Definizioni «Classi di Reazione al Fuoco»

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Transcript:

Reazione al Fuoco.

Definizioni La Reazione al Fuoco indica il grado di partecipazione di un materiale combustibile, al fuoco al quale è stato sottoposto. E una caratteristica intrinseca del materiale che viene convenzionalmente espressa in «Classi di Reazione al Fuoco» La Reazione al Fuoco è un elemento prescrittivo di protezione passiva nell ambito della prevenzione incendi

Definizioni Lo scopo dell utilizzazione di materiali di adeguata reazione al fuoco è quello di ridurre la velocità di propagazione dell incendio, affinché il fronte non investa altri materiali combustibili, aumentando i tempi di evacuazione prima del flash-over

Reazione al Fuoco Reazione al Fuoco Materiali da costruzione Arredi D.M. 10.03.2005 D.M. 26.06.1984 e s.m.i.

DECRETO MINISTERO INTERNO 10 MARZO 2005 Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali è prescritto il requisito della sicurezza in caso d incendio Recepisce nell ordinamento nazionale il sistema europeo di classificazione di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione introdotto con decisione della Commissione in attuazione della direttiva 89/106/CEE (CPD)

DECRETO MINISTERO INTERNO 10 MARZO 2005 Il decreto si applica ai: materiali da costruzione E considerato materiale da costruzione qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanentemente incorporato in opere da costruzione cioè: La cui rimozione riduce la prestazione delle opere; La cui sostituzione o demolizione sono considerate attività di costruzione quindi: no mobili imbottiti, no arredi, no tendaggi, no materiale scenico Per quest ultimi continua ad applicarsi il D.M. 26.06.1984 e s.m.i.

LE PROCEDURE DI PROVA E DI CLASSIFICA EUROPEE EN 13501-1:2002 Classificazione al fuoco dei prodotti da costruzione: Parte 1 Reazione al fuoco (Reaction to fire classification) EN 13238: 2001 Procedure di condizionamento (Conditioning) EN ISO 1182: 2002 Prova di non combustibilità (Non-combustibility test) EN ISO 1716:2002 Determinazione del potere calorifico (Calorific potential) EN ISO 11925-2:2002 Infiammabilità dei prodotti da costruzione sottoposti al contatto diretto della fiamma (Single flame source test) EN 13823:2002 Prove di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione esclusi i pavimenti: esposizione ad attacco termico mediante Single Burning Item (S.B.I.) EN ISO 9239-1:2002 Prove di reazione al fuoco per i pavimenti: prova del pannello radiante (Burning behaviour of floorings, using a radiant heat source) 23

MATERIALI DA COSTRUZIONE CLASSI DI REAZIONE AL FUOCO TUTTI I PRODOTTI PAVIMENTI ISOLANTI LINEARI CAVI ELETTRICI CLASSE AGGIUNTIVA CLASSE AGGIUNTIVA CLASSE AGGIUNTIVA CLASSE AGGIUNTIVA A1 - A1 FL - A1 L - A CA - A2 B C D E F PRODUZIONE FUMO (S1,S2,S3) GOCCIOLAMENTO (d0, d1,d2) A2 FL PRODUZIONE FUMO (S1,S2,S3) A2 L PRODUZIONE FUMO (S1,S2,S3) B1 CA B FL B L B2 CA GOCCIOLAMENTO GOCCIOLAMENTO C FL (d0, d1,d2) C L (d0, d1,d2) C CA D FL D L D CA GOCCIOLAMENTO (d0, d1,d2) E FL GOCCIOLAMENTO (d0, d1,d2) E L GOCCIOLAMENTO FL L CA PRODUZIONE FUMO (S1,S2,S3) GOCCIOLAMENTO (d0, d1,d2) ACIDITA (a1, a2, a3) (d0, d1,d2) E CA - NPD F NPD F NPD F NPD

LA MARCATURA CE Fornisce ai produttori metodi di prova e 27 procedure per l attestazione della conformità comuni e valide in tutta Europa. E la sola che attesta la conformità del prodotto alle direttive applicabili e sostituisce ogni marcatura nazionale obbligatoria che abbia analogo scopo. Indica che il prodotto è stato sottoposto alla appropriata procedura di attestazione della conformità prevista dalla direttiva. 23

MMAARRCCAATTUURRAA CCEE

Esempio di specifiche sulla reazione al fuoco dei materiali da costruzione contenute nel D.M. 27.07.2010 (regola tecnica per gli Esercizi Commerciali di sup. superiore a 400 mq.) 3.2 - REAZIONE AL FUOCO I prodotti da costruzione rispondenti al sistema di classificazione europeo di cui al decreto del Ministro dell interno 10 marzo 2005 (Gazzetta Ufficiale n. 73 del 30 marzo 2005) e successive modifiche ed integrazioni, devono essere installati seguendo le prescrizioni e le limitazioni previste al capoverso successivo. I materiali installati, eccettuati gli espositori per la merce in vendita, devono essere conformi a quanto di seguito specificato: a1) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, è consentito l'impiego, in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale) di prodotti classificati in una delle seguenti classi di reazione al fuoco, in funzione del tipo di impiego previsto: Impiego a pavimento: (A2FL-s1), (BFL-s1), (CFL-s1) Impiego a parete: (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (A2-s1,d1), (B-s1,d0), (Bs2,d0), (B-s1,d1) Impiego a soffitto: (A2-s1,d0), (A2-s2,d0), (B-s1,d0), (B-s2,d0).

REAZIONE AL FUOCO DI MATERIALI DI ARREDO Vale ancora il D.M. 26.06.1984 (e D.M. 03.09.2001) che classifica i materiali in Classi (0, 1, 2, 3, 4, 5 - IM per i mobili imbottiti ). Il fabbricante invia il materiale da omologare ad un Laboratorio autorizzato che effettua le prove. Il rapporto di prova viene poi inviato al Ministero per l emissione dell atto di omologazione, la cui durata (rinnovabile) è di 5 anni. Qualora una ditta sia già in possesso di omologazione per un certo tipo di mobile, può far richiesta di estendere l omologazione ad un altro modello di mobile purché realizzato con gli stessi materiali di quello precedentemente omologato (estensione di omologazione) La certificazione del prodotto ed il successivo atto di omologazione sono quindi strumenti importanti per l immissione sul mercato dello stesso prodotto e quindi per la sua installazione nelle attività soggette a norme di prevenzione incendi. 23

Dal 2002 Direzione Centrale Prevenzione e Sicurezza Tecnica Ai fini del presente decreto è definito «laboratorio di prova» il laboratorio di resistenza al fuoco dell Area protezione passiva della DCPST e i laboratori italiani autorizzati ai sensi del decreto del Ministro dell interno 26 marzo 1985 ovvero i laboratori di resistenza al fuoco di uno degli altri Stati della Unione europea o di uno degli Stati contraenti l accordo SEE e la Turchia, cui viene riconosciuta da questo Ministero l indipendenza e la competenza dei laboratori di prova prevista dalla norma EN ISO/CEI 17025 o da equivalenti garanzie riconosciute in uno degli Stati stessi. 1983 Dal 2003 Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree 1987 1986 2004 2004

Esempio di specifiche sulla reazione al fuoco dei materiali di arredo contenute nel D.M. 19.08.1996 (regola tecnica per i Locali di Pubblico Spettacolo e Trattenimento)

Classificazione dei materiali non ai fini dell omologazione (art. 10 D.M. 26.06.1984) Per la classificazione dei materiali a fini diversi dalla omologazione e cioè materiali già in opera, materiali per usi specifici, materiali per usi limitati nel tempo, materiali di limitata produzione, si eseguono le stesse procedure di cui all art. 8.1 sostituendo alla scheda tecnica una scheda descrittiva, redatta secondo i modelli stabiliti dal C.S.E., riportante anche il locale nel quale il materiale è installato. I prelievi di detti materiali, e la stesura della corrispondente scheda descrittiva, vanno effettuati sotto il controllo del C.S.E. o, su richiesta, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco competente per territorio, se la certificazione è richiesta da quest ultimo. Nel caso di produzioni limitate, qualora non sia possibile indicare il locale nel quale il materiale sarà installato, sarà individuato da parte del C.S.E. un metodo di identificazione della pratica di detto materiale. 23

P.I. Paolo Ghelardi Comando Provinciale VV.F.di LIVORNO paolo.ghelardi@vigilfuoco.it