L arte dell inconscio: il Surrealismo

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2 APPARIZIONE DI UN VOLTO E DI UNA FRUTTIERA SULLA SPIAGGIA L arte dell inconscio: il Surrealismo Salvador Dalì Olio su tela, x cm Anno 1938 Museo di Hartford (Connecticut), Wadsworth Atheneum Museum of Art, The Ella Gallup and Mary Catlin Sumner Collection Fund

3 In Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia l attenzione dell artista catalano si sposta dalla paranoia del sogno, nel quale forme e personaggi non hanno più contorni definiti e possono pertanto assumere indifferentemente e in modo inquietante i significati più vari, incredibili e contraddittori. Dire con precisione che cosa rappresenti il dipinto è pressoché impossibile, in quanto esso ripropone a ogni nuova occhiata il proprio enigma senza fine. Non vi è dunque più certezza di nulla e ogni soggetto, appena percepito, viene subito polverizzato e contraddetto dal successivo: Il fatto che neppure io, mentre dipingo, capisca il significato dei miei quadri, non vuol dire ch essi non ne abbiano alcuno.

4 L illusione infinita: L essenziale è invisibile agli occhi L osservazione del dipinto Apparizione di un volto e di una fruttiera sulla spiaggia permette di cogliere la presenza di un ampia gamma di percezioni visive. Una delle immagini che possono essere percepite visivamente è la bianca fruttiera di porcellana con delle pere, posta al centro di un tavolo coperto da una tovaglia. L occhio destro del cane si svela essere un tunnel, che attraversa il rilievo roccioso cranio dell animale. Attraverso tale foro si vede la prospettiva lontana del paesaggio, con altre colline e montagne sullo sfondo azzurrino di un cielo velato da nubi. Anche in questo caso lo scarto tra i significati percepiti appare sconcertante. Staccando lo sguardo e riapplicandolo nuovamente, però, ecco apparirci un pallido volto, quasi di fantasma, dall altissima fronte. In basso in corrispondenza di un piedistallo di quella che era la fruttiera, risaltano due labbra carnose e un pronunciato mento tondeggiante.

5 Un cane da cane da caccia con il muso rivolto verso destra, in posizione di punta, dà la sensazione di riempire l intero dipinto. In realtà la groppa dell animale (dalla quale sembrano far parte anche le pere della fruttiera) allude a un sorta di scosceso massiccio montuoso posto sul limitare della fruttiera-ventre del cane. Anche in questo caso le immagini emergono alla vista (e quindi alla coscienza) per gradi. Proseguire nell attenta osservazione dell insieme non cessa comunque di stupirci. Il muso del cane, infatti, altro non è che una sorta di duna sabbiosa, mentre il collare corrisponde a un ponte (o a un acquedotto) che si riflette nell insenatura marina sottostante. Più in primo piano, invece, varie concrezione rocciose assumono l aspetto sinistro di gigantesche figure antropomorfe dalle pose più stravaganti. Per finire riusciamo a scorgere una donna velata (ricavata sempre dal piedistallo della fruttiera iniziale) seduta di spalle sulla spiaggia.

6 eguendo l ideologia di Dalì, con questo singolare dipinto egli vuole mettere in crisi quello che di più certo c è nell acquisizione della nostra consapevolezza, cioè la testimonianza dei nostri stessi occhi. Da ora in poi, sembra ammonirci l artista, neanche ai nostri occhi possiamo più credere.

7 Salvador Dalì La biografia Salvador Dalí y Domènech, nasce a Figueres in Catalogna l'11 maggio 1904; figlio di un notaio trascorre l'infanzia tra Figueres e Cadaqués si imprime nella memoria del futuro pittore diventando di fondamentale importanza per la sua evoluzione artistica e personale. Nel 1919 Dalì partecipa, per la prima volta, ad una mostra collettiva allestita presso la Sociedad de Conciertos di Figueres e fonda, con un gruppo di compagni di scuola, la rivista "Studium", su cui pubblica alcuni articoli su pittori classici, su Goya, El Greco ed altri grandi. Dopo la morte della madre si trasferisce a Madrid alla Residencia de Estudiantes e frequenta la Scuola Speciale di Pittura, Scultura e Incisione (Accademia di San Fernando). Dopo le prime esperienze artistiche percorse nell'area del Novecentismo, dell'impressionismo e del futurismo, comincia a dipingere tele cubiste. Nel 1925 fa la sua prima mostra personale a Barcellona raccogliendo un grande successo di critica, ma viene espulso dalla Scuola Speciale per aver dichiarato incompetente la commissione esaminatrice. Nei cinque anni successivi frequenta intensamente artisti e musei, passando attraverso tutte le forme pittoriche e assimilando da ognuna qualcosa.

8 Fine