La dinamica dell industria manifatturiera nel secondo le informazioni statistiche ufficiali

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Transcript:

La dinamica dell industria manifatturiera nel 2006-2009 secondo le informazioni statistiche ufficiali Roberto Monducci Intervento alla giornata di studio e dibattito su: PRODUTTIVITÀ E CAMBIAMENTO NELL INDUSTRIA ITALIANA Pisa, Scuola superiore Sant anna, 5 novembre 2009

1. Evoluzione dell offerta di statistiche economiche per l analisi delle trasformazioni dell apparato produttivo - Il sistema delle statistiche economiche: quadro generale e aspetti normativi - Prospettive di analisi per valutare la coerenza e completezza del sistema delle statistiche economiche sulle imprese 2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo - Tendenze aggregate in Italia e nella Ue - Struttura dimensionale e performance delle imprese - Il ruolo delle imprese esportatrici 3. Competitività e performance delle imprese esportatrici nel 2008-2009 - L andamento della competitività - Fattori di competitività delle imprese esportatrici durante la crisi

1. Evoluzione dell offerta di statistiche economiche per l analisi delle trasformazioni dell apparato produttivo 1.1 Il sistema delle statistiche economiche: quadro generale e aspetti normativi Sistema integrato basato su connessioni relative ad alcune fondamentali unità di analisi e classificazioni (settoriali, dimensionali, territoriali) che garantiscono una sufficiente coerenza complessiva dell'informazione statistica. L'integrazione delle varie fonti viene pienamente realizzata dalla contabilità nazionale. Accelerazione del processo armonizzazione europea delle statistiche economiche negli ultimi dieci anni: progressivo consolidamento di strutture concettuali, definitorie e classificatorie, adottate a livello europeo e definite da appositi regolamenti; sistema armonizzato in grado di produrre dati affidabili, comparabili, tempestivi e dettagliati, che consentono oggi di disporre di un articolato quadro statistico congiunturale (indicatori dei livelli di attività, prezzi dell output, occupazione ecc.) e strutturale (struttura e demografia delle imprese, risultati economici, attività delle imprese a controllo estero, struttura del costo del lavoro e delle retribuzioni, innovazione, formazione del personale, utilizzo delle ICT nelle imprese, attività di R&S, innovazione ecc.).

1. Evoluzione dell offerta di statistiche economiche per l analisi delle trasformazioni dell apparato produttivo 1.2 Prospettive di analisi per valutare la coerenza e completezza del sistema delle statistiche economiche sulle imprese Diversi punti di vista: a) Analisi degli indicatori disponibili in relazione agli attori economici ed ai piani di analisi rilevanti per comprendere i mutamenti di un sistema economico complesso (impresa, settore, sistema-paese, contesto regionale o locale); b) adozione di classificazioni e di indicatori strutturali orientati al contesto di un economia globalizzata, considerando ad esempio il concetto di international value chain come un ampliamento delle definizioni di settore e di filiera produttiva; c) focalizzazione sulle determinanti dell economia della conoscenza, con il riferimento a indicatori che misurano fenomeni intangibili, relativi alla capacità dell impresa di generare o trasferire conoscenze tecniche e competenze organizzative, rispetto a quelli tradizionali, relativi all intensità di impiego di fattori tradizionali, quali capitale e lavoro. La produzione statistica ufficiale offre consolidati indicatori per la prima prospettiva. La seconda e terza prospettiva cominciano a trovare risposte da parte della statistica ufficiale, anche se è evidente un certo ritardo rispetto alla velocità delle trasformazioni economiche in atto.

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.1 Tendenze aggregate in Italia e nella Ue (1) 8 6 4 2 0-2 -4-6 Valore Aggiunto 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 1999-2008: secondo i dati di CN crescita del valore aggiunto reale nettamente inferiore a quella media della Ue e dei principali paesi Anche escludendo il 2008 permane un rilevante gap di crescita Buona performance relativa dell Italia nel 2000, 2006, 2007 Italia Francia Germania Spagna Regno Unito Ue27 1999-2008 1999-2007 Italia: +1,1 +6,0 Ue: +18,8 +20,0 Ger: +24,4 +23,8 Fra: +9,0 +12,1 Spa: +10,7 +13,0 Rilevante differenziale negativo di crescita rispetto alla media Ue nel 2003-2005 Per l Italia maggiore impatto della crisi nella media del 2008

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.1 Tendenze aggregate in Italia e nella Ue (2) 4 3 2 1 0-1 -2-3 -4-5 -6 Occupazione 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 1999-2008: performance occupazionale nettamente migliore di quella media della Ue e dei principali paesi, Spagna esclusa Escludendo il 2008, nel decennio l occupazione in Italia è cresciuta dello 0,7% (-5,3% nella Ue) Italia Francia Germania Spagna Regno Unito (jobs) Ue27 1999-2008 1999-2007 Italia: -0,5 +0,7 Ue: -5,1-5,3 Ger: -4,6-6,2 Fra: n.d. -11,2 Spa: +5,9 +6,8

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.1 Tendenze aggregate in Italia e nella Ue (3) Nel decennio 1999-2008 il valore aggiunto reale per occupato è aumentato in Italia dell 1,6%, rispetto a +25,2% della media Ue27 (rispettivamente +5,2% e +26,7% nel 1999-2007). In Germania l aumento è stato del 30,5% e in Spagna del 4,6% (rispettivamente +32% e +5,8% nel 1999-2007). La caduta di produttività manifatturiera nel 2008 è stata nettamente più intensa per l Italia rispetto agli altri paesi. Considerando la produttività per unità di lavoro, la crescita dell Italia è pari a +3,3% nel 1999-2008 e +6,3% nel 1999-2007. Livello minimo nel 2003, ripresa nel 2004-2007, caduta nel 2008. Il quadro complessivo conferma l estrema debolezza della dinamica della produttività del lavoro in Italia rispetto al quadro europeo. La revisione delle serie di contabilità nazionale, rilasciate all inizio del 2008, non hanno modificato in modo sostanziale il quadro. La produttività totale dei fattori (*) diminuisce dal 2001 al 2003, con una successiva ripresa, che non consente comunque di raggiungere i livelli del 2000. (*) Stime di CN antecedenti la revisione di marzo 2009. I dati rivisti e aggiornati al 2008 verranno pubblicati entro il mese di novembre 2009.

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.2 Struttura dimensionale e performance (1) Importanza di fattori strutturali (dimensionali e di specializzazione) come determinanti dei problemi di crescita dell industria manifatturiera italiana negli ultimi dieci anni. Le statistiche strutturali sulle imprese, prodotte annualmente da ciascun istituto nazionale di statistica europeo nel quadro del regolamento SBS (Structural Business Statistics) consentono la misurazione della performance delle imprese, distinte per settore e dimensione. Imprese manifatturiere per classe di addetti - Anno 2007 Italia: oltre 510.000 imprese manifatturiere 500000 400000 300000 200000 100000 0 Italia Francia Spagna Germania Polonia Regno Unito Rep. Ceca Portogallo Fonte : Eurostat, Structural Business Statistics Grecia Ungheria Svezia Romania Paesi Bassi micro piccola media grande Belgio Bulgaria Austria Finlandia Danimarca Slovenia Numerosità superiore a quella di tutti i paesi Ue Enorme presenza di microimprese (meno di 10 addetti): Italia circa 480.000, Francia 231.000, Germania 160.000, Spagna 200.000, Polonia (180.000) Scarsità di grandi imprese (250+ addetti): Italia 1.400, Francia 2.000, Germania 4.100, Spagna (1.000), Polonia (1.600) Dimensione media (addetti per impresa): Italia (8,9), Ue (14,9), Francia (14,4), Germania (36,1), Spagna (11,8), Portogallo (8,5), Grecia (4,3)

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.2 Struttura dimensionale e performance (2) A d d e tti a lle im p re s e m a n ifa ttu rie re p e r c la s s e d i a d d e tti - A n n o 2 0 0 7 7 0 0 0 0 0 0 6 0 0 0 0 0 0 5 3,2 5 0 0 0 0 0 0 4 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 2 4,5 7,5 1 4,9 Germania Italia 2 2,0 2 1,4 1 5,8 4 0,8 4 6,3 2 2,0 1 1,9 4 3,5 2 6,0 1 1,9 4 0,4 2 8,7 9,1 2 6,0 2 3,4 1 9,7 1 9,8 1 8,6 2 1,8 3 0,9 4 7,4 4 4,1 F o n te: E urostat, Structural B usiness S tatistics Francia Regno Unito Polonia Spagna Romania Rep. Ceca Portogallo Svezia Paesi Bassi Ungheria Bulgaria Austria Belgio Danimarca Slovacchia m icro piccola m edia grande Addetti m edi (sc. dx) Finlandia Grecia 6 0 5 0 4 0 3 0 2 0 1 0 - Italia: 2 milioni di addetti nelle microimprese Incidenza occupazionale delle microimprese superiore a quella di tutti i paesi Ue: Italia (40,8%), Ue (22,4%), Francia (19,8%),Germania (14,9%), Spagna (30,9%), Polonia (21,8%), Grecia (50,4%) Scarso peso occupazionale delle grandi imprese): Italia (22%), Ue (40,6%), Francia (46,3%), Germania (53,2%), Spagna (26%), Polonia (40,4%), Grecia (21,8%) In Italia il 32,4% degli addetti manifatturieri è rappresentato da lavoratori indipendenti (13,3% nella Ue, 5,4% in Francia, 8,5% in Germania, 16,5% in Spagna)

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.2 Struttura dimensionale e performance (3) P r i n c i p a l i i n d i c a t o r i d i p e r f o r m a n c e d e l l e i m p r e s e m a n i f a t t u r i e r e n e i p r i n c i p I n d i c a t o r i I t a l i a F r a n c i a G e r m a n i ar e g n o U n i t os p a g n a M e d i a d e i 5 F a t t u r a t o p e r a d d e t t o 2 3 9, 2 2 6 9, 0 2 7 4, 3 2 6 6, 1 2 1 9, 9 2 5 8, V a l o r e a g g. p e r a d d e t t o5 1, 9 6 3, 3 6 8, 3 8 6, 3 5 5, 6 6 5, C o s t o d e l l a v o r o p e r d i p 3. 4, 9 4 5, 2 4 8, 1 4 3, 1 3 1, 7 4 2, C o m p e t i t i v i t à ( * ) 1 4 8, 7 1 4 0, 1 1 4 1, 9 2 0 0, 4 1 7 5, 3 1 5 3, I n v e s t i m. / v a l. a g g 1 6, 6 1 5, 6 1 2, 2 1 4, 8 2 0, 4 1 4, Q u o i t a p r o f i t t i l o r d i 3 2, 8 2 8, 6 2 9, 5 5 0, 1 4 3, 0 3 5, ( * ) R a p p o r t o t r a v a l o r e a g g i u n t o p e r a d d e t t o e c o s t o d e l l a v o r o p e r d i p e n d e F o n t e : e l a b o r a z i o n e s u d a t i E u r o s t a t, S t r u c t u r a l B u s i n e s s S t a t i s t i c s La produttività apparente del lavoro delle imprese italiane è ampiamente inferiore a quella delle maggiori economie. Questo gap di produttività è compensato da livelli di costo del lavoro nettamente inferiori a quelli delle altre grandi economie. Come conseguenza, i margini lordi di redditività sul valore aggiunto sono in Italia sono solo di poco inferiori a quelli medi delle principali economie europee, e superiori a quelli di Francia e Germania.

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.2 Struttura dimensionale e performance (4) D i f f e r e n z a p e r c. t r a I t a l i a e m e d i a d i G e r m a n i a, F r a n c i a, S m ic r o p ic c o l e m e d ie g r a n d i t o t a le V a l o r e a g g i u n t o p e r a d d e t-t 2o 4, 0-5, 4 4, 2-1 1, 9-2 3, C o s t o d e l la v o r o p e r d ip e n- 1d 8 e, n2 t e - 5, 9-0, 8-1 6, 6-2 0, Q u o t a p r o f it t i lo r d i s u l v a l. a- 2g 4 g, 9. 1, 1 1 0, 6 1 1, 2-8, 3 F o n t e : e l a b o r a z i o n e s u d a t i E u r o s t a t, S t r u c t u r a l B u s i n e s s S t a t i s t i c s Nelle piccole imprese la produttività del lavoro è in Italia pari a meno della metà di quella delle grandi imprese. Inoltre, le microimprese italiane evidenziano un gap di produttività notevole (-24%) nei confronti delle microimprese di Germania, Francia, Spagna, Regno Unito. Anche nel segmento delle grandi imprese emerge un differenziale negativo di produttività significativo rispetto ai partners europei. La performance delle medie imprese italiane è invece molto positiva (maggiore produttività, minore costo del lavoro, elevata redditività relativa nei confronti delle medie imprese europee) Complessivamente, circa la metà del differenziale negativo di produttività delle imprese manifatturiere italiane è spiegato dall aspetto dimensionale, mentre la specializzazione ne spiega meno di un decimo.

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.2 Struttura dimensionale e performance (5) In Italia, tra il 2001 e il 2007 il valore aggiunto nominale è cresciuto del 6,5% nelle microimprese, rispetto al +15,1% complessivo delle imprese manifatturiere. Nelle micro imprese la produttività del lavoro è aumentata del 10,7%, rispetto al +20,9% complessivo. Dato l elevato peso relativo delle microimprese nell industria manifatturiera italiana questo gap di crescita produttiva rispetto agli altri segmenti di imprese ha rappresentato un rilevante fattore di contenimento della crescita aggregata. Il sottodimensionamento delle imprese italiane sembra rappresentare un elemento chiave per la valutazione della posizione competitiva e delle potenzialità di sviluppo del sistema delle imprese. Il legame tra sottodimensionamento e rilevanti aspetti della competitività riguarda, oltre che la crescita del prodotto e livelli e dinamica della produttività, la specializzazione produttiva, l utilizzo delle ICT, la propensione alla ricerca e all innovazione, l utilizzo di capitale umano. Un ulteriore aspetto è rappresentato dalla penetrazione commerciale all estero.

2. Struttura e tendenze dell industria manifatturiera nel contesto europeo 2.3 Il ruolo delle imprese esportatrici (1) Tra il 2001 e il 2007 le imprese esportatrici sono state quelle maggiormente dinamiche: +18,9% di crescita del valore aggiunto rispetto al +7,8% di quelle non esportatrici. Complessivamente, rispetto al segmento delle imprese non esportatrici, l insieme delle esportatrici mostra un valore aggiunto per addetto superiore di circa il 60% nel 2007. Gran parte di questo differenziale è spiegato dalla più elevata presenza di grandi imprese (dimensione media delle imprese: esportatrici 30 addetti, non esportatrici meno di 5 addetti. Tuttavia: differenziale positivo di produttività del lavoro per le imprese esportatrici in tutte le classi di addetti, in particolare nelle piccole imprese. Il sistema delle imprese esportatrici ha mostrato difficoltà rilevanti tra il 2000 e il 2005. Successivamente: aumento della quota dell Italia sulle esportazioni mondiali. Modificazioni della struttura settoriale dell export italiano: incremento dell incidenza dei beni strumentali, dei beni intermedi e dell energia e riduzione del peso dei beni di consumo. Dinamiche coerenti con le tendenze settoriali del commercio mondiale. Ripresa delle esportazioni: forte crescita dei valori medi unitari delle esportazioni, di molto superiore a quella dei principali paesi europei, ma comportamenti di prezzo all export simili a quelli prevalenti nell area Uem. La profittabilità relativa all esportazione (prezzi all export/prezzi interni) è diminuita. Il quadro complessivo delle statistiche ufficiali sembra indicare la presenza di fenomeni, comparativamente più rilevanti nel nostro paese, di ricomposizione dell export e di incremento della qualità dei prodotti esportati. Ulteriori conferme: la propensione innovativa delle imprese aumenta, nel 2004-2006 rispetto al 2002-2004, nei settori alimentari, tessili, dell abbigliamento, del legno, della chimica, dei metalli, dei mezzi di trasporto.

3. Competitività e performance delle imprese esportatrici nel 2008-2009 3.1. L andamento della competitività (1) Dati di fonte FMI: nel corso della fase recessiva la quota di mercato dell Italia sulle esportazioni mondiali di merci a prezzi correnti ha subito un deterioramento, passando dal 3,4% dei primi tre mesi del 2008 al 3,2% del primo trimestre del 2009. Complessivamente, riduzioni della quota hanno interessato l area Ue a 27 paesi (dal 36,9% al 35,1%) e tutti i principali paesi europei (per la Germania la quota è diminuita dal 9,1% all 8,7%). Nello stesso periodo la Cina ha fatto registrare un notevole aumento del proprio peso sull export mondiale (dal 9,4% al 10,9%). Peso relativo dei diversi paesi europei sul complesso delle esportazioni comunitarie: nel primo semestre del 2009 si registra un peggioramento della posizione dell Italia (la quota passa all 8,9%, rispetto al 9,1% registrato nella media del 2008) e della Germania (dal 24,8% al 24,4%), mentre Francia e Spagna mostrano lievi segni di miglioramento. Il peggioramento della posizione relativa dell Italia si era già manifestato nel 2008, dopo la performance comparativamente migliore del nostro paese, rispetto a quella media della Ue, registratasi nel 2007.

3. Competitività e performance delle imprese esportatrici nel 2008-2009 3.2 Fattori di competitività delle imprese esportatrici (1) Un approfondimento delle tendenze delle imprese esportatrici distinte per settore e dimensione aziendale, ma anche secondo la configurazione dell attività esportativa (orientamento geografico, concentrazione delle vendite all estero per paese e merce ecc.) può consentire una lettura delle tendenze in atto adeguata a valutare, da un lato i segmenti di imprese maggiormente colpiti dalla crisi, dall altro i segnali di tenuta ed anche di espansione altrimenti non rilevabili dai dati sui flussi commerciali. Analisi delle dinamiche delle imprese manifatturiere persistentemente esportatrici nel confronto tra gennaio-luglio 2008 e gennaio-luglio 2009. Analisi longitudinale su un ampio panel di imprese (oltre 35.000 unità, con oltre 2 milioni di addetti, che coprono poco meno del 90% del valore complessivo dell export delle imprese manifatturiere). Variazione dell export per dimensione delle imprese: 1-9 addetti (-16,3%); 10-49 (-21,6%); 50-249 (-23,6%); 250+ (-32,2%) Le grandi imprese hanno subito le maggiori contrazioni: riduzione del loro contributo all export, passato dal 53,5% al 50,2% (dal 51,5% al 49,1% se si escludono i prodotti petroliferi raffinati). Dinamiche settoriali: perdita di peso relativo dei comparti ad elevate economie di scala (perdita di quasi 5 punti percentuali).

3. Competitività e performance delle imprese esportatrici nel 2008-2009 3.2 Fattori di competitività delle imprese esportatrici (2) Imprese in espansione tra il 2008 e il 2009 Il 30% delle imprese (circa 10.600 imprese, con un occupazione al 2007 di circa 471 mila addetti rispetto ai 2.1 milioni totali del panel) ha registrato incrementi delle vendite all estero tra i primi sette mesi del 2008 e lo stesso periodo del 2009. Quota di esportazioni realizzata dalle imprese in espansione: 14,5% nel 2008 e 27,7% nel 2009. L incidenza delle imprese in crescita diminuisce al crescere della dimensione aziendale: 1-9 addetti (37,3%); 10-49 (29,9%); 50-249 (23,1%); 250+ (18,4%). Il segmento delle grandi imprese appare quello meno presente all interno del segmento di imprese che sono riuscite ad aumentare l export anche nella fase acuta della recessione. Il sistema delle imprese esportatrici è quindi oggi attraversato da profondi fenomeni di ricomposizione, con segmenti in crisi profonda e segmenti che stanno guadagnando posizioni, in termini sia relativi sia assoluti.

3. Competitività e performance delle imprese esportatrici nel 2008-2009 3.2 Fattori di competitività delle imprese esportatrici (3) Una valutazione dei fattori esplicativi della performance delle imprese sui mercati esteri è stata effettuata attraverso la stima della probabilità di aumentare le vendite all estero da parte delle singole imprese, distinguendo i mercati Ue da quelli extra Ue. L impatto della crisi è stato particolarmente intenso, soprattutto nei mercati esterni all Ue, per le imprese di grandi dimensioni e con elevati livelli di fatturato esportato per addetto. L effetto dei cambiamenti da parte delle imprese dei mercati di sbocco è positivo e molto rilevante. In particolare, verso l area extra-ue incrementa di oltre il 50% la probabilità relativa di aumento dell export. Le imprese che hanno incrementato le esportazioni lo hanno fatto di più nei mercati europei fuori dall Ue e nell area dell Asia orientale. La specializzazione nei settori dei prodotti alimentari, della chimica, degli apparecchi medicali e degli altri mezzi di trasporto sostiene la crescita dell export sia verso l area Ue sia verso i paesi extra-comunitari. Effetti settoriali fortemente negativi vengono stimati per i settori dei metalli e della gomma. Nei mercati Ue sono maggiormente penalizzate le imprese metallurgiche e dei materiali da costruzione; in quelli extra-ue quelle del tessile e dei mobili.

Fattori che influenzano la probabilità di aumentare l'export per le imprese attive nei mercati dell'ue - Gen.-Lug.'09 / Gen.-Lug.'08 Esportazioni per addetto Dimensione Differenziazione produttiva Paesi di sbocco Mercati UE 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 1.8 2.0 Alimentare Chimica App. medicali Abbigliamento Altri mezzi di trasp. Gomma e plast. Metallurgia Minerali non met. Metalli Legno N. oss. 21.054

Fattori che influenzano la probabilità di aumentare l'export per le imprese attive nei mercati Extra-Ue - Gen.-Lug.'09 / Gen.-Lug.'08 Esportazioni per addetto Dimensione Dissimilarità delle areedi sbocco Mercati EXTRA UE 0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 1.8 2.0 Alimentare Chimica Altri mezzi di trasp. App. medicali Tessile Mobili e altro Gomma e plast. Metalli Paesi europei non Ue Asia orientale Asia centrale Oceania ed altri territori N. oss. 31.255