Calo invernale delle api confronto situazione nido: 27-11-2015 / 01-02-2016. Sviluppo primaverile I confronti del nido con foto scattate da sopra danno un indicazione solo approssimativa perché la quantità di api presenti sul dorso dei telai tende a diminuire più o meno rapidamente in dipendenza di due fattori: 1. tempo che trascorre fra l apertura del nido e il momento della foto (più passa il tempo e più le api tendono a scendere in basso nel nido) 2. temperatura ambientale (più la temperatura è bassa più rapidamente le api scendono in basso nel nido) Nonostante queste variabili se le foto sono fatte in giornate calde e subito dopo aver rimosso il copri favo esse danno un idea abbastanza precisa della situazione. Il confronto è fra la situazione di post-invernamento (27 novembre 2015) e quella della ripresa primaverile (primo febbraio 2016). Il calo di api invernale fra le due situazioni può essere enorme o anche molto ridotto a seconda di alcuni fattori in ordine di importanza: 1. stato di salute delle api (con particolare riferimento al controllo della varroa estivoautunnale) 2. numero di api presenti nel nido (in presenza di poche api le temperature non sono più idonee e la mortalità invernale è più alta talvolta anche con la morte della colonia) 3. disponibilità di scorte (fattore limitante in rari casi) 4. coibentazione del nido (importante solo in presenza di poche api) In generale i soli primi due fattori (1 e 2) consentono di spiegare quasi al 100% il risultato ottenuto. In particolare lo stato di salute delle api (fattore 1) è spesso fortemente sottovalutato e l apicoltore si aspetta un buon risultato solo perché le api presenti nel nido in autunno sono molte. Ma questo non basta perché se vi sono molte api debilitate dalla varroa con aspettativa di vita molto bassa molte di esse moriranno durante i mesi invernali e la colonia potrà spopolarsi di molto o addirittura morire. 27-11-2015 N 1 01-02-2016
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27-11-2015 N 11 01-02-2016 27-11-2015 N 12 01-02-2016 27-11-2015 N 13 01-02-2016
27-11-2015 N 14 01-02-2016 27-11-2015 N 15 01-02-2016 27-11-2015 N 16 01-02-2016
27-11-2015 N 17 01-02-2016 27-11-2015 N 18 01-02-2016 27-11-2015 N 20 01-02-2016
27-11-2015 N 21 01-02-2016 Conclusioni generali Controllo della varroa 2015 In questi due apiari la varroa è stata controllata bene nel 2015 con: 1. Blocco della covata abbinata alla messa a sciame 2. Trattamenti tampone autunnali in ottobre-novembre Invernamento 2015 1. Grazie al lavoro fatto per il controllo della varroa sono state invernate api sane con aspettativa di vita lunga 2. Invernamento di alveari su almeno 6-8 favi ben coperti di api 3. Coibentazione laterale del nido con diaframmi e pannelli Conclusioni Apiario 1 (con documentazione fotografica): Nell apiario a cui corrispondono le foto qui riportate non si sono avute perdite invernali di colonie e tutte le famiglie di api hanno avuto un calo invernale contenuto e un ottima ripresa primaverile. Conclusioni Apiario 2 (senza documentazione fotografica): Nell apiario 2 (50 alveari) il controllo della varroa è stato svolto esattamente come in apiario 1, ma le famiglie sono state invernate anche in situazioni un po più critiche (in alcuni casi solo 5-6 favi coperti da api). Il risultato finale è meno positivo: 45 colonie di api sono sviluppate bene come nelle foto di Apiario 1 1 famiglia orfana riunita in febbraio 1 famiglia di api era così debole da dover essere riunita in primavera presto (febbraio) 3 colonie di api erano un po più deboli e in marzo sono state aiutate con favi di covata ed api presi dalle più forti e ora sono come le altre 45 La stagione 2016 è stata preparata da fine giugno 2015: situazione al 24 marzo 2016 Le poche situazioni critiche sono state risolte con il pareggiamento spostando pochi favi di covata opercolata con api a inizio marzo. Attualmente tutte le colonie di api dei due apiari si presentano su 9-10 favi di api e da 5 a 8 favi di covata. Il controllo della sciamatura potrà essere piuttosto impegnativo e quindi i melari vanno messi a dimora con anticipo per dare sfogo verso l alto. Inserirò molti fogli cerei per rallentare lo sviluppo e al momento opportuno (inizio aprile) farò nuove famiglie con le celle di sciamatura e favi di covata opercolata con api (le faccio forti come le altre e poi metto il melario). Si lavora sul filo del rasoio: evitare la sciamatura, ma non indebolire troppo per avere famiglie molto forti al momento giusto. Buon lavoro a tutti Romano Nesler