Il Palazzo Capecelatro è un edificio dalle origini molto antiche, risalenti al medioevo, quando le funzioni erano prevalentemente militari. Con la sua notevole mole domina sia il borgo che la vallata sottostante. Al Palazzo ed al borgo si accede a Nord attraverso la Porta Maggiore, costituita da un arco a sesto acuto, posta sotto il Palazzo stesso, e dalla Porta a Piedi, posta a Sud. Il palazzo, cui si accede attraverso un ampio portale, è costituito da due piani inferiori oltre al piano nobile. Molte opere di ammodernamento lo hanno privato si elementi di arredo fisso e di finiture di sicuro interesse, pur restando in opera tutto l apparato originario delle strutture orizzontali sia voltaree che lignee, nonché i portali in pietra, le mensole di finestre e balconi ed altri elementi significativi come le cornici in pietra lavorata, le iscrizioni, gli stemmi. Con decreto del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali 16/6/1995 è stato dichiarato di importanza storico-ambientale e sottoposto alle disposizioni di tutela di cui alla legge n.1089/1939.
Il Palazzo De Rubertis, la cui costruzione è collocabile nella prima metà del XVII secolo, è stato uno dei primi edifici di una certa importanza ad essere stato costruito fuori dalla cinta muraria seicentesca del centro abitato di Lucito e, quindi, ad essere stato sottratto alla protezione del Castello Marchesale. L elemento più interessante è la facciata principale d austera ed elegantissima fattura, eseguita da maestri scalpellini napoletani su progetto di un noto architetto (Vanvitelli). La facciata si compone di un triplice ordine: Dorico, Ionico e Corinzio, scanditi da lesene semplici e da accoppiate e segnate da trabeazioni. Il Palazzo De Rubertis è una tipica residenza urbana di una famiglia borghese del 700, costituendo un esempio ed una testimonianza di un preciso periodo storico. Con decreto del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali 20/3/1993 è stato dichiarato di importante interesse storico-artistico e sottoposto alle disposizioni di tutela di cui alla L. 1089/1939.
L architettura del Palazzo de Rubertis-Perrotti ancora oggi corrisponde abbastanza fedelmente al progetto di ampliamento voluto da Michele de Rubertis, che tra il 1790 ed il 1810 ne effettuò la ristrutturazione. In quella occasione, alla corte aperta (risalente al 1600), che attualmente costituisce l androne interno di ingresso, venne incorporato il preesistente edificio tale da realizzare un palazzo di struttura murattiana. Infatti anche l affacciata sulla gradinata che conduce alla piazza che attualmente si presenta in pietra a vista, in origine era interamente intonacata in rosa con fregi alle ornie e al cornicione in bianco secondo la moda dei primi dell 800. Il giardino posteriore venne creato verso il 1810 su disegni del botanico napoletano Mario Tenore, ideatore del Real Giardino delle Piante, l attuale Orto Botanico di Napoli, amico di Giuseppe de Rubertis, figlio di Michele.
E ipotizzabile che l edificio denominato Casa D Attilio sia stato edificato come casa a servizio dell annessa Chiesa parrocchiale. Tra la fine del 700 e gli inizi dell 800 l edificio fu trasformato in dimora residenziale per ospitare una famiglia borghese. Gli ultimi eredi della famiglia hanno donato la casa, abbellita da un giardino pensile, al Comune di Lucito.
La Cappella si S. Gennaro venne fondata nel 1731 dal Marchese Francesco Capecelatro. Il piccolo tempio, dedicato a S. Antonio Abate, protettore della famiglia Capecelatro, era congiunto al Palazzo Marchesale, da cui si accedeva con una scala a chiocciola attraverso un piccolo campanile. Nel 1767, l Università di Lucito autorizzò i lavori di ampliamento, concernenti la realizzazione di una volta a pietra su una strada posta ad oriente, a condizione che nel tempio venisse celebrata una messa quotidiana e si desse pubblico accesso a tutti i cittadini. Il secondo ampliamento risale al 1777, quando fu realizzata la parte lungo i lati posti a Nord (Piazza pubblica). Nel 1805, a causa di un terremoto, crollò il locale ad uso sagrestia. Venne così acquistato il suolo posto a Sud e con quest ultimo ampliamento la Chiesa assunse quella che è poi venuta la forma definitiva. Quando nel 1808 9 Capecelatro cessarono di reggere Lucito, poiché sotto Gioacchino Murat fu abolita la feudalità, la Chiesa passò con tutti i suoi beni alla Diocesi. Fu sconsacrata nei primi anni del secolo e non si conoscono i motivi. L abbandono e l incuria portarono l edificio ad una soglia quasi di irreversibilità. Il sisma del 1980 contribuì ad apportare ulteriori dissesti. Crollò una delle volte dell edificio, con la perdita di una interessante testimonianza di struttura voltata leggera settecentesca. A seguito di questo avvenimento venne realizzato un intervento di sistemazione strutturale dell edificio e di restauro delle facciate esterne. I lavori di completamento sono stati ultimati il 31 ottobre del 2001. Attualmente l ex cappella è adibita a sala convegni e teatro.