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Rapporto Economia Provinciale 2011 175 Indici dei Prezzi

Indici dei prezzi 177 Indici dei prezzi Gli indici dei prezzi al consumo sono i principali indicatori idonei ad esprimere la dinamica temporale media dei prezzi dei beni e servizi destinati al consumo finale delle famiglie presenti sul territorio. In Italia, come nella maggior parte dei Paesi, il calcolo di questi indici è affidato all Istituto nazionale di Statistica; infatti l indice dei prezzi al consumo, è uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno. In particolare, l Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e l indice armonizzato europeo (IPCA). I tre indici hanno finalità differenti: il NIC misura l inflazione a livello dell intero sistema economico; in altre parole considera l Italia come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. Per gli organi di governo il NIC rappresenta il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche; il FOI si riferisce ai consumi dell insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (extragricolo). E l indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato; l IPCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell inflazione comparabile a livello europeo. Infatti viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell Unione Europea, ai fini dell accesso e della permanenza nell Unione monetaria. I tre indici si basano su un unica rilevazione e sulla stessa metodologia di calcolo, condivisa a livello internazionale. NIC e FOI si basano anche sullo stesso paniere, ma il peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso a seconda dell importanza che questi rivestono nei consumi della popolazione di riferimento: per il NIC la popolazione di riferimento è l intera popolazione italiana, ovvero la grande famiglia di oltre 57 milioni di persone; per il FOI è l insieme di famiglie che fanno capo a un operaio o un impiegato. L IPCA ha in comune con il NIC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici perché il paniere esclude, sulla base di un accordo comunitario, le lotterie, il lotto, i concorsi pronostici e i servizi relativi alle assicurazioni sulla vita. Un ulteriore differenziazione fra i tre indici riguarda il concetto di prezzo considerato: il NIC e il FOI considerano sempre il prezzo pieno di vendita, l IPCA si riferisce invece al prezzo effettivamente pagato dal consumatore. Ad esempio, nel caso dei medicinali, mentre per gli indici nazionali viene considerato il prezzo pieno del prodotto, per quello armonizzato europeo il prezzo di riferimento è rappresentato dalla quota effettivamente a carico del consumatore (il ticket). Inoltre, l IPCA tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi e promozioni). La metodologia degli indici dei prezzi al consumo prevede l aggiornamento annuale sia della

178 Rapporto Economia Provinciale 2011 lista dei prodotti per i quali vengono rilevati i prezzi, il paniere, sia della ponderazione con cui i prodotti partecipano al calcolo degli indici, i pesi. L aggiornamento annuale della composizione e della ponderazione del paniere ha la finalità di mantenere nel tempo la capacità degli indici dei prezzi di riflettere i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori e di adeguare i pesi assegnati ai prodotti alla mutata struttura dei consumi delle famiglie. E cambiato, come ogni anno, il paniere dell Istat per il calcolo dell inflazione. Nel 2012 il paniere è composto da 1.398 prodotti, aggregati in 597 posizioni rappresentative (591 nel 2011); su queste ultime vengono calcolati mensilmente i relativi indici dei prezzi al consumo. Per quanto riguarda le posizioni rappresentative, non vi sono uscite di posizioni esistenti, mentre entrano a far parte del nuovo paniere l E-book reader, l E-book download e la Mediazione civile. Fra le posizioni rappresentative già presenti nel paniere dello scorso anno una delle modifiche di maggiore rilievo riguarda la posizione Energia elettrica che, terminata l introduzione progressiva dei prezzi biorari, viene disaggregata nelle tre posizioni Tariffa bioraria fascia diurna feriale, Tariffa bioraria fascia notturna, weekend e festivi e Quota fissa. La posizione rappresentativa Computer desktop, comprende ora anche il nuovo prodotto Allin-one, mentre quella relativa al Notebook include il nuovo prodotto Ultrabook. Novità si registrano anche nel segmento dei Giochi, lotterie e scommesse, nella posizione dei Concorsi pronostici, dove sono stati inseriti, in aggiunta ai tradizionali giochi numerici a totalizzatore nazionale e ai giochi a base sportiva, le lotterie istantanee, le scommesse sportive e i giochi a base ippica. A seguito delle novità intervenute con la Legge n.214 del 22.12.2011, che consente alle farmacie di praticare liberamente sconti su tutti i medicinali di fascia C, compresi quelli con obbligo di prescrizione, sono state unite le due preesistenti posizioni Fascia C SOP e Fascia C COP nella posizione Medicinali di fascia Tab.n.1/in - Confronto strutture di ponderazione NIC e FOI per capitolo di spesa. Anno 2012 Capitoli NIC FOI Indice NIC=100 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 15,9786 15,3441 96,0 Bevande alcoliche e tabacchi 3,1521 3,5001 111,0 Abbigliamento e calzature 8,6363 9,3121 107,8 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 10,4366 10,3760 99,4 Mobili, articoli e servizi per la casa 7,9370 8,0587 101,5 Servizi sanitari e spese per la salute 7,7286 6,5883 85,2 Trasporti 15,1985 16,3745 107,7 Comunicazioni 2,4796 2,6590 107,2 Ricreazione, spettacoli e cultura 7,8762 8,2443 104,7 Istruzione 1,1411 1,3132 115,1 Servizi ricettivi e di ristorazione 10,8361 10,0896 93,1 Altri beni e servizi 8,5993 8,1401 94,7 Indice generale 100,0000 100,0000 100,0 (Fonte: ISTAT) C che, a partire da gennaio 2012, viene rilevata esclusivamente a livello territoriale dagli Uffici comunali di statistica. Nel 2012 sono 84 i comuni capoluogo di provincia che concorrono al calcolo degli indici (erano 85 nel 2011). A interrompere la partecipazione è il comune di Siena. La copertura in termini di popolazione provinciale è pari all 86,3%.

Indici dei prezzi 179 Se si raffronta la ponderazione per le singole voci di spesa usata per il calcolo dell indice NIC (l indice dei prezzi per l intera collettività nazionale) con quella riferita alle medesime voci usata per ottenere l indice FOI (riferito ai consumi dell insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente extragricolo) si nota che per sette capitoli di spesa il peso risulta maggiore per il calcolo dell indice FOI e ciò segnala che tali voci di spesa influenzano maggiormente il consumo delle famiglie rispetto a quello dell intera collettività. Le differenze più alte tra le ponderazioni dei due indici si riscontrano per le voci Istruzione (Indice Nic=100 pari a 115,1); seguono le voci Bevande alcoliche e tabacchi (111,0), Abbigliamento e calzature (107,8) e la voce Trasporti (107,7). Il dettaglio si legge nella tavola riprodotta nella pagina precedente. A livello nazionale nel 2011 si è registrato un andamento crescente dell inflazione, che è passata dal 2,1% di gennaio al 3,3% di dicembre. Ciò ha fatto sì che nella media del 2011 il tasso di inflazione sia risultato pari al 2,8% (nel 2010 era stato pari all 1,5%). Graf.n.1/in - Variaz. % tendenziali indice NIC (compresi i tabacchi). Gennaio-Dicembre 2011 3,4 (Fonte: elabor.uff.statistica CCIAA su dati Istat) 3,2 3,4 3,3 3,3 3,0 3,0 2,8 2,6 2,7 2,8 2,7 2,6 2,6 2,4 2,5 2,1 2,4 2,2 2,0 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Stesso andamento hanno avuto le variazioni annuali dell indice nazionale FOI al netto dei consumi di tabacchi. Anche in questo caso la variazione annuale della media degli indici, pari al 2,8% risulta superiore a quella del 2010 che era stata dell 1,5% 3,4 3,2 3,0 2,8 2,6 2,4 2,2 2,0 Graf.n.2/in - Variaz. % tendenziali indice FOI esclusi i tabacchi. Gennaio-Dicembre 2011 (Fonte: elabor.uff.statistica CCIAA su dati Istat) 2,2 2,3 2,5 2,6 2,6 2,7 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 2,7 2,8 3,0 3,2 3,2 3,2

180 Rapporto Economia Provinciale 2011 L andamento dei prezzi NIC nelle aree a confronto Istat rende poi disponibili gli indici dei prezzi al consumo per l intera collettività nazionale, con un dettaglio di dodici capitoli di spesa, sia per i capoluoghi (85 comuni, di cui 20 capoluoghi di regione e 65 capoluoghi di provincia) che hanno partecipato alla rilevazione, che per le regioni e le ripartizioni. Ciò rende possibile confrontare l andamento dei prezzi a livello provinciale con le tendenze che si riscontrano nelle macroaree di riferimento. Non disponendo per il mese di dicembre 2011 degli indici dei prezzi relativamente alla nostra provincia, confrontiamo le variazioni % degli stessi da novembre 2010 a novembre 2011. L indice dei prezzi al consumo per l intera collettività ha avuto una variazione % minore nel nostro territorio, soprattutto per Alimentari, Alberghi e pubblici servizi e per le voci Mobili, articoli di arredamento e Beni e servizi vari, mentre per i consumi relativi ai Trasporti le variazioni sono state uguali a quelle registrate in Italia, ma minori di quelle delle altre zone a confronto. Variazione di segno positivo, ma più bassa rispetto alle altre aree a confronto, anche per la voce Bevande alcoliche e tabacchi. Variazione negativa invece per la voce Servizi sanitari e spese per la salute solo nella nostra provincia, mentre la voce Comunicazioni segna una variazione negativa in tutte le zone poste a confronto, ma alla Spezia e in Liguria la variazione è minore rispetto alla media italiana ed ancor più rispetto a quella del Nord-Ovest. Tab.n.2/in - Variaz. % tendenziali indice NIC. Novembre 2010-2011. Confronto territoriale Italia Nord Ovest Liguria La Spezia Alimentari e bevande analcoliche 3,1 3,7 3,5 2,5 Bevande alcoliche e tabacchi 6,0 5,9 5,6 5,5 Abbigliamento e calzature 2,8 2,3 3,5 2,9 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 6,3 6,3 4,2 4,7 Mobili, articoli di arredamento, serv. domestici 2,1 2,3 2,9 1,4 Servizi sanitari e spese per la salute 0,5 0,6 0,6-0,6 Trasporti 6,9 7,2 7,8 6,9 Comunicazioni -1,2-2,4-1,1-1,1 Ricreazione, spettacoli,cultura 0,2 0,1 0,5 1,2 Istruzione 1,8 1,8 1,9 1,9 Alberghi e pubblici esercizi 1,8 1,6 2,1 1,0 Beni e servizi vari 3,6 3,2 2,6 2,0 Indice generale (con tabacchi) 3,3 3,3 3,4 2,8 Indice generale (senza tabacchi) 3,3 3,3 3,3 2,6 (Fonte: elabor.uff.statistica CCIAA su dati Istat) Se, come di consueto, si estende l analisi nel tempo, si nota che soprattutto negli ultimi anni le variazioni % dell indice in esame hanno avuto alla Spezia un andamento simile a quello delle altre aree; inoltre, se ancora nel 2003 le variazioni sono state superiori alla Spezia, negli anni seguenti esse si sono mantenute quasi sempre inferiori a quelle registrate nei territori in esame.

Indici dei prezzi 181 Graf.n.3/in - Variaz. % tendenziali indice NIC (con tabacchi). Mese di novembre. Confronto territoriale (Fonte: elabor.uff.statistica CCIAA su dati Istat) 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 03/02 04/03 05/04 06/05 07/06 08/07 09/08 10/09 11/10 Italia Nord Ovest Liguria La Spezia L andamento dei prezzi FOI nel comune capoluogo Se si vuole esaminare l andamento dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, il confronto è possibile solo a livello di capoluogo di provincia e nazionale (anche qui si confronta il dato del mese di novembre, perché a dicembre il comune della Spezia non ha effettuato la rilevazione). Tale accostamento pone in evidenza anche per il 2011, come già per il 2010, un più vantaggioso andamento dei prezzi sulla piazza della Spezia rispetto a quanto accaduto nell intero Paese; solo nei mesi estivi le variazioni dei prezzi nel nostro comune sono state superiori a quelle registrate a livello medio nazionale. Tab.n.3/in - Variaz. % tendenziali indice FOI esclusi i tabacchi. Gennaio-dicembre 2011. Confronto Italia-La Spezia Italia La Spezia Gap Italia-La Spezia Gennaio 2,2 1,4 0,8 Febbraio 2,3 1,7 0,6 Marzo 2,5 1,9 0,6 Aprile 2,6 2,6 0,1 Maggio 2,6 2,5 0,2 Giugno 2,7 2,7 0,1 Luglio 2,7 2,8-0,1 Agosto 2,8 3,0-0,3 Settembre 3,0 2,8 0,2 Ottobre 3,2 3,0 0,3 Novembre 3,2 2,7 0,5 Dicembre 3,2 n.d. n.d. (Fonte: elabor.uff.statistica CCIAA su dati Istat) Gli indici ovviamente nulla dicono circa il prezzo effettivo dei beni, ma forniscono importanti informazioni sull andamento dei prezzi di medesimi prodotti acquistati a distanza di tempo sulla stessa piazza: il confronto dice che in Italia nel 2011 il costo della vita di una famiglia facente capo ad un operai o impiegato è aumentato mediamente in misura maggiore che alla Spezia. Se tuttavia, come di consueto, si estende l analisi nel tempo si nota che il migliore andamento dei prezzi spezzini rispetto a quelli medi italiani che continua ininterrottamente dal 2004 - non arriva neppure quest anno a controbilanciare i vertiginosi aumenti dell inizio millennio. Infatti gli indici calcolati su base 1995=100 dicono che l aumento del costo della vita alla Spezia nei primi anni del nuovo millennio è stato talmente rapido da creare un gap rispetto all Italia di quasi 10 punti. Gli anni dal 2006 al 2011 hanno visto un andamento più favorevole dei prezzi sulla piazza spezzina anche nel confronto con le altre province liguri (nel grafico che segue si

182 Rapporto Economia Provinciale 2011 esclude Imperia i cui dati non sono disponibili nella stessa serie storica e Savona per l anno 2009); tuttavia l indice della nostra provincia resta il più alto. Se si apre ai diversi capitoli di spesa il confronto tra l indice spezzino dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati a novembre 2011 e quello calcolato per novembre 2010, si evidenzia che le maggiori variazioni si sono verificate nel capitolo di spesa Trasporti (+6,9%), in quello delle Bevande alcoliche e tabacchi (+5,9%), dell Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,2%). Notevolmente superiori rispetto a quanto accaduto nel 2010 risultano le variazioni relative a quasi tutti i settori di spesa: per le Abitazioni, acqua, elettricità e combustibili la variazione è stata superiore di 4,4 punti percentuali, quella dei Trasporti di 3,5 punti percentuali, quella dell Abbigliamenti e calzature di 2 punti percentuali. I Servizi sanitari e le Comunicazioni hanno segnato anche nel 2011 variazioni negative ed anzi ancor più consistenti rispetto a quelle che si erano verificate nel 2010 (-1,1% contro -0,7% del 2010 per il primo capitolo di spesa, -2,0% contro -1,6% del 2010 per il secondo). Tab.n.4/in - Numeri indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati per capitoli di spesa. Base 1995=100. La Spezia. Novembre 2010-2011 Capitoli 2010 Var. % nov. 2010/ nov. 2009 2011 Var. % nov. 2011/ nov. 2010 Prodotti alimentari e bevande analcoliche 156,5 0,8 160,5 2,6 Bevande alcoliche e tabacchi 197,0 4,0 208,6 5,9 Abbigliamento e calzature 157,2 1,0 161,9 3,0 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 140,0-0,2 145,8 4,2 Mobili, articoli e servizi per la casa 146,5 0,8 148,6 1,5 Servizi sanitari e spese per la salute 108,8-0,7 107,6-1,1 Trasporti 144,3 3,4 154,3 6,9 Comunicazioni 75,1-1,6 73,6-2,0 Ricreazione, Spettacolo e Cultura 141,6 1,5 143,4 1,3 Istruzione 142,5 1,9 145,3 2,0 Servizi ricettivi e di ristorazione 154,3 0,5 155,7 0,9 Altri beni e servizi 153,5 0,6 156,5 2,0 Indice generale (con tabacchi) 145,6 1,0 149,7 2,8 Indice generale (senza tabacchi) 144,3 1,0 148,2 2,7 (Fonte: elab. Ufficio Statistica CCIAA su dati Istat)

Indici dei prezzi 183 Il confronto con l andamento medio dei prezzi in Italia nel 2011 mette in luce la miglior evoluzione dei prezzi spezzini soprattutto per gli Altri beni e servizi (quei beni e servizi cioè compresi nel paniere ma non rientranti in una specifica categoria), con un gap rispetto all Italia di 1,9 punti percentuali, per i Servizi sanitari (-1,1% contro un aumento a livello nazionale), per la voce Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,2% in provincia contro il 5,8% medio nazionale) e per i Servizi ricettivi, cresciuti del 2% a livello nazionale ma solo dello 0,9% nel nostro capoluogo. Tab.n.5/in - Numeri indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati per capitoli di spesa. Variazioni (novembre/novembre) anni 2010-2011 Capitoli Italia La Spezia Gap La Spezia-Italia Prodotti alimentari e bevande analcoliche 3,1 2,6-0,6 Bevande alcoliche e tabacchi 6,3 5,9-0,4 Abbigliamento e calzature 2,8 3,0 0,2 Abitazione, acqua, elettricità e combustibili 5,8 4,2-1,6 Mobili, articoli e servizi per la casa 2,0 1,5-0,6 Servizi sanitari e spese per la salute 0,6-1,1-1,8 Trasporti 7,1 6,9-0,2 Comunicazioni -2,3-2,0 0,3 Ricreazione, Spettacolo e Cultura 0,1 1,3 1,2 Istruzione 1,9 2,0 0,1 Servizi ricettivi e di ristorazione 2,0 0,9-1,1 Altri beni e servizi 3,9 2,0-1,9 Indice generale (con tabacchi) 3,4 2,8-0,6 Indice generale (senza tabacchi) 3,2 2,7-0,5 (Fonte: elab. Ufficio Statistica CCIAA su dati Istat)

184 Rapporto Economia Provinciale 2009 Variazioni % novembre 11/novembre 10 dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi. (Fonte: Elaborazione CCIAA su dati Istat)

Indici dei prezzi 185 Variazioni % novembre 11/novembre 10 dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Capitolo: Prodotti alimentari e bevande analocooliche (Fonte: Elaborazione CCIAA su dati Istat)

186 Rapporto Economia Provinciale 2011 Variazioni % nov. 2011/nov. 2010 dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Capitolo: Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (Fonte: Elaborazione CCIAA su dati Istat)