Paolo Caloi GALLERIA
Paolo Caloi è nato a Verona il 27 Ottobre 1960. Propone pitture ad olio su tela o su tavola. Telefono: 3473983836 Mail: paolocaloi@gmail.com Web: www.paolocaloi.it Fiori sul balcone Olio su tela, 50x70
Il patriota Olio su tavola, 52x42 La campagna Olio su tela, 50x40
Gentiluomo Olio su tela, 25x32 La notte Olio su tela, 100x60 Dedicato a Giulia
Il frate Olio su tela, 30x45 Inverno Olio su tela, 60x80
Le brocche Olio su tela, 50x40 Il volto Olio su tavola, 21x21
Fiori in Rosa Olio su cartone, 30x40 Le pere Olio su tela, 50x40
Porcellane bianche Olio su tela, 50x40 Terre Cotte Olio su tela, 50x40
Paesaggio Mantovano Olio su tavola, 130x60 La barca Olio su tavola, 90x50 Dedicato a Filippo
La bonifica Olio su tavola, 100x60 Santo Domingo Olio su tavola, 120x60
Il mare Olio su tavola, 120x80 Fiori Olio su tavola, 120x60
Tramonto Olio su tavola, 100x60 L ultima porta sul mare Olio su tavola, 100x60
Girasoli Olio su tavola, 100x50 La finestra Olio su tavola, 80x50
So che la fortuna di un artista dipende in gran parte dalla bontà dei suoi mercanti; un critico può essere indifferente alla fortuna ma non alla qualità: e questa, nel caso di Paolo Caloi, è certa, evidentissima. Egli è un pittore figurativo di fervida inventiva che dedica la sua operosità ad un arte umana, troppo umana, vibrante, vera. Il suo realismo non riguarda tanto le cose o i particolari, perché ciò che interessa a questo sensibilissimo artista di San Giovanni Lupatoto non è dipingere l aspetto degli oggetti, l apparenza dei volti, ma il respiro, il calore, gli umori. Per Caloi la pittura deve essere un equivalente fisico della natura, non un esercizio del disegno o un libero movimento del colore; ma un organismo vivo, reattivo, in grado di pensare. Le sue figure non sono inconsistenti, incorporee, sono sognate nella pittura, sono ridotte all essenziale, al luogo più vicino all anima, senza maschere e finzioni, quasi appartenessero ad un universo parallelo, ma perfettamente plausibile, sostanziato di luce, di anima e di racconto. In ogni sua opera è soprattutto il lavorio netto e senza ripensamenti del pennello a mettere in luce la partitura musicale di un repertorio a metà fra lo storico e l immaginoso e disciplinato da una capacità innata di affrontare qualunque tema senza incertezze, e di far vibrare l impasto pittorico in ritmi morbidi e armonici. La sua ricerca espressiva interpreta, non tanto i dati visivi delle figure e dei paesaggi, quanto le intermittenze dei sentimenti che guidano la sua intuizione lirica e la sua coscienza estetica. Il suo modo di esaltare il paesaggio, sul quale egli opera con particolare felicità, celebra le bellezze del cielo e della terra, trasmettendo il senso di un inno alla vita. La sua trascrizione della realtà non si fonda infatti sull oggettivazione del visibile, ma sulla soggettività poetica del sognatore, anche quando la sua attenzione si concentra su temi che attengono più all incubo che al sogno, alla maledizione più che alla serenità. Ma la storia di Paolo Caloi è lì, in una infilata straziante di immagini annodate in un groppo di voyeurismo, di disperazione, di coraggio, di tenerezza, di generosità, di voglia di vivere e voglia di morire; tutto questo è lì, in un dolcissimo grumo del quale la storia dell arte non potrà sbarazzarsi, e che dovrà anzi accettare fra i propri capitoli più alti, liberandosi dai complessi che i mediocri proiettano su chi è più grande di loro. Il carisma che l artista trasmette al nostro tempo risiede tutto nella sua generosità; una forza così geneticamente benigna da essere inevitabilmente travolta dalla potenze maligne che si annidano in questo mondo. Qual è, infatti, la scommessa di Paolo Caloi? Dimostrare, addossando all arte compiti ardui anche per le religioni, che il mondo non può migliorare (perché è sempre lo stesso: le sue leggi restano diffusamente inique e chi fissa gli occhi sulla verità, per svelarne le manifestazioni visibili, guarda un sole che porta ben presto all annientamento) e che solo la pittura può esprimere l essenza della realtà, aiutando con ciò l uomo a riscattarsi nella vita terrena: solo con la pittura, per l artista, è possibile svelare il mistero che tiene in vita ancora per un po, malgrado le fratture, e le infamie di un mondo che torna a essere, inevitabilmente, la fogna che era prima. La qualità estetica e lo spessore psicologico che Caloi riesce sempre e comunque a conferire alle sue opere, agiscono da tessuto connettivo e come segno di continuità tra le tematiche affrontate nella sua prodigiosa attività. Per altro, ognuna delle sue prove si caratterizza come un racconto compiuto, dove gli elementi strutturali che ne definiscono l impianto narrativo producono l immediato coinvolgimento emotivo dell osservatore e, nel contempo, un senso appagante di completezza. La strada è lunga, ma er deppiù l ho fatto: so dov arrivo e nun me pijo pena. Ciò er core in pace e l anima serena der savio che s ammasechera da matto. (Trilussa) Andrea Diprè Critico d Arte
I.P. 09/2009