Servizio antincendio

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Ottobre OK2.qxd 15-11-2004 15:21 Pagina 7 Pio Cerocchi Intervista a Gian Piero Badino, ex comandante del Corpo dei vigili del fuoco in, attualmente titolare della Direzione servizi antincendio e di soccorso dell Assessorato dell agricoltura, risorse naturali e protezione civile Nella è stato costituito, con decorrenza 1 gennaio 2000, il Corpo valdostano dei vigili del fuoco che ha assunto, per quanto riguarda il territorio della regione autonoma, gran parte delle competenze altrove in capo al Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del ministero dell Interno. Quali sono i presupposti legislativi del passaggio dei servizi del Corpo dei vigili del fuoco alla regione? La legge costituzionale 26 febbraio 1948, n.4 statuto speciale per la (G.U. n.59 del 10 marzo 1948) all articolo 2, prevede che In armonia con la Costituzione e i principi dell ordinamento giuridico dello Stato e col rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica, la regione ha potestà legislativa oltre al resto, anche in materia di servizi antincendi. La successiva legge 16 maggio 1978, n.196 Norme di attuazione dello statuto speciale della Valle d Aosta (G. U. n.141 del 23 maggio 1978) prevede infatti, all articolo 19, che Le funzioni amministrative degli organi centrali e periferici dello Stato in materia di servizi antincendi relativi al territorio della si intenderanno trasferite alla regione all atto dell emanazione delle relative norme legislative da parte della regione medesima. La circostanza che i servizi antincendi figurino alla lettera z, tra le materie di cui lo statuto speciale ha attribuito potestà legislativa alla regione, e che le norme di attuazione rimandino a successive norme regionali, sta a indicare come il legislatore non abbia attribuito alla regionalizzazione dei servizi una particolare importanza o, quanto meno, una particolare urgenza. 7

Ottobre OK2.qxd 15-11-2004 15:21 Pagina 8 Un passaggio che ha comportato l impegno di molti Lei che è stato così a lungo comandante del corpo dei vigili del fuoco in Val d Aosta, come interpreta questa scelta? Amo pensare che la mancanza di urgenza nella regionalizzazione dei servizi antincendio sia stata originata soprattutto dalla constatazione del buon funzionamento del corrispondente servizio dello Stato. Tornando alle leggi, occorre ricordare che successivamente però, il decreto legislativo 22 aprile 1994, n.320 Norme di attuazione dello statuto speciale della regione (G.U. n.125 del 31 maggio 1994) ha stabilito, all articolo 4, che la regione procederà all emanazione della legislazione di cui all art. 19 della legge 16 maggio 1978, n.196, entro il termine del 31 dicembre 1994. Ed, anche se non è stato materialmente possibile rispettare il termine del 31 dicembre 1994, la legge regionale 19 marzo 1999, n.7. Ordinamento dei servizi antincendi della regione Valle d'aosta. Modificazioni alla legge regionale 23 ottobre 1995, n.45 (B.U.Valle d'aosta n.15 del 30 marzo 1999) ha finalmente sancito il passaggio dei servizi antincendio alla regione con decorrenza 1 gennaio 2000. Quali sono state le difficoltà superate in questa transizione? Il passaggio alla regione dei servizi antincendio ha comportato molteplici difficoltà, superate grazie alla buona volontà di tutto il personale ed alla collaborazione del ministero dell Interno, ed è, aggiungo, una fase di transizione che non può considerarsi ancora conclusa. E qui colgo l occasione per ringraziare nuovamente il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del ministero dell Interno per le numerose iniziative a sostegno del Corpo valdostano dei vigili del fuoco, assunte nel quadro delle intese raggiunte il 23 novembre 1999 con l allora Direzione generale della protezione civile e dei servizi antincendio, tra cui in particolare si ricordano: la disposizione di un comando temporaneo, nel Corpo valdostano dei vigili del fuoco, del personale del Corpo nazionale, già in servizio in, che non aveva optato per il passaggio alla Regione; la collaborazione nell effettuazione dei primi concorsi regionali per il reclutamento del nuovo personale mediante l inserimento, in commissione d esame, di capi del Corpo nazionale incaricati di accertare la conoscenza dei vari mestieri; l effettuazione, in base ad un apposita convenzione, stipulata in data 9 aprile 2001 e rinnovata in data 8 giugno 2004, della formazione dei vincitori dei concorsi regionali; il consenso all utilizzazione, da parte del fuoco, del registro automobilistico del Corpo nazionale per il rilascio di patenti di guida e targhe VF ; il consenso all utilizzazione, anche da parte del Corpo valdostano dei vigili del fuoco, di alcuni capitolati predisposti per l acquisto di automezzi ed attrezzatura di soccorso. E da notare, infatti, che il passaggio alla regione è intervenuto prima dell assegnazione degli automezzi e delle attrezzature di più recente dotazione e che, pertanto, il rinnovo del parco regionale, ormai quasi completato senza particolari problemi (ricorsi contro gli appalti, ecc.), ha costituito un impegno gravosissimo per il fuoco. E qual è adesso l organizzazione dei servizi regionali? I servizi regionali fanno capo alla Direzione servizi antincendio e 8

Ottobre OK2.qxd 15-11-2004 15:21 Pagina 9 di soccorso inserita, attualmente, nel Dipartimento risorse naturali, corpo forestale, protezione civile e antincendio dell Assessorato agricoltura, risorse naturali e protezione civile, e cioè nello stesso assessorato e nello stesso dipartimento in cui è inserita la Direzione della protezione civile. In attuazione poi dell articolo 6 della legge regionale n.7/99, che prevede una corrispondenza tra le strutture e gli organismi dello Stato e quelli della regione in materia antincendi, la direzione è articolata nel comando regionale dei vigili del fuoco, con funzioni e competenze assimilabili a quelle dei comandi provinciali, e in un ufficio del direttore, con funzioni e competenze assimilabili a quelle delle direzioni regionali e dell ex servizio tecnico centrale. Ai sensi, infine, dell articolo 20 della citata legge n.196/78, concernente le norme d attuazione dello statuto speciale della, permangono però, anche dopo il passaggio dei servizi antincendi alla regione, le competenze degli organi centrali e periferici dello Stato in ordine ai servizi tecnici per la tutela dell incolumità delle persone e la preservazione dei beni dai pericoli derivanti dall impiego dell energia nucleare, nonché i servizi relativi all addestramento ed all impiego delle unità preposte alla protezione civile sia in caso di eventi bellici, sia in caso di calamità. E da sottolineare, inoltre, che l organizzazione dei servizi antincendio su base regionale, nella regione autonoma, risulta congrua con la previsione dell articolo 16 della legge 24 febbraio 1992 n.225 (S.O.G.U. n.64 del 17.03.1992), concernente l istituzione del Servizio nazionale della protezione civile, che prevede che le funzioni altrove attribuite al prefetto ed al presidente della provincia siano svolte, per quanto riguarda il territorio della Valle d Aosta, dal presidente della regione. E quali sono le convenzioni ed accordi con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco? Naturalmente l organizzazione dei servizi regionali è stata realizzata tenendo conto, anche allo scopo di evitare incomprensibili discontinuità sul territorio nazionale, di quella dei servizi dello Stato, che del resto conserva competenze in caso di calamità, e perciò, al fine di coordinare l intervento del Corpo nazionale e di quello valdostano, sono stati conclusi diversi accordi, tra cui si ricordano: la convenzione tra la regione ed il ministero dell Interno per l espletamento delle attività di formazione ed aggiornamento professionale rivolte al personale del Corpo valdostano dei vigili del fuoco, ai sensi della legge regionale 7/1999; la convenzione tra la regione ed il ministero dell Interno relativa al coordinamento dell attività delle colonne mobili del Corpo nazionale e dei reparti di soccorso regionali in caso di calamità; la convenzione tra la regione ed il ministero dell'interno relativa al coordinamento dell attività effettuata dal fuoco e dal Corpo nazionale contro i pericoli derivanti dall impiego dell energia nucleare nel territorio della ; la convenzione in materia di comunicazioni sulla rete radio del Corpo nazionale dei vigili del fuoco da parte dei servizi antincendio e di soccorso pubblici nella ; l accordo, sulla collaborazione tra i reparti di soccorso del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e quelli del fuoco, regolante gli interventi immediati nel territorio reciprocamente limitrofo in relazione alla previsione di cui all articolo 13 lettera a della legge regionale del 19 marzo 1999 n.7, firmato il 22 giugno 2000 e rinnovato con significative integrazioni il 22 giugno 2004. E vi sono accordi particolari con i servizi antincendio dell Alta Savoia? La legge 4 ottobre 1994, n.578 ratifica ed esecuzione della convenzione sulla cooperazione tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese nel campo della previsione e della prevenzione dei rischi maggiori e dell assistenza reciproca in caso di catastrofi naturali o dovute all attività dell uomo, fatta a Parigi il 16 settembre 1992 (S.O.G.U. n. 245 del 19 ottobre 1994), aveva dato origine a contatti con i servizi antincendio dell Alta Savoia già prima dell incendio avvenuto, il 24 marzo 1999, nel traforo del Monte Bianco. L articolo 15 di quella legge, infatti, prevede che accordi o intese particolari potranno essere conclusi per stabilire le condizioni di intervento di soccorso in caso di incidente o di catastrofe che si verifichi nelle aree dei tunnel del Monte Bianco, del Frejus e di Tenda ed, al momento dell incendio, era appunto in corso la definizione dei suddetti accordi, circostanza che si è rivelata assai utile durante l intervento. Naturalmente, dopo l intervento nel traforo del Monte Bianco, dopo il passaggio dei servizi antincendio alla regione e dopo l intervento dei sapeurs-pompiers dell Alta Savoia in occasione dell alluvione in del 2000, i contatti con i servizi antincendio dell Alta Savoia si sono intensificati ed, in particolare, sono state stipulate le seguenti convenzioni: convention d assistance mutuelle et de coordination entre le Corps valdôtain des sapeurspompiers et le Corps départemental 9

Ottobre OK2.qxd 15-11-2004 15:21 Pagina 10 Nasce il servizio dei primi interventi antincendio e di soccorso des sapeurs-pompiers de Haute- Savoie signée à Courmayeur le 23 juin 2001; e, quindi, la convenzione relativa all organizzazione dei primi interventi antincendio e di soccorso all interno del traforo del Monte Bianco, di cui al piano interno d intervento e di sicurezza (PIIS) firmata a Courmayeur il 23 giugno 2001. Una prima concreta forma di collaborazione derivante da questi accordi, è il servizio dei primi interventi antincendio e di soccorso all interno del traforo del Monte Bianco svolto, per convenzione con il gruppo europeo di interesse economico del traforo del Monte Bianco (GEIE-TMB), congiuntamente dai vigili del fuoco valdostani e savoiardi impegnati in maniera unitaria. La configurazione di vigili del fuoco, che deriva dalla collaborazione dei due servizi, dà luogo ad un gruppo misto europeo interessante e stimolante, anche se, purtroppo, l originalità del dispositivo di sicurezza adottato dagli organi internazionali competenti (presidio del centro della galleria 24 ore su 24) trova l unitario dissenso del personale valdostano e savoiardo. Qual è stata l esperienza dell incendio del 24 marzo 1999 nel traforo del Monte Bianco? L esperienza, maturata in occasione dell incendio del Traforo del Monte Bianco e degli studi e delle esercitazioni effettuati per la messa a punto dei piani di soccorso binazionali del traforo suddetto e di quello del Gran San Bernardo, nonché l esperienza acquisita in occasione del sopralluogo effettuato all incendio del San Gottardo (e della partecipazione al successivo convegno), hanno consentito, al Corpo valdostano dei vigili del fuoco, di acquisire un patrimonio unico nel suo genere. Per non disperdere tale patrimonio, e migliorare l efficienza del servizio di soccorso, era pertanto assolutamente necessario raccogliere, ordinare e fornire a tutto il personale, informazioni specifiche su tutte le gallerie ubicate sul territorio regionale, che hanno uno sviluppo di circa 70 Km, compresi i due trafori, e di cui molte hanno lunghezza superiore ai 3000 ml. Il caposquadra Remo Juglair ha effettuato un tale studio prendendo in esame i vari elementi delle strutture, tra cui in particolare i 10

Ottobre OK2.qxd 15-11-2004 15:21 Pagina 11 L esperienza del traforo del Monte Bianco al servizio di tutti seguenti: le caratteristiche geometriche; il verso prevalente della ventilazione; le possibilità di accesso agli imbocchi utilizzando (od evitando quando troppo pericolosi) gli scambi e i bay-pass tra le carreggiate stradali; le possibilità di accesso dalla viabilità ordinaria attraverso i cancelli di emergenza; le risorse idriche; le apparecchiature tecniche di sorveglianza o di rilevamento degli incendi presenti in galleria; la possibilità di comunicazioni radio; l organizzazione delle sale di controllo e la presenza di personale delle società in grado di effettuare i primi interventi. Il materiale raccolto ed elaborato, che risulta cospicuo ed assai interessante sia per l ottima qualità del lavoro compiuto dal caposquadra Juglair, sia per la buona collaborazione ricevuta dalle società di esercizio, appare senza dubbio importante al fine del miglioramento degli interventi ed, anche se specificamente riferito al territorio valdostano, si pensa di presentarlo presto su questa rivista. Può illustrarci il progetto di una centrale operativa unica per la gestione dei soccorsi? Un importante progetto, in corso di realizzazione presso il comando regionale dei vigili del fuoco, è la costituzione di una centrale operativa unificata cui faranno capo le strutture dei vigili del fuoco, della protezione civile, del servizio 118 e del soccorso alpino, con il fine di coordinare ed ottimizzare tutti i servizi di soccorso e di pronto intervento, esclusi quelli facenti capo alle forze di polizia. L adozione di tale modello operativo, già realizzato nella vicina Annecy, dove in un unica centrale confluiscono tutte le richieste di soccorso dell Alta Savoia, è stata facilitata dalle particolarità della, in cui esiste una sola azienda sanitaria locale, in cui la direzione dei servizi antincendio e quella della protezione civile sono inserite nello stesso dipartimento e in cui il presidente della regione svolge le funzioni del prefetto. Essa, comunque, si ripromette di conseguire i seguenti vantaggi: disponibilità di operatori in possesso di specifiche professionalità per situazioni di emergenza diverse e perciò in grado di utilizzare al meglio e senza tempi morti le risorse globalmente disponibili; I progetti: una centrale operativa unificata disponibilità di una struttura idonea a gestire il previsto numero unico di soccorso europeo (con eventuale collegamento punto a punto con la sala operativa delle forze di polizia); disponibilità in ogni momento, per le autorità preposte a prendere decisioni, del quadro più attendibile dell evolversi dell evento; univocità e maggiore autorevolezza nei rapporti con gli organi di informazione e con i cittadini e conseguente minor rischio del propagarsi di allarmi ingiustificati o di notizie distorte; maggiore funzionalità nella gestione degli interventi binazionali nell area del traforo del Monte Bianco, in considerazione del fatto che, per la parte francese, esiste già una centrale unica; acquisizione di maggiori conoscenze e di migliore professionalità da parte degli operatori, con conseguente ricaduta positiva su tutti gli enti coinvolti; confronto reciproco tra operatori appartenenti ad enti diversi con conseguente minor rischio dell instaurarsi di situazioni favorevoli alla distrazione o alla superficialità da parte di taluni; possibilità, dopo un idoneo periodo di sperimentazione, di gestire con tutti gli operatori che collaborano insieme abitualmente, le emergenze di competenza dei vari enti al fine di poter ricevere, in situazioni eccezionali, un maggior numero contemporaneo di chiamate e stabilire una lista di priorità negli interventi. La realizzazione del progetto della centrale operativa unica, già completata per quanto riguarda i locali da utilizzare, ha attualmente subito una sosta per il prolungamento (a causa di un ricorso) dei tempi di appalto del sistema informatico di gestione, ma dovrebbe essere ultimata, a meno di ulteriori contrattempi, nel corso dell anno 2006. 11