PERCHÉ RIPETERE UN ATLANTE DOPO 10 ANNI? IL CASO DEL MONTE FENERA

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Alula XVI (1-2): (2009) PERCHÉ RIPETERE UN ATLANTE DOPO 10 ANNI? IL CASO DEL MONTE FENERA Lucio Bordignon Parco Naturale del Monte Fenera Frazione Fenera Annunziata 13011 Borgosesia (VC) (luciobordignon@alice.it) INTRODUZIONE Aggiornare gli studi faunistici dopo un certo numero di anni consente di verificare le variazioni di popolamento tra un censimento e l altro e di collegarle, il più delle volte, a particolari cause. È chiaro che per essere comparata la ricerca deve seguire la stessa metodologia in entrambi i periodi. Ci sono esempi significativi di studi di questo tipo attuati in Piemonte, sia su modeste superfici (Comune di Cossato, Bordignon, 1997) che grandi (Valsessera, Bordignon, 2007). Tali censimenti faunistici, attuati utilizzando il metodo dell atlante, hanno rivelato, anche se ripetuti in tempi brevi (6 e 10 anni), significative modificazioni nelle popolazioni nidificanti. Questo tipologia di studio è quindi particolarmente utile per individuare le specie in declino. Nel Parco Naturale del Monte Fenera, è stato varato un progetto atlante nidificantisvernanti negli anni 1992-1997 (Bordignon, 1999) ed è stato ripetuto a distanza di dieci anni, tra il 2002 e il 2007. L indagine recente ha messo in evidenza alcune variazioni nella distribuzione dell avifauna probabilmente causate da modificazioni locali e legate alla ricolonizzazione del bosco su aree dismesse dall agricoltura negli ultimi 60 anni. AREA DI STUDIO Il Parco del Monte Fenera è ubicato all imbocco della Valsesia, tra le province di Novara e Vercelli. Si sviluppa dai 295 agli 899 m slm, estendendosi per 3.378 ha, di cui 3.121 ha di foresta di latifoglie (dati del 1992), pari al 92,4% della superficie, comprendenti anche 110 ha di brughiera. 210 ha sono occupati dalle aree aperto-coltivate (6,2%), costituite da prato-frutteti (190 ha) e vigneti (20 ha), mentre i restanti 47 ha (1,4%) sono occupati da infrastrutture (abitati e strade) e falesie naturali. Il paesaggio del Parco era negli anni Quaranta-Cinquanta del secolo scorso alquanto diverso dall odierno, con il 35% della superficie totale occupata da vigneti e pratofrutteti, che insistevano soprattutto nella parte meridionale dell Area protetta. Diversa era anche l avifauna nidificante con specie ora scomparse da decenni come civetta, colombella, rigogolo, starna e upupa. MATERIALI E METODI È stata applicata la metodologia relativa agli Atlanti sugli uccelli nidificanti e svernanti, con tecniche standardizzate a livello continentale ed attenendosi alle istru- 9

zioni dell EOAC (European Ornithological Atlas Committee), segnalando sulla carta la presenza delle specie territoriali in primavera-estate e della semplice presenza in inverno. I dati validi per i nidificanti sono stati raccolti da marzo ad agosto, quelli relativi alle specie invernali dal 15 dicembre al 15 febbraio. Si è utilizzata sempre la stessa griglia, composta da 145 quadrati di 0,25 kmq (500 metri di lato), indagando una superficie complessiva di 3.625 ha, di poco superiore a quella nominale del Parco naturale del Monte Fenera. RISULTATI Nel periodo 1992-1997 erano state censite correttamente e cartografate 80 specie, di cui 14 svernanti (Bordignon, 1993). Nel censimento 2002-2007 non sono state più riconfermate 7 specie di cui sei nidificanti (averla piccola, colino della Virginia, fagiano, gheppio, rondine montana e storno) ed una svernante (corvo comune). Lanius collurio Specie nidificante passata da 8 coppie nel 1992 a 3 nel 1997 (Bordignon, 1999); estinta nel 2000 e ricomparsa nel 2008 e 2009, grazie probabilmente a miglioramenti ambientali effettuati ad hoc. Colinus virginianus Specie alloctona, introdotta, di origine americana. Stanziale e nidificante. All interno del Parco del Monte Fenera era presente nella sola parte novarese, dove è stato presente sino al 1998. Phasianus colchicus Specie alloctona, introdotta, di origine asiatica. Stanziale e nidificante sino agli Anni Ottanta, quando esisteva ancora una popolazione auto-riproducentesi sul massiccio del Monte Fenera (Bordignon, 1993). Nei primi anni Novanta questa popolazione selvatica si è estinta molto probabilmente a causa dell abbandono delle campagne coltivate (Bordignon, 1999). Falco tinnunculus Specie nidificante. Presente con una sola coppia nella parte bassa a vocazione viticola del Parco. La coppia si è riprodotta con successo sino ai primi anni Duemila. Sturnus vulgaris Specie nidificante. Si è estinta come tale all interno del Parco del Fenera, dove le ultime 2 coppie si sono riprodotte ad Ara nel 1999. Ptyonoprogne rupestris La specie non ha più nidificato dal 1993, nel 1992 era presente una sola copia (Bordignon, 1993; 1999). A fronte dell estinzione di 7 specie, si evidenzia la presenza di una nuova specie, la cincia dal ciuffo, che è da considerare nidificante regolare, mentre precedentemente era stata segnalata occasionalmente (Bordignon, 1999). La cincia dal ciuffo nidifica ora all interno del parco con almeno 3 coppie frequentando le piantagioni di conifere. 10

Oltre alla perdita/acquisizione di specie, nell arco di tempo trascorso tra il primo e il secondo censimento, si sono verificate delle variazioni nella distribuzione delle specie. Nella rassegna che segue vengono considerate quelle che hanno fatto registrare un aumento o una diminuzione della distribuzione pari, o maggiore del 30% rispetto al periodo 1992-1997. Specie in espansione territoriale Ardea cinerea La sua presenza è aumentata del 105%, passando da 19 tavolette occupate nel 1992-1997 a 39 nel periodo 2002-2007. Il notevole aumento é legato probabilmente alla forte dinamicità della specie che può colonizzare una vasta gamma di ambienti acquatici, spingendosi anche all interno del Parco dove frequenta piccoli torrenti. Pernis apivorus La sua presenza è aumentata del 35% passando da 107 tavolette nel 1992-197 a 144 nel 2002-2007. Accipiter gentilis La sua presenza è aumentata del 125%, passando da 28 tavolette nel 1992-1997 a 63 nel 2002-2007. Questa espansione è probabilmente legata all aumento in superficie della foresta, fatto segnalato anche in provincia di Biella (Bordignon, 1998) e Novara (Bordignon, 2004). La popolazione del Parco è passata da una coppia alle tre attuali. Strix aluco La sua presenza è aumentata del 57%, passando da 42 tavolette occupate nel 1992-1997 a 66 nel 2002-2007. L allocco è una specie adattabile e vive in varie tipologie forestali che vanno dalla fustaia vetusta al viale alberato in città. Questa sua plasticità, unita alla presenza sempre più estesa del bosco, spiega la forte espansione all interno del Parco del Fenera. Dryocopus martius La sua presenza è aumentata del 267% passando da 18 a 66 tavolette dal 1992-1997 Le coppie sono passate da 1 a 4. Dendrocopus minor La sua presenza è aumentata dell 89% passando da 44 a 83 tavolette dal 1992-1997 Phoenicurus ochruros La sua presenza è aumentata del 200%, da 9 a 27 tavolette occupate rispettivamente nel 1992-1997 Regulus ignicapilla La sua presenza é aumentata del 100%, risultando in espansione, favorita dai rimboschimenti di conifere e dalla presenza di resinose ornamentali nei giardini, passando da 5 tavolette nel 1992-1997 alle 10 nel 2002-2007. È stato rilevato un dato di presenza invernale, che è inusuale per la Valsesia (Bordignon, 1993). 11

Corvus corax La sua presenza è aumentata del 30%, passando da 102 tavolette nel 1992-1997 a 133 nel 2002-2007, periodo nel quale la specie ha colonizzato tutto il Parco. Emberiza cirlus Specie in leggera espansione, passata da 15 a 21 quadratini occupati (40%). L espansione è da mettere in relazione all aumento della superficie coltivata a vite nella parte meridionale del Parco. Specie in diminuzione Hirundo rustica Specie divenuta rara e localizzata ormai a due sole località: Ara e Bettole. Nel 2007 si contavano 2 coppie ad Ara e 3 a Bettole, passando da 6 a 3 tavolette ed un calo del 50%. Luscinia megarhynchos La sua presenza é diminuita del 43%, passando da 23 tavolette a 13 dal 1992-1997 Hippolais polyglotta La sua presenza è diminuita del 56% passando da 9 a 4 tavolette dal 1992-1997 al 2002-2007, con quattro coppie nel 2006, tre nel 2007. Le cause sono dovute alla perdita di habitat idoneo alla riproduzione, rappresentato da filari alberati con siepi e boschetti giovani circondati da coltivi. Phylloscopus bonelli La sua presenza è diminuita del 38% in dieci anni, passando da 22 tavolette a 15 dal 1992-1997 Phylloscopus sibilatrix La sua presenza è diminuita del 75% passando da 4 tavolette ad una dal 1992-1997 Carduelis carduelis La sua presenza è diminuita del 35% passando da 31 a 20 tavolette dal 1992-1997 al 2002-2007, con la scomparsa della specie dalle aree agricole nei pressi degli abitati della parte settentrionale del Parco. È stata osservata una riduzione delle coppie nidificanti anche nelle frazioni ai piedi del Fenera e nei vigneti di Boca. La popolazione nidificante nel periodo 2002-2007 non ha superato le 17-19 coppie. Pyrrhula pyrrhula La sua presenza è diminuita del 41%, passando da 41 a 24 tavolette dal 1992-1997 al 2002-2007, passando da 10 coppie complessive nel primo periodo a 6-7. Le poche coppie rimaste si trovano nella parte più alta del Parco, intorno le frazioni di Bertagnina, Campiano e Colma, con clima più fresco. Anche la presenza di soggetti in migrazione e svernanti è diminuita rispetto agli Anni Novanta. Coccothraustes coccothraustes La sua presenza è diminuita del 39% passando da 23 tavolette a 14 dal 1992-1997 al 2002-2007 e 3 coppie. La popolazione nidificante appare in declino e a rischio di 12

estinzione. Per preservare l esigua popolazione nidificante sarebbe necessario conservare e ampliare le residue aree a frutteto. Passer italiae La sua presenza é diminuita del 41%, dal 1992-1997 Estinte le micropopolazioni di Bertagnina, Rasco, Fenera Annunziata, Bertasacco, Mollia d Arrigo e della Traversagna. Passer montanus La sua presenza é diminuita del 33%, passando da 18 a 12 tavolette dal 1992-1997 CONCLUSIONI Bordignon (1999) nell indagine del 1992-1997, aveva individuato come principale causa di diminuzione del popolamento ornitico all interno del parco del Monte Fenera, la continua perdita di terreno aperto, sia coltivato che naturale (brughiera), invaso dal rinnovamento del bosco. Dal 1992 al 2007 i coltivi a prato-frutteto sono diminuiti del 65%, passando da 190 a 67 ha, e la brughiera del 60%, passando da 110 a 44 ha. Al contrario, i vigneti sono aumentati del 110%, da 20 a 42 ha. Probabilmente queste trasformazioni hanno causato la perdita di 7 specie (di cui 6 nidificanti) con l ingresso di una nuova specie nidificante. Delle 7 specie estinte 5 (averla piccola, corvo comune, fagiano, gheppio e storno) hanno uno stretta dipendenza con le aree aperto-coltivate, così come il colino della Virginia specie legata all agricoltura e vivendo nella fascia ecotonale con il bosco. Una specie la rondine montana, non sembra avere dipendenza stretta con l agricoltura. Per quanto riguarda la distribuzione delle specie all interno del Parco del Fenera, si è notato che rispetto all indagine precedente 20 (25% del totale) hanno fatto registrare una variazione nella distribuzione di almeno il 30%: in 10 casi è risultata positiva (la specie é aumentata), in 10 altri casi è risultata negativa (la specie si è ridotta). Le 10 specie in aumento sono risultate: airone cenerino, falco pecchiaiolo, astore, allocco, picchio nero, picchio rosso minore, codirosso spazzacamino, fiorrancino, corvo imperiale, zigolo nero. Sei di queste sono forestali (allocco, astore, fiorrancino, pecchiaiolo, picchio nero, picchio rosso minore) e sembrano quindi essere state favorite dall espansione della foresta nel Parco. Le 10 specie in regresso sono risultate: rondine, usignolo canapino, luì bianco, luì verde, cardellino, ciuffolotto, frosone, passera d Italia, passera mattugia. Sette di queste (rondine, canapino, cardellino, ciuffolotto, frosone, passera, passera mattugia), vivono in ambiente agricolo, quindi la loro diminuzione è probabilmente imputabile alla continua riduzione delle attività agro-pastorali. La misura di conservazione più importante all interno dell Area protetta è quella di mantenere le aree coltivate esistenti, o di crearne altre, specialmente in foresta, in modo da frammentare la monotonia ambientale. È necessario inoltre conservare le brughiere, che ospitano specie rare e caratteristi- 13

che (biancone, succiacapre e luì bianco). Mezzi validi per mantenere sotto controllo lo sviluppo delle piante sono il taglio manuale, il pascolo brado e il fuoco controllato. Il primo metodo è molto costoso, il secondo non è più praticato, mentre l ultimo appare rapido ed economico sebbene la normativa forestale in Piemonte non favorisce l uso del fuoco per motivi faunistici; pertanto, tale metodo viene di norma evitato per le lungaggini burocratiche che precedono l autorizzazione. Nel frattempo l Ente Parco, contrasta con mezzi meccanici l avanzata del bosco sui terreni a prato-frutteti ancora rimasti. L Ente parco ha anche favorito tramite una normativa di sostegno l opera di agricoltori o appassionati che intendano trasformare parti di foresta in nuove aree aperto-coltivate. Nel contempo ha attuato una politica di sensibilizzazione dei viticoltori affinché mettano a dimora nei vigneti nuovi siepi e filari di alberi bassi. Inoltre è stato consigliato di non sfalciare ripetutamente le scarpate inerbite, ma di attuare un solo sfalcio tardivo, a settembre, per facilitare la presenza di quelle specie, come l averla piccola che prediligono porzioni di incolto erbaceo. Tale attenzioni hanno riportato quest ultima specie a nidificare nel 2008 (1 coppia) e 2009 (2 coppie) nel Parco del Monte Fenera. Summary Why does repeat an atlas after ten years? The Monte Fenera s case. The author has proved that is important to monitor the population in a relatively short period of time in order to protect the birds. After a first census 10 years ago in Monte Fenera Park seven species are missing because the cultivated areas are neglected. This has allowed to actuated a policy of preservation for the endangers species. BIBLIOGRAFIA Bordignon L., 1993. Gli uccelli della Valsesia. Club Alpino Italiano, sezione di Varallo Sesia. Tipolitografia di Borgosesia, Borgosesia. Bordignon L., 1997. Atlante degli uccelli nidificanti a Cossato. Anni 1989-1995. Quaderni di educazione Ambientale. Centro di Educazione ambientale, Città di Cossato. Tip. Robino, Cossato. Bordignon L., 1998. Gli uccelli del Biellese. Provincia di Biella, Assessorato all Ambiente. Eventi & Progetti Editore. Vigliano Biellese. Bordignon L., 1999. Gli uccelli del Parco del Monte Fenera. Ente Parco del Monte Fenera. Tipolitografia di Borgosesia, Borgosesia. Bordignon L. 2004. Gli uccelli della provincia di Novara. Provincia di Biella. Assessorato caccia e Pesca. Tipolitografia di Borgosesia, Borgosesia. Bordignon L. 2007. L avifauna nidificante, in Aquile, argento, carbone. Indagine sull Alta Valsessera. DocBi, Centro Studi Biellesi. Arti Grafiche, Candelo (Bi). 14