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Transcript:

L ATTENTATO DI SARAJEVO 28 giugno 1914 Gavrilo Princip, studente serbo, uccide l arciduca Francesco Ferdinando e la moglie in visita a Sarajevo, capitale della Bosnia. Egli apparteneva ad una organizzazione irredentista serba, chiamata mano nera. Un banale attentato terroristico mette in moto una catena di eventi che, in breve tempo, portano alla Prima guerra mondiale. Questa fase storica durerà trent anni, sino al termine della Seconda guerra mondiale, e segnerà il definitivo ridimensionamento dei Paesi europei nel mondo.

L ATTENTATO DI SARAJEVO Il caso e la storia La grande storia può essere influenzata da eventi singoli, circostanze accidentali, decisioni di un oscuro individuo? Nell Europa del 1914 esistevano tutte le premesse per la guerra, certo, ma cosa sarebbe accaduto se Princip non fosse riuscito nel suo intento? È impossibile dirlo con certezza: questa semplice considerazione è sufficiente, forse, a smentire la convinzione hegeliana relativa alla razionalità e necessità del divenire i storico...

LA CATENA DEGLI EVENTI: EFFETTO DOMINO 23 luglio 1914 durissimo ultimatum alla Serbia (dopo quasi un mese!). La Russia assicura alla Serbia il proprio sostegno. I serbi possono, così, accettare solo in parte l ultimatum: non sono disposti ad ammettere investigatori austriaci nelle indagini relative all omicidio. 28 luglio 1914 l Austria dichiara guerra alla Serbia. 29 luglio 1914 La Russia ordina la mobilitazione delle forze armate lungo tutto il fronte occidentale.

LA CATENA DEGLI EVENTI: EFFETTO DOMINO 31 luglio 2014 La Germania interpreta la mobilitazione russa come un atto ostile: invia un ultimatum alla Russia. 1 agosto 1914 La Russia ignora l ultimatum: la Germania le dichiara guerra. A questo punto, la Francia mobilita le proprie p forze armate in ottemperanza all alleanza con la Russia. 2-3 agosto 1914 La Germania invia un ultimatum anche alla Francia. Segue la dichiarazione di guerra. Da quanto detto, dovrebbe essere chiaro come l iniziativa venga presa soprattutto dai tedeschi. Si noti, infatti, come fra l attentato all arciduca alla dichiarazione di guerra l Austria laustrialascialascia che trascorra un mese. La Germania, invece, passa dall ultimatum alla dichiarazione di guerra in un solo giorno!

PERCHÉ LA GERMANIA AGÌ COSÌ VELOCEMENTE? - Gli interessi tedeschi non apparivano danneggiati dalla questione balcanica: in questo senso, la velocità dell intervento tedesco appare inspiegata. - Complesso di accerchiamento in relazione alle recenti ambizioni coloniali. - Il piano di guerra del capo di stato maggiore Alfred von Schlieffen (elaborato ai primi del 900, dava per scontata la presenza di due fronti massiccio attacco contro la Francia, rapida vittoria, successiva concentrazione sul fronte orientale contro la Russia). Il presupposto essenziale era, dunque, la rapidità: la Germania doveva prendere l iniziativa iniziativa...

L INVASIONE DEL BELGIO PROVOCA L INTERVENTO BRITANNICO - Il 4 agosto 1914, contingenti tedeschi invadono il Belgio (che era neutrale!) per attaccare la Francia da nord-est e conquistare velocemente Parigi. Violare la neutralità è un grosso rischio, ma i tedeschi ritengono che questo fornirà un vantaggio decisivo. Pensano, inoltre, che gli inglesi non reagiranno. - Errore! Il 4 agosto stesso la Gran Bretagna, spinta anche dall enorme pressione dell opinione pubblica interna, dichiara guerra alla Germania. - Il piano Schlieffen promette di rivelarsi un fallimento sin dal primo giorno...

SOTTOVALUTAZIONE... Tutti i governi dei Paesi coinvolti furono accomunati da un identico errore: la guerra sarà breve e vittoriosa. Essa servirà a soffocare i contrasti sociali interni e a rafforzare la posizione di forza detenuta da governi e classi dirigenti. Non è un caso se l appello al pacifismo trovò, in tutti i Paesi, scarso appeal presso l opinione pubblica. Il richiamo al patriottismo dimostrò, invece, tutta la sua forza. Per tutti si trattava di una guerra giusta. In Francia si parlò, addirittura, di unione sacra, quasi si trattasse di una crociata! Neppure i partiti socialisti per vocazione internazionalisti e pacifisti seppero opporsi validamente. La socialdemocrazia tedesca votò i crediti di guerra; i socialisti francesi entrarono a far parte del governo. La Seconda internazionale praticamente si sciolse.

DALLA GUERRA DI MOVIMENTO ALLA GUERRA DI LOGORAMENTO Coscrizione obbligatoria (GB solo nel 1916) ed efficienza dei mezzi di trasporto consentono di mobilitare in brevissimo tempo enormi eserciti. Nuove armi: fucili a ripetizione, cannoni a lunga gittata, ma soprattutto mitragliatrici. Queste novità tecniche, però, erano state ignorate dagli strateghi, rimasti fermi alla concezione di guerra di movimento utilizzata t dai tedeschi nel 1870 contro la Francia.

DALLA GUERRA DI MOVIMENTO ALLA GUERRA DI LOGORAMENTO Per la Germania le cose, all inizio, sembrano andare bene: già ai primi di settembre sono attestati sulle rive della Marna, a poche decine di chilometri da Parigi. L avanzata avanzata, comunque, è stata più lenta del previsto... Sul fronte orientale, i tedeschi sconfiggono i russi nelle battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri. I russi, però, infliggono delle sconfitte agli austriaci... Il 6 settembre i francesi riescono a reagire: i tedeschi vengono respinti fino ai fiumi Aisne e Somme. Lì resteranno molto a lungo...

I PAESI MINORI La guerra manifestò una chiara tendenza all ampliamento: numerosi Stati che, all inizio del conflitto, erano rimasti neutrali ben presto vi presero parte. Qualcuno temeva di venir penalizzato dal nuovo assetto europeo Qualcuno temeva di venir penalizzato dal nuovo assetto europeo che sarebbe uscito dalla guerra, qualcun altro sperava di realizzare ambizioni di ampliamento territoriale.

I PAESI MINORI - Agosto 1914: Il Giappone dichiara guerra alla Germania (possedimenti tedeschi in estremo oriente). - Novembre 1914: L Impero ottomano interviene in alleanza con Austria e Germania. - Maggio 1915: è la volta dell Italia a fianco dell Intesa. - La Bulagaria intervenne a favore di Germania e Austria; Portogallo, Romania e Grecia sul fronte opposto. - Aprile 1917: Intervento degli USA.

L ITALIA NEL 1915 Si trattò di una scelta molto contrastata, che vide opposti schieramenti. L iniziale dichiarazione di neutralità, consentita dalla natura difensiva della Triplice Alleanza, trovò il consenso di quasi tutte le forze politiche. Presto, una volta scartata l ipotesi di combattere a fianco di tedeschi e austriaci, si affacciò la possibilità opposta, con la possibilità di conquista delle terre irredente.

L ITALIA NEL 1915 Interventisti: da sinistra repubblicani, radicali, associazioni irredentiste, frange eretiche del movimento operaio; da destra nazionalisti e liberali-conservatori (Salandra, Sonnino), monarchia. Neutralisti: la maggior parte dei liberali, fedeli a Giolitti; l ambito cattolico, con papa Benedetto XV, Partito socialista, CGL. Si noti come il PSI fosse l unico partito socialista europeo a tenere fermo il pacifismo, anche se l allora ll direttore dell Avanti!, organo del partito, si schierò a favore dell intervento: si trattava di Benito Mussolini. Espulso nel novembre del 1914, Mussolini fondò un nuovo quotidiano, Il Popolo d Italia.

L ITALIA NEL 1915 I neutralisti erano, tanto in Parlamento che nel Paese, in chiara maggioranza. Mancavano, però, di obiettivi comuni. Gli interventisti erano meno, ma più coesi: uniti dal desiderio di guerra contro l Austria e dall avversione verso Giolitti, seppero mobilitare le piazze e i sentimenti popolari. Il partito della guerra, inoltre, era composto dagli strati più giovani e colti della società: studenti, ti insegnanti, professionisti. i Interventisti erano anche numerosi intellettuali di prestigio (Gaetano Salvemini, Giovanni Gentile, Gabriele D Annunzio) Annunzio).

IL PATTO DI LONDRA A decidere l ingresso in guerra furono, comunque, il capo del governo Salandra, il ministro degli esteri Sonnino e il re, Vittorio Emanuele III. Il 26 aprile 1915, con il placet del sovrano, venne firmato il Patto di Londra con Inghilterra, Francia e Russia. L Italia sarebbe entrata in guerra entro un mese e, in caso di vittoria, avrebbe ottenuto Trentino, Sud Tirolo, la Venezia Giulia, ma anche l Istria e parte della Dalmazia. Quando, ai primi di maggio, Giolitti si pronunciò a favore della continuazione delle trattative con l Austria, Salandra si dimise. Il re però ne respinse le dimissioni e nel frattempo gli interventisti Il re, però, ne respinse le dimissioni e, nel frattempo, gli interventisti accesero le piazze durante le radiose giornate.

L INGRESSO IN GUERRA Il 20 maggio 1915, la Camera intimorita votò i pieni poteri al governo (con l opposizione dei socialisti). La sera del 23 maggio l Italia dichiarava guerra all Austria. Assai diffusa era la convinzione che l intervento dell Italia avrebbe Assai diffusa era la convinzione che l intervento dell Italia avrebbe, in tempi assai brevi, rotto l equilibrio a favore dell Intesa...

ANCORA UNA VOLTA: LE COSE NON VANNO COME PREVISTO... Dopo aver ripiegato per pochi chilometri, gli austriaci si attestano sul fiume Isonzo o e sulle alture del Carso. Nel corso del 1915, Luigi Cadorna ordina quattro offensive (le prime quattro battaglie dell Isonzo ): i risultati sono nulli, assai numerosi i morti... Gli Austro-ungarici sono inferiori in numero, ma difendersi è molto più facile che avanzare, inoltre il terreno li favorisce.

FRANCIA E GERMANIA: VERDUN E SOMME Sul fronte francese il fronte occidentale le cose non vanno diversamente: centinaia di migliaia di morti in cambio di nulla. -Inizio 1916: nell offensiva tedesca su Verdun, quattro mesi di battaglia costano circa 600.000 morti. - Poco dopo, l offensiva guidata dagli inglesi all altezza del fiume Somme, costa circa 1.000.000 di vittime in sei mesi circa.

LA SPEDIZIONE PUNITIVA AUSTRIACA Giugno 1916 gli austriaci tentano una controffensiva: gli italiani sono presi alla sprovvista e arretrano, ma riescono a rintuzzare l attacco attacco. - Il governo Salandra si dimette: viene sostituito da un governo di coalizione nazionale guidato da Paolo Boselli. - La strategia offensiva dell Italia non cambia: nel corso del 1916 vi sono altre cinque battaglie dell Isonzo ordinate da Cadorna, senza esito alcuno.

RUSSIA E GERMANIA Già nell estate del 1915, i russi furono costretti ad arretrare abbandonando quasi tutta la Polonia. Mentre gli austriaci attaccano e cancellano la Serbia, gli inglesi cercano di portare aiuto alla Russia con una spedizione navale che attaccò lo stretto dei Dardanelli (primavera-estate estate 1915), ma fu un fallimento. Nel giugno del 1916 sono i russi a contrattaccare contro gli austriaci, ma all iniziale successo subentra un nuovo arretramento.

BLOCCO NAVALE Nel frattempo, gli inglesi attuano un efficace blocco navale nel Mare del Nord: lo scopo è impedire il più possibile l arrivo di rifornimenti in Germania. Il fattore tempo gioca a favore dell Intesa: più ricca sia di uomini che di risorse economiche. Maggio 1916: ha luogo l unica vera e propria battaglia navale della Grande Guerra in prossimità della penisola dello Jutland, nel Mare del Nord. La flotta tedesca attacca quella inglese: ha la meglio, ma le perdite sono assai ingenti e le riserve assai meno consistenti rispetto a quelle britanniche. I comandi tedeschi decisero di ritirare le navi nei porti...

LO STALLO, OVVERO LA VITA NELLE TRINCEE Pur fra tante novità belliche (mitragliatrici, cannoni a lunga gittata, primi aerei e primi carri armati) le trincee sono certamente il simbolo della Grande Guerra. Lo schema di battaglia era sempre il medesimo: preparazione p col fuoco dell artiglieria, assalto alla baionetta (che favorisce i difensori), contrattacco da parte della seconda linea nemica: nulla è cambiato e i morti si accumulano. Non è difficile capire come anche un breve periodo in trincea dissolvesse persino il più ferreo entusiasmo patriottico. Se aggiungiamo il fatto che il tipico soldato comune non aveva che qualche vaghissima idea sul perché stesse combattendo, si potranno comprendere la stanchezza, la disaffezione, i l insubordinazione, la fuga.

L LO STALLO, OVVERO LA VITA NELLE TRINCEE Vi erano dei reparti speciali costituiti da minoranze di combattenti convinti come le sturmtruppen tedesche o gli Arditi italiani ma i più combattevano per solidarietà verso il camerata e per mera costrizione. Si diffusero sempre più, in tutti i Paesi, renitenza alla leva, diserzione, autolesionismo. Questi fenomeni, ovviamente, crebbero con la durata del conflitto e giunsero al loro massimo nel corso del 1917.

NUOVE ARMI Armi chimiche i h i tedeschi le adottarono per primi, i nel 1915, presto imitati dagli altri Paesi. Aviazione pochissimi e assai poco efficaci i bombardamenti, gli aeri venivano utilizzati per la caccia e per la ricognizione fotografica. Carri armati le prime autoblindo avevano capacità di manovra assai limitata, fino a che nel 1916 gli inglesi sostituirono le ruote con i cingoli. Solo nel novembre del 17 però, quindi quasi alla fine del conflitto, gli inglesi ne fecero un uso maggiore. Sottomarini Furono, fatta eccezione per la mitragliatrice, l unica innovazione che ebbe un uso efficace nella Grande Guerra. I tedeschi li utilizzarono per colpire le navi mercantili, anche di Paesi neutrali, che rifornivano l Intesa.

NUOVE ARMI Sottomarini Nonostante lo scarso numero di scafi a disposizione, il sottomarino si dimostrò assai efficace, ma problematico per le conseguenze del suo utilizzo. Nel maggio 1915 un u-boot tedesco affondò il transatlantico inglese Lusitania, che dall America trasportava oltre cento cittadini americani, ma anche armi per gli inglesi. Le proteste degli USA furono così forti che la Germania decise di rinunciare alla guerra sottomarina illimitata, limitandosi ad attaccare navi militari. In questo modo, però, il nuovo mezzo perdeva buona parte della sua efficacia...