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Riflessioni Andrea Binchini PROFUMO DI LIBERTA ISBN 978-88-6628-318-8 copyright 2014 Caosfera Edizioni www.caosfera.it

Andrea Bianchini PROFUMO DI LIBERTÁ Tutti abbiamo il diritto alla felicità, e il dovere di raggiungerla.

Introduzione 6 marzo 2002 Chissà perché proprio oggi ho deciso di iniziare a scrivere, forse sarà che la vita non ha più nulla da dirmi, oppure sono io che scrivo per trovare qualcosa da dire alla vita. questa giornata, passata per lo più ad oziare. Domani andrò a Firenze, non so perché, forse alla ricerca ancora una volta di quel profumo di libertà, che è divenuto la mia droga e che mi lascia, ormai, per lunghi periodi a delle e proprie vere crisi di astinenza. La primavera quest anno è già iniziata, con il suo arcobaleno gioioso di colori e con le sue migliaia essenze di profumi, eppure la mia anima, ancora non le recepisce, mi sento stanco dentro, ogni cosa, ogni pianta, ogni animale e ogni persona mi sembra nasconda dentro una profonda infelicità. Ogni persona rincorre la felicità, a questo punto della vita, non credo più esista né la felicità né l amore, esiste solo la libertà, il resto sono solo sentimenti che l uomo ha creato per rendere meno triste questa vita, sono solo grandi ipocrisie. A trentatré anni, la libertà non l ho ancora raggiunta, ma ne ho sentito molte volte il profumo, il profumo della libertà; è una sensazione meravigliosa, unica, ti dà la forza di scalare le più alte cime, ti trasforma in condottiero, con una forza prorompente ti entra nell anima, un sospiro fresco, che ritempra tutti i tuoi muscoli e arriva al tuo cervello, dandoti la sensazione che nulla è impossibile. Se solo potessi respirarlo una volta ed un altra ed un altra ancora... 5

6 marzo 2014 A distanza di dodici anni, da questi miei primi appunti ed in procinto di pubblicare quest opera, mi rendo conto di quanto mi sbagliavo, di quanto ero fuori strada, ma questo è il bello della vita, che sempre dimostra quanto valga la pena di essere vissuta. Già la vita, nostro Dio, ce l ha omaggiata e solo noi ne possiamo fare un capolavoro o un vero disastro. Dedico questo libro a Onelia Bruzzi, che fu una donna ineguagliabile per generosità ed altruismo e auguro ai miei pochi lettori che questo libro infonda in loro un energia di speranza e altruismo. 6

I Infanzia 20 marzo 2008 È strano come il cervello suggerisce i ricordi, più sono lontani nel tempo e più sono confusi sia nell immagine sia nella linea temporale; ho quasi quarantaquattro anni, e i miei ricordi Il ricordo più ricorrente di quando ero piccolo, avrò avuto circa sei, sette anni, è il risveglio nella camera dei miei nonni; mi stava spazzolando i lunghi capelli grigi, posso ancora sentire il profumo della gelatina che si metteva sui capelli, e il profumo stanza era tappezzata di foto vecchie di antenati della famiglia che non ho mai conosciuto. Mia nonna sempre mi raccontava molte storie, alcune vere, altre inventate, ma quelle che più adoravo erano le vicissitudini della famiglia. Chissà perché le favole già al tempo non mi attraevano, avevo sete di storie di vita o quello che più si avvicinava a una storia di vita. Non ho mai capito perché noi esseri umani, quando raccontiamo la nostra vita, sempre dobbiamo enfatizzare in qualche modo, anche contornandola con qualche bugia, forse perché vogliamo renderla interessante. Forse perché aver vissuto, una vita noiosa è un sintomo di aver visto la vita solo passare senza averla vissuta? 7

Ricordo che al tempo la famiglia era formata dai miei nonni, i miei genitori e mio fratello; io e mio fratello abbiamo sedici mesi di differenza, ed io il più piccolo dormivo con i nonni, per molti anni mia nonna fu la mia mamma, e avevo un rapporto esclusivo con lei. Il racconto che più mi affascinava al tempo, mentre mia nonna pettinava i lunghi capelli, e si metteva una delle sue tante spille decorate, che lei adorava; era quando mi raccontava che a diciassette anni conobbe mio nonno di ventinove. Non so perché la mia mente ha sempre idealizzato il locale dell incontro, nella Mia nonna mi diceva che si conobbero a una festa in ballo, lui era molto elegante, alto e slanciato, vestito con un completo in giacca e cravatta, lei, che veniva da una famiglia molto povera, subito se ne infatuò; tuttavia credo che non era infatuazione ma vero amore. E tutto lo dimostrava, cinquant anni di vita assieme, seconda guerra mondiale, e aver ancora voglia di litigare la sera, perché mio nonno tornava tardi la sera dalla campagna. Soprattutto mia nonna era innamorata della sua famiglia, era una persona unica, nel bene e nel male. Mentiva costantemente per il bene della famiglia, difendeva sempre e comunque i suoi era la famiglia. Un altra storia che mi raccontava era quella di mio zio Rodolfo, di come dovette scappare dal paese nativo a Milano, per colpa di una ragazza che era rimasta incinta, e sosteneva che lui fosse il padre. Sì questa e molte altre storie di vita dei miei zii; ed io rimanevo incantato ad ascoltare. Devo dire che mia nonna è stata un gran personaggio, e sempre sarà presente nel mio cuore. 8

Mia nonna mi correva sempre dietro al pomeriggio con la schiacciatina e la Nutella, mi riempiva di dolci a tutte le ore, era sempre in apprensione per me, anche le poche volte che andavo al campetto della parrocchia a giocare a calcio mi veniva a controllare. Una volta mio fratello, un suo amico ed io, ci mettemmo a suonare tutti i campanelli della via, e poi ci nascondemmo, così la prima volta e anche l ultima che mio padre mi picchiò con un arbusto di vite, e ancora il ricordo mi fa pensare a quanto fu educativa quella lezione. Mia nonna naturalmente si mise a piangere. Di altri ricordi non ne ho molti, mi ricordo di un giorno che rubai un coltello dalla cucina e stetti tutto il giorno nascosto sotto il letto mentre tutti mi cercavano, e tuttavia non so il perché ma volevo suicidarmi. Chissà forse il mio cervello ha rimosso qualche brutto episodio della mia vita. e timido, litigavo spesso con mio fratello, e un giorno tornando da scuola la grande novità; mia madre aveva dato alla luce una bambina, mia sorellina Sara, avevo dieci anni e la notizia mi rese molto felice. 9