La valutazione scolastica dell alunno con disabilità

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La valutazione scolastica dell alunno con disabilità A cura di Anna Paola Marconi, dirigente scolastica Ufficio Scolastico Provinciale di Verona Settore Interventi Educativi 20 aprile 2009

Valutare: fornire di valore Valutare è inevitabile: conoscere qualcosa equivale a darle significato, valenza

La valutazione scolastica ha lo scopo di far acquisire elementi di conoscenza all insegnante e all allievo relativamente al processo/percorso di insegnamento-apprendimento

Valutazione: È l atto con cui si scopre e si coglie il valore di ciò che si osserva Misurazione, rilevazione, verifica forniscono elementi per la valutazione ma non sono valutazione Misurazione:confronto tra la realtà osservata e un metro prescelto analogo ad essa Rilevazione:è la constatazione della realtà esistente Verifica:è la constatazione di ciò che si è avverato, che è accaduto in un luogo in un tempo in un determinato allievo

Valore del dato raccolto deve essere posto in relazione a: Livello presumibile di sviluppo Livello di funzionalità del soggetto Cultura Intrecci relazionali Dati raccolti in precedenza Ricorrenza di alcuni dati Le novità/gli imprevisti

Valutazione del Processo insegnamento/apprendimento Interventi regolativi Progettazione/programmazione Piano Educativo Individualizzato

Valutazione FORMALE Registrata in un documento Ufficiale Nella forma predefinita: modalità, tempi, codici Si basa su una serie di dati raccolti INFORMALE Nel quotidiano: In un rapporto Nel gruppo Continua Forma da stabilire: Modalità Codici E riferita a singole prestazioni

Valutazione informale Attenzione soprattutto a: Comunicazione(codici,linguaggio) Modalità di richiesta Prestazioni Rapporto Connessa al percorso: della classe/del soggetto Riconducibile a: standard nazionali/standard localmente definiti Centralità del Piano Educativo Individualizzato

Valutazione formale Un unico documento per tutti Un solo esame di fine ciclo Connessa al percorso: della classe/del soggetto Riconducibile a: standard nazionali/standard localmente definiti Centralità del Piano Educativo Individualizzato

ESAME PRIMO CICLO Medesime modalità adottate durante l anno Eventuali Ausili Tempi più lunghi Prove equipollenti Prove differenziate COERENZA con Piano Educativo Individualizzato..

UNA VALUTAZIONE SPECIALE? Diritto alla valutazione Diritto ad un percorso individualizzato Diritto alla flessibilità Diritto alla certificazione delle competenze Diritto alla trasparenza Diritto alla coerenza esperienza/prova

Normativa di riferimento Regolamento sulla valutazione: C.D.M 13/03/2009 Documento di valutazione: C.M. 10 del 23/01/2009 Esame conclusivo del Primo Ciclo: C.M. 32 del 13/03/2009

Legge 104/1992 16. Valutazione del rendimento e prove d'esame. 1. Nella valutazione degli alunni handicappati da parte degli insegnanti è indicato, sulla base del piano educativo individualizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline. 2. Nella scuola dell'obbligo sono predisposte, sulla base degli elementi conoscitivi di cui al comma 1, prove d'esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell'allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. 3. Nell'ambito della scuola secondaria di secondo grado, per gli alunni handicappati sono consentite prove equipollenti e tempi più lunghi per l'effettuazione delle prove scritte o grafiche e la presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione. 4. Gli alunni handicappati sostengono le prove finalizzate alla valutazione del rendimento scolastico o allo svolgimento di esami anche universitari con l'uso degli ausili loro necessari. 5. Il trattamento individualizzato previsto dai commi 3 e 4 in favore degli studenti handicappati è consentito per il superamento degli esami universitari previa intesa con il docente della materia e con l'ausilio del servizio di tutorato di cui all'articolo 13, comma 6 -bis. É consentito, altresì, sia l'impiego di specifici mezzi tecnici in relazione alla tipologia di handicap, sia la possibilità di svolgere prove equipollenti su proposta del servizio di tutorato specializzato. (2 bis) 5 - bis. Le università, con proprie disposizioni, istituiscono un docente delegato dal rettore con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto di tutte le iniziative concernenti l'integrazione nell'ambito dell'ateneo. (2 ter)

VALUTAZIONE DI QUALITA C.M. 10 del 23/01/2009 Finalità formativa Validità,attendibilità,accuratezza,trasparenza equità Coerenza con gli obiettivi di apprendimento Considerazione processi/esiti Rigore metodologico delle procedure Valenza informativa

C.M. 10 del 23/01/2009 In tale ottica è indispensabile che i citati criteri facciano da riferimento per: la valutazione in itinere; la valutazione periodica e finale; l esame di Stato conclusivo di ciclo; gli interventi di rilevazione esterna degli apprendimenti da parte dell Invalsi.

Schema di regolamento concernente Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. [documento approvato dal Consiglio dei Ministri il 13.3.2009] Articolo 2 - Valutazione degli alunni nel primo ciclo di istruzione 1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. 2. I voti numerici attribuiti, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge, nella valutazione periodica e finale, sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni, adottati dalle istituzioni scolastiche ai sensi degli articoli 4, comma 4, e 14, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275. 3. Nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso in decimi riguarda anche l insegnamento dello strumento musicale nei corsi ricondotti ad ordinamento ai sensi dell articolo 11, comma 9, della legge 3 marzo [maggio] 1999, n. 124. 4. La valutazione dell insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall articolo 309 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla legge 25 marzo 1985, n. 121. 5. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri di cui all articolo 314, comma 2 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l ampliamento e il potenziamento dell offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attività alternative all insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno. 6. L ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell anno scolastico, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, è deliberata secondo le disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto legge. 7. Nel caso in cui l ammissione alla classe successiva è comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione di cui al comma 2 e a trasmettere quest ultimo alla famiglia dell alunno. 8. La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni e dell articolo 2 del decreto legge, è espressa: nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione; nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi dell articolo 2 del decreto legge; il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione. 9. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell alunno è riferita a ciascun anno scolastico. 10. Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall articolo 11, comma 1, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, ai fini della validità dell anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. L impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate.

Schema di regolamento concernente Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. [documento approvato dal Consiglio dei Ministri il 13.3.2009] Articolo 3 - Esame di Stato conclusivo del primo ciclo dell istruzione 1. L ammissione all esame di Stato conclusivo del primo ciclo e l esame medesimo restano disciplinati dall articolo 11, commi 4-bis e 4-ter, del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, come integrato dall articolo 1, comma 4, del decreto legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176. 2. L ammissione all esame di Stato, ai sensi dell articolo 11, comma 4-bis, del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59 e successive modificazioni è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell anno scolastico, nei confronti dell alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l attribuzione di un unico voto secondo l ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità di cui all articolo 11, comma 4-bis, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni è espresso dal consiglio di classe in decimi considerando il percorso scolastico compiuto dall allievo nella scuola secondaria di primo grado. 3. L ammissione dei candidati privatisti è disciplinata dall articolo 11, comma 6, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni. 4. Alla valutazione conclusiva dell esame concorre l esito della prova scritta nazionale di cui all articolo 11, comma 4-ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni. I testi della prova sono scelti dal Ministro tra quelli predisposti annualmente dall Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione (INVALSI), ai sensi del predetto comma 4-ter. 5. L esito dell esame di Stato conclusivo del primo ciclo è espresso secondo le modalità previste dall articolo 185, comma 4, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dall articolo 3, comma 3-bis, del decreto legge. 6. All esito dell esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4, e il giudizio di idoneità di cui al comma 2. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. 7. Per i candidati di cui al comma 3, all esito dell esame di Stato e all attribuzione del voto finale concorrono solo gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4. 8. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all unanimità. 9. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all albo della scuola, ai sensi dell articolo 96, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 [1].

Schema di regolamento concernente Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. [documento approvato dal Consiglio dei Ministri il 13.3.2009] Articolo 9 - Valutazione degli alunni con disabilità 1. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall articolo 314, comma 4, del testo unico approvato con decreto legislativo n. 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicate nei precedenti articoli. 2. Per l esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui all articolo 11, comma 4-ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell esame e del conseguimento del diploma di licenza. 3. Le prove dell esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall articolo 315, comma 1, lettera b), del decreto legislativo n. 297 del 1994. Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. 4. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.

Schema di regolamento concernente Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. [documento approvato dal Consiglio dei Ministri il 13.3.2009] Articolo 10 - Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA) 1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. 2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.

Schema di regolamento concernente Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169. [documento approvato dal Consiglio dei Ministri il 13.3.2009] Articolo 11 - Valutazione degli alunni in ospedale 1. Per gli alunni che frequentano per periodi temporalmente rilevanti corsi di istruzione funzionanti in ospedali o luoghi di cura, i docenti che impartiscono i relativi insegnamenti trasmettono alla scuola di appartenenza elementi di conoscenza in ordine al percorso formativo individualizzato attuato dai predetti alunni ai fini della valutazione periodica e finale. 2. Nel caso in cui la frequenza dei corsi di cui al comma 1 ha una durata prevalente rispetto a quella nella classe di appartenenza, i docenti che hanno impartito gli insegnamenti nei corsi stessi effettuano lo scrutinio previa intesa con la scuola di riferimento, la quale fornisce gli elementi di valutazione eventualmente elaborati dai docenti della classe; analogamente si procede quando l alunno, ricoverato nel periodo di svolgimento degli esami conclusivi, deve sostenere in ospedale tutte le prove o alcune di esse.