MONUMENTO AI CADUTI A FAVELLA A RICORDO DEL CONTRIBUTO DATO DALLE POPOLAZIONI MONTANE ALLA LOTTA DI LIBERAZIONE 1 aprile - 8 maggio 1944: rastrellamenti in tutte le valli Nell aprile del 44 riprendono le azioni nemiche e i rastrellamenti. Dal 26 aprile all 8 maggio l attacco nemico si concentra nella Valle di Lanzo. Sono duramente colpite Traves, la frazione Monti di Mezzenile, quasi completamente distrutta. Inoltre per impedire il ripiegamento dei partigiani verso la Valle di Susa le forze nemiche colpiscono i paesi del confine, da Col San Giovanni, Niquidetto, Favella fino al Colle del Lys. Nonostante l evidente superiorità numerica e d armamento dei tedeschi, i partigiani riescono a far fronte a queste azioni organizzandosi in nuclei piccoli e scaglionati, con combattimenti singoli, lontano dai paesi, e trovando rifugio, quando necessario, in alta montagna. L 8 maggio i tedeschi si ritirano e i partigiani possono ritornare in valle e affrontare gli inevitabili problemi di riorganizzazione. 1 Testimonianza di Giorda La popolazione di qui ci ha aiutato durante la Resistenza. In caso di pericolo ci avvertiva, collaborava, ci dava un piatto di minestra e ci nascondeva, affrontando il rischio di essere scoperta e riconosciuta dalle forze tedesche. I pericoli c erano, perché bruciavano le case e uccidevano i ragazzi. In ogni luogo, e qui in particolare, si è organizzata la Resistenza. Quando siamo arrivati qua c erano solo piccole bande di ribelli disorganizzate, poi gradualmente qualcuno ha portato qualcosa di nuovo. In questa località, finita la guerra di Liberazione, c era una scuola che insegnava come comportarsi, come costruire la società del domani. Insegnava anche la politica e 1 LA MERIDIANA p.s..c.r.l., Ricerca storica sulla Resistenza nelle Valli di Lanzo e di Susa
l economia. Questa scuola poi è stata donata dal comune di Rubiana per creare un museo interattivo.
COLLE DEL LYS 2 LUGLIO 1944 17 BRIGATA GARIBALDI PIEMONTE 1994 QUI RIPOSANO IN FOSSA COMUNE 26 PATRIOTI CREMONESI, PIEMONTESI ED EUROPEI CHE LOTTARONO PER COSTRUIRE UN FUTURO DI LIBERTÀ E PACE FURONO TRUCIDATI DAI NAZIFASCISTI PROV. CREMONA COMITATO RESISTENZA COLLE DEL LYS La Val di Susa ha un importanza strategica fondamentale per le forze nemiche. La linea Torino-Modane costituisce un importante collegamento tra l Italia occupata e la Francia sud-orientale. Ogni giorno transitano treni carichi di macchinari, bestiame e quanto altro i tedeschi riescono a razziare nei territori occupati. La presenza nemica in questa valle è quindi assidua e ben distribuita. Il movimento partigiano, che normalmente è impegnato in azioni di sabotaggio, tenta a fine giugno 44 una serie di attacchi coordinati ai presidi tedeschi di fondo valle: Rivoli, Avigliana e Bussoleno. Il temerario tentativo non riesce e i tedeschi rispondono con una nuova ondata di rastrellamenti che culminano negli eventi del 2 luglio. Quel giorno, all alba, la colonna nemica sale verso il Colle del Lys con manovra accerchiante, da Rubiana a Rocca Sella. I partigiani armati si dispongono a ferro di cavallo, nel tentativo di fronteggiare l attacco nazifascista e coprire la ritirata dei compagni inermi. Non riuscendo a fermare l avanzata nemica, alcuni uomini fuggono verso il monte Rognoso e il Civrari, mentre altri, aggirando il Colle del Lys, si portano verso Niquidetto e Col San Giovanni. La fuga è ostacolata da alcuni fascisti che, travestiti da partigiani, incitano i ribelli a unirsi a loro. Quando quest ultimi si trovano a breve distanza, però, vengono investiti da raffiche di mitra. Nel corso di questa manovra di sganciamento ventisei giovani partigiani sono catturati, e anziché essere considerati prigionieri di guerra, vengono trucidati dopo sevizie inaudite. 2 2 idem
Testimonianza di Guido Carbi Qui il 2 luglio 1944 c è stato un grande rastrellamento da parte di forze tedesche e fasciste. Sono stati catturati ventisei partigiani cremonesi, quattro russi e tre piemontesi e sono stati fucilati. Noi abbiamo raccolto i loro corpi, li abbiamo sepolti con i loro nomi e poi i parenti sono venuti per dare loro una degna sepoltura. Questi ragazzi, prima di essere fucilati, sono stati torturati e quasi non oso dire cosa è stato fatto ad alcuni di loro. Gli hanno tolto il cuore e al suo posto hanno messo una camicia rossa. Noi eravamo qui in zona e io sono stato uno di quelli che hanno recuperato i corpi. Avrei tante altre cose da dirvi, ma non me la sento. Pensate quanto hanno dato questi ragazzi per dare a voi la libertà che avete. Sarebbe giusto che voi facciate una riflessione su questo, perché vi serva per essere sempre vigili, per non dover subire un domani quello che abbiamo subito noi. Ricordo che durante i mesi che ho passato qui partivo da una baita che è a Pra del Colle e venivo fino a Favella perché una famiglia mi dava una scodella di latte; venivo a berlo e poi scappavo di nuovo su per la montagna, tutto di notte. Testimonianza della maestra di Mompellato Il 2 luglio del 44 c è stata una retata tremenda. Era tutto un grido quel giorno. La retata è stata fatta in modo molto feroce, perché i repubblichini e i tedeschi si erano vestiti con i foulard rossi, e quindi hanno preso i partigiani come pesci che cadevano nella rete. Una donna che era in montagna con la sua mucca ha detto che era tutto un grido, una cosa tragica, e poi un silenzio di morte. Due partigiani sono stati proprio seviziati. Discorso di un ex partigiano Questo giorno ricorda i 2024 caduti delle quattro basi. Questo piazzale non era così, ma grazie a un finanziamento europeo, all impegno dei comuni della provincia e anche al comitato del Colle del Lys si sono potute realizzare delle opere. Un tempo non c era il piazzale per le auto, ma solo una mulattiera che collegava le due vallate, la Valle di Lanzo e la Valle di Susa. Questo camminamento in pietra vuole rappresentare il vecchio sentiero che collegava una valle all altra. La piazzola sulla quale ci troviamo guarda verso la Valle di Lanzo e l Europa. Dalla parte opposta c è un altra piazzola che guarda all Italia e alla Valle di Susa. Quel muro ricorda la guerra, un muro un po disastrato e poi riaggiustato. Si possono vedere le quattro nicchie che rappresentano le quattro valli. C è poi il giardino della pace, nel quale andremo a scoprire la targa che ricorderà negli anni futuri la vostra scuola e dove già altre scuole e anche città non italiane hanno avuto modo di lasciare un ricordo.
La costruzione che vedete là è l eco museo della Resistenza, sede di mostre fotografiche e pittoriche. Alcuni di coloro che hanno vissuto la Resistenza su queste montagne hanno la fortuna di essere con noi per dare una testimonianza diretta; molti sono stati uccisi il 2 luglio 1944 e sono stati sepolti in una fossa comune. Molti dei ragazzi che sono morti su queste montagne avevano appena vent anni; erano italiani, ragazzi provenienti da altri luoghi e nazioni. Si può anche vedere il simbolo sacro di San Michele, che è il simbolo del Piemonte, e il simbolo della Val Sangone con quello della comunità montana della Val Chisone. La guerra e la lotta di Liberazione sono state un dramma per chi ha dovuto combattere in Russia, in Africa o su queste montagne, ma è stato un dramma ancora più grande per chi è stato deportato nei campi di concentramento. Alla mia destra il monumento di pietra e filo spinato ricorda il campo di concentramento di Dachau. L ANED, l associazione nazionale ex deportati politici nei lager nazisti, ha provveduto a mettere queste pietre, questo fil di ferro e la scritta, che è quella del campo di sterminio di Dachau. PERCHE LA STORIA NON DIMENTICHI ASS. COM. RESISTENZA COLLE DEL LYS CEFALONIA E CORFU DIVISIONE ACQUI Queste due pietre ricordano uno dei fatti più tragici della seconda guerra mondiale, con lo sterminio dei nostri soldati e generali a Cefalonia. I militari che non vollero piegarsi al nazismo furono passati per le armi, furono sterminati benché si fossero arresi. Questo è contro ogni regola di guerra, perché quando un nemico si arrende non è giusto ucciderlo. Questa è una delle pagine più tragiche della nostra storia ed è importante per noi ricordarla.
MOMPELLATO Testimonianza della maestra di Mompellato Durante la guerra la scuola aveva circa sessanta alunni, poi dopo la guerra c è stato l esodo, la gente qui non aveva abbastanza da vivere. Dopo l 8 settembre sono arrivati questi ragazzi, sbandati. Le famiglie del posto hanno collaborato molto. Mompellato è stato più volte al limite della distruzione. I partigiani della 17 Brigata Garibaldi avevano portato i repubblichini fatti prigionieri all aeroporto di Caselle dove adesso c è la casa alpina che allora era chiamata il Castello. Tra questi prigionieri c era un comandante dell aviazione della Repubblica di Salò. Questi era riuscito a scappare e con il suo potere aveva messo sotto minaccia il paese con gli aerei e gli spezzoni incendiari. Poi Mompellato è stato cannoneggiato e quindi siamo dovuti scappare.