COMUNE DI EMPOLI Ufficio Tecnico - SEZ. LL.PP. RESTAURO DEL MONUMENTO AI CADUTI Piazza della Vittoria, Empoli RELAZIONE STORICO ARTISTICA Empoli, febbraio 2016 IL PROGETTISTA Arch. Francesca Capecchi V. IL DIRIGENTE DEL SETTORE LAVORI PUBBLICI Arch. Paolo Pinarelli 1
Sintesi descrittiva del monumento Il monumento è collocato al centro della Piazza della Vittoria su di una piattaforma composta da tre scalini in travertino. Su di essa è posto un alto basamento, anch esso in travertino, che ha la fascia inferiore decorata sul fronte dalla dedica AI CADUTI PER LA PATRIA MCMXXV. La fascia superiore del parallelepipedo è scolpita ad altorilievo. Questo corre senza soluzione di continuità sulle quattro facce del basamento e rappresenta un corteo di figure antropomorfe che sorreggono la base su cui si eleva una Vittoria alata realizzata in bronzo. Relazione storico artistica La storia del monumento è legata a quella del parco della Rimembranza che sorse nei pressi della stazione ferroviaria di Empoli nel 1923. In quell anno ad Empoli si formò un Comitato Cittadino pro Monumento ai Caduti in Guerra, da collocare nella Piazza Vittorio Emanuele che proprio in quegli anni veniva appositamente risistemata. Nell ottobre 1923 il Comitato deliberava il bando di concorso per la presentazione dei bozzetti, mettendo a disposizione del vincitore la somma di 140.000 lire e 20 quintali di bronzo donati dal Ministero della Marina. A far parte della commissione giudicatrice furono chiamati Emilio Gallori, Giuseppe Graziosi e Antonio Maraini, artisti membri dell Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze che assegnarono il primo premio al progetto dello scultore empolese Dario Manetti e del fiorentino Carlo Rivalta. 1 Al primo si deve la realizzazione del basamento in travertino senese con la teoria degli Eroi in altorilievo, rappresentati nello sforzo di sorreggere il basamento sovrastante articolato in tre fasce digradanti sulla prima delle quali è incisa la scritta: ET FACERE ET PATI FORTIA ROMANUM EST. 2 Al Rivalta invece è da ascrivere la scultura della Vittoria Alata che fu eseguita in gesso e poi fusa in bronzo presso la Fonderia Biagiotti di Firenze. La prima pietra del fu posta il 7 luglio 1924 dal poeta Sem Benelli ed il monumento fu inaugurato il 21 giugno 1925. L inaugurazione fa parte di quegli eventi organizzati dal regime fascista finalizzati ad ostentare il successo raggiunto e ad incrementare il consenso popolare. E quanto attesta la cartolina celebrativa stampata in occasione della cerimonia di inaugurazione, che ritrae la parata delle autorità alla presenza del Duca d Aosta e di una massiccia partecipazione della popolazione (fig.2). 1 Le vicende relative al concorso sono documentate nel fascicolo redatto per l occasione Empoli celebra i suoi gloriosi caduti per la Patria, vedi bibliografia. 2 E' da romano compiere e soffrire cose forti (Tito Livio. Storie, 11). 2
La struttura del monumento riprende il tema legato alla scultura funeraria, della teoria di uomini che portano in spalla il sarcofago, piuttosto infrequente nell iconografia dei monumenti ai caduti della Toscana, eccezion fatta per Castelfiorentino dove però l altorilievo bronzeo rappresenta una successione di soldati rappresentati nudi come eroi greci o romani ma con l elmetto 3. Qui nell altorilievo in travertino, lo scultore locale Dario Manetti 4 mette in evidenza i corpi torniti ed i muscoli tesi nello sforzo, i volti esprimono la fatica e sono quasi schiacciati anche fisicamente dal peso sovrastante della Vittoria. Allo scultore dovevano essere ben presenti i riferimenti stilistici della statuaria antica, mentre tra le opere coeve si riscontrano affinità con il fregio marmoreo dell altare della patria di Roma opera di Angelo Zanelli. 5 Tutte le scritte e i fregi scolpiti furono eseguiti dallo studio del professor Oreste Andreini, specializzato nella scrittura in lettere romane maiuscole sul marmo. 6 La statua bronzea di Carlo Rivalta 7 è statua di ispirazione classica che riprende l iconografia della Nike di Samotracia. La figura femminile ha il braccio alzato in atteggiamento meditabondo, volto rotondo dagli occhi cavi che sembrano guardare lontano. Come traspare dalle riunioni delle adunanze dei consigli comunali di quegli anni e dai verbali del concorso, del bozzetto dell opera fu soprattutto apprezzato lo slancio alato della grande vittoria, che era in armonia con la classicità celebrativa tipica dell epoca. Si narra che il bronzo utilizzato fosse quello ottenuto dai cannoni abbandonati sul campo dagli austriaci in fuga al termine del conflitto bellico, ciò spiegherebbe l aspetto non omogeneo della fusione. 3 Lia Brunori, a cura di, Monumenti ai caduti: Firenze e provincia, Firenze 2012, p.407. 4 Scultore, nato ad Empoli nel 1875, morto a Firenze nel 1925, si diplomò all Accademia nel 1898. Fu eletto Accademico Onorario dell Accademia delle Arti del Disegno il 20.2.1921 (Atti 1917-1926 c. 156) Fu autore di opere funerarie per i cimiteri di Empoli e San Miniato al Monte a Firenze. Ad Empoli al Cimitero dei Cappuccini si trovano almeno alcune tre sue opere: l Autoritratto sulla propria tomba, un altorilievo con figure femminili dolenti ed il ritratto sulla tomba di Donato Mori. L. Brunori, op. cit, p.430 Il Manetti si occupò anche del monumento ai caduti di Limite, composto da un cippo in marmo e da una figura femminile in bronzo che andò perduta durante la seconda guerra mondiale. Lia Brunori, op.cit., p. 248; Guida alla scoperta delle opere d arte del 900 nella provincia di Firenze, a cura di D. Salvadori Guidi, Firenze 1999 p.61. 5 Ibidem, p.60. 6 Anche lui accademico dell arte del Disegno (Decoratore, eletto Accademico Onorario 28.12.1913) 7 Lo scultore (Firenze 1887 - ivi 1941) figlio di Augusto fu suo allievo all Accademia di Belle Arti di Firenze dove poi divenne professore. Partecipò attivamente alle più importanti rassegne d'arte nazionali e internazionali (Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma) ottenendo apprezzamenti. Particolare successo ebbe una sua «Maternità» che fu premiata alla III Quadriennale di Roma (1939). A Roma realizzò anche una statua raffigurante la Scultura posta in uno degli archi dell edificio della civiltà italiana all Eur. Era stato uno dei Mille ed oltre a quello empolese eseguì altri monumenti ai caduti come quelli di Montecatini Val di Nievole (Pistoia, 1927) e Cetona (Siena,1922). Fu autore della tomba Magnani al Cimitero delle Porte Sante a Firenze. Ibidem, p.431. Ad Empoli al Cimitero dei Cappuccini si trova il suo bassorilievo in marmo con la resurrezione di Cristo del 1925. Guida cit, p.61. 3
Fig. 1: Foto del monumento all epoca della sua costruzione, da Empoli celebra i suoi gloriosi caduti per la patria, a cura del Comitato cittadino pro Monumento ai caduti in guerra Empoli : Tip. Noccioli, (1925) 4
Bibliografia e fonti: Empoli celebra i suoi gloriosi caduti per la patria, a cura del Comitato cittadino pro Monumento ai caduti in guerra Empoli : Tip. Noccioli, (1925) E. Boldrini, a cura di, Empoli com era, Empoli 1999 vol. 2 pp. 141-144 Lia Brunori, a cura di, Monumenti ai caduti: Firenze e provincia, Firenze 2012, pp.253-254; 430-431 C. Cresti, Architettura e fascismo, Firenze 1986 pp. 62-63 Guida alla scoperta delle opere d arte del 900 nella provincia di Firenze, a cura di D. Salvadori Guidi, Firenze 1999 pp.59-61 D. Lotti, Figure e motivi dell ambiente artistico empolese 1923-1963 in Empoli, Rassegna di vita cittadina V 1964 n 1 (settembre) pp.49-75 P. Santini, Parchi della rimembranza e piazze della vittoria: identità nazionale e costruzione di una memoria collettiva nel mito della grande guerra. Il caso di Empoli, in Bullettino storico empolese, XVI (2011) pp.125-157 5