KOS UNA TRAGEDIA DIMENTICATA



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KOS UNA TRAGEDIA DIMENTICATA L`intero Dodecanneso, di cui Kos fa parte, viene strappato ai turchi durante la guerra Italo-Turca che l`occupavano dal 1523. Con il trattato di Losanna, del 1923, tutto il Dodecanneso diviene possedimento Italiano e la sede del governatorato è posta a Rodi. L`occupazione Italiana del Dodecannesso dura dal maggio 1912 al 1947, quando con il trattato di pace le isole furono definitivamente assegnate alla Grecia.. Effettivamente la giurisdizione italiana termina nel novembre 1943, quando tutte le isole cadono in mano tedesca. Nel maggio 1945 gli inglesi prendono possesso delle isole. Di fatto dunque la presenza italiana, quale occupante, termina nel 1943 e, quella amministraiva, quando gli alleati occupano le isole. Torniamo indietro... Kos è conquistata, dagli Italiani, il 7 maggio 1912. Solo a metà anni "20 (dopo il trattato di Losanna), cominciano ad arrivare i primi coloni italiani. Contemporaneamente ma in modo particolare nella seconda metà degli anni "30, dopo un terremoto avvenuto nel 1933, sono costruite diverse strutture per ospitare le amministrazioni pubbliche (quasi tutte in stile arabesco), i militari ed i coloni. Dall` occupazione del 1912 fino al 1937, la presenza militare e minima in quanto, fino ad allora, l`isola non è ritenuta strategicamente importante, infatti, vi è staziato un solo battaglione di fanteria (del 9 Rgt.) ed in alcuni periodo una sola compagnia se non addirittura poche decine di uomini. Nel 1937, arriva il 10 reggimento della Divisione fanteria "Regina". Il comando di reggimento si insedia in una caserma (non più esistente) nella cittadina di Coo mentre i suoi reparti, I e II Btg, nella nuova caserma di Linopoti (vedi foto) ed in altre piccole caserme (oggi utilizzate dall`esercito Greco) ed il III Btg sull`isola di Lero, successivamente si aggiunse anche la R.A., all`aeroporto di Antimachia, e piccoli nuclei di CC.RR.. Dopo la guerra di Grecia, presso l`aereoporto di si insedia, anche, un piccolo reparto tedesco. Dopo l`8 settembre 1943 i pochi tedeschi presenti sull`isola sono disarmati, e tra il 10 ed il 14 Settembre del sbarcarono gli inglesi. Dal 18 settembre, l`isola e continuamente bombardata dall` aviazione tedesca.. Nella mattinata del 3 ottobre, l`isola e sottoposta ad un pesante attacco aereo-navale, le truppe tedesche sbarcate e paracadutate intrappolano quelle anglo-italiane nella cittadina di Coo, che senza appoggio aereo cedono le armi nella mattinata del 4; sono catturati 3.235 italiani e 1.388 inglesi. Nei giorni successivi, si hanno diverse scaramucce ed esecuzioni sommarie (di piccola entità ) con militari nascosti nelle campagne, altri ancora, in maggioranza inglesi, riescono a rifugiarsi in Turchia. I prigionieri vengono radunati nel Castello di Neratzia nella cittadina di Coo. Nei giorni tra il 5 ed il 7 ottobre, 103 ufficiali italiani a gruppi (sembra due) vengono portati presso le saline di Aliki a Linopoti dove, di nascosto, vengono fucilati e sepolti in diversi punti della zona. Dal 13 marzo del 1945, di nascosto ed osteggiato dai tedeschi, inizia da parte degli isolani, italiani e greci, il disseppellimento dei corpi, che vengono deposti in una fossa comune del cimitero cattolico di Coo. Dei 103 ufficiali fucilati sono ritrovati, in 8 fosse comuni, solo 66 corpi, solo a 44 di loro è stato possibile dare un nome Gli altri 37 giacciono, ancora, senza una croce sul luogo dell`eccidio. Il 9 maggio 1945, gli inglesi conquistano definitivamente Kos. Il generale tedesco, Friedrich Wilhelm Müller, comandante la 22^ divisione fanteria aviotrasportata, responsabile dell`eccidio e di altri episodi simili contro italiani e greci, viene processato per crimini di guerra da un tribunale greco ed impiccato ad Atene, nel maggio 1947. Passiamo alle foto...

Caserma di Linopoti sede di alcuni reparti del 10 Reggimento fanteria. La parte che dà sulla strada mi è stato detto che per alcuni anni è stata occupata da militari greci, infatti anche a vedere lo stato delle strutture sono le uniche meno fatiscenti delle altre. Ci sono ancora sedie tavoli lampade a quant` altro, ma in ogni caso è stata cannibalizzata! dall'alto con Google

Sulla parte superiore di un grande finestrone che dà su un piazzale interno, c`è disegnato questo paesaggio montano, non mi sembra che sia tanto greco. Nel Dodecanneso non ho mai visto abeti che circondano laghetti... mi sembra che le montagne sullo sfondo abbiano dei buchi a mò di feritoie per cannoni. Albergo Gelsomino-Costruito nel 1928 Oggi è sede dell'unione Volontari Veterani dell'isola di Kos.

Nel posto, fotografato di seguito, sono andato a rendere onoro ai nostri fratelli... qui sono stati fucilati gli ufficiali italiani. Il luogo mi è stato indicato dalla figlia e dalla moglie di un signore, allora quindicenne, che assistette alla scena. Abitano nei pressi del luogo della fucilazione e a ridosso del luogo di ritrovamento di alcuni corpi. Vedendomi girare per la campagna, mi hanno fatto cenno di aspettarle...purtroppo (per me), le signore parlano greco o inglese (la figlia) ed io con il mio inglese d`emergenza (buongiorno, grazie, ecc ecc.) ho capito ben poco di quello che mi raccontavano. Alcuni giorni prima della fucilazione, nella zona, erano scesi i paracadutisti tedesci, la caserma occupata dagli italiani è a circa 2-3 Km.. Dopo alcuni giorni, il padre, vede una piccola colonna di italiani, scortati dai tedeschi, che subito dopo fucilati in aperta campagna. I tedeschi vista la giovane età del ragazzo non gli fanno niente ma gli dicono di andare via e di non dire niente altrimenti, sarebbero venuti a prenderlo. Di conseguenza, non vide i posti delle sepolture. Purtroppo il signore, che parlava italiano, è deceduto l`anno scorso. Mi hanno anche detto che una volta, da quelle parti, passavano spesso degli italiani, adesso erano 2 anni che non vedevano nessuno! Sè qualcuno ha intenzione di andare in quelle zone (gli dò le dritte), si ricordi da andare a rendere onore ai nostri fratelli sepolti in quel terreno, con un fiore, una bandiera una preghiera!

Il piccolo cimitero cattolico di Coo si trova nel giardino della Chiesa Cattolica di San Giovanni Battista, costruita dagli italiani. Nell`interno della chiesa ci sono 40/50 loculi: a sinistra le donne a destra gli uomini, c`è impressa la località (le più disparate) e data di nascita e di morte (tutte nel periodo di occupazione), sicuramente tutti civili, tranne un loculo anonimo di "Un marinaio francese". Nel cimitero ci sono poche sepolture, pochissime quelle di epoca recente (4/5 negli ultimi 30/40 anni) mentre quelle riferite all` epoca "italiana" riguardano quasi esclusivamente bambini di pochissimi anni se non giorni. Il luogo è tenuto perfettamente in ordine ed ogni sepoltura, ha sopra un fiore o giocattolo (bambini) Nei pressi del muro di cinta ci sono, alcune singolarmente altre in gruppo, le sole lapidi delle sepolture dei militari (anche qualche civile), la quasi totalità riporta come data, ottobre 1943. I corpi sono stati portati in Italia e quasi tutti al "Sacrario del Caduti d`oltremare " di

Bari. Lapide posta sulla fossa comune, subito dopo la resa dei tedeschi.

Questa grande lapide, che reca i nomi degli ufficiali fucilati, è stata posta dal comune di Coo... neanche un segno delle autorità italiane. Avevo letto da qualche parte che di queste lapidi, e di tutto il cimitero cattolico, se ne prende cura, amorevolmente e gratuitamente una signora greca, purtroppo non l`ho incontrata... ma credo che lo faccia ancora, infatti ci sono dei lumini che erano stati accesi da poco oltre a fiori e bandierine italiane.

Nell'ottobre del 2010 nel cimitero cattolico di Kos, si è svolta una piccola cerimonia, presenti alcuni reduci della Divisione Regina, una scolaresca e amministratori di Adria, anche due militari italiani. Durante questa cerimonia è stata posta una campana in bronzo a ricordo dei caduti della Divisione Regina. Ed anche qui... dovevo andarci!

Ingresso della chiesa e del cimitero cattolico.

Per gentile concessione di Didoman