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C eraunavoltaunmaltesedinomepippo C era una volta un maltese di nome Pippo che diceva sempre, ma sempre sempre: Un attimo..., qualsiasi cosa gli si chiedesse. Pippo abitava con la mamma, una cagnolina magrissima, e una numerosa famiglia di umani, i signori Linus con i loro quattro figli. Pippo era un cagnolino intelligente, sveglio e furbo come una volpe. Aveva il pelo che gli copriva tutto l occhio destro e una grande passione per i palloni. Quando aveva un pallone fra le zampe era felice come un bambino al primo gelato. Non era un gran campione perché era troppo gentile, difficile vederlo azzuffarsi con gli altri cani, fargli sgambetti o buttarli a terra, lui giocava regolare e non rubava la palla a nessuno ma aveva una buona tecnica per essere un cane. La sua mamma lo chiamava continuamente: vieni a mangiare, vieni a farti il bagnetto, corri al parco, porta il giornale, prendi il pallone, lavati le zampe, togliti le zecche, e ogni volta, la sua risposta era sempre e solo: Un attimo mamma, un attimo mamma. E quell attimo diventavano cinque minuti e poi dieci e poi venti. E la mamma perdeva la pazienza e si metteva a urlare per poi metterlo in castigo. Un giorno di autunno, la mamma andò a svegliare il suo cucciolo, che come al solito ripose: Un attimo... e continuò a dormire nella cuccia. Restò lì a poltrire altri dieci minuti

e sapete cosa successe in quei dieci minuti? Arrivò un arcobaleno doppio!! Sì sì, avete capito bene, un arcobaleno doppio che colorava tutto il cielo. La famiglia degli umani al completo più la mamma di Pippo erano tutti in giardino ad ammirare questo straordinario spettacolo, tutti tranne Pippo che non riuscì a vederlo perché arrivò troppo tardi. Qualche giorno dopo, Pippo e Simi, il suo amico del cuore, andarono al parco a giocare e incontrarono due cani cattivi. Due Rottweiler, Sebastian e Lupo, che li guardarono in cagnesco e gli rubarono la palla. Pippo e Simi corsero a casa spaventati, corsero così forte che il fiatone gli scoppiava in gola. Ci hanno rubato la nostra palla... accidenti a loro! disse Pippo, ma Simi rispose che era felice di aver portato a casa la pelle! Dopo qualche giorno, Pippo e Simi recuperarono una palla sgonfia nel vialetto, sicuramente una palla abbandonata da un gruppo di umani ricchi. Felici, decisero di andare al parco a giocare. Avevano paura di incontrare di nuovo i due Rottweiler, ma si fecero forza a vicenda. L appuntamento era fissato per le due dell orologio degli umani. Simi arrivò puntuale, Pippo come al solito ritardò. Quando la mamma gli ricordò che mancavano cinque minuti alle 2, lui disse Un attimo, sto finendo di giocare. E così arrivò al parco in ritardo e non trovò più il suo fedele amico Simi. Cominciò a cercarlo in giro, corse come un matto, aveva il fiato in gola e un brutto presentimento che si avverò quando vide

Simi steso a terra sotto un albero con la zampa insanguinata. I due cattivi del parco, quando lo videro solo soletto, approfittarono di lui e lo attaccarono. Pippo arrivò tardi, anche questa volta si era perso qualcosa, non di bello, ma di brutto accidenti e non aveva potuto aiutare il suo fedele amico. Simi era arrabbiato e impaurito. Pippo leccò la ferita di Simi e poi lo aiutò a ritornare a casa. Mogio mogio Pippo rientrò nella sua cuccia e andò a dormire con il rimorso di non essere stato accanto a Simi nel momento del bisogno ed era pure arrabbiato per aver perso anche quella seconda palla. Chissà quando avrebbe potuto rigiocare a pallone! Il giorno dopo Pippo doveva partire per il mare con la mamma e tutta la famiglia di umani. In casa c era un gran fermento, valigie, biciclette, canotto, surf, sembrava che il mondo intero si trasferisse al mare. Gli umani chiamarono Pippo un sacco di volte, ma lui rispondeva sempre Un attimo, e si rigirava nella cuccia. Sua mamma era già stata portata in una delle due macchine pronte a partire, quando ad un tratto Pippo non sentì più nulla, non sentì più le voci di nessuno, all improvviso tutto fu silenzioso e calmo. Corse fuori nel vialetto e vide le due macchine sparire in lontananza. Si mise a correre come un matto: Aspettatemi! Aspettatemi!!. Smettila di abbaiare cagnolino!! - un vicino di casa azzittì i suoi Aspettatemi!!! Anche questa volta il suo un attimo l aveva messo nei guai. Gli sembrava di essere il protagonista

a quattro zampe di Mamma ho perso l aereo. Ora cosa avrebbe fatto a casa tutto solo? Chi gli avrebbe preparato la pappa? Con chi avrebbe giocato? Pippo era triste e sconsolato. Andò al parco sperando di non incontrare i cattivi e si mise a rotolarsi nell erba, ma senza trovare gioia. Si sentiva abbandonato e non aveva nessuno con cui prendersela se non con se stesso. Tornò a casa solo, quella sera rimase senza pappa e non riuscì quasi a chiudere occhio. I giorni passarono lenti e tutti uguali, Pippo aveva il morale a terra e non sapeva quando gli umani e la mamma sarebbero tornati. All improvviso sentì la mamma abbaiare e chiamarlo forte: Pippo!!! Pippo!!!. Lui corse subito verso di lei, felice come mai di vederla!! Mamma!!! Che bello sei tornata a prendermi!!. Volete smetterla di abbaiare, c è gente che dorme!, urlò il solito vicino amante dei cani. Scusami, scusami, ti giuro che non dirò mai più Un attimo, te lo giuro mamma!. Allora andiamo - disse lei Ho imparato la strada e se facciamo un po di autostop raggiungeremo presto il mare e la nostra famiglia di umani. Sei pronto?. Un attimo.... La madre lo fulminò con lo sguardo... Scherzavo scherzavo!!!!! Sono prontissimo!. Pippo e la mamma viaggiarono due giorni e due notti. Arrivarono esausti ma furono subito coccolati e abbracciati dalla famiglia Linus al completo. Pippo era felice come mai. Da quel giorno smise di dire un attimo e non si perse più né gli arcobaleni, né

gli amici, né le vacanze. E ci guadagnò pure! La mamma smise di urlare e di metterlo in castigo e gli umani gli comprarono un nuovo bellissimo pallone nero azzurro per giocare sulla spiaggia. E Pippo visse per sempre felice e contento.