2. COME Per produrre belle inquadrature di giardini e piante, occorre dedicarsi con attenzione alle principali tecniche di ripresa di uso specifico. Composizione Una buona composizione è il primo e principale apporto del fotografo nel passaggio da una veduta banale ad una foto interessante. Comporre una foto di giardino o di piante significa anzitutto organizzare il soggetto. Anche se il lavoro è già parzialmente fatto (dal giardiniere e dalla natura), gli elementi vanno sempre organizzati per creare un quadro specifico. Non potendo spostare i soggetti, occorre che si sposti il fotografo fino a trovare l angolo che lo soddisfa. Personalmente tento sempre di trovare un centro di interesse (massa, colore, contrasto) intorno al quale costruire la foto. Gli elementi strutturali del giardino (sentieri, siepi, grandi piante, statue) sono utilissimi per enfatizzare prospettiva e senso di profondità. Sarebbe bene seguire le regole canoniche della composizione artistica (per esempio privilegiare tagli orizzontali asimmetrici a un terzo o due terzi dell inquadratura) ma salvo casi particolari è sufficiente affidarsi al proprio senso estetico. A mie spese ho imparato che è assolutamente essenziale escludere dal fotogramma ogni elemento di disturbo. Ciò vale in particolare per i giardini urbani, abitualmente circondati da case, pali, cavi, lampioni, ecc. 14
COME 2 L uso del treppiede permette una maggiore precisione di taglio. E bene usarlo quando possibile. Ritocchi definitivi possono venire fatti in fase di stampa o di finitura. Altri accorgimenti per ottenere una buona composizione: Attraverso il controllo della prospettiva si può drasticamente alterare lo stile di una foto, senza cambiare di posizione. Questo si ottiene variando la focale dell obiettivo da grandangolare fino al teleobiettivo e riprendendo o meno i dettagli di primo piano. Se si è costretti ad angolare la macchina gli eventuali edifici soffriranno di verticali ( e/o orizzontali) convergenti. Se non è possibile raddrizzarle, è meglio enfatizzarle decisamente. Se possibile, ricercare un forte primo piano per dare prospettiva e scala all inquadratura (attenzione alla messa a fuoco). Un modo semplice di influenzare la composizione è di passare dal formato orizzontale a quello verticale. Provare sempre le due inquadrature prima di scattare. Il punto di ripresa La minima variazione può trasformare la foto. Ne consegue che il punto di ripresa ha un importanza fondamentale. Occorre andare oltre l ovvio, girare intorno al soggetto, provare dall alto e dal basso. Per vedute ampie occorre cercare posizioni elevate, anche con l aiuto di una scala. Per elementi singoli sono marginalmente più efficaci inquadrature dal basso. Togliere eventuali elementi di distrazione è forse la cosa più difficile specie nei giardini di città, circondati da edifici, pali, e brutture varie. Occorre avere sempre in testa un paio di forbici virtuali e usarle spesso (attenzione per esempio alle canne dell acqua, alle macchie di colori sgargianti, che l occhio non osserva ma che spesso rovinano una foto). Consiglio anche di resistere alla tentazione di scattare dal normale sentiero tracciato. Vi è spesso qualche angolazione migliore, fuori pista. 15
2 COME Messa a fuoco e profondita di campo Sono elementi che, se sbagliati, possono distruggere la più bella inquadratura. Per evitare problemi occorre pertanto scegliere subito quali aree devono essere nitide e quali sfocate. Si incomincia con la scelta dell obiettivo (un grandangolare dà quasi tutto a fuoco; un teleobiettivo permette di definire perfettamente solo il soggetto e tende a sfocare il resto). Poi a bottone di messa a fuoco schiacciato e col soggetto ben a fuoco è il momento di giocare precisamente con l apertura (per un fondo nitido: chiudere, per un fondo sfocato: aprire). Non mi stancherò mai di ripetere che bisogna fare attenzione al vento, anche se debole, il quale costituisce un grosso vincolo alla profondità di campo perchè rende necessari tempi bassi, apertura maggiore, e quindi profondità di campo limitata). Nel digitale la profondità di campo è spesso maggiore, poichè l adattamento elettronico alla quantità di luce disponibile è meno critico. Esposizione Con macchine tradizionali l esposizione sbagliata è il più frequente elemento di scarto di prodotti finiti. Nella fotografia di piante e giardini è ancora più critica. Un solo stop corrisponde a un raddoppio di luce e può travolgere le tonalità dei colori. Non ci si può permettere di sbagliare. L esposimetro TTL (Through The Lens), di uso normale nelle reflex, legge correttamente l intensità di luce e permette, automaticamente o manualmente, di impostare la combinazione corretta. Tuttavia il TTL può ingannare, per effetto di - proporzioni e illuminazione diversa di parti del soggetto. In condizioni di forte contrasto non è possibile esporre correttamente le zone più chiare e quelle più scure - colori diversi, a parità di illuminazione, danno letture diverse e rischiano di ingannare l esposimetro. Per assicurare esposizioni migliori, si può correggere l esposizione TTL modificando i suoi comandi 16
COME 2 in vari modi: - nel modo semi automatico: correggere col controllo + o disponibile su certe macchine, - nel modo manuale, cambiare l indicazione base della lancetta, - usare un esposimetro separato (specie per formati più grandi) e impostare l esposizione manualmente. Personalmente sono favorevole all uso del modo manuale, perchè di uso più rapido e anche perchè abitua a ragionare correttamente. Per maggior sicurezza, sempre in modo manuale, conviene adottare il sistema detto bracketing, che consiste nel fare tre esposizioni di ogni veduta, come segue: primo scatto: secondo scatto: terzo scatto: esposizione base indicata dal TTL circa 1 stop in più circa 1 stop in meno Faccio un esempio: 1. TTL esposizione base normale f. 11/250 2. stop in meno f. 11/500 oppure f. 16/250 3. stop in più f. 11/125 oppure f. 8/250 Nel visionare il prodotto finito sceglieremo la migliore delle tre esposizioni. Alcune fotocamere professionali dotate di motore fanno scattare le tre esposizioni di bracketing automaticamente. Per ottenere il massimo del controllo è anche possibile correggere il valore dato del TTL in base ai colori del soggetto i quali possono dar luogo ad errori. Esistono tabelle di correzione. Si tratta però di calcoli un po complicati, normalmente inutili salvo per riprese importanti. Per il digitale il problema dell esposizione è ridotto perchè la piastra sensibile e relativa apparecchiatura elettronica, oltre al fare gli aggiustamenti necessari, corregge la sensibilità in modo differenziato tra le varie zone del fotogramma. Usando il bracketing, il controllo dell esposizione diventa pressochè assoluto. 17
2 COME Esposizione per alto contrasto Quando la lettura spot della parte più chiara dell immagine ha più di due stop di differenza rispetto alla parte più scura, non è possibile avere una foto equilibrata con pellicola tradizionale. Occorre esporre per la parte ritenuta più significativa sacrificando le altre, o meglio ancora, escludere queste ultime dalla composizione. Anche qui le macchine digitali hanno una migliore capacità di adattamento alla riflettività delle varie zone e permettono di operare bene anche in condizioni di forte contrasto. Movimento Il movimento può provenire dal soggetto (spesso mosso dal vento), o dalla macchina stessa (la mano trema, lo specchio vibra alzandosi). Di norma si desidera fermare il movimento, salvo quando gli si volesse dare uno speciale valore espressivo. Da qui la necessità di tempi di esposizione brevi e il conseguente aumento dell apertura secondo la luminosità del soggetto (vedere allegato tecnico 2). Il digitale nei formati tascabili (e in generale le macchine autofocus a messa a fuoco automatica) richiede una cura maggiore per controllare il movimento in quanto si rischia di allungare di qualche frazione di secondo la procedura di scatto. Inoltre per fermare il movimento è più facile inquadrare attraverso il visore ottico o reflex perchè il visore LCD non permette sempre di scattare al momento precisamente giusto. Tipo di luce e ore del giorno La qualità della luce è forse l elemento più importante per creare l atmosfera giusta. Variando l apertura e il tempo si tenta di ottenere il miglior effetto per ogni tipo di luce. Indicativamente la luce migliore è - al mattino presto (basso contrasto, colori dorati) - prima del tramonto (ombre radenti, colori rossastri). 18
COME 2 Le principali variabili di luce che influenzano la tecnica fotografica sono: - sole intenso - controluce - luce frontale - luce laterale - luce diffusa Vengono trattate qui di seguito. Sole intenso E ritenuto erroneamente la luce migliore per fotografare giardini. Invece, esagera il contrasto, inganna l esposimetro, falsa i colori e le forme. Si possono tuttavia ottenere buoni risultati con sole intenso a condizione di sfruttarne certi aspetti specifici: - edifici illuminati fortemente contro un cielo blu - fiori di colori vivaci (arancione, rosso) - ombre forti per ottenere effetti strutturali Accessori utili sono: - il filtro polarizzatore - il riflettore per dare dettaglio alle ombre leggere - il flash per dare dettaglio alle zone più buie (problema meno critico col digitale). Controluce (fonte di luce dietro al soggetto) 19
2 COME Il controluce si può sfruttare per bellissimi effetti in condizioni di sole intenso, soprattutto in primavera. Attenzione a: - regolare bene l esposizione nelle ombre (sovraesporre per dare dettaglio, sottoesporre per enfatizzare la silhouette) - proteggere contro l irradiazione (col paraluce e con la mano se necessario, meglio se la macchina è interamente all ombra) - controllare sempre la profondità di campo con l apposito bottone. Luce frontale (fonte di luce dietro al fotografo) Anche questa luce è erroneamente amata dai fotografi principianti. Invece tende a dare foto piatte, troppo contrastate, banali. Purtroppo è la condizione più frequente nelle ore centrali in cui vengono normalmente visitati i giardini. Usiamola pure ma solo quando il contenuto del soggetto lo giustifica o comunque quando non vi siano alternative. Luce laterale E l ideale per foto d effetto e per enfatizzare la natura tridimensionale dei giardini. Attenzione tuttavia al contrasto eccessivo. La corretta esposizione è essenziale. Può essere consigliabile il filtro polarizzatore quando la foto contiene acqua e materiali riflettenti illuminati a 90. Luce diffusa (cielo coperto, giornate grigie, luce piatta ) Questo tipo di luce viene ingiustamente calunniata. Può essere invece la luce migliore in assoluto per fotografare piante e giardini (luce uniforme, basso contrasto, poca irradiazione, esposizione più facile, colori ricchi e saturi, oggetti chiari, inquadrature 20
COME 2 ravvicinate di fiori). Inoltre la mancanza di vento permette tempi lunghi (con pellicola lenta e treppiede). In un certo senso è l equivalente dell illuminazione artificiale nello studio. Cerco sempre di usarla. Una sola avvertenza. Il colore grigio del cielo, se occupa troppo spazio nel fotogramma, tende a falsare la percezione di certi colori. Con tempo coperto sarebbe meglio escludere il cielo per quanto possibile. Per questo tipo di luce il digitale con la sua maggiore sensibilità e flessibilità, facilita l operatività. Nota sulla luce. Ogni regione italiana ed estera ha una sua luminosità propria che influenza profondamente l estetica dei giardini locali. Occorre esserne consci e tentare di interpretarla correttamente. 21