Oleggio, 01/11/2011. Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Benedetto il Signore!



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Transcript:

1 Oleggio, 01/11/2011 FESTA DI TUTTI I SANTI Letture: Apocalisse 7, 2-4.9-14 Salmo 24 1 Giovanni 3, 1-3 Vangelo: Matteo 5, 1-12 So che è tornato nel suo Pianeta Apriamo il nostro cuore alla gioia e al ringraziamento. La Chiesa, oggi, ci invita a fare festa con la Chiesa Trionfante, la Chiesa che è già presso il Signore, per questa Festa, senza fine. Deponiamo il nostro peccato, le nostre oscurità ed entriamo nella luce della grazia. OMELIA Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Benedetto il Signore! Riflessioni sui defunti Come dicevo nell introduzione, la Chiesa, oggi, ci invita a celebrare la Festa di Tutti i Santi e, domani, la Commemorazione dei Fedeli Defunti. Il Vangelo di oggi è relativo alle Beatitudini, più volte commentate anche con l ausilio di una scheda.

2 Pensavo, quindi, di soffermarmi sui Defunti con qualche riflessione, che sentiamo, di solito, ai funerali, dove, però, il dolore grida dentro di noi. Mi piace cominciare con un passo di Jacques Maritain: Mi scandalizza il modo in cui i Cristiani parlano dei loro Defunti; li chiamano morti. Non sono stati capaci di rinnovare il povero vocabolario umano su un punto, che, tuttavia, tocca i doni essenziali della fede. Morti: si va ad assistere ad una Messa per i morti, si va al cimitero a portare i fiori ai morti, si prega per i morti, come se la Verità fondamentale annunciata nel Prefazio della Messa dei Defunti: La vita non è tolta, ma cambiata, fosse una verità morta, incapace di trasformare il modo comune di pensare. La morte non è un invenzione degli impresari delle Pompe Funebri; si può usare il termine morto sui registri di Stato civile o della Polizia, il cui vocabolario non è quello della verità, ma delle apparenze. Coloro che hanno lasciato questa terra, per entrare nell altro Mondo, non sono dei morti; se sono già nella pienezza della vita, vedono Dio, quindi sono vivi per eccellenza, se sono in Purgatorio, sono molto più vivi di noi. Il termine morto per noi non esiste. Noi abbiamo tre vite: * la prima nel grembo della mamma; * la seconda in quello della Terra; * la terza nel grembo di Dio. Ĕ un cambiamento di modalità. Siamo vivi in tre modalità diverse. La parola defunto significa colui che ha fatto il suo tempo. Nella Bibbia c è scritto che Dio ci ha assegnato un numero di giorni; dopo questi, si lascia la Terra o per incidente o per malattia o, come è accaduto ai nostri Patriarchi, perché morì sazio di giorni. La Parola di Dio ci dice che il Padre Eterno ci aspetta sulla soglia della Casa e, appena ci vede arrivare, ci corre incontro, ci abbraccia, ci bacia e ci introduce nella Festa Eterna. Il momento più bello Pietro il Venerabile, abate del Monastero Benedettino di Cluny, ha lasciato scritto:

3 Il giorno in cui morirò, il Priore, chiunque egli sia, offrirà a tutti i fratelli, sia in refettorio, sia in infermeria, il menù dei giorni più grandi e delle solennità maggiori ossia buon pane, fave, vino prelibato, pesci fra i più grossi e gustosi. Lo stesso giorno, saranno offerti a cento poveri pane, vino e carne. Quel giorno deve essere di luce e speranza. Deve dare il via ad una vera e propria festa con un robusto banchetto e un benessere, che si allarga anche ai poveri, perché io sarò accolto alla Mensa del Signore! Il momento della morte è il momento più bello, perché vedremo Gesù subito. Non è una pia illusione, perché Gesù ha detto in Giovanni 14, 2-4: Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi, dove sono io. Quando santa Teresa d Avila stava morendo, diceva: - Signore, è ora di vederci!- Quando i confratelli di san Giovanni della Croce hanno intuito che stava morendo, hanno cominciato a recitare le Litanie dei Defunti, ma il Santo ha chiesto loro di leggergli il Cantico dei Cantici: Ecco il mio Sposo viene, correndo fra i monti, come un cerbiatto... Quando moriremo, vedremo Gesù, che, con un bacio sulla nostra bocca, prenderà la nostra anima e cominceremo il nostro cammino. Nell ultimo capitolo del Deuteronomio si legge che Mosè si è addormentato sulla bocca di Dio. Gli Ebrei dicono che i Santi muoiono con il bacio di Dio. Il Padre Eterno ci aspetta sulla soglia di Casa, ma è presente anche al momento della nostra morte.

4 Nel Vangelo di Matteo 10, 29 leggiamo: Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra, senza che il Padre vostro lo voglia. Per gli Ebrei, i passeri sono fra gli animali più insignificanti, infatti, nel Libro del Benedizionale degli Ebrei non c è la benedizione per i passeri. Gesù ci dice che, se anche per gli animali più insignificanti è presente Dio Padre, a maggior ragione lo sarà per noi. Il momento della morte è il momento, nel quale incontreremo Gesù, il Padre, l Angelo Custode. Tutte le esperienze di premorte dicono che si avvicina un Essere di luce. Tutte le testimonianze di persone appartenenti a varie religioni o atee dicono che vedono le persone, che hanno amato, le quali vengono a prenderle. Tutti coloro, che si svegliano da stati di premorte, affermano di aver visto i propri Defunti che venivano loro incontro. Il momento della morte è il momento per una partenza verso la Festa senza fine. Il nostro corpo, Sacramento della nostra presenza nel Mondo, sarà portato al Cimitero, dove sarà cibo per vermi. Al Cimitero non ci sono i nostri Cari. La cremazione: la Legge Italiana e la posizione della Chiesa A proposito della cremazione, poiché c è ancora un po di confusione, affinché non si rimanga nell ignoranza, rileggo che cosa dice la Legge Italiana e che cosa stabilisce la Chiesa in proposito. Legge 30 marzo 2001, n. 130: Non costituisce reato la dispersione delle ceneri dei cadaveri, autorizzata dall Ufficiale dello Stato Civile, sulla espressa volontà del Defunto. La dispersione delle ceneri è consentita unicamente in aree a ciò appositamente destinate, all interno dei cimiteri o in natura o in aree private. La dispersione in aree private deve avvenire all aperto e con il consenso dei proprietari. La dispersione delle ceneri, in ogni caso, è vietata nei centri abitati. La dispersione in mare, nei laghi, nei fiumi è consentita nei tratti liberi da natanti e da manufatti.

5 Che cosa dice la Chiesa in merito? Nel Codice di Diritto Canonico del 1917 era vietata la cremazione e non si poteva celebrare il funerale a chi chiedeva di essere cremato. Il Beato Giovanni Paolo II ha rifatto il Codice di Diritto Canonico e nelle disposizioni del 1983 si legge: La Chiesa raccomanda che si conservi la pia consuetudine di seppellire il corpo dei Defunti, tuttavia non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla Dottrina Cristiana. Ad esempio uno che si fa cremare per sfregio alla religione. Cuneo- Area progettuale dispersione ceneri Il 5 luglio 1963, durante il Concilio Vaticano II, nella Costituzione Piam et constantem si dice: Di fatto, l incenerimento del cadavere non tocca l Anima e non impedisce all Onnipotente di ricostruire il corpo; così non contiene in sé e per sé l oggettiva negazione di quei dogmi. Non si tratta di cosa intrinsecamente cattiva o di per sé contraria alla Religione Cristiana. Questo significa che possiamo farci cremare in tutta tranquillità. Dove si va a pregare per i Defunti? La Messa non è un rito, per tenere buona la Divinità; principalmente è il ringraziamento, dove la Chiesa, insieme a Gesù, ringrazia il Padre per il dono della vita. Ogni Messa è un ringraziamento. I nostri morti non sono al Cimitero, ma intorno all Altare, perché, come dice l Apocalisse, seguono l Agnello dovunque va. Durante la seconda parte della Consacrazione è il momento, nel quale preghiamo per i nostri Defunti. Tutti i Santi mistici vedono arrivare intorno all Altare tutti i Defunti. Purtroppo, noi, che siamo grezzi, non li vediamo, ma possiamo sentire la loro presenza d Amore.

6 Gesù ha detto in Giovanni 16, 7: Io me ne vado, ma manderò a voi lo Spirito Consolatore. Quando una persona se ne va, non è morta, ma ci manda il suo Spirito. Quando le persone se ne vanno, a poco a poco, veniamo illuminati sulla vita passata insieme, sul mistero di questa vita passata, che continua. Nella Casa del Padre cadono tutti i risentimenti, gli sbagli, mediante i quali ci siamo relazionati durante la vita; c è soltanto Amore. La chiave d accesso è l Amore. La Commemorazione dei Defunti Otto giorni dopo la morte e resurrezione di Lazzaro, a Betania si prepara una cena, nella quale Lazzaro è sdraiato accanto a Gesù come un signore. Gli Ebrei, otto giorni dopo la morte di una persona cara, preparavano un pranzo per il morto e lasciavano un posto vuoto, per commemorarlo. Le commemorazioni sono importanti, perché bisogna elaborare il lutto. Sarebbe bello riprendere la veglia, che si faceva per il Defunto, perché c è bisogno di parlare, raccontare, dire su di lui. Abbiamo, infatti, bisogno di elaborare il lutto, per entrare in questa dimensione di vita nuova. Anni fa, dopo la morte di un proprio Caro, i familiari per un anno si vestivano con abiti di colore nero: era il simbolo dell elaborazione del lutto, per far passare il defunto dalla morte alla vita.

7 Veglia funebre di Angelo Siciliano La fede ci aiuta in questo, perché, a poco a poco, cominciamo a sentire queste persone accanto a noi che ci aiutano. La vita spirituale è comunione con lo Spirito Santo e con gli spiriti: la Comunione dei Santi. I nostri Cari non sono morti; siamo noi a dover entrare in questa dimensione nuova di collegamento, di comunione, di amicizia. Amen! Vi leggo come avrei dovuto concludere l Omelia: è la finale del Piccolo Principe, una favola stupenda, che ha tanti riferimenti cristiani, spirituali: Sono convinto che lui è tornato nel suo Pianeta. Certo mi sono consolato. Ĕ tutto un mistero per me, come per voi, che volete bene al Piccolo principe. Tutto cambia nell Universo. Guardate il cielo e domandatevi... Peccato che i grandi non capiranno mai la differenza! Signore, grazie per questa finale, grazie per i nostri Cari, che sono tornati nel loro Pianeta, nella Casa del Padre. Vogliamo guardare il cielo, che significa guardare nella realtà dello Spirito, e vogliamo invocare il tuo Nome su tutti i nostri Cari, su tutte le persone, che ci hanno accompagnato per un tratto di vita, persone, che hanno fatto parte del libro della nostra vita e che, adesso, sono piene di te o in cammino verso te. Se non sono ancora arrivate, con questa preghiera vogliamo dare una piccola spinta a loro; se già sono arrivate, vogliamo dirti Grazie per ogni persona, che è passata nella nostra vita. Grazie, perché è stata come un tassello nel puzzle della nostra vita, grazie, perché ogni persona, nel bene o nel male, ci ha insegnato qualche cosa. Dobbiamo anche a loro quello che siamo oggi. Gesù, possiamo solo dirti Grazie. Il grazie è la preghiera per eccellenza. Il Maestro Eckhart diceva che il Grazie rimane la preghiera fondamentale. Grazie, Signore, per tutti i nostri Cari. Mi piace ricordare l epitaffio che la moglie di Tutankhamon ha fatto scrivere sulla tomba del Faraone: Grazie per essere stato nella mia vita e dimentica che il tempo è tempo, perché, oltre il tempo, noi ci rivedremo. Signore, noi ci rivedremo con le persone, che abbiamo amato, per stare con loro per sempre. Grazie, Gesù! Padre Giuseppe Galliano m.s.c.

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