Il restauro conservativo estetico dei settori anteriori: scelta ragionata del materiale composito e tecniche di applicazione semplificate Dott. Monaldo Saracinelli
Il restauro conservativo estetico dei settori anteriori: scelta ragionata del materiale composito e tecniche di applicazione semplificate Dott. Monaldo Saracinelli Laureato con lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria nell Anno Accademico 1985 presso l Università degli studi di Siena. Allievo dei Professori Fabio Toffenetti e Riccardo Garberoglio. Esercitatore per gli studenti di odontoiatria del reparto di Odontoiatria Conservatrice. Istituto Policattedra di Discipline Odontostomatologiche dell Università degli Studi di Siena (Anno Accademico 1986/1987). Professore a contratto di biomeccanica masticatoria e Protesi applicata presso l Istituto di istruzione secondaria per odontotecnici (Anno scolastico 1987/88). Docente di Odontostomatologia negli Anni accademici 1998/99 1999/2000 e 2000/2001. Corso di Diploma Universitario per infermieri presso l Università degli Studi di Siena - Facoltà di medicina e Chirurgia. Socio attivo dell Accademia di Conservativa dal 2005. Docente presso il Master di II livello in Endodonzia Restaurativa dell Università degli studi di Siena negli Anni Accademici 2011/2012 e 2012/2013. Socio attivo IAED (Italian Academy of Esthetic Dentistry). Membro del gruppo di studio sul composito Style Italiano. Svolge la libera professione presso il proprio studio in Grosseto con particolare interesse alla restaurativa estetica conservativa. Fig.1 Situazione iniziale dei denti 1.2 e 1.1 Fig.2 Sbiancamento professionale Descrizione del caso clinico Una paziente di sesso femminile di 51 anni si presenta in studio per un trattamento estetico degli elementi 1.2 e 1.1, precedentemente trattati con ricostruzioni in composito. La paziente chiede altresì di intervenire sulla colorazione ambrata del terzo medio ed incisale dell elemento 2.1 (Fig. 1). Per questo motivo si effettua una seduta di sbiancamento professionale in studio con prodotti a base di perossido di idrogeno al 35%, al fine di uniformare la colorazione degli elementi anteriori (Fig. 2). La visione palatale, oltre ad evidenziare l infiltrazione marginale dei restauri preesistenti, mostra che l elemento 1.1 si trova in posizione leggermente più palatale rispetto a 2.1 (Fig. 3). Nell ottica di migliorare l allineamento dentale e di migliorare il risultato estetico finale, alla paziente viene proposta una faccetta vestibolare in resina composita, costruita con lo stesso materiale utilizzato per effettuare gli altri restauri ed il build up di 1.1. Con l aiuto di una lampada a temperatura
Fig.3 Visione palatale dei restauri preesistenti Fig.4 Creazione della cartella colori Fig.5 Isolamento con diga di gomma e rimozione dei precedenti restauri Fig.6 Perdita di struttura palatale di 1.2 e 1.1 colore 5500 C Kelvin (Smile Light prodotta da Smile Line per Style Italiano), viene compilata una cartella colori con una stratificazione semplificata, una massa dentina ed una massa smalto Ceram X Duo DENTSPLY (Fig. 4). Dopo un corretto isolamento sotto diga di gomma (Photodam powered by Style Italiano) e dopo aver rimosso i precedenti restauri, le cavità vengono accuratamente deterse e sagomate (Fig. 5), mettendo in evidenza una notevole perdita di struttura palatale di 1.2 ed 1.1. Sono presenti altresì cavità di III classe su entrambe le superfici prossimali di 1.3 (Fig. 6). Una chiave in silicone rigido da laboratorio ricavata da una ceratura diagnostica su modelli studio permette di ricostruire con predicibilità la parete palatale e di gestire correttamente il volume delle masse composito (Fig. 7). Il composito flowable aiuta a chiudere i piccoli sottosquadri determinati dalle preparazioni cavitarie e a creare uno strato elastico sul fondo cavitario, mentre la massa dentina Ceram X Duo tinta D3 è stata
Fig.7 Posizionamento della chiave in silicone Fig.8 Ricostruzione di 1.2 tramite il composito Ceram X Duo Fig.9 Preparazione di 1.1 per il posizionamento della faccetta in composito Fig.10 Presa dell impronta con tecnica monofasica utilizzata per la completa ricostruzione di 1.2 e per le preparazioni interprossimali di 1.3 (Fig. 8). La chiave in silicone e le due matrici sezionali trasparenti che isolano gli elementi approssimali dal sistema adesivo consentono una gestione anatomicamente corretta della parete palatale, che viene ricostruita con due apporti di massa dentina composito Ceram X Duo tinte D3 e D2 con la tecnica di desaturazione della tinta. La preparazione per la faccetta in composito sull elemento 1.1 viene effettuata direttamente sotto diga al termine del build up adesivo (Fig. 9). Nella stessa seduta di lavoro si rileva una impronta sezionale in tecnica monofase utilizzando Aquasil Ultra di DENTSPLY: la viscosità Heavy assicura un ottima pressione dinamica, mentre la viscosità XLV garantisce la massima scorrevolezza e riproduzione dei dettagli (Fig. 10). Il laboratorio odontotecnico (Sig. Paolo Santi Laurini, Grosseto), dopo aver realizzato sull impronta un modello in gesso duro tipo IV, utilizzando le stesse masse composito
Fig.11 Realizzazione su modello in gesso della faccetta in composito per il dente 1.1 Fig.12 Cementazione adesiva della faccetta tramite adesivo XP Bond e composito Ceram X Duo Fig.13 Rimozione degli eccessi di materiale Fig.14 Cicli di polimerizzazione Ceram X Duo utilizzate per il restauro degli altri elementi, integrandole con delle masse effetto flow nella zona del terzo incisale, costruisce una faccetta per l elemento 1.1 (Fig. 11). La faccetta viene cementata adesivamente tramite il sistema adesivo smalto dentinale Etch & Rinse a 2 passaggi con l adesivo DENTSPLY XP Bond, sotto diga, e con il composito Ceram X Duo tinta D2, riscaldato a 50 C in apposito fornetto (Fig. 12). I vantaggi dell uso del composito riscaldato per la cementazione di restauri indiretti sono molteplici e vanno dallo sfruttamento di un prodotto molto caricato, a una viscosità ideale che ne rende estremamente facile la rimozione degli eccessi, fino ad un tempo di lavoro determinabile a piacere tramite la fotopolimerizzazione (Fig. 13). Vengono effettuati cicli di polimerizzazione di 60 sec. per lato, utilizzando contemporaneamente due lampade per controllare meglio la contrazione del materiale. Si effettua un ulteriore ciclo di polimerizzazione sotto un gel di glicerina in
Fig.15 Immagine palatale dei restauri completati assenza di O2 per convertire al meglio lo strato superficiale di composito (Fig. 14). L immagine palatale mostra la corretta integrazione anatomica dei restauri ed il nuovo allineamento in arcata di 1.1, mentre la foto vestibolare mette in evidenza l ottima integrazione cromatica e di forma dei restauri insieme al nuovo sorriso della paziente (Figg. 15 e 16). Conclusioni L odontoiatria restaurativa moderna si basa sui principi dell adesione e della minima invasività. I materiali compositi in particolare si sono imposti sul mercato come soluzione di restauro non più temporanea ma definitiva ed universale; ad oggi non esiste un piano di trattamento che non comprenda il loro utilizzo come sigillo, restauro anteriore o posteriore o sostegno per una corona protesica. La perfetta conoscenza dei pregi e delle tecniche di applicazione di questi materiali è indispensabile per ogni dentista per ottenere risultati ottimali con tempi di lavoro corretti. Fig.16 Immagine vestibolare dei restauri completati Per commenti o ulteriori approfondimenti sul caso clinico presentato, o per sottoporci le vostre esperienze cliniche, scriveteci all indirizzo di posta elettronica: infoweb.italia@dentsply.com DENTSPLY Italia S.r.l. Piazza dell Indipendenza, 11B - 00185 Roma - Fax 06 72640394 infoweb.italia@dentsply.com - www.dentsply.it