Utilizzare le fonti di energia rinnovabili ed i sistemi di microcogenerazione nelle strutture agrituristiche e rurali



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Utilizzare le fonti di energia rinnovabili ed i sistemi di microcogenerazione nelle strutture agrituristiche e rurali Guida regionale: Emilia-Romagna Intelligent Energy Europe

Utilizzare le fonti di energia rinnovabili ed i sistemi di microcogenerazione nelle strutture agrituristiche e rurali Guida regionale: Emilia Romagna Pubblicato nel gennaio 2007

Indice Introduzione Sistemi alimentati da fonti di energia rinnovabili Sistemi di microcogenerazione Potenzialità applicative in Emilia - Romagna Casi di studio in Emilia - Romagna Guida alle procedure da seguire per l adozione delle tecnologie Il sistema degli incentivi Fornitori di sistemi Progettisti e installatori di sistemi 4. 6. 12. 14. 19. 32. 38. 45. 50.

Introduzione Questa guida regionale costituisce uno dei risultati del progetto Green Lodges, che ha indagato sull integrazione di sistemi energetici basati sulle fonti rinnovabili e sulla microcogenerazione nelle strutture agrituristiche, e più in generale rurali, europee. Il progetto, cofinanziato dalla Commissione Europea nell ambito del programma IEE (Intelligent Energy Europe), è nato infatti dalla volontà di: assistere i proprietari e gestori di agriturismi nella decisione di installare sistemi alimentati da fonti rinnovabili sensibilizzare i proprietari di agriturismi rispetto ai vantaggi derivanti dall utilizzo di tali sistemi promuovere la realizzazione di nuovi progetti specifici. In ultima analisi il progetto ha inteso favorire alcuni processi fondamentali per la sostenibilità ambientale tra cui: la riduzione dei consumi di combustibili fossili, l adozione di criteri volti a massimizzare l efficienza energetica, l azione dimostrativa che può essere esercitata nei confronti degli ospiti delle strutture ricettive rurali che adottano tecnologie pulite, nonché la tutela delle aree ad elevato valore ambientale, in cui molto spesso tali strutture sono situate. Il progetto ha interessato 9 regioni, distribuite in 7 paesi europei: Asturie e Jaen (Spagna), Vallonia (Belgio), Grecia, Alpi Francesi (Francia), Austria, Emilia-Romagna (Italia), Entro o Duro e Vouga (Portogallo). Green Lodges è stato realizzato grazie al contributo di 9 partner, composti da organizzazioni pubbliche e private coordinate dalla società spagnola Besel, con la partecipazione per l Emilia-Romagna di Aster - Scienza Tecnologia Impresa, consorzio regionale per la ricerca applicata, l innovazione ed il trasferimento tecnologico. A seguire vengono elencati i partner di progetto, con indicazione dei rispettivi siti web a cui accedere per maggiori informazioni: BESEL s.a. (Spagna) www.besel.es ENERNALÓN (Spagna) www.enenenalon.org AGENER (Spagna) www.agener.org CRES (Grecia) www.cres.gr PRIORITERRE (ex EE74) (Francia) www.prioriterre.org ICEDD (Belgio) www.icedd.be E.V.A. (Austria) www.eva.ac.at EDV ENERGIA (Portogallo) www.edvenergia.pt ASTER (Italia) www.aster.it 4

Le strutture prese in considerazione dal progetto e genericamente denominate green lodges comprendono diverse tipologie che meglio si adattano a caratterizzare le situazioni più tipiche e diffuse nei diversi paesi, tra cui: agriturismi, edifici rurali, monasteri, piccoli hotel, ostelli, case di riposo per anziani e rifugi alpini. Le diverse tipologie sono state raggruppate prendendo in considerazione il tipo prevalente di utilizzo, la capacità ricettiva, il livello di occupazione ed i profili di fabbisogno energetico. In ogni caso sono state prese in esame strutture a contatto con la natura, comprendenti uno o più edifici sia di nuova costruzione che derivanti da opere di ristrutturazione, ma comunque caratterizzati da una buona integrazione architettonica con l ambiente circostante. Queste strutture, occupate in modo intermittente o continuativo, possono essere isolate, situate all interno di piccoli borghi o in prossimità di in aree urbane in zone ad elevato potenziale ambientale, solitamente tranquille e piacevoli. Grazie al contributo dei diversi partner di progetto, è stato possibile effettuare un analisi dettagliata sull uso dell energia nelle diverse strutture rurali e definire, in ogni contesto regionale, i profili di fabbisogno energetico specifici a cui associare l utilizzo delle tecnologie basate sulle fonti rinnovabili o sulla microcogenarazione più appropriate. Il lavoro svolto nel corso del progetto ha compreso: l analisi di specifici casi di studio per ogni regione coinvolta: la predisposizione di liste di fornitori locali di sistemi ed attrezzature, ovvero di servizi di consulenza, progettazione, installazione e manutenzione; l esame degli iter procedurali da seguire per l adozione dei sistemi, nonché degli incentivi finanziari pubblici e privati disponibili per supportare l introduzione di questi sistemi. In questa guida vengono riportati i risultati del lavoro svolto con particolare riferimento alla regione Emilia-Romagna. 5

Sistemi alimentati da fonti di energia rinnovabili Questa sezione contiene informazioni di base sulle tecnologie che sfruttano le fonti di energia rinnovabili, utilizzabili negli agriturismi e strutture turistiche rurali. La trattazione prende in considerazione i diversi tipo di tecnologie: biomasse, solare termico, eolico, geotermico, miniidroelettrico e fotovoltaico. Biomasse Con biomassa si intende materiale organico di origine animale o vegetale. Le biomasse immagazzinano l energia fornita dal sole. Il processo con cui le piante assorbono energia dal sole si chiama fotosintesi. In questo modo l energia chimica contenuta nelle piante può essere trasferita agli animali ed alle persone che se ne nutrono. Le biomasse rappresentano una fonte di energia rinnovabile, perché sfruttano i residui derivati da piante o animali che continuano il loro ciclo vitale. Le biomasse possono essere anche coltivate espressamente a scopo energetico. Esempi di biomasse combustibili sono legno, letame e residui vari da potature e coltivazioni erbacee. Quando bruciano le biomasse rilasciano l energia chimica sotto forma di calore. La legna che brucia nei camini è biomassa combustibile. Gli scarti legnosi possono essere bruciati per produrre vapore o fornire calore di impiego domestico o industriale. Bruciare le biomasse non è l unico modo per ottenere il rilascio della loro energia. Le biomasse possono essere convertite in altre forme di energia utile, come il gas metano o combustibili per autotrasporto come il bioetanolo o il biodiesel. Il gas metano è il principale componente del gas naturale. Reflui zootecnici, carcasse in putrescenza e rifiuti di origine agricola e umana in decomposizione, rilasciano gas metano anche detto biogas. Colture come mais e zucchero di canna lasciati fermentare producono etanolo, un combustile per auto-trasporto. Il biodiesel è un altro combustibile da auto-trasporto originato da oli vegetali e grassi animali. La biomassa non può essere impiegata prontamente per la produzione di energia, ma necessita di processi intermedi per essere adattata a una successiva conversione in energia. Questi processi possono essere suddivisi in tre gruppi: Fisici: questi processi agiscono fisicamente sulle biomasse, intervenendo nelle fasi primarie di trasformazione (preparazione, taglio, compattazione, essiccazione, etc) Chimici: si tratta di processi legati alla digestione chimica, generalmente tramite idrolisi, pirolisi e gassificazione Biologici: realizzati tramite l azione diretta di microrganismi o dei loro enzimi (fermentazione). Dopo questa prima trasformazione, la biomassa può essere usata per produrre energia. Gli impieghi principali delle biomasse sono: Generazione di energia elettrica: negli impianti a vapore a ciclo semplice, tramite processi di gasificazione o bio-digestione di biomasse. Questi sistemi possono essere combinati con altre forme di energia rinnovabile e/o di tipo tradizionale. 6

Impieghi termici: in questo caso la biomassa viene usata come combustibile per generare fluido termico utilizzabile nei processi industriali, per la produzione di acqua calda o per il riscaldamento. Produzione di biocombustibili che possono essere usati come sostituti della benzina (bioetanolo) o del gasolio (biodiesel). Produzione di biogas utilizzabile come sostituto del gas naturale. Solare termico I sistemi solari termici utilizzano l energia del sole, catturata attraverso appositi collettori. I collettori possono riscaldare l acqua direttamente oppure riscaldare un fluido di lavoro, utilizzato successivamente per riscaldare l acqua. I sistemi solari termici si basano sull effetto serra. La radiazione solare attraversa la copertura trasparente del collettore ed investe il sistema di assorbimento interno, che trasmette il calore ad un fluido vettore termico. Il sistema di assorbimento quando si scalda emette a sua volta calore che non può più fuoriuscire dal collettore. Il sistema di assorbimento tipicamente è composto da un insieme di tubi in cui scorre un fluido riscaldato dall azione del sole. L energia termica del fluido può essere sfruttata immediatamente o può essere immagazzinata. Esistono due tipi di sistemi solari termici: Sistemi passivi: in questo caso l acqua si sposta al loro interno per convezione naturale. Sistemi attivi: in questo caso l acqua riscaldata viene movimentata grazie ad un meccanismo di pompaggio. Questi sistemi a loro volta si possono suddividere in : Sistemi solari a bassa temperatura, inferiore a 80 C. Sono basati su un insieme di collettori, un sistema di accumulo ed un sistema di distribuzione. Sistemi solari a media temperatura, fino a 350 C. Essi comprendono elementi per la concentrazione della radiazione solare con incorporati dispositivi di inseguimento della radiazione stessa. Sistemi solari ad alta temperatura, oltre i 350 C. Essi richiedono dispositivi per la concentrazione dell energia in un unico punto. Nella maggior parte dei casi, i sistemi solari per la produzione di acqua calda sanitaria vengono affiancati da caldaie convenzionali a gas o da scalda-acqua elettrici, in modo assicurare sempre la fornitura di acqua calda. Un sistema solare termico a circuito chiuso è composto dai seguenti sottosistemi: Collettori solari: questi elementi hanno il compito di catturare l energia contenuta nella radiazionesolare e utilizzarla per scaldare il fluido vettore che scorre al loro interno. Sistema di trasferimento termico che a sua volta si compone dei seguenti elementi: Circuito primario: che trasporta il fluido dal collettore allo scambiatore termico Scambiatore termico: che effettua il passaggio di calore tra circuito primario e circuito secondario 7

Circuito secondario: che contiene l acqua calda destinata all utilizzo finale Serbatoio di accumulo: dove viene immagazzinata l acqua calda fino al momento del suo utilizzo. L energia solare termica viene impiegata per: La produzione di acqua calda sanitaria Il riscaldamento degli ambienti Il riscaldamento delle piscine. Eolico Il riscaldamento non uniforme della superficie del suolo produce zone caratterizzate da alta e bassa pressione. Questo squilibrio determina il movimento dell aria che circonda la terra e genera il vento. Il vento può dunque essere considerato energia cinetica trasferibile ad elementi mobili per svariati scopi, senza inquinare l aria. L energia eolica sfrutta il vento per produrre elettricità grazie all uso di turbine eoliche. Queste turbine possono essere di diverso tipo, taglia e potenza. In relazione al diverso uso finale, possono essere allestiti sistemi mono-turbina oppure veri e propri parchi eolici. Le turbine eoliche possono essere classificate in due gruppi Turbine eoliche ad asse verticale: queste turbine non richiedono un meccanismo di orientamento, ma producono limitati quantitativi di elettricità e necessitano di un sistema di avvio. Turbine eoliche ad asse orizzontale: generalmente sono composte da un rotore che raccogli l energia eolica ed un sistema di conversione energetica che, attraverso un cambio ed un generatore, trasforma l energia meccanica in elettricità. I principali elementi che compongono una turbina eolica ad asse orizzontale sono: Rotore: è l elemento che cattura il vento e trasferisce la sua potenza al cambio. Il rotore si compone di un asse di rivoluzione, le pale ed un perno Moltiplicatore di giri: è l elemento che trasforma la bassa velocità dell asse del rotore all elevata velocità di cui necessita il generatore elettrico Generatore elettrico : esso converte l energia meccanica in energia elettrica Navicella: contiene gli elementi chiave della turbina eolica, incluso il moltiplicatore ed il generatore elettrico. Il personale di servizio in genere può accedere alla navicella dalla torre della turbina. Su uno dei lati esterni della navicella si innesta il rotore La torre della turbina eolica sostiene la navicella ed il rotore. Le torri delle turbine eoliche di grandi dimensioni possono essere tubolari in acciaio, reticolari o di cemento. 8

Geotermia L energia geotermica sfrutta il calore della terra per usi diretti, per alimentazione di pompe di calore geotermiche e per la produzione di energia elettrica. Quasi ovunque le falde e gli strati fino a 300 metri dalla superficie terrestre hanno una temperatura pressoché costante tra i 10 e i 16 C. L acqua può penetrare nelle faglie poco profonde del sottosuolo attraverso fratture naturali del basamento roccioso o attraverso rocce sedimentarie permeabili. Nelle falde in cui la temperatura del suolo è particolarmente elevata, l acqua può giungere a bollire, evaporare e risalire verso il suolo per effetto naturale o grazie a sistemi di pompaggio. L energia geotermica rappresenta un eccezione in quanto non deriva immediatamente dalla radiazione solare, ma piuttosto dalla catena di reazioni chimiche naturali che avvengono all interno della terra, generando grandi quantitativi di calore. Si possono distinguere 4 tipi di sorgenti geotermiche in base alla temperatura dell acqua negli acquiferi, ma solo le sorgenti geotermiche a temperatura elevata o intermedia possono essere sfruttate per la produzione di energia elettrica attraverso apposite turbine. Energia geotermica a temperatura elevata: si rileva in aree attive della crosta terrestre (vulcani, dorsali oceaniche, bordi delle placche tettoniche). In queste zone gli acquiferi possono raggiungere temperature tra i 150 e i 400 C, generando vapore in superficie che può essere incanalato verso turbine per generare elettricità. Energia geotermica a temperatura intermedia: i fluidi negli acquiferi si trovano tra i 70 ed i 150 C. Il potenziale di generazione di elettricità in questo caso è più basso. Energia geotermica a bassa temperatura: essa sfrutta semplicemente il gradiente geotermico. I fluidi in questo caso raggiungono temperature tra i 60 e gli 80 C, dunque possono essere direttamente impiegate per il riscaldamento degli edifici ad uso residenziale Energia geotermica a bassissima temperatura: i fluidi possono raggiungere temperature tra i 20 e i 60 C e dunque possono essere usati per necessità di tipo domestico, urbano o agricolo. Il principale vantaggio dell energia geotermica è che si tratta di una fonte di energia inesauribile che genera un flusso produttivo costante nel corso dell anno, in quanto non influenzata dai cambiamenti stagionali. 9

Mini idroelettrico I piccoli sistemi idroelettrici consentono di ottenere elettricità sfruttando il potenziale di energia cinetica dell acqua dei fiumi o dei bacini. Tuttavia non tutte le centrali idroelettriche possono essere considerate impianti ad energia rinnovabile. Si identificano come mini-idro le centrali con potenza installata inferiore a 10 MW, si stima infatti che potenze superiori comportino impatti ambientali. Le centrali mini-idro sono condizionate dalle caratteristiche del luogo. La topografia del terreno infatti influisce sulle costruzioni civili e sulla selezione del tipo di macchina. In base al tipo si installazione si distinguono vari tipi di impianti mini-idro: Impianti ad acqua fluente: in questo caso parte dell acqua che scorre nel fiume va ad azionare la turbina e quindi ritorna nel fiume. Impianti a bacino: questi impianti possono immagazzinare l acqua del fiume in appositi bacini e farladefluire con un flusso regolabile in base alle necessità Impianti a canali irrigui o di bonifica che a loro volta possono diversificarsi come segue: quando esiste un salto nel canale questo viene sfruttato inserendo una condotta forzata che trasferisce l acqua alla centrale, riportandola poi al normale corso del canale; quando esiste un salto tra il canale ed il corso di un fiume adiacente, la centrale viene installata vicino al fiume e viene sfruttato l eccesso d acqua nel canale. La potenza ed il tipo di microturbina dipendono dalla località,dalla portata del flusso idrico e dall altezza del salto. I principali tipi di microturbine sono Turbine a reazione: la pressione dell acqua varia al passare attraverso le pale del rotore nella turbina. Le turbine più diffuse sono le Kaplan e le Francio; Turbine ad azione: sono in grado di deviare la direzione del flusso di un getto fluido ad alta velocità. La spinta che ne deriva aziona la turbina e riduce l energia cinetica del flusso fluido in uscita. Non si verifica nessun cambiamento di pressione del fluido nelle pale del rotore. Il modello più usato è il Pelton. 10

Fotovoltaico I sistemi fotovoltaici convertono l energia solare in energia elettrica. Un sistema fotovoltaico tipico è costituito da un insieme di celle fotovoltaiche e da un sistema elettronico in grado di trasformare o adattare l energia elettrica prodotta dalle celle. I sistemi autonomi sono dotati anche di batterie, per consentire l accumulo di energia. L effetto fotovoltaico è il processo fisico alla base della conversione della radiazione solare in energia elettrica che avviene all interno di una cella fotovoltaica. Quando la luce investe una cella fotovoltaica, i fotoni che vengono assorbiti al suo interno trasferiscono la loro energia agli elettroni presenti negli atomi più esterni del materiale semiconduttore di cui è composta al cella. Tali elettroni, così eccitati, si svincolano dal legame con gli atomi e possono diventare parte di una corrente elettrica continua. Esistono due tipi di sistemi fotovoltaici Sistemi autonomi Questi sistemi vengono impiegati in zone non dotate di connessione alla rete elettrica: talisistemi sono composti dai seguenti elementi: Generatore fotovoltaico: insieme di celle fotovoltaiche che trasformano l energia solare in elettricità Regolatore di carica: componente che controlla il flusso di corrente da e verso la batteria per evitare che essa si sovraccarichi o si scarichi eccessivamente Batteria: dispositivo in grado di accumulare l energia elettrica prodotta dal pannello e renderla disponibile in base alla domanda Inverter: dispositivo che converte la corrente continua in uscita dal pannello solare in corrente alternata. Sistemi connessi alla rete elettrica Questi sistemi funzionano come generatori elettrici in grado di fornire sempre l elettricità richiesta e sono così composti: Generatore fotovoltaico: insieme di celle fotovoltaiche che trasformano l energia solare in elettricità Inverter: dispositivo che converte la corrente continua in uscita dal modulo fotovoltaico in corrente alternata direttamente utilizzabile o cedibile alla rete Contatore in grado di registrare l energia prodotta ed immessa nella rete. 11

Sistemi di microcogenerazione La microcogenerazione consente la produzione congiunta di elettricità e calore con impianti di piccola taglia. Rispetto ai sistemi di riscaldamento convenzionale, i sistemi di microcogenerazione, detti anche micro CHP, sono costituiti da generatori elettrici provvisti di scambiatori termici per l utilizzo, ovvero il recupero di buona parte del calore di scarto emesso dalla macchina, che diversamente verrebbe disperso. Tale calore viene utilizzato per il riscaldamento degli ambienti, per la produzione di acqua calda e talvolta anche per il condizionamento. L elettricità può essere sfruttata direttamente per autoconsumo oppure può essere immessa nella rete. Molti autori definiscono micro CHP sistemi in grado generare potenze inferiori ai 15 kwel. Di fatto i sistemi di cogenerazione inferiori ai 15 kwel sono impiegabili presso piccole utenze in singoli edifici, quali piccoli hotel, strutture rurali, case vacanze, locande, piccole officine e si distinguono dai sistemi di teleriscaldamento in grado di erogare calore ad interi quartieri o distretti urbani. Questi sistemi a basso regime di potenza differiscono sostanzialmente da quelli più grandi per quanto riguarda le modalità di distribuzione dell elettricità, i modelli di gestione, i contratti di fornitura. Rispetto ai sistemi di cogenerazione convenzionali, come quelli per il teleriscaldamento di distretti, non è richiesta una rete aggiuntiva di distribuzione del calore ed è possibile la connessione diretta alla rete trifase. Tuttavia gli ostacoli per l implementazione dei sistemi di piccola taglia sono maggiori che per i sistemi di grandi dimensioni Nell Europa centrale i dispositivi micro CHP tipicamente vengono utilizzati come sistemi di riscaldamento, in grado di fornire, al pari delle caldaie convenzionali, riscaldamento degli ambienti ed acqua calda sanitaria per edifici ad uso residenziale o commerciale. A differenza delle caldaie convenzionali, peraltro, i sistemi micro CHP insieme al calore sono in grado di generare anche elettricità, con livelli di efficienza elevata. Questo consente il risparmio di combustibile e la conseguente riduzione di emissioni di gas serra, nonché la limitazione di costi per l approvvigionamento di elettricità. La maggior parte dei sistemi funziona comunque in affiancamento alla rete elettrica: in questo modo la rete da un lato continua a contribuire alla domanda di elettricità da parte dell utenza, dall altro è in grado di ricevere dal sistema l eventuale elettricità prodotta dal sistema ed eccedente i consumi. I sistemi di microcogenerazione possono essere alimentati con gas metano, gasolio, olio combustibile, biogas, olio di colza e/o metilestere di colza (RME). Oltre ai sistemi disponibili in commercio, sistemi più avanzati sono di prossima immissione sul mercato. Per l applicazione dei sistemi di microcogenerazione sono state sviluppate diverse tecnologie di conversione energetica: Motori alternati: si tratta di motori convenzionali a combustione interna accoppiati ad un generatore e ascambiatori per il recupero del calore di scarto dai gas combusti e per il ciclo di raffreddamento. Motori Stirling: sono motori termici in cui il calore viene generato esternamente in una camera dicombustione (motori a combustione esterna). Anche questi motori sono dotati di un generatore e uno o più scambiatori termici. Micro turbine a gas e piccole turbine a gas: queste fanno parte dalle macchine turbo con potenza elettrica in uscita fino a 300 kwel. Per innalzare il livello di potenza elettrica in uscita la microturbine a gas vengono equipaggiate con sistemi di recupero (scambiatori calore- calore). Esse dispongono di un regolare scambiatore termico per sfruttare il calore residuo dai gas combusti. Motori a Ciclo di Rankine Organico (ORC): essi sfruttano un ciclo simile a quello delle turbine a vapore, con la differenza che il fluido che pilota la turbina è un fluido organico a massa molecolare elevata. Il fluidi di lavoro vengono selezionati in modo a sfruttare efficientemente sorgenti termiche a bassi livelli di temperatura per generare elettricità in un ampia gamma di valori che va da pochi kw fino a 3MW per unità. 12

Celle a combustibile: si tratta di convertitori di energia elettrochimica assimilabili a batterie primarie. I sistemi micro CHP a celle a combustibile possono essere sia sistemi a bassa temperatura costituiti da membrane ad elettroliti polimerici (PEFC o PEMFC) che lavorano fino ad 80 C, sia celle a combustibile a ossidi solidi che lavorano in alta temperatura tra gli 800 ed i 1000 C. Esistono inoltre altre tecnologie in fase di sviluppo quali le celle a vapore e i dipositivi termoelettrici, etc.. Mentre gli impianti che si basano su motori alternati a combustione interna sono già disponibili in commercio, i motori Stirling e le microturbine a gas o a ORC stanno via via diffondendosi, con un numero ragguardevole di impianti dimostrativi correttamente in funzione. La celle a combustibile (sia a elettroliti polimerici che a ossidi solidi) sono ancora in fase sperimentale, con alcuni impianti pilota attualmente in fase di test. 13

Potenzialità applicative in Emilia-Romagna In Emilia-Romagna il concetto di green lodges è stato associato ad agriturìsmi e strutture turistiche rurali. Secondo la definizione introdotta dalla legge regionale L.R. 26/94 Norme per l esercizio dell agriturismo e del turismo rurale ed interventi per la loro promozione, l attività agrituristica prevede la possibilità di offrire ospitalità nei locali dell azienda agricola, ospitare in spazi aperti attrezzati (agri-campeggio), somministrare pasti e bevande, vendere prodotti aziendali, allevare cavalli ad uso ricreativo, organizzare attività ricreative, culturali, musicali e sportive di intrattenimento. Le attività sono svolte in connessione e complementarità rispetto all azienda agricola. Il numero massimo di camere ammesse e di piazzole è rispettivamente di 15 e 10 (ridotto a 8 e 10 nelle zone di minore interesse agrituristico), la ricettività è stagionale e non può superare i nove mesi su base annua. Il Turismo Rurale si segnala come un nuovo prodotto del mercato turistico regionale e prevede attività di ospitalità, ristorazione, sport e animazione culturale. La differenza fondamentale rispetto all agriturismo, consiste nel fatto che l operatore non è un imprenditore agricolo e che vi sono vincoli precisi rispetto ai requisiti degli edifici e degli arredi, in modo da conservare o ripristinare le caratteristiche proprie della zona. Il Turismo Rurale fonde elementi della problematica ambientale con quella del turismo, al fine di una fruizione ecocompatibile del territorio. L Emilia-Romagna dispone di un patrimonio di strutture agrituristiche e rurali che negli ultimi anni ha subito un sensibile incremento, arrivando a contare nel 2005 circa 500 strutture. Circa il 45% di queste strutture è costituito da oltre 10 anni e sfrutta sistemi di approvvigionamento energetico tradizionali, dunque si trova potenzialmente nella condizione di prendere in esame la loro sostituzione o integrazione con sistemi energetici a più basso impatto ambientale. D altro canto la continua crescita del settore registrata negli ultimi anni, rende ragione di una vitale attività di allestimento di nuove strutture e relativi impianti, che offre un interessante campo di applicazione ai nuovi sistemi basati su criteri di efficienza energetica e alimentati possibilmente con fonti di energia rinnovabili. Caratteristiche delle strutture agrituriste e rurali in Emilia-Romagna Le strutture regionali sono distribuite su tutto il territorio dell Emilia-Romagna, con una localizzazione prevalente in aree pianeggianti o collinari ed un numero comunque consistente di agriturismi situati anche in area montana, coerentemente con le caratteristiche geografiche della regione. Localizzazione delle strutture ( altitudine) Pianura 0-299 m slm 48 % Collina 300-599 m slm 35 % Montagna Oltre 600 m slm 17 % L analisi specifica svolta nell ambito del progetto Green Lodges ha previsto una prima fase di indagine presso circa 50 strutture, volta a definire le caratteristiche di base delle strutture stesse, i livelli medi di consumi energetici e la tipologia degli impianti esistenti. A tale indagine preliminare ha fatto seguito la selezione di un campione significativo di 10 agriturismi presso i quali sono stati effettuati audit energetici approfonditi. 14

Circa le caratteristiche delle strutture, si evidenzia una tipologia degli edifici abbastanza diversificata, comprendendo antiche costruzioni in pietra di origine medievale fino a moderni cottage prefabbricati in legno. La maggior parte delle strutture, peraltro, deriva da opere di ristrutturazione effettuate - anche in tempi successivi - su edifici antichi ed eseguite nel rispetto dell ambiente e delle tradizioni locali, spesso con il recupero di materiali originali. Normalmente si tratta di edifici a uno, due - e più raramente tre piani - che si trovano in posizione isolata o all interno di piccole corti. In molti casi la struttura agrituristica si compone di più di un edificio, includendo anche l abitazione dei proprietari: esempio tipico è rappresentato da un antico casale ed adiacente fienile/ stalla/ forno. Nell insieme si tratta di edifici di dimensioni abbastanza contenute, che mettono a disposizione fino a un massimo di 1000 metri quadri, ma che più spesso si attestano intorno ai 400 mq. L ospitalità viene realizzata in camere di ampiezza molto variabile, che vanno da quelle più piccole di 10-12 metri quadri fino ai mini appartamenti in grado di ospitare 6-8 persone. Le strutture agrituristiche normalmente arrivano - come atteso - fino ad un massimo di 15 stanze, ma con un valore medio attorno alle 6 stanze; analogamente il numero di posti letto messi disposizione varia dai 6 ai 38, con un valore medio pari a 15-16. Molti agriturismi inoltre dispongono di un ristorante, che può provvedere anche fino a 70-80 coperti, il cui accesso spesso non è limitato a chi soggiorna presso l agriturismo stesso. L occupazione delle strutture è pure variabile, ma solitamente concentrata nel periodo primaverile estivo, da aprile a settembre, ed in particolare durante i weekend e le festività religiose e nazionali. Il livello di occupazione medio delle strutture non supera il 70% e più frequentemente si aggira sul 40%. L occupazione normalmente è molto bassa in inverno, fatta eccezione del periodo natalizio a cavallo di dicembre e gennaio. Profili di domanda energetica Localizzazione delle strutture presso cui sono stati effettuati gli audit Parametro Valore minimo Valore massimo Valore medio Numero stanze 2 15 6 Numero posti letto 6 38 40% Livello di occupazione annuale medio 20% 70% 40% Area locali riscaldati (mq) 100 1000 400 Consumi elettrici annuali medi per unità 30 90 60 di superficie (kwh/mq) Potenza elettrica installata complessiva (kw) 3 37 15 Consumi termici annuali medi per unità 120 230 170 di superficie (kwh/mq) Potenza termica installata complessiva (kw) 24 110 55 15

Circa l approvvigionamento energetico, si può dire innanzitutto che la rete elettrica raggiunge praticamente tutte le strutture, con una potenza elettrica installata che tipicamente è di 15 kw e consumi annuali medi abbastanza limitati che vanno dai 30 ai 90 kwhper metro quadro, ma con una diffusione ancora abbastanza limitata di sistemi di illuminazione ad alta efficienza. L elettricità oltre che all illuminazione degli ambienti interni ed esterni serve per l alimentazione di vari macchinari quali condizionatori, congelatori, lavastoviglie, lavatrici, etc... Spesso esiste un contatore separato connesso con piccoli impianti di irrigazione o officine ad esempio per la preparazione di marmellate o formaggi. I consumi di energia termica sono maggiormente diversificati, in quanto legati anche alla diversità di fabbisogno espressi da strutture a diversi livelli di altitudine: ad esempio un agriturismo nella pianura padana potrà avere consumi annuali attorno ai 150 kwh/mq, mentre uno nel medio alto Appennino potrà arrivare facilmente oltre i 200 kwh/mq. Analogamente la potenza termica installata è abbastanza diversificata, con valori medi attestabili intorno ai 55 kw e comprendendo solitamente impianti separati nei diversi edifici riscaldati. In ogni caso, i sistemi tipicamente provvedono sia al riscaldamento degli ambienti che alla fornitura di acqua calda sanitaria. La necessità di raffrescamento estivo interessa solo il 30% delle strutture, ovvero quelle nelle aree più calde di pianura o bassa collina. Per quanto riguarda i sistemi di riscaldamento esistenti, che in gran parte fanno uso di caldaie tradizionali, circa il 40% può sfruttare il collegamento alla rete a gas metano che rappresenta anche il combustile più conveniente, negli altri casi è diffuso il ricorso agli impianti a GPL ( 50%dei casi) e solo in minima parte al gasolio, impiegato ormai solo nelle strutture di più vecchia installazione. Circa l impiego delle biomasse ai fini termici, esse intervengono in circa il 20% delle strutture analizzate, che spesso prevedono camini a legna o termocaldaie a cippato o pellet. Si tratta comunque solitamente di sistemi che non coprono il fabbisogno totale della struttura e che vengono utilizzati soprattutto da chi ha la possibilità di reperire legna e residui legnosi vari direttamente dai boschi o terreni di proprietà. Possibili applicazioni di sistemi a rinnovabili e micro-chp nelle strutture agrituristiche e rurali Nel valutare le potenzialità applicative dei sistemi alimentati da fonti rinnovabili e microcogenerazione in Emilia-Romagna sono stati presi in considerazione diversi elementi tra cui: la disponibilità effettiva di fonti rinnovabili, le caratteristiche tecniche e le prestazioni degli impianti disponibili in commercio, i livelli di conoscenza, interesse e propensione all adozione dei diversi sistemi, nonché le condizioni di fattibilità sul piano degli investimenti e della convenienza economica. Solare termico I sistemi solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria sono abbastanza conosciuti e cominciano a diffondersi in regione, anche se si tratta ancora di poche applicazioni che spesso provvedono solo parzialmente al fabbisogno delle strutture e necessitano di essere integrate con altri sistemi. Esiste peraltro un interesse crescente verso questi sistemi la cui affidabilità è ormai comprovata e garantita da numerosi tecnici, produttori ed installatori che possono essere individuati abbastanza facilmente sul territorio (vedi liste nei capitoli successivi). L utilizzo prevalente delle strutture agrituristiche con conseguente maggiore richiesta di acqua calda - proprio in primavera-estate, ovvero nei periodi a maggiore insolazione, ne facilita l adozione. Indicativamente i costi dei sistemi solari termici vanno dai 500 ai 650 Euro per metro quadro di superficie di collettori. Se consideriamo ad es. una 16

struttura da 400 mq in area collinare, con 6 stanze allestite per gli ospiti e livello di occupazione medio pari al 40%, il fabbisogno di acqua calda potrebbe essere soddisfatto con un installazione di circa 12 mq di collettori piani, installabili su un tetto orientato verso sud ed inclinato di 30 gradi. I tempi di recupero dell investimento iniziale sono influenzati da molti fattori, tra cui il sistema alternativo preso in considerazione e la presenza di agevolazioni specifiche. In ogni caso si può affermare che l investimento potrebbe essere ampiamente recuperato nell arco di vita utile dell impianto e quindi nel lungo termine anche la convenienza economica verrebbe garantita. Solare fotovoltaico La diffusione degli impianti a celle fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica è ancora molto scarsa nella nostra regione, con le prime applicazioni nel settore rurale installate solo di recente. L interesse verso questo tipo di tecnologia è peraltro consistente, nonostante si tratti di sistemi con livelli di efficienza non particolarmente elevata e costi piuttosto alti (circa 6000-7000 Euro/kWp). Peraltro un forte impulso all adozione di questi sistemi è atteso per la presenza degli incentivi messi a disposizione dal D.M. 28/07/2005 Conto energia, attivi dall estate del 2005 e previsti anche per i prossimi anni. Nei casi esaminati nel corso di Green Lodges sono stati proposti impianti connessi alla rete, tipicamente da 3-4,5 kwp, con l utilizzo di una superficie di celle fotovoltaiche rispettivamente di 20-30 mq. La disposizione dei pannelli solari - con inclinazione di 30 gradi ed orientamento a sud - può essere effettuata sui tetti o anche direttamente al suolo entro alcune decine di metri dal fabbricato; eventualmente è possibile anche sfruttare terreni scoscesi orientati verso sud o adottare sistemi automatici di orientamento delle celle. Sistemi eolici Anche nel caso dei sistemi eolici è stato registrato un discreto interesse, frenato - solo in pochi casi - dal timore di un impatto estetico troppo invasivo o dall introduzione di livelli di rumorosità indesiderati (di fatto i moderni sistemi sono sufficientemente silenziosi). Il limite principale per l introduzione dei piccoli impianti (<20 kw) che potrebbero soddisfare le esigenze di auto-consumo delle strutture in esame deriva dai livelli di effettiva ventosità che possono essere riscontrati in regione. I dati desunti dalle mappe eoliche della Regione Emilia Romagna elaborate dal CESI, infatti, evidenziano un numero limitato di aree particolarmente interessanti sul profilo eolico. In ogni caso, anche in presenza di crinali ventosi a poche centinaia di metri dagli agriturismi, l analisi di fattibilità e la progettazione di un sistema adeguato dovrebbero presupporre la disponibilità di rilievi anemometrici (velocità e direzione del vento) effettuati con strumentazione adeguata per periodi piuttosto lunghi. Un applicazione comunque facilmente applicabile nel mondo agricolo è l impiego di piccoli aerogeneratori per alimentare pompe di irrigazione. Caldaie a biomasse I sistemi di riscaldamento alimentati a biomasse rappresentano la tecnologia a rinnovabili relativamente più diffusa e collaudata in regione. Il loro utilizzo potrebbe essere ulteriormente potenziato, anche sfruttando convenientemente l integrazione con altri sistemi quali il solare termico o la microcogenerazione. Sul piano economico i maggiori risparmi sono legati alla possibilità di auto-approvvigionamento delle biomasse in loco, ad esempio sfruttando l accesso ad aree boschive di proprietà o recuperando gli scarti da produzioni agricole o da manutenzione forestale. 17

Mini idro A differenza degli impianti idroelettrici di grande taglia, il mini - micro idroelettrico presenta ancora un significativo potenziale di sviluppo in Italia; infatti questi piccoli impianti possono inserirsi in maniera armonica nell ecosistema della zona interessata. La loro diffusione non è peraltro elevatissima presso le strutture agrituristiche, soprattutto perché strettamente legata alla presenza, nelle vicinanze della struttura, di un corso d acqua di portata mediamente costante e di un salto adeguato tra la quota a cui è disponibile al risorsa idrica ed il livello a cui la stessa viene restituita dopo il passaggio attraverso la turbina. Geotermia Gli elevati livelli di efficienza energetica ottenibili con le pompe di calore con sonde geotermiche, i bassi costi di gestione manutenzione e la disponibilità di aree sufficientemente ampie in prossimità delle strutture rurali offrono buone condizioni di base per l adozione di queste tecnologie, che possono prevedere anche lo sfruttamento di un piccolo bacino idrico artificiale, realizzato allo scopo. Questi sistemi peraltro sono ancora poco noti e le loro potenzialità andrebbero adeguatamente presentate e promosse. In ogni caso il limite principale all adozione di questi sistemi è di natura squisitamente economica, dal momento che i costi iniziali per le opere di perforazione, l allestimento del campo di sonde geotermiche, nonché tutto l insieme di connessioni, collegamenti e regolazioni complessivamente risulta piuttosto oneroso. Micro CHP La microcogenerazione è la tecnologia ancora meno nota e diffusa sul territorio regionale. Peraltro, anche le analisi svolte nell ambito del progetto Green Lodges non hanno evidenziato potenzialità di applicazione particolarmente interessanti per le strutture prese in esame. Anche se la fattibilità tecnica è normalmente sempre possibile, i livelli di occupazione degli agriturismi, mediamente non elevati su base annua e solitamente molto bassi in inverno, fanno sì che i vantaggi tipici dei sistemi micro CHP, legati alla generazione congiunta di elettricità e calore, non possano essere efficacemente sfruttati. Per questo motivo i costi di investimento iniziale degli impianti difficilmente possono essere recuperati nel corso della vita utile degli stessi. Questo tipo di applicazione potrebbe trovare applicazione, dunque, solo presso strutture di dimensione non ridottissima, site in aree dell Alto Appennino Emiliano, che oltre ad essere frequentate per soggiorni estivi, possono sfruttare bene anche la stagione sciistica invernale. 18

Casi di studio in Emilia-Romagna In questa sezione vengono illustrati alcuni casi di studio che si riferiscono all effettiva applicazione di sistemi basati sulle fonti rinnovabili oppure a specifici progetti di fattibilità circa la possibile adozione di queste tecnologie nelle strutture agrituristiche dell Emilia-Romagna. > Caso di studio rinnovabili n.1 Nome della struttura: Mulino di Culmolle Localizzazione: Poggio Lastra - Bagno di Romagna (FC) Area collinare a 320 metri sul livello del mare Caratteristiche: La struttura, attiva come agriturismo dal 2001, si compone di 4 edifici: un vecchio mulino e adiacente fienile in pietra del 700, sottoposti a successive ristrutturazioni, un edificio in mattoni del 1985 ed una baita prefabbricata in legno. L agriturismo, occupato prevalentemente in estate e nei weekend, mette a disposizione della clientela 3 camere doppie e 2 appartamenti per un totale di 18 posti letto, oltre ad accogliere i due appartamenti dei proprietari. La struttura comprende inoltre un ristorante da 30 posti ed un area destinata ad agricampeggio. Tecnologie prese in considerazione in questo caso di studio Impianto idroelettrico a turbina Pelton per l erogazione di elettricità ed acqua calda sanitaria ai due edifici principali. L impianto sfrutta il salto di 6,5 m del vicino torrente, situato a 30 m di distanza ed utilizza un boiler da 300 litri. Si sta prendendo in considerazione il potenziamento dell impianto esistente. Sistema solare termico a collettori piani per la produzione di acqua calda sanitaria installato nel 2005. Sistema di riscaldamento a biomasse: caldaia a legna (cippato) installata alla fine del 2002. Consumi energetici Consumo annuale medio di energia elettrica: 11400 kwh, corrispondente a circa 20 kwh per metro quadro. Consumo annuale medio di energia termica: dei due edifici principali: 80000 kwh. Tale energia viene erogata da una caldaia a legna (cippato) da 52 kw con un consumo di circa 150 quintali/anno. Il costo della caldaia è stato di 3.500 Euro. La convenienza in questo caso è consistente, in quanto la manutenzione viene curata direttamente dai proprietari e l approvvigionamento della legna proviene prevalentemente dal terreno agricolo di proprietà dell agriturismo. Il sistema solare termico Un collettore solare piano di 6 metri quadri è stato installato nella primavera del 2005 sul tetto di uno degli edifici più antichi. Il pannello è stato collocato sulla falda del tetto orientata ad est e con inclinazione di 30. Il pannello è collegato ad un boiler di 500 litri, a sua volta collegato all impianto alimentato dalla caldaia a legna. Il potenziamento dell impianto mini-idro In questo caso si tiene conto della presenza di un impianto a turbina da 3,5 kw installato negli anni 60 e sprovvisto di sistemi di regolazione, per cui non è possibile allacciarlo alla rete elettrica pubblica. Data l anzianità dell impianto, si sta prendendo in considerazione la sua sostituzione, utilizzando 19

le opere di convogliamento esistenti. Dato che la turbina Pelton attuale è più idonea per alte prevalenze, si è pensato di adottare una turbina Kaplan, più adatta per basse prevalenze e portate medio/alte. Essendo la potenzialità dell impianto superiore al consumo elettrico annuale, la soluzione è ottimizzabile se abbinata a innovazioni ulteriori quali l adozione di pompe di calore per il riscaldamento. In questo caso è richiesta la verifica presso le Autorità competenti in merito al prolungamento della condotta forzata fino al torrente sottostante. In base alle normative vigenti, non è conveniente una produzione eccedente l autoconsumo, per cui o si dimensiona l impianto per le proprie necessità, oppure si converte parte della produzione energetica attuale all elettrico, ad esempio adottando pompe di calore. Il costo del nuovo impianto è stato stimato sui 5000 euro con un ritorno dell investimento inferiore ai 5 anni. > Caso di studio rinnovabili n.2 Nome della struttura: Prato Pozzo Localizzazione: Anita di Argenta (FE) - Parco Delta del Po Area lacustre a 2 metri sotto il livello del mare Caratteristiche: La struttura si sviluppa su un area relativamente ampia, in cui antichi edifici in pietra sono stati ristrutturati secondo criteri di eco-compatibilità. L agriturismo, mette a disposizione della clientela 8 camere per un totale di 14 posti letto, 3 bungalow e un agricampeggio con 8 piazzole. La struttura comprende inoltre un ristorante da 80 posti ed è circondata da laghi che ospitano allevamenti ittici di particolare interesse per il bird-watching. L agriturismo è occupato per circa 150 giorni l anno ed è normalmente pieno nei mesi da marzo a maggio. Tecnologie prese in considerazione in questo caso di studio Sistema solare termico a collettori piani, integrati con una pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria. Sistema di riscaldamento a biomasse: camino con termocaldaia a legna. Esiste peraltro una caldaia a GPL che funge da sistema di integrazione per garantire sempre l erogazione dell energia termica richiesta. Sistema fotovoltaico per approvvigionamento elettrico. Consumi energetici Consumo annuale medio di energia elettrica: 34000 kwh, corrispondente a circa 50 kwh per metro quadro. Consumo annuale medio di energia termica nell edificio principale: 40000 kwh. Il fabbisogno di energia termica nell edificio principale è soddisfatto essenzialmente grazie all uso di un camino con termocaldaia che consuma circa 2 quintali di legna al giorno e che viene acceso per circa 200 giorni l anno. Il legname viene principalmente autoprodotto grazie al podere o recuperato grazie ad accordi con i proprietari di aree boschive o variamente coltivate della zona. 20

Il sistema solare termico Dal momento che l area è molto soleggiata, il ricorso all energia solare può essere ben sfruttato. Il fabbisogno di acqua calda dell edificio principale, infatti, viene soddisfatto da un impianto alimentato da 6 mq di collettori solari a convezione forzata, montati sul lato sud del tetto ed integrati con una pompa di calore. Gli alberi di cui la casa è circondata, infatti, sono sufficientemente distanti da non determinare ombreggiatura apprezzabile. L impianto installato nel 2000 ha comportato un investimento complessivo di 4500 Euro. Il nuovo sistema fotovoltaico Nel corso del 2006 si è proceduto all installazione di un sistema fotovoltaico in grado di sopperire ai fabbisogni elettrici della struttura, che comprende anche l alimentazione di un ossigenatore per l allevamento ittico. Il sistema installato è connesso alla rete ed è in grado di fornire potenza di picco di 10 kwp. I pannelli solari fotovoltaici sono stati disposti sulla falda del tetto esposta a sud per una copertura complessiva di 80 mq. L impianto inoltre è dotato di un inverter da 2,5 kw. Il costo complessivo di circa 54000 Euro potrà essere sostenuto sfruttando un contributo ottenuto con fondi regionali (Regione Emilia-Romagna) che ne coprirà circa il 40% e che dovrebbe consentire un recupero complessivo dell investimento in circa 9 anni. Anche in assenza del contributo regionale, il recupero per un investimento analogo potrebbe attualmente usufruire degli incentivi previsti dal nuovo decreto ministeriale Conto energia (DM 28 luglio 2005) che remunera il kwh elettrico prodotto da impianti di potenza tra 1 e 20 kw per un ammontare di 0,445 /kwh. > Caso di studio rinnovabili n.3 Nome della struttura: Agriturismo del Cimone Localizzazione: Fanano (MO) Parco Alto Frignano Area montana a 1220 metri sul livello del mare Caratteristiche: La struttura è composta da due antichi casali in pietra, completamente ristrutturati nel 2002, immersi in un area contornata da boschi. L agriturismo, mette a disposizione della clientela 12 camere doppie e 3 bilocali per un totale di 30 posti letto. La struttura offre agli ospiti servizio di ristorazione e dispone di una piccola officina per attività agricola e di una stalla riscaldata. L agriturismo è aperto tutto l anno, e risulta pieno per circa 100 giorni l anno, in particolare in agosto e in corrispondenza dei periodi festivi (Pasqua e Natale). Tecnologie prese in considerazione in questo caso di studio Sistema esistente di teleriscaldamento alimentato da una caldaia a biomasse (cippato) Sistema eolico di approvvigionamento energia elettrica: studio di fattibilità Consumi energetici Consumo annuale medio di energia elettrica: 60000 kwh. Potenza elettrica installata: 15 KW Consumo annuale medio di energia termica: 170000 kwh. 21

Il sistema di riscaldamento a biomasse L agriturismo si avvale attualmente di un sistema di teleriscaldamento alimentato da caldaia rifornita con cippato misto da raccolta di bosco, reperito in buona parte direttamente da raccolta effettuata dal proprietario dell agriturismo nei boschi delle vicinanze. In questo modo è possibile recuperare buona parte dei costi per l approvvigionamento di legna, stimabile in 4500 Euro l anno. Il sistema provvede al riscaldamento ambienti, ed alla fornitura dell acqua calda necessaria per le cucine e per i bagni. In ogni edificio è presente un serbatoio di accumulo dell acqua calda, rispettivamente da 1000 litri nell edificio principale e da 500 litri nell edificio secondario e nel locale servizi. Il sistema completo si compone di una caldaia da 85 kw di potenza, una macchina cippatrice, una centralina principale, 2 centraline secondarie ed un deposito per il cippato, oltre che accumulatori e tubazioni varie. L investimento complessivo di quasi 100000 Euro ha compreso anche l acquisto di un carro per il trasporto legname e si prevede che possa essere ammortizzato in circa 10 anni. Il nuovo sistema a biomasse, installato nel 2003 ha sostituito gli impianti precedenti, che consistevano di termoconvettori alimentati a GPL. Possibile realizzazione di sistema eolico L agriturismo si trova in una posizione bene esposta al vento e non lontana dal crinale della montagna. Sul tetto dell edificio principale è installata la centralina di rilevamento di una stazione meteo locale. I rilevamenti della centralina meteorologica forniscono delle indicazioni significative sulla possibilità di adottare convenientemente un impianto eolico sul crinale adiacente, di sicura maggiore valenza, come riscontrabile dai grafici del CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano). Si può dunque ipotizzare l introduzione di un impianto da 33 kw di potenza, da installare a circa 300 metri dall edificio principale e a 500 metri dall edificio secondario, con un investimento di circa 75000 Euro. Tale impianto dovrebbe essere in grado di coprire l intero fabbisogno di energia elettrica della struttura. I tempi di recupero dell investimento iniziale possono beneficiare dei seguenti fattori: detrazione fiscale del 41% per investimenti finalizzati al miglioramento energetico, recuperabile in 10 anni cessione di energia alla rete di distribuzione (vendita); il prezzo minimo garantito ipotizzabile in questo caso è pari a 95 euro/mwh di energia prodotta annualmente acquisizione di certificati verdi: è ipotizzabile l ottenimento di almeno 1 certificato, rivendibile sull apposito mercato a circa 5.500. > Caso di studio micro-chp n. 4 Nome della struttura: Ca Monti Localizzazione: Fontanelice(BO) Appennino bolognese a 480 metri sul livello del mare Caratteristiche: Ca Monti è una struttura agrituristica composta da due antichi edifici rurali in pietra del diciottesimo secolo, completamente ristrutturati nel 1995. Gli edifici, che sono provvisti di mura spesse e finestre mediamente piccole, mettono a disposizione 4 camere destinate all ospitalità 22