Scenario di riferimento Ripartizion ne % del numero di denominazioni DOP e IGP degli oli di oliva nella Ue

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Scenario di riferimento Gli oli extra vergini a denominazione di origine europea (inclusi i grassi) confermano la loro quartaa posizione nella graduatoria Ue dei riconoscimenti di prodotti a denominazione per settore con 114 riconoscimenti al 20 gennaio 2014. Degli oli di qualità riconosciuti il 37,7% è rappresentato da marchi italiani, pari a 43, mentre più distanziatii figurano altri Paesi come la Grecia ( 29) e la Spagna (27). Ripartizione % del numero di denominaz ioni DOP e IGP degli oli di olivaa nella Ue (aggiornamento al 20 gennaio 2014) Fonte: Commissione Europea Le denominazioni relative all olio nella Ue sonoo rappresentate prevalentemente daa Dop e molto meno da Igp, a testimonianza del forte legame con il territorio di quasi tutte le denominazioni. In Italia come sottolineato, il paniere degli oli Dop e Igp è costituito da 434 prodotti (di cui una sola Igp). Di seguito una rappresentazione grafica della situazione a livello nazionale.

L ITALIA DELLE DOP L Italia vanta il primato europeo dei marchi riconosciuti di olio extra vergine d'oliva: 42 le DOP e 1 IGP Toscano.

Leggenda ADERENTE A FEDERDOP OLIO NON ADERENTE A FEDERDOP OLIO CONSORZIO DI TUTELA NON COSTITUITO ABRUZZO Aprutino Pescarese (prov. di Pescara) Colline Teatine (prov. di Chieti) Pretuziano delle Colline Teramane (prov. di Teramo) BASILICATA Vulture (intero territorio della regione Basilicata) CALABRIA Alto Crotonese (prov. di Crotone) Bruzio (prov. di Cosenza) Lametia (prov. di Catanzaro) CAMPANIA Cilento (prov. di Salerno) Colline Salernitane (prov. di Salerno) Penisola Sorrentina (prov. di Napoli) Irpinia Colline dell Ufita (prov. di Avellino) Terre Aurunche (prov. di Caserta) * EMILIA ROMAGNA Brisighella (prov. di Forlì-Cesena e Ravenna) Colline di Romagna (prov. di Rimini, Forlì-Cesena) FRIULI VENEZIA GIULIA Tergeste (prov. di Trieste) LAZIO Canino (prov. di Viterbo) Sabina (prov. di Roma e Rieti) Tuscia (prov. di Viterbo Colline Pontine (prov. di Latina) LIGURIA Riviera Ligure (intero territorio della regione)

LOMBARDIA Laghi Lombardi (prov. di Brescia, Bergamo, Como e Lecco) MARCHE Cartoceto (prov. Pesaro-Urbino) MOLISE Molise (intero territorio della regione) PUGLIA Collina di Brindisi (prov. di Brindisi) Dauno (prov. di Foggia) Terra di Bari (prov. di Bari) Terra d Otranto (prov. di Brindisi, Lecce, Taranto) Terre Tarentine (prov. di Taranto) SARDEGNA Sardegna (intero territorio della regione) SICILIA Monte Etna (prov. di Catania, Enna e Messina) Consorzio tutela FEDERDOP Monti Iblei (prov. di Siracusa, Ragusa e Catania) Val di Mazara (prov. di Palermo e Agrigento) Valdemone (prov. di Messina) Valle del Belice (prov. di Trapani) Valli Trapanesi (prov. di Trapani) TOSCANA IGP Toscano (intero territorio della regione) Chianti Classico (prov. di Firenze e Siena) Lucca (prov. di Lucca) Terre di Siena (prov. di Siena) Seggiano (prov. di Grosseto) UMBRIA Umbria (intero territorio della regione) VENETO Veneto Valpolicella, Veneto Euganei e Berici, Veneto del Grappa (prov. di Verona, Padova, Vicenza e Treviso) LOMBARDIA (prov. di Brescia, Mantova) TRENTINO ALTO ADIGE (prov. di Trento) Garda VENETO(prov. di Verona)

La suddivisione regionale del numero di denominazioni continua a rispecchiare la specializzazione produttiva dell olio in generale: la regione nella quale si registra il maggior numero di riconoscimenti è la Sicilia con sei denominazioni, seguita dalla Puglia, dalla Toscana e dalla Campania con 5, poi Lazio con 4. Tra le province con maggiori riconoscimenti di oli Dop e Igp, quelle più rappresentate continuano ad essere Trapani e Siena. Il comparto degli oli Dop e Igp presenta un numero di riconoscimenti piuttosto elevato, ma a questo ammontare, non corrisponde un consistente livello di produzione certificata e di fatturato. La produzione di oli Dop e Igp presenta inoltre un peso molto contenuto rispetto alla produzione complessiva di olio extra vergine e ai potenziali produttivi degli stessi oli Dop. Nel 2012, secondo i dati Istat, hanno contribuito alla produzione di oli Dop e Igp 19.192 aziende agricole, su una superficie di circa 106 mila ettari con 1.879 imprese di trasformazione. Aziende e superfici sono localizzate soprattutto al Centro ma anche nel Mezzogiorno e molto di meno al Nord. Inoltre, come era da attendersi, le aziende olivicole e le relative superfici sono presenti soprattutto in collina e in misura molto minore in pianura. Più bassa la loro presenza in zone montane. La struttura del comparto degli oli Dop e Igp in Italia nel 2012 Aziende Superficie Imprese di agricole olivicola (ha) trasformazione Nord 2.537 4.374,17 278 Centro 12.769 72.356,27 1.092 Mezzogiorno 3.886 29.422,49 509 Montagna 1.423 5.327,82 141 Collina 15.375 83.254,82 1.522 Pianura 2.593 17.570,29 227 ITALIA 19.192 106.152,93 1.879 Fonte: Istat La produzione certificata nel 2012, rispetto al 2011 ha subito una contrazione del 2%, attestandosi su un livello pari a 11 mila tonnellate.

Dinamica delle quantità certificate dei principali oli Dop e Igp (tonnellate) Denominazione 2010 2011 2012 Terra di Bari 2.454 3.315 3.783 34,4 14,1 Toscano 3.909 3.655 2.933 26,7-19,7 Val di Mazara 819 558 665 6,0 19,1 Umbria 558 814 554 5,0-32,0 Riviera Ligure 482 491 444 4,0-9,6 Monti Iblei 245 200 329 3,0 64,9 Garda 272 418 244 2,2-41,7 Sardegna 92 138 242 2,2 75,5 Dauno 110 218 240 2,2 10,0 Bruzio 249 77 236 2,2 208,7 Altri prodotti 1.250 1.347 1.320 12,0-2,0 Totale oli extravergini Dop e Igp 10.439 11.229 10.989 100,0-2,1 Fonte: Indagine Ismea-Qualivita 2013 Scendendo nel dettaglio delle singole denominazioni, si registrano aumenti delle quantità certificate per il Terra di Bari (+14%), Monti Iblei (+65%),ma soprattutto per la Dop Bruzio, mentre contrazioni per il Toscano e per l Umbria. In termini di fatturato all origine, sempre con riferimento al 2012, si evidenzia una contrazione del 4% rispetto al 2011, con contrazioni notevoli ascrivibili soprattutto alla Dop Garda, cui segue Umbria ( 31%),Sabina ( 26%), Toscano ( 12%). Gli incrementi maggiori, di contro, si sono registrati per la Dop Bruzio, cui segue Monti Iblei e la buona tenuta delle altre, fra le quali Terra di bari. Dinamica del fatturato all origine dei principali oli DOP - IGP (milioni di euro) Denominazione 2010 2011 2012 Terra di Bari 14,6 25,3 28,0 35,1 10,9 Toscano 29,8 28,0 24,7 30,9-12,0 Riviera Ligure 5,2 5,2 4,6 5,8-11,5 Umbria 4,1 6,0 4,2 5,2-31,1 Val di Mazara 1,0 2,4 2,7 3,4 11,7 Garda 3,1 4,5 2,5 3,2-44,2 Monti Iblei 1,8 1,5 2,4 3,1 64,9 Chianti Classico 1,5 1,7 1,4 1,7-20,9 Bruzio 0,6 0,3 1,0 1,3 195,2 Sabina 1,2 1,2 0,8 1,1-26,5 Altri prodotti 6,9 6,6 7,4 9,3 12,1 Totale oli extravergini Dop e Igp 69,9 82,9 79,8 100,0-3,7 * il forte incremento deriva dal fatto che negli scorsi anni non era disponibile il fatturato all'export che invece è stato conteggiato. Fonte: Elaborazione ISMEA su dati degli Organismi di Controllo

Dinamica del fatturato al consumo dei principali oli DOP - IGP (milioni di euro) Denominazione 2010 2011 2012 Terra di Bari 12,9 10,4 12,3 19,8 18,5 Toscano 15,0 14,1 8,4 13,5-40,1 Umbria 7,1 10,5 7,4 11,9-29,4 Riviera Ligure 6,0 6,8 6,6 10,6-3,8 Garda 5,1 8,4 5,1 8,2-39,5 Val di Mazara 2,4 1,5 2,4 3,9 64,8 Monti Iblei 1,5 1,3 2,2 3,5 71,1 Bruzio 2,0 0,6 1,9 3,0 209,0 Sardegna 0,8 1,2 1,8 2,8 47,5 Dauno 0,7 1,4 1,6 2,6 14,1 Altri prodotti 11,1 12,6 12,6 20,2 0,1 Totale oli extravergini Dop e Igp 64,6 68,7 62,3 100,0-9,4 Quanto al fatturato al consumo rilevato sul mercato nazionale, si registra nel complesso una flessione del 9%. Il comparto degli oli Dop continua ad essere concentrato su poche denominazioni: le prime tre coprono il 69 70% del totale sia in termini di produzione certificata che di fatturato alla produzione, a dimostrazione dell ancora lento sviluppo della gran parte delle denominazioni riconosciute. Sul fronte della domanda, i dati dell Osservatorio ISMEA sui prodotti Dop e Igp evidenziano nel 2012 un aumento dei volumi venduti all estero a fronte di consumi interni in flessione. Nello specifico, riguardo all export le vendite oltrefrontiera di oli Dop e Igp sono quasi sempre aumentate in volume nell ultimo triennio ed in particolare nel 2012. Occorre però tener presente che la Dop terra di Bari ha un notevole peso sulle esportazioni, pari al 44%; segue l Igp Toscano con il 37%. Queste due denominazioni mostrano una forte connotazione di produzioni export oriented, supportata anche dall analisi del valore della produzione esportata. Volumi esportati per gli oli DOP e IGP (tonnellate). Anni 2010 2012 2010 2011 2012 Terra di Bari DOP 1.227 2.320 2.648 44,3 14,1 Toscano IGP 2.541 2.376 2.200 36,8-7,4 Val di Mazara DOP 573 390 399 6,7 2,1 Monti Iblei DOP 122 100 165 2,8 64,9 Valli Trapanesi DOP 113 119 102 1,7-15 Chianti Classico DOP 92 93 77 1,3-16,5 Sardegna DOP 25 37 65 1,1 75,5 Dauno DOP 22 44 48 0,8 10 Bruzio DOP 50 15 47 0,8 208,7 Riviera Ligure DOP 48 49 44 0,7-9,6 Altri oli 143 157 185 3,1 17,8 Totale 4.956 5.701 5.981 100 4,9 Fonte: Indagine Qualivita-Ismea 2013

Valore della produzione esportata per gli oli DOP e IGP (milioni di euro). Anni 2010 2012 2010 2011 2012 Terra di Bari 11,3 21,9 25,1 49 14,1 Toscano 22,9 21,4 19,8 38,7-7,4 Val di Mazara nd 1,8 1,8 3,6 2,1 Monti Iblei 1 0,8 1,3 2,6 64,9 Chianti Classico 1 1,3 1,1 2,1-16,5 Riviera Ligure 0,9 0,9 0,8 1,6-4,6 Bruzio nd 0,1 0,4 0,7 208,7 Veneto Valpolicella, Veneto E 0,1 0,2 0,3 0,6 76,6 Monte Etna 0,3 0,1 0,2 0,3 159,7 Terre di Siena 0,3 0,2 0,1 0,3-39,6 Altri oli 1,14 0,28 0,2 0,4-28,2 Totale 39 49 51 100 4,4 Fonte: Indagine Qualivita-Ismea 2013 Il contesto delineato mostra in maniera sempre più inconfutabile il grande potenziale delle produzioni di eccellenza italiane e la necessità di strutturare e conseguentemente operare per la maggiore implementazione di strategie di marketing ad hoc, che permettano alle imprese di traguardare obiettivi sempre più significativi in un mercato in cui le scelte d acquisto dei consumatori rappresentano, sempre di più, la sintesi fra la sfera emozionale e quella razionale.