3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC) 3.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio della qualità dell aria L atmosfera rappresenta l ambiente attraverso il quale si diffondono gli inquinanti immessi da varie sorgenti e dove gli inquinanti stessi vengono dispersi e subiscono trasformazioni del loro stato fisico e chimico. Le condizioni meteorologiche interagiscono in vari modi con i processi di formazione, dispersione, trasporto e deposizione degli inquinanti. Di seguito vengono considerati alcuni indicatori meteorologici che possono essere posti in relazione con i processi di diffusione, trasporto e rimozione dell inquinamento. La temperatura dell aria. Le elevate temperature sono in genere associate ad elevati valori di ozono. Basse temperature sono spesso associate, durante il periodo invernale, a condizioni di inversione termica che tendono a confinare gli inquinanti in prossimità della superficie. Le precipitazioni e la nebbia, influenzano la deposizione e la rimozione umida di inquinanti. L assenza di precipitazioni e di nubi riduce la capacità dell atmosfera di rimuovere, attraverso i processi di deposizione umida e di dilavamento, gli inquinanti, in particolare le particelle fini. L intensità del vento influenza il trasporto e la diffusione degli inquinanti; elevate velocità del vento tendono a favorire la dispersione degli inquinanti immessi vicino alla superficie. La direzione di provenienza del vento influenza in modo diretto la dispersione degli inquinanti. Le condizioni di stabilità dell atmosfera e l altezza dello strato di rimescolamento governano in modo significativo il grado di rimescolamento e quindi di diluizione dell inquinante emesso. Tali parametri vengono calcolati, utilizzando un pre-processore meteorologico (Calmet), sulla base di grandezze meteorologiche osservate. In particolare Calmet fornisce, su base oraria alcuni parametri descrittivi della turbolenza, fra questi l altezza di rimescolamento, lunghezza di Monin- Obukhov e le classi di stabilità di Pasquill-Gifford-Turner. Queste ultime permettono sinteticamente di classificare le condizioni atmosferiche dalle più instabili (quelle più favorevoli ad un rimescolamento e quindi ad una dispersione degli inquinati) a quelle più stabili e quindi più favorevoli ad un accumulo degli inquinanti. Questi indicatori sono stati elaborati in relazione al territorio della Provincia di Ravenna. Le stazioni meteo considerate sono quelle presenti nel 2009 nel territorio provinciale: Ravenna urbana collocata in Piazza dei Caduti nel centro cittadino, attiva da aprile 2004; Ravenna Bassette dati validi per gli ultimi 4 anni; Lavezzola - dati validi per gli ultimi 4 anni; Sant Agata sul Santerno - dati validi per gli ultimi 4 anni; Cervia - dati validi per gli ultimi 4 anni; Brisighella - dati validi per gli ultimi 4 anni; Reda - Faenza dati validi da maggio 2004; Granarolo Faentino dati validi da settembre 2004. S.S.A. Area valutazione e monitoraggio Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 17
3.2 - Andamento meteorologico del 2009 nella Provincia di Ravenna 3.2.1 Temperatura In figura 3.1 sono riportati gli andamenti medi mensili della temperatura negli anni 2008 2009 per tre stazioni rappresentative del territorio della provincia: la stazione in area urbana (Ravenna), quella in area collinare (Brisighella) ed infine una nell entroterra faentino (Reda). Figura 3.1 Media mensile delle temperature Anni 2008-2009 Nel 2009 le temperature medie mensili sono risultate molto simili a quelle del 2008; le differenze maggiori riguardano i mesi di gennaio (più freddo nel 2009) e maggio (più caldo nel 2009). Non sussistono variazioni di rilievo fra la zona urbano-costiera e quella più interna. S.S.A. Area valutazione e monitoraggio Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 18
3.2.2 Precipitazioni In figura 3.2 è rappresentata la precipitazione cumulata mensile per la stazione urbana di Ravenna, e le stazioni di Reda e Brisighella relative al biennio 2008 2009. Figura 3.2 Precipitazione cumulata mensile per gli anni 2008-2009 Nel 2009 gli andamenti mensili delle precipitazioni sono molto simili nelle diverse aree provinciali, ma con una intensità maggiore nell entroterra e nella zona collinare rispetto alla fascia costiera, soprattutto nei primi mesi dell anno. In particolare nella fascia costiera si sono avute precipitazioni generalmente meno intense rispetto all anno precedente, con l eccezione del mesi di ottobre, che nel 2009 è risultato particolarmente piovoso. 3.2.3 Intensità e direzione del vento In figura 3.3 sono rappresentate le rose dei venti, in termini di direzione ed intensità, relative alla stazione urbana di Ravenna (Piazza Caduti) e alla stazione di Granarolo Faentino. In entrambe le postazioni le direzioni del vento più frequenti sono O-NO e NO. Dall analisi della distribuzione delle velocità risulta un valore inferiore a 4 m/s nella maggioranza dei casi. Velocità leggermente più elevate si rilevano a Granarolo Faentino rispetto a Ravenna, mentre la distribuzione della rosa dei S.S.A. Area valutazione e monitoraggio Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 19
venti è analoga nelle due stazioni e rappresentativa delle caratteristiche anemologiche del territorio, in cui la circolazione dell aria è influenzata, oltre che dal passaggio ricorrente di perturbazioni occidentali, dalla presenza del mare, in particolar modo nella fascia costiera della provincia. Durante le ore notturne il vento proviene prevalentemente da O-NO (SO in estate), cioè da terra verso mare, e si ha la brezza di terra. Nelle ore centrali della giornata la direzione del vento ha già compiuto una rotazione di 180 in senso orario ed il vento spira prevalentemente da E-SE, cioè dal mare verso la pianura ( brezza di mare ). Figura 3.3 Rosa dei venti in corrispondenza di Ravenna e Granarolo Faentino S.S.A. Area valutazione e monitoraggio Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 20
3.2.4 Stabilità Nella provincia di Ravenna la condizione più frequente in tutte le stagioni è quella di stabilità, associata ad assenza di turbolenza termodinamica e debole variazione del vento con la quota. Ciò comporta che anche in primavera ed estate, nonostante in questi periodi dell anno si verificano il maggior numero di condizioni di instabilità, vi siano spesso (frequenza percentuale intorno al 30-35%) condizioni poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti immessi vicino alla superficie. Durante la giornata le condizioni di stabilità si verificano maggiormente tra le ore 22 e le 2, mentre la percentuale più alta di condizioni instabili si ha tra le ore 10 e le 14, in corrispondenza dell innalzarsi dell altezza di rimescolamento. In figura 3.4 è rappresentata la frequenza percentuale di condizioni stabili che si sono verificate, nelle diverse stagioni del 2009, nella Provincia di Ravenna. INVERNO PRIMAVERA ESTATE AUTUNNO Figura 3.4 Frequenza percentuale di condizioni di stabilità anno 2009 S.S.A. Area valutazione e monitoraggio Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 21
3.2.5 Altezza di rimescolamento L altezza di rimescolamento varia notevolmente nel corso dell anno e nel corso della giornata; vi è una tendenza all innalzamento a partire dal mattino, fino a raggiungere il valore massimo verso le ore 14. Tale andamento è più evidente in periodo estivo durante il quale, ad esempio nella zona costiera, si passa da circa 70 metri (ore 2) a 1200 1400 metri (ore 14). In Figura 3.5 sono riportate le mappe di isoaltezza in periodo invernale ed autunnale alle ore 2 ed alle 14 (calcolate con il processore meteorologico CALMET), mentre in Figura 3.6 sono rappresentate quelle relative alla primavera ed all estate. INVERNO AUTUNNO Figura 3.5 Altezza dello strato di rimescolamento alle ore 2 e alle ore 14 S.S.A. Area valutazione e monitoraggio Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 22
ESTATE PRIMAVERA Figura 3.6 Altezza dello strato di rimescolamento alle ore 2 e alle ore 14 In tutte le stagioni i minimi notturni (mappa ore 2) appaiono piuttosto simili e distribuiti uniformemente nel territorio provinciale, con i valori massimi in corrispondenza della zona più occidentale della provincia, a ridosso delle colline. Si rilevano in generale valori più bassi nella zona ovest della provincia e a ridosso della costa, in particolare durante i mesi estivi. Nelle ore diurne (mappa ore 14) la variazione stagionale è più marcata: le altezze di rimescolamento massime si hanno in estate, in concomitanza con la maggior frequenza di situazioni instabili; quelle minime in inverno. Inoltre, per quanto riguarda la distribuzione territoriale, l altezza dello strato di rimescolamento massima tende a diminuire man mano che ci avvicina alla fascia costiera. S.S.A. Area valutazione e monitoraggio Qualità dell Aria, Rumore, CEM Pag. 23