Il cimitero di Voghera Antonio Monestiroli, Tommaso M onestiroli



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Transcript:

Il cimitero di Voghera Antonio Monestiroli, Tommaso M onestiroli

I progetti che oggi vi illustrerò (il V ampliamento del cimitero di Voghera e il concorso per l ampliamento del cimitero sull isola di San Michele a Venezia) sono rappresentativi di un idea progettuale molto chiara, quella di affidare all architettura la riconoscibilità dei luoghi. Il cimitero è un luogo in cui ogni cittadino ha diritto di sepoltura, un luogo che ha come fine ultimo quello di creare un sentimento di rispetto, nelle cui forme tale condizione deve essere riconoscibile. Ecco che da questo punto di vista, il progetto di un cimitero non si differenzia da un qualunque altro progetto di luogo pubblico. Così come accade per l a città dei vivi anche la città dei morti si costruisce attraverso la relazione che si instaura tra luoghi pubblici e luoghi privati. Per entrambi i progetti questa relazione è la base tipologica sulla quale si costruiscono. Il tema per entrambi è rappresentato dal tramandare quel sentimento di rispetto che si ritrova nei tanti cimiteri della storia, quel rispetto che per Adolf Loos corrisponde al farsi seri di fronte ad un tumulo nel bosco e che è rappresentativo del senso profondo dell architettura: la sua riconoscibilità. Per entrambi i progetti gli elementi che costruiscono il luogo sono il recinto, l isola, il bosco, l acqua, il tumolo, la lapide, la porta; ciascuno di questi elementi contribuisce per parte sua alla riconoscibilità del luogo determinandonel identità.

Il Cimitero maggiore di Voghera si trova a N della città, oltre la linea ferroviaria Milano-Genova, lungo via della Folciona, su un area ancora libera da urbanizzazione in diretto rapporto con la natura circostante sulla quale si apre con la sua grande corte.

Il progetto interessa il lato Ovest dell area cimiteriale andando interamente a saturare le aree destinate a questo luogo. In questo planivolumetrico è possibile riconoscere i successivi ampliamenti del cimitero, partendo dalla struttura originaria di epoca Napoleonica, di forma circolare, il primo ampliamento di fine 800 si costruisce attraverso la realizzazione di un portico a forma di esedre nelle quali sono ricavate delle tombe a terra tipiche dell epoca, un successivo ampliamento, il secondo, risale alla prima metà del 900 e costruisce un grande campo di inumazioni verso nord, chiuso da un recinto di tombe di famiglia, il terzo ampliamento del secondo dopo guerra estende l area cimiteriale an cora più a nord, sempre all interno di un recinto murario, edifica all interno dei campi di inumazione i corpi di fabbrica su due livelli, dedicati ai loculi, il quarto ampliamento, il primo all esterno dell area recintata, si sviluppa con un edificio a galleria interna, ospitante indifferentemente loculi e cellette cinerarie. Il quinto ampliamento del cimitero si costruisce attraverso la relazione tra la grande corte dei loculi, orientata ad ovest, così da accogliere anche con intento simbolico, la luce del tramonto, l edificio dell ossario, posizionato a Nord come termine ultimo del precedente ampliamento, e il bosco di pioppi cipressini destinato ad accogliere le inumazioni a terra.

La corte svolge anche la funzione di nuovo atrio dell intero complesso cimiteriale, in aggiunta, e non in sostituzione, dell ingresso storico posto a sud. I tre lati della corte sono composti da due volumi di altezze diverse: quello più basso, che contiene i loculi, sporge rispetto a quello più alto creando due piani, uno più avanzato dell altro. In questo modo i tre lati della corte sono maggiormente definiti dai corpi più bassi e più avanzati in cui si incastrano mille lapidi in pietra bianca di Vicenza che risaltano alla luce del sole.

I tre lati della corte sono bagnati da uno specchio d acqua che scorrendo lentamente intorno ad un prato centrale definisce un isola, alla quale si accede attraverso percorsi obbligati che superano la grande vasca d acqua. Attraverso la corte è possibi le acceder e al cimitero storico dall a porta est, al più recente ampliamento attraverso l edificio d ell ossario e dalle porte Nord e Sud si giunge ai campi di inumazione immersi nel bosco di pioppi.

L edificio si sviluppa su tre livelli, di cui uno interrato, e ospita 4000 loculi, disposti in cinque file sovrapposte lungo i due lati di una galleria coperte.

A piano terra la g alleria è naturalmente aerata ed illuminata dai grandi portali posti sul lato esterno della corte, portali a cui corrispondono i lucernari che illuminano ed areano naturalmente il piano interrato.

Al primo piano invece i loculi sono disposti solo sulla parte esterna dell edificio e luce ed aria sono garantite, oltre che dai lucernari zenitali, anche da una serie di fori posti sulla muratura in mattoni faccia a vista, corrispondenti alla mancanza del mattone in quel punto.

In questo modo è possibile esplicitare la relazione citata all inizio, tra la parte pubblica e quella privata del luogo dei morti. La parte privata è quella interna alla galleria dove è possibile dedicarsi al ricordo dei propri cari. La parte pubblica, invece, si apre al paesaggio, alla città, diventa rappresentativa del senso del luogo. In questo particolare risulta maggiormente chiara la sovrapposizione dei piani e il duplice rapporto interno esterno, corrispondente a quello privato e pubblico. Ogni singolo elemento del progetto è qui rappresentato. La scelta tipologica è motivata, appunto, dalla necessità, da una parte di non poter negare il diritto di un rapporto diretto e privato con la tomba, e dall altra di non voler rinunciare alla rappresentazione di un unico ed indistinto sentimento che lega fra loro tutti i cittadini di fronte alla morte.

Questa duplice relazione è ulteriormente raccontata dalla doppia lapide: quella interna alla galleria destinata al culto privato liberamente ornata con iscrizioni, fiori e fotografie

e quella esterna, incastonata nel muro di mattoni e protetta da una vasca d acqua che impedisce a chiunque di poterla toccare. Queste lapidi, decorate tutte con una croce semplicemente scavata nella pietra, pur corrispondendo ciascuna ad un loculo non sono riferite direttamente a questo, come quelle interne, ma sono la testimonianza, senza distinzioni, della presenza in quel luogo della tomba. Il riflesso delle lapidi sullo specchio d acqua antistante, simula la loro presenza anche al piano interrato; al primo piano, invece, essendo i loculi disposti solo sul lato esterno della corte, la loro testimonianza è affidata alla piccola bucatura nella muratura, ottenuta con la tessitura dei mattoni.

Di fronte all isola, su un ara in pietra, con incisa una croce analoga a quella delle lapidi, si svolge il rito funebre che precede la sepoltura. Questo elemento aumenta la rappresentatività del luogo conferendo al cimitero quel carattere di monumento necessario, secondo Rogers, a qualsiasi edificio pubblico.

A nord un grande portale in mattoni costituisce la quinta di chiusura del precedente ampliamento, mai completato, contribuendo maggiormente alla costruzione del luogo.

E l edificio dell ossario, diviso in cinque settori e disposto su due piani contiene 1200 cellette funerarie costruite con lo stesso sistema d ell edificio dei loculi. Anche qui la doppia lapide rende riconoscibile l identità pubblica e privata del luogo del ricordo.

Per concludere vorrei ora mostrarvi alcune rapide immagini del progetto di concorso per l ampliamento del cimitero di Venezia sull isola di San Michele. E un progetto, non realizzato, nel quale si ritrovano tutti gli elementi costitutivi il progetto di Voghera.

L isola di San Michele, tra le fondamenta Nuove el isola di Murano, è un isola recintata Quando la si percorre al suo interno, si perde la cognizione del luogo, dell essere su di un isola, di essere a Venezia.

Il progetto dell ampliamento è stata l occasione per definire un nuovo rapporto tra l isola e il paesaggio. Come abbiamo già detto il progetto del cimitero è analogo ad un progetto urbano, contiene edifici diversi che instaurano tra loro una relazione, definendo un luogo. Vi sono, così come in una città, luoghi pubblici e luoghi privati. Qui gli elementi che definiscono il luogo sono: il crematorio, edificio destinato all incenerimento ed alla custodia delle urne cinerarie, le corti dei loculi, l edificio dei servizi, e il parco delle inumazioni.

L edificio gerarchicamente più importante è il crematorio. La sua pianta, a croce greca, è si un riferimento politico e religioso della storia della Repubblica Veneziana e dei suoi rapporti con l oriente bizantino, ma è anche una pianta che riassume il senso dell edificio. La croce greca stabilisce un centro ove viene collocata l urna per la cerimonia funebre. I bracci della croce sono rivolti al centro e ciascuno verso un punto cardinale, in particolare quello nord punta sulla laguna verso Murano, e quello ad est verso Venezia.

Davanti al crematorio una piazza lastricata è il centro ove converge tutta la composizione. Anche il parco delle inumazioni, la cui forma trapezoidale è determinata dalla linea inclinata che segna il nuovo confine tra terra e laguna. La direzione è quella della chiesa e del convento di San Michele, che corrisponde poi ai piani di lottizzazione cinquecenteschi delle fondamenta Nuove. Tuttavia la geometria dell isola andava mantenuta pur sottolineando il diverso orientamento del 1 ampliamento rispetto al convento. Le corti assumono così misure diverse definendo anche luoghi diversi.

Le corti sono costruite da due edifici affiancati e separati da una strada in questo caso, a differenza di Voghera, a cielo aperto, come il resto del cimitero, ma anche come le calli veneziane, che hanno un doppio affaccio: uno interno, verso la calle, privato con le lapidi in nicchia nella muratura di mattoni faccia a vista, per il ricordo personale, l altro esterno, verso la corte con la lapide incastonata nella muratura.

Questa seconda lapide, come a Voghera, uguale per tutti e senza nome ma con solo una croce incisa, ha la funzione di rappresentare il luogo della sepoltura. Le corti d acqua sono state costruite con la volontà di raccontare il luogo naturale della laguna e quindi di Venezia.