I TRE GIORNI CHE SCONVOLSERO IL PD

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636 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com I TRE GIORNI CHE SCONVOLSERO IL PD La ricostruzione di Sandra Zampa 7 ottobre 2013 a cura di Renato Brunetta

INDICE 2 La candidatura al Quirinale di Romano Prodi I tre giorni che sconvolsero il PD Le motivazioni della bocciatura di Prodi La telefonata a Massimo D Alema La telefonata a Mario Monti La telefonata a Stefano Rodotà Conclusioni

LA CANDIDATURA AL QUIRINALE DI ROMANO PRODI 3 I giorni convulsi per l elezione del 12 presidente della Repubblica italiana sono destinati a passare alla storia, specialmente all interno del Partito Democratico; Particolarmente discussa la candidatura di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica: proposta da Pier Luigi Bersani durante l assemblea dei gruppi parlamentari del PD al teatro Capranica (a seguito dell affossamento di Franco Marini); votata all unanimità; fallita in poche ore.

I TRE GIORNI CHE SCONVOLSERO IL PD 4 La ricostruzione delle ore precedenti la fumata nera in parlamento per l elezione di Romano Prodi come successore di Giorgio Napolitano è stata raccontata da Sandra Zampa, giornalista, ex capo ufficio stampa di Palazzo Chigi ai tempi del governo Prodi ed attuale deputato nelle fila del PD, nel libro I tre giorni che sconvolsero il PD.

I TRE GIORNI CHE SCONVOLSERO IL PD 5 Il libro si propone di ricostruire minuto per minuto le ore decisive e consente di capire come alcune illustri personalità abbiano contribuito all affondamento di Romano Prodi arrivato ad un passo dall ingresso del Quirinale; Passata alla storia come l imboscata dei 101 e come la completa capitolazione della leadership di Pier Luigi Bersani, il libro spiega le dinamiche che condussero a tale risultato nel quale furono coinvolti, secondo l autrice, un numero maggiore di 101 grandi elettori (circa 115-120).

LE MOTIVAZIONI DELLA BOCCIATURA DI PRODI 6 Secondo Sandra Zampa le motivazioni che portarono le varie bande a boicottare la candidatura dell uomo dell Ulivo furono sia personali che politiche, diverse ma assolutamente convergenti: c era chi pensava di dover vendicare Franco Marini per la mancata elezione nelle prime votazioni ; quelli che pensavano si dovesse dare una possibilità a Massimo D Alema ; quelli che si erano convinti che l elezione di Prodi avrebbe portato rapidamente alle urne ;

LE MOTIVAZIONI DELLA BOCCIATURA DI PRODI 7 quelli che volevano un alleanza di governo larga, estesa al Popolo della Libertà, e che vedevano in Romano Prodi un ostacolo ; quelli che volevano far pagare a Bersani le primarie dei parlamentari ed il rinnovamento della classe dirigente ; quelli che volevano colpire Renzi che si era speso per Romano Prodi dopo aver bocciato Franco Marini e Anna Finocchiaro.

LA TELEFONATA A MASSIMO D ALEMA 8 Molto interessanti e significative anche le descrizioni delle 3 telefonate effettuate da Romano Prodi poco prima della fatidica votazione; Nella mattinata del 19 aprile 2013, Romano Prodi telefona a Massimo D Alema che, nella ricostruzione effettuata da Sandra Zampa, gli esprime profonda contrarietà per le modalità con cui è avvenuta la candidatura, già segnale per l ex premier che una parte del Partito Democratico gli era avversa.

LA TELEFONATA A MARIO MONTI 9 Romano Prodi telefona anche a Mario Monti, in quel momento ancora presidente del Consiglio. Scrive Sandra Zampa: da un esponente di Scelta Civica raccolgo l informazione che da parte di Monti ci sarebbe stata la disponibilità a votare Prodi, se vi fossero state garanzie sul reincarico a Monti stesso, opzione lasciata cadere nel vuoto.

LA TELEFONATA A STEFANO RODOTÀ 10 Infine, sempre nella mattinata che precede la votazione pomeridiana, Romano Prodi telefona all amico Stefano Rodotà, in quel momento candidato del Movimento 5 Stelle, che mette il sigillo definitivo al tramonto della candidatura: fa capire a Prodi che non ritirerà la sua candidatura a meno che non siano gli stessi pentastellati a farlo.

CONCLUSIONI 11 Ripercorrendo nel dettaglio le frenetiche ore delle votazioni per il Presidente della Repubblica, dunque, dal libro emerge come la mancata elezione di Romano Prodi non sia stato l effetto della trama di un uomo nero, ma da una somma di pulsioni: l antipatia per Romano Prodi di singoli e di gruppi organizzati; il narcisismo di qualche big; i risentimenti popolari per la bocciatura di Franco Marini; i risentimenti dei dalemiani contro i bersaniani e contro Prodi stesso.

CONCLUSIONI 12 Emerge, inoltre, la superficialità del gruppo di comando del Partito Democratico nelle ore decisive. Non a caso, rivela Sandra Zampa, l ex premier aveva chiesto che il suo nome venisse sottoposto a votazione segreta nell assemblea al teatro Capranica, e invece l intervento di Luigi Zanda aveva chiuso con rapidità la questione ; Risultato: Romano Prodi fu acclamato in pubblico ed affondato nel segreto dell urna.