ANHATTAN, QUEENS, BRONX, STATEN ISLAND

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Transcript:

1 Carpe Diem Travel NEW YORK Il sontuoso "Imperial City", l'elegante "Gotham" e il commerciale "Big Apple" sono alcuni degli affettuosi nomignoli con cui gli americani chiamano la loro metropoli più importante. E' il luogo dove il grande calderone o il "melting-pot" dell'integrazione anglo sassone, cede il posto alle chiare radici etniche lasciate assieme ai sogni di ricchezza e alle loro sofferenze, da generazioni intere di immigrati. New York, la città più non-americana dell'america, andrebbe più vissuta che visitata, perché all'infuori della stereotipata grandiosità che immediatamente colpisce è la più difficile da capire e da sintetizzare nei - normalmente pochi - giorni di permanenza. Alcune informazioni che potranno essere utili per capirne meglio la multiforme e vitalissima anima. La città è formata da cinque distretti o "BOROUGHS" che hanno autonomia comunale: MANHATTAN, QUEENS, BRONX, STATEN ISLAND e BROOKLYN. Il cuore e l'immagine stessa della città è MANHATTAN, un'isola formata a est dall'east Side River e a ovest dallo Hudson River che confluendo formano la New York Bay. Lunga 22 km, ha la forma approssimativa di un rombo che misura 4 km nel punto più largo.. Un reticolato di Avenues e di Streets la divide in isolati o "blocks" lunghi 250 metri, salvo che nella parte più meridionale dell'isola dove sorse nel 1625 il primo nucleo della New Amsterdam olandese, dove le strade hanno tutte un nome e un'urbanistica più vicina all'europea. Le Avenues percorrono la città in senso perpendicolare e sono numerate in direzione est ovest da 1 a 3 e da 5 a 11 e vengono chiamate con il relativo cardinale in inglese, First, Second ecc. più quattro che hanno un nome anziché un numero ed esattamente nell'ordine: la York Ave. parallela allo Hudson prima della First, la Lexington (che numericamente sarebbe la Fourth), la Park e la Madison. In più la Broadway che è l'unica trasversale asimmetrica. Occorre menzionare che la Sixth Ave è comunemente chiamata Ave. of the Americas. Le Streets sono numerate da sud in direzione nord. Per cui in caso di perdita dell'orientamento, cosa peraltro facile i primi giorni, se la traversa successiva è di numero più alto ci si

2 sta dirigendo verso la zona nord (Central Park, Harlem ecc.), se più basso state camminando verso la punta di Manhattan (Greenwich Village, Wall Street ecc.). La FIFTH AVENUE divide la città in due settori: il WEST SIDE (settore ovest) e l'east SIDE (settore est) e da essa ha inizio la numerazione nei due sensi opposti lungo le Streets. Per sapere dove si trova un indirizzo, occorre decodificare come segue: * 156 E. 52nd. Corrisponde al numero civico 156 sulla 52nd Street ad Est della Fifth, e così 156 W. 52nd è il 156 sulla 52nd Str. che si trova ad Ovest (West in inglese) della Fifth Ave. * Per gli indirizzi lungo le Avenues viene generalmente indicato il numero tra i due blocchi ad esempio "451 Madison between 60th and 61st", ma anche l'incrocio tra la Street e l'avenue ad esempio, "Fifth and 52nd". Ma se si vuole sapere dove si trova il "421 Madison" che è anche un altro modo di indicare una residenza, esiste un sistema infallibile: Togliere l'ultima cifra del 421 e cioè 1, dividere le cifre per due, quindi 21. Aggiungere il numero fisso (che si ricava dalla tabella che Vi diamo qui di seguito) e cioè 26. Si avrà 47. Allora il 421 di Madison Str. si trova all'altezza della 47ma strada. Ecco la tabella: * First e Second Ave +3, *Third +10, *Fourth +8, *Fifth fino al 200:+13, dal 201 al 400:+16, dal 401 al 600:+18, dal 601 al 775:+20, dal 776 al 1286:-18, dal 1287 al 1500:+45, oltre 2000: +24, *Ave of the Americas -12, *Seventh +12, *Eight +10, *Madison +26, *Park +35, *Lexington +22, *Broadway -30 (23rd fino alla 192nd). Naturalmente si fa molto prima...a chiedere... MANHATTAN è divisa idealmente in tre zone: la DOWNTOWN che va dalla punta sud fino alla 34th, la MIDTOWN dalla 34th alla 59th e la UPTOWN dalla 59th fino all'estremo nord. Ognuna di queste zone ha poi delle sottozone di cui Vi diamo una brevissima descrizione. LA DOWNTOWN UNA BREVE STORIA DELLA CITTA': Nel 1524 Giovanni da Verrazzano (ribattezzato come Verazano dagli americani) un fiorentino al servizio della Francia, scoprì le due grandi baie che formano la Upper e Lower New York Bay. Passeranno altri 85 anni fino a quando nel 1609 Henry Hudson un inglese al servizio dell'olanda, ritrovò le baie e risalì il fiume che oggi porta il suo nome, seguendo l'ossessione del tempo: la ricerca del "Passaggio a Nord Ovest" la nuova rotta che avrebbe dovuto raggiungere la Cina. Arrivato però, all'odierna Albany, si fermò e vi instaurò l'autorità olandese creando i presupposti per la fondazione nel 1624 della importante colonia olandese di Fort Orange (dal nome della dinastia allora regnante) Un anno dopo un altro gruppo di olandesi, sempre sotto l'egida della Compagnia delle Indie Olandesi e condotti da Peter Minuit, insediò un piccolo avamposto per gli scambi con gli indiani Delaware chiamato New Amsterdam. e l'antistante Isola di " Manhatte " che in dialetto Delaware significa appunto isola, fu acquistata dagli indiani per il controvalore di $ 24.00 in chincaglierie varie. Un buon affare, ma anche per la tribù...che era soltanto di passaggio.

3 Dopo 40 anni circa era divenuta un emporio cosi ricco da far gola al Duca di York che basandosi sui diritti territoriali stabiliti dalle esplorazioni di Giovanni Caboto aveva praticamente circondato tutta la colonia. La assediò nel 1664 con quattro navi e i pacifici e soprattutto poco armati 'burgher' guidati dal governatore Peter Stuyvesant di origine olandese, famoso per la sua follia e la sua gamba di legno mentre oggi forse per la marca di sigarette., decisero di consegnare le chiavi senza combattere. La città passò alla corona inglese e fu da allora chiamata New York. Peter Stuyvesant è seppellito nella chiesa di St.Marks (Second Ave. & Fifth Str.) mentre l'ultimo discendente della famiglia, ancora in possesso di buona parte della Bowery, è deceduto nel 1953. Oggi avere un cognome olandese è segno di antica discendenza e di distinzione ma nessuna struttura dell'epoca è sopravvissuto al grande incendio del 1776 e solo qualche nome anglicizzato ne è rimasto a testimonianza: Brooklyn era Breukelen (= ponticello), la Bowery era la Bordery o vaccheria, Harlem prese il nome dall'omonima città olandese Haarlem, mentre Wall Straat (= la strada del muro) era l'estremo limite della città a difesa dagli indiani e Coney Island da Koneji Eiland, in olandese l Isola dei Conigli. Il Bronx prende invece il nome da Comandante Bronk,capitano di mare scandinavo al soldo degli olandesi E' la zona più eterogenea della città dove le successive ondate di immigrati hanno trasportato le radici nazionali, creando delle aggregazioni comunitarie che resistono ancora oggi. Ad eccezione del Financial District (Wall Street), oggi che il porto ha cessato quasi ogni attività a beneficio dell'antistante modernissimo porto-container del New Jersey, la punta estrema della Downtown sta divenendo sempre più un centro residenziale e culturale. *THE VILLAGE - come viene chiamato il Greenwich Village, era assieme a Little Italy il quartiere dei primi immigrati italiani. Oggi è il centro della vita artistica e finto-bohemien frequentata da giovani e da una buona percentuale di "gay" che vi hanno i loro ritrovi, Caffé ecc. conferendo al quartiere una definizione sempre più accentuata. La sera è una delle mete preferite per gli appassionati di jazz, country e rock con moltissime "disco" più o meno "punk" con e senza pattinatori. Tra i locali celebri consigliamo: * Sweet Basil, (88th, 7th Ave.South ospita sempre musicisti di ottimo livello (per gli appassionati e tra gli altri vi suonava Gil Evans,) * Blue Note, (131 West, 3rd Str.) è uno dei più frequentati e si consiglia di prenotare con molto anticipo. Ancora del buon jazz. * Village Vanguard, (178, 7th Ave South & 11th Str.) è il più antico e ben conosciuto dai patiti del jazz, vi hanno suonato tra i grandi, Thelenious Monk e John Coltrane * Village Gate, (160 Bleecker Str.& Thompson Str.), più frequentato dai giovani * Bottom Line, (15th Str. & Mercer Str.) rappresenta ogni sera musiche jazz, rock, folk, commedie musicali e combinazione tra le varie musiche. A volte ha grossi nomi in cartellone. * One if by Land, two if by Sea, (17 Barrow Str.) un locale romantico con antichi camini e pianisti di talento per una cena a lume di candela, (costo dai $50.00 al nov.08) * Bradley, (University Place) tra l alternativo e l informale per chi ami ascoltare piccolissimi complessi jazz, mescolati al pubblico fino a tarda notte.

4 * Lone Star Cafe, (61 Fifth Ave & 13th Str.) live-music western e country. * Bitter End, (147 Bleecker Str.) per chi ami il vecchio rock, il locale più antico d America del suo genere, dove si alternano almeno 4 gruppi rock per sera. * Chicago Blues, (73 Eight Ave), il più conosciuto locale per chi ami questo genere di musica * The Jazz Standard, sotto il Ristorante 27 Standadr (116 E.27th, between Park Ave. South & Lexington) la cui specialità è il bee-bop che si suona nella sua enorme sala concerti. * Smalls, (183 West 10th) * Birdland, (315 West 44th Str.), concerti live tutte le sere: ci suonava Dizzie Gillespie, (controllare localmente che spesso cambiano di nome o di indirizzo) La domenica in tarda mattinata, Washington Square che è il cuore del Village, diventa un centro di esibizione per complessi musicali, mimi (anche bravi) ed esaltati di ogni genere che improvvisano happenings, in un atmosfera a metà tra la fiera di paese e il teatro "off". La contigua SOHO (vuol dire SOuth of HOuston Street) sta oggi togliendogli il primato di quartiere intellettuale. Era, ai tempi del porto, un centro di magazzini (lofts ) in legno tristemente famoso come "Hell's Hundred Acres" per i numerosi incendi che vi si verificavano. Successivamente, con la pavimentazione di Broadway e la nuova tecnica di costruzione detta cast-iron, sorse l attuale quartiere dalle caratteristiche case dalle finestre alte come tutto il modulo del prefabbricato Ora questi "lofts" e le belle case dalla facciata in cast iron, (= struttura portante in ghisa) che danno un aspetto omogeneo al quartiere, sono trasformati in eleganti studi di artisti o di pseudo-tali che cavalcano la moda del momento, con un sempre maggiore accentramento di gallerie d arte (da visitare è l altra sede del Guggenheim Museum, vedi allegato sui musei) E' oggi è ancora il quartiere più in e le varie stravaganze potranno essere sicuramente viste tra qualche tempo da noi oltreoceano. Uno dei riti degli intellettuali del quartiere è il brunch (tradizione grande colazione della domenica mattina da breakfast e lunch ) della domenica e anche ora del sabato mattina da Balthazar (80 Spring Str.) un locale che assomiglia ad un bistrot Per gli appassionati di architettura consigliamo una visita alle Green e Broom Streets, dove sorgono numerosi edifici in "cast-iron" e cioè a struttura portante di ghisa a vista. Un tipo di struttura introdotto nel 1840 dagli architetti James Bogardus e Sullivan, che permette di usare la ghisa della facciata come elemento decorativo di ogni possibile rito dei neo-stili e dei revival cosi cari agli americani. * HARBOR PARK - Era il programma di urbanizzazione culturale (Urban Cultural Park iniziato nel 1986) delle vecchie zone portuali del water-front (Battery Park, South Street Seaport, Fulton-Ferry Empire Store) e delle Ellis e Liberty Island che è un segno della vitalità di questa camaleontica città. Tutte queste zone sono state incluse nel Recreation and Historic Preservation Plan che ha teso a ristrutturare e conservare le strutture esistenti anziché abbatterle. In questa prospettiva, Ellis Island diverrà un museo dell'emigrazione da tutto il mondo, e i vecchi moli ospiteranno sempre più ristoranti e centri commerciali (il Pier 17 nel South Street Seaport è già stato ristrutturato ed è ora un ristorante molto 'in' anche se la cucina non lo è altrettanto)

5 Il South Street Seaport Museum è ora un museo sulla storia della marineria con diversi vascelli e velieri fedelmente restaurate e ormeggiati alle banchine dell'east River (il più grande è il Quattro-Alberi Peking) e della vita tumultuosa del Front Street La nuova Norvegian Gallery mostra la storia dell emigrazione in The Promise of America e il Translux Seaport Theater in Front Street presenta un film multi-media intitolato The Seaport Experience che in 55 minuti da un orientamento sulle varie iniziative culturali. Scendendo la sera lungo l'east River Seaport fino a South Street e al Fulton Ferry-Empire Stores, sotto il ponte di Brooklin, lo skyline dei grattacieli illuminati è uno spettacolo veramente grandioso. * LITTLE ITALY, è sempre meno abitata da italiani, ormai alla settima generazione e quindi completamente integrati, ma sempre più dai debordanti vicini di Chinatown. E' un qualcosa che va visto prima che scompaia, per ritrovare quello che doveva essere il nostro sud all'inizio del secolo passato. Incredibili negozi kitch allineano i ricordi di un'italia che non esiste più, dove Santi Miracolosi, Madonne Addoloratissime, busti di Mussolini e Umberto I si mescolano ad oggetti del più trito consumismo turistico e ad articoli casalinghi. Autentici bar di un tempo con la tipica pasticceria del meridione e ed il vero caffé espresso, gli sfaccendati e gli anziani con la coppola che giocano a carte, negozi di alimentari che sembrano drogherie napoletane e siciliane, ristorantini e le immancabili pizzerie, creano un quadro genuino-turistico che conviene visitare prima che si trasformi completamente. (Carlo Medori - vedi recapito in calce che vi risiede da 30 anni,nel suo giro della New York autentica ve ne mostrerà la sua vera anima) *CHINATOWN, confina lungo Mulberry Street con Little Italy (curiosamente una caratteristica comune a San Francisco). Ha perso il fascino delle bische clandestine delle lavanderie per diventare un emporio di prodotti "Made in China" o Hong Kong. Sembra veramente un pezzetto di Cina trasportato oltremare ed il massimo sarebbe visitarlo durante le festività del Capodanno Cinese (che varia ogni anno essendo legato al calendario lunare). *LA BOWERY, era un tempo la strada degli emarginati e degli alcolizzati, inoffensivi ma ripugnanti quando trovano la forza di chiedere un "dime". All'ultimo stadio della degenerazione, dormono agli angoli delle rivendite e delle mescite, improvvisando pantomime con i turisti per elemosinare la razione di alcool. Adesso è una zona residenziale di gran lusso e i barboni ovviamente non ci sono più. Al nr.18 si trova uno dei più antichi edifici detti "red bricks" la Mooney House del 1789 in stile georgiano costruito subito dopo il Big Fire del 1776 che distrusse un quarto della Colonia Inglese, portando la popolazione da 25mila a 12mila abitanti. *LA LOWER EAST SIDE è un'altro posto da visitare. Ospitò in enormi casermoni e in condizioni di sovrappopolazione e di estrema miseria, gli immigrati ebrei che fuggivano i progrom zaristi dagli anni 1880 fino alla Rivoluzione d'ottobre. Oggi è celebre per la fiera domenicale di Orchard Str.. (un vero e proprio bazar) e per le comunità di ebrei ortodossi, gli Hassidim fuggiti ai progrom polacchi e russi dell'ottocento, detti Ashkenazy (mentre i provenienti dalla Spagna sono chiamati Sefardì che è il nome giudaico della Spagna), facilmente riconoscibili per la palandrana nera fino ai polpacci e le

6 trecce o l'incolto pelo che sfugge dal grande copricapo in pelliccia del sabato o dal cappello nero a piccole tese, di ogni giorno. La parola significa pio o giusto ed è usata come forma di grande rispetto. Estremamente gelosi della loro privacy (non amano essere fotografati) sono uno spettacolo abituale anche al centro della città (Diamond District, 47th Str. from 6th to 7th Ave) dove hanno da sempre il monopolio del commercio dei diamanti, ed oggi che il mercato emergente è diretto alla tecmatica, anche degli apparecchi fotografici, video e materiale tematico hardware e soft. Vi sono naturalmente moltissime sinagoghe di cui alcune interessanti dal punto di vista architettonico. E' un buon posto per lo shopping, nettamente meno caro che altrove. Sulla Park Ave e Essex Street, la lingua più parlata nei negozi è l'yiddish frammisto allo spagnolo dei Portoricani e degli espatriati da Cuba. Ad Allen Street si trovano polverosi negozi specializzati in oggetti di ottone, sulla Brand Str. si potrà trovare biancheria e tovaglie di lino a prezzi imbattibili. Si può anche trattare il prezzo. La stessa Canal Street è un enorme bazaar. Se vi trovate in zona e volete provare il miglior "Corned Beef" detto anche pastrami o il "Kosher Chinese Food" provate da Bernstein on Essex. (135, Essex Str.), oppure da Yonah Schimmels (137 South Houston Str.) anche per avere un idea dell'atmosfera del quartiere. *IL FINANCIAL DISTRICT, ospita il Wall Street Stock Exchange (con accesso ai visitatori), il Municipio della Città o Town Hall, l'edificio più antico che è la St.Pauls of Trinity Parish costruita nel 1766 a somiglianza della Londinese St.Martin in the Fields dallo stesso architetto Thomas McBean allievo di James Jibbs, unico edificio pre-rivoluzionario della città salvatosi dal Big Fire del 1766 (da non confondere con la Trinity Church della Chiesa d'inghilterra, pure in Wall Street ma ricostruita nel 1839 in stile neo-gotico). Prima del tragico 11 settembre del 2001 ormai detto nine-eleven, vi si trovavano le famose TWIN TOWERS del WORLD TRADE CENTER (1350 piedi = ca. 417 m), che in città erano battute in altezza solo dal Chicago Sears Tower. In questa zona, al Battery Park, è sorto il World Financial Center (arch. italo-argentino Cesare Pelli) uno sviluppo urbanistico di 200 ha. che ospiterà in un sistema integrato di uffici, negozi e plazas, circa 14.000 persone con 600.000 mq di uffici.

7 LA MIDTOWN E' contenuta approssimativamente, tra la 34th Str. dove termina il Village, e la 52nd dove inizia il Central Park. Dalla 42nd inizia il vero centro commerciale della città con il suo cuore in Times Square. Attorno a questa piazza si trovano i circa 38 teatri di Broadway e Off-Broadway. Dal Theatre District tra la 8th Ave e la 6th, si snodava la vera fogna di New York, la 42nd Str la strada dalle luci rosse, con cinema 'x-rated' ossia porno, locali per tutti i gusti, spettacoli dal "burlesque" (un grottesco spogliarello, negazione dell erotico) al "live-porno". L'ex sindaco Edward Koch iniziò negli anni 80 una campagna moralizzatrice per cercare di bonificare la zona che diventava ogni giorno più pericolosa e dopo tanti anni, grazie anche al vigore dell attuale sindaco Bloomberg, i risultati si cominciano a vedere. Sorgono ovunque nuovi negozi, hotel-de-charme ecc. e la fauna degli sfruttatori portoricani e delle loro vittime è praticamente scomparsa. La nuova urbanizzazione è ancora in atto e si possono già vedere i primi grandi moderni grattacieli tra i quali il nuovo faraonico, sicuramente kitch ma anche interessante, Marriot Marquis Hotel (1.850 stanze in Times Quare). Inoltre nella Midtown si trovano praticamente tutti i grandi alberghi e i grandi Departement Stores, la maggior parte dei Musei, e i grandi landmarks della città, quali: - l ONU, l' Empire State Building, la Cattedrale di St..Patrick (5th Ave. between 50th & 51st), il Madison Square Garden, il Rockefeller Center, il Flatiron Bldg.. il primo edificio a gabbia di ferro o grattacielo della città (del 1902, nello stile detto eclettico o liberty, altezza 87m.), dalla curiosa forma triangolare da cui prese il nome (= Ferro da Stiro) ecc. All'altezza della 50th Str. lungo la Fifth Ave, nello spazio di pochi blocchi si trovano la Cattedrale di St.Patrick, il Rockefeller Center, Sachs Fifth Ave. la Casa d'italia, i grandi negozi di moda italiani e francesi. E' il luogo delle promenades (si fa per dire ) turistiche e culturali. Sulla Fifth & 57th Ave. sorge il nuovo e bellissimo grattacielo Trump Tower dell'exemergente Donald Trump, lo stesso che sta ristrutturando la West Side con la fanta-torre da 150 piani che ospita le più grandi reti televisive americane. e il grandioso Convention Center. Nella Trump Tower oltre ad eleganti boutiques che ne fanno uno shopping-center di classe, si può anche prendere uno spuntino in allegri ristoranti e affacciarsi sulla Fifth dalle piccole terrazze attrezzate a verde. Tra i tanti ormai famosi grattacieli che hanno fatto la storia della città: - Woolworth del 1913 alt.241m in stile gotico, Chrysler (del 1930 famoso anche per il suo stile art-deco i marmi rossi ed i rivestimenti in legno di ciliegio), il Waldorf Astoria, l'empire State (del 1931 alt. 381m, il Rockefeller Center anni 30-31, il Seagram Bldg di Mies van der Rohe del 1957 con al piano terra il famoso ristorante Four Seasons disegnato da Philip Johnson Ma il nuovo skyline è dato oggi dagli 'emergenti' come il 9-West Fifty tra la Fifth e la 6th più nota come Avenue of the Americas, primo di una serie con elegante linea parabolica, il Citycorp Center del 1977 dalla tipica forma scalare, primo ad attrezzare l'atrio come un giardino, con servizi di ristorante tra i quali il celebre "Alfredo" e ad avere un sistema idraulico di controllo inclinazione in caso di forte vento (Lexington & 53rd/54th), l'equitable

8 Bldg. detto anche The Incredibile Hulk per la sua massa imponente (nell'atrio grandi murales di Roy Lichtenstein), l'at&t Info Quest Center della più grande Compagnia di Telefoni americana, (contiene tra l'altro un interessante centro di robotica, microelettronica e informatica (Madison & 55th) e il cosiddetto "Lipstick" per i 35 piani di granito rosa (Third & 53rd) Importante realizzazione è lo Jacob K. Javits Convention Center, il nuovo Centro Congressi nella UPTOWN (vedi) che copre un'area compresa tra quattro Strade e due Avenues, (11th and 12th Ave between 34th & 38th Str.) un'enorme palazzo in vetro a gabbia di ferro. Il record di altezza è passato però nel 1997 alle Petronas Towers dell arch.cesare Pelli, a Kuala Lumpur in Malesia e successivamente (già dal 2005) - a Tokyo dove sono iniziati il lavori per il Millenium Tower il gigantesco cono che raggiungerà gli 800 metri. Più alto di tutti sarà il nuovo grattacielo che sorgerà a Dubai nel 2009 e di cui sono già a buon punto i lavori. LA UPTOWN E' la città dei ricchissimi e dei poverissimi che si alternano come in un mosaico di chiaroscuri, dove il nero sta in genere per povero. Ai due lati del Central Park, la Upper East Side e la Upper West Side, dove si allineano le residenze dei milionari, le cliniche di lusso, il Guggenheim e il Metropolitan Museum. Dagli alti edifici della Fifth si passa, andando verso East all'altezza della 61st & Madison, Fourth ecc, agli edifici in stile georgiano-confederato, le "Brown Houses ", dai mattoni rossi con le tipiche scalette di accesso ai massimo quattro lussuosi piani. Dall'altra parte, dalla 7th Ave all'altezza della 110th e 125th, un altro cuneo di lusso, il Morningside Heights o Riverside, che si affaccia sull'hudson River e quindi sul New Jersey. All'altezza della 96th, ecco HARLEM, che prosegue di colpo come da un confine invisibile fino alla 151st, nelle sue strade dissestate, edifici bruciati per dolo e quasi ovunque nella più completa sporcizia e senso di abbandono. Merita senz'altro una visita ma con le dovute cautele che i bianchi non vi sono bene accetti. Esiste una compagnia di Sightseeing, la Penny Co, gestita solamente dagli afro-americani del quartiere che ha l'esclusiva per la visita con il tour regolare in pullman. L'alternativa sarebbe in macchina privata non molto appariscente con autista (vedi più sotto, Carlo Medori). Esistono in effetti tre Harlem, la Negra, la Portoricana detta anche El Barrio e la ex Italiana (murales a El Barrio) che pur confinando sono diverse nelle manifestazioni esterne, se pur nel comune denominatore di degrado e miseria. La HARLEM negra ospita quasi tutti i movimenti di liberazione di colore e degli ultras dei vicini paesi latini (Nicaragua, Costarica, Cuba, ecc.) oltre naturalmente ai vari movimenti per la pace (Luther King ecc). Non è difficile trovare manifestazioni razziste, anti-bianco

9 ovviamente, con cartelli e slogan di protesta che affermano senza ombra di dubbio che "Christ was black, Hell is white". Se si capita di domenica mattina, bisognerà fermarsi davanti ad una chiesa per vedere la moltitudine di fedeli negli incredibili vestiti e orpelli multicolori della festa e con gli assurdi cappelli. E' possibile entrare per ascoltare dell'ottimo gospel. Di domenica, tra l'altro, si ha modo di osservare le saracinesche dei negozi chiusi, dipinte a vividi colori, tipo murales. Nella Harlem portoricana, da visitare senz'altro, i negozi del rito voodoo coni paraphernalia di ogni tipo per il culto e la magia, dischi religiosi e folclorici. Popolazione in genere più gentile, miseria maggiore. La Cucina dell'anima o Soul Food: L'occasione può essere buona per fare la conoscenza del soulfood, la cucina dell'anima, com'è chiamata la black cuisine. Gustarne le migliori specialità originarie in buona parte dagli Stati del Sud (pane di mais, rosticciana in agrodolce, pollo impanato fritto, torta di patate dolci) significa anche scoprire quattro ottimi ristoranti. Solo il primo si trova ad Harlem, gli altri nella parte sud di Manhattan. Si comincia con Sylvia's Soul Food Restaurant (a Harlem, 328 Lenox Ave,): i prezzi sono buoni e lo spettacolo offerto dai vocalist, godibilissimo. Ottimo anche lo Jezebel (630 Ninth Ave, tel. 5821045 ). Da Sugah's (248 West 14th Str.) si spende poco e si ascolta jazz dal vivo. Al Pink Tea Cup (42 Grove Str.), infine, si gustano braciole di maiale. Ricordiamo con l'occasione che " nigger" è la peggiore offesa per un negro che in America viene chiamato " black". Attenzione quindi a non menzionare la parola negro che suona molto simile. Il Berlusconiano abbronzato diretto al Presidente Barack Obama dal Presidente Berlusconi (nov.08) non è stato recepito..almeno per ora. Altri "landmarks" della Uptown, sono la COLUMBIA UNIVERSITY (26.000 studenti) la CATTEDRALE DI ST.JOHN THE DIVINE, brutta e incompiuta (iniziata 1891) ma la più grande chiesa gotica del mondo, il COLUMBUS CIRCLE, il grande Centro Congressi sulla 8th Ave, lo Jacob K.JABVITS CENTER terminato nel 1986 (un'altra zona di New York che sta rivivendo un grandiosa ristrutturazione) e soprattutto il LINCOLN CENTER OF PERFORMING ARTS (Broadway West 64th Str, ma l'enorme complesso è racchiuso tra due Avenues e tre Streets ), uno straordinario complesso di edifici, dedicato alle manifestazioni musicali ed artistiche più prestigiose della città. Qui si trovano: - la Metropolitan Opera House, il New York State Theatre, il Vivian Beaumont Theatre dell Arch. Ero Saarinen e la Avery Fisher Hall sede della New York Philarmonic Orchestra (fino a quando non sarà di nuovo completamente agibile la vecchia Carnegie Hall), la Sede del New York Ballet, la Alice Tully Hall, prestigiosa Sede della Società per la Musica da Camera del Lincoln Center, la New York Public Library & Museum of the Performing Arts at Lincoln Center. Di fronte al Lincoln Center è sorto ultimamente il Sony Theatre dove ben 13 sale cinematografiche in perfetto revival anni '30, fanno di questo brutto grattacielo un parco a temi sul cinema, nel più grandioso kitch americano.

10 COME VISITARE NEW YORK A piedi naturalmente, se siete dei buoni camminatori. * Con i Tours regolari della Gray Line, si ha un'idea panoramica ed essenziale della Downtown e della Uptown, con guide normalmente solo in inglese, a volte, in spagnolo. * Con i Tour in piccoli minibus (partenze a giorni stabiliti variabili a seconda della stagionalità) organizzati dal nostro Agente Usabound con guida italiana ed esclusivamente per clientela italiana. Sono sempre on request però. * Dall'alto con l'elicottero, ma solo se la visibilità è molto buona e non tira vento (da $30 a $70 per 7 a 15 minuti di volo). * In battello con la Circle Line (Pier 83 at 43rd Str.) molto interessante per i primi 30 minuti, meno le altre 2h 40 quando termina lo skyline dei grattacieli. Esiste però un percorso della sola parte meridionale di Manhattan di 1h.30. Altra grande compagnia è la World Yacht Enterprises, che con quattro grandi battelli (Duchess of New York, Princess of New York, Empress of New York e Roveranda) offre crociere diurne e soprattutto notturne (richiesta per la cena, giacca e cravatta) circumnavigando la parte meridionale dei Manhattan con barche nuovissime, musica live di jazz a bordo e ottimo buffet. * In macchina privata con autista e guida parlante italiano (costo approssimativo $490.00 per 4 ore e 4 persone) a cura dei nostri Operatori locali. ** Per chi già conoscesse la città e volesse una visita off-the-beaten-track, cioè insolita, consigliamo di telefonare a: CARLO MEDORI, al 212-6615018 - prima delle 06.00 e dopo le 21.00 anche nei festivi. Vi farà vedere con la sua macchina privata, quello che normalmente è escluso dai circuiti turistici: le tre Harlem, le bande dei motociclisti hippy o ex-tali degli anni 60-70 (i chingalick) del South Bronx con le Harley Davidson personalizzate, i quartieri come Brooklin con le sue strade ancora paesane, i bellissimi quartieri di Brooklin Heights e Park Slopes, le sezioni ebraiche, jamaicane e haitiane.

11 Una giornata (dalle 8.00 alle 17.00) compresa la prima colazione all'americana e la seconda colazione in un locale del Bronx costa US$220 per persona (massimo 5 passeggeri e minimo 3 tariffe paganti. C'è anche un tour dalle 8 alle 13.00 che costa US$160,00 compresa prima colazione in un locale dell'east Village. Naturalmente si può fare anche una visita della New York tradizionale sempre con quelqualche-cosa-in-più che nasce dalla sua innata curiosità ed entusiasmo intellettuale per questa città in continua trasformazione, oltre che dall'esperienza dei tanti anni di vita new-yorchese. * Altra gita offerta ai second o third-time visitors è un'interessantissima giornata nelle campagne e nei villaggi abitati prevalentemente da artisti lungo il fiume Delaware, tra il New Jersey e la Pennsylvania. Volendo si potrà sostare in un ipermarket per un'esperienza globale dello shopping, stile USA anni Duemila. Costo US$220 per 7 ore dalle 8.00 alle 15.00 compresa la prima colazione in un tipico diner americano lungo la Statale 22. (Il diner - si pronuncia dainer all inglese e non alla francese ed è la replica moderna delle vecchie carrozze ferroviarie poste ai bordi delle strade negli anni '20, quale punto di ristoro per gli operai). Carlo Medori è un pubblicista che vive negli States da oltre venticinque anni e farà effettuare un giro intelligente e più aderente sia alle realtà newyorkesi che ai gusti più esigenti di chi già conosce la città. Questo a costi minori dei normali tours offerti sul mercato, con la sua vecchia ma affidabile e comoda Chevrolet. Si raccomanda l'assoluta puntualità al prelievo perché vicino agli alberghi non è possibile sostare e se si avvicinasse l'inflessibile "cop " (sarebbe l'affettuoso nomignolo del policeman e deriva dai bottoni in ottone o copper della divisa) per l'immancabile multa potrebbe saltare anche la gita...oltre che i nervi del buon Medori che se prendesse una multa dovrebbe perdere mezza giornata davanti al giudice, alla stregua di un ordinario delinquente (anche per un divieto di sosta negli USA si è un outlow cioè un fuorilegge e occorre andare in giudizio) Naturalmente anche la nostra Agenzia Corrispondente a New York, la USABOUND BY RECEPTIVE TRAVEL SERVICES di Benedetto Cico, ( 115 West 30th Str., Suite 404 - nel Mid Town a pochi passi dell'empire State - tel.212-695.2878 & 2934 e per chiamate da qualsiasi parte dell'america linea verde 1-8888 364990 dalle 9.00 alle 17.00, lunedì al venerdì) offre in stagione estiva, un ottimo servizio di visita della città in minibus con guida esclusivamente in italiano con partenze a giorni stabiliti.. Per informazioni più dettagliate e naturalmente aggiornate sugli spettacoli le mostre e gli avvenimenti in generale, consigliamo di consultare le prime pagine delle riviste Time Out New York, The New Yorker e le ultime pagine di New York (CUE) e The Village Voice per gli spettacoli della New York alternativa. L'Ufficio Visitatori (il New York Convention and Visitors Bureau) mette a disposizione gratuitamente ogni materiale illustrativo sulla città. E' aperto dal lunedì al venerdì, 9-17.30 e si trova al 2 Columbus Circle. Sistema metrico-decimale controvalori misure e taglie: