Francesco Bersini. La sapienza del Vangelo Per un rinnovamento nello Spirito



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Transcript:

Francesco Bersini La sapienza del Vangelo Per un rinnovamento nello Spirito Raccolta di meditazioni frutto di esperienza e vita vissuta. I passaggi presi dal Nuovo Testamento o dalle massime dei santi aiutano a riconsiderare la vita ogni giorno sotto una rinnovata luce della fede. Di seguito vengono proposti, per ragioni di copyright, solo degli estratti. Il testo completo è disponibile in libreria per i tipi della Edizione Ancora, 2001. N.B.: I numeri tra parentesi sono quelli del testo originale. Qualcuno ha definito questo libro L Imitazione di Cristo del XX secolo. Tieni caro questo libro, è stato scritto in ginocchio. Sia per te come un consigliere, un amico, un annunciatore di speranza. Leggilo, meditalo, diventi tua norma di vita. E frutto di esperienza e di vita vissuta. Lascia che le sue pagine ti prendano per mano: tra le tenebre del mondo, faranno brillare davanti al tuo spirito la luce della fede, ti indicheranno il sentiero della vita e ti insegneranno la via della sapienza (dalla Presentazione). Un libro indispensabile ad ogni cristiano... perché ti dice come mettere in pratica le parole della bibbia! A volte sentiamo di persone che leggono la bibbia ma non sanno come rapportarla ai nostri problemi quotidiani, alla nostra vita di oggi. Ecco! Questo libro è la voce dello Spirito Santo che ti guida e ti insegna come si mette in pratica la parola di Dio. Un libro che non va letto dall'inizio alla fine e una volta sola. Ma è per sempre e in qualunque pagina Splendido libro! Semplice ma profondissimo. Sulla scia del Vangelo spinge ad una seria autocritica e alla coerenza di chi non vuol essere solamente ascoltatore... Si ringrazia Agnès Sochor che, con la consueta dedizione ed amore, ha raccolto e trascritto i testi del presente estratto. 1/37

Parte prima: Cammino di conversione 1. Il senso della vita. (1) Troppo spesso ti agiti e ti affanni per troppe cose, eppure una sola cosa è necessaria. I santi hanno scelto la parte migliore. (Lc 10, 42).Se vuoi dare un senso alla vita guarda avanti, al fine per cui ti è stata data: Che senso avrebbe un viaggio se non guardi alla meta? Mettiti al di fuori di questa vita che fugge per giudicarla con saggezza e non lasciarti dominare da essa. Solo credendo in Dio troverai la soluzione dei problemi più importanti della tua esistenza, primo fra tutti il senso della vita. 2. Riconosci il tuo destino. (2) Non sei creato per il tempo ma per l eternità; sei destinato a partecipare all immutabilità ed eternità di Dio. Scopo del tempo è quello di prepararti alla beatitudine eterna. La tua vita è come l acqua del fiume, che trova riposo solo nel mare della felicità eterna. Mentre assisti giorno per giorno al disfacimento del tuo corpo, tua abitazione sulla terra, sappi che riceverai un abitazione eterna. O stolti e insensati gli uomini, che non pensano al cielo e vivono come se fossero creati solo per fabbricare case, piantar alberi e accumular denaro! Il mondo non è fine a se stesso, è una sala d attesa. 3. Figlio mio, abbi cura del tempo. (5) Oggi hai la possibilità di fare del bene; l avrai ancora domani? Ricordati ogni giorno che chi ti concede la mattina, non ti promette la sera, e concedendoti la sera, non ti promette la mattina. 4. Il gran male del peccato. (7) Il solo male che quaggiù possa veramente meritare questo nome è il peccato. Il peccato è un abisso scavato tra l uomo e Dio che pone un ostacolo al suo disegno di amore per la salvezza dell uomo. (cfr Is 59,2; Ger 2, 11ss) Nella misura in cui servi il Signore sei libero, e schiavo nella misura in cui servi la legge del peccato. Se andrai in senso opposto a colui che veramente è, camminerai verso ciò che non è. Il peccato ti impedisce di raggiungere il fine per cui sei stato creato; ti toglie la vita e ti dà la morte. Se ami il peccato, ami il pericolo della tua dannazione. Considera quanto siano mortali le ferite del peccato se per curarle fu necessario il sangue di un Dio. Non considerare il peccato come una semplice infrazione a una legge astratta, ma come una rottura del tuo rapporto personale d amore con Dio. Sei stolto se, perdendo la grazia di Dio, non sai neppure ciò che hai perduto, e ti rallegri delle cose terrene che non hanno alcun valore. Quando commetti il peccato, dimentico dei beni ricevuti, ti estranei dalla casa del Padre. Peccare è cosa umana, perseverare nel peccato è cosa diabolica. Dio perdona il peccato, ma non può perdonare la volontà di peccare. Il peccato è il solo male che puoi guarire col piangerlo. 5. Il pensiero della morte e i suoi insegnamenti. (10) Esercitati ogni giorno a morire, alimentando in te una sincera disponibilità alla morte. Cammina nella carità e nella santità per essere preparato al regno di Dio ogni momento. Opera il bene finché hai tempo, poiché non sai quando calerà la notte sulla giornata della tua vita. Tienti sempre pronto per il giorno della chiamata. Scegli ora ciò che vorresti aver scelto 2/37

in punto di morte e fai ogni cosa come se fosse l ultima della tua vita. Se avrai creduto in Dio e lo avrai servito, la tua morte non sarà un salto nel nulla, ma nelle braccia di Dio; sarà l incontro personale con lui per vivere presso di lui nell amore (Sap 3, 9) e nella gioia della sua amicizia. 6. Il giudizio di Dio. (11) Quando calerà il sipario sulla scena della tua vita e la rappresentazione sarà terminata, deporrai i vestiti della parte che avrai sostenuto per essere giudicato secondo verità. Se avrai disprezzato quaggiù i beni celesti e non avrai agito con rettitudine, la tua coscienza testimonierà contro di te, né potrai sottrarti tacendo o ingannare negando. Allora desidererai avere quei beni che hai disprezzato, ma non ti sarà possibile ottenere ciò che desideri. Sii vigilante per non lasciar passare invano l ora della grazia. Ricordati che l indulgente misericordia di Dio si muterà un giorno in giudizio irrevocabile. Se ora simuli di essere quello che non sei, quando verrà il giudizio divino si vedrà quello che sei. Esamina ora la tua coscienza; giudica il tuo operato; detesta le tue colpe; riprendi te stesso ogni giorno per essere irreprensibile davanti al giudice divino; fai ora penitenza perché tu non sia condannato in quel giorno tremendo. Comportati in ogni tempo come se dovessi tra poco presentarti davanti al tribunale di Dio. Ricordati che non c è peccato che commette l uomo che tu non possa commettere. Non aver altro desiderio se non quello di possedere Dio, né altro timore se non quello di perderlo. 7. Poni un freno alle tue passioni. (14) L ignorante è presuntuoso, il vero sapiente è umile. Preoccupati più di essere che di fare o avere. Se farai senza essere ti vuoterai e ti impoverirai. Odia profondamente l ipocrisia; essa è un omaggio che il vizio rende alla virtù.bandisci dal tuo animo la violenza; è l arma di coloro che non hanno idee per imporsi. Non far nulla in preda all ira. La violenza non si arrende alla violenza, ma alla mansuetudine. Chi grida passa dalla parte del torto anche quando ha ragione. Vedi che la vanità e la superbia non ti facciano incorrere nel danno della stima di te stesso e del disprezzo degli altri (Lc 18, 9). 8. Il tarlo dell invidia. (15) L invidia uccide il fratello nel proprio cuore. Quanti delitti ha causato l invidia! Per invidia, la morte è entrata nel mondo (cf Sap 2, 24); Abele fu ucciso dal fratello (cf Gn 4, 1-8); Giuseppe fu venduto agli egiziani (cf Gn 37); Davide fu perseguitato da Saul (cf I Sam 18 ss); Gesù fu consegnato a Pilato (cf Mt 27, 18). 9. La prova della tentazione. (16) Il tuo progresso si compie attraverso la tentazione. Non di rado il nemico dell umana natura, sotto parvenza di bene, offusca l intelligenza, raffredda la volontà, fa crescere l amor proprio; e così ti separa dal volere di Dio, per accostarti al tuo proprio volere. Il demonio ti tende la tentazione che più si confanno al tuo temperamento. Il tuo potere non è il non sentire la tentazione ma il non consentirvi. 10. Conosci te stesso nelle tentazioni. (17) Non puoi conoscere te stesso se non sei tentato, né essere coronato se non hai vinto, né puoi vincere senza combattere. La lotta vittoriosa contro i vizi genera in cuore pensieri presuntuosi. Giunge allora provvidenziale la tentazione per far bollire i fumi della presunzione. Perché non ti elevi in superbia, Dio ti umilia con la tentazione. Nell esercizio della virtù riconoscerai quello che hai ricevuto da Dio, nella tentazione quello che puoi con le tue sole forze. La carne ti tira in basso perché lo spirito non ti faccia insuperbire. Nella 3/37

tentazione vedrai quanto a torto nutrivi grande stima di te. 11. Il santuario della coscienza. (18) Quando agisci contro la tua coscienza, agisci coscientemente contro Dio, e questo è l essenza della colpa. Hai una legge scritta da Dio dentro il tuo cuore; obbedire a essa è la tua stessa dignità e secondo questa sarai giudicato (cf Rm 2, 14-16 ; Gaudium et spes, 16). Subisci ogni giorno il giudizio della tua coscienza, giudica il tuo operato, confrontati con gli insegnamenti del Signore. 12. La voce della coscienza. (19) Metti da parte tutte le sollecitudini terrene e scruta i più segreti ripostigli della tua anima, per sentire la voce della coscienza. E la voce di Dio che senti nell intimo di te stesso. Non agire col dubbio di violare la legge di Dio poiché tutto ciò che non è fatto con coscienza è peccato (Rom 14, 23). Affronta qualunque sacrificio piuttosto di vedere oppressa la tua coscienza e quella degli altri. Non venir mai a compromessi con la tua coscienza. Cedi solo alla carità fraterna, poiché se tutto ti è permesso, non tutto edifica (1Cor 10, 23). Ascolta la voce di Dio che ti invita a rientrare in te stesso e rimprovera lo sbandamento del tuo cuore nel quale egli abita e ti parla. Il rimprovero fa luce sulla coscienza e fa vedere le colpe. 13. La vera rinascita spirituale. (21) Non crederti irresponsabile; esamina sovente te stesso; critica spesso il tuo agire. L autocritica è indice di ricchezza interiore. Non illuderti di aver fatto molti progressi finché sei attaccato alla tua stima. Finché hai tempo di guarire affidati a Dio il tuo medico. Perdi te stesso e troverai Dio. 14. La conversione sincera. (22) Il peccato più difficile da sanare è quello di non ritenerti peccatore. La contrizione che fa l anima scrupolosa non ti condurrà alla perfezione se non sarà unita alla confidenza amorosa nella bontà del Signore. Forse la tua più grande conversione è quella di porre Dio al tuo posto, al centro dei tuoi interessi. 15. Confida nella misericordia di Dio. (23) Non porre limiti alla misericordia di Dio poiché essa è infinita. Beato te se non ti scandalizzerai della debolezza di Dio! Non c è nulla che tanto lo offenda quanto il disperare della sua misericordia. Dio è medico, tu sei ammalato; Dio è misericordioso, tu sei misero. Egli, nella sua misericordia, non ti abbandona, anche se tu lo abbandoni. Coloro che maggiormente rallegrano il cuore di Dio non sono i giusti ma i peccatori che si convertono. (cf Lc 15, 7). Se ti inquieti e quasi ti disperi, quando cadi in qualche colpa,, è segno che confidi in te stesso e non in Dio. L umile si addolora per le proprie colpe, ma non si turba. L abisso della tua miseria attira l abisso della misericordia di Dio. La bontà di Dio è più grande delle tue colpe. Tutto potrai se, diffidando completamente di te stesso, porrai la tua fiducia e la tua speranza unicamente nella misericordia di Dio. (Fil 4, 13). Non c è peccatore, per quanto incallito al quale Dio non offra il paradiso. (Lc 23, 43). La passione di Gesù pesa più dei tuoi peccati. 4/37

Parte seconda: Cammino di perfezione 1. L esercizio della virtù. (25) E attraverso le tempeste delle tentazioni che giungi al porto della perfezione. Non credere di poter acquistare la pazienza senza tribolazioni, l umiltà senza umiliazioni, la virtù della povertà senza le privazioni, e così via. La virtù non consiste nel fare grandi cose, ma nel fare bene le piccole. Non dimenticare, tuttavia, che l anima di ogni virtù è l amore. 2. Il profumo della virtù. (26) Una delle principali virtù sociali è di tollerare negli altri quel che devi proibire a te stesso. Se il tuo cuore no parteciperà a quanto dicono le tue parole, cercherai di sembrare virtuoso invece di esserlo. Il non fare il male è toppo poco: è conservare la legna e non far fuoco. Sarai virtuoso non solo se ti asterrai dal male, ma farai del bene. Le mortificazioni del cuore sono più eccellenti di quelle del corpo. 3. Il progresso della virtù. (27) Esaminati spesso se fai progressi nella virtù, soprattutto in ciò che riguarda l amore vicendevole e il desiderio di essere tenuto l ultimo di tutti. Ricordati che la tua virtù è molto debole se non sai superare le tue antipatie verso i fratelli. Se vuoi uno stimolo per migliorare, considera negli altri le virtù che mancano a te. Nel cuore sta la radice della virtù e del vizio. Quel che contamina l uomo sono i vizi del suo cuore (Mt 15, 18 ss). Se il tuo cuore sarà integralmente dedito a Dio, gli sarai gradito nonostante le tue miserie. 4. Perdona chi ti ha offeso. (28) Ricordati che non c è cosa che tanto generi vergogna in chi ha fatto del male, quanto vederti sopportare l offesa senza vendicarti. Questo atteggiamento fa del bene anche ai nemici, ti assicura la pace con tutti e infonde tanta gioia nel tuo spirito. Il miglior rimedio all offesa è l amore. Il perdono non è debolezza o indifferenza, è la vittoria del bene sul male, è l apertura di un nuovo rapporto di vita con chi ti ha fatto dei torti, è indice di animo nobile e grande, come la vendetta denota animo gretto e meschino. Sentiti bisognoso della misericordia di Dio e userai misericordia verso i fratelli. 5. La correzione dei tuoi difetti. (30) Oh la potenza della natura! Cercherai di soffocare un filo d erba ed esso crescerà anche in mezzo alle pietre. La natura corrotta preme continuamente e se la ragione non la rintuzza con altrettanta costanza finisce per essere attirata dalla sua parte. Le colpe commesse a occhi aperti inaridiscono il fervore che è la radice della vita spirituale. Se non farai conto dei difetti leggeri cadrai a poco a poco negli abusi più grandi. Non c è natura tanto difficile che con la grazia di Dio e l industria personale non possa venire domata. I buoni esempi di chi ti sta attorno accoglili come altrettante correzioni per le tue mancanze. 5/37

6. La correzione fraterna. (31) Cerca di avere per la sua debolezza quella comprensione che hai per la tua. Vale più una correzione amichevole che un rimprovero aspro. Astieniti di voler correggere i difetti di chi non è in grado comprenderli e rifiuta la correzione. E il cuore che va trasformato, e questo è un lavoro lungo, intimo e personale. (Ez 36, 26-27). 7. La castità del corpo. (32) Ti convertirai veramente a Dio quando ti distaccherai dalle leggerezze e dai piaceri dannosi e perversi di questo mondo. Se ti arricchirai della dolcezza della contemplazione si estinguerà in te la brama sfrenata dei godimenti. 8. La castità del cuore. (33) Dio permette certe tentazioni perché non ti levi in superbia. La castità ti libera il cuore per renderlo capace di un amore totalitario. Dio non può essere compreso da chi non è puro di cuore. All uomo puro e santo è dato di afferrare Dio. 9. Le ricchezze della povertà. (34) Mancando i beni esteriori, crescono quelli interiori, dai quali deriva all anima ben altra pace e sazietà. Quanto meno avrai in questa vita, tanto più facilmente possederai l altra. Se non desiderai cosa alcuna in questo mondo godrai tanta pace e sicurezza di spirito. Attaccati saldamente al desiderio dalla patria celesta e non sarai scosso dai turbamenti delle cose terrene. Non è l indigenza che ti salva, ma l accettarla con umiltà e pazienza dalle mani di Dio, confidando in Lui. Se sei privo di roba ma la desideri, proverai gli effetti della povertà ma non ne avrai la virtù. Se amerai Gesù non potrai fare ameno di amare la povertà. Se Gesù ti domanda qualche distacco non rifiutarlo. Nella povertà con lui godrai tanta gioia; nella ricchezza senza di lui patirai tanta tristezza. (Mt 19, 22). 10. La vera povertà in spirito. (35) La vera povertà in spirito consiste nel non desiderare nulla fuori di Dio, nel soffrire per amore di colui che tanto ha sofferto e mantenersi tranquilli nelle prove e nelle aridità. Beato te se sarai povero in spirito (Mt 5, 3): possederai la vera umiltà interiore e la semplicità del fanciullo; vivrai nella verità senza preoccupazione alcuna di apparire diverso da quello che sei. Dio, prima di darti i suoi tesori, ti fa toccare con mano la tua miseria, perché ti convinca che da te puoi fare ben poco e non ti debba inorgoglire. Gesù con l umiltà ha vinto la superbia del mondo. L amor proprio è come una nube che ti impedisce la conoscenza di Dio e di te stesso. Il tuo peggior nemico è l amor proprio, l attaccamento cioè alla stima di te stesso. Copri i difetti di tuo fratello con la considerazione dei tuoi peccati. L umiltà è nutrice della carità. Per questa via giungerai alla grande virtù di considerare gli altri migliori di te, e te il peggiore di tutti. 11. La virtù dell obbedienza. (36) Dopo aver rinunciato a tutti i beni che possiedi, preparati a rinunciare completamente anche alla tua volontà. Liberati dal suo peso. Il superbo non è mai obbediente. L obbedienza non sia per te una costrizione o una 6/37

sottomissione passiva, ma un atto di amore, una libera adesione al disegno di Dio che pone la tua vita al suo servizio. 12. La virtù della pazienza. (38) Se vuoi diventare persona spirituale, una delle principali virtù che devi esercitare è la pazienza. (1Tm 6, 11). La pazienza è dolce, la collera amara; la pazienza è forte, la collera debole; la pazienza seda l ira, la collera eccita le passioni; la pazienza genera pace, la collera suscita guerra; la pazienza è sapiente, la collera oscura la lucidità della mente e l acutezza del pensiero; la pazienza ti rende padrone di te stesso, la collera sconvolge le facoltà dell anima. Solo nella prova sperimenti il grado della tua umiltà e della tua pazienza. Con la pazienza conquisterai chi da un atteggiamento impulso sarebbe provocato al peggio. Finché non avrai nel tuo cuore i dolori, la povertà e i disprezzi di Gesù e non li soffrirai con pazienza amorosa, non credere di aver fatto molto progresso nella vita spirituale. 13. La dolcezza è una forza. (39) La virtù della dolcezza è forte per guadagnare gli uomini a Dio. Impara da Gesù la mitezza e l umiltà, e troverai riposo per la tua anima. (Mt 11, 29). Gesù è la rivelazione suprema della mitezza di Dio. (Mt 12, 18). 14. L arte di saper dialogare. (40) Solo se ti metterai al di fuori di te incontrerai l altro. Il tuo dialogare sia sincero: a qualsiasi genere di persone di quello che devi dire con bontà, schiettezza, semplicità, senza parole umilianti e offensive. Ti consiglio al riguardo di fare un patto con la tua lingua : non esca mai dalla tua bocca una parola quando il tuo animo è agitato. 15. Il valore del sorriso. (41) Impari a far felici quanti conosci. Più che riempire le tombe di fiori, riempi i cuori di amore. Sorridi anche a Dio, in amorosa accettazione della sua volontà. (Prv 17,22). Se tutta la tua persona irradierà gioia, serenità e pace, Dio si servirà di te per condurre a se la anime. Non saprai mai il bene che puoi fare con un semplice sorriso. 16. Ama il silenzio. (43) Parla pure quando la tua parola vale più del silenzio. Nel tumulto del mondo, non troverai Dio. Se parlerai molto con Dio, non sentirai il bisogno di parlare con gli uomini. Non c è ascolto senza silenzio. Sii affamato di silenzio per ascoltare Dio e penetrare sempre più a fondo nel suo essere infinito. Il silenzio è un grande amico di chi diffida di se stesso e confida in Dio. 17. La solitudine. (44) Non sei mai solo quando sei con Dio. (Gv 14, 23). Questo dolce ospite dell anima è di tale natura che vuol parlare al tuo cuore lontano dal tumulto del mondo. Non caricarti di tante faccende che non ti resti il tempo di raccoglierti in Dio. Se amerai veramente Dio ti sarà cara la solitudine. Due cuori che si amano antepongono a tutto la solitudine. 18. Felicità, gioia e tristezza. (45) Dio ti ha creato per comunicarti la sua felicità. Solo Dio può riempire il tuo cuore; non illuderti che lo possano fare le creature.. Esse sono come il cibo nei sogni, simile in tutto a quello della veglia, ma che non nutre i dormienti. Le promesse del mondo sono fallaci e piene di inganni. La felicità non consiste nell avere ciò che vuoi, ma nel volere ciò che hai. Dio nel tuo spirito 7/37

alterna con sapienza infinita la gioia allo sconforto perché non ti esalti la soavità dei suoi doni né ti deprima l asprezza della prova. L intima gioia che Gesù ti dona, nessuna te la potrà togliere. (Gv 16, 22). Per godere veramente la gioia non chiedergli di scendere dalla croce, ma di salirvi con lui. Ci sia in te una sola tristezza: quella di non essere santo. 19. Non insuperbirti per i doni di Dio. (47) Finché avrai troppa stima di te stesso e del tuo operato non sarai un buon servo di Dio. Ricordati che non puoi avere neppure un buon pensiero senza il suo aiuto. (Gv 15, 5). Come Gesù si servì di un po di fango per dare la vista a un cieco, così può servirsi di te, povera creatura, per dare la vista della fede a tante anime. (Gv 9, 6). Dio solo è santo. Bontà sua se vorrà farti partecipe della sua santità. Egli ti salva non per merito di opere giuste fate da te, ma in virtù della sua misericordia. (Tt 3, 5). 20. Tu sei nulla, Dio è tutto. (51) Quanto più penetrerai nell intimo della divinità, tanto più conoscerai di essere indegno poiché quanto più ti avvicini alla luce tanto meglio conoscerai le miserie che non sai di avere. Nella misura in cui conoscerai e amerai Dio diventerai vile a te stesso. Con la tua umile sottomissione a Dio fino alla morte realizzerai il suo disegno (Is 53, 4-10), e egli ti esalterà a suo tempo come ha fatto con Gesù. Come puoi dire di amare Gesù se non sai sopportare un disprezzo per amor suo che ne ha sofferti tanti per te. 21. Non trascurare l umiltà del cuore. (53) Se non ti meravigli della tua debolezza sei sulla via della vera umiltà. Come l acqua confluisce nelle valli, così la grazia dello Spirito Santo scende sugli umili. Come la superbia è il principio di ogni peccato, così l umiltà è il principio di ogni virtù. Non cercare di apparire perché Gesù potrebbe sparire. Non sei umile quando ti umilii, ma quando ti umiliano e lo sopporti per Gesù. Impara a conoscerti per quel niente che sei. Quando vedi un peccatore, di fronte alla sua miseria piangi la tua, poiché, se non sei già caduto, puoi ancora cadere nelle stesse mancanze. 22. L umiltà e la confidenza in Dio. (55) In un cuore pieno di se non c è spazio per accogliere il Signore. (Lc 1, 52-53). Umiltà e fede sono la terra fertile in cui Dio compie i miracoli del suo amore onnipotente. 23. Aiuta il fratello nel bisogno. (59) Tu che onori il corpo di Gesù sull altare, non permettere che sia oggetto di disprezzo nei poveri sue membra. Che vantaggio può ricavare Gesù la mensa del sacrificio è piena di vasi d oro mentre egli muore di fame nella persona del povero? Mentre adorni l ambiente del culto, non chiudere il tuo cuore al fratello che soffre. Veramente povero è colui che non trova che lo ascolta. 24. La carità è il sole delle virtù. (61) C è una cosa sola grande nella vita: quello che fai per amore. La carità ti fa accettare gli altri come sono, anche con i loro difetti. Per vivere nella fraternità interpreta nel miglior modo possibile quel che vedi fare dal tuo prossimo. Guarda le azioni altrui per notare le virtù, e mai i difetti. Dal calore si argomenta la presenza del sole; dalla carità si argomenta la presenza di Dio nella tua anima. L amore verso il prossimo deriva dall amore di Dio. Quanto più amerai Dio tanto più ti affliggerai di vederlo offeso, e quanto più amerai il prossimo tanto più ti affliggerai per la sua rovina. Il sentirsi disprezzato demoralizza e ferisce il cuore. Tieni lontano da te questa grave mancanza. Che nessuno abbia da soffrire per colpa tua. 8/37

25. Mostra con le opere il tuo amore. (64) Se farai qualche opera buona, cerca di dimenticarla, o se vuoi, ricorda i difetti con cui l hai compiuta. La tua più grande consolazione sia quella di vedere gli altri avvantaggiarsi per mezzo tuo. Dimostra con la tua condotta che Dio è amore e che aderendo a lui si impara da amare. Ama il tuo fratello per amore di colui che lo ha creato. Vedi in tutti Gesù e avrai per tutti rispetto e amore. Fa che attraverso il tuo cuore Gesù possa continuare a manifestare al mondo il suo amore. 26. Amore disinteressato. (66) Troppo spesso, poi, tratti il tuo simile come un oggetto che serve. Quando non ti fa più comodo te ne liberi come faresti con un oggetto inservibile. L ingratitudine non chiuda il tuo cuore, né l indifferenza lo stanchi. Dopo aver usato la carità rientra nell ombra senza dire nulla di quanto hai compiuto. Abbi il coraggio di amare anche se non sei amato. 27. Non essere giudice severo del tuo fratello. (69) Se Dio avesse dato agli altri le grazie che ha dato a te, sarebbero migliori di te. Chi può avere la certezza che una persona, ieri peccatrice, lo sia anche oggi? Non considerare con occhio umano coloro che avvicini; amali tutti in Cristo Gesù. Guardati del criticare il tuo fratello nell intimo del tuo cuore, come ti guardi dal fuoco. Non essere di coloro che si ritengono i soli perfetti. Considera quanto sei lontano dalla perfezione (Mt 7, 3-4) e sarai più comprensivo col tuo prossimo. 28. Non preoccuparti del giudizio degli uomini. (71) Non meravigliarti se dicono male di te. Pensa che cosa hanno detto di Gesù! Riflettendo alle ingiurie da lui subite, dovresti confonderti nel vederti oggetto di stima. Se cercherai la gloria fugace del mondo, perderai quella eterna di Dio. Sei quello che sei davanti a Dio. Non avvilirti se ti vedrai ignorato e disprezzato da coloro con i quali convivi. Nessuno è profeta nella sua patria. Anche Gesù fu cacciato dalla sua città (Lc 4, 29). 29. La fede ti unisce a Dio. (74) La fede è un adesione ferma e affettuosa alla verità che Dio ha rivelato per mezzo del suo Figlio. Ferma perché Dio non cade in errore; affettuosa, perché aderisce alla parola di un Padre. Dio trascende ogni intelletto. Solo con la fede puoi avvicinarti a lui. (Eb 11, 6), poiché egli si comunica all anima nell oscurità della fede. Il tempo della fede è come quello della semina. Non perderti d animo; persevera perché tu possa mietere dove hai seminato. Se sarai ricco di fede e di speranza, Dio stesso, che esalta gli umili (Lc 1, 52), farà di te grandi cose (Lc 1,49). La partecipazione dello Spirito Santo ti sarà concessa da Dio in proporzione della tua fede. Ricordati che anche i demoni credono (Gc 2, 19). Crederai davvero se metterai in pratica con la tua vita la verità in cui credi. (Tt 1, 16). Molti abbandonano la vera religione perché la vita dei credenti non è coerente con la loro fede. E meglio essere cristiano senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo. 30. La tua speranza in Cristo. (77) Non basta che tu abbia il cuore spezzato per entrare nel regno. Vi sono lacrime di disperazione più pesanti delle pietre tombali, che impediscono ogni risurrezione. La tua sofferenza non è valida se non è sofferenza con Cristo. Se troverai antipatia, odio e disprezzo presso qualcuno, senza darne occasione, consolati; anche il Signore e i santi li hanno trovati. Almeno in questo sei simile a loro. 9/37

31. Le incomprensioni e gli oltraggi, fonti di meriti e di purificazione. (79) Dio si serve anche di chi ti fa soffrire, come strumenti per metterti alla prova. Solo se sarai passato attraverso la prova Dio si servirà di te per realizzare i suoi disegni. Se tu sapessi quanto Dio ti ama, saresti ugualmente disposto a ricevere dalla sua mano le consolazioni e le pene. Le prove di questa vita sono segni dell amore di Dio per te e della sua volontà di salvarti. In quale altro modo potrebbe dimostrarti un amore maggiore, se non riservando per te quello che ha voluto per il suo Figlio? Se devi morire come il chicco di grano è perché tu produca molto frutto. (Gv 12,24). Beato te se sarai corretto da Dio (Gv 5,17), poiché Dio corregge che ama, come il padre il figlio prediletto (Prv 3, 12). Egli sovente cosparge di amarezza le tue delizie per indurti a cercare la vera delizia. Sii paziente nelle vicende dolorose, perché col fuoco si prova l oro, e gli uomini bene accetti nel crogiuolo del dolore. (Sir 2, 5). 32. I benefici del dolore. (81) Il dolore ti induce alla riflessione. Se non sarai passato dalla scuola del dolore, sarai come un analfabeta davanti il libro della vita. La vita è un crogiolo dove si formano le anime per il cielo. Nell avversità custodisci meglio i doni che facilmente perderesti nella prosperità. Diventi saggio nella pena, dopo essere stato stolto nella colpa. Nel dolore apri quegli occhi che tenevi chiusi nei piaceri. La tribolazione conduce sovente al timor di Dio coloro la prosperità aveva reso superbi e audaci. La sofferenza educa lo spirito (Dt 8, 5; Prv 3, 11), espia il peccato (Is 40, 2), prova i servi di Dio (Gn 22), è strumento di redenzione (Es 17, 11). Oh, di quale utilità e profitto è la sofferenza accettata per amore di Dio! Se il granello di frumento non muore, non può dare frutti (Gv 12, 24). E tu forse pretendi il miracolo di produrre frutti senza morire? Se ti pare di essere buono a nulla, offri almeno a Dio le tue sofferenze. Il soffrire passa, ma l aver sofferto dura sempre. La testimonianza della tua fede è assai maggiore nella sofferenza che nell azione. 33. Il mistero del dolore. (83) Vi sono della prove nella vita che ti pongono di fronte a un vuoto senza fondo, mentre il tuo cuore è tanto bisognoso e assetato di pienezza. In simili prove non allontanarti ma avvicinati a Dio poiché lui solo può colmare il tuo cuore che egli ha fatto per se. Il dolore è un grande mistero come l amore: senza amore non puoi vivere, senza dolore non puoi amare. Quanto è difficile comprenderli dramma del Dio-Amore e quello del tuo dolore! Nello smarrimento della prova sappi trovare la forza di dire a te stesso: Dio sa quello che fa. Visto alla luce dell eternità il dolore non è deprimente. Se veramente ami Dio, saprai rendergli grazie anche sotto i colpi dei flagelli. Per chi ama Dio, la prova si muta in occasione di virtù. La sopportazione dei tuoi mali è l offerta più degna che puoi presentare a colui che ti ha salvato soffrendo. E necessario che tu entri nel regno dei cieli attraverso molte tribolazioni (At 14, 22), poiché al di fuori della croce non c è altra via per salire lassù. 34. Il laccio del denaro. (86) Quanto più sarai illuminato da Dio, tanto più i beni della terra ti sembreranno spazzatura, e comprenderai la grande miseria di fermarti in essi. Il denaro è la falsa moneta della felicità; ti potrà dare giorni di gioia, ma non la pace e la felicità. Beato te se non cadrai nel laccio teso dall amore dei beni temporali e dalla bramosia di aumentare le tue sostanze nel mondo, ma desidererai unicamente e ardentemente arricchirti dei tesori celesti! 35. La vera ricchezza. (87) La vera ricchezza non consiste in quel che possiedi fuori di te, ma in quello che possiedi dentro di te; non in quello che hai, ma in quello che sei. Sarai signore non per 10/37

abbondanza dei tuoi beni ma per la ricchezza del tuo animo. Le ricchezze sono come l acqua del mare: più ne bevi, più hai sete. Il gran male non sta nella ricchezza ma nel renderti schiavo della medesima. Se vivrai intensamente la tua unione con Dio, egli ti imprimerà nell anima una persuasione profonda della nullità delle cose terrene. Quanto più progredirai in questa unione tanto meglio comprenderai che tutto al mondo, tranne l eterno, è vano (Sap 5, 10-11). Ricordati che è meno di niente tutto ciò che passa. Miserevole schiavitù è voler trattenere cose che fuggono, fondare la felicità su cose instabili, desiderare cose che passano e non voler passare insieme con esse.. Resta libero solo chi calpesta i desideri terreni e non cerca le cose di questo mondo. 11/37

Parte terza: Vita interiore e unione dell anima con Dio 1. La vita interiore. (89) La vita interiore non è una semplice virtù, ma una maniera di essere e di agire che dà a tutte le tue virtù il loro pregio e valore. Se crederai con viva fede che Dio abita in te e in ogni istante del giorno e della notte, e riceverai come derivanti dal suo amore ogni gioia e ogni dolore, farai della tua vita un cielo anticipato. In questo cielo della tua anima procura di imitare l occupazione incessante dei santi nel cielo della gloria. In mezzo a tutti i tuoi impegni sappi coltivare il silenzio interiore, quello che ti mette facilmente a contatto con Dio. Solo il timore di perdere Dio e la sua grazia ti potrà ancora dar pena. La libertà di spirito consiste nel trovare Dio in ogni cosa; il resto schiavitù di spirito. Sopra tutti i tuoi desideri stia quello di possedere Dio, e sopra tutti i tuoi timori, quello di perderlo. Tutto ciò che non è spirituale è soggetto a corruzione terrena. (Gal 6, 8). Il tuo più grande impegno sia quello di coltivare l unione con Dio. Sii anima di vita interiore poiché nell interiorità del tuo spirito troverai la via che conduce a Dio. Nella via dello spirito quanto più camminerai, tanto più acquisterai forza e vigore. La vita che non perisce, ma che vale la pena di vivere, è la vita interiore, la vita sopranaturale, la vita divina che si identifica poi col fine ultimo. Ciò che più ritarda il tuo profitto spirituale è l occuparti in mille cose inutili. Custodisci il tuo cuore, prestando attenzione a ogni suo moto e a tutto ciò che avviene nel tuo interno, perché la tua condotta sia regolata dallo Spirito di Dio. Tutto ciò sarà per te sorgente di un intima pace interiore. Nelle consolazioni e nell aridità, la vera devozione consista nell abbandono alla volontà di Dio. 2. La vita spirituale e la vera devozione. (93) Se vuoi essere una persona spirituale, senti bassamente di te stesso, e non desiderare che gli altri facciano alcun conto di te. La vita spirituale consiste nella conoscenza della grandezza di Dio e della tua nullità; nell amore di Dio e nel disprezzo di te stesso; nella rinuncia alla tua volontà per sottometterla a quella di Dio. Molti recitano tante preghiere ma pochi sono anime di preghiera. La parola di Dio è spirito e vita. (Gv 6, 63). Se vuoi entrare nel vero gaudio dello spirito, distaccati dal piacere delle cose esteriore e visibili. Se ti abitui al sapore della devozione sensibile non potrai passare al vero diletto spirituale, che si prova nella nudità dello spirito, mediante il raccoglimento interiore. Forse onori Dio con le labbra mentre il tuo cuore è lontano da lui. (Mt 15, 8 9). I libri spirituali, soprattutto quelli scritti dai santi che hanno sfidato i secoli, costituiscono per l anima un nutrimento tanto necessario come il cibo materiale per il corpo. 3. La retta intenzione. (95) Beato te se cercherai Dio con semplicità di cuore e purezza di intenzione, perché vivrai nella sua intimità.( Mt 5, 8; Sap 1, 1).Se credi che c è un Dio, non puoi fare altro che vivere solo per lui. Che incidenza avrà per l eternità la giornata che trascorri? Solo quello che avrai fatto per amore di Dio rimarrà, tutto il resto andrà perduto. Anche la più piccola azione fatta per amore di Dio, è preziosa. Quando Gesù fa sentire la sua voce fa compiere le azioni più eroiche con la massima semplicità. 4. Il dono dell orazione e dell umiltà. 97) Carico di terra come sei, è assurdo pretendere di volare se Dio no te ne dà l aiuto. Desiderare delle grazie speciali di orazione è mancanza di umiltà. Non atteggiarti a contemplativo o carismatico. L umiltà ti sarà di maggior profitto. Quando la tua anima sarà ben consolidata nell umiltà Dio ti condurrà nel deserto. Ciò che giove alla tua salute 12/37

spirituale, non tu lo conosci ma il medico divino che ha cura della tua anima. I favori dell orazione sono un puro dono di Dio. Se non è lui a darteli, non li potrai avere neppure morendo di desiderio. Non pensare di essere migliore degli altri se sei favorito da speciali grazie di orazione. Il dono della preghiera non si fonda sui tuoi meriti ma sulla misericordia di Dio. 5. Il discernimento. (98) Sforzati di perseverare nella pazienza, considerando quanto sei misero senza l aiuto di Dio Lo studio della consolazione e della desolazione è meraviglioso e delicato, esso suppone una certa maturità addestrata a distinguere ciò che è buono di ciò che è cattivo (Eb 5, 14). In tutte le situazioni della tua vita, anche nella più tristi, cerca di reagire intensamente alla desolazione, procura invece che ti accompagni sempre nell intimo del tuo animo la consolazione spirituale (At 5, 41), è questo un elemento vitale che dovrebbe permeare tutta la tua vita. Apriti, per quanto è possibile, a questo dono di Dio, che Gesù ha chiesto al Padre per i suoi discepoli prima di lasciare il mondo (Gv 17, 13); vedi in esso uno strumento provvidenziale per la manifestazione, prima, e per la conferma, poi, della volontà di Dio. La consolazione libera e soave è l linguaggio di Dio nei tuoi riguardi; non fare nulla di cui non abbia la sua particolare approvazione. Oh, potessi tu vivere la spiritualità della consolazione! Anche nelle prove potessi esclamare come San Paolo: Sono pieno di consolazione, mi sento traboccare di gioia in ogni nostra tribolazione. ( 2Cor 7, 4). 6. Modo di fare una buona scelta. (99) Per fare una buona scelta devi avere presente anzitutto il fine per cui sei stato creato: la gloria di Dio e la salvezza dell anima. Devi avere anzitutto ben presente la materia su cui vuoi fare la scelta, devi essere inoltre nell assoluta indifferenza su ciò che vuoi scegliere, seguendo solo quello che ti sembrerà meglio per la gloria di Dio e la salvezza dell anima. Ti raccoglierai quindi in preghiera chiedendo a Dio che voglia infondere nel tuo spirito la sua sapienza (Sap 9, 1-6) perché tu sappia scegliere ciò che gli è gradito (Sap 9, 10) e torni alla sua maggior gloria. Solo alla luce della fede e della preghiera potrai scoprire la divina volontà. Pensa inoltre cosa avresti voluto scegliere quando ti troverai in punto di morte o davanti al giudizio di Dio. Potesse la tua scelta meritare da Gesù l elogio che egli rivolse a Maria, sorella di Lazzaro: Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta. (Lc 10, 42). 7. La chiamata del Signore. (100) Una sola parola di Dio fatta sentire interiormente all anima può apportarle un bene maggiore di quanto essa ne abbia avuto in tutta la vita. La perla più preziosa che tu possa trovare è la conoscenza della tua vocazione. Ben poco valgono le creature con le loro opposizioni quando vuole un anima per se. Vivi intensamente tutti i giorni che Dio ti concede, senza pensare al domani. (Mt 6, 34). Ogni giorno che trascorre è un passo in avanti verso la meta eterna. 8. La ricerca sincera della verità. (102) Se cerchi la verità con cuore sincero, sia pure inconsciamente, vai alla ricerca di Dio che è verità (I Gv 5,6), e vuole che tutti gli uomini arrivino alla sua conoscenza. I Tm 2, 4).Non cercare te stesso ma la verità. La verità entra nella tua vita quando dalla testa passa al cuore. Ritieni donato a te quello che altri diranno meglio di te. Ciascun può divenir strumento della verità. Essa può essere manifestata per mezzo tuo a un altro, o per mezzo di un altro a te. Accogli la luce da qualunque fonte essa venga. Quando ami l idea degli altri non perché è tua ma perché è vera, tu ami né la tua né la loro verità ma un bene comune a tutti gli 13/37

uomini amanti della verità. 9. Il tesoro della grazia. (103) La grazia è la vita di Dio in te. Abbi una stima illimitata del tesoro della grazia. Ogni volta che ti appoggi solo su te stesso e conti sulle tue forze, cadi miseramente. La confidenza in te stesso è il segreto della tua debolezza e della tua caduta. La confidenza nella grazia è il segreto della tua forza e della tua vita spirituale. Ricordati che la vera vita è quella dello spirito. Nei tuoi rapporti umani ricordati che la grazia non sminuisce e tanto meno distrugge la natura, ma la nobilita e la potenzia, sconfinandola nel divino. Ciò che deriva dalla sola natura non può avere valore sopranaturale. 10. Il sacramento della tua adozione divina. (104) La fede è la radice della tua giustificazione e il principio della tua vita cristiana. Senza la fede non puoi piacere a Dio. Per te che credi, Gesù aggiunge il battesimo come condizione dalla tua incorporazione in lui. Te lo assicura egli stesso. Se crederai e sarai battezzato sarai salvato (Mc 16, 16). L acqua ha rigenerato la tua anima per virtù dello Spirito Santo. Il battesimo della sofferenza di Cristo ha dato valore al tuo battesimo (2Cor 1, 22; 5, 5). Come Gesù è uscito libero dal sepolcro, così tu sei uscito dal fonte battesimale purificato, adorno, per virtù dello Spirito Santo, della grazia col suo corteggio di virtù e di doni, tempio della Trinità, oggetto della compiacenza divina. L adozione divina che ti fu data nel Battesimo è la grazia iniziale dalla quale ti derivano tutte le altre. Ricordati che strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del regno di Dio. 11. Il desiderio della santità. (105) Ogni giorno comincia con fervore a essere tutto di Dio come se per il passato non avessi fatto alcun bene. Il giorno in cui sarai soddisfatto di te stesso non farai più alcun progresso spirituale. Nella misura in cui ti avvicinerai a Dio avvertirai sempre più la distanza che ti separa dall ideale. Tu solo puoi essere il tuo vero nemico. Solo Dio è santo. La santità è la partecipazione della vita divina per mezzo della tua unione con Cristo. Senza di lui la tua anima sarà arida come terra senz acqua (Is 30, 23). Lasciati condurre da Dio e non pretendere di giungere all unione divina secondo i tuoi piani. Se preferisci camminare a modo tuo, Dio ti lascerà nella tua mediocrità. Arrenditi completamente ai misteriosi disegni di Dio. Procura di non ricevere invano la grazia di Dio (2Cor 6, 1). 12. La tua santificazione è un dono do Dio. (106) Solo Dio è santo. La santità è la partecipazione della vita divina per mezzo della tua unione con Cristo. Senza di lui la tua anima sarà arida come terra senza acqua. Lasciati condurre da Dio e non pretendere di giungere all unione divina secondo i tuoi piani. Se preferisci camminare a modo tuo, Dio ti lascerà nella tua mediocrità. Arrenditi completamente ai misteriosi disegni di Dio. Non voler, tuttavia, camminare più velocemente della grazia; non si diventa santi tutto d un tratto. Quando avrai fatto tutto il possibile per l acquisto della santità ritieniti servo inutile, poiché sei chiamato a essa non secondo le tue opere ma secondo il disegno di Dio. Chiedila quindi ogni giorno allo Spirito Santo perché la tua purificazione è frutto dello Spirito (Gal 5, 22). E una partecipazione alla vita di Dio; è un dono del suo amore. Procura di non ricevere invano la grazia di Dio (2Cor 6, 1). 13. La santità consiste nell amore. (107) La santità non consiste in cose straordinarie o nel fare miracoli; la grandezza che Dio opera nelle anime sono semplici. La santità consiste nell amore, poiché il dono che Dio concede all anima che vuole attrarre alla santità è l amore; l amore è la più grande 14/37

partecipazione alla vita di Dio. Il santo è una persona innamorata di Dio; la sua mente e il suo cuore sono sempre rivolti a lui. Con l occulta grazia di Dio crescerai gradatamente nel suo amore e giungerai alla perfezione dell amore quando ti sarai staccato totalmente di te stesso. Abbi una volontà incrollabile, sincera e operosa di non rifiutare nulla a Dio, di star pronto a qualunque esigenza del suo divino servizio. Abbandonati nelle mani del Signore perché faccia di te ciò che più gli aggrada. Dio ti ha troppo amato perché tu debba giocare al risparmio con lui. Sei stato creato per essere un riflesso di Dio (Gn 1, 26; Rm 8, 29). Credi a Dio e lasciati conquistare da lui. La tua santificazione non consiste nel fare cose grandi ma nell accettare la volontà di Dio fin nelle più piccole cose. L amore è l anima della santità alla quale sei chiamato. La via per giungere è l abbandono totale alla volontà di Dio. Fiorisci e da frutti dove il Signore ti ha seminato. Fai fruttare la moneta che Dio ha posto nelle tue mani. Dovresti essere pieno di confusione, pensando alle grazie che Dio ti ha concesso e che di continuo ti concede e allo scarso profitto che ne hai tratto. Lo scopo della tua esistenza è la tua santificazione, il tuo destino la vita eterna. Tutto il resto è vanità. La grazia perfeziona la natura, non la sopprime. Tra Dio e i santi si opera una specie di identificazione che è l effetto dell amore. 14. Vivi una volta sola, vivi da santo. (108) Pensa sempre alle virtù che ti mancano, non a quelle che hai. Quanto più ti accosti alla fine della tua vita tanto più forzati di crescere nel fervore. Sei stato creato per essere un riflesso di Dio (Gn 1,26; Rom 8, 29). Credi a Dio e lasciati conquistare da lui. Non soffocare in te quegli ideali che ti invitano a spendere la vita per qualche cosa che vale e che non delude, per traguardi lontani e affascinanti. Ti prego, non seppellire questo sogno. Anche se rimarrà solo nella tua mente e non sarà diventato la tua storia, non l avrai coltivato invano. Gesù ti esorta a nutrire in te la nostalgia dell infinito, a emulare la perfezione di Dio (Mt 5, 48). La tua santificazione non consiste nel fare cose grande ma nell accettare la volontà di Dio fin nelle più piccole cose. L amore è l anima della santità alla quale sei chiamato. La via per giungere all abbandono totale alla volontà di Dio. Oh, potessi tu non aver altra tristezza se non quella di non essere santo! 15. Chi si è consacrato a Dio deve tendere alla santità. (109) Molti si incamminano a grandi passi per la via dalla santità, ma poi non sono costanti. Mettono mano all aratro, ma poi guardano indietro (Lc 9, 62). L occupazione più grande che puoi esercitare su questa terra è quella di tendere alla santità. La méta della santità è il più grande tesoro dell anima, la più alta aspirazione umana. Fiorisci e da frutti dove il Signore ti ha seminato. Per poter dare devi avere; per rendere santi gli altri devi esserlo tu. Solo se avrai fatto l esperienza personale di Dio potrai trasmetterla agli altri. Fai fruttare la moneta che Dio ti ha posto nelle tue mani. Dovresti essere pieno di confusione, pensando alle grazie che Dio ti ha concesso e che di continuo ti concede e allo scarso profitto che ne hai tratto. Oh, quanto pochi sono i santi perché troppi sono coloro che non sanno staccarsi da se stessi e dalla terra! Lo scopo della tua esistenza è la tua santificazione, il tuo destino la vita eterna. Tutto il resto è vanità. Ti illudi, mio caro, se pensi di farti santo con la recita di molte preghiere e rifiuti un favore che potresti fare a chi te lo chiede. La grazia perfeziona la natura, non la sopprime. Tra Dio e i santi si opera una specie di identificazione che è l effetto dell amore. 16. Coltiva in te l anelito delle vette. (113) Su di te c è un disegno di Dio, Hai in te il germe dell infinito. Non chiedere nulla, accetta tutto. Armati della preghiera e abbraccia il mistero della sofferenza, senza suonare la tromba davanti a te (Mt 6, 2). La vera vita non può essere che quella interiore, la vita 15/37

soprannaturale, la vita divina piena di immortalità (Sap 3, 4) che si identifica col tuo ultimo fine. 17. La sublime poesia del donare. (114) Sentiti fratello di tutti, e tutti abbraccia in Dio, superando ogni simpatia o antipatia. Non preoccuparti di quello che devi fare per il bene degli altri, solo non lasciarti sfuggire giorno per giorno con generosità le occasioni che il Signore ti manda. La tua felicità è risposta nel bene che farai, nella gioia che diffonderai attorno a te, nel sorriso che farai fiorire, nelle lacrime che avrai asciugato. C è più gioia nel dare che nel ricevere. (At 20, 35). Pensa prima agli altri; poi a te stesso. Esci da te stesso per metterti tutto a disposizione degli altri; nulla ti farà tanto bene come fare del bene. Non ti capiti la sventura di aver più scienza che carità. Abbi la capacità di metterti nei panni degli altri. 18. Dio ti è sempre presente. (115) Dio è con te, anche se tu non sarai con lui. Egli ti è vicino, anche se tu ti troverai lontano da lui. Egli non abbandona te, anche se tu abbandoni lui. E dentro di te,, anche se tu sarai fuori. Pensa sempre a te, e continuamente ti benefica, anche se tu non ti ricordi di lui. Come l uccello, ovunque voli, trova sempre l aria, così tu ovunque vada, troverai sempre Dio presente. Colui che è dappertutto, dove non è? Non riempie forse Dio il cielo e la terra? (Ger 23, 24). In lui vivi, ti muovi e esisti (At 17, 28). La presenza di Dio è la più reale di tutte le presenze; senza di lui tutto sarebbe nel nulla. Dio è presente a te di te stesso. Dio è spirito e ciò che è nascosto nel profondo del tuo animo lo conosce più chiaramente di qualsiasi realtà materiale. No v è mezzo migliore per vincere le tentazioni che il ricordo della presenza di Dio. Se ti diventerà familiare la sua presenza ti guarderai dal fare ciò che gli dispiace. (Tb 13, 8). Non vedendo Dio con gli occhi, ne perdi troppo spesso la memoria e ti comporti come se fosse lontano. Ricordati che non sei mai solo. 19. Vivi alla presenza di Dio. (116) In mezzo alle tue occupazioni, di tanto in tanto ritirati in te stesso e, sia pure di sfuggita, ricordati dell ospite che hai in te. Se farai l abitudine, egli ti si farà sentire presente. Lo stare alla presenza di Dio col tuo cuore, anche senza dirgli nulla con le labbra, è perfettamente orazione (Gv 17, 1). Per vivere l unione con Dio o godere della sua presenza, rinunci per amore suo a tutto ciò che non è lui, vivi come se non esistesse al mondo che tu e lui. Cerca di pensare spesso a Dio e gusterai la sua dolce compagnia. Se vuoi godere in questa vita la pace del paradiso, abituati al colloquio familiare, umile e amoroso con lui. Oh quale gioia essere da solo, tu e il tuo Dio, nella cella del tuo cuore, senza che nessuno ti disturbi! Qualunque sia l affetto che devi portare al tuo prossimo, nulla deve uguagliare l incomparabile gioia di trovarti a tu per tu col Signore. Se il Signore è vicino, di che cosa devi preoccuparti? Accanto a Dio troverai una pace profonda e imperturbabile. (Sal 16, 11). Ti conceda Dio che la sua presenza nella tua anima non sia solo una verità di fede, ma una realtà divina immensamente sperimentata. Senti il bisogno della solitudine per gioire della sua presenza. O sommo mio Creatore, tu sei ovunque. Sei intorno a me, sei dentro di me, e io sono così distratto! Fa che conservi amorosamente, nella tranquillità del mio animo, la percezione della tua presenza. 20. I disegni di Dio sulla tua vita. (117) Quando Dio si mette decisamente al timone della tua vita,la prima cosa che fa è quella di sconvolgere i tuoi piani. A volte egli suscita delle tempeste contro di te per infrangere i tuoi disegni e condurti là dove egli vuole. (Gio 1). Dio che ha contato i capelli del tuo capo (Mt 10, 30), dirige il cammino della tua vita con bontà e provvidenza. I suoi disegni, infinitamente 16/37

sapienti, spesso sono in contrasto coi tuoi. A te pare che egli non abbia cura di te, ma col tempo, forse su questa stessa terra, sicuramente in cielo, vedrai come la mano di Dio ti ha guidato con amore e sapienza. Spesso Dio ti vuole in quelle cose che tu non vorresti fare, nel luogo dove tu non vorresti stare o andare; legato a questa volontà divina sta il segreto della riuscita. Non credere che Dio ti abbia dimenticato perché non agisce come tu desidereresti. Dio non si disinteressa dell uomo che con amore ha creato. Egli si serve anche delle macchinazioni degli uomini per attuare i suoi disegni di amore sopra di te. Dio sa adoperare anche il male dei reprobi a sostegno dei suoi eletti. Se tu non porrai ostacoli, Dio si servirà di te per compiere le sue opere; prima però ti metterà alla prova con molte croci e contraddizioni. Sappi tuttavia che se si tratta di opere di Dio le prove non serviranno che a farle crescere e ingrandire maggiormente. Affidati con fede ai voleri di Dio; distaccati dalle creature e rimettiti in tutto nelle sue mani, poiché egli sa meglio di te quello che ti conviene. Il Signore non abbandona chi desidera servirlo. Attendi a compiere la volontà divina, per non rendere vano il disegno di Dio (Lc 7, 30) che mira a divinizzarti in Cristo. Non volere investigare gli occulti disegni di Dio secondo le tue cieche vedute. Potresti essere tentato di ritenere crudeltà ciò che è pura misericordia. Le vie di Dio non vanno discusse ma adorate. Che io sia uno strumento docile nelle tue mani. 21. Dal Signore sono diretti i passi dell uomo. (118) Dio, nelle sua bontà onnipotente, si prende cura di te come se dovesse badare a te solo, e si prende cura di tutti come di ciascuno. Le mani di Dio, nel segreto della sua provvidenza, non abbandonano la tua anima, perché dal Signore sono diretti i passi dell uomo(sal 37, 23; Prv 20, 24). Dio da tutta eternità, prima che il mondo fosse (Gv 17, 5), ha pensato a te, perché tu diventassi partecipe della sua felicità. Ricordati che tutte le strade della tua esistenza, anche le più tortuose e oscure, ti conducono a lui. Nulla ti succede senza che Dio lo voglia. E un mistero la mano di Dio che esalta, abbatte e consola. Dio non compie miracoli nel dirigere la tua vita, egli si serve delle cause dipendenti dalla volontà degli uomini o dalla natura; ti dà però l aiuto per ricavarne profitto. Se Dio vorrà che tu compia un opera te ne darà la possibilità; e se non te la darà, vorresti tu essere più zelante e sapiente di Dio? Fidati più di Dio che di te stesso. Anche se ti agiti, sappi che solo Dio ti governa. Non aver fiducia nei tuoi personali desideri, poiché misera è la sapienza dei mortali e incerta la loro previsione (Sap 9,14). Se vuoi che Dio si serva di te per compiere le sue opere, considerati strumento umile, vile e inutile nelle sue mani, convinto che senza di lui non puoi fare nulla (Gv 15,5). 22. Le opere tue e quelle di Dio. (119) Non aver fiducia nei tuoi personali desideri, poiché misera è la sapienza dei mortali e incerta la loro previsione (Sap 9, 14). Chiedi piuttosto a Dio che voglia per te quello che li piacerà di volere. Dio a volte ritira alquanto la sua mano per lasciarti a te stesso e farti comprendere che il fervore che ti animava per il passato non era venuto da te. Se vuoi che Dio si serva di te per compiere le sue opere, considerati strumento umile, vile e inutile nelle sue mani, convinto che senza di lui non puoi fare nulla (Gv 15, 5). 23. L opera che Dio tu ha dato da compiere. (120) Diffida dei tuoi piani architettati a tavolino. Le cose che veramente riescono sono quelle che nascono spontaneamente dalle situazioni concrete. Vero sapiente è colui che sa raccogliere tutte le sue forze attorno a un opera da realizzare a lunga scadenza nella sua vita. Più che aspirare a fare cose straordinarie, sforzati di renderti perfetto in quello che Dio vuole da te. Non affliggerti se le cose non vanno secondo i tuoi piani; può darsi infatti che dove temi una perdita, la gloria di Dio ne abbia molto vantaggio. 17/37

24. La volontà di Dio sia la tua volontà. (121) Tutto ciò che chiami male, è bene, se lo prendi dalle mani di Dio (Am 3, 6; Sir 11, 14). Annega ogni tuo volere nella dolce volontà di Dio. Non temere di volere ciò che Dio vuole, né credere che non sia la sua volontà ciò che non si adatta al tuo gusto. Se sarai veramente preso dall amore di Dio, non potrai voler altro che ciò che egli vuole. La tua volontà si perda in quella di Dio: tra te e lui vi sia identità di affetti, di desideri e di sentimenti. Se ti accosterai a Dio diventerai un solo spirito con lui (I Cor 6, 17) e conoscerai la sua volontà. Non puoi fare dono più caro a Dio che consegnandoli la tua volontà: con questa consacrazione non doni qualcosa di tuo ma tutto te stesso. A ogni istante della tua vita sei costantemente a un bivio: tu o Dio; la tua volontà o quella di Dio. Cerca di fare quello che la volontà di Dio ti impone nell attimo presente senza inquietarti per l avvenire. Dio è padre, Dio è amore, non puoi temere che la sua volontà sia male per te. Nulla accade a caso; tutto ciò che accade nel mondo rientra nei piani divini con i quali Dio raggiunge i suoi altissimi fini. 25. La volontà di Dio nelle tribolazioni. (122) Se ami Dio, amerai la sua volontà, e godrai nello spirito anche in mezzo alle avversità. Nelle strettezze delle prove e del dolore non desistere dalla preghiera finché la tua volontà non si conformi a quella di Dio. Getta in Dio la tua ansietà e egli avrà cura di te (I Pt 5, 7). Non lasciarti prendere dalla voglia di liberarti dalle cose penose che sostieni con animo paziente. Rimettiti invece alla volontà del Signore. Anche se la colpa di chi ti oltraggia è contraria alla volontà di Dio, egli se ne servirà per il tuo bene e la tua salvezza. Il Signore non vuole il peccato del tuo persecutore, ma che tu soffra la persecuzione. E Dio che dà, è Dio che toglie; il calice dell amarezza ti è dato da Dio (Gv 18, 11). Beato te se sarai sempre rassegnato alla divina volontà. Oh, se tu sapessi scoprire e amare la volontà di Dio anche nelle tribolazioni e ravvisare in esse il suo amore di Padre! Considera la tua vita come una nave al cui timone è Dio. Poco ti importi sapere dove egli ti vorrà condurre, se in un luogo di gioia o di dolore. 26. La volontà di Dio e la tua santificazione. (123) Ciò che rende perfetto dinanzi a Dio non sono le parole ma il vero desiderio di fare tutta la sua volontà. Solo se farai la volontà di Dio entrerai nel regno dei cieli. ( Mt 7, 21). Desidera di essere ciò che Dio vuole che tu sia. Quanto più l anima, distaccandosi da se stessa e dalle tutte creature, conforma la sua volontà a quella di Dio, tanto più progredirà nel suo amore e si trasformerà in lui. Avrai raggiunto una grande perfezione se non sarai più di te stesso ma solo di Dio e lascerai che egli disponga di te come cosa propria, e non ti curerai d altro. Convinciti che tutto ciò che capita è disposto dalla volontà di Dio perché tu ne ricavi profitto. E che cosa altro vuole Dio se non la tua santificazione? E tutto buono ciò che Dio vuole. Quando vuoi ciò che Dio vuole, allora vuoi il tuo maggior bene perché certamente Dio non vuole che il meglio per te. Anche per Gesù la massima perfezione è consistita nel fare in ogni momento la volontà del Padre (Gv 8, 29). L essenziale della tua vita spirituale consiste nel sottomettere la tua volontà a quella di Dio, di modo che il disegno della tua vita ricalchi esattamente quello tracciato da Dio. 27. La volontà di Dio sia la tua pace. (124) Sia il tuo unico desiderio il compimento della volontà di Dio. Offri ogni mattina a Dio la tua giornata come una pagina bianca in fondo alla quale hai già posto il tuo Amen. Ogni cosa ti aiuti a andare da Dio. Giungerai alla pace e alla serenità di spiritose desidererai quello che Dio vuole, poiché qualunque altro desiderio per se stesso è già un affanno. Se il tuo cuore vuol ricevere i precetti divini deve mostrarsi puro da ogni disposizione contraria. Non 18/37

cercherai le cose che stanno fuori di te, ma il regno di Dio che sta dentro di te. (Lc 17, 21). Poiché nulla avviene senza la volontà di Dio, volendo tu questa, verrai a volere tutto ciò che desideri che ti succeda in ogni tempo. Se non vivi la tua donazione di abbandono alla volontà di Dio, la vita ti sarà molto penosa, poiché non godrai di Dio, né ti sentirai contento del mondo. L anima priva di Dio è come una casa abbandonata o un campo senza coltivatore. Non c è vera pace fuori della volontà di Dio. Lasciati maneggiare come cera dal volere di Dio, senza preoccupazione o ansia, poiché egli ha cura di te (Sap 14, 3). Oh potessi tu non trovare contentezza nella tua volontà, ma solo in quella di Dio e sperimentare quanto sia amabile questa volontà! L abbandono alla volontà di Dio consiste nell accettare di essere ciò che egli vuole che tu sia. Ama quindi il tuo stato di vita, e non perder tempo a pensare a quello degli altri. Perché temi e ti preoccupi tanto? Tutti gli avvenimenti della tua vita sono nelle mani di Dio, ed egli ti conduce verso il tuo bene. Affidati, quindi, totalmente a lui ed egli supererà le tue speranze. 28. poni la tua fiducia solo in Dio. (125) Il Signore sarà la tua forza in proporzione della tua fiducia in lui. Ciò che ti trattiene nella vita spirituale è la mancanza di confidenza. Se avrai conoscenza della tua miseria, non solo potrai aver fiducia in Dio, ma non potrai avere questa fiducia senza la conoscenza della tua miseria. Con la sua grazia in poco tempo potrai fare grandi progressi. Sarai onnipotente se diffiderai totalmente di te stesso e confiderai unicamente in Dio. Non c è delusione per coloro che confidano in Dio (Dn 3, 40).Se commetterai degli sbagli, gli uomini perderanno la stima di te e ti abbandoneranno. Non così Dio. Egli è paziente e fedele e tutto governa secondo misericordia (Sap 15, 1). I tuoi propositi saranno tanto più validi quanto più saranno fondati nella confidenza in Dio e nella diffidenza di te stesso. Cerca nel Signore la tua gioia, poiché se crederai in te stesso perderai la speranza. Se riconoscerai il tuo nulla, Dio si porrà al timone della tua vita; ma se avrai fiducia in te stesso, egli l affiderà a te. Lasciati guidare da Dio. Non perderti nella tua goccia. Dio può concederti un oceano sterminato di beni. Riconosci in ogni circostanza della vita l attuazione di un piano divino, anche se resta avvolto nel mistero. Al di là delle vicende terrene vedi la mano di Dio che ordina e guida ogni cosa per la tua santificazione. La sfiducia, l avvilimento, l ansia provengono dal diavolo. 29. La provvidenza di Dio. (126) Non parlar mai di destino; Dio regola la vita degli uomini. La provvidenza non è altro che l atto con cui Dio vuol concedere agli uomini i mezzi necessari e utili per raggiungere il loro fine. Non si turbi il tuo cuore per quanto possa accaderti (Gv 14, 1-27). Nulla accade che Dio non voglia. Dio lascia agire le cause seconde e ti dà gli aiuti necessari per trarne profitto. Non ti preoccuparti eccessivamente per la riuscita delle tue imprese. Fai tutto quello che puoi; per il resto lascia fare al Signore. Gli avvenimenti della tua vita sono nelle mani di un Padre che ti ama con amore infinito. Prenditi cura di Dio, e lascia che Dio si prenda cura di te; lo farà da par suo. Sovente sei pieno di affanni e di angustie perché conti troppo su le tue risorse e troppo poco sulla provvidenza di Dio. Quanto più la tua confidenza in Dio sarà vera e perfetta, tanto più si manifesterà in te la sua provvidenza. Abbandonati dunque nelle braccia di Dio in una amorosa conformità a tutto ciò che a lui piacerà di mandarti. 30. L abbandono alla provvidenza di Dio fonte di pace e di serenità. (127) Se ti abbandonerai alla provvidenza divina ti incamminerai per una strada che ti condurrà alla pace più tranquilla e alla più dolce quiete. Sarai infatti sicuro di una forte protezione che ti sorreggerà in ogni necessità con infiniti aiuti. Non angustiarti, come forse facevi nel passato, pensando a ciò che deve accadere, ma lascia a Dio tutta la cura di te, sia nelle cose che riguardano la tua anima, come in quelle che riguardano il tuoi corpo. Anche 19/37

nella malattia, dopo aver fatto tutto quanto sta in te, abbandonati alla provvidenza di Dio, come faceva Giobbe (Gb 2, 4-10), sicuro che egli la permette per il tuo maggior bene. Se affiderai totalmente a Dio la cura di te stesso non ti affliggerai per nulla, ma nell intimo del tuo cuore regnerà una gioia soave, anche nell avversità. L abbandono nelle braccia pietose della divina provvidenza è una delle più insistente raccomandazioni di Gesù (Lc 12, 4-7; 22, 34). Ricorri a Dio con quella fiducia con la quale un figlio ricorre a un buonissimo padre, persuaso che egli si prenderà cura di te. Nel tuo comportamento prega come se tutto dipendesse da Dio, e agisci come se tutto dipendesse da te. 31. Il dono della pace. (128) Che tutti i tuoi atti e le tue parole siano accompagnati dalla tranquillità e dalla pace; saranno fonte anche per gli altri di pace e di serenità. Se non cercherai la pace dentro di te, non illuderti di trovarla presso gli estranei. E questo il segreto della pace. Non v è ricchezza alcuna che si possa paragonare alla pace dell anima. Nella pace abita lo Spirito di Dio per operare cose grandi. La pace interiore è uno dei doni p grandi che tu possa avere, un dono che il mondo ti invidia ma che non ti può rapire. Non potrai godere veramente la pace se non nella vita interiore e nell unione con Dio. Oh quale grande pace dona all anima l abbandono totale alla volontà di Dio! Egli stesso è la tua pace (Ef 2, 14). Partecipando alla sua vita partecipi anche alla sua pace (Col 3, 15). Una pace che sorpassa ogni intelligenza (Fil 4, 7), che può sussistere anche nelle tribolazioni (Rom 5, 1-5) e si irradia nei tuoi rapporti coi fratelli (I Cor 7, 15). Tutto ciò che ti toglie la pace e la tranquillità interiore viene dal demonio o dalle tue cattive passioni. Dio ha voluto che la santità e la pace camminassero assieme. 32. La tua unione con Dio. (129) Tutta la tua vita deve essere unita al Signore. Non c è unione con Dio senza il silenzio interiore. Entra nel tuo abisso interiore, disimpegnandoti da tutto ciò che non è Dio. Abbandona tutto per possedere colui che è tutto. Se non sarai distaccato da tutto e da te stesso non raggiungerai mai la vera unione con Dio. Quanto più diventerai spirituale e unito a Dio tanto più desidererai il distacco da tutte le cose e crescerà in te la brama di abbandonare questo misero mondo per andare a vedere il Signore. La conquista più grande a cui puoi aspirare sulla terra è la comunione personale con Dio. Prega Dio che nel suo amore infinito assorba il tuo piccolo nulla e lo unisca a sé. 33. Riempi di Dio la tua vita. (130) Il raccoglimento è un mezzo indispensabile per godere la familiarità con Dio. Sappi però che se non ti distaccherai da te stesso non potrai raggiungere quel raccoglimento interiore che ti permette di andare a Dio. Poni Dio e non te stesso al centro dei tuoi interessi. Quando più ti avvicinerai a Dio tanto più parteciperai della sua semplicità e della sua santità, e quanto più te ne allontanerai, rimarrai solo con le tue miserie. Non affaticarti a cercare Dio fuori di te; Dio è dentro di te. Cercalo nell intimo della tua anima; intessi con lui un perenne dialogo di amore. Se vuoi che la tua vita non sia vuota, riempila di Dio. Non potrai scoprire Dio nella tua vita senza la contemplazione. Essa sarà giunta al sommo grado di perfezione quando, più che parlare con Dio, lo amerai. Impara da Gesù a essere un anima di preghiera. Fai ogni cosa nella consapevolezza che Dio abita in te. Vivi col Signore e accogli tutti come se accogliessi lui. 34. Esisti per la gloria di Dio. (131) Vedi in tutto, anche nelle più piccole cose, un servizio per la maggior gloria di Dio. Non saranno le tue grandi opere ammirate e applaudite che glorificano Dio, ma la tua consumazione nascosta e sconosciuta nelle fatiche e nelle sofferenze, implorando e 20/37