SOMMARIO Operatività e responsabilità dell Amministratore in tema di amianto Premessa ---------------------------------------------------------------------------- 1 Storia e attualità del rischio amianto -------------------------------------------- 1 Che cosa è l amianto?------------------------------------------------------------- 2 Dove si trova?---------------------------------------------------------------------- 2 Patologie da amianto-------------------------------------------------------------- 3 Inquinamento da fibre------------------------------------------------------------- 3 Le responsabilità dell Amministratore in tema di amianto-------------- 4 I doveri dell Amministratore in tema di amianto-------------------------- 4 Premessa Gli argomenti di seguito riportati non hanno carattere di esaustività né vogliono sostituire la letteratura disponibile sull argomento, bensì costituiscono una sintesi di quanto dibattuto durante l incontro sulle Responsabilità degli Amministratori in tema di amianto. Storia e attualità del rischio amianto Il brevetto dell amalgama cemento-amianto è dell austriaco Ludwig Hatschek nel 1901. Brevettò l Eternit il cui nome deriva dal latino aeternitas, eternità. Nel 1902 Alois Steinmann acquista la licenza per l eternit e nel 1903 inizia la produzione in scala industriale dei vari elementi in amianto. L'eternit diviene diffusissimo e già nel 1911 la produzione di lastre e tegole è a pieno ritmo e si diffondono milioni di elementi per le più svariate applicazioni non solo nel campo delle costruzioni: lastre di rifinitura edile, tegole, tubi per acquedotti, canne fumarie, lastre di rivestimento, coperture ondulate per tetti e capannoni e persino fioriere e sedie da spiaggia. Il rischio dovuto all amianto e quindi ai manufatti contenenti amianto è dovuto al fatto che le fibre rilasciate da questi materiali risultano facilmente inalabili e causano malattie potenzialmente e verosimilmente mortali come l asbestosi, il mesotelioma ed il tumore polmonare. Il rapporto tra la presenza dell asbesto e l insorgenza dei tumori era già stata constatata negli anni 60. Per molti anni si è ritenuto che il rischio di esposizione alle fibre di amianto interessasse soltanto i lavoratori del settore ma a partire dagli anni ottanta l'attenzione si spostò sulle esposizioni non professionali e sulla possibilità di considerare l'amianto un contaminante ambientale. Sulla base di queste considerazioni, oltre alla Legge 257/92 che in Italia vieta l estrazione, l importazione, l esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, dal 1994 sono stati emanati alcuni decreti e circolari applicative con l'obiettivo di gestire il potenziale pericolo derivato dalla presenza di amianto negli edifici, nei manufatti e nelle coperture. La messa al bando dell utilizzo delle fibre naturali di amianto ha 1
determinato che oggi solo gli operatori addetti allo smaltimento dei prodotti contenenti asbesto o alla bonifica degli ambienti, in cui è stato applicato, risultino professionalmente esposti, ma ogni persona può divenirlo se la mobilizzazione di questo materiale provoca una incontrollata aerodispersione ambientale. Esempi di aerodispersione contaminante sono rappresentati dagli interventi effettuati senza precauzioni specifiche come alle volte avvengono durante le installazioni di parabole sulle coperture condominiali contenenti amianto, negli interventi di manutenzione dei tetti ed in genere delle coperture, in quelli sull isolamento termico delle caldaie, negli interventi sui dispositivi di tenuta di valvole e flange, sugli isolanti di tubature e radiatori, negli interventi di manutenzione delle tubazioni idriche e fognarie. Che cosa è l amianto? Il termine amianto o asbesto, viene usato per indicare un insieme di minerali fibrosi, diversi per composizione chimica e forma cristallina, largamente impiegati industrialmente. L amianto (o asbesto ) è virtualmente indistruttibile: resiste al fuoco ed al calore, agli agenti chimici e biologici, all abrasione ed all usura. E tanto flessibile che può essere filato o tessuto e tuttavia ha una elevatissima resistenza alla trazione. Ha capacità fono-assorbenti ed è un buon isolante elettrico. Fra i vari tipi di amianto ricordiamo: crisotilo, crocidolite, amosite, actinolite, tremolite e antofillite. Di questi, i primi tre sono quelli che nel tempo sono stati i più utilizzati. E importante sottolineare come esistano vari tipi di amianto, tutti cancerogeni (IARC, 1977), anche se non egualmente potenti nel causare tumori alla pleura. Inoltre vi sono numerosi altri minerali fibrosi o asbestiformi in natura, non usati commercialmente, che esulano quindi dal termine amianto, ma che potrebbero essere egualmente pericolosi. Dove si trova? I manufatti contenenti amianto si trovano solitamente in: Coperture in cemento-amianto Controsoffitti, coibentazioni del sottotetto Cassoni, serbatoi, tubazioni per l'acqua idrica e fognaria Canne fumarie, camini e tubazioni di scarico fumi di combustione Pannelli, divisori, tamponature Pavimentazioni in vinil-amianto Guarnizioni di caldaie, stufe, forni ed apparati elettrici Coibentazione di tubi per il riscaldamento Paratie dei locali caldaia Altro. Dai piani di progettazione e costruzione degli edifici e degli impianti e dai capitolati di appalto, potrebbero trarsi utili informazioni sulla presenza o assenza di amianto, nonché sul suo impiego nelle diverse applicazioni. Informazioni indirette sulla presenza di asbesto possono inoltre essere desunte dalla tipologia costruttiva del fabbricato e dalla sua epoca di costruzione. Dall'epoca di costruzione degli edifici si possono ricavare ulteriori informazioni, in quanto è noto che nel nostro Paese il periodo di maggior utilizzo dell'amianto in edilizia e nell'impiantistica industriale è compreso tra il 1967 e il 1975. L'uso di questo materiale era infatti motivato oltre che dalle sue caratteristiche tecniche, anche da considerazioni economiche legate al relativo basso costo e da obblighi normativi circa la protezione antincendio. 2
Patologie da amianto Gli effetti nocivi che si manifestano a seguito dell inalazione di amianto sono dovuti all instaurazione di meccanismi patogenetici di natura irritativa, degenerativa, cancerogena. I minerali si presentano infatti sotto forma di fibre allungate. L esposizione ad amianto può causare patologie quali asbestosi, mesotelioma pleurico o peritoneale, carcinoma bronchiale. La più grave patologia è il mesotelioma: un tumore raro la cui unica causa accertata è l inalazione di fibre minerali, in particolare di amianto; l aspettativa di vita dalla diagnosi è di circa un anno. Le malattie principali provocate dall'asbesto sono:. asbestosi;. mesotelioma;. carcinomi polmonari;. tumori del tratto gastro-intestinale, della laringe e di altre sedi L'amianto può rappresentare un rischio oltre che per i lavoratori esposti, anche per i loro familiari se respirano le particelle portate a casa per esempio con gli abiti da lavoro. Come per tutti gli agenti cancerogeni non esiste una soglia di sicurezza al di sotto della quale il rischio sia nullo ed a questo proposito l Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1986 ha affermato che "l'esposizione a qualunque tipo di fibra e a qualunque grado di concentrazione in aria va pertanto evitata". Come più sopra scritto, la pericolosità dell amianto dipende dal grado di libertà delle fibre, ossia dalla capacità dei materiali di rilasciare fibre potenzialmente inalabili; la presenza in sé dell amianto, infatti, non è necessariamente pericolosa ma lo diventa qualora le fibre vengano sprigionate nell aria, per effetto di qualsiasi sollecitazione (manipolazione/lavorazione, vibrazioni, correnti d aria, infiltrazioni di umidità etc.). Essendo l asbesto un materiale fibroso e piuttosto friabile, è facile che le piccolissime particelle di cui è costituito (dell ordine di millesimi di millimetro), una volta inalate, vadano a concentrarsi nei bronchi, negli alveoli polmonari, nella pleura, provocando danni irreversibili ai tessuti. Per quanto riguarda la pericolosità dovuta all ingestione dell amianto, l OMS ha dichiarato nel documento redatto nel 1994 Direttive di qualità per l acqua potabile che non esiste alcuna prova seria che l ingestione di amianto sia pericolosa per la salute e quindi non è stato ritenuto utile stabilire un valore guida fondato su delle considerazioni di natura sanitaria, per la presenza di questa sostanza nell acqua potabile. Inquinamento da fibre I manufatti che contengono l'amianto con il passare degli anni subiscono, come tutti i materiali, un invecchiamento naturale causato dal contatto con l aria e dagli interventi di manutenzione ed altre sollecitazioni; in questi casi si verifica un passaggio delle fibre dal prodotto che lo contiene all'ambiente circostante, generando cosi un inquinamento. La cessazione dell'utilizzo dell'amianto ha fatto si che l'esposizione a questo inquinante si è spostata dall'ambiente di lavoro a quello di vita, a seguito di tale necessità sono state affinate sia le tecniche di prelievo che quelle di analisi e le relative sensibilità. L esposizione tossica all amianto avviene quindi per inalazione delle fibre aerodisperse e si deve pertanto evitare nel modo più assoluto la loro sollecitazione in assenza di adeguate misure di tutela che sono costituite da idonei mezzi di confinamento ed aspirazione/filtrazione. E' importante rammentare che in base al tipo di materiale varia il rischio di rilascio di fibre nell'ambiente. 3
Le responsabilità dell Amministratore in tema di amianto I concetti fondamentali sono i seguenti: 1. Ciò che è prevedibile è prevenibile Vale a dire che non gestire preventivamente il rischio di un accadimento che si aveva il dovere di prevenire equivale a cagionarlo. 2. Ognuno risponde per fatto proprio Ognuno risponde per fatto proprio e cioè per un comportamento attivo od omissivo relativamente ai compiti ed alle responsabilità connesse al proprio ruolo. Da quanto sopra si ottiene il profilo della responsabilità dell Amministratore in tema di amianto contenuto nello stabile sottoposto alla sua gestione, ovvero la responsabilità per l omessa gestione di ciò che egli amministra. In tema di esposizione all amianto la responsabilità dell Amministratore è infatti in rapporto a ciò che egli amministra ovvero a ciò che egli ha la responsabilità giuridica di gestire; vale a dire che se lo stabile che egli amministra contiene manufatti in amianto e questa sostanza viene liberata nell aria a causa di sollecitazioni improprie, l Amministratore ha la responsabilità sia per il fatto stesso che ciò è avvenuto, sia per le conseguenze di tale aerodispersione. Il rischio, infatti, è rappresentato dalla esposizione tossica cancerogena degli occupanti dell edificio, degli ospiti, dei manutentori, del personale appaltatore che sta intervenendo senza gli idonei mezzi di protezione e di prevenzione a causa della mancata informazione sull esistenza del manufatto. Il rischio è rappresentato anche dalla esposizione tossica cancerogena dell ambiente esterno all edifico e basti considerare che nella valutazione preventiva del rischio la presenza di asili e scuole costituisce un parametro di incremento del rischio stesso. I doveri dell Amministratore in tema di amianto Si possono riassumere nei 5 punti seguenti: 1. Identificare e mappare i manufatti contenenti amianto presenti nello stabile 2. Valutare l indice di degrado di tali manufatti (ed il rischio di aerodispersione) 3. Stabilire le misure di tutela 4. Informare gli occupanti dell edificio (es. i condòmini) 5. Organizzare un sistema di concertazione preventiva con i manutentori e gli appaltatori in genere, trasmettendogli anche le necessarie informazioni Come si procede? 1. L Amministratore incarica un tecnico esperto di mappare la presenza dei manufatti amiantati presenti nello stabile e valutare lo stato di degrado e indicare le misure di tutela. 2. Il tecnico acquisisce i dati necessari, effettua l intervento volto all analisi ed alla valutazione del rischio ivi compresa l'identificazione e la tipizzazione dei manufatti, quindi consegna all Amministratore un documento contenente la localizzazione del materiale, lo stato di degrado e le misure di tutela da adottare per prevenire l aerodispesione e gestire il rischio stesso. 3. L Amministratore acquisisce il documento tecnico e lo presenta in assemblea verbalizzando quanto necessario a fronte dei provvedimenti da attuare. Quali sono gli interventi eventualmente necessari? 1. Nel caso in cui i materiali identificati risultassero in buone condizioni, è sufficiente limitarsi ad una etichettatura con l annotazione della presenza di asbesto e un piano periodico di sorveglianza (Programma di 4
Controllo e Manutenzione, ai sensi del D.M. 6 settembre 1994) 2. Nel caso in cui i materiali identificati risultassero friabili, si porterà in assemblea quanto previsto dal Documento tecnico che specifica gli interventi possibili (semplice confinamento, incapsulamento, rimozione). 3. In ogni caso è necessario organizzare ogni eventualità per evitare scrupolosamente qualsiasi intervento che possa disturbare i materiali contenenti amianto e, laddove fosse necessario intervenire, agire preventivamente nei riguardi dell Appaltatore in tema di sicurezza e prevenzione (attività di Qualifica, di Informazione, di Cooperazione, di Vigilanza ). Qualsiasi lavoro di manutenzione o altro intervento che possa provocare la liberazione di fibre, dovrà infine essere eseguito da ditte specializzate, dotate di personale idoneo e formata allo scopo. In collaborazione con INTERVISION Istituto Scientifico A.N.AMM.I. Associazione Nazional-europea AMMinistratori d Immobili 5