I servizi educativi per l infanzia nel nuovo quadro regolamentare regionale

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I servizi educativi per l infanzia nel nuovo quadro regolamentare regionale Gli standard funzionali: fra metri quadrati e rapporti numerici

gli standard ambientali TITOLO II - Nido d infanzia Art. 22 - Caratteristiche degli spazi interni 1. Nel nido d infanzia gli spazi interni destinati ai bambini e quelli a disposizione degli adulti possiedono caratteristiche in grado di consentirne un utilizzo flessibile. Tali spazi sono organizzati in modo tale da favorire i bambini nell usufruirne in modo libero e autonomo, secondo quanto previsto nel progetto pedagogico ed educativo, nonché garantendo un facile collegamento con l area esterna. 2. I principali ambiti funzionali degli spazi interni sono i seguenti: a) un ingresso strutturato in modo da garantire un filtro termico per l'accoglienza; b) unità funzionali comprensive di ambienti per il gioco, il pranzo e il riposo, da poter utilizzare anche in modo multifunzionale, finalizzate ad accogliere un gruppo di bambini compreso fra un minimo di sette e un massimo di venticinque; ogni unità funzionale comprende anche ambienti destinati al bagno e al cambio dei bambini; c) spazi comuni, ivi compresi eventuali laboratori utilizzabili dai bambini dei diversi gruppi; d) servizi generali, compresi cucina o zona per lo sporzionamento di pasti confezionati all esterno della struttura; e) spazi a disposizione degli adulti e relativi servizi igienici. 3. Sono inoltre previsti spazi per il riposo dei bambini di norma fino a dodici mesi, nonché per tutti gli altri se il servizio funziona anche durante il pomeriggio. 4. Nel caso di nidi d infanzia con ricettività fino a venticinque bambini, gli ambiti funzionali di cui al comma 2, lettere b) e c) possono essere integrati in un unico ambiente. (continua)

gli standard ambientali ( ) TITOLO II - Nido d infanzia Art. 23 - Standard dimensionali per gli spazi interni 1. Gli spazi del nido d infanzia destinati a ingresso, unità funzionali e spazi comuni hanno, complessivamente, una superficie minima di 5 metri quadrati per bambino. 2. L ambiente destinato al bagno e al cambio dei bambini, di cui all articolo 22, comma 2, lettera b), prevede: a) una superficie minima di 8 metri quadrati, riducibili a 5 metri quadrati nel caso in cui la ricettività sia inferiore a dieci bambini; b) almeno tre wc, riducibili a due wc nel caso in cui la ricettività sia inferiore a dieci bambini, un lavandino a canale, un fasciatoio e una vaschetta con doccia flessibile per il lavaggio dei bambini. 3. La zona destinata a educatori, genitori ed altri adulti è organizzata per i colloqui e le riunioni di piccoli gruppi. All'interno della struttura è consentita la raccolta e la tenuta di un archivio documentale inerente le attività del servizio. Art. 25 - Ricettività e dimensionamento 1. La ricettività minima e massima del nido d infanzia è fissata rispettivamente in sette e sessanta posti. 3. In considerazione della non corrispondenza tra bambini iscritti e frequentanti, è possibile iscrivere un numero di bambini superiore alla ricettività della struttura fino ad un massimo del 20 per cento. Il numero dei bambini che il servizio è autorizzato a iscrivere è computato tenendo conto di tale estensione della ricettività. 4. Qualora l articolazione e la divisione degli spazi dell edificio non consentano una adeguata fruizione da parte dei bambini il comune, in sede di autorizzazione, può ridurre o escludere l estensione di cui al comma 3.

gli standard ambientali TITOLO III - Servizi integrativi CAPO I - Spazio gioco Art. 29 - Caratteristiche degli spazi interni 2. I principali ambiti funzionali dello spazio gioco sono i seguenti: a) un ingresso strutturato in modo da garantire un filtro termico per l'accoglienza; b) unità funzionali comprensive di ambienti per il gioco, da poter utilizzare anche in modo multifunzionale, finalizzate ad accogliere un gruppo di bambini compreso fra un minimo di sette e un massimo di venticinque; ogni unità funzionale comprende anche ambienti destinati al bagno e al cambio dei bambini; c) spazi comuni, ivi compresi eventuali laboratori utilizzabili dai bambini dei diversi gruppi; d) spazi a disposizione degli adulti e relativi servizi igienici. 3. Nel caso di spazi gioco con ricettività fino a venticinque bambini, gli ambiti funzionali di cui al comma 2, lettere b) e c) possono essere integrati in un unico ambiente. (continua)

gli standard ambientali ( ) TITOLO III - Servizi integrativi ( ) CAPO I - Spazio gioco Art. 30 - Standard dimensionali per gli spazi interni 1. Gli spazi dello spazio gioco destinati a ingresso, unità funzionali e spazi comuni hanno, complessivamente, una superficie minima di 4 metri quadrati per bambino. 2. L ambiente destinato al bagno e al cambio dei bambini di cui all articolo 29, comma 2, lettera b) prevede: a) una superficie minima di 8 metri quadrati, riducibili a 5 metri quadrati nel caso in cui la ricettività sia inferiore a dieci bambini; b) almeno tre wc, riducibili a due wc nel caso in cui la ricettività sia inferiore a dieci bambini, un lavandino a canale, un fasciatoio e una vaschetta con doccia flessibile per il lavaggio dei bambini. 3. La zona destinata a educatori, genitori ed altri adulti è organizzata per i colloqui e le riunioni di piccoli gruppi. All'interno della struttura è consentita la raccolta e la tenuta di un archivio documentale inerente le attività del servizio. Art. 32 - Ricettività e dimensionamento 1. La ricettività minima e massima dello spazio gioco è fissata rispettivamente in sei e cinquanta posti. 3. In considerazione della non corrispondenza tra bambini iscritti e frequentanti, è possibile iscrivere un numero di bambini superiore alla ricettività della struttura fino ad un massimo del 20 per cento. Il numero dei bambini che il servizio è autorizzato ad iscrivere è computato tenendo conto di tale estensione della ricettività.

gli standard ambientali ( ) TITOLO III - Servizi integrativi CAPO II - Centro per bambini e famiglie Art. 36 - Caratteristiche degli spazi interni 1. Nel centro bambini e famiglie gli spazi interni destinati ai bambini e quelli a disposizione degli adulti possiedono caratteristiche in grado di consentirne un utilizzo flessibile. Tali spazi sono organizzati in modo tale da favorire i bambini nell usufruirne in modo libero e autonomo, secondo quanto previsto nel progetto pedagogico ed educativo, nonché garantendo un facile collegamento con l area esterna. 2. I principali ambiti funzionali del centro per bambini e famiglie sono i seguenti: a) un ingresso strutturato in modo da garantire un filtro termico per l'accoglienza; b) ambienti per il gioco, da poter utilizzare anche in modo multifunzionale; c) ambienti per il bagno e il cambio dei bambini; d) spazi a disposizione degli adulti e relativi servizi igienici. (continua)

gli standard ambientali ( ) TITOLO III - Servizi integrativi ( ) CAPO II - Centro per bambini e famiglie Art. 37 - Standard dimensionali per gli spazi interni 1. Gli spazi destinati a ingresso e ambienti per il gioco del centro per bambini e famiglie hanno, complessivamente, una superficie minima di 5 metri quadrati per bambino. 2. L ambiente destinato al bagno e al cambio dei bambini di cui all articolo 36, comma 2, lettera c) prevede: a) una superficie minima di 8 metri quadrati, riducibili a 5 metri quadrati nel caso in cui la ricettività sia inferiore a dieci bambini; b) almeno 3 wc, riducibili a 2 wc nel caso in cui la ricettività sia inferiore a dieci bambini, un lavandino a canale, un fasciatoio e una vaschetta per il lavaggio dei bambini. 3. Ai centri bambini e famiglie già autorizzati alla data di entrata in vigore del presente regolamento quali centri bambini e genitori ai sensi del d.p.g.r. 47/R/2003 non si applica la disposizione di cui al comma 2, lettera b). (continua)

gli standard ambientali ( ) TITOLO III - Servizi integrativi ( ) CAPO II - Centro per bambini e famiglie Art. 38 - Organizzazione degli spazi destinati ai bambini e ai genitori 1. Gli ambienti del centro per bambini e famiglie destinati ad accogliere esperienze e attività dei bambini anche in piccolo gruppo, contengono arredi e giochi che garantiscono la sicurezza e il benessere dei bambini, nel rispetto della normativa vigente. 2. I diversi materiali di gioco sono organizzati in modo ordinato, adeguato in qualità e diversità alla numerosità dei bambini accolti, e in modo tale da favorire la diretta accessibilità da parte dei bambini stessi. 3. La zona destinata a educatori, genitori e ad altri adulti è organizzata per i colloqui e le riunioni di piccoli gruppi, nonché per consentire la raccolta e la tenuta di un archivio documentale inerente le attività del servizio. Art. 39 - Ricettività e dimensionamento 1. La ricettività minima e massima del centro per bambini e famiglie è fissata rispettivamente in sei e quaranta posti. 2. In considerazione della non corrispondenza tra bambini iscritti e frequentanti, è possibile iscrivere un numero di bambini superiore alla ricettività della struttura fino ad un massimo del 20 per cento. Il numero dei bambini che il servizio è autorizzato ad iscrivere è computato tenendo conto di tale estensione della ricettività. (continua)

gli standard ambientali ( ) TITOLO III - Servizi integrativi CAPO III - Servizio educativo in contesto domiciliare Art. 42 - Servizio educativo in contesto domiciliare 1. Il servizio educativo in contesto domiciliare è un servizio educativo per piccoli gruppi di bambini, realizzato con personale educativo presso un abitazione. 2. Il servizio educativo in contesto domiciliare può accogliere fino a sei bambini contemporaneamente e può essere attivato con almeno tre iscritti. 4. Nel caso di accoglienza di bambini con disabilità, in relazione alla gravità della situazione, previo parere del comune, il titolare del servizio provvede alle necessarie variazioni organizzative. 6. I servizi educativi in contesto domiciliare fanno riferimento al coordinamento pedagogico di cui all articolo 7 ai fini di un effettiva interazione con gli altri servizi educativi del sistema integrato comunale e per l aggiornamento professionale degli educatori. (continua)

gli standard ambientali ( ) TITOLO III - Servizi integrativi ( ) CAPO III - Servizio educativo in contesto domiciliare Art. 43 - Spazi interni ed esterni 1. Gli ambienti e gli spazi del servizio educativo in contesto domiciliare, interni ed esterni, nonché gli impianti degli stessi possiedono i requisiti previsti dalla normativa in materia di sicurezza, igiene e sanità, per la salvaguardia della salute e del benessere dei bambini e del personale addetto. 2. Il servizio educativo dispone di ambienti, spazi, arredi, giochi e altri materiali idonei e organizzati in modo da garantire l accoglienza di un piccolo gruppo di bambini, offrire opportunità di relazione e gioco e garantire al contempo le necessarie attività di cura e igiene personale. 3. La superficie interna di un servizio educativo domiciliare destinata alle attività di gioco e al riposo, ove previsto ai sensi dell articolo 44, comma 3, non può essere inferiore a 20 metri quadrati, esclusa la zona per il cambio e l igiene personale, che è organizzata in uno o più locali e dotata di acqua corrente calda. Agli spazi di cui al presente comma è assicurata autonomia funzionale rispetto al resto dell'abitazione. 4. E inoltre disponibile uno spazio inaccessibile ai bambini provvisto di acqua corrente e dotato di attrezzature idonee per la preparazione dei pasti o lo sporzionamento dei pasti forniti dall esterno. Le modalità di acquisizione degli alimenti, di preparazione e di somministrazione dei pasti sono sottoposte alle norme igienico-sanitarie vigenti.

i rapporti numerici TITOLO II Nido d infanzia Art. 27 - Rapporto numerico tra educatori e bambini 1. La dotazione organica è definita in base al rapporto numerico tra educatori e bambini iscritti al nido d infanzia calcolato per le diverse fasce di età nel modo seguente: a) non più di sei bambini per educatore, per i bambini di età inferiore ai dodici mesi; b) non più di sette bambini per educatore, per i bambini di età compresa tra dodici e ventitré mesi; c) non più di dieci bambini per educatore, per i bambini di età compresa tra ventiquattro e trentasei mesi. 2. Il sistema dei turni degli educatori è strutturato in modo da garantire: a) il rapporto numerico educatore bambino nelle diverse fasce orarie di funzionamento del servizio in relazione alla frequenza dei bambini; b) il massimo grado di compresenza fra educatori per la continuità di relazione con i bambini nell arco della giornata. 3. Il personale ausiliario operante nel nido d infanzia è numericamente adeguato ai diversi compiti da svolgere. I comuni individuano i parametri per definire l adeguatezza numerica del personale ausiliario.

i rapporti numerici TITOLO III - Servizi integrativi CAPO I - Spazio gioco Art. 34 - Rapporto numerico tra educatori e bambini 1. La dotazione organica è definita in base al rapporto numerico tra educatori e bambini iscritti allo spazio gioco calcolato sulla base delle diverse fasce di età nel modo seguente: a) non più di otto bambini per educatore, per i bambini di età inferiore ai ventiquattro mesi; b) non più di dieci bambini per educatore, per i bambini di età compresa tra ventiquattro e trentasei mesi. 2. Nella gestione dei turni degli educatori è garantito al massimo grado la continuità di relazione degli educatori con i bambini. 3. Il personale ausiliario operante nello spazio gioco è numericamente adeguato ai diversi compiti da svolgere e collabora con gli educatori. I comuni individuano i parametri per definire l adeguatezza numerica del personale ausiliario.

i rapporti numerici TITOLO III - Servizi integrativi CAPO II - Centro per bambini e famiglie Art. 41 - Rapporto numerico tra educatori e bambini 1. Il rapporto numerico tra educatori e bambini iscritti al centro bambini e famiglie è di non più di dieci bambini per educatore. Tale rapporto è garantito nelle diverse fasce orarie di funzionamento del servizio. 2. Nella gestione dei turni degli educatori è garantita al massimo grado la continuità di relazione degli educatori con i bambini. 3. Il personale ausiliario operante nel centro dei bambini e delle famiglie è numericamente adeguato ai diversi compiti da svolgere e collabora con gli educatori. I comuni individuano i parametri per definire l adeguatezza numerica del personale ausiliario.

i rapporti numerici TITOLO III - Servizi integrativi CAPO III - Servizio educativo in contesto domiciliare Art. 45 - Disposizioni di carattere organizzativo 1. In caso di apertura quotidiana di sei o più ore, la gestione del servizio non può essere affidata ad un solo educatore. 2. La gestione del servizio prevede la sostituzione immediata delle assenze degli educatori ad esso assegnato. 3. La gestione del servizio prevede la reperibilità di una figura adulta, diversa dagli educatori ad esso assegnati, che possa intervenire tempestivamente in caso di bisogno. 4. Gli educatori non possono svolgere le funzioni inerenti la preparazione e lo sporzionamento dei pasti, che sono svolte da altro soggetto. 5. Gli educatori possono svolgere le attività di pulizia e riordino generale dell ambiente al di fuori del tempo di frequenza dei bambini.

Il caso dei centri integrati 0-6 TITOLO IV Continuità verticale CAPO I Continuità verticale Art. 46 - Centri educativi integrati zerosei 1. Per la realizzazione della continuità verticale, di cui all articolo 3, comma 2, lettera c) della l.r. 32/2002, la Regione promuove la sperimentazione di centri educativi che realizzano l'integrazione tra nidi d'infanzia e scuole dell'infanzia, di seguito denominati Centri zerosei. Art. 47 - Standard generali 1. Il centro zerosei accoglie bambini da tre mesi a sei anni in un'unica struttura in cui si svolgono, in modo integrato, le attività rivolte ai bambini delle diverse fasce di età. 2. Per garantire la continuità e l integrazione delle attività educative il centro zerosei deve far riferimento ad un unico soggetto gestore. 3. Gli standard di riferimento, i titoli di studio degli educatori e i rapporti numerici con i bambini frequentanti derivano dalla combinazione e integrazione di quelli definiti dal presente regolamento, per i servizi educativi per la prima infanzia, e dalla normativa vigente, per le scuole dell infanzia.

COME SI CALCOLA LA RICETTIVITÀ DI UN SERVIZIO? 1. Identificare gli spazi utili al calcolo

COME SI CALCOLA LA RICETTIVITÀ DI UN SERVIZIO? 1. Identificare gli spazi utili al calcolo 300 metri quadrati 2. Dividere la loro superficie complessiva per lo standard del servizio 300 : 5 = 60 (ricettività della struttura) 3. Moltiplicare il risultato per 1,2 60 x 1,2 = 72 (bambini che possono essere iscritti)

COME SI CALCOLA IL RAPPORTO NUMERICO? 1. Contare gli iscritti distinguendo le relative età con riferimento alla situazione all inizio dell anno educativo (settembre) 2. Diminuire il valore della somma risultante (in analogia con il criterio adottato per la verifica della ricettività in relazione allo spazio utile disponibile) nella misura del 20% 3. Definire il contingente di personale necessario e sviluppare il sistema dei turni tenendo conto delle effettive modalità di utilizzo del servizio da parte dei bambini nel loro complesso

COME SI DEFINISCE IL SISTEMA DEI TURNI DEL PERSONALE? Questo caso corrisponde a un nido in cui siano iscritti 14 lattanti, 16 semidivezzi e 24 divezzi per un totale di 54 bambini e in cui sia prevista l entrata nelle prime due ore di apertura e l uscita a dopo pranzo o a metà pomeriggio o a fine pomeriggio

COME SI DEFINISCE IL SISTEMA DEI TURNI DEL PERSONALE? In questo caso, tenendo conto della effettiva frequenza media massima, è necessario garantire una compresenza fino a due educatori in ognuno dei tre gruppi/sezione sia che siano composti per età distinte che se organizzati come gruppi misti (2X6 + 2X7 + 2X10) = 46 + 20% = 54

COME SI DEFINISCE IL SISTEMA DEI TURNI DEL PERSONALE? 1 esempio di sistema di turni I turni sono definiti per coprire l intero arco orario di apertura e per garantire i rapporti numerici indipendentemente dall effettiva presenza dei bambini nelle diverse fasce orarie della giornata Il rapporto numerico è garantito sempre ma in molti momenti il personale è sovrabbondante rispetto all effettiva necessità

COME SI DEFINISCE IL SISTEMA DEI TURNI DEL PERSONALE? 2 esempio di sistema di turni I turni sono definiti scalando entrate e uscite per coprire l intero arco orario di apertura e per garantire i rapporti numerici tenendo conto dell effettiva presenza dei bambini nelle diverse fasce orarie della giornata Si realizza un risparmio del 25% del personale, ma ci sono difetti di garanzia del rapporto numerico in alcuni momenti della giornata

COME SI DEFINISCE IL SISTEMA DEI TURNI DEL PERSONALE? 3 esempio di sistema di turni I turni sono definiti scalando entrate e uscite per coprire l intero arco orario di apertura e per garantire i rapporti numerici tenendo conto dell effettiva presenza dei bambini nelle diverse fasce orarie della giornata Senza ulteriori aggravi rispetto al caso precedente ma solo introducendo alcuni elementi di flessibilità organizzativa il rapporto numerico è garantito sempre