ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO STATALE PIANO DI EMERGENZA



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ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO STATALE Silvano Fedi Enrico Fermi PIANO DI EMERGENZA DATA: 15 febbraio 2013 File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.1 di 10

ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO, GESTIONE DELLE EMERGENZE A.S. 2013-2014 Di Cianni Giovanni Melani Fiorenza ADDETTI EVACUAZIONE Antonelli Luca Bechini Mario Borsi Giancarlo Briganti Federico Buonincontri Domenico Della Greca Tiziano Nardini Fausto Pardini Piero Ventavoli Valerio Agostini Annalisa Alaimo Carmela Angini Norma Atzori M. Daniela Betti Fiorella Bisacci Patrizia Carro Angela Credi Guido Gagliardi Adalgisa Gherardini Stelio Menichini Stefania Melosi Paola Pillon Anna Puccianti Rossella Sciarra Rita Cioni Riccardo Vestri Luigi ADDETTI PUNTI RACCOLTA Nome P. raccolta Rondine Salvatore Umberto Giannellini Claudio Fermi Fermi Fermi Fermi Ambrosio Rosa 1 Barghini Manuela 3 Cappelli Manila 1 Di Cianni Giovanni 2 Melani Fiorenza 1 Monserrati Giovanna 3 Pratesi Maria Pia 1 Torchia Rosa 2 Ventavoli Valerio 3 Attala Mario 1 Biagini Bruno 3 Chiti Marisa 1 Colombino Pietro 2 Gori Erica 2 Menici Patrizia 1 Ricca Vincenzo 3 File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.2 di 10

ADDETTI PREVENZIONE INCENDI ADDETTI PRIMO SOCCORSO Cappelli Manila Monserrati Giovanna Torchia Rosa Agostini Annalisa Angini Norma Atzori M. Daniela Betti Fiorella Bisacci Patrizia Carro Angela Credi Guido Melosi Paola Pillon Anna Puccianti Rossella Sciarra Rita Cioni Riccardo Marchese Riccardo Ricca Vincenzo Monserrati Giovanna Pratesi Maria Pia Antonelli Luca Bechini Mario Borsi Giancarlo Briganti Federico Buonincontri Domenico Della Greca Tiziano Nardini Fausto Pardini Piero Ventavoli Valerio Agostini Annalisa Bisacci Patrizia Carro Angela Credi Guido Melosi Paola Pillon Anna Puccianti Rossella Sciarra Rita File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.3 di 10

INDICAZIONI GENERALI L attività in questione e soggetta ai controlli di prevenzione incendi da parte dei Vigili del Fuoco, in quanto catalogata al punto 67 (Scuole di ogni ordine e grado con oltre 100 persone presenti), con sub-attività relativa al punto 74 (Centrale Termica di potenza superiore a 116Kw alimentata a metano), del D.P.R. 151/2011 (punti 85 e 91 del D.M. 16 febbraio 1982), con normativa specifica di riferimento il D.M. 26 agosto 1992. Pertanto è da considerarsi come una attività a maggior rischio in caso d incendio elevato, soggetta alla redazione scritta del presente piano di emergenza, in considerazione dell elevato affollamento di persone in grande prevalenza giovani studenti. L attività ha presentato un Esame di Progetto al locale comando dei Vigili del Fuoco per l adeguamento alla normativa di riferimento ai fini dell ottenimento del CPI prima dell anno 2000: dopo le relative osservazioni e prescrizioni integrative, sono iniziati i lavori di adeguamento che sono tuttora in corso. Di conseguenza, nell attesa del completamento dei lavori suddetti, sono state adottate le procedure che la situazione strutturale/impiantistica attuale consentono, e cautele in parte complementari, in parte sostitutive per contenere i rischi a livelli comunque accettabili. I vari provvedimenti sono stati divisi in due gruppi: QUELLI CHE HANNO IL FINE DI RIDURRE LA PROBABILITÀ DELL INSORGERE DI UN INCENDIO (PREVENZIONE), e QUELLI CHE HANNO LO SCOPO DI RENDERE MINIMI I DANNI PRODOTTI DA UN INCENDIO UNA VOLTA CHE QUESTO SI SIA MANIFESTATO (PROTEZIONE). Quest ultima comprende sia i provvedimenti di protezione attiva che comportano un intervento (esodo delle persone, segnalazione od azione di spegnimento manuale) che quelli di protezione passiva (adozione di distanze di sicurezza, compartimentazioni resistenti al fuoco etc.). Inoltre le presenti note sono applicabili anche ad emergenze di altra natura, quali terremoti. Cio e di particolare rilievo, essendo localizzata l attivita in zona a rischio sismico, nella piena consapevolezza, comunque, che gli eventi tellurici sono a tutt oggi sostanzialmente imprevedibili. Tali provvedimenti non potranno tuttavia garantire in modo assoluto ed in ogni caso l incolumità delle persone e delle cose, anche se il rischio potrà essere ridotto a valori molto bassi; infatti non è possibile escludere che circostanze eccezionali e fortunatamente rare possano egualmente creare situazioni di pericolo provocate dal fuoco o da altre calamità. File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.4 di 10

PROVVEDIMENTI PER RIDURRE LE PROBABILITA DELL INSORGERE DELL INCENDIO (PREVENZIONE) - DIVIETO DI FUMARE, DI USARE FIAMME LIBERE E DI PRODURRE SCINTILLE evidenziato con regolamentare segnaletica; - Utilizzo di impianti elettrici a regola d arte, compresa la protezione dalle scariche atmosferiche: in particolare NON REALIZZARE ALBERI DI NATALE O ALTRI ADDOBBI CON CANDELINE, E POSSIBILMENTE ANCHE SENZA LAMPADINE; SE INDISPENSABILI, USARE ESCLUSIVAMENTE FILI DI LAMPADE DI QUALITA E OMOLOGATI, possibilmente a doppio isolamento o bassissima tensione di sicurezza (24Volt); - NON COLLEGARE TERMOVENTILATORI, STUFE, CONDIZIONATORI, FORNELLI, MACCHINE DEL CAFFE O ALTRE MACCHINE CON CARICHI ELEVATI A PRESE NON PROTETTE DA INTERRUTTORE E/O FUSIBILE (AD ES. CIABATTE, PRESE MULTIPLE ECC.); - Rispetto dell ordine e della pulizia: PULIRE REGOLARMENTE LE FERITOIE ED I CONDOTTI DI VENTILAZIONE DI APPARECCHI SCALDANTI, MACCHINARI, ATTREZZATURE ELETTRICHE E DA UFFICIO, TOGLIERE SACCHETTI, CARTA, STRACCI, RIFIUTI O ALTRI MATERIALI COMBUSTIBILI DALLE VICINANZE DELLE PRESE DI OGNI TIPO, E DA STUFE O ALTRI APPARECCHI SCALDANTI; - NON APPOGGIARE MAI NIENTE SOPRA O VICINO A QUESTI APPARECCHI AD ASCIUGARE O ANCHE SOLO IN DEPOSITO, PERCHE POSSIBILI INNESCHI D INCENDIO IN CASO DI RISCALDAMENTI ECCESSIVI O CORTOCIRCUITI; - Adozione di tempi e modalità organizzative razionali ed istruzione al Personale sui pericoli d incendio e le principali cautele per evitarne l insorgere, ad esempio distribuendo a tutti le precedenti indicazioni. PROVVEDIMENTI PER LA SALVAGUARDIA DELLE PERSONE E PER RENDERE MINIMI I DANNI PRODOTTI (PROTEZIONE) - MANTENERE SEMPRE SGOMBRE DA QUALSIASI MATERIALE CHE POSSA ESSERE DI OSTACOLO I PERCORSI DI ESODO E LE VIE DI FUGA VERSO LE USCITE DI SICUREZZA; - MANTENERE SEMPRE LIBERE DI APRIRSI DALL INTERNO E PRIVE DI OGNI INTRALCIO LE USCITE DI SICUREZZA; - MANTENERE SEMPRE IN EFFICIENZA I DISPOSITIVI ANTINCENDIO (ESTINTORI e IDRANTI) di cui al punto successivo; - ADDESTRARE UN CONGRUO NUMERO DI DIPENDENTI, FISICAMENTE PRESTANTI, PER L ASSISTENZA ED EVENTUALMENTE IL TRASPORTO DI EMERGENZA FINO AD UN LUOGO ADATTO (AD ESEMPIO, I BALLATOI DELLE SCALE A PROVA DI FUMO (plesso ex-iti S. Fedi ) o I BALLATOI DELLE SCALE ESTERNE O I VARI TERRAZZI SUL LATO EST (plesso ex-geometri E. Fermi ) DEI VARI ALUNNI CON RIDOTTA CAPACITA MOTORIA O COMUNQUE INVALIDI; - Formare una squadra interna antincendio/emergenza pronta per intervenire rapidamente allo spegnimento di un principio d incendio, composta da personale capace di utilizzare i mezzi antincendio presenti e costituiti da vari estintori e idranti; - Informare gli alunni, il personale, i visitatori ed i lavoratori autonomi o dipendenti di ditte esterne che debbano svolgere attivita lavorative all interno sulle ISTRUZIONI DI SGOMBERO ED I CASI DI EMERGENZA; - Avvertire tempestivamente i Vigili del Fuoco mediante il numero diretto 115, e/o l emergenza sanitaria mediante il numero diretto 118. File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.5 di 10

ORGANIZZAZIONE DELLA SQUADRA ANTINCENDIO Constatato che, seppure per motivi diversi, tutti i locali sono da considerarsi luoghi a maggior rischio in caso d incendio, la squadra antincendio dovra essere composta da circa 15 persone durante l attivita mattutina, di cui almeno 8-10 tra i lavoratori ai piani, piu una persona di coordinamento generale per ciascun dei due plessi presso la centrale operativa, prevista alla portineria/centralino degli edifici, che si occupi anche dei collegamenti con l esterno (avviso telefonico al Dirigente Scolastico, agli addetti antincendio di altri turni eventualmente reperibili, ai Vigili del Fuoco, Emergenza Sanitaria, ecc.), formata da personale con adeguata prestanza fisica, capacita operativa e conoscenza degli ambienti e dell attivita lavorativa, tenuto conto anche di orari di lavoro delle vari emansioni, ferie, permessi ecc.. Per le persone designate e necessaria la frequenza di un corso di formazione, a norma delle vigenti disposizioni, in materia di prevenzione incendi, uso dei mezzi di spegnimento, nozioni di pronto soccorso ecc.. COMPITI DEI COMPONENTI DELLA SQUADRA ANTINCENDIO Il primo e basilare compito di costoro dovrà essere quello di curare la prevenzione, accertandosi quotidianamente, al termine dell attività lavorativa, che tutti i macchinari e le apparecchiature elettriche che non devono restare attive siano spente, che non vi siano rifiuti o materiali combustibili lasciati in prossimità di fonti di innesco (come indicato al punto Misure di Prevenzione ), verificando l agibilita dei percorsi di esodo e delle uscite di sicurezza durante tutto il servizio, e, periodicamente, l efficienza e la manutenzione degli estintori e degli idranti, infine sensibilizzando i colleghi al rispetto delle corrette modalità operative, e sorvegliando circa la loro concreta attuazione. INOLTRE, ALL INSORGERE DI UN EVENTUALE PERICOLO, DOVRANNO: - AVVIARE LA PROCEDURA D EMERGENZA; - intervenire tempestivamente sul principio d incendio; - portare i primi soccorsi; - controllare il regolare svolgimento dell evacuazione dello stabile; - avvertire i Vigili del Fuoco per il loro intervento, coadiuvarli al loro arrivo dando informazioni sui percorsi di accesso alle varie zone degli edifici, sulla natura e quantità dei materiali combustibili presenti, ed eventualmente definendo congiuntamente le migliori modalità d azione; - infine mettere prudenzialmente fuori tensione gli impianti elettrici della centrale termica e chiudere la valvola di intercettazione del metano esterna. File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.6 di 10

PROCEDURE DA SEGUIRE ALL INSORGERE DELL EMERGENZA Stante la vastita, la particolare conformazione dei locali e la loro articolazione su vari piani, IN CASO DI SEGNALAZIONE DA PARTE DELL IMPIANTO DI ALLARME, O DI CHIUNQUE RILEVI UN PRINCIPIO D INCENDIO O ALTRO ELEMENTO DI RISCHIO, L ADDETTO AL PIANO PIU VICINO DOVRA IMMEDIATAMENTE ATTIVARSI E ACCORRERE SUL POSTO, ARMATO DELL ESTINTORE PIU PROSSIMO, PER L ESATTA VALUTAZIONE DELL ACCADUTO E L EVENTUALE TENTATIVO DI SPEGNIMENTO. INDIPENDENTEMENTE DALL ESITO DEL TENTATIVO DI SPEGNIMENTO, SI RACCOMANDA DI FAR USCIRE IMMEDIATAMENTE EVENTUALI PERSONE PRESENTI NEL LOCALE, E DI CHIUDERE, USCENDO, LA PORTA DEL LOCALE NEL QUALE SI E SVILUPPATO IL PRINCIPIO DI INCENDIO (se possibile, invece, aprire le finestre). QUALORA NECESSARIO, DOVRA AVVERTIRE PRONTAMENTE LA PORTINERIA O I COLLEGHI AI PIANI DI QUANTO STA AVVENENDO, PERCHE A LORO VOLTA POSSANO FAR SCATTARE GLI INTERVENTI DI LORO PERTINENZA PREVISTI DALLA PROCEDURA DI EMERGENZA. TALE ALLARME DOVRÀ ATTIVARE L EVACUAZIONE DEGLI STUDENTI E DEL PERSONALE (ALMENO IMMEDIATAMENTE DELLE PERSONE PRESENTI NEL COMPARTIMENTO INTERESSATO DALL EMERGENZA) con le modalità indicate nel seguito all apposito punto, e comunque per quanto possibile in modo calmo e ordinato, con l ausilio degli addetti della squadra di emergenza in servizio in quel momento, i quali dovranno inoltre avvertire tutto il personale e gli alunni, facendo il giro di tutti i locali ed in particolare dei vari bagni. I vari insegnanti in servizio nelle singole classi dovranno a loro volta condurre l evacuazione delle loro classi e verificare che tutti gli alunni siano effettivamente usciti (con l eventuale eccezione di quelli con impedimenti motori e dei compagni dedicati alla loro assistenza), mediante appello nominativo. Gli addetti alla squadra di emergenza dovranno valutare la natura e gravità dell evento segnalato, e rapidamente decidere se e come intervenire direttamente sul principio d incendio con i mezzi di spegnimento a disposizione (estintori e idranti). Cautelativamente saranno comunque sempre avvertiti i Vigili del fuoco. INDICAZIONE OPERATIVA FINALE SI SOTTOLINEA CHE E FONDAMENTALE INTERVENIRE NEL PIU BREVE TEMPO POSSIBILE SUL PRINCIPIO DI INCENDIO, MA UTILIZZANDO I MEZZI AGILI, EFFICACI E LEGGERI CHE SONO GLI ESTINTORI (EVENTUALMENTE PIU DI UNO), DA PARTE DI PERSONALE FORMATO E IN GRADO DI USARLI. GLI IDRANTI VANNO UTILIZZATI SOLO IN UNA FASE SUCCESSIVA, IN CUI, FALLITO IL PRIMO INTERVENTO CON GLI ESTINTORI, L EVENTUALE INCENDIO DEVE ESSERE CIRCOSCRITTO E TENUTO SOTTO CONTROLLO APPUNTO CON GLI IDRANTI, IL CUI IMPIEGO E OPPORTUNO CHE SIA COORDINATO DAI VIGILI DEL FUOCO. File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.7 di 10

ISTRUZIONI DI EVACUAZIONE PER TUTTO IL PERSONALE (da affiggere in bacheca e possibilmente da distribuire a tutto il personale, e ai lavoratori autonomi o dipendenti di ditte esterne che debbano svolgere attivita lavorative di qualsiasi tipo all interno). Durante i casi di gravità (incendio, terremoto ecc.) si verificano situazioni eccezionali, che possono richiedere interventi di emergenza allo scopo di controllarne e limitarne le conseguenze. Questi interventi richiedono il contributo di ognuno, nell ambito delle proprie mansioni e responsabilità, per conseguire la rapidità e l efficacia necassarie in queste situazioni. Tutti hanno l obbligo di segnalare le situazioni di pericolo e di agire secondo le disposizioni impartite per l occasione dai Capi e dagli addetti all emergenza. Chi non ha incarichi specifici per i casi di emergenza deve attenersi a queste disposizioni eseguendole in modo ordinato e senza alcun indugio; in particolare se diventa necessario abbandonare l edificio è opportuno e vitale osservare disciplinatamente le seguenti indicazioni: IN CASO DI INCENDIO: - Interrompere le attività, spegnere tutte le apparecchiature in funzione (ma non le luci!) e, senza creare panico, allontanarsi dai punti di pericolo, dirigendosi verso le vie di uscita/scale più vicine, SENZA TASSATIVAMENTE USARE GLI ASCENSORI; - Eventuali alunni che al momento dell emergenza si trovassero per qualunque motivo fuori dalla propria classe, se ormai vicini alla propria aula dovranno rientrarvi, altrimenti potranno intraprendere le vie di esodo in modo autonomo, ma con l obbligo di segnalare quanto prima la propria presenza all insegnante presso il punto di raccolta; - Se i locali si riempiono di fumo è opportuno portare al viso un fazzoletto e cercare di camminare tenendosi lungo il muro più vicino, in fila indiana e con la testa piegata verso il basso per poter respirare senza affanno, eventualmente abbassandosi fino a strisciare sul pavimento per evitare, per quanto possibile, di respirare i fumi; - Nel caso ci si trovi all interno di un locale adiacente al luogo di incendio e non si trovi una via di uscita è consigliabile non perdere la calma e proteggere il locale dal fuoco mettendo oggetti bagnati sugli interstizi delle porte, se possibile, e/o sbarrare la porta di comunicazione per fermare l avanzamento del calore e del fumo, e attendere i soccorsi presso una finestra, aprendola se non ci sono fiamme e fumo nelle vicinanze; - Mantenere sempre un comportamento calmo ed ordinato, e non fermarsi nelle zone di transito; - Una volta all esterno dell edificio dirigersi verso le zone di raccolta assegnate dalle istruzioni specifiche e riportate nelle planimetrie informative, restando discosti dall edificio stesso per mantenere una distanza di sicurezza da eventuali pericoli, e accertare che tutte le persone siano presenti; - Non eseguire interventi di emergenza se non si è in possesso di specifica esperienza; - Non ingombrare le aree prospicienti le uscite di sicurezza e i mezzi antincendio; - L attrezzatura antincendio può essere usata solo da personale con adeguata preparazione; - Le persone gravemente infortunate o in stato di incoscienza devono essere trasportate soltanto con l ausilio di barelle e possibilmente dagli addetti all emergenza. Si ricorda che si può considerare sicuro tutto lo spazio aperto esterno agli edifici stessi, a eventuale distanza di sicurezza da fonti di pericolo (crolli, calore, fiamme, fumo, esalazioni ecc.). In particolare per il plesso Fedi si indica pero di NON SOSTARE NEL CORTILE INTERNO, e per il plesso Fermi di USCIRE DALLA ZONA RECINTATA CON RINGHIERA. File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.8 di 10

IN CASO DI SCOSSA TELLURICA: RIPARARSI SOTTO I BANCHI, LA CATTEDRA, O LE SCRIVANIE, O, SE FUORI DALLE AULE, PRESSO PILASTRI (BEN VISIBILI NEGLI AMBIENTI EX-ITI), ARCHITRAVI (AD ES. NEI VANI DELLE PORTE) O MURI PORTANTI (IN GENERE QUELLI VICINI ALLE SCALE E AGLI ASCENSORI), LONTANO DA MOBILI ED ARMADI PESANTI, E DA FINESTRE, E ATTENDERE CHE LA SCOSSA SIA TERMINATA. DOPO DI CHE ALLONTANARSI CELERMENTE, MA SENZA PANICO, LUNGO LE VIE DI EMERGENZA, PRIVILEGIANDO, NEL PALAZZO EX-GEOMETRI LA SCALA ESTERNA LATO SUD, NEL PALAZZO EX-ITI LA SCALA E. PER NESSUN MOTIVO UTILIZZARE GLI ASCENSORI, E VERIFICARE COMUNQUE CHE LE SCALE SIANO AGIBILI PRIMA DI PERCORRERLE. INDICAZIONI PARTICOLARI PER I PORTATORI DI HANDICAP Allo scopo di tutelare gli alunni con problemi di mobilita di qualsiasi tipo, viene predisposta la seguente procedura: 1) - Gli alunni che manifestino problemi a muoversi per qualsiasi motivo, devono presentarsi all ingresso mattutino presso l ufficio del VicePreside e fare presente la propria problematica; EDIFICIO Silvano Fedi (EX-ITI) 2) Il VicePreside prendera nota dell handicap dell alunno, e disporra, per il tempo di durata prevedibile della situazione di difficolta, lo spostamento della classe di pertinenza dello studente in un aula al piano terra o, se non disponibile, del primo piano situata in prossimita di una delle scale a prova di fumo (scala A, C, E ); 3) Il VicePreside redigera un nota con la situazione degli alunni con handicap presenti quel giorno in Istituto (nome, classe, aula assegnata), e la fara pervenire entro le ore 9,30 anche alla Presidenza e alla Portineria di ognuno dei due plessi, ove sara tenuta in assoluta evidenza; 4) In caso di necessita di evacuazione per qualsiasi motivo, le classi degli alunni in questione dovranno attendere nella propria aula il passaggio degli altri gruppi, e poi inoltrarsi a loro volta lungo le vie di esodo; gli alunni rallentati nei movimenti, assistiti dai compagni nominati al loro supporto e, per quanto possibile, dai docenti in servizio nella classe, dovranno seguire percorsi lungo i muri dei corridoi per non intralciarli, e, se collocati ai piani superiori, almeno in questa fase transitoria, nell attesa che sia completata la fruibilita dell apposito ascensore antincendio collocato entro la scala E, gia richiesta, possono arrestarsi sui ballatoi delle scale a prova di fumo ( A, C, E ), e attendere l arrivo delle persone incaricate della loro assistenza, altrimenti, se a piano terra, possono fermarsi subito all esterno dell edificio, senza dover raggiungere i previsti luoghi di raccolta. EDIFICIO Enrico Fermi (EX-GEOMETRI) 2) Il VicePreside redigera un nota con la situazione degli alunni con handicap presenti quel giorno in Istituto (nome, classe, aule della mattina), e la fara pervenire entro le ore 9,30 anche alla Presidenza e alla Portineria di ognuno dei due plessi, ove sara tenuta in assoluta evidenza; 3) In caso di necessita di evacuazione per qualsiasi motivo, le classi degli alunni in questione dovranno attendere nella propria aula il passaggio degli altri gruppi, e poi inoltrarsi a loro volta lungo le vie di esodo; gli alunni rallentati nei movimenti, assistiti dai compagni nominati al loro supporto e, per quanto possibile, dai docenti in servizio nella classe, dovranno seguire percorsi lungo i muri dei corridoi per non intralciarli, e, se collocati ai piani superiori, almeno in questa fase transitoria, nell attesa che siano predisposti appositi spazi calmi e percorsi di esodo esterni supplementari, gia individuati e richiesti, possono arrestarsi sui ballatoi delle scale esterne subito dopo la porta di uscita, e attendere l arrivo delle persone incaricate della loro assistenza, altrimenti, se a piano terra, possono fermarsi subito all esterno dell edificio, senza dover raggiungere i previsti luoghi di raccolta. File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.9 di 10

ESERCITAZIONI DI SGOMBERO DI EMERGENZA COME DA DETTATO NORMATIVO PERIODICAMENTE DOVRA ESSERE ESEGUITA UNA ESERCITAZIONE A CUI PARTECIPINO TUTTO IL PERSONALE E GLI ALUNNI, PER METTERE IN PRATICA LE PROCEDURE DI ESODO E DI PRIMO INTERVENTO INDICATE AI PUNTI PRECEDENTI. IN PARTICOLARE E INDISPENSABILE AL MINIMO CHE IL PERSONALE PROVI E CAPISCA I SEGNALI DI ALLARME, PERCORRA LE VIE D USCITA, E IDENTIFICHI LA POSIZIONE DELLE PORTE RESISTENTI AL FUOCO (REI), DEI RIVELATORI D INCENDIO E DEI MEZZI DI SPEGNIMENTO (ESTINTORI E IDRANTI). Il Dirigente Scolastico Paolo Bernardi File:PIANOEM_ITTS nov 2013.doc Pag.10 di 10