6. Gli Ermetici e Ungaretti 6.1 Introduzione Espressione dei tragici sentimenti maturati al fronte e nelle città devastate dalla guerra, sono le poesie degli Ermetici, i quali vivono i prima persona questo periodo. Queste, quindi sono il riflesso di quelle sensazioni intense, espresse in pochi versi con l ausilio di una parola scarna ed essenziale, rifiutando l eloquenza delle poesie ottocentesche, e riducendo al minimo l esternazione del loro sentimento. 6.2 Nascita e denominazione L ermetismo si sviluppa intorno agli anni Venti e più precisamente tra le due guerre. Il termine deriva da Ermete, dio delle scienze occulte, e fu adoperato in senso 74
dispregiativo ad indicare la nuova poesia, come accusa ai poeti ermetici, per la loro lirica scarna e indecifrabile. La concentrazione linguistica e la protettiva ambiguità delle parole spiegano come l'etichetta di 'ermetismo' abbia avuto successo, infatti, in seguito passò a indicare tutta la nuova poesia italiana ed è stato quindi applicato anche a Giuseppe Ungaretti. 6.3 Analogie e differenze La poesia ermetica si muove nell ambito del Decadentismo, ed in particolare essa sviluppa tematiche care alla poetica dei simbolisti francesi. Pertanto essa riprende la concezione dell arcana corrispondenza tra le cose; la concezione della poesia come illuminazione dell essenza della realtà; il rifiuto dell eloquenza dei poeti ottocenteschi. Inoltre, sull Ermetismo influisce la concezione della poesia come intuizione pura. Si tratta quindi di una poesia nuova, diversa sia da quella ottocentesca e decadente, frammentaria e occasionale; sia da quella dei crepuscolari, i quali l avevano resa umile e discorsiva; differente anche dalla poesia rumorosa dei futuristi, tutta esteriore e aggressiva. 6.4 I contenuti In relazione ai contenuti, la poesia ermetica persegue l ideale di una poesia pura, libera cioè dalle forma metriche tradizionali, da ogni finalità celebrativa o narrativa, e che quindi aspira solo ad esprimere il nostro essere più profondo e segreto. 75
Il motivo centrale della nuova poesia, è il senso della solitudine disperata dell uomo, che perduta la fede negli antichi valori con la crisi del positivismo, non ha più certezze cui aggrapparsi, in un mondo distrutto e sconvolto dalla guerra. Tutto ciò determina una visione della vita sfiduciata e desolata, aggravata dall incomunicabilità, cioè l impossibilità di un colloquio con gli altri; dall alienazione, ossia la coscienza di essere strumentalizzati per i fini della moderna società; dalla frustrazione, ovvero la consapevolezza del contrasto tra la realtà quotidiana e l ideale di una vita diversa. 6.5 Il linguaggio Una poesia nuova esige un nuovo linguaggio, infatti, temi così intimi non potevano che essere espressi con l ausilio di parole essenziali, secche e scarne. Pertanto queste sono capaci di rendere la condizione di chi, perduta ogni certezza, si chiude in se stesso e scopre la propria angoscia esistenziale. Caratteristica della poesia ermetica è quindi l uso frequente di analogia e sinestesia. Analogia Accostamento immediato di due parole che rappresentano immagini, situazioni o oggetti tra loro lontani, fondato su un rapporto di somiglianza, che al rapporto tradizionale della comparazione preferisce quello di identità. Conseguenza dell uso dell analogia è la soppressione del come. Sinestesia Forma particolare di metafora, che consiste nell'associare in stretto rapporto due termini appartenenti a sfere sensoriali diverse. Con la sinestesia si rende più incisivo o suadente il messaggio, perché si mobilitano contemporaneamente sensi diversi. 76
6.6 La poesia ermetica e il Fascismo La poesia ermetica e il Fascismo vivono un rapporto assai problematico, tanto che molti ritengono che essa sia stata una forma di resistenza al Fascismo. Questo perché, mentre il regime professava ideologie esaltanti, ma vuote; gli ermetici gli opposero una poesia scarna ed essenziale, centrata sulla tematica dell angoscia esistenziale. Un tono diametralmente opposto a quello del regime. Tuttavia, fatta eccezione per Montale, gli ermetici guardarono con simpatia a Mussolini. Ungaretti, ad esempio, pubblica la seconda edizione de Il Porto sepolto con una presentazione di Benito Mussolini. Ungaretti e il Fascismo Le poesie di Ungaretti contro la guerra, e la sensibilità e l'umanità dimostrata dal poeta, sono in stridente contraddizione con l'adesione ad un movimento che faceva della persecuzione politica e della violenza i suoi mezzi di lotta corrente. Contraddizione ancor più evidente se si pensa al nuovo massacro del secondo conflitto mondiale, del tutto simile a quello a cui si riferiva e che condannava lo stesso Ungaretti nelle sue liriche del 1915-1916. Certo, egli scrisse nuovamente contro la guerra: "Non gridate più", e la raccolta del "Dolore". E tuttavia mantenne i suoi rapporti con il fascismo ed addirittura le sue relazioni personali con Mussolini, che gli fece avere la cattedra universitaria a Roma. L'adesione di Ungaretti al fascismo, rimane dunque una grande ombra sulla sua vita e sulla sua integrità morale. D'altra parte la sua poesia e le sue riflessioni, cariche di umanità, testimoniano la genuinità della sua lirica che non era certo al servizio del "regime". 77
6.7 Giuseppe Ungaretti Cenni biografici Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d Egitto nel 1888 da genitori lucchesi, emigrati in Egitto. Dopo gli studi secondari si trasferisce a Parigi, dove studia alla Sorbona e comincia a frequentare gli ambienti del Simbolismo francese, il quale influisce molto sulla sua formazione. Interventista convinto, allo scoppio della prima guerra mondiale, ritorna in Italia, per prendere parte ai conflitti, combattendo come soldato semplice nelle trincee del Carso e poi sul fronte francese, nella Champagne. Terminato il conflitto, dopo una breve permanenza a Roma, si trasferisce in Brasile ad insegnare Letteratura italiana. Lì la sua vita viene segnata dalla tragica perdita del figlio di nove anni, Antonietto. Tornato in Italia, insegna per molti anni Letteratura moderna a Roma. Muore a Milano nel 1970. 6.6.2 - La poetica Ungaretti concepisce la poesia come strumento di conoscenza della realtà. Egli ritiene che la conoscenza della realtà interiore e di quella esteriore, rispettivamente della coscienza e dell universo si raggiungano per via analogica, permettendo di scoprire le relazioni intercorrenti tra gli esseri e, attraverso una travagliata esperienza, perviene alla consapevolezza di sentirsi in armonia con l universo e alla fede in Dio. 78
La sua poetica contiene quindi, la sua evoluzione spirituale, partendo dall angoscia esistenziale, fino ad arrivare alla fede in Dio. Tale idea della poesia, intesa come ricerca dell autenticità, richiedeva l utilizzo di una parola nuda, scarna ed essenziale. Ungaretti è dunque il poeta delle emozioni forti, che richiedono un immediatezza espositiva, giocata sull impiego di analogie e sulla rottura delle regole della metrica tradizionale. La punteggiatura è annullata, la disposizione della parola nello spazio bianco del foglio assume un importanza fondamentale che concorre a scandire il ritmo nella declamazione poetica. Ogni parola racchiude in sé un concetto, per questo l autore opera una scelta ben calibrata del lessico, che con la sua semplicità riesce a rendere con pienezza tutta l amarezza e il dolore della sua prima produzione. Il porto sepolto La prima raccolta, contiene le poesie scritte sul fronte, su pezzi di carta occasionali. Il titolo ha un significato simbolico, in quanto il porto sepolto è il mistero, l assoluto; che il poeta cerca con la speranza di approdare in un porto pacifico, di tornare a casa. Questa esperienza di trincea spinge Ungaretti a una profonda riflessione sull effimera condizione umana e sul valore della fratellanza tra gli uomini. Nasce quindi in mezzo ai morti la sua prima raccolta (Il porto sepolto, 1916): «nel mio silenzio, ho scritto, lettere piene d'amore». 79
Ungaretti sente la guerra non come un occasione di eroismo, bensì come una fatalità che si abbatte sulla povera gente, la quale la subisce con rassegnazione e semplicità, perché la guerra restituisce l uomo alla sua condizione di creatura fragile e indifesa. L allegria Successivamente, le liriche del porto sepolto confluiscono nella raccolta L Allegria. Il titolo della raccolta è allusivo: la guerra è come una tempesta; indicando la gioia del sopravvissuto alla tempesta, di colui che, avendo visto la morte vicina, sa apprezzare la vita. Da L'ALLEGRIA - da IL PORTO SEPOLTO Veglia Un'intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca digrignata volta al plenilunio con la congestione delle sue mani penetrata nel mio silenzio ho scritto lettere piene d'amore Non sono mai stato tanto attaccato alla vita 80
Commento E' una veglia particolarmente atroce, dove la morte si fa concretezza di stravolgimenti fisici. Il poeta ha accanto un soldato morto, con le mani congelate e la bocca digrignante volta verso la luce della luna. Nonostante questa situazione penosa e terrificante, la reazione del poeta è una ribellione disperata al destino di morte, un prorompente sentimento di attaccamento alla vita: non solo alla propria vita personale, ma a quella che è un bene comune, un diritto fondamentale di tutti gli uomini, attaccato alla vita come non mai, il poeta scrive una lettera d amore. Nella drammaticità della situazione, percepisce solo la propria volontà di vivere, che prevale su tutto. Il sentimento del tempo Terminata la guerra, Ungaretti aderisce al fascismo, divenendo corrispondente del giornale di Benito Mussolini 'Il Popolo d'italia' e lavorando presso l'ufficio stampa dell'ambasciata italiana. Nel 1933 fu pubblicata la raccolta poetica Sentimento del tempo, che segnò il ritorno a forme metriche più classiche, in una direzione che avrebbe costituito il modello formale per il nascente ermetismo. Questa raccolta segna l inizio dell avvicinamento alla fede religiosa, che rappresenta per lo scrittore l ultimo appiglio dell'uomo smarrito di fronte alle angosce esistenziali e al dolore della morte. Il titolo è allusivo, in quanto si riferisce al rapido fluire delle cose, che produce, la nostalgia del passato ed un forte attaccamento alla vita. 81
Il Dolore Le poesie raccolte in Il dolore traggono origine dalle esperienze personali del poeta. Durante il soggiorno in Brasile, il poeta, che in pochi anni aveva visto la morte della madre e del fratello, è ora colpito da un lutto ben più grave; la morte del figlio di nove anni. A questo tragico evento sono dedicati molti dei versi raccolti nella prima parte de Il dolore, in cui l uomo ungarettiano lotta per conservare la fede di fronte agli imperscrutabili disegni divini. Da IL DOLORE Non gridate più Cessate d uccidere i morti, non gridate più, non gridate, se li volete ancora udire, se sperate di non perire. Hanno l impercettibile sussurro, non fanno più rumore del crescere dell erba, lieta dove non passa l uomo. Commento La poesia, scritta nell immediato dopoguerra, è indirizzata a coloro che hanno superato la tragedia di questi anni, esortandoli a porre fine ai rancori e a raccogliersi in religioso silenzio, per ascoltare il messaggio di pace, di speranza e di civiltà, che sale dalle tombe in cui giacciono tutte le vittime della guerra. Infatti, non ascoltare la debole voce dei morti è come ucciderli un altra volta, poiché significa che il loro sacrificio è stato inutile. 82
Le altre raccolte Il dolore, La Terra promessa, Un grido e paesaggi, Il taccuino del vecchio, trattano temi quali il dolore, il tempo e Dio. Sono state pubblicate autonomamente fra il 1960 e il 1970, ma si possono considerare globalmente come il frutto dell'ultima stagione poetica ungarettiana. Egli, in queste ultime opere riscopre le virtualità discorsive e melodiche del linguaggio poetico e il fascino della tradizione. Alle poesie di Ungaretti si aggiungono anche numerose traduzioni di classici. 83