Adorazione Eucaristica

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In diretta dalla Chiesa parrocchiale di santa Lucia in Lisiera, Giovedì 28 aprile 2016 - Ore 20.30 Dallo Spirito il Vangelo trae sempre cose nuove Adorazione Eucaristica Meditando la Parola di Dio della VI DOMENICA DI PASQUA, anno c Adorazione animata per Radio Oreb dal Gruppo Insieme per adorarlo di Lisiera

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA CHI È IN CRISTO È UNA CREATURA NUOVA 3S. Dal Vangelo lo Spirito trae sempre cose nuove Di fronte alla dilagante ignoranza religiosa qualcuno propone di riprendere in mano il Catechismo della Dottrina Cristiana, edito da Pio X nel 1913, con le sue 433 domande e risposte, sintesi di tutti i temi della teologia e della morale. Questo libretto ha certamente segnato un epoca, ma ci domandiamo se avrebbe senso riproporre le verità di fede con un linguaggio e con immagini ormai logore, appartenenti ad un epoca così lontana dalla nostra. Nel discorso d apertura del Concilio, papa Giovanni XXIII ricordava un principio fondamentale: Una cosa sono le verità della fede, un altra è il modo in cui esse vengono formulate. La missione della chiesa è quella di tradurre, di rendere intelligibili queste stesse verità agli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, impiegando il loro linguaggio, la loro cultura, le loro immagini, il loro modo di pensare. Impresa ardua e delicata perché inevitabilmente accompagnata da tensioni e malintesi, ma indispensabile e che può essere portata felicemente a compimento perché nella chiesa è presente lo Spirito della verità che anima Cristo. Il ripiegamento sul passato, la paura delle novità, lo sguardo pessimista sul presente e le previsioni fosche sul futuro non sono segni di amore e fedeltà alla Tradizione, ma sintomi di scarsa fede nell opera dello Spirito. Papa Giovanni XXIII dissentiva dai profeti di sventura e invitava a contemplare il frutto dello Spirito presente non solo nella Chiesa, ma ovunque sboccino amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé (Gal 5,19-22). Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo: T. Credo nell opera dello Spirito che rinnova tutta la terra. 2

INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO: SALUTO (ispirato ad Ap 21,1-5a)) G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen G. Fratelli la Gerusalemme che scende dal Cielo pronta come una sposa per il suo sposo è la dimora di Dio con gli uomini! T. Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. Amen Maranathà. Vieni Signore Gesù CANTO DI ESPOSIZIONE: SURREXIT CHRISTUS B.190 IL VANGELO G. Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,23-29) In quel tempo, 23 Gesù disse ai suoi discepoli: Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 25 Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26 Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27 Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28 Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 29 Ve l ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. Parola del Signore 3

DAVANTI A GESÙ EUCARESTIA S3. Quando veniamo invitati a scambiarci un segno di pace durante l'eucaristia, forse non pensiamo abbastanza al gesto che stiamo compiendo. E forse la prendiamo per un'occasione destinata solamente ad esprimere e a rinsaldare i legami che ci uniscono. Ma quale pace tu ci offri, Gesù? A quale pace facevi riferimento mentre stavi per affrontare la passione e la morte? Certo non una pace che trova origine in una generica disponibilità a mostrarsi benevoli e neppure in regole di galateo che assicurano rapporti rispettosi. La tua pace, comunque, non ha niente a che fare con una buona dose di tranquillità, con l'assenza di problemi e di conflitti, e dunque con una serenità a poco prezzo. La tua pace viene proprio, paradossalmente, dal momento terribile a cui vai incontro, per amore. È col tuo sangue, infatti, che tu ci rigeneri ad un'esistenza nuova, ci liberi dall'odio e dal rancore, ci dai la gioia di essere amati e la forza di amare come te. E col tuo sangue prezioso che tu abbatti ogni barriera e ci doni la dignità dei figli di Dio. Tutti: O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora in quanti ascoltano la tua parola e la mettono in pratica, manda il tuo Spirito, perché richiami al nostro cuore tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato e ci renda capaci di testimoniarlo con le parole e con le opere. Signore Gesù crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen 4

CANONE: MISERICORDIAS DOMINI LECTIO DIVINA ORANTE 1L. Una lettura affrettata del Vangelo di oggi può dare l impressione di trovarci di fronte a una serie di frasi slegate fra di loro e dai problemi della nostra vita. Il brano però non è affatto confuso o astratto, è solo molto denso. Vediamo di tradurlo in termini semplici. 2L. Cominciamo col chiarire la frase del v.25: S1. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 2L. Siamo durante l ultima cena ed è per lo meno sorprendente sentire Gesù dire: Quando ero tra voi. E evidente che qui non è il Gesù storico che sta parlando, ma il Risorto, il Signore che si rivolge alle comunità cristiane del tempo di Giovanni, sottoposte a dura prova dalla persecuzione, turbate da defezioni, infedeltà, incipienti eresie e, soprattutto, deluse dal mancato, atteso ritorno del Signore. Inquadrato in questa prospettiva passiamo ora all esame del brano. 3L. L affermazione iniziale: Se uno mi ama va inquadrata nel contesto. Uno dei discepoli Giuda (non l Iscariota) ha rivolto a Gesù una domanda: S2. Signore come mai devi manifestarti a noi e non al mondo? (v.22). 5

3L. In Israele tutti si attendevano un Messia che, compiendo prodigi spettacolari, stupisse il mondo intero. Di fronte all atteggiamento umile e dimesso con il quale Gesù si è sempre presentato non ha gridato, non ha fatto udire sulle piazze la sua voce (Mt 12,19), non ha voluto che i suoi miracoli fossero divulgati gli apostoli si sono posti spesso l interrogativo che, durante l ultima cena, a nome di tutti, viene formulato da Giuda. 4L. Anche i familiari di Gesù che vivevano a Nazareth non hanno mai capito la sua assurda ricerca del nascondimento. Un giorno gli hanno detto: T. Parti da qui e va in Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. Nessuno, infatti, agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifestati al mondo! (Gv 7,4). 4L. Anche i cristiani delle comunità dell Asia Minore, alla fine del I secolo non capiscono la ragione per cui il Signore non ritorna sulle nubi del cielo per manifestare, in modo clamoroso, chi egli è e cosa è capace di fare. 5L. A questi dubbi e incertezze Gesù risponde: S1. Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui (vv.23-24). 5L. Gesù vuole manifestarsi, assieme al Padre, non attraverso i prodigi, ma venendo ad abitare nei discepoli. Bisogna fare attenzione a non materializzare questa affermazione. Per capirla è necessario rifarsi a un altra frase pronunciata da Gesù durante l ultima cena. Rispondendo a Filippo dice: S1. Il Padre che è in me, compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro credetelo per le opere stesse (Gv 14,10-11). 6L. Gesù porta come prova della sua unità con il Padre le opere che compie. Non si riferisce ai miracoli, come forse siamo portati a 6

pensare. Egli non si appella mai ai prodigi per dimostrare di essere una cosa sola con il Padre; si riferisce a tutto ciò che fa. I suoi gesti sono sempre e solo opere di amore, tendono a liberare l uomo da tutte le schiavitù alle quali è sottomesso: quelle del peccato, della malattia, della superstizione, della discriminazione religiosa e sociale. Ma quest opera di liberazione è la stessa che, secondo l AT, il Signore ha compiuto in favore del suo popolo. Israele ha conosciuto il suo Dio come il protettore degli ultimi, dei deboli, degli stranieri, degli orfani e delle vedove. Se Gesù compie queste stesse azioni vuol dire che Dio è in lui ed egli in Dio. CANONE: MISERICORDIAS DOMINI 1L. Ora ci chiediamo: Cosa significa che Gesù e il Padre abitano in noi? Vuol dire che, dopo aver ascoltato la parola del Vangelo, noi riceviamo la vita di Dio, il suo Spirito e siamo portati a compiere le stesse opere di Gesù e del Padre, diventando a nostra volta liberatori dell uomo. Per questo non è difficile riconoscere se e quando in un uomo sono presenti e stanno operando Gesù e il Padre. 2L. Nel versetto seguente Gesù promette lo Spirito Santo, S1. il Consolatore che insegnerà e ricorderà tutto ciò che egli ha detto (v.26). 2L. Due sono le funzioni dello Spirito. Cominciamo dalla prima, quella di insegnare. Gesù ha detto tutto, non ha tralasciato nulla. Eppure c è bisogno che lo Spirito continui ad insegnare. Gesù non ha potuto esplicitare tutte le conseguenze e le applicazioni concrete del suo messaggio. Nella storia della chiesa egli lo sapeva sarebbero sorte situazioni sempre nuove, sarebbero stati posti interrogativi complessi. Pensiamo, ad esempio, quanti problemi concreti oggi attendono una luce dal Vangelo (bioetica, dialogo interreligioso, scelte morali difficili ). 3L. Gesù assicura che i suoi discepoli troveranno sempre una risposta alle loro domande, una risposta conforme al suo 7

insegnamento, se sapranno ascoltare la sua parola e mantenersi in sintonia con gli impulsi dello Spirito presente in loro. Dovranno avere molto coraggio per seguire le sue indicazioni perché, spesso, egli chiederà cambiamenti di rotta tanto inattesi quanto radicali. Ma lo Spirito non insegnerà null altro che il Vangelo di Gesù. 4L. Alla luce di altri testi della Scrittura, questo verbo insegnare acquista però un senso più profondo. Lo Spirito non istruisce come fa il professore a scuola quando spiega la lezione. Egli insegna in modo dinamico, diviene impulso interiore, induce in modo irresistibile nella giusta direzione, stimola al bene, porta a fare scelte conformi al Vangelo. Egli vi guiderà alla verità tutta intera spiega ancora Gesù durante l ultima cena (Gv 16,13) e, nella sua prima lettera, Giovanni chiarisce così: L unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna (1 Gv 2,27-28). CANONE: MISERICORDIAS DOMINI 5L. Il secondo compito dello Spirito è quello di ricordare. Ci sono molte parole di Gesù che, pur trovandosi nei Vangeli, corrono il rischio di essere sottaciute o dimenticate. Capita, soprattutto, con quelle proposte evangeliche che non sono facili da assimilare perché sono in contrasto con il buon senso del mondo. Un esempio: fino a non molti anni fa, molti cristiani distinguevano ancora fra guerre giuste e ingiuste e parlavano addirittura di guerre sante, approvavano il ricorso alle armi per difendere i propri diritti, sostenevano la liceità della pena di morte per i criminali. Oggi, per fortuna, coloro che la pensano in questo modo sono sempre meno. 6L. Com è possibile che i discepoli di Cristo abbiano dimenticato per tanto tempo le parole chiarissime del Maestro che proibiva ogni forma di violenza contro il fratello? Eppure è successo. Ecco allora lo Spirito intervenire per ricordare, per richiamare alla mente dei discepoli ciò che Gesù ha detto: 8

S1. Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano... Se qualcuno ti percuote su una guancia... (Lc 6,27-29). 6L. Per molti secoli i cristiani sono riusciti a tappare le loro orecchie ai richiami dello Spirito, ma oggi chi tenta di giustificare l uso della violenza si trova sempre più solo e più pressato dalla voce dello Spirito che... gli ricorda le parole del Maestro. Abbiamo considerato qui il riferimento alla non violenza, ma gli esempi di dimenticanze delle parole di Gesù potrebbero essere moltiplicati e sarebbe opportuno che, alla luce dello Spirito, ognuno tentasse di fare un esercizio di memoria. CANONE: MISERICORDIAS DOMINI 1L. Gesù ha lasciato in eredità ai discepoli il comandamento dell amore, ora lascia anche la sua pace: S1. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi (v.27). 1L. Gesù pronuncia queste parole quando l impero romano è in pace, non ci sono guerre, tutti i popoli sono sottomessi a Roma. Eppure non è questa la pace che egli promette. Questa è la pace del mondo, basata sulla forza delle legioni, non sulla giustizia. E la pace che approva la schiavitù, l emarginazione, l oppressione dei vinti, la tracotanza dei potenti. 2L. La pace promessa da Gesù si attua quando fra gli uomini si instaurano rapporti nuovi, quando la volontà di competere, di dominare, di essere i primi cede il posto al servizio, all amore disinteressato per gli ultimi. Le comunità cristiane sono chiamate ad essere il luogo dove tutti possono verificare l inizio di questa pace. 3L. L ultima parte del brano (vv.28-29) è piuttosto enigmatica: non è facile capire perché i discepoli dovrebbero rallegrarsi per la dipartita di Gesù e come mai egli affermi che il Padre è più grande di lui. 9

4L. Cominciamo a spiegare la gioia. Notiamo anzitutto che è provata solo da chi ama Gesù. Se mi amaste significa: se voi foste in sintonia con i miei sentimenti, se condivideste i miei pensieri e i miei progetti, vi rallegrereste perché sto per portare a compimento la missione che il Padre mi ha affidato. 5L. La morte del Maestro spaventa i discepoli perché essi non sono ancora stati illuminati dallo Spirito, non capiscono che il suo gesto di immenso amore darà inizio al mondo nuovo, caratterizzato dalla sua pace. 6L. L affermazione circa l inferiorità di Gesù rispetto al Padre si spiega con il linguaggio impiegato dai rabbini. Essi parlavano di superiorità e inferiorità per distinguere l inviato da chi lo invia. Finché è nel mondo e non ha portato a termine la sua missione, finché non torna al Padre, Gesù è l inferiore, cioè, l inviato dal Padre. CANTO: SHALOM GERUSALEMME Rit. Shalom shalom Gerusalemme shalom shalom consola i tuoi figli shalom. Rallegratevi con Gerusalemme esultate per essa quanti la amate sfavillate di gioia con Gerusalemme voi tutti che avete pianto con lei così dice il Signore in Gerusalemme, Gerusalemme, Gerusalemme. Così succhierete al suo petto vi sazierete di consolazioni così succhierete deliziandovi all abbondanza del suo seno così dice il Signore in Gerusalemme, Gerusalemme, Gerusalemme. Verso di essa farò scorrere come un fiume la prosperità come un torrente in piena la ricchezza di tutti i popoli così dice il Signore in Gerusalemme, Gerusalemme, Gerusalemme. I suoi bimbi portati in braccio sulle ginocchia accarezzati come una madre consola il figlio così io vi consolerò così dice il Signore in Gerusalemme, Gerusalemme, Gerusalemme. Tutto questo voi lo vedrete gioirà così il vostro cuore 10

le vostre ossa riavranno vigore dalla mano del Signore così dice il Signore in Gerusalemme, Gerusalemme, Gerusalemme. PREGHIERE DI INTERCESSIONE G. Noi ti preghiamo: Kyrie, kyrie eleison T. Kyrie, kyrie eleison 1L. Grazie o Signore Gesù: tu vieni a prendere dimora nella nostra vita insieme con il Padre tuo; rendici degni di accoglierti in questa Eucaristia e di ospitarti ogni giorno della nostra vita 2L. Accompagna o Signore il cammino della Chiesa nel mondo, con la guida lieta e sicura di Papa Francesco e di tutti i nostri pastori. 3L. O Signore ti preghiamo per la nostra nazione e per il mondo intero. Donaci una nuova energia di speranza, per costruire una nuova fraternità tra le famiglie e i gruppi sociali. 4L. O Signore Gesù, ti affidiamo le nostre famiglie, le nostre mamme, e in particolare i bambini che presto ti incontreranno nell Eucaristia; nel Mese di Maggio ormai prossimo Maria tua Madre li accompagni all incontro con te, 5L. Suscita anche nella nostra comunità generose vocazioni alla donazione totale di sé nel matrimonio sacramentale, nella vita consacrata e nel sacerdozio. Manda alla tua chiesa santi pastori, ardenti apostoli e ministri della tua misericordia. 6L. Sovvieni alle innumerevoli necessità materiali e spirituali di Radio Oreb. Difendila dai pericoli e proteggila dai nemici che la insidiano. Accogli ed esaudisci anche tutte le domande che salgono a te dagli iscritti e dagli affidati alla Banca della preghiera Padre nostro 11

CONCLUSIONE 3S. Signore Gesù, tu ci prometti pace in mezzo a tanto tormento. Una pace che non è il risultato degli sforzi della mente umana o delle tecniche di rilassamento o di calcoli o di strategie diplomatiche, ma che è frutto unicamente della nostra comunione con te. Come fare, maestro Gesù, per essere sempre in intimità con te? Signore Gesù, aumenta la mia fiducia in te e nella tua parola perché solo se ascolto te il Padre mi amerà. Grazie, o Padre, perché hai inviato non uno, ma due paracliti, avvocati e consolatori! Aiutami, o Dio, ad essere anch'io paraclito perché possa consolare il prossimo, con la stessa consolazione con la quale mi consoli e possa essere strumento di speranza e di perdono. T. O santo Vento, testimone invisibile, ma certo, del nostro futuro, torna ancora, libero e liberatore, a turbare il nostro presente, magari con imprevedibili uragani, perché guardiamo fidenti, - con la tua fantasia - oltre gli orizzonti brevi dei nostri piccoli sogni e verso nuove primavere: Vieni, Spirito creatore... (Davide Maria Montagna) CANTO: COME FUOCO VIVO R.57 CANTO FINALE: MADONNA NERA R. 142 12