tigre sulla piazza del mercato 17. 13. In altre parole il demone convincerà quella persona ad allontanarsi dal Sutra del Loto e indirizzarsi verso il Sutra Kegon. 14. In realtà la sezione a cui si riferisce il Daishonin si trova nel volume dieci della versione esistente dell Hokke mongu. Probabilmente l'edizione che usava era differente. 15. Il Daishonin si riferisce qui ai brani del capitolo Funbetsu kudoku su cui si basano i cinque stadi della pratica. 16. Il quarto volume del Maka shikan ingiunge una stretta osservanza dei precetti contraddicendo apparentemente sia il suddetto passaggio dell Hokke mongu che Il capitolo Funbetsu kudoku sul quale è basato. Nel suo Hokke mongu ki, Miao-lo spiega che l Hokke mongu si riferisce ai credenti del Sutra del Loto che si trovano agli stadi iniziali della pratica, il Maka shikan a coloro che hanno raggiunto gli stadi più avanzati. 17. Nel Mappo tomyo ki si legge: «Se nell'ultimo giorno della Legge vi fossero persone che osservano i precetti sarebbe una cosa rara e strana come una tigre sulla piazza del mercato. Come potremmo credervi?» 44 D'ora in avanti è inutile che tu tenga altri dibattiti a Shimosa. Poiché hai già sconfitto Ryosho-bo e Shi'nen-bo, dibattiti con altre persone sarebbero irrilevanti. Ho saputo che questi preti, Ryosho-bo e Shi'nen-bo, mi calunniano ormai da diversi anni. Essi non sono che zanzare e tafani, così sciocchi da insultare con leggerezza il re leone Nichiren, senza averlo mai ascoltato né visto. Che persone della setta Tendai-Hokke

recitino personalmente Nam-myoho-renge-kyo ma approvino che gli altri ripetano il Nembutsu è già abbastanza strano, ma che, oltre a non correggerli, critichino chi lo fa, è davvero stranissimo. Per quanto riguarda Daishin-bo ti prego di ammonirlo energicamente per lettera, come ti ho già scritto in precedenza. Sembra che sia stato ricondotto alla nostra fede dalle dieci figlie del demone. È come se un messaggero del re dei demoni lo avesse posseduto, ma ora si fosse staccato da lui. Non può essere falso il sutra quando afferma che «demoni malvagi si impossesseranno di altre persone» 18. C'è ancora molto che vorrei dirti, ma sto scrivendo di notte perché il messaggero ha fretta di ripartire. Con profondo rispetto, Nichiren Il primo ottobre 18. Sutra del Loto, cap. 13, pag. 254. 45 Jonin sho (Daisan Homon sho- Hongon shokkai sho) Gosho Zenshu, pag. 980 Scritto nel 1277, a 56 anni, da Minobu Destinalo a Toki Jonin CENNI STORICI - Questa lettera fu scritta da Minobu, nel 1277, a Toki Jonin, una figura importante tra i credenti della provincia di Shimosa. Toki, un samurai diventato prete laico, era un uomo di grande cultura e il Daishonin gli affidò molti importanti trattati tra cui Il vero oggetto di culto. Il Daishonin risponde in merito a un resoconto di Toki Jonin sul suo dibattito con Ryosho-bo, un importante prete locale della setta Tendai. Nella risposta analizza e chiarisce i punti sollevati nel corso del dibattito, in cui Toki Jonin si era trovato in vantaggio grazie all'ignoranza di un brano dell Hokke mongu ki di Miao-lo, da parte del suo avversario. Dopo aver ribadito, sulla base dell'hokke mongu di T'ien-t'ai e di un brano del capitolo Juryo, che tutti gli insegnamenti precedenti sono solo mezzi per condurre le persone al Sutra del Loto, l'unico che consente di ottenere una vera liberazione, Nichiren Daishonin, riferendosi alla comparazione fra gli insegnamenti limitati e non limitati, sostiene che bisogna fare una terza comparazione: anche lo honmon del Sutra del Loto è un insegnamento limitato, l'unico insegnamento non limitato è la Legge suprema celata nelle profondità del capitolo Juryo. Questa è la "terza dottrina" da cui prende il titolo il Gosho. La terza dottrina in sostanza è la Legge suprema, cioè il seme originale dell'illuminazione, che

il Daishonin rivelò per la prima volta nell'ultimo giorno della Legge come Nam-myoho-renge-kyo. 46