IL MANUALE PREVENZIONE INCENDI ANTINCENDIO E SICUREZZA. G. Biggi - G. Boscaino - L. De Angelis - A. Maiolo C. Mastrogiuseppe - F. Notaro - G.

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ANTINCENDIO E SICUREZZA Corpo Nazionale Vigili del Fuoco G. Biggi - G. Boscaino - L. De Angelis - A. Maiolo C. Mastrogiuseppe - F. Notaro - G. Puca IL MANUALE DI PREVENZIONE INCENDI a cura di Fabio Dattilo CD-ROM con NORMATIVA

Curatore Fabio Dattilo, ingegnere, Dirigente generale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Direttore Centrale per la Prevenzione e sicurezza tecnica Autori Gianni Biggi, ingegnere, Direzione Centrale per la Prevenzione e sicurezza tecnica, Area Prevenzione Incendi, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Giampietro Boscaino, ingegnere, Ufficio presso il Dirigente Generale Capo con funzioni di raccordo con gli organi costituzionali, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Luigi De Angelis, ingegnere, Direzione Centrale per la Prevenzione e sicurezza tecnica, Area Prevenzione Incendi, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Alberto Maiolo, ingegnere, Staff del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Claudio Mastrogiuseppe, ingegnere, Direzione Centrale per la Prevenzione e sicurezza tecnica, Area Protezione Passiva, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Francesco Notaro, ingegnere, Direzione Centrale per la Prevenzione e sicurezza tecnica, Nucleo Investigativo Antincendi, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Giuseppina Puca, Funzionario Amministrativo Contabile Ufficio del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Gli Autori hanno concordemente rinunciato ai propri diritti d autore per la presente pubblicazione, così da destinarli, per il tramite dell Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco, all istituzione di borse di studio universitarie per gli orfani dei colleghi del Corpo Nazionale. 2013 Wolters Kluwer Italia S.r.l. Strada I, Palazzo F6 20090 Milanofiori Assago (MI) Sito web: www.leprofessionitecniche.it Email: info@leprofessionitecniche.it UTET SCIENZE TECNICHE è un marchio registrato e concesso in licenza da De Agostini Editore S.p.A. a Wolters Kluwer Italia S.r.l. I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni diverse da quelle sopra indicate (per uso non personale cioè, a titolo esemplificativo, commerciale, economico o professionale e/o oltre il limite del 15%) potranno avvenire solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da EDISER S.r.l., società di servizi dell Associazione Italiana Editori, attraverso il marchio CLEARedi Centro Licenze e Autorizzazioni Riproduzioni Editoriali. Informazioni: www.clearedi.org L elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali errori o inesattezze. Editor : Carlo Olivero - Lorena Radice Editing : Techno_book - Moncalieri (Torino) Coordinamento tecnico : Domenico Bellino Impaginazione : Sinergie Grafiche - Corsico (MI) Stampa : GECA S.p.A. - Cesano Boscone (MI) ISBN: 978-88-598-1047-6

PRESENTAZIONE È trascorso poco più di un anno da quando è stata pubblicata la prima edizione de La nuova prevenzione incendi. Un testo nato dall idea di poter realizzare una guida a supporto dei professionisti e degli stessi tecnici dei Vigili del Fuoco, in un momento molto delicato di transizione e di riforma di tutto il complesso settore autorizzativo della prevenzione incendi, qual è stato quello successivo all emanazione del d.p.r. 1 agosto 2011, n. 151. Un testo particolare però, perché si poneva anche l obiettivo principale di raccogliere fondi attraverso la cessione dei diritti d autore, da destinare alla costituzione di borse di studio finalizzate alla frequenza di corsi di Scuola Primaria, Secondaria di Primo e Secondo grado e Università per gli orfani della grande famiglia dei Vigili del Fuoco. Ebbene, sono contento di poter annunciare che tale testo è andato ben oltre le iniziali aspettative. Sono state vendute quasi cinquemila copie per una raccolta di fondi di oltre quindicimila euro. Nel mese di gennaio 2013 è stato emanato il bando di concorso da parte dell Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco, per il cui tramite è stato possibile realizzare l iniziativa, bando di concorso con cui sono previsti i criteri di assegnazione delle borse di studio. Ma l attività non si ferma, e con lo stesso spirito e con le stesse finalità sociali va avanti con questa nuova pubblicazione. Si tratta di una vera e propria nuova edizione, aggiornata e ampliata, che si pone l obiettivo di rivedere i contenuti della prima pubblicazione, per essere al passo con le novità introdotte nel settore della prevenzione incendi in questo ultimo anno. Ancora una volta un particolare ringraziamento a nome del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e mio personale ai ragazzi che si sono impegnati per dar vita a questa nuova pubblicazione, con l entusiasmo e la voglia di fare che contraddistinguono il nostro lavoro. Alfio Pini Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

INDICE SOMMARIO Capitolo 1 - Soccorso e prevenzione: il modello italiano.... p. 1 1.1 Premessa....» 1 1.2 Il modello italiano a confronto con l Europa....» 1 Capitolo 2 - Nuovi scenari per la prevenzione incendi....» 5 2.1 Premessa....» 5 2.2 Analisi statistica dei livelli di sicurezza assicurati dal Corpo Nazionale VV.F...» 6 2.3 Studio sugli incendi in Italia nell ultimo quinquennio....» 13 2.4 Gli obiettivi della riforma....» 16 2.5 Le principali novità per alcune attività esistenti....» 16 2.5.1 Le attività ricettive turistico-alberghiere....» 17 2.5.2 Le strutture sanitarie....» 18 2.5.3 Le attività scolastiche....» 19 Capitolo 3 - I controlli di prevenzione incendi e il nuovo regime di assoggettabilità.» 21 3.1 Esigenze di rinnovamento nell individuazione dei locali, attività, depositi, impianti e industrie pericolose sottoposti ai controlli di prevenzione incendi....» 21 3.2 Criteri per l individuazione delle nuove attività soggette....» 23 3.3 Dal d.m. 16 febbraio 1982 al nuovo elenco delle cosiddette attività soggette : un confronto tra il passato e il presente....» 24 3.4 Indicazioni utili per l individuazione di alcune attività di nuova introduzione..» 42 Capitolo 4 - Il nuovo procedimento di prevenzione incendi....» 45 4.1 Dal d.p.r. 37/1998 alla SCIA: come cambia il procedimento di prevenzione incendi....» 45 4.1.1 Il certificato di prevenzione incendi prima della SCIA....» 45 4.1.2 L avvento della SCIA....» 46 4.2 Il nuovo regolamento di prevenzione incendi....» 48 4.2.1 Premessa....» 48 4.2.2 L individuazione delle attività soggette e la loro categorizzazione....» 48 4.2.3 La valutazione del progetto....» 49 4.2.4 La presentazione della SCIA ai fini della prevenzione incendi...» 50 4.2.5 I controlli e il nuovo certificato di prevenzione incendi....» 51 4.2.6 L attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio....» 53 4.2.7 L istituto della deroga....» 54 4.2.8 Il nulla osta di fattibilità....» 55 4.2.9 Le verifiche in corso d opera....» 56 4.3 L impatto della nuova disciplina dei SUAP sui procedimenti di prevenzione incendi: il coordinamento tra le strutture del C.N.VV.F. e gli sportelli unici...» 56

VIII Indice sommario.. 4.3.1 Il procedimento automatizzato.... p. 58 4.3.2 Procedimento unico (procedimento ordinario)....» 59 4.4 Lo Sportello Unico per l edilizia e le procedure di prevezione incendi....» 60 4.4.1 Premessa....» 60 4.4.2 Il nuovo Sportello Unico per l Edilizia...» 60 4.4.3 Attività di edilizia libera...» 61 4.4.4 Attività di edilizia libera previa comunicazione (anche per via telematica).» 61 4.4.5 Attività di edilizia libera previa comunicazione ed asseverazione....» 62 4.4.6 Il permesso a costruire....» 63 4.4.7 DIA e la DIA alternativa al permesso a costruire...» 64 4.4.8 La Segnalazione Certificata di inizio attività (SCIA in materia edilizia)..» 65 4.4.9 Il raccordo tra i regolamenti....» 66 4.5 La gestione delle modifiche....» 67 4.6 Esempi di gestione delle modifiche....» 67 4.6.1 Realizzazione ex novo di un albergo con 45 posti letto....» 68 4.6.2 Realizzazione ex novo di un albergo con 100 posti letto....» 68 4.6.3 Realizzazione ex novo di un albergo con 200 posti letto....» 69 4.6.4 Ristrutturazione di un manufatto già esistente per la realizzazione di un albergo con 200 posti letto....» 70 4.6.5 Modifiche a un albergo esistente con 200 posti letto....» 71 4.6.6 Modifiche a un albergo esistente con 48 posti letto....» 71 4.6.7 Modifiche a un attività secondaria di un complesso scolastico pubblico da 150 persone non comportante aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza....» 72 4.6.8 Modifiche a un attività secondaria di un complesso scolastico pubblico da 150 persone comportante aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza....» 73 4.7 Il periodo transitorio....» 73 4.8 Commento alle nuove disposizioni contenute nel d.p.r. 1º agosto 2011, n. 151..» 75 Capitolo 5 - Le nuove modalità di presentazione delle istanze per l avvio dei procedimenti di prevenzione incendi....» 91 5.1 Il Decreto 7 agosto 2012...» 91 5.2 Le sottoclassificazioni....» 92 5.3 L istanza di valutazione dei progetti....» 94 5.3.1 Sezione 1: Individuazione dei pericoli di incendio....» 94 5.3.2 Sezione 2: Descrizione delle condizioni ambientali....» 95 5.3.3 Sezione 3: Valutazione qualitativa del rischio incendio....» 95 5.3.4 Sezione 4: Compensazione del rischio incendio (strategia antincendio)..» 95 5.3.5 Sezione 5: Gestione dell emergenza....» 95 5.4 La Segnalazione Certificata di Inizio Attività....» 97 5.4.1 Approccio ingegneristico....» 98 5.4.2 Documentazione da allegare alla SCIA....» 98 5.4.3 Il caso dei depositi di GPL....» 101 5.4.4 Modifiche ad attività esistenti....» 102 5.4.5 Presentazione di SCIA per parti di attività...» 106 5.5 Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio....» 107 5.5.1 Mancata presentazione della attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio....» 109 5.6 Istanza di deroga....» 110 5.7 Istanza per il nulla osta di fattibilità...» 111

Indice sommario IX 5.8 Istanza finalizzata alle verifiche in corso d opera.... p. 112 5.9 La voltura....» 113 5.10 Modalità di presentazione delle istanze....» 113 5.10.1 La trasmissione telematica....» 114 5.10.2 Invio delle istanze e segnalazioni tramite PEC....» 116 5.10.3 Invio delle istanze e delle segnalazioni in forma cartacea....» 121 5.10.4 Invio in forma cartacea degli esiti degli esami e dei controlli....» 130 Capitolo 6 - Indicazioni per la progettazione e la asseverazione di attività in cat. A.» 131 6.1 Riferimenti normativi per attività di cat. A....» 131.. Capitolo 7 - Il Decreto del Direttore Centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica....» 137 7.1 Premessa....» 137 7.2 Istanze e segnalazioni....» 137 7.3 Dichiarazioni e certificazioni....» 138 7.4 I modelli....» 138 7.4.1 Istanza di Valutazione del progetto, mod. PIN 1-2012....» 138 7.4.2 Segnalazione Certificata di Inizio Attività, mod. PIN 2-2012...» 140 7.4.3 asseverazione ai fini della sicurezza antincendio, mod. PIN 2.1-2012..» 142 7.4.4 Segnalazione Certificata di Inizio Attività per depositi di gas di petrolio liquefatto, mod. PIN 2-GPL....» 143 7.4.5 Attestazione per depositi di gas di petrolio liquefatto, mod. PIN 2.1- GPL-2012....» 144 7.4.6 certificazione di resistenza al fuoco, mod. PIN 2.2-2012 - Cert. REI..» 145 7.4.7 Dichiarazione inerente i prodotti, mod. PIN 2.3-2012 - Dich. PROD...» 146 7.4.8 Certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell impianto, mod. PIN 2.5-2012 - Cert. imp.....» 148 7.4.9 Dichiarazione di corretta installazione e funzionamento dell impianto, mod. PIN 2.4-2012 - Dich. imp.....» 149 7.4.10 Dichiarazione di non aggravio del rischio incendio, mod. PIN 2.6-2012.» 150 7.4.11 Dichiarazione di installazione per depositi di gas di petrolio liquefatto, mod. PIN 2.7-2012....» 151 7.4.12 Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio, mod. PIN 3-2012....» 151 7.4.13 Asseverazione ai fini della attestazione di rinnovo periodico di conformità, mod. PIN 3.1-2012....» 152 7.4.14 Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio per depositi di gas di petrolio liquefatto, mod. PIN 3-GPL-2012....» 153 7.4.15 Dichiarazione per depositi di gas di petrolio liquefatto, mod. PIN 3.1- GPL-2012....» 154 7.4.16 Istanza di deroga, mod. PIN 4-2012....» 154 7.4.17 Istanza di nulla osta di fattibilità, mod. PIN 5-2012....» 156 7.4.18 Istanza di verifiche in corso d opera, mod. PIN 6....» 158 7.4.19 Voltura, mod. PIN 7-2012....» 159 Capitolo 8 - Il sistema tariffario e le possibili prospettive....» 161 8.1 Il calcolo dei corrispettivi per i servizi a pagamento e le prospettive per il nuovo sistema tariffario....» 161

X Indice sommario Capitolo 9 - La nuova disciplina per l iscrizione dei professionisti negli elenchi del Ministero dell interno. Il D.M. 5 agosto 2011.... p. 175 9.1 D.M. 5 agosto 2011: nuove prospettive per l individuazione delle procedure e dei requisiti per l autorizzazione e l iscrizione dei professionisti negli elenchi del Ministero dell Interno....» 175 9.2 Commento alle nuove disposizioni contenute nel Decreto del Ministero dell Interno 5 agosto 2011....» 177 9.3 Corsi base di specializzazione in prevenzione incendi e corsi e seminari di aggiornamento in materia di prevenzione incendi in attuazione degli artt. 4 e 7 del D.M. 5 agosto 2011....» 187 Capitolo 10 - Esempi di compilazione delle istanze....» 191 10.1 Documentazione e modulistica a corredo delle pratiche....» 191 10.1.1 Valutazione dei progetti....» 192 10.1.2 Controlli di prevenzione incendi....» 192 10.1.3 Rinnovo periodico di conformità antincendio....» 192 10.1.4 Domanda di deroga....» 193 10.1.5 Nulla osta di fattibilità....» 193 10.1.6 Verifiche in corso d opera....» 193 Valutazione del Progetto, mod. PIN 1-2012....» 195 Segnalazione Certificata di Inizio Attività, mod. PIN 2-2012....» 198 Asseverazione ai fini della sicurezza antincendio, PIN 2.1-2012....» 201 Certificazione di resistenza al fuoco di prodotti/elementi costruttivi in opera, mod. PIN 2.2-2012....» 204 Dichiarazione inerente i prodotti impiegati ai fini della reazione e della resistenza al fuoco e i dispositivi di apertura delle porte, mod. PIN 2.3-2012....» 206 Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio, mod. PIN 3-2012....» 208 Asseverazione ai fini della attestazione di rinnovo periodico di conformità, mod. PIN 3.1-2012....» 210 Capitolo 11 - Il regime sanzionatorio alla luce del mutato quadro normativo....» 213 11.1 Il nuovo impianto normativo....» 213 11.2 Le responsabilità dei soggetti coinvolti nei procedimenti di prevenzione incendi....» 213 11.3 Il quadro sanzionatorio di riferimento....» 214 11.4 Ulteriori disposizioni sanzionatorie afferenti al settore della prevenzione incendi con specifico riguardo alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il regime delle responsabilità delineato dal d.lgs. 81/2008 e s.m.i...» 217 11.4.1 I reati in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La procedura secondo il d.lgs. 758/1994....» 218 11.4.2 Le violazioni....» 219 Contenuti del Cd-rom....» 241 Normativa di prevenzione incendi

INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE E LA ASSEVERAZIONE DI ATTIVITÀ IN CAT. A 6 Come già evidenziato nei capitoli precedenti, nell Allegato I al d.p.r. 1 agosto 2011, n. 151 sono elencate le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, distinte nelle tre categorie (A, B, C) in ragione della loro complessità sotto il profilo antincendio. Per le attività di categoria A, non è prevista la valutazione preliminare del progetto da parte del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco, a differenza delle attività di categoria B o C che invece, ai sensi dell art. 3 del d.p.r. 151/2011, necessitano dell esame preventivo del progetto, da richiedere secondo le modalità stabilite dall art. 3 del d.m. 7 agosto 2012. Per le attività di categoria A, pertanto: la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) deve essere corredata dell asseverazione, a firma del tecnico abilitato, attestante la conformità dell attività stessa ai requisiti di prevenzione incendi e di sicurezza antincendio. Al fine di garantire l uniformità, su tutto il territorio nazionale, nella applicazione di questa indicazione normativa, la Direzione Centrale per la Prevenzione e Sicurezza Tecnica del Dipartimento VV.F. ha predisposto un apposita circolare ove sono chiaramente indicate, per ognuna delle singole attività soggette di cui all Allegato I del d.p.r. 151/2011 di categoria A, le disposizioni a cui deve essere fatto riferimento per l asseverazione, individuate tra i decreti e le circolari attualmente in vigore. La stessa circolare può rappresentare, pertanto, un utile riferimento anche per i professionisti che operano nel settore della prevenzione incendi. Nel presente capitolo vengono quindi riportate, per ogni attività ricompresa in categoria A, il riferimento normativo per la progettazione e l asseverazione. 6.1 Riferimenti normativi per attività di cat. A Per ciascuna delle attività soggette di cui all allegato I del d.p.r. 151/2011 di categoria A, le disposizioni cui deve far riferimento il professionista per l elaborazione del progetto e per la successiva asseverazione prevista all art. 4 del d.m. 7 agosto 2012 sono le seguenti: Attività 3b depositi di GPL in recipienti mobili per quantitativi in massa complessivi superiori o uguali a 75 Kg, fino a 300 kg circolare del Ministero dell interno n. 74 del 20 settembre 1956 d.p.r. 28 giugno 1955, n. 620, Decentramento competenze al rilascio di concessioni per depositi di oli minerali e gas di petrolio liquefatti-norme di sicurezza. Nella parte seconda si riportano le norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatti.

132 il manuale di prevenzione incendi Attività 4b depositi di GPL in serbatoi fissi per capacità geometrica complessiva superiore o uguale a 0,3 m 3, fino a 5 m 3 d.m. 14/5/2004 recante Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l installazione e l esercizio dei depositi di gas di petrolio liquefatto con capacità complessiva non superiore a 13 m 3. Attività 6 opere ed impianti delle reti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8 con pressione di esercizio fino a 2,4 MPa d.m. 17/4/2008 recante Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8. Attività 12 depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o lubrificanti, diatermici di qualsiasi derivazione con punto di infiammabilità superiore a 65 C per capacità geometrica complessiva da 1 m 3 a 9 m 3 d.m. 31/7/1934 recante Approvazione delle norme di sicurezza per la lavorazione, l immagazzinamento, l impiego o la vendita di olii minerali, e per il trasporto degli oli stessi. Attività 13 contenitori distributori rimovibili e non di carburanti liquidi fino a 9 m 3 con punto di infiammabilità superiore a 65 C d.m. 12/9/2003 recante Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per l installazione e l esercizio di depositi di gasolio per autotrazione ad uso privato, di capacità geometrica non superiore a 9 m 3, in contenitori-distributori rimovibili per il rifornimento di automezzi destinati all attività di autotrasporto. Attività 15 depositi e/o rivendite di alcoli con concentrazione superiore al 60% in volume di capacità geometrica superiore a 1 m 3, fino a 10 m 3 d.m. 18/5/1995 recante Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei depositi di soluzioni idroalcoliche. Attività 41 teatri e studi per le riprese cinematografiche e televisive fino a 25 persone presenti d.m. 19/8/1996 recante Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo. Il citato decreto trova applicazione limitatamente ai pertinenti paragrafi dei vari titoli della stessa normativa. Attività 49 gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva superiore a 25 kw, fino a 350 kw d.m. 13/7/2011 recante Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o

capitolo 6 - Indicazioni per la progettazione e la asseverazione di attività in cat. A 133 ad altra macchina operatrice e di unità di cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi. Attività 66 alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico-alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 25 posti letto, fino a 50 posti letto d.m. 9/4/1994 recante Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere ; d.m. 6/10/2003 recante Approvazione della regola tecnica recante l aggiornamento delle disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-alberghiere esistenti di cui al decreto 9 aprile 1994. Attività 67 scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti, fino a 150 persone presenti d.m. 26/8/1992 recante Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica. Attività 68 strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo e/o diurno, case di riposo per anziani con oltre 25 posti letto, fino a 50 posti letto d.m. 18/9/2002 recante Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private. Per le case di riposo per anziani, con oltre 25 posti letto e fino a 50 posti letto, ove non si svolgano prestazioni sanitarie, si dovranno applicare le disposizioni del d.m. 9/4/1994 e del d.m. 6/10/2003 (normativa relativa alle attività ricettive turistico-alberghiere). Attività 68 strutture sanitarie che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, di superficie complessiva superiore a 500 m 2, fino a 1000 m 2 d.m. 18/9/2002, titolo IV riferito a: 1) strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, sia esistenti che di nuova costruzione; 2) strutture, fino a 25 posti letto, che erogano prestazioni a ciclo diurno in regime di ricovero ospedaliero e/o residenziale, sia esistenti che di nuova costruzione; 3) strutture esistenti, fino a 25 posti letto, che erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo. Attività 69 locali adibiti ad esposizione e/o vendita all ingrosso o al dettaglio, fiere e quartieri fieristici, con superficie lorda superiore a 400 m 2, fino a 600 m 2 comprensiva di servizi e depositi d.m. 27/7/2010 recante Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 m 2. Attività 71 aziende ed uffici con oltre 300 persone presenti, fino a 500 persone presenti

IL DECRETO DEL DIRETTORE CENTRALE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA TECNICA 7 7.1 PREMESSA L art. 11, co. 1, del decreto del Ministro dell interno 7 agosto 2012 ha previsto la definizione, con decreto del Direttore centrale per la prevenzione e sicurezza tecnica del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, sentito il Comitato centrale tecnico-scientifico per la prevenzione incendi, della modulistica di presentazione delle istanze, delle segnalazioni e delle dichiarazioni relative ai prescritti adempimenti di prevenzione incendi. La nuova modulistica, pur mantenendo integra l impostazione già prevista dalle collaudate versioni attualmente in uso, è predisposta sulla base dei contenuti dell articolato al decreto del Ministro dell interno 7 agosto 2012 e recepisce le novità ed aggiornamenti introdotti in materia di prevenzione incendi dallo stesso decreto, in particolar modo per quanto riguarda: specifiche nuove definizioni; sottoclassificazione delle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi; criteri per la determinazione degli adempimenti in funzione delle modifiche alle attività esistenti; documentazione tecnica da allegare alle istanze; i contenuti del d.m. 9 maggio 2007 relativamente alle modalità di presentazione delle pratiche svolte seguendo l approccio ingegneristico. 7.2 ISTANZE E SEGNALAZIONI In via preliminare, si rileva che tutti i modelli riferiti alle istanze e segnalazioni presentate dall utenza sono caratterizzati dalla presenza di: uno spazio riservato al Comando ove inserire il numero di riferimento pratica e lo spazio per il protocollo; una sezione informativa necessaria ad identificare univocamente il responsabile dell attività nonché i riferimenti della stessa (indirizzo, posta elettronica, ecc.); una sezione nella quale il responsabile dell attività nel presentare l istanza/segnalazione specifica l ubicazione, il codice identificativo delle attività oggetto dell istanza stessa. Altre sezioni sono invece destinate alla acquisizioni di altre informazioni che qualificano i singoli modelli, quali: indicazione se trattasi di nuovo insediamento o lavori di modifica, riferimenti ai progetti approvati dal Comando per le attività in categoria B e C e/o alla documentazione progettuale presentata per attività non soggetta a preventivo parere da parte del Comando, ecc.

138 il manuale di prevenzione incendi Nella sezione relativa alla distinta dei versamenti effettuati a favore della Tesoreria provinciale dello Stato, ai sensi dell art. 23 del d.lgs. 8 marzo 2006, n. 139, l attività oggetto dell istanza viene contraddistinta con il numero e la categoria corrispondente (A/B/C) individuata sulla base dell elenco contenuto nell Allegato I del d.p.r. 1 agosto 2011 n. 151 e la sottoclasse di cui al decreto del Ministro dell interno 7 agosto 2012. Nella stessa sezione, con note a margine, viene inoltre ricordato che in caso di utilizzo dell approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio di cui al decreto del Ministero dell interno 9 maggio 2007, per la definizione del relativo importo da versare, si applicano le tariffe maggiorate così come previsto dallo stesso decreto. Tutte le istanze, segnalazioni o comunicazioni dell utenza vengono presentate a firma del Responsabile dell attività, in linea con quanto previsto al d.p.r. 151/2011. Nei modelli di istanza/segnalazione vengono infine evidenziati, ove pertinente, gli obblighi ed i doveri, anche gestionali, che i responsabili dell attività sono chiamati a rispettare durante l esercizio della stessa, aspetto particolarmente importante soprattutto nel caso in cui si sia fatto ricorso all approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio. 7.3 Dichiarazioni e certificazioni Anche le dichiarazioni e le certificazioni rese da parte dei tecnici consulenti della committenza prevedono, come in passato, una sezione informativa iniziale, i riferimenti alla specifica attività o parte di essa oggetto della dichiarazione o certificazione nonché all iter di sopralluoghi e di verifiche, sia documentali che strumentali, necessari per l espressione del giudizio finale richiesto. Così come previsto nell articolato al decreto del Ministro dell interno 7 agosto 2012, al fine di una maggiore semplicità di utilizzo e successivo controllo, la nuova modulistica prevede esplicitamente l indicazione della qualifica professionale richiesta per la firma dell atto stesso (tecnico abilitato o professionista antincendio); unica eccezione, il modello mod. PIN 2.3-2012 - Dich. Prod. nel quale, seppure riportato lo spazio per l inserimento del codice di iscrizione agli elenchi del Ministero dell Interno, lo stesso potrà essere compilato dal professionista antincendio solo in assenza del tecnico abilitato incaricato del coordinamento o direzione o sorveglianza dei lavori. 7.4 I MODELLI 7.4.1 Istanza di Valutazione del progetto, mod. PIN 1-2012 L art. 3 del decreto del Ministro dell interno 7 agosto 2012, relativo alla modalità di presentazione delle istanze di valutazione dei progetti, come disciplinato all art. 3 del d.p.r. 151/2011, è consentito alle sole attività che ricadono in categoria B e C. Il nuovo decreto del Direttore centrale per la Prevenzione e Sicurezza Tecnica stabilisce che per l avvio del procedimento valutazione del progetto, l ente o il privato responsabile dell attività debba inoltrare istanza secondo il modello, denominato mod. PIN 1-2012, nel quale devono essere riportate le seguenti informazioni: a) generalità e domicilio del richiedente o, nel caso di ente o società, del suo legale rappresentante; b) specificazione della/e attività soggetta/e, oggetto dell istanza di valutazione del progetto; c) ubicazione prevista per la realizzazione delle opere;

capitolo 7 - Il decreto del Direttore centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica 139 d) informazioni generali sull attività principale e sulle eventuali attività secondarie soggette a controllo di prevenzione incendi e indicazioni del tipo di intervento in progetto. Il sottoscritto Cognome Nome domiciliato in indirizzo n. civico c.a.p. comune C.F. provincia telefono codice fiscale della persona fisica fax indirizzo di posta elettronica indirizzo di posta elettronica certificata nella sua qualità di qualifica rivestita (titolare, legale rappresentante, amministratore, ecc.) della ragione sociale ditta, impresa, ente, società, associazione, ecc. con sede in indirizzo n. civico c.a.p. comune provincia telefono fax indirizzo di posta elettronica indirizzo di posta elettronica certificata Sezione relativa alle informazioni necessarie ad identificare il responsabile dell attività La/e attività oggetto di valutazione sono individuate ai n./sotto classe/cat.: Sezione relativa al codice identificativo dell attività Una seconda sezione è invece dedicata alle informazioni relative al tipo di intervento in progetto: nuovo insediamento o modifica. Sempre in questa sezione, dovranno essere riportati i riferimenti della documentazione, relazione tecnica ed elaborati grafici, sottoscritti da tecnico abilitato che è necessario allegare. Un ultima sezione è invece dedicata alla compilazione della distinta di versamento, in cui andranno riportati i codici identificativi dell attività e l importo dovuto. Attestato di versamento n. del intestato alla Tesoreria Provinciale dello Stato di ai sensi del D.Lgs. 139/2006 per un totale di E così distinte: attività n. attività n. attività n. Sottocl./categoria Sottocl./categoria Sottocl./categoria E E E Sezione per la distinta di versamento