Hotel Ustica Punta Spalmatore Tel. +39.091.844.93.88 - Cell. 333.48.09.666 www.hotelpuntaspalmatore.it - www.hups.it



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Con questa miniguida, l hotel Punta Spalmatore chiamato anche Villaggio Punta Spalmatore vuole offrire una sintesi di tutte le valenze turistiche di Ustica, naturalistiche, sportive e culturali, e vuole valorizzare l aspetto poetico e sentimentale dell isola. Ustica, infatti, è un luogo magico, capace di suscitare in ciascuno passioni, interessi, desiderio di svaghi e di evasione dalla routine; o, alternativamente, desiderio di raccoglimento e di meditazione, nel ritrovato contatto con la natura più selvaggia e incontaminata del paesaggio vulcanico. Vi invitiamo a venire a Ustica per riscoprire voi stessi, la gioia di vivere a contatto con il mare, con il cielo e con la natura dell isola, da soli o in compagnia. la direzione dell hotel Punta Spalmatore, Vi augura il benvenuto! Mini guida ideata e scritta da Anna Russolillo che la dedica ai genitori e al figlio Gennaro. Si ringraziano per le foto, i testi e la grafica Alfonso Santoro (Diving Blue Shark) Franco Foresta Martin (Giornalista) Vito Luca Hubler (Marketing) Teresa Carnevale (Dafne s.r.l.) Pietro Bertucci (Ustica Sape) Guido Di Bonito (Eurograph) Sponsor di Ustica Dafne s.r.l. Hotel Ustica Punta Spalmatore Tel. +39.091.844.93.88 - Cell. 333.48.09.666 www.hotelpuntaspalmatore.it - www.hups.it 3 un po della storia 8 da visitare 11 escursioni 15 INDICEintroduzione cartina 17 riserva di terra 18 riserva di mare 19 la vera capitale dei sub 21 Ustica vista dal mare 23 indirizzi utili 26 le tradizioni 29 tariffe HUPS 30 gli eventi del Punta Spalmatore 31 Copyright - HUPS Hotel Ustica Punta Spalmatore, Dafne Srl 2015 Tutti i diritti riservati Ogni diritto sui contenuti è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale originale contenuto in questo opuscolo tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i testi, le immagini, le elaborazioni grafiche) sono espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta. 3

L Hotel Ustica Punta Spalmatore è situato nella parte Ovest dell isola di Ustica, in località Spalmatore, nella più bella posizione dell isola e si affaccia sulla omonima cala caratterizzata dalla Torre Saracena costruita nel 1763 su ordine del re Carlo III di Borbone, sul Faro di Punta Gavazzi e sulla Riserva Marina, la prima istituita in Italia nel 1986. Il complesso turistico è una piccola città ideale e si erge su di un promontorio dal quale si ammirano magnifici tramonti e spettacolari stellate. Esso è composto da due tipologie di alloggio, una struttura alberghiera con ampie stanze con servizi privati, alcune con terrazzino vista mare e da bungalow in muratura, con servizi privati e patii, sparsi nella pineta mediterranea. Sia le camere del corpo centrale che i bungalow sono dotati di aria condizionata e di frigo. L Hotel è inoltre munito di una spiaggia privata, un ampia e climatizzata sala meeting per convegni, stage e congressi. Le aree comuni sono di grande respiro e molto confortevoli. Il Ristorante dove si possono gustare cene a tema con menù regionali, è caratterizzato da diverse sale interne e dalle proprie terrazze, in stile eoliano, con vista panoramica sulla baia sottostante, sul faro e sulla Torre Saracena. Il Sunset Lounge bar, con piazzetta adiacente alla piscina, è il luogo ideale anche per il ritrovo serale. L area giochi nella pineta con all interno un maxi gazebo, è dedicata al mini e allo junior club. La piscina, con una vista meravigliosa ed imperdibile, si affaccia direttamente sul mare aperto sottostante e sulla Torre dello Spalmatore. L hotel è l unica struttura dell isola ad avere l accesso diretto al mare. Un agevole percorso e una scala posta accanto alla piscina rendono raggiungibili subito le deliziose calette di Ustica, laddove è consentita la balneazione ed effettuare la pratica dello Seawatching. Hotel Ustica Punta Spalmatore is located on the south-west coast of the island facing the open sea. H.U.P.S consist on a central structure and several comfortables bungalows plunged in a quiet and fresh pine wood. Build on its ridge, the view on the protected wildlife area assure a quite atmosphere. The sunsets are a unique catch. H.U.P.S. has large outdoor salt water pool, a pool bar, an hammock patio, a mini club, a big conference a/c room, a nice terasse restaurant. Our central building rooms all with a/c + refigerator are all furnished with a double and a single bed. Some of them feature a balcony or a patio. They come all with a private bathroom with shower and hairdryer. The mono indipendent bungalow (2 pers) or twin doubble bungalows ( 4-6 pers) come with a/c + refrigerator, private bathroom with shower and hairdryer and an outside private patio. Sport: boat trips, glass-bottomed boat trips, individual or group scuba / diving equipment and courses, donkey trip. Transportation: shuttle bus service to centre town (10mnts), individual taxi. The link with Palermo ( international airport ) on dry land, is guaranteed by a regular daily fast ferry/ferry services that takes about 2 hours trip. Hotel Ustica Punta Spalmatore: Tel: +39 091 844 9388 - +39 091 844 9926 - Mob. +39 333 4809666 - www.hups.it - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 5

Ustica: un po della sua storia Ustica, isola fuori dal comune, raccontata già dall età antica, mette in serie imbarazzo chiunque voglia descriverla in maniera originale, senza cadere nel già detto o già scritto. E quindi non si può dribblare l introduzione più banale, che fa perno sulla sua straordinaria bellezza. Promontori, calette, grotte, boschetti, panorami mozzafiato dai colori scintillanti: l approccio può essere estetico, di godimento assoluto. In realtà questa piccola isola solitaria nel Tirreno rappresenta la somma di tante specificità che convivono armoniosamente tra loro, in una simbiosi che fonde suggestioni paesaggistiche e testimonianze di arte, di storia, cultura e civiltà. Siamo di fronte al trionfo della diversità: qui ogni lembo è davvero baciato dalla tipicità. Discorso che vale tanto per il suo mondo sommerso che rapisce ed incanta, quanto per la sua terra vulcanica che alimenta la caratteristica lenticchia (presidio slow food), le melanzane, i dolci pomodori e le bacchette di olivastro da cui i demiurghi usticesi creano le artistiche ceste e le incantevoli nasse. Di certo non sono sufficienti il clima, il sole, il mare, la natura, il boschetto, i paesaggi, i tramonti e i sapori a rappresentare l anima dell isola, ma è loro fusione che la rende magica. Procediamo allora per gradi e parliamo un po della sua storia, delle sue emergenze archeologiche ed architettoniche, della sua Riserva marina e della sua Riserva terrestre. Ustica è una piccola isola solitaria, situata circa 67 km a nord dalla costa di Palermo e a un centinaio di km a ovest dalle Eolie, con una superficie di appena 8,6 km quadrati, un circuito di 12 km, un altezza massima di 248 m in corrispondenza del Monte Guardia dei Turchi. Gli usticesi residenti sono circa 1320, concentrati in un unico centro abitato che reca lo stesso nome dell isola, posto nella parte sud orientale, a ridosso del principale approdo: Cala S. Maria. Ustica era già conosciuta nel mondo antico con il nome di Ustum (dal colore scuro della terra vulcanica). Per Plinio vi sono due isole nella costa nord occidentale della Sicilia, Ustum e Osteòdes. Per il geografo Tolomeo, Ustica era un isola abitata, mentre Osteodes un riferimento geografico. L errore di Plinio e Tolomeo potrebbe essere giustificato dal fatto che, da lontano, a causa della sella fra i due maggiori rilievi, Ustica appare come due isolette affiancate. Per il greco Diodoro Siculo, Ustica si chiamava Osteòdes per i resti di soldati ammutinati, deportati dai cartaginesi, che sull isola trovarono la morte. Gli studiosi, a seguito delle diverse testimonianze, condividono l idea che i due nomi si riferiscono alla medesima isola. Il primo insediamento umano risale alla preistoria, all Età Neolitica, come dimostrano frammenti di ceramica rossa rinvenuti nella contrada Spalmatore, databili tra il VI e il V secolo a.c. Ben più consistente appare il villaggio preistorico esistente in contrada Tramontana datato tra il IV e III millennio a.c. Sin d allora Ustica risulta inserita nella rotta commerciale dell Ossidiana del Mediterraneo centrale che la collegava alle coste siciliane e alle Eolie e ciò alimentò gli scambi fra i villaggi preistorici esistenti in vari punti dell isola e altri insediamenti lontani. Le indagini archeologiche eseguite nel villaggio preistorico dei Faraglioni hanno messo in luce l importanza dell insediamento fortificato quale punto di riferimento per le rotte preistoriche. La planimetria che è stata ricavata dal rilievo archeologico, con capanne squadrate o arrotondate, spesso chiuse in recinto, con strade principali e secondarie, rappresenta un organico piano urbanistico. Un altro importante luogo di valenza archeologica è l insediamento della rocca della

Ustica: un po della sua storia Falconiera, la scelta del sito è stata dettata da esigenze di difesa. Restano dell insediamento tracce di pavimenti e le cisterne scavate nella roccia utilizzate per l approvvigionamento idrico. Durante le indagini sono stati rinvenuti utensili in bronzo, mosaici, monete, ceramiche databili tra il III sec. a.c. ed il I sec. a.c. Ai piedi della rocca è stata rinvenuta una vasta necropoli caratterizzata da tombe ipogeiche paleocristiane. Le fonti storiche testimoniano della presenza a Ustica, attraverso i secoli, di varie popolazioni: cartaginesi, greci, romani e bizantini; più tardi, anche tracce del passaggio dei corsari barbareschi. Essi, usavano l isola come base strategica per le loro scorrerie, nascondendo le loro navi tra le scogliere per poi attaccare di sorpresa i naviganti. Nel Medioevo giunse sull isola un gruppo di monaci, che realizzò il primo nucleo del piccolo centro abitato di Ustica. I resti di quel monastero si possono oggi rintracciare nella cosiddetta Chiesa consacrata a S. Maria. Il secolo successivo, sempre per volere papale, il monastero e il dominio spirituale di Ustica passarono all Arcivescovo di Palermo. Ma le continue scorrerie dei corsari indussero poi i monaci all abbandono dell isola, tanto che nel Settecento, nel Dizionario Topografico della Sicilia di Vito Amico si legge, a proposito di Ustica: insula nostra aetate deserta. Nel 1735, Carlo III di Borbone venne incoronato nella Cattedrale di Palermo e la costituzione della nuova monarchia liberava dalla condizione di viceregno la Sicilia. Proprio durante il regno borbonico fu realizzata la costruzione delle due torri dello Spalmatore, di Cala Santa e della fortezza della Falconiera. Ma queste difese, con le relative guarnigioni, furono impiantate soltanto dopo l affrettato insediamento di un centinaio dei nuovi coloni, i quali rimasero a lungo esposti agli attacchi dei corsari. Il più tragico di questi attacchi, avvenuto la notte fra il 7 e l 8 settembre 1762, causò decine di morti e oltre 60 prigionieri, i quali furono tratti in schiavitù e deportati in varie città nordafricane. Nel 1771 Ustica fu riconosciuta Universitas, cioè comune autonomo. Intanto si realizzava il moderno centro abitato, affacciato sul principale approdo di Cala Santa Maria, progettato dall ingegnere Emanuele Valenzuola. Di questo periodo è la realizzazione della Chiesa parrocchiale dedicata a San Ferdinando Re, affidata ai padri cappuccini. I Borboni utilizzarono Ustica anche per la deportazione di prigionieri politici; analoga scelta faranno in seguito i Savoia e il regime fascista. L entusiastica aderenza degli usticesi alla causa garibaldina accellera il tramonto dei Borboni. Ustica rimarrà comunque colonia penale e terra di confino fino al 1961. Tra i confinati politici in epoca fascista si annoverano Antonio Gramsci, Ferruccio Parri, Amadeo Bordiga, Carlo e Nello Rosselli. L impiego di Ustica come luogo di confino fu abolito nel 1961, a seguito di sollevazione popolare. Ad Ustica nel 1960 nacque la Rassegna Internazionale delle attività Subacquee, grazie alla quale nel 1984 fu fondata l Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche subacquee. Nel 1986 a Ustica fu istituita con Decreto Ministeriale del 12 Novembre la Prima Area Marina Protetta in Italia che si estende per 15,000 ettari per tutelare e gestire il paradiso marino e il territorio ad esso annesso. Nel 1997 fu istituita la Riserva Terrestre Naturale Orientata per conservare lo speciale ambiente naturale. Oggi, anche grazie ad esse, si ha la possibilità di vivere in un paradiso terrestre e marino preservato dai danni del uomo e dalla cattiva gestione del territorio. 9

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Ustica: da visitare Il paese con la sua storia settecentesca, con molte strade lastricate con pietra greggia, intagliate e dirette e formano di tratto in tratto dei regolari quadrivi, tutti vanno a metter capo al centro comune, che è la piazza, con le sue case di buona costruzione, bianche e pulite costruite con blocchi di tufo (chiappuni) ed intonaco di calce, è reso ancor più affascinante dai murales eseguiti da artisti che le hanno decorate a partire dagli anni 60. Infatti dal 1965 si svolge la Biennale dei Murales e ogni due anni, in agosto, i muri esterni di alcune abitazioni diventano un vero e proprio spazio creativo all aperto. Dal 2012 è stato istituito il Premio Aldo Riso : alla prima edizione hanno partecipato artisti di fama nazionale e internazionale che si sono esibiti nella realizzazione di nuovi murales. Parrocchia S. Ferdinando Re - tel +39 091.844.90.32 presieduta dal parroco Don Lorenzo Tripoli. La Chiesa di san Ferdinando Re è sita al centro del paese. Progettata dall ing. militare De Luca venne iniziata nel 1768 e terminata sei anni dopo. Spogliata per ordine del Vicerè di tutti gli arredi sacri fu destinata a caserma e dopo nove anni un alluvione danneggiò irreversibilmente l intero edificio. Pertanto nel 1778 fu ricostruita dall ing. Militare Giuseppe Barro ed il parroco ancor prima di terminare il suo completamento la dedicò a San Ferdinando Re di Castiglia. Successivamente fu ampliata nel 1831 e nel 1880 fu inserito nella facciata principale l orologio donato dal parroco Tranchina. La chiesa si erge su una gradinata di 19 scalini e presenta tre ingressi ad arco acuto. Nel 1972 fu arricchita da 17 formelle del pittore, scultore nonché illustre ceramista Giovanni De Simone. Museo Archeologico del Fosso dedicato a Padre Carmelo Seminara da Gangi. Il Museo, sito in Largo Gran Guardia, è stato realizzato nel 2005, recuperando una struttura adibita a carcere nel periodo del confino usticese, quindi utilizzata anche come scuola media. Durante i lavori di recupero è stato rinvenuto un ambiente interrato dotato di botola in superficie, dalla quale venivano calati dall alto i detenuti ritenuti più ribelli. Al fine di comprendere le condizioni di vita dei detenuti in isolamento è stata realizzata una scala che consente di visitare il fosso. Il museo raccoglie, per lo più, i reperti archeologici del villaggio preistorico dei Faraglioni. Numerose sono anche le masserizie esposte, ciotole, scodelle, brocche, anforette e orci adibiti alla conservazione degli alimenti datate tra il 1300 e il 1200 a.c. La Torre di Santa Maria è una torre di difesa che faceva parte del sistema di Torri costiere della Sicilia. La Torre svetta maestosa sul centro abitato e sul porto di Cala Santa Maria di Ustica. Fu costruita a partire dal 1759 su ordine del re Carlo III di Borbone e su disegno dell ingegnere Andrea Pigonati. Nel 1762 i lavori non erano iniziati, allorquando la popolazione che da poco si era insediata venne assalita dai corsari barbareschi. Nel 1763 ad opera dell ingegnere Sgarbi la torre fu edificata con pietre informi e con pietra lavica squadrata nei cantoni. Essa è a pianta quadrata, di circa 16 per lato, ed è alta 15 metri, a forma piramidale tronca. Dal 1885 fu attiva come carcere; poi, nel 1965 la torre passò di proprietà al Comune di Ustica. Dal 1972 al 2005 fu sede del Museo Archeologico e vi furono esposti i reperti rinvenuti nel Villaggio preistorico dei Faraglioni e nelle tombe di età ellenistico-romana di Capo Falconiera. Dopo il passaggio di questi reperti al nuovo Museo Archeologico del Fosso (vedi) si progetta di trasformare la Torre in un Museo dedicato esclusivamente all archeologia marina. 11

Ustica: da visitare Torre Punta Spalmatore, La Torre dello Spalmatore situata sulla punta Ovest dell isola di Ustica è una delle 218 torri che facevano parte del sistema difensivo di Torri costiere della Sicilia. Nel 1759 Ferdinando IV di Borbone impose una colonizzazione dell isola e fece edificare tra il 1763 e il 1767 le torri di guardia. Si parla di cinque torri nel documento del 1771 dell architetto regio Nicolò Palma e di queste ne rimangono due, la Torre di Santa Maria e la Torre dello Spalmatore. Presentano struttura simili con pianta quadrata e all interno due livelli, sotterranei e cisterne. In facciata presentano finestre e feritoie che erano armate con cannoni per difendere i coloni dell isola. È stata restaurata nel 1996, oggi è sede dell Area Marina Protetta, ospita un centro studi e ricerche, una biblioteca e una sala congressi ed è oggetto di un nuovo intervento di restauro. La Rocca della Falconiera è uno dei punti più panoramici dell Isola e si erge sull orlo di un cratere, a picco sul mare a 157 metri di altezza. In cima alla Rocca della Falconiera si può visitare un manufatto denominato fortezza della Falconiera che sorge su antiche abitazioni scavate nel tufo abitate dai romani dal III sec. a. C. ma risalenti probabilmente ai popoli più antichi che insediarono l isola. Esso presenta diversi ambienti risalenti alla fortificazione borbonica del 1763 e si può accedere alla torretta di avvistamento. Al suo interno venivano ospitati i soldati borbonici che difendevano l isola dagli attacchi e nel momento del bisogno qui si rifugiava anche la popolazione civile. In epoca borbonica fu costruito un fortino chiamato Rivellino di San Giuseppe come avamposto della fortezza della Falconiera. Fu abitato dal Comandante Di Bartolo, poi dai tedeschi nell ultima guerra e, dopo un lungo periodo di abbandono è stato oggetto di restauro. Il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, è ospitato nel palazzo del Municipio Antico, in piazza Capitano Vito Longo. E un associazione costituita nel 1997 con lo scopo di studiare e valorizzare il suo patrimonio storico, ambientale, scientifico e artistico. Riunisce alcune centinaia di soci in Italia e all estero. Pubblica una raccolta di memorie e saggi dal titolo Lettera del centro Studi e Documentazione Isola di Ustica : Edita una collana intitolata Le Ossidiane e altri volumi. Nel corso degli anni ha organizzato mostre dedicate a vari temi, fra cui: la storia del confino politico; l emigrazione usticese nel mondo; costumi e usanze usticesi attraverso immagini. Attualmente (2014-2015) è aperta una mostra intitolata Ustica prima dell uomo, dedicata alla ricostruzione della storia geo-vulcanologica dell isola. Il Centro Studi svolge anche attività didattica per l Istituto comprensivo di Ustica; organizza conferenze, manifestazioni artistiche ed escursioni guidate. Villaggio Preistorico di Tramontana è situato nella zona dei Faraglioni, risale al 1300-1200 a.c. e testimonia l antica civiltà di Ustica nella media Età del Bronzo. Si tratta di un villaggio munito di mura fortificate, arricchito di torri. Le tracce di capanne emerse dagli scavi archeologici hanno permesso di disegnare una probabile topografia del centro urbano, abbandonato improvvisamente per ragioni misteriose. La sua necropoli si trova presso la Cala del Camposanto. 13

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Ustica: riserva di terra La Riserva Naturale Orientata, istituita nel 1997, si estende per circa 204,37 ha ed è suddivisa in due aree: Zona A (riserva) di 120 Ha ed in Zona B (preriserva) di 84,37 Ha. La flora comprende circa 570 unità costituite prevalentemente da piante di origine mediterranea. Altrettanto importanti sono le valenze geologiche, paesaggistiche ed in particolare faunistiche dell area protetta. Da un punto di vista faunistico, l isola di Ustica risulta di particolare importanza ornitologica in quanto luogo di sosta e di rifocillimento di numerosi uccelli in migrazione in primavera e in autunno. Dal 2000 è attivo l Osservatorio Ornitologico della R.N.O. Isola di Ustica che opera in collaborazione con la Stazione d Inanellamento Siciliana. Le specie di uccelli sono oltre 170, tra le quali vi sono i Rapaci, Gruccioni, Rondini e le Ardeidi. SENTIERO DEL TRAMONTO O DEL BOSCO (durata circa 2 ore e trenta) Questo itinerario Storico Naturalistico è all interno della Riserva Naturale Orientata inizia a nord del centro antico del XII sec e da qui si percorre la stradina del Bosco ovvero l antico percorso dei carbonari. La strada è stata ampliata e acciottolata verso la metà del 1900 per raggiungere il cosiddetto semaforo o meglio la vecchia stazione meteorologica. Man mano che si sale si incontra dapprima un percorso a gradoni che conduce alla Culunnedda e all ex semaforo poi si prosegue sul sentiero principale dei carbonari. Qui si resta rapiti dal bosco, dalla naturale bellezza e dai magnifici panorami. Si raggiunge poi la vetta delle due colline centrali: Guardia Grande e Guardia del Turco, al bivio a sinistra, si possono vedere le antiche cave denominate Grotte del Lapillo utilizzate fino agli anni 70. L itinerario termina alla Cappellina sacra da dove si può ammirare il tramonto. SENTIERO DI MEZZOGIORNO (durata circa 2 ore e trenta) L itinerario Naturalistico parte dalla settecentesca Torre Santa Maria e precisamente dalla vecchia mulattiera. Il primo tratto porta alla zona dei campi sportivi e al Mulino a Vento. Dopo si percorre un sentiero in terra battuta che separa Piano dei Cardoni dalla costa ripida quasi a strapiombo sul mare. Proseguendo si giunge a Cala San Paolo e poco prima sulla costa si vede la Punta dell Arco. Un piccolo sentiero conduce ad una particolare casa degli anni 60 costruita all interno di una grotta che comunica con la Grotta delle Barche. Si passeggia tra rocce laviche e vegetazione mediterranea, si giunge prima a Punta Galera, una punta che sembra la prua di una antica nave fino ad arrivare alla Piscina Naturale ( Azzuffa ) e al faro di Punta Gavazzi. SENTIERO DELLA COSTA NORD O di TRAMONTANA L itinierario parte dalla Piazza del Comune e prosegue in direzione Tramontana. Al bivio è presente un manufatto che un tempo rappresentava il limite dei confinati. Sulla sua facciata è visibile una lastra di marmo datata13 maggio 1906 che ricorda la visita di V. Emanuele III e della Regina Elena. Interessante è l edicola ottocentesca realizzata in pietra locale e dedicata alla Madonna che segna il luogo dove un tempo esisteva una garitta di avvistamento. A sinistra c è Cimitero e a destra in basso il secondo molo dell isola. Poco più avanti si può ammirare uno tra i più importanti siti archeologici della media età del Bronzo (1400-1200 a.c.) del Mediterraneo denominato il Villaggio preistorico dei Faraglioni. Si giunge poi ad un nuovo bivio dove a sinistra si va in contrada Tramontana e a destra si va verso la costa, l area Punticedda, il Faraglione, la caletta del Corruggio, la caletta Tri Petri, tre pietre e il Gorgo Salato.

Ustica, Prima Riserva di Mare in Italia La legislazione nazionale (leggi 979/1982 e 394/91) definisce così le Riserve marine: Le Riserve naturali marine sono costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e dai tratti di costa prospicienti che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere e per l importanza scientifica, ecologica, culturale educativa ed economica che rivestono. Ustica è stata la prima Riserva Marina in Italia istituita nel novembre del 1986. I Fondali di Ustica sono altresì riconosciti sito di interesse comunitario della Rete Natura 2000. L Area Marina Protetta è suddivisa in tre aree, per complessivi 15.951 ha in mare a cui si aggiungono i 14,45 km di costa Zona A, di riserva integrale, che comprende il tratto di mare, delimitato da cinque boe gialle luminose, antistante Cala Sidoti. In quest area è vietata la navigazione, l ormeggio e la sosta di ogni tipo di imbarcazione e interdetta l attività di pesca e qualsiasi altra azione che possa provocare disturbo o alterare le caratteristiche naturali dell ambiente. La balneazione e lo snorkeling sono consentiti a cala sidoti e a cala acquario. Zona B di riserva generale, che comprende il versante nord-occidentale dell isola, da Punta Cavazzi a Punta Omo Morto. In questa area è vietato il prelievo di qualsiasi forma di vita vegetale o animale ma sono consentite la navigazione da diporto, la pesca sportiva con lenza da fermo e da traino e le attività subacquee ad esclusione della pesca. Zona C di riserva parziale, che comprende il versante sud-orientale. In questa zona sono consentite la navigazione e l attracco. La pesca professionale è consentita solo ai pescatori locali muniti di autorizzazione. Ustica: riserva di mare Lo snorkeling e le calette per i piccoli nell Area Marina Protetta Integrale A. Cala Acquario (zona Spalmatore): La caletta dell Acquario, localizzata sotto la Torre dello Spalmatore è nella Riserva Integrale A con l unica deroga per la balneazione. Così denominata in quanto un tempo vi era un vero acquario comunale che raccoglieva le specie acquatiche del Mediterraneo. Lo snorkeling in questa fascia di mare è spettacolare, infatti è possibile vedere il pomodoro di mare dal colore rosso vivo, l anemone verde e numerosissimi e coloratissimi pesci. Qui si possono ammirare cernie, ghiozzi rasposi, bavose occhiate, salpe, viole e saraghi che tranquilli si muovono tra le rocce vulcaniche; e poi la prateria di Poseidonia su cui sono adagiati ricci di mare, molluschi e stelle di mare. La caletta è una delle più frequentate dell isola grazie alla sua accessibilità da terra e alla sua spiaggia di ciottoli adatta ai bambini. Cala Sidoti e Punta Megna(zona Spalmatore): Le calette, guardando la torre dello Spalmatore dalla strada, sono localizzata alla sua sinistra. Insieme alla caletta dell Acquario sono le tre uniche calette balneabili all interno della Riserva Integrale A. Lo snorkeling in questa baia formata da sabbia vulcanica è spettacolare: infatti è possibile ammirare numerose specie nectoniche (pesci, molluschi e crostacei) e numerose specie bentoniche (piante ed alghe marine). Il mare è accessibile ai bambini e, man mano che ci si sposta verso il largo, si arriva alla profondità di 5 metri dove è possibile trovare anche piccoli branchi di barracuda che si avvicinano alla costa all alba e al tramonto per cacciare. Le calette offrono una distesa di sabbia vulcanica e pertanto adatta ai bambini. 19

Ustica, la vera CAPITALE DEI SUB La fama dell isola di Ustica, denominata capitale dei sub, va ricercata agli inizi degli anni 60: qui infatti nacque la Rassegna Internazionale delle attività Subacquee, la cui maggiore espressione consisteva nell assegnazione del Tridente d Oro, considerato il Nobel delle attività subacquee. Ustica, ogni anno, nel periodo estivo, era la sede della Rassegna. Qui si davano appuntamento per convegni, dibattiti, eventi ed immersioni i massimi esponenti a livello mondiale; qui si svolgevano le competizioni agonistiche, le mostre di fotografia e di cinematografia. Tra i nomi illustri che hanno soggiornato ad Ustica ricordiamo: Giorgio Bini, Folco Quilici, Raimondo Bucher, Victor De Sanctis, Pier Nicola Gargallo, Nino Lamboglia, Enzo Maiorca, Hermany Bruno e finanche Walt Disney. Dalla stessa Rassegna nacque, nel 1984, l Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche subacquee. Dal lontano 1960 lo scopo dell Accademia è stato lo sviluppo e la diffusione delle attività subacquee: scientifiche, tecniche, culturali, artistiche, sportive e divulgative. Un sapere dunque che è nato dall Isola di Ustica e che si è poi diffuso in altre località d Italia. Ustica, un pò delle sue immersioni La fisionomia vulcanica dell isola si riflette anche sott acqua. Qui i panorami sono tra i più vari e suggestivi: fatti di secche, di pareti, di scogli e soprattutto di grotte che rappresentano una delle maggiori attrazioni per gli appassionati di immersioni. La limpidezza delle acque rende uniche le immersioni ed infatti il blu del mare insieme alla varietà dell habitat regala passeggiate per i sub di tutti i livelli. Sott acqua, alle praterie di poseidonia si alternano pareti di paramuricea e di bentonici a cui fanno da sfondo i tagli di luce fantasiosi nelle grotte e negli anfratti. Inoltre, grazie alla Riserva Marina istituita da 30 anni, Ustica offre, oltre a rari scenari di vita sommersa, anche vortici di barracuda, miriadi di gamberetti dalle uova blu, ricciole giganti, cernie brune: un vero incanto in tutti i sensi. Sono moltissime e meritevoli le immersioni da effettuare nel mare di Ustica. Il consiglio è quello di rivolgersi ai centri diving del paese; ed in particolare è possibile contattare anche lo storico Diving center La Perla Nera, che ha sede accanto alla Chiesa ed ha anche un infor- Ustica: la Vera Capitale dei SUB mation point all interno del nostro complesso Turistico, dove effettua battesimi del mare elezioni per brevetti PADI. I diving avranno anche il piacere di guidarvi lungo percorsi e siti d immersione differenziati per tipologia e per il livello di difficoltà. Tra i luoghi più adatti alle immersioni si segnalano: La secca della Colombara, profondità da 3-45 mt: - un tappeto di margherite di mare che formano una parete con un tripudio di spugne e gorgonie gialle e rosse. Punta dell Arpa profondità da 5-40 mt: - la passeggiata nel giardino incantato. Secchitello, profondità 40 mt (Punta dell Arpa): - una discesa nel blu dove poter ammirare, oltre a branchi di barracuda, saraghi, dentici e ricciole giganti, anche i resti di un aereo italiano ammarato durante la seconda guerra mondiale. Scoglio del Medico, profondità da 3 ai 40 mt: - è l immersione per eccellenza, quella in cui tutto ciò che avete sognato di vedere nel Mediterraneo diventa realtà. Punta San Paolo, profondità da 5 ai 45 mt: - massi sul fondale di sabbia con gorgonie rosse fittissime, intorno cui è sviluppata una complessa vita e nuvole di pesci argentei. Sutta a Za Lisa, profondità dai 5 ai 16 mt: - alla scoperta di canali, di grotte, spaccature ricoperte di coralli e dei resti di un relitto di Epoca Romana. Grotta della Pastizza, profondità dai 3 ai 50 mt: - il fascino di grotte, di cunicoli, di passaggi e in particolare la stupefacente grande camera d aria dove è possibile riemergere ed ammirare la statua di San Bartolicchio il tutto contornato da musdee, gamberi, cipree. Punta Galera o Grotta dei Gamberi, profondità dai 5 ai 45 mt: - discesa nel blu profondo, in una grotta magnifica con sospesa a mezz acqua una spettacolare nuvola di gamberetti e l illusione di vedere le rocce muoversi. 21