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Editoriale Forse tutto è cominciato da quando ci è finito tra le mani il libro Atomico Dandy di Piersandro Pallavicini. La parolina dandy ha iniziato a circolare nelle nostre menti, poi a finire sulle nostre lingue. Ma cos'è davvero un dandy? E soprattutto cos'è un dandy, oggi? Lo abbiamo chiesto a Pallavicini stesso, che interviene in queste pagine con un pezzo esclusivo. E abbiamo voluto indagarlo in questo numero monotematico. Comunque volevamo chiarire le idee un po' offuscate di chi in redazione non voleva trattare questo tema sostenendo che i Ranzani gli stanno sulle balle e chi invece pensava che il dandy oggi potesse essere il rapperone coatto coi collanoni d'oro al collo. No ragazzi, avete toppato. MARCO BIANCHI BellaLì - Art, people & sites illustrated Bimestrale illustrato a distribuzione gratuita Direttore responsabile: Maurizio Scorbati Direttore editoriale: Marco Bianchi, marco@bella.li Caporedattore: Giuseppe Donati, beppe@bella.li Art Director: Iucu, iucu@bella.li Photo Editor: Pierpaolo Bironi, pier@bella.li Music Editor: Francesco Negroni, francesco@bella.li Redazione: Annalisa Varesi, Claudia Bandelli, Mario Donati, Enrico Mauro, Tommaso Bertè Collaboratori: Ilaria Biamonti, Andrea Valla, Paola Caretti, Davide Passantino, Enzo Sparviero, Matteo Garlaschi, Paolo Redio, Furio Piccinini, Roberto Mauro, Gianluca Trentani, Sidney Yeates Aut. del Tribunale di Pavia n. 593 del 22/04/04 Stampa: PI-ME Editrice Srl - Pavia Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non assume alcuna responsabilità per: marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi. BellaLì è un marchio registrato. PUBBLICITA E INFO: 339.6149015

Vintage vs Modern City_Pavia Il viale verso la stazione intorno al 1890 Il viale verso la stazione, oggi 7

The Cover Question COSA VUOL DIRE DANDY? di Piersandro Pallavicini Che cos'era il dandy, quand'è nato, giù la nell'ottocento, viene facile dirlo: giovani uomini preoccupati del proprio aspetto fino all'ossessione, esteti che potevano impiegare ore per vestirsi, magari facendo ruotare l'intero abbigliamento intorno al colore dei gemelli scelti per la camicia. Aggiungiamoci poi un comportamento estetizzante: non solo vestiti, insomma, ma ricercatezza e bellezza anche nel mangiare, nel bere, nel sesso, negli oggetti di cui circondarsi, negli atteggiamenti da assumere. Bene, detto questo: e oggi? Sgombriamo subito il campo da un equivoco: ci sono rari esempi di individui che si aggirano con completi di taglio retrò, orologio da taschino, bastone da passeggio, cappelli di fogge insensate e papillon: ecco, costoro sono l'imitazione del dandy fine ottocento, ma, considerato che siamo in un nuovo millennio, possiamo tranquillamente classificarli come dei semplici tagliati fuori. E allora, dove andiamo a cercare il dandy moderno? Mica facile: per essere dandy almeno un po', qualche soldo ci vuole, e quando si hanno soldi certamente si veste costoso, e si hanno cose costose, ma visto il medio atteggiamento italiano, scivolare è facile, e più che dandy, chi oggi spende tende a mettersi in mostra e a fare il cinghiale. Orrende Porsche Cayenne (il peggio del peggio in fatto di automobili volgari), golfini di cachemire allacciati intorno alle spalle (alla Berlusca, rendersi conto!), polo Lacoste col colletto infaustamente tirato su, i capelli lunghetti col gel, l'abbronzatura dodici mesi l'anno, e le vacanze in qualche insostenibile, costosissimo, noioso villaggio all inclusive in Polinesia... Per carità. No, il dandy, oggi, ha cose belle, vestiti di marca, auto di lusso, mobili ricercati, ma non è questo il punto: il punto è che non si esibisce, che gli viene naturale, e che insomma ti sorprende facendo inopinatamente quello che gli altri non fanno. E il dandy, oggi, conduce vivaddio una sana vita sregolata a base di sesso e divertimento e bei posti e belle cose. Fare un nome? E se facessimo quello dello sputtanatissimo ma proprio per questo adorabile Lapo? 10

Vintage vs Modern City_Piacenza Viale Abbadia primi anni del '900 Viale Abbadia, oggi 11

Tech&Design Quando il contenitore prende la forma del contenuto...e si parla di tostapane ecco...tosty, il toaster a forma di pagnottona calda. Geniale. Macally m tune. Una bella idea. Dentro a una cuffia incastri il tuo ipod Nano. E via senza fili che ti girano attorno. A soli 49,99 dollari, la compri su www.macally.com idj by Numark. Se siete così ricchi da permettervi due ipod potete anche comprarvi questo incredibile mixer! USB, LA CHIAVETTA PIÙ DANDY, E QUELLA PIÙ TRASH La chiavetta Usb più da sboroni che si sia mai vista, marchiata Dupont. 514 Mb a 340 euro. Solo per il vero dandy. Usb, ne avevamo visti di tutti i colori, ma questo pollice mozzato è spettacolare. Per veri mattacchioni, lo compri su www.dynamism.com 12

Tech&Design Nokia N92 trasforma il cellulare in una TV portatile. Nokia 7380 è il nuovo fashion phone de L amour collection. Dal matrimonio (o meglio, convivenza) tra due giganti come Samsung e Bang & Olufsen è nato Serene. Uno dei cellulari più belli che siano mai stati creati. www.serenemobile.com Hulger è un idea geniale. Che palle le cuffie bluetooth e compagnia bella. Perche non tornare alla vecchia cornetta? La attacchi al cellulare, magari in colore rosa confetto... ed è very fashion! Info: www.hulger.com 13

Art_The Artist NONOSTANTE L ORCHIDEA Intervista ad Andrea G. Pinketts Andrea G. Pinketts, A.G.P. per gli amici, uno scrittore il cui primo romanzo iniziava così: "Per molto tempo sono andato a letto tardi. La differenza tra me e Proust." Un'altra differenza l'aggiungiamo noi: Pinketts è decisamente più dandy. L'abbiamo incontrato nel suo covo, la Sala Pinketts di Le Trottoir a la Darsena, a Milano. Pinketts, ti consideri un dandy contemporaneo? Io sai più che un dandy sono un Andy,chiamandomi Andrea. Odiavo il nickname di Andy, preferisco essere chiamato Andre. Però nello stesso tempo riconosco qualcosa in me stesso che apparteneva a Oscar Wilde. Quand'ero a scuola giravo con delle orchidee all'occhiello. Tu sai che l'orchidea (non so se si può scrivere) è la versione femminile dell'orcoxxx quindi in qualche misura è una ribellione a ciò che avveniva negli anni in cui andavo a scuola. Baudelaire scrisse che il vero dandy ha il gusto di sorprendere sempre e di non restare mai sorpreso. C'è qualcosa che ti sorprende o sei più spesso tu a sorprendere? Io credo che a un certo momento della propria vita non ci sia nulla che ti sorprende, però è bello sorprendersi; la scrittura è ciò che magnifica ciò di cui stiamo parlando, nel senso che quando improvvisamente trovi stupore per ciò che hai scritto significa che hai scritto qualcosa che crea ansia, tensione, divertimento, gioia, piacere nei confronti dell'altro. Allora sei un dandy, perché in realtà crei stupore. Tornando a Wilde, è più dandy Dorian Gray o il tuo alter ego e protagonista di tutti i tuoi romanzi, Lazzaro Santandrea? Secondo me è più dandy Dorian Gray perché è un esteta, mentre Lazzaro Santandrea è più vicino a un'estetista, è una che ti fa le 16 unghie, ti fa però delle unghie di animali feroci.

Art_The Artist Essere dandy a Milano è difficile o è una città a misura di dandy? Mah, non so. Io giravo con le orchidee all'occhiello come Oscar Wilde, non per imitarlo ma perché mi piaceva. Ogni volta intonata alla cravatta. Adesso purtroppo dopo Tangentopoli non vengo più foraggiato da soldi di altre persone, sono costretto a mantenermi da solo le orchidee e tu non hai idea di quanto costino. Quindi il dandy deve avere i soldi per le orchidee? No, secondo me il vero dandy non deve avere neanche una lira. Deve avere già dissipato il patrimonio di famiglia. Dev'essere uno che mantiene un certo tenore estetico di vita senza avere una lira alcuna. Sennò gli altri sono gli arricchiti, i Ricucci, i Briatore, che non sono dandy, sono dei grandissimi Ci siamo capiti Ma il dandy è un po' soft (vedi il fiore all'occhiello), mi sembra che strida con la tua fama di duro e di fondatore della "Scuola dei duri". Ma lì ti sbagli di grosso. Figurati che io venivo dai quartieri belli di Milano, sono stato costretto per ragioni economiche a spostarmi in altra zona e lì ostentavo lo stesso la gardenia all'occhiello e lì ci vuole veramente coraggio: il coraggio di chiedere al tuo interlocutore "prova a togliermela". E questo secondo me non è particolarmente singolare, è una reazione inevitabile. Io ho vissuto il ricco e il povero, io ho vissuto adesso sono molto povero, anzi mi presti 10 euro per la birra? Ma il concetto è questo: un altro spirito al di là di quel che si è economicamente. Altra cosa che mi sembra dandy nel tuo stile è che hai sempre sottolineato l'importanza del talento, anche a danno dell'applicazione (il precetto: scrivere, scrivere, scrivere..) Torniamo indietro. Ignoro questa domanda e vengo a una che mi interessa. L'idea del dilettante. Una volta il dilettante era colui il quale faceva le cose per diletto, quindi molto più professionista di qualunque altro professionista, perché essendo il proprio diletto lo coltivava in modo assoluto, mentre il professionista è un gregario, uno che fa un lavoro per professione. Pensa al concetto di dilettante ottocentesco. Una persona che coltiva per diletto, in modo assolutistico, qualcosa. Quindi su questo piano ti consideri uno scrittore dilettante? Io sono uno scrittore tipo William Shakespeare. Nel senso che racconto tutte le cose, dalla farsa alla tragedia, dalla com-

Art_The Artist media al dramma. Parlando ancora di dandy contemporanei, tra gli scrittori ci sei tu No, ci sono solo io, al mondo non me ne vengono in mente altri Nel passato sì: John Fante, Bukowsky dei grandi maestri. In Italia oggi chi c'è, Alain Elkann per esempio è un dandy? Secondo me è un raccomandato di ferro. E Lapo? È un dandy. Io tra i due preferisco Lapo, perché è uno che commette degli errori, ma in qualche misura lo fa in modo coerente. Cosa non manca mai nel tuo abbigliamento da dandy? Non manca mai un sigaro. Il sigaro è una cosa che ti permette di tenere la distanza tra te e il mondo circostante e nello stesso tempo ti permette di avvicinarti ai fumi delle nuvole. E come hai fatto, filosoficamente, con la legge sul fumo nei locali pubblici? (praticamente, stai fumando anche in questo istante) Me ne fotto. Ti dico una frase, non di Oscar Wilde e nemmeno di Elkann. Ha detto Bridge, che non è Bridget Jones, parafrasando Samuel Johnson "un gentiluomo è colui il quale fa le cose che un gentiluomo non farebbe mai, ma le fa in maniere tali che si dica che sia un gentiluomo". Perché scrivi? Ormai perché mi pagano, ma il vero motivo emotivo è che scrivere è una sorta di presa di coscienza o di ribellione, ma neanche di ribellione, forse di affermazione. Senti di essere al culmine della tua carriera letteraria o miri ad altro? Non so, io credo che un dandy sia in fondo eleganza ostentata e rifiutare un Nobel è eleganza ostentata. Lo rifiuterei. O lo accetterei su un piatto d'argento, ma solo per ragioni economiche. Sogni nel cassetto? Dove vuole arrivare Pinketts? Entrare nella storia della letteratura italiana, ci è già entrato o come dandy non si pone obiettivi e vive alla giornata? Un dandy se ne fotte e 18 io me ne fotto.

Art_Talenti Emergenti_Fashion Design MADSON DISCOUNT Le t-shirt nel cartone del latte! Presentatevi. Di dove siete? Quanti anni avete? Cosa fate nella vita? Ciao, io sono Michele, ho 26 anni abito a Bassano e sono un giovane che crede nelle proprie capacità. Cosa faccio nella vita? Ho creato e gestisco una azienda di abbigliamento (che si chiama Palmisle, n.d.r.). Dopo tanta gavetta per conoscere l'ambiente ho fatto nascere un piccolo spazio dove sperimentiamo e creiamo, e dove è nata una linea così particolare ma anche riuscita come Madson Discount. Come è nata questa idea? Inizialmente con la voglia di emergere e di mettersi in gioco, di osare qualcosa di più per uscire dall'ombra. Volevamo trovare una chiave di lettura che ci permettesse di proporre grafiche e modelli sempre freschi e diversi, mantenendo però uno "stile", un filo conduttore... L'ispirazione è venuta dai Discount americani, questi grandi magazzini che vendono di tutto, dal latte fresco al... beh, a tutto quello che si possa immaginare, direi! I prodotti devono risaltare quando si cammina tra gli scaffali, altrimenti non li si vede, devono avere un eyecatching potente: e lo stesso vale per i capi Madson Discount, o almeno ci proviamo! Come si evolverà la linea in futuro? I temi sono praticamente infiniti, siamo sempre alla ricerca, sempre in evoluzione, e allo stesso tempo non sappiamo cosa faremo "domani". Per la prima stagione abbiamo proposto grafiche di packaging e oggetti: confezioni del latte, detergenti, uova... Entrate in un market e provate a immaginare... Certo l'ispirazione al discount rimarrà, perché il lavoro fatto finora ci ha dato molta soddisfazione e la strada è tracciata, ma... chissà! Ci saranno anche altri packaging? Come sai, fare shopping in un discount è un po' come buttare uno sguardo nel "paradiso" del packaging... c'è solo l'imbarazzo della scelta! Ma ancora non conosciamo le evoluzioni future: il tetrapack del latte come confezione delle t-shirt piace molto, ma credo sia già venuto il momento di cambiare...presto saremo anche on-line con www.madsondiscount.com Quali sono i negozi dove distribuite il vostro prodotto? Madson Discount è una linea innovativa; perciò ho voluto una distribuzione di ricerca, perché penso che in questo tipo di negozi ci sia molto più spazio per la fantasia e le cose divertenti. Elencare tutti gli store in cui vendiamo sarebbe eccessivo, però posso dirti che a Pavia siamo al Super*Fly 20 Deluxe! MARCO BIANCHI

People_BellaLì PHOTO TOUR DALI PEOPLE. Pavia. Super Fly Deluxe Night. Il martedì. Ogni due settimane. METROPOLITAN PEOPLE. Casteggio. Sabato notte. MOM.A. PEOPLE. Il sabato notte. 22

People_BellaLì PHOTO TOUR KING PEOPLE. Castel S.Giovanni. Sabato notte. BELLAVITA PEOPLE. Piacenza. Sabato notte. 23

Sites_Aperitivo Universitario IL CAFFE ALL UNIVERSITA A Pavia l aperitivo con dj set il mercoledi è un must 24 Lo aspettavamo da anni. Peccato che ormai io mi sono laureato. Con tutto il rispetto per lo storico barettino, quando andavo a farmi un cappuccio prima delle lezioni mi veniva la depressione. Ora la svolta. Nel cortile di Scienze Politiche è sorto, con un colpo d'ala, un bar davvero lounge. Un'atmosfera sobria ma decisamente cool. In grado di far sentire a suo agio sia il professorone ultrasessantenne che il giovane studente modaiolo. E il locale è già diventato il centro attorno a cui ruotano eventi. Conferenze e apertivi con dj set. Ed è proprio qui che lo staff del Caffè sembra aver piazzato una zampata vincente. Il mercoledì è nato l'aperitivo universitario. Con la collaborazione dello staff Demons of Love l'appuntamento è un MUST assolutamente irrinunciabile. Chi manca è out. Ci sono tutti. In consolle c'è dj Francesco. il buffet è molto ricco e invitante L'atmosfera è calda e, cosa più importante di tutto, gli incontri sono molto, molto interessanti e permettono di approfondire conoscenze fatte a lezione. Siamo pronti a scommettere che questo evento farà scuola. MARCO BIANCHI

Design_Home NELLA CASA DEL DANDY Sopra. Barocca e al contempo decisamente moderna la lampada Bourgie in policarbonato di Kartell, disegnata da Ferruccio Lariani. www.kartell.it Sopra. Decisamente regale la poltrona Chanel di Mantellassi. www.mantellassi.com Sotto: Letto Biscotto dalla testata assolutamente eccessiva. Di Stile-Creazioni. www.stile-creazioni.com 26

Design_Home A sinistra. Preziosa, unica, eccessiva, la credenza Geranio Oro, di Fratelli Boffi. www.fratelliboffi.it Riprende il profilo della Venere di Milo lo specchio disegnato da Carlo Mollino per Zanotta. Sopra. Davvero particolare la sedia a cinque piedi, Pupa di Fratelli Boffi. www.fratelliboffi.it Sotto. Dormeouse Bella, di Stile-Creazioni. www.stile-creazioni.com 27

Art_Music IL DANDY IN MUSICA La bellezza: avvicinarsi alla bellezza e adorarla fino a farla diventare un'ossessione. Potrei semplificare il mio lavoro, risparmiare fiumi di parole e invitarvi a vedere "Velvet Goldmine". Invece mi ritrovo qui con il difficile compito di capire e descrivere quello che è stato il dandismo nella musica. Un confine molto sottile nel mondo delle sette note, quello tra la ricerca del bello e il decadentismo; il bello che diventa eccesso, l'estetica, il luccicare, l'ebbrezza, la passione, la droga. Spesso nella storia del rock tutti questi elementi sono stati le diverse molteplici facce di una stessa medaglia ed è nel glam rock inglese che l'essere dandy ha trovato le sue più profonde e contraddittorie espressioni. Paul Weller con i suoi Jam, figli diretti del punk, Mark Bolan con i T-Rex e soprattutto Brian Ferry con i suoi Roxy Music prima che tutti si inchinassero davanti a Mr. Bowie. Dall'altra parte dell'oceano non si può definire propriamente dandy Lou Reed, nonostante una New York innamorata di Dandy Warhol. Troppo decadente e sofferta, per quanto affascinante la sua immagine e troppo soffocata la sua musica. "The man who sold the World" del Duca Bianco è il primo vero capolavoro di David Bowie. A partire dalla copertina fino all'ultima nota, questo platter è un capolavoro di estetica e inizia con esso una parabola che porterà l'artista inglese a diverse trasformazioni, dal celebre Ziggy Stardust al Dandy americano degli ultimi anni '70. Il tutto verso una ricerca dell'ambiguità da un lato e della bellezza dall'altro.se Bowie rappresenta l'ala più ambigua del glam rock, i Roxy Music (oltre a Brian Ferry vi troviamo anche Brian Eno) colgono l'aspetto più spensierato nella ricerca della bellezza. Guardate la copertina di "For Your Pleasure" del 1973 ( chi riconosce la ragazza?). Il rock come coreografia dell'eccesso, del lusso sfrenato, di contorno a una musica sbarazzina ma anche molto seminale e già geniale. Tutto quello che il glam produsse negli anni '70 rivive oggi nei fenomeni del britpop. I Suede, i Pulp e perché no certi Blur hanno riproposto con successo quasi trent'anni più tardi ciò che i maestri dell'estetica hanno creato, scioccando e allo stesso tempo conquistando il pubblico orfano dei Beatles. E in Italia? Trovare nel Nostro Paese qualcosa che possa avvicinarsi all'attitudine dandy tipica di un certo rock inglese non è facilissimo. A mio parere, sono alcune delle band più intelligenti delle nuove generazioni ad aver capito quanto nella cultura ci sia bisogno della ricerca del bello, una fuga vista come un'evasione dal grigiore quotidiano. Primi fra tutti i Marlene Kuntz e gli Afterhours di Manuel Agnelli. Consiglio proprio di questi l'album "Non è per sempre", nei testi e nella concezione un perfetto esempio di quella sottile linea che separa il bello dalla crisi, attraversando l'eccesso. 28 FRANCESCO NEGRONI

Art_Music_Recensioni MARCO NOTARI "Oltre lo specchio" (Artes/Mescal) Dove sta andando il panorama musicale italiano? La boccata d'aria per new il mercato discografico in crisi, in termini di novità, arriva oggi come forse mai prima dal rock melodico, che allo stesso tempo non teme di mostrare suoni grintosi a cui il pubblico giovane italiano sembra essersi finalmente abituato. Arrivano così in alto band come Negramaro, capaci di crearsi una propria identità partendo da chiari riferimenti inglesi. Questo preambolo che c'entra con Marco Notari? C'entra e come. Prodotto da Giulio Casale, questo disco ci presenta 10 buone canzoni, almeno 3 potenziali singoli da classifica ma pecca in un aspetto fondamentale: è un lavoro pieno di riferimenti a band nostrane, non molto lontane nei tempi, Verdena su tutti. Eppure "Oltre lo specchio" è un disco in grado di regalare grandi emozioni all'ascoltatore. Un esempio su tutti "Vertigini", bellissima. Tuttavia ti lascia quel sentore di deja vu che intacca un album di comunque ottima fattura. Altri brani degni di nota il primo singolo "Ninfee" e "Noia Sacrificale", non sufficienti comunque a farci parlare di un "Marco Notari sound". FRANCESCO NEGRONI o o e - - e -, a y i- l - r, à t- i - RICHARD HAWLEY "Cole's Corner" (Mute) La prima volta che ho ascoltato il singolo "Cole's Corner" ho pensato: "Ecco, anche quest'anno abbiamo l'hit natalizio". Nessun giudizio fu mai così affrettato. Già, perché poi ascolti l'album, convinto di trovarti davanti a un clone di Micheal Buble e ti ritrovi invece davanti a un musicista con la M maiuscola, a un pugno di canzoni di gran classe e ad atmosfere che vivono a metà tra Sheffield e gli States. Il passato musicale del new buon Richard è tutt'altro che di second'ordine: dai Pulp fino a Robbie Williams, sono state diverse le sue illustri collaborazioni che lo hanno portato alla pubblicazione di quello che, se non erro, dovrebbe essere il suo terzo lavoro. Oltre al singolo, che molti di voi avranno già ascoltato, spicca il country di "Just like the rain" e le atmosfere stranamente esotiche di "Hotel Room". Bellissima "Tonight" con un crescendo strumentale da brividi, da cui emerge tutta l'anima nostalgica di questo disco. Una piacevole sorpresa d'altri tempi. Da scoprire! FRANCESCO NEGRONI big in pills y d -. i - I IVAN SEGRETO "Fidate correnti" Più pop, meno esotico il secondo lavoro di questo interessantissimo artista nostrano F. N. FRANZ FERDINAND "You Could Have it So Much better" Non volevamo sorprese, volevamo solo ballare eccoci accontentati! F. N. DAVE MATTHEWS BAND "Stand Up" Uno dei gruppi migliori degli ultimi 10 anni si rinnova, più accessibili ma sempre unici. F. N. 29

Art_Music_Recensioni_Talenti emergenti BY POPULAR DEMAND You Are Nervous (Fosbury Records) Sono irresistibili, quando il basso prende corda, si dondola in giri adrenalinici e induce i corpi a saltare, avvinghiarsi, partecipare attivamente al(lo) (s)ballo. Sono inarrestabili e intriganti i by popular demand, quartetto nostrano di suonatori in palla; sei giorni sei per registrare un album che regala (buone) emozioni e che invita all'acquisto: perché suonano very ammerican ueì ov laif, perché Oh! È robba buona sai?, perché un posto sul podio non glielo si può negare (ma non ancora il gradino più alto). Ottimi per essere italiani, nella massa media se il raffronto è con il mondo musicale rock che conta. Tra gli episodi meglio riusciti Oh My Polly Jean!, Shark Attack e Beautiful Montana. E il cantante è uno con le palle. Mi dicono che dal vivo sono pura dinamite purtroppo non ho avuto ancora occasione di verificarlo di persona, ma non credo sia questa notizia destituita di fondamento. Vi invito ad andare a sentirli e a fare rapporto al Bella Lì. Bravi, sette più! Molto audibili. ENRICO MAURO MILAUS JJJ (Black Candy Records) Chissà se i Milaus si sono ispirati al secondo nome dell'ex presidente USA Richard Milhouse Nixon o più semplicemente all'amico nerd di Bart Simpson. Penso la seconda e in effetti, come un buon amico, questi ragazzi valtellinesi non tradiscono (le aspettative). Se consideriamo che per questo album "ci mettono la faccia" a vario titolo Black Candy, Fabio Magistrali e (inchino d'obbligo) Giacomo Spazio, chi conosce il rock italico capirà che non si tratta di sprovveduti. Nove brani, nei quali si spazia dall'immediatezza college rock di "So Beautiful" a episodi sorprendenti, più orchestrati e degni di nota dal punto di vista compositivo. A tratti sembra di ascoltare gli Smashing Pumpkins (per esempio in "Traffic") o una sorta di Bloc Party sincopati ma non cupi (l'incedere di "Attitude to the funny things"). Non mi fa impazzire la voce, ma è anche questione di gusti. Prendo in prestito una frase: assai audibili, sette più. BEPPE DONATI DEBAUCHED Take no coke on mars (Debauched Records) Sembra un momento di piccola (ri)nascita dell'elettronica in Italia. Il Gasoline a Milano, supportato dalle richieste di un pubblico di nicchia sta precorrendo questa new-vogue capeggiata dallo staff di Lust Minute (www.lustminute.com). In questo filone milanese si inserisce il nuovo progetto del gruppo del Deboscio. Dopo la famosa linea di t- shirt i ragazzi milanesi hanno fondato un etichetta discografica, con base a Londra, la Debauched records. Se ne escono con un primo singolo: Take no coke on Mars. Il pezzo è disponibile in vinile e in formato Mp3 scaricabile su www.beatport.com. Che dire? La mossa sembra azzeccata. Il pezzo mi piace, ha un bel suono, è orecchiabile e certamente coinvolgente. RIN, radio italia network li sta passando e anche Coccoluto li ha inseriti nella sua ultima compilation. Ogni secondo mercoledì del mese sono loro i padroni della consolle al Gasoline. Se il buon giorno si vede dal mattino Per informazioni andate su www.debauched.co.uk. 30 MARCO BIANCHI

Art_Music_Elettronica THE CLUB IS NOT ENOUGH Angels of Love @ Crobar NYC Apriamo la nuova rubrica legata al mondo del clubbing e della musica elettronica. Iniziamo il nostro viaggio con un evento che mi ha coinvolto in prima persona. New York. Un venerdi di fine novembre, ore 2.15 a.m., entro al Crobar, tempio della musica elettronica newyorkese (www.crobar.com). La serata è organizzata da un gruppo di amici italiani, gli Angels of Love, che festeggiano il loro 15 anno di attività nel mondo del clubbing (www.angelsoflove.it). Il locale enorme, gremito di gente di ogni nazionalità e di ogni estrazione sociale, luci suoni alcol ma soprattutto ottima musica. Djs at works: Dj BEHROUZ (http://www.djbehrouz.com/home.html) di San Francisco, producer di grande esperienza. Dj versatile e dalle sonorità eletroniche, oltre ad essere un discreto producer è anche un ottimo remixer. Molto popolare a Miami e in Sudamerica, solo da pochi anni si esibisce raramente in Italia, anche se in Europa è molto famoso a IBIZA dove spesso suona in locali culto come il leggendario DC-10 o SPACE...Dopo una performance di 3 ore la situazione al Crobar era molto calda,la capacità del locale era al limite e come ogni compleanno che si rispetti i festeggiati, cioè gli Angels of Love, regalavano magliette e cappellini con il loro logo. Sponsor degli Angels per tutto il loro tour, che come prima tappa ha visto protagonista la città di Napoli e seconda appunto il Crobar a New York è il marchio italiano con radici ibizenche CARNALES. Molto noto all'interno del mondo dei djs, che conta appassionati come Roger Sanchez, Carl Cox, Ralf, Timo Maas. Comunque torniamo al Crobar...ore 5 a.m, è il momento del dj, a detta degli addetti ai lavori il più forte degli ultimi 15 anni: Danny Tenaglia.Come una star arriva in consolle scortato da buttafuori. La gente di New York lo ama molto, basta pensare alla coda infinita che si è creata fuori dal locale. www.dannytenaglia.com Alle ultime edizioni dei Music Awards dedicati ai Djs più prestigiosi di tutto il mondo, che si tengono al Pacha di Ibiza, Danny Tenaglia ha vinto come miglior Dj dell'anno, anche quest'anno, e subito mi rendo conto del motivo... Musica esagerata, sonorità più uniche che rare... energia pura e continua... un grande producer e remixer che ha lavorato con mostri sacri della musica come Gloria Estefan o Michael Jackson... In men che non si dica, senza rendermi conto, sono le dieci di mattina e trasportato dalla musica di Danny mi accingo a bere l'ennesimo cocktail...atmosfera unica e indescrivibile, forse dovuta anche alle persone di New York, aperte e molto più disponibili a socializzare. Ormai sono le tre del pomeriggio di sabato... credo sia meglio andare in hotel, prendere un taxi, fare una doccia e cercare di dormire... VOTO 9. COMPLIMENTI. Sidney Yeates 31

People_I Goliardi ORDO CLAVIS Vent anni di storia, l attimo al di là del tempo UN PO' DI STORIA 22 ottobre 1969+16, per i profani 1985. La Goliardia cerca di risorgere dopo il buio degli Anni di Piombo. Il fiume carsico riemerge. A Pavia, presso il Bar Norge, vede la luce il Supremus Ordo Ticinensis Clavis. Per gli amici, La Chiave. Cominciano anni eccezionali. Liberazioni, processi, burle storiche, un memorabile ma sfortunato Maggio Goliardico nel 1994 (chi non ha sentito parlare del cannone esploso in Strada Nuova che tirò giù un centinaio di vetrate dell'ateneo?). E molto, molto altro che non tutti possono sapere. Veniamo al 2002. La trasmutazione. La Chiave assume una nuova forma, diventa Ordo Clavis Universalis, allarga la sua visione al di fuori di Pavia e dell'alma Ticinensis Universitas. Continua la tradizione. 2005, La Chiave festeggia il Ventennale, con una festa di grande successo e una cena ufficiale in Rettorato. I colori giallo-neri hanno visto passare in questi vent'anni 22 Principi e oltre 1000 goliardi. Cambiano le forme, c'è un sito web (www.ordoclavis.it) a cui attingere per saperne di più, ma quel che resta sempre uguale è lo spirito del Goliarda. Perché i Goliardi hanno sempre vent'anni, come la Chiave oggi. E tutto è nelle parole di Piper VII: "Chi insiste per sapere cos'è la Chiave, cos'è la Goliardia sia lesto a rubarci qualche emozione vita e terapia, cultura e intelligenza, sbronze colossali e astemia, carezze, lingue che si incrociano come fiumi in piena, corpi che si abbracciano, scorribande notturne, assalti ai collegi, culto dello spirito, feste, balli, scherzi memorabili, missioni, imprese, canzoni che si levano alte tra le torri nel cuore della notte, riscatto, capovolgimento, pugnalate al proprio ego e illusione di essere invincibili, storie che si intrecciano, intrecci che fanno la storia, mani che si stringono, cuori che battono all'impazzata e a volte all'unisono, la prova di forza, la morte e la rinascita, la corsa verso la luce, il cuore che ti scoppia perché non trattiene più tutta la vita che gli scorre dentro, le lacrime che non sai se di gioia o di dolore, la poesia, la preghiera, la bestemmia e parole, parole, parole tutta la nostra vita". 34

People_I Goliardi IL VALORE DELLA CHIAVE Vent'anni possono sembrare senz'altro pochi, soprattutto se considerati nel percorso millenario della Goliardia. Tuttavia il ventennio della Chiave, nel periodo storico attuale, assume pregnante significato. La Chiave appare negli anni '80, gli anni della frivolezza assoluta, per poi attraversare i '90, gli anni della crisi, e giungere nei 2000, il decennio della negazione della realtà. Un percorso significativo quindi quello dell'ordo Clavis, una presa di coscienza che con evidenza si contrappone alla fuga dalla realtà che contraddistingue questo presente, fatto di reality show e messaggi tesi solo a far dimenticare la crisi. Vent'anni in tre passaggi, nel pieno del grande inganno, si proiettano nella retrologia, in quest'era che noi Goliardi definiamo il pre-virtuale. In un contesto così complesso si è riusciti a restare uguali a sé stessi. Non nel senso di esprimersi sempre con le medesime forme estetiche, ma nel restare ancorati ai valori concreti, reali, insormontabili della tradizione orale. Vent'anni, anche in un periodo nel quale la Goliardia sembra sbiadita, testimoniano che la Chiave rappresenta un'ancora salvifica per i giovani in un mondo che cambia velocemente. IL KEYMAKER 35