PARROCCHIA S. PIETRO AD MENSULAS

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Transcript:

PARROCCHIA S. PIETRO AD MENSULAS Giornata di preghiera e formazione per catechisti 08 gennaio 2012 Parrocchia

Carissimi, siamo giunti al terzo incontro di formazione con un po di ritardo, ma siamo arrivati!! Abbiamo appena lasciato il tempo liturgico del Natale in cui abbiamo accolto Gesù bambino nella nostra vita, ne abbiamo fatto esperienza, ci siamo lasciati inebriare della Sua gioia. Tutto ciò che abbiamo vissuto in questo periodo è ciò che dobbiamo trasmettere ai bambini e ai ragazzi che ci sono affidati nel difficile, ma entusiasmante compito della catechesi. Date voi stessi da mangiare così Gesù invita i suoi discepoli a sfamare la folla che era lì ad ascoltarlo; è lo stesso invito che fa a ciascuno di noi! Ma è necessario che questo cibo noi lo andiamo a prendere per poterlo distribuire; in tutto il tempo del Natale ne abbiamo preso, ma non bastandoci (la fame di questo cibo è tanta!!!) dobbiamo continuare a prenderne. Il rischio di cadere nella tentazione di dare un cibo mio personale è forte, il Signore aiuti ciascuno di noi a comprendere che siamo solo dei camerieri che portiamo ai tavoli un cibo preparato da qualcun Altro. Nell augurarvi un anno ricco di soddisfazioni e di benedizioni del Signore, vi ringraziamo per la vostra costante disponibilità. Con gratitudine Don Silvano e don Claudio

PARTE SECONDA LA CELEBRAZIONE DEL MISTERO CRISTIANO SEZIONE PRIMA L'ECONOMIA SACRAMENTALE CAPITOLO PRIMO IL MISTERO PASQUALE NEL TEMPO DELLA CHIESA Articolo 2 IL MISTERO PASQUALE NEI SACRAMENTI DELLA CHIESA 1131 I sacramenti sono segni efficaci della grazia, istituiti da Cristo e affidati alla Chiesa, attraverso i quali ci viene elargita la vita divina. I riti visibili con i quali i sacramenti sono celebrati significano e realizzano le grazie proprie di ciascun sacramento. Essi portano frutto in coloro che li ricevono con le disposizioni richieste. 1132 La Chiesa celebra i sacramenti come comunità sacerdotale strutturata mediante il sacerdozio battesimale e quello dei ministri ordinati. 1133 Lo Spirito Santo prepara ai sacramenti per mezzo della Parola di Dio e della fede che accoglie la Parola nei cuori ben disposti. Allora, i sacramenti fortificano ed esprimono la fede. 1134 Il frutto della vita sacramentale è ad un tempo personale ed ecclesiale. Da una parte tale frutto è, per ogni fedele, vivere per Dio in Cristo Gesù; dall'altra costituisce per la Chiesa una crescita nella carità e nella sua missione di testimonianza. SEZIONE SECONDA I SETTE SACRAMENTI DELLA CHIESA CAPITOLO SECONDO I SACRAMENTI DI GUARIGIONE Articolo 5 L UNZIONE DEGLI INFERMI 1526 «Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» (Gc 5,14-15). 1527 Il sacramento dell Unzione degli infermi ha lo scopo di conferire una grazia speciale al cristiano che sperimenta le difficoltà inerenti allo stato di malattia grave o alla vecchiaia. 1528 Il momento opportuno per ricevere la santa Unzione è certamente quello in cui il fedele comincia a trovarsi in pericolo di morte per malattia o vecchiaia. 1529 Ogni volta che un cristiano cade gravemente malato, può ricevere la santa Unzione, come pure quando, dopo averla già ricevuta, si verifica un aggravarsi della malattia.

1530 Soltanto i sacerdoti (presbiteri e Vescovi) possono amministrare il sacramento dell Unzione degli infermi; per conferirlo usano olio benedetto dal Vescovo o, all occorrenza, dallo stesso presbitero celebrante. 1531 L essenziale della celebrazione di questo sacramento consiste nell unzione sulla fronte e sulle mani del malato (nel rito romano) o su altre parti del corpo (in Oriente), unzione accompagnata dalla preghiera liturgica del sacerdote celebrante che implora la grazia speciale di questo sacramento. 1532 La grazia speciale del sacramento dell Unzione degli infermi ha come effetti: - l unione del malato alla passione di Cristo, per il suo bene e per quello di tutta la Chiesa; - il conforto, la pace e il coraggio per sopportare cristianamente le sofferenze della malattia o della vecchiaia; - il perdono dei peccati, se il malato non ha potuto ottenerlo con il sacramento della Penitenza; - il recupero della salute, se ciò giova alla salvezza spirituale; - la preparazione al passaggio alla vita eterna.. CAPITOLO TERZO I SACRAMENTI AL SERVIZIO DELLA COMUNIONE Articolo 6 IL SACRAMENTO DELL ORDINE 1590 San Paolo dice al suo discepolo Timoteo: «Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l imposizione delle mie mani» (2 Tm 1,6), e: «Se uno aspira all Episcopato, desidera un nobile lavoro» (1 Tm 3,1). A Tito diceva: «Per questo ti ho lasciato a Creta, perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato» (Tt 1,5). 1591 Tutta la Chiesa è un popolo sacerdotale. Grazie al battesimo, tutti i fedeli partecipano al sacerdozio di Cristo. Tale partecipazione si chiama «sacerdozio comune dei fedeli». Sulla sua base e al suo servizio esiste un altra partecipazione alla missione di Cristo: quella del ministero conferito dal sacramento dell Ordine, la cui funzione è di servire a nome e in persona di Cristo Capo in mezzo alla comunità. 1592 Il sacerdozio ministeriale differisce essenzialmente dal sacerdozio comune dei fedeli poiché conferisce un potere sacro per il servizio dei fedeli. I ministri ordinati esercitano il loro servizio presso il popolo di Dio attraverso l insegnamento (munus docendi), il culto divino(munus liturgicum) e il governo pastorale (munus regendi).

1593 Fin dalle origini, il ministero ordinato è stato conferito ed esercitato in tre gradi: quello dei Vescovi, quello dei presbiteri e quello dei diaconi. I ministeri conferiti dall ordinazione sono insostituibili per la struttura organica della Chiesa: senza il Vescovo, i presbiteri e i diaconi, non si può parlare di Chiesa. 1594 Il Vescovo riceve la pienezza del sacramento dell Ordine che lo inserisce nel Collegio episcopale e fa di lui il capo visibile della Chiesa particolare che gli è affidata. I Vescovi, in quanto successori degli Apostoli e membri del Collegio, hanno parte alla responsabilità apostolica e alla missione di tutta la Chiesa sotto l autorità del Papa, Successore di san Pietro. 1595 I presbiteri sono uniti ai Vescovi nella dignità sacerdotale e nello stesso tempo dipendono da essi nell esercizio delle loro funzioni pastorali; sono chiamati ad essere i saggi collaboratori dei Vescovi; riuniti attorno al loro Vescovo formano il «presbiterio», che insieme con lui porta la responsabilità della Chiesa particolare. Essi ricevono dal Vescovo la responsabilità di una comunità parrocchiale o di una determinata funzione ecclesiale. 1596 I diaconi sono ministri ordinati per gli incarichi di servizio della Chiesa; non ricevono il sacerdozio ministeriale, ma l ordinazione conferisce loro funzioni importanti nel ministero della parola, del culto divino, del governo pastorale e del servizio della carità, compiti che devono assolvere sotto l autorità pastorale del loro Vescovo. 1597 Il sacramento dell Ordine è conferito mediante l imposizione delle mani seguita da una preghiera consacratoria solenne che chiede a Dio per l ordinando le grazie dello Spirito Santo richieste per il suo ministero. L ordinazione imprime un carattere sacramentale indelebile. 1598 La Chiesa conferisce il sacramento dell Ordine soltanto a uomini (viri) battezzati, le cui attitudini per l esercizio del ministero sono state debitamente riconosciute. Spetta all autorità della Chiesa la responsabilità e il diritto di chiamare qualcuno a ricevere gli ordini. 1599 Nella Chiesa latina il sacramento dell Ordine per il presbiterato è conferito normalmente solo a candidati disposti ad abbracciare liberamente il celibato e che manifestano pubblicamente la loro volontà di osservarlo per amore del regno di Dio e del servizio degli uomini. 1600 Spetta ai Vescovi conferire il sacramento dell Ordine nei tre gradi. Articolo 7 IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO 1659 San Paolo dice: «Voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa [...]. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa» (Ef 5,25.32). 1660 L alleanza matrimoniale, mediante la quale un uomo e una donna costituiscono fra loro un intima comunione di vita e di amore, è stata fondata e dotata di sue proprie leggi dal Creatore. Per sua natura è ordinata al bene dei coniugi così come alla generazione e all educazione della prole. Tra battezzati essa è stata elevata da Cristo Signore alla dignità di sacramento.

1661 Il sacramento del Matrimonio è segno dell unione di Cristo e della Chiesa. Esso dona agli sposi la grazia di amarsi con l amore con cui Cristo ha amato la sua Chiesa; la grazia del sacramento perfeziona così l amore umano dei coniugi, consolida la loro unità indissolubile e li santifica nel cammino della vita eterna. 1662 Il matrimonio si fonda sul consenso dei contraenti, cioè sulla volontà di donarsi mutuamente e definitivamente, allo scopo di vivere un alleanza d amore fedele e fecondo. 1663 Poiché il matrimonio stabilisce i coniugi in uno stato pubblico di vita nella Chiesa, è opportuno che la sua celebrazione sia pubblica, inserita in una celebrazione liturgica, alla presenza del sacerdote (o del testimone qualificato della Chiesa), dei testimoni e dell assemblea dei fedeli. 1664 L unità, l indissolubilità e l apertura alla fecondità sono essenziali al matrimonio. La poligamia è incompatibile con l unità del matrimonio; il divorzio separa ciò che Dio ha unito; il rifiuto della fecondità priva la vita coniugale del suo «preziosissimo dono», il figlio. 1665 Il nuovo matrimonio dei divorziati, mentre è ancora vivo il coniuge legittimo, contravviene al disegno e alla Legge di Dio insegnati da Cristo. Costoro non sono separati dalla Chiesa, ma non possono accedere alla Comunione eucaristica. Vivranno la loro vita cristiana particolarmente educando i loro figli nella fede. 1666 Il focolare cristiano è il luogo in cui i figli ricevono il primo annuncio della fede. Perciò la casa familiare è chiamata a buon diritto «la Chiesa domestica», comunità di grazia e di preghiera, scuola delle virtù umane e della carità cristiana. PROSSIMI APPUNTAMENTI 13 GENNAIO ADORAZIONE 14/15 GENNAIO RICOMINCIA IL CATECHISMO 15 GENNAIO CONVOCAZIONE DIOCESANA SULLA FAMIGLIA 27 GENNAIO CATECHESI SULLA PREGHIERA