Riselvitalia SOTTOPROGETTO: 2. Produzione di legno fuori foresta 2.1.3 Valorizzazione del legname proveniente da diradamenti Obiettivi Gli obiettivi di questa ricerca sono la caratterizzazione del legname proveniente da interventi di diradamento in piantagioni per arboricoltura da legno. Gli strumenti adottati per perseguire questo obiettivo prevedono la classificazione del tondame, l individuazione dei processi industriali di trasformazione più idonei, l esecuzione di prove di segagione all imposto per la realizzazione di tavolame, la qualificazione dei semilavorati, la verifica della possibilità di una vantaggiosa trasformazione industriale di elementi segati. Materiali, metodi, organizzazione del gruppo di lavoro Nella fase iniziale della ricerca, di concerto con le altre unità Operative, sono stati messi a punto i parametri di segagione e le modalità operative con la sega a nastro portatile appositamente acquistata per il progetto dal CRA, utilizzando come tondame il materiale proveniente da diradamenti di Farnia, Ciliegio e Frassino ossifillo eseguiti per il progetto dall U.O. dell Università di Firenze. Il tondame a disposizione è stato misurato e ne sono stati rilevati i difetti in modo da poter giungere a schemi di classificazione opportuni, adattando le informazioni da letteratura e quelle fornite dalla normativa alle particolari condizioni del materiale da diradamenti, di piccole dimensioni e ricco di difetti. Una prima classificazione ha riguardato la valutazione dell effettiva lavorabilità del materiale, successivamente è stata eseguita la depezzatura che ha dovuto tenere conto non solo della presenza, collocazione e incidenza dei difetti, ma anche della lunghezza minima dei toppi in funzione delle caratteristiche operative della macchina segatronchi. Successivamente, in collaborazione con le UU.OO. del CRA Istituto per la Selvicoltura di Arezzo e Dip. Agroselviter dell Università di Torino, sono state eseguite le prove di segagione sia per la produzione di tavole, sia di elementi a sezione ridotta per eventuali usi strutturali (con il limite però di una elevata presenza di alburno). Sono stati quindi prelevati alcuni tronchi di ciliegio, ricavati da diradamenti eseguiti in una parcella sperimentale ubicata nei terreni ex ENEL del Valdarno, ed allestiti in lunghezze corrispondenti agli internodi. I tronchi sono stati successivamente segati e gli elementi ottenuti sono stati stagionati in vista di un loro impiego industriale nel settore dei pavimenti. In particolare, con la collaborazione della ditta Aliparquet di San Marino, sono stati prodotti dei prototipi di elementi di legno massiccio prefiniti in fabbrica da utilizzare per rivestimento di pavimentazioni da interno Risultati In merito alla classificazione dei tronchi, vista l assenza di una normativa di riferimento adeguata alle caratteristiche del materiale considerato ed avendo optato per una classificazione speditiva per attributi del tipo segabile e non segabile basata su: numero e dimensione dei nodi; presenza - assenza di curvature; lunghezza del toppo netta da nodi; lunghezza minima di taglio della macchina; lunghezza totale del toppo; diametro del toppo a metà lunghezza; 1
è risultato che il 30% del materiale non poteva essere sottoposto a segagione. Le prove di segagione con macchina mobile condotte in collaborazione con le altre UU.OO. hanno dato importanti indicazioni soprattutto riguardo alla qualità del materiale legnoso a disposizione. Gli assortimenti ottenuti sono risultati tutti nella classe NC (non classificabile) a causa delle loro ridotte dimensioni, dell elevata presenza di alburno e/o di grossi nodi. Per questo motivo, migliori risultati possono essere raggiunti utilizzando un altro sistema di classificazione secondo la specifica americana NHLA (National Hardwood Lumber Association), redatta per l industria del mobile e che si basa sulla percentuale di legno privo di difetti; gli assortimenti vengono classificati in base alle dimensioni e al numero di tagli netti virtualmente ricavabili da ciascun segato I risultati ottenuti nella terza annualità del progetto, la cui attività è stata imperniata sul legname di ciliegio anch esso proveniente da diradamenti, confermano anche in questo caso la limitata qualità del materiale ritraibile. Come evidenziato dalle figure 1 e 2, il materiale ottenuto dagli internodi di tronchi di ciliegio con tendenza alla distribuzione dei rami in verticilli, non risulta esente dalla presenza di nodi. In particolare sono evidenziabili nodi di piccole dimensioni dovuti alla presenza di brachiblasti. Altre limitazioni al possibile impiego industriale di questo legname derivano dalle ridotte dimensioni dei tronchi e dalla elevata presenza di alburno Un aspetto positivo è, invece, dovuto all assenza di inclusioni di gomma (tasche di gomma) all interno dei campioni analizzati. Figura 1. Segati di ciliegio con presenza di nodi Figura 2. Particolare della tipologia di nodi A fronte delle non eccelse caratteristiche qualitative dei segati di ciliegio ottenuti, i prototipi di pavimenti prefiniti prodotti, utilizzando lo stesso materiale, hanno invece mostrato interessanti prospettive di sviluppo. Il tipo di lavorazione industriale, pensata proprio per ridurre gli effetti negativi legati alle modeste dimensioni e alla presenza di anomalie del legno, ha permesso di ottenere un prodotto valido sia da un punto di vista tecnico che estetico. La ditta che ha partecipato alla ricerca e che ha già in produzione questa tipologia di prodotti realizzati con altre specie legnose, avendo a disposizione semilavorati di ciliegio simili a quelli 2
prodotti nel corso della sperimentazione (vedi figura 3), potrebbe inserire anche questo materiale nella propria linea produttiva. Figura 3. Semilavorato realizzato con tavolette di ciliegio Conclusioni Il materiale analizzato, indipendentemente dalle varie specie legnose prese in considerazione, presenta caratteristiche, dimensionali ed estetiche, che lo rendono poco idoneo alle trasformazioni industriali, secondo gli attuali parametri di mercato. In particolare la presenza di nodi, seppur di piccole dimensioni, la scarsa duramificazione e la presenza di legno giovanile influisce negativamente sulle possibili destinazioni finali di questo legname. In aggiunta a ciò, la normativa vigente risulta troppo selettiva e inadatta alla classificazione del materiale legnoso proveniente da diradamenti. Vi sono però importanti aspetti positivi da sottolineare come la conferma della fattibilità tecnica della segagione all imposto e la possibile valorizzazione tramite realizzazione di prodotti di limitata lunghezza e larghezza (previa eliminazione dei difetti) o successiva ricomposizione. In particolare, nel caso del legname di ciliegio, sono stati ottenuti validi risultati che fanno intravedere la possibilità di sostenere, anche economicamente, gli interventi di diradamento in impianti di arboricoltura. I prototipi industriali realizzati nel corso della ricerca, elementi massicci prefiniti per rivestimenti di pavimentazioni interne (vedi figure 4 e 5), rappresentano in effetti una possibile strada da percorrere ed, eventualmente, da sviluppare. Figura 4. Prototipi di elementi massicci di ciliegio prefiniti per rivestimenti di pavimentazioni Figura 5. Pavimento realizzato con il materiale studiato 3
Responsabile e partecipanti (nome, qualifica, ente, telefono, mail) Responsabile scientifico: Dr. Stefano Berti, ricercatore CNR sede di Sesto Fiorentino Via Madonna del Piano, 10 50019 Sesto F.no (FI) Tel. 055 522 56 45 berti@ivalsa.cnr.it Partecipanti: Dr. Michele Brunetti ricercatore sede di Sesto Fiorentino Via Madonna del Piano, 10 50019 Sesto F.no (FI) Tel. 055 522 56 27 brunetti@ivalsa.cnr.it Prof. Roberto Zanuttini Dip AGROSELVITER Università Torino Via Leonardo da Vinci, 44-10095 GRUGLIASCO (TO) Tel. 011 6705541 roberto.zanuttini@unito.it Finanziamenti complessivamente ricevuti nel triennio: 14.691 Euro Elenco delle pubblicazioni edite dal gruppo di lavoro: - Zanuttini R., Cremonini C., Brunetti M, Berti S., 2006 Caratterizzazione del tondame di noce e ciliegio Sherwood n 120, Marzo 2006, pp. 7-13 - Comunicazioni a convegni: - Berti S., Boetto G.,Brunetti M., Cremonini C., Macchioni N., Zanuttini R. Valorizzazione del legname di noce e ciliegio proveniente da diradamenti.in Nuove indicazioni per la realizzazione e la conduzione di piantagioni da legno a ciclo medio-lungo. 18 Febbraio 2005, Padova - Brunetti M., Cremonini C., Ruffinatto F., 2006 Caratteristiche fisico-meccaniche del legno proveniente da impianti di arboricoltura da legno In L arboricoltura nella filiera del legno pregiato 5-6 Ottobre 2006, Cornaredo Milano - Berti S. Valorizzazione del legname proveniente dai diradamenti In RI.SELV.ITALIA. Le esperienze nel Centro-Sud Italia. 19-20-21 Giugno 2007, Potenza Elenco delle pubblicazioni in corso di stampa:. - Brunetti M., Cremonini C., Ruffinatto F. Caratteristiche fisico-meccaniche del legno proveniente da impianti di arboricoltura da legno Abstract The study analyzes the technological characterization of the wood of walnut (Juglans regia L) and cherry (Prunus avium L.) coming from arboriculture stands by means laboratory tests carried out on specimens of small dimensions and without defects. The main objective is to add knowledge on the physical and mechanical properties of wood and evaluate the differences respect to the material asked from the market. Some physical characteristics are investigated (density, shrinkages and shrinkage coefficient). In order to define the mechanical characteristics have been performed three traditional tests: determination of the resistance and the module of elasticity to static bending, determination of the resistance to axial compression and determination of the superficial hardness through the Brinell method. The results have been compared with the data collected in literature. - Berti S., Zanuttini R. Possibili utilizzazioni del materiale proveniente da diradamenti. Abstract 4
The EC approach proposed for the arboriculture, mainly devoted to substitution of the agricultural activity for cut the surplus (without to emphasize of the importance for the wood production), associated to the inexperience in the field (low knowledge in the systems management), has determined a qualitative level of the wood production extremely low. The study shown some possible ones solutions able to valorise the timber of low quality collected from the cultural operations (second thinning) and from the final cutting of the arboriculture stands; in particular are investigated the possible uses of walnut wood (Juglans regia) and cherry wood (Prunus avium), that are the valuable species more diffuse in the Italian arboreta. 5