I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza - REV n 10-03-2015

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I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza - REV n 10-03-2015

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 INDICE 1 PREMESSA... 3 1.1 Generalità... 3 1.2 Obiettivi del piano di emergenza... 4 1.2.1 Condizioni critiche capaci di dar luogo a situazioni di emergenza:... 4 1.2.2 Obiettivi primari:... 4 1.2.3 Obiettivi derivati:... 4 1.3 Definizioni... 5 1.4 Luoghi, attività ed attrezzature pericolose dell insediamento... 6 1.4.1 Locali/spazi... 6 1.4.2 Attrezzature di lavoro... 6 1.4.3 Attività... 6 1.5 Informazione segnaletica... 7 2 METODOLOGIE E PROCEDURE OPERATIVE... 9 2.1 Attivazione del piano nell orario di lavoro... 9 2.2 Istruzioni per il lavoratore che rilevi una situazione di pericolo o di emergenza... 9 2.3 Norme di comportamento nell emergenza conclamata e nell evacuazione... 10 2.3.1 Norme di carattere generale... 10 2.3.2 Comportamenti particolari... 10 ALLEGATO n. 1... 17 ELENCO NOMINATIVO E RECAPITI DEI SOGGETTI INTERNI RESPONSABILI DELLA PREVENZIONE INCENDI.... 17 ALLEGATO n. 2... 18 RACCOMANDAZIONI SULL USO DI ESTINTORI PORTATILI... 18 ALLEGATO n. 3... 19 ELENCO ATTREZZATURE PER IL PRONTO INTERVENTO... 19 ALLEGATO n. 4... 20 PLANIMETRIE RELATIVE AL LAY-OUT DELL INSEDIAMENTO... 20 ALLEGATO n. 5... 21 MODULISTICA SPECIFICA... 21 ALLEGATO n. 6... 23 SOGGETTI INTERESSATI ALL EMERGENZA E SPECIFICHE COMPETENZE... 23 ALLEGATO n. 7... 25 ISTRUZIONI PER PERSONE ESTRANEE OCCASIONALMENTE PRESENTI... 25 ALLEGATO n.8 Servizio di protezione e Prevenzione Organigramma d istituto.. 27 ALLEGATO n.9 Modulo di Evacuazione 28 Organizzazione dell evacuazione nella sede di via G. da Fiore..29 Pag.2/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 1 PREMESSA 1.1 Generalità Nel processo di adeguamento alle disposizioni del D.Lgs. 626/94 e successive modifiche ed integrazioni, e sulla base di quanto disposto dal D.M. 10 marzo 1998, si deve affrontare una serie di problematiche tra cui quelle legate alla Pianificazione dell Emergenza. La recente normativa, in particolare, coinvolgendo in prima persona il datore di lavoro, impone adempimenti relativi al PIANO DI EMERGENZA AZIENDALE. In altri termini essa richiede un organizzazione interna per affrontare lo stato di emergenza, ossia uno strumento operativo facente parte, a tutti gli effetti, dell insieme dei provvedimenti di sicurezza da attuare. Il presente elaborato è ottimizzato dal SPP (servizio di protezione e prevenzione) tenendo conto della particolarità dei luoghi e delle attività delle persone, per: Sede Centrale di viale G. Matteotti Crotone e Sede succursale di Via XXV aprile Esso riporta informazioni coerenti ed integrative di quelle presenti direttamente sul posto in ottemperanza di specifici obblighi dettati dalle norme, legati all esercizio dell attività. Si reputa opportuno ricordare che: devono essere obbligatoriamente fornite, anche ai lavoratori autonomi o appartenenti ad imprese appaltatrici, dettagliate informazioni sulle misure di emergenza previste dall Azienda nei luoghi in cui essi sono chiamati ad operare. Il Piano deve essere aggiornato in caso di intervenute modifiche dei luoghi, degli impianti e della struttura organizzativa. In ogni caso è opportuno programmare una revisione periodica dello stesso nonché adeguate verifiche con prove pratiche da effettuare, ove non sia diversamente disposto, almeno una volta l'anno. Una successiva esercitazione deve essere messa in atto non appena: una esercitazione abbia rivelato serie carenze e dopo che siano stati presi i necessari provvedimenti; si sia verificato un incremento del numero dei lavoratori; siano stati effettuati lavori che abbiano comportato modifiche alle vie di esodo. Pag.3/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 1.2 Obiettivi del piano di emergenza 1.2.1 Condizioni critiche capaci di dar luogo a situazioni di emergenza: incendio e/o esplosione; cedimenti strutturali; calamità naturali (condizioni meteorologiche particolarmente avverse, eventi sismici); attentati ai beni materiali od alle persone; emergenze di tipo sanitario. 1.2.2 Obiettivi primari: salvaguardare la vita umana; proteggere i beni materiali; tutelare l ambiente circostante. 1.2.3 Obiettivi derivati: limitare i danni alle persone e prevenirne ulteriori; prestare soccorso alle persone coinvolte nell emergenza; circoscrivere e contenere l evento, sia per interromperne o limitarne l espansione sia per limitare i danni e permettere la ripresa dell attività produttiva al più presto; attuare provvedimenti tecnici ed organizzativi per isolare e bonificare l area interessata dall emergenza; consentire un ordinata evacuazione, se necessaria; assicurare il coordinamento con i servizi di emergenza esterni. IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI CITATI PUÒ AVVENIRE SOLO ATTRAVERSO: la designazione di persone specificamente addette all emergenza; un adeguata formazione specialistica delle persone prescelte; una adeguata informazione e formazione di base di tutto il personale; l assegnazione dei compiti da svolgere in emergenza; la segnalazione dei percorsi per il raggiungimento dei luoghi sicuri; la segnalazione dei mezzi di allarme e di intervento; una corretta e puntuale manutenzione di impianti ed attrezzature di lavoro; un adeguato coordinamento dei soggetti interni; un adeguato coordinamento con i Servizi esterni di emergenza e con le autorità locali. Pag.4/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 1.3 Definizioni SITUAZIONI DI PERICOLO: EMERGENZA: EMERGENZA LOCALIZZATA (o di 1 grado): EMERGENZA DI SETTORE O DI REPARTO (o di 2 grado): situazioni corrispondenti ad eventi che possono comportare danni a persone e/o cose. situazione legata al verificarsi di qualsiasi evento anormale che possa costituire fonte di pericolo per le persone e/o le installazioni. Sono casi ipotizzabili di emergenza: incendio, allagamenti, eventi sismici. situazione di pericolo circoscritta ad una sola area di lavoro o ad un apparecchiatura, che non comporta rischio grave per persone e/o cose e non richiede interventi di soccorso sul posto per eventuali infortunati. situazione di pericolo che interessa più apparecchiature e/o ambienti di lavoro di una stessa area e/o necessita di interventi di soccorso sul posto per eventuali infortunati. EMERGENZA GENERALE (o di 3 grado): PIANO DI EMERGENZA: RESPONSABILE DEL GRUPPO DI PRONTO INTERVENTO: situazione di pericolo diffusa che interessa più aree aziendali e/o anche l esterno. l insieme delle procedure da attivare e delle misure straordinarie da adottare al verificarsi di un emergenza. responsabile incaricato dalla Direzione Aziendale di coordinare l azione del Gruppo di pronto intervento. GRUPPO DI PRONTO INTERVENTO: personale dell Azienda espressamente designato e opportunamente addestrato, ai fini del conseguimento di una adeguata qualificazione professionale, direttamente correlata ai compiti da svolgere in caso di emergenza. EQUIPAGGIAMENTO DI EMERGENZA: ADDETTI ALL EVACUAZIONE: VIE E USCITE DI EMERGENZA: LUOGO SICURO: SPAZIO CALMO: CORRIDOIO CIECO: PERCORSO PROTETTO: USCITA DI PIANO: LUOGHI DI RADUNO: dotazione assegnata al Gruppo di pronto intervento, costituita da Dispositivi di Protezione Individuali (DPI), dalle attrezzature necessarie per fronteggiare le emergenze, individuate sulla base della classificazione delle stesse. personale designato dalla Direzione Aziendale ad attivare, in caso di pericolo grave ed immediato, l ordinato deflusso dei lavoratori dai luoghi interessati dall emergenza. in relazione a quanto riportato dalla legislazione vigente (art. 13 D.Lgs. 547/55), sono definite: a) via di emergenza: percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro; b) uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro. luogo nel quale le persone sono da considerarsi al sicuro dagli effetti determinanti dalle situazioni di emergenza. luogo sicuro statico contiguo e comunicante con una via di esodo verticale od in essa inserito. Tale spazio non dovrà costituire intralcio alla fruibilità delle vie di esodo ed avere caratteristiche tali da garantire la permanenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie in attesa dei soccorsi. (spec. Attività ricettive). corridoio o porzione di corridoio dal quale è possibile l esodo in un unica direzione. percorso caratterizzato da una adeguata protezione contro gli effetti di un incendio che può svilupparsi nella restante parte dell'edificio. Esso può essere costituito da un corridoio protetto, da una scala protetta o da una scala esterna. uscita che consente alle persone di non essere ulteriormente esposte al rischio diretto degli effetti di un incendio e che può configurarsi come segue: 1) uscita che immette direttamente in un luogo sicuro 2) uscita che immette in un percorso protetto attraverso il quale può essere raggiunta l'uscita che immette in un luogo sicuro 3) uscita che immette su di una scala esterna luoghi prestabiliti, ubicati all esterno degli edifici, nei quali si deve radunare il personale presente nel luogo di lavoro al segnale di evacuazione, per attendere il segnale di cessato allarme o le disposizioni che verranno impartite dalla Direzione Aziendale o dagli addetti designati. Pag.5/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 1.4 Luoghi, attività ed attrezzature pericolose dell insediamento Rivestono particolare importanza ai fini della presente trattazione, e quindi necessita per essi la massima attenzione sia tecnica che procedurale per come previsto dall Azienda: 1.4.1 Locali/spazi locali tecnici e tecnologici interni od esterni alla struttura edilizia: locale del macchinario ascensore; centrale termica; cabina elettrica;.. altri locali: auditorium; biblioteca; depositi: n... ; n. ;.. vani particolari: vano ascensore;.. 1.4.2 Attrezzature di lavoro Attrezzature elettriche ed elettroniche: di laboratorio..; videoterminali; Attrezzature termiche:.. ; installazioni dei locali tecnici ; forno di cottura ceramica ; 1.4.3 Attività Impiego delle attrezzature di lavoro: Videoterminali;. Pag.6/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 1.5 Informazione segnaletica Taluni comportamenti da assumere sono espressi sul posto da segnaletica di sicurezza (cartellonistica) convenzionale: Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, deve astenersi di accedere ai luoghi su cui esso è applicato, a meno che non sia chiaramente autorizzato a farlo. Si deve altresì vigilare ed esigere, per quanto nelle proprie possibilità, che ogni altra persona non autorizzata od informata rispetti il divieto. Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, NON deve e NON DEVE FARE usare impianti di elevazione di persone (ascensori) in caso di incendio. Si deve altresì vigilare ed esigere, per quanto nelle proprie possibilità, che ogni altra persona non autorizzata od informata rispetti il divieto. Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, deve astenersi dall impiegare acqua per qualsiasi ragione sul punto in cui esso è applicato. Tale circostanza si rileva principalmente per le attrezzature in tensione, per le quali, in caso di incendio, l uso dell acqua aggraverebbe le condizioni di pericolo. Si deve altresì vigilare ed esigere, per quanto nelle proprie possibilità, che ogni altra persona non informata rispetti il divieto. Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, deve astenersi dal fumare nel luogo in cui esso è posto. Si deve altresì vigilare ed esigere, per quanto nelle proprie possibilità, che ogni altra persona presente rispetti il divieto. Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, deve astenersi dall introdurre/impiegare fiamme libere ovvero ogni altra sorgente di innesco di un incendio nel luogo in cui esso è posto. Si deve altresì vigilare ed esigere, per quanto nelle proprie possibilità, che ogni altra persona presente rispetti il divieto. Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, deve astenersi dall esporsi al rischio di elettrocuzione/fulminazione toccando parti esposte ovvero rimovendo in modo improprio protezioni di attrezzature elettriche in tensione. Si deve altresì vigilare ed esigere, per quanto nelle proprie possibilità, che ogni altra persona presente sul posto e non informata assuma tale atteggiamento. Chiunque rilevi la presenza dei segnali a lato, è informato della giusta direzione da percorrere, ovvero dell uscita di emergenza da accedere in caso di necessità di abbandono del luogo di lavoro. Si deve altresì vigilare ed esigere, per quanto nelle proprie possibilità, che ogni altra persona presente sul posto e non informata assumi tali atteggiamenti. Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, è informato della collocazione del contenitore dei presidi di primo soccorso sanitario da impiegare o da far impiegare in caso di intervento su persone. Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, è informato della collocazione di presidi antincendio portatili da impiegare (se informato e formato) o da far impiegare al personale specializzato, in caso di inizio di incendio. Si è altresì tenuti a mantenere sgombri da oggetti i luoghi di ubicazione dei presidi e di rimuovere ogni cosa ostacoli la percezione e/o la prelevabilità dei presidi medesimi ovvero, se non nelle sue capacità o competenze, di informare il datore di lavoro. Chiunque rilevi la presenza del segnale a lato, è informato della collocazione di presidi antincendio fissi (IDRANTE con manichetta e lancia) da impiegare (se informato e formato) o da far impiegare al personale specializzato, in caso di incendio. Si è altresì tenuti a mantenere sgombri da oggetti i luoghi di ubicazione dei presidi e di rimuovere Pag.7/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 ogni cosa ostacoli la percezione e/o la prelevabilità dei presidi medesimi ovvero, se non nelle sue capacità o competenze, di informare il datore di lavoro. Chiunque rilevi la presenza dei segnali a lato (o di altri analoghi anche con la specificazione letteraria: es.: attacco autopompa VVF ), è informato della collocazione dell attacco del terminale della rete idrica antincendio destinato all allacciamento delle specifiche attrezzature di soccorso dei vigili del fuoco. Si è altresì tenuti a mantenere sgombro da oggetti il luogo di ubicazione e di rimuovere ogni cosa ostacoli la percezione del punto di attacco ovvero, se non nelle sue capacità o competenze, di informare il datore di lavoro. I segnali a lato informano della presenza di un punto di attivazione dell allarme antincendio. Eventuali azionamenti devono essere effettuate solo in caso di necessità secondo le istruzioni impartite. Si è altresì tenuti a mantenere sgombri da oggetti i punti di ubicazione dei dispositivi e di rimuovere ogni cosa ostacoli la percezione e/o l azionabilità dei medesimi ovvero, se non nelle sue capacità o competenze, di informare il datore di lavoro. Il segnale a lato indica una porta tagliafuoco. Cioè una porta con particolari caratteristiche di resistenza al fuoco, che è in grado di isolare dagli effetti di un incendio, l ambiente verso cui consente di accedere,. Tale serramento è dotato di dispositivo meccanico od elettronico di autochiusura. Chiunque è tenuto a non compromettere la funzionalità del serramento, anche evitando di porre oggetti che possano impedire la richiusura del medesimo. Per quanto di palesemente anomalo non possa essere rimosso con le proprie capacità, informare il datore di lavoro. Il segnale a lato indica il punto di ubicazione di valvole di intercettazione del gas metano. Eventuali azionamenti devono essere effettuate solo se si è autorizzati, informati ed istruiti sulla manovra da effettuare. Chiunque rilevi la presenza dei segnali a lato, è informato della collocazione, rispettivamente, del telefono per le chiamate di emergenza generica e di quelle specifiche antincendio. Segnali espliciti: Chiunque rilevi la presenza dei segnali a lato, è informato delle caratteristiche di infiammabilità e del pericolo di incendio. In tali punti/ambienti si rispetta quindi il divieto di introdurre qualsiasi sorgente di innesco. Ognuno deve vigilare ed esigere, per quanto nelle sue possibilità, che ogni altra persona non autorizzata rispetti il divieto. (. ) N.B. L elenco segnaletico è indicativo e non esaustivo: sarà il RSPP ad apportare modifiche. Pag.8/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 2 METODOLOGIE E PROCEDURE OPERATIVE 2.1 Attivazione del piano nell orario di lavoro Chiunque rilevi fatti anomali che possano far presumere un incombente situazione di pericolo che non possa essere prontamente eliminata con intervento diretto sulla base dell informazione/formazione ricevuta: 1) Contatta ed informa prontamente i soggetti responsabili interni, i cui nominativi e recapiti sono resi noti e riportati nell ALLEGATO 1; 2) Si attiene a quanto di seguito riportato. 2.2 Istruzioni per il lavoratore che rilevi una situazione di pericolo o di emergenza CHIUNQUE RILEVI UNA SITUAZIONE DI PERICOLO O DI EMERGENZA, OVE NON SIA POSSIBILE, NON SI SENTA, O RITENGA DI NON POTERE INTERVENIRE DIRETTAMENTE (facendo ricorso alla formazione/informazione di base ricevuta) SENZA COMPROMETTERE LA PROPRIA INCOLUMITA O QUELLA DI TERZI, AVVISA IMMEDIATAMENTE I SOGGETTI INTERNI RESPONSABILI IL CUI NOMINATIVO E RECAPITO E RESO NOTO, E SI ATTIENE ALLE LORO ISTRUZIONI. In caso di contattazione telefonica ai numeri riportati nel presente elaborato, deve indicare: nome e cognome; luogo e numero di telefono da cui parla; natura e gravità dell evento; luogo in cui si è verificato; presenza, anche dubbia, di persone in pericolo. SI RICORDA CHE SOLO CHI HA MANSIONI SPECIFICHE, ASSEGNATE DALLE PROCEDURE AZIENDALI PER I CASI DI EMERGENZA, HA IL COMPITO DI PARTECIPARE ATTIVAMENTE AGLI INTERVENTI IN TALI CIRCOSTANZE. Pertanto, tutti i lavoratori non direttamente coinvolti nelle operazioni di emergenza, dovranno attenersi alle disposizioni di carattere generale di seguito elencate, e a quelle che verranno impartite in relazione alle caratteristiche delle situazioni che di volta in volta si manifesteranno. Pag.9/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 2.3 Norme di comportamento nell emergenza conclamata e nell evacuazione 2.3.1 Norme di carattere generale In caso di segnale di allarme, riconoscibile da (specificare).... : mantenere la calma; evitare di utilizzare il telefono (se non per motivi strettamente connessi all emergenza); se il proprio luogo di lavoro non è strettamente interessato all emergenza ovvero se non è disposta l evacuazione, restare ivi in attesa di istruzioni; In caso di segnale di evacuazione, riconoscibile da (specificare)... : con un comportamento quanto più calmo e ordinato possibile: sospendere il lavoro e mettere in condizioni di sicurezza le attrezzature utilizzate; dopo aver accertato che non rimanga qualcuno nei locali/luoghi: accedere l uscita di sicurezza più vicina segnalata dall apposita cartellonistica, ove trovasi in locali chiusi e quindi raggiungere i luoghi sicuri o di raduno esterni stabiliti; recarsi direttamente nei luoghi sicuri o di raduno esterni stabiliti, ove trovasi già all aperto; evitare di correre; non ingombrare le aree di transito, onde consentire il libero accesso ai mezzi di soccorso (eventualmente provvedere allo sgombero degli ostacoli); IL LUOGO SICURO OVVERO DI PRIMO RADUNO E INDIVIDUATO: Nelle aree libere nel perimetro della recinsione interna di pertinenza dell istituto. 2.3.2 Comportamenti particolari 2.3.3 Attinenti alla specifica attività lavorativa 2.3.3.1.1 Uso di attrezzatura elettronica IN TALI CASI E NECESSARIO: interrompere l attività; disattivare l alimentazione elettrica di rete azionando l interruttore presente sull attrezzatura; disattivare interruttori di eventuali quadri elettrici dedicati posti a monte della linea dell utilizzatore elettrico, di cui si sia a conoscenza; non effettuare interventi su quadri ed attrezzature elettriche se non si è informati. 2.3.3.1.2 Attività IN TALI CASI E NECESSARIO: interrompere l attività;..; Pag.10/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 2.3.4 Vari 2.3.4.1.1 In caso di incendio Ricordate che la più efficace misura di prevenzione di ogni incendio è la vostra continua attenzione unitamente alle misure di tipo tecnico ed organizzativo garantite dall Azienda. COMPORTAMENTI DA TANERE: NON METTERE IN ALCUN MODO A RISCHIO LA PROPRIA E L ALTRUI INCOLUMITÀ. A) IN CASO DI EVENTO CONTROLLABILE: allontanare eventuali sostanze combustibili dall intorno della fiamma e staccate l alimentazione ad apparati elettrici vicini; allontanare persone non interessate all operazione di controllo dell evento; fare uso dei mezzi di estinzione presenti sul posto in base alla formazione ricevuta e alle raccomandazioni ribadite nell ALLEGATO 2; non usare mai acqua sulle apparecchiature elettriche in tensione; B) IN CASO DI EVENTO INCONTROLLABILE: attivare la procedura di allarme come stabilito; evacuare l area prima che il fuoco, nel suo propagarsi, si intrometta tra voi e la via di fuga ed adottare tutte le misure previste nell evacuazione; avvisare per quanto possibile ogni soggetto interessato dall evento, anche in luoghi limitrofi non di competenza. INFORMAZIONI/RACCOMANDAZIONI UNIVERSALI IN CASO DI INCENDIO: chiudete sempre dietro di voi porte e finestre; non infrangete i vetri delle finestre per non alimentare il fuoco con l ossigeno contenuto nell aria; non spalancate mai immediatamente una porta dietro cui è in atto un incendio: l apporto di ossigeno alimenta le fiamme con pericolo per il volto ed il corpo della persona incauta; aprite una porta con estrema cautela dopo averla toccata in alto per sentire se è calda: se è calda o vi è fuoriuscita di fumo, cercate una altra via di fuga od aprite, se non avete alternative, con estrema cautela; riparatevi da una eventuale fiamma divampante, facendovi scudo della porta e ponendo il corpo distante dalla mano protesa all apertura; non cercate di portar via degli oggetti personali, a rischio di rimanere intrappolati o rallentare l evacuazione; non rientrate nell area evacuata sino a quando il rientro non verrà autorizzato. NOTA: per l evacuazione di locali su solai o piani elevati valgono le medesime istruzioni riportate per gli eventi sismici. Pag.11/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 C) IN CASO DI INCENDIO CHE DIVAMPI IN LUOGHI ADIACENTI O VICINI NON DI PERTINENZA: dare l allarme avvisando i Servizi pubblici, ove sia chiara l inesistenza di soggetti che possano provvedere al controllo nel luogo interessato dall evento (es. palese assenza di persone sul posto). Tale comportamento, oltrechè di corretto senso civico, può salvaguardare anche i beni di diretto interesse! informare i propri responsabili aziendali; coordinarsi, eventualmente, anche con i responsabili del luogo interessato dall evento ai fini di misure particolari, compresa l evacuazione dell area, previa messa in sicurezza delle attrezzature di competenza. D) AIUTO A PERSONE DISABILI: Pag.12/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 2.3.4.1.2 In caso di terremoto PREPARATEVI A FRONTEGGIARE LA POSSIBILITA DI ULTERIORI SCOSSE: state attenti alla caduta di oggetti; se siete in ambienti chiusi, ove non sia possibile accedere immediatamente all esterno, rifugiatevi sotto un tavolo (o arredi simili) scegliendo, se possibile, quello che appare più robusto; allontanatevi da finestre, specchi, vetrine, lampadari, scaffalature, strumenti e apparati elettrici; UNA VOLTA ALL ESTERNO O SE SI E GIA ALL ESTERNO: allontanatevi subito dagli edifici e recatevi nel luogo di raduno stabilito; attivate, se possibile e necessario, la procedura generale di comunicazione dell emergenza. INFORMAZIONI/RACCOMANDAZIONI UNIVERSALI IN CASO DI TERREMOTO: preferire rifugi in sottoscala o nel vano di una porta che si apre in un muro portante; non usare ascensori; DURANTE L EVACUAZIONE: aprite le porte con molta prudenza e muovetevi con altrettanta prudenza; spostatevi lungo i muri perimetrali, specie nei locali su solai: queste aree sono quelle strutturalmente più robuste; saggiare il pavimento, le scale ed i pianerottoli, prima di avventurarsi sopra, appoggiandovi prima il piede che non sopporta il peso del corpo, indi avanzando; scendere le scale all indietro non trasferendo il peso del corpo su un gradino se non si incontra un supporto sufficiente; spostarsi lungo i muri portanti anche discendendo le scale; controllate, se possibile, la presenza di crepe nei muri: le crepe orizzontali sono più pericolose di quelle verticali, perché indicano che le mura sono sollecitate verso l esterno; non usate accendini o fiammiferi, perché le scosse potrebbero aver danneggiato tubazioni o recipienti di gas infiammabili ed in tali casi è possibile l esplosione; Pag.13/29

I.I.S. Pertini-Santoni - Crotone Piano di Emergenza aziendale - REV n 10-03-2015 2.3.4.1.3 In caso di allagamento/alluvione CAUSE POSSIBILI: tracimazione di acqua dagli argini di fiumi, canali artificiali e naturali; tubazioni che scoppiano; scarichi di acqua piovana intasati; finestre infrante dalla grandine; danneggiamenti accidentali dovuti alla rottura di tubazioni; eccesso di piovosità. COMPORTAMENTI: usate estrema cautela se vi sono apparati elettrici o prese d energia nelle immediate vicinanze della zona allagata; disattivare l alimentazione elettrica delle attrezzature in uso; se avete identificato con esattezza la causa della perdita e ritenete di poterla mettere sotto controllo (ad esempio, la chiusura di una valvola a volantino o lo sblocco di una conduttura intasata), intervenite, ma procedete sempre con estrema cautela; se vi sono rischi concreti, evacuate l area. Ove non sia possibile praticare gli esterni di un luogo, attendete i soccorsi all interno. Ove sia possibile permanere nella zona interessata: restate a disposizione, senza intralciare, per collaborare all eventuale allontanamento di valori, documenti o degli oggetti delicati coinvolti nell allagamento; nel dubbio astenetevi dal compiere qualsiasi intervento. 2.3.4.1.4 In caso di telefonata terroristica o minaccia di bomba Ove si riceva una telefonata terroristica nella quale si segnala la presenza di un ordigno nell insediamento: ascoltate, siate calmi e cortesi e non interrompete il chiamante; cercate di estrarre un massimo di informazioni, tenendo il chiamante in linea per il maggior tempo possibile; al termine della telefonata informate immediatamente i responsabili aziendali e nessun altro non direttamente interessato; compilate immediatamente la CHECK LIST anche allegata al piano di emergenza (mod. 5.1 ) e consegnatela ai soggetti interni responsabili. Ove si riscontri la presenza di contenitori sospetti: avvertire immediatamente i responsabili interni; non intraprendere azioni personali e non manipolare l oggetto; prepararsi all eventuale evacuazione ordinata dal luogo nelle modalità dettagliate nel Piano di Emergenza (PE). Pag.14/29

2.3.4.1.5 In caso di mancanza di energia elettrica E compito dell Azienda di adottare ogni misura finalizzata a garantire la continuità dell erogazione elettrica ove necessario, comprese le vie di transito. In ogni caso, si riportano raccomandazioni generali da adottare in situazioni possibili: INTERROMPETE LE ATTIVITÀ, SPECIE SE A RISCHIO: es. se siete sopra una pedana od una scala portatile e vi sono le condizioni per poterlo fare, SCENDETE: NON CONTINUATE ATTIVITA PERICOLOSE CON LA SEMPLICE ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA DESTINATA AL TRANSITO; evitare conseguenze legate al ritorno improvviso della corrente non già scongiurate dalla qualità delle attrezzature; SE VI TROVATE IN AREE COMPLETAMENTE AL BUIO: attendete qualche istante per vedere se l energia ritorna; mantenere la calma e non diffondere allarmismi; se permane il black-out, cercate di visualizzare l ambiente ed eventuali ostacoli, quindi spostatevi con molta prudenza, in direzione dell uscita o di un area con illuminazione di emergenza; se ricevete l ordine od il segnale di evacuazione, raggiungete cautamente uno dei luoghi di raduno prestabiliti. fornite per quanto possibile assistenza a persone che ne abbiano bisogno e che possano cominciare ad agitarsi. 2.3.4.1.6 In caso di aggressione a persone LITI, MINACCE DI SOGGETTI ESTERNI: se possibile attivare la procedura generale di emergenza; tenetevi alla larga dall aggressore, specie se brandisce armi proprie (pistole, coltelli) od improprie (tagliacarte, altri oggetti acuminati); cercate di calmare l aggressore con parole accomodanti, senza mettervi a discutere con lui e soprattutto senza contestare le sue dichiarazioni; rassicuratelo sul fatto che tutto si può accomodare ed informatelo che sta arrivando qualcuno per esaminare le sue ragioni; non cercate di intervenire direttamente, per evitare possibili pericolose reazioni di cui potrebbe restare vittima l aggredito o l eventuale ostaggio; cercate di far parlare in continuazione l aggressore, fino all arrivo delle Forze dell Ordine: un aggressore che parla, di solito, non commette atti irrimediabili! Pag.15/29

2.3.4.1.7 Emergenze mediche (traumi, malori) SE UN LAVORATORE È COINVOLTO IN UN INCIDENTE OPPURE È COLTO DA MALORE: prendete il contenitore di presidi sanitari e somministrate il minimo aiuto necessario, MA SOLO SE SIETE E VI SENTITE CAPACI; diversamente attivate la procedura di emergenza COINVOLGENDO IL PERSONALE MEDICO INTERNO OVVERO FACENDO RICORSO AI SOCCORSI ESTERNI componendo il n. 118. COMPORTAMENTI UNIVERSALI CORRETTI IN CASO DI EMERGENZE MEDICHE: fatta eccezione per i casi di chiaro pericolo di vita, non cercate di aiutare la vittima, non spostatela e non datele nulla da bere; soprattutto in caso di caduta, cercate di aiutarla (senza obbligarla) ad assumere la posizione che la vittima stessa ritiene più confortevole; evitate di porre alla vittima ogni banale domanda inquisitoria del tipo: o come è accaduto l incidente, o di chi è la colpa, ecc.; conversate il meno possibile, per non accrescere le condizioni di stress della vittima, contribuendo a peggiorare lo shock fisico e psichico. Limitatevi ad esprimere parole ed atteggiamenti di calma e rassicurazione; dopo che sono stati somministrati i primi soccorsi alla vittima, restate a disposizione di chi sia tenuto a ricostruire l accaduto. Fornite, quando richieste, tutte le informazioni a vostra conoscenza evitando di trarre conclusioni e di presentare ipotesi di cui non siete certi. SE UNA PERSONA ESTRANEA ALL AZIENDA È COINVOLTA IN UN INCIDENTE OPPURE È COLTA DA MALORE: dovranno essere adottate le medesime precauzioni adottate per il personale interno; se la vittima dichiara di sentirsi bene e chiede di allontanarsi, fate comunque sempre firmare una dichiarazione di scarico di responsabilità [vedi fac-simile in Allegato 5 (Mod. 5.2)]. Pag.16/29

ALLEGATO n. 1 ELENCO NOMINATIVO E RECAPITI DEI SOGGETTI INTERNI RESPONSABILI DELLA PREVENZIONE INCENDI. RECAPITI TELEFONICI DI ORGANIZZAZIONI DI PUBBLICO SOCCORSO E PRONTO INTERVENTO E DI ALTRI SOGGETTI DI RIFERIMENTO DELL AZIENDA SOGGETTI INTERNI N Cognome Nome Ruolo Recapito 01 antincendio 02 Evacuazione IIP 03 Lotta antincendio IP 04 Evacuazione IP 05 Assistenza disabili IP 06..... 07 08 ORGANISMI PUBBLICI PRINCIPALI VIGILI DEL FUOCO Tel. 115 SERVIZIO AMBULANZA Tel. 118 POLIZIA DI STATO Tel. 113 CARABINIERI Tel. 112 ALTRI ORGANISMI PUBBLICI VIGILI URBANI Tel. 0962 905081 0962 921700 centralino ENEL ACQUEDOTTO CENTRO USTIONATI CENTRO ANTIVELENI CROCE ROSSA Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. 0962 20900 0962 24607 ALTRI SOGGETTI Tel. Tel. Pag.17/29

ALLEGATO n. 2 RACCOMANDAZIONI SULL USO DI ESTINTORI PORTATILI a polvere ad anidride carbonica L estintore a CO2 si distingue da quello a polvere per la manichetta che termina con un cono diffusore. Per evitare la scarica accidentale, l impugnatura a maniglia degli estintore è attrezzata con una spina di blocco che in caso d uso viene facilmente sfilata. Gli estintori carrellati hanno analoghe caratteristiche funzionali di quelli portatili. RACCOMANDZIONI DI BASE PER L USO DI ESTINTORI: avvicinarsi con cautela al focolare d incendio mantenendo una posizione bassa; cercare di tenersi sempre sopra vento rispetto al focolare; indossare, se del caso, indumenti di protezione disponibili; azionare l estintore alla giusta distanza, compatibilmente con l irraggiamento del calore, per colpire il focolare con la massima efficacia del getto (a titolo indicativo la lunghezza del getto di un estintore a polvere è di 2-5 metri e quella di un estintore CO2 è di 3-4 metri); dirigere il getto dell estinguente alla base delle fiamme più vicine per poi proseguire verso quelle più distanti; durante l erogazione spostare il getto con movimento a ventaglio da un lato all altro della base della fiamma; in caso di contemporaneo impiego di due o più estintori gli operatori non devono mai situarsi in posizione contrapposta ma restare affiancati senza contrastarsi a vicenda; in locali chiusi, aprire dopo l uso gli infissi esterni per consentire la ventilazione; se l incendio interessa un cestino di carta straccia o un piccolo recipiente di liquido infiammabile, bisogna operare con cautela evitando che il getto provochi la proiezione di carta o di liquido incendiato causando la propagazione dell incendio (in tale circostanza si consiglia di soffocare meccanicamente il focolare di incendio (es. con coperta antifiamma); assicurarsi di avere sempre alle spalle una via di fuga. Pag.18/29

ALLEGATO n 3 ELENCO ATTREZZATURE PER IL PRONTO INTERVENTO Descrizione Quantità Elmetti con schermo Guanti antitermici Tute complete antitermiche x Occhiali Scarpe di sicurezza Corde e Cinture di Sicurezza x x Maschere con filtro Estintori portatili a polvere chimica x Estintori portatili a CO 2 Estintori carrellati a polvere x Manichette antincendio UNI 45 x Presidi di pronto soccorso DISLOCAZIONE DEI PRESIDI ANTINCENDIO Le attrezzature antincendio fisse e mobili sopra elencate, sono opportunamente distribuite ed opportunamente segnalate nei luoghi di lavoro (così come indicato sulla planimetria - Allegato 4 ) Pag.19/29

ALLEGATO n. 4 PLANIMETRIE RELATIVE AL LAY-OUT DELL INSEDIAMENTO Pag.20/29

ALLEGATO n. 5 MODULISTICA SPECIFICA Chek-list per telefonate terroristiche e minacce di bombe ( DA COMPILARE IMMEDIATAMENTE ) Mod 5.1 Data: Apparecchio da cui si è risposto: *************************************** Ora della telefonata:... Caratteristiche del chiamante Sesso: Maschile Femminile Età stimata: Infantile adolescente Adulto anziano Accento: Italiano Straniero. Inflessione dialettale: No Si Tono di voce: Roco Squillante Forte Debole Modo di parlare: Veloce Normale Lento Dizione: Nasale Neutra Erre moscia Somiglia a voci note: No Si Intonazione: Calma Emotiva Volgare Rumori di fondo (es.: traffico, conversazioni, vociare di bimbo, domestici, altoparlanti di luoghi pubblici, musica): Durata chiamata:. Il chiamante dimostra di conoscere la zona? Si No Chi era con voi all ora della chiamata? Chi avete chiamato dopo questa telefonata? Provate a trascrivere le esatte parole utilizzate dal chiamante nel fare la minaccia: Vostro nome cognome e firma.. Pag.21/29

DICHIARAZIONE DI SCARICO DI RESPONSABILITÀ PER INCIDENTE Mod. 5.2 Il sottoscritto abitante in via DICHIARA che non ha subito nessuna conseguenza per quanto accaduto il giorno.. alle ore presso l azienda.. ed è certo di non aver bisogno di alcuna ulteriore assistenza. firma.. Pag.22/29

ALLEGATO n. 6 SOGGETTI INTERESSATI ALL EMERGENZA E SPECIFICHE COMPETENZE La strutturazione classica del piano di emergenza, seguendo un approccio del tutto razionale, prevede la presenza di tre tipologie di Soggetti operatori, secondo altrettanti ordini gerarchici: 1) il coordinatore delle emergenze; 2) il responsabile del gruppo di pronto intervento; 3) il gruppo di pronto intervento APPARE EVIDENTE CHE IN RAGIONE DELL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DI PREVENZIONE INCENDI DETTATA PRINCIPALMENTE DALLE CARATTERISTICHE DEI LUOGHI E DAL NUMERO DI PERSONE ATTIVABILI, TALUNI COMPITI POSSANO ESSERE RICOPERTI DAL MEDESIMO SOGGETTO. IL COORDINATORE DELLE EMERGENZE : Valutata la gravità della situazione di pericolo decide se far attivare o meno il Piano di Emergenza ; Segue l evolversi della situazione di pericolo e coordina le operazioni di emergenza; Ove giudichi necessario uno sgombero parziale o un evacuazione totale, fornisce le istruzioni del caso; Qualora le Organizzazioni di Pubblico Soccorso e/o Pronto Intervento prendano il controllo della situazione, assicura loro tutta la necessaria assistenza; Allorché giudica cessata la Situazione di pericolo provvede per il rientro del personale ai posti di lavoro. IL RESPONSABILE DEL GRUPPO DI PRONTO INTERVENTO SONO DI SUA COMPETENZA: la guida del Gruppo di Pronto Intervento sul luogo dell emergenza; l indicazione delle azioni da svolgere per eliminare e/o contenere l emergenza; l aggiornamento del Coordinatore delle Emergenze sull evolversi della situazione; la promozione dell addestramento del personale del Gruppo di Pronto Intervento ; il controllo, il mantenimento ed il reintegro delle dotazioni per l emergenza. EGLI DEVE QUINDI: conoscere l esatta ubicazione di: dispositivi di intercettazione di gas; dispositivi di intercettazione di reti idriche; dispositivo di interruzione dell energia elettrica nei vari settori; attrezzature per la lotta contro gli incendi; presidi sanitari eventuali DPI e dotazioni di emergenza; impiegare e fare impiegare correttamente i presidi di estinzione attivi presenti sul luogo di lavoro; impiegare e fare impiegare correttamente eventuali DPI di pronto intervento messi a disposizione; far mantenere in perfetta efficienza nel tempo le attrezzature di pronto intervento, reintegrandole in caso di usura; effettuare periodicamente l addestramento del Gruppo di pronto intervento sul corretto impiego di eventuali DPI e delle attrezzature antincendio; segnalare al Coordinatore delle Emergenze tutte le notizie utili al fine di mantenere agibili i percorsi di evacuazione (es. ostruzione/irregolarità dei passaggi, esportazione di cartelli di sicurezza, difetti dei serramenti ubicati su detti percorsi, etc.); Pag.23/29

GRUPPO DI PRONTO INTERVENTO SONO DI SUA COMPETENZA: l operare in conformità alle disposizioni del Responsabile del Gruppo di Pronto Intervento; la partecipazione alle attività di addestramento programmate; l identificazione di tutte le attrezzature antincendio disposte dall Azienda per fronteggiare l emergenza; la segnalazione al Responsabile del Gruppo di Pronto Intervento di eventuali deficienze o manomissioni delle attrezzature antincendio. IL PERSONALE FACENTE PARTE DEL GRUPPO DI PRONTO INTERVENTO: si adopera nel modo più appropriato per fronteggiare l evento, a seconda della sua natura, in base alle istruzioni del Responsabile del Gruppo di pronto intervento ; in caso di incendio lo affronta con i mezzi di estinzione disponibili nell area, compatibilmente con l addestramento ricevuto e salvaguardando la propria incolumità; si attiva periodicamente in modo da essere aggiornato sull esatta ubicazione di: dispositivi di intercettazione di fluidi combustibili; dispositivi di intercettazione della rete idrica; dispositivi di interruzione dell energia elettrica nei vari settori; attrezzature per la lotta contro gli incendi; presidi sanitari ed eventuali DPI. si tiene informato su: pericoli e rischi potenzialmente presenti nell insediamento; procedure di segnalazione delle emergenze. si attiva altresì per: mantenere in efficienza le attrezzature in dotazione, reintegrandole in caso d uso; segnalare al Coordinatore delle Emergenze tutte le notizie utili al fine di mantenere agibili i percorsi di evacuazione (es. Ostruzioni passaggi, esportazione di cartelli di sicurezza, difetti dei serramenti ubicati su detti percorsi, ecc.). In particolare, in caso di incendio, in attesa dell arrivo dei VV.F., il GPI deve assicurare le seguenti funzioni: togliere tensione agli impianti elettrici nelle zone dell emergenza; azionare, se necessario, gli estintori; assicurare i servizi di pronto soccorso; assicurare i collegamenti telefonici; regolare il traffico veicolare impedendo l accesso all interno dell area a chi non è interessato all emergenza; favorire l allontanamento in luoghi sicuri esterni all unità, di persone eventualmente presenti nell area e non interessate attivamente all emergenza (personale dipendente non avente compiti di emergenza; presenze occasionali; personale di ditte esterne; etc.); assistenza nell evacuazione ad eventuali soggetti con limitate capacità motorie e sensoriali. Pag.24/29

ALLEGATO n. 7 ISTRUZIONI PER PERSONE ESTRANEE OCCASIONALMENTE PRESENTI PERSONALE DI DITTE ESTERNE ED ALTRE PRESENZE AL MOMENTO DELL EMERGENZA, OVE NON DIVERSAMENTE COMUNICATO DAL PERSONALE INTERNO RESPONSABILE, DOVETE: sospendere la vostra attività ove siate impegnati in lavori da noi commissionati od autorizzati: mettere in sicurezza le vostre attrezzature di lavoro ove queste siano in uso o possano comportare pericolo; allontanarvi dal luogo dell emergenza recandovi fuori dall insediamento mantenendo un comportamento calmo ed ordinato (evitate di correre) seguendo la segnaletica di sicurezza ovvero le indicazioni del personale; attenersi in ogni caso alle istruzioni del personale: i lavoratori subordinati hanno ricevuto specifiche istruzioni e sanno come comportarsi; non ingombrare le aree di transito, onde consentire il libero accesso ai mezzi di soccorso; non recarvi alla propria auto per spostarla ove ciò possa creare confusione e intralcio ai mezzi di soccorso. Pag.25/29

DICHIARAZIONE Il sottoscritto... In qualità di : Lavoratore dipendente Altro: DICHIARA di avere letto in data odierna, la circolare di avviso, che il Piano di emergenza dell Istituto relativo a: Sede Centrale di viale G. Matteotti e Sede Succursale di Via XXV aprile e che lo stesso gli è presente sul sito della scuola su cui è possibile scaricarlo e consultarlo. Lì... firma per ricevuta... Pag.26/29

Allegato n 8 Tabella organigramma servizio aziendale di sicurezza 2014-2015 Servizio di protezione e prevenzione Pag.27/29

Allegato n 9 Modulo di evacuazione MODULO DI EVACUAZIONE (da tenere nel registro di classe, a cura dell insegnante dell ora) SEDE: PIANO: CLASSE: DATA: ALLIEVI ORA 1ª 2ª 3ª 4ª 5ª 6ª PRESENTI N Solo in caso di evacuazione EVACUATI N DISPERSI (segnalazione nominativa) FERITI (segnalazione nominativa) AREA DI RACCOLTA: cortile della sede centrale ORA NOME E COGNOME DEL DOCENTE FIRMA DEL DOCENTE 1ª 2ª 3ª 4ª 5ª 6ª Pag.28/29

Organizzazione dell evacuazione nella sede di via G. da Fiore La sede di viale G.da Fiore, in base agli orari di laboratorio e nelle attività in palestra, nella fase di informazione sui comportamenti relativi alla prevenzione dei rischi, gli alunni delle classi dislocate nella sede succursale, dovranno necessariamente essere al corrente, sia dei comportamenti da assumere nelle lezioni in aula che, quelli nelle attività svolte nei laboratori, in palestra e negli spazi comuni. Per la gestione delle entrate e delle uscite, per rendere scorrevoli i flussi, si consiglia di pianificare le uscite, con un ordine preciso e assicurare che i flussi sia ripartiti rispetto al numero delle uscite ed alla vicinanza con esse. Sia che tratti di un caso reale di rischio, sia di una prova di evacuazione o di una simulazione di pericolo, si adotta lo stesso principio, adottando una segnale di pericolo identico nei due plessi: - suono continuo per l inizio dell evacuazione - tre suoni avviso di scampato pericolo e rientro nel plesso. Per evitare intralci e confusione, quindi seguire le vie di esodo, come indicato nei layout delle planimetrie e le uscite assegnate, dando sempre precedenza a quelli più vicini ed a mano a mano quelli più distanti e nel seguente ordine di uscita: Piano terra Uscita Uscita Primo piano Uscita Uscita Uscita Uscita Uscita Uscita Secondo Piano Uscita Uscita Uscita Pag.29/29