FACT CHECKING - INTERVISTA DI MATTEO RENZI AL «QUOTIDIANO

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181 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com FACT CHECKING - INTERVISTA DI MATTEO RENZI AL «QUOTIDIANO NAZIONALE» - OVVERO LE 5 BUFALE DI RENZI 17 ottobre 2016 a cura di Renato Brunetta

EXECUTIVE SUMMARY 2 Nell intervista al Quotidiano Nazionale del 17 ottobre, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si è vantato dei sedicenti successi raggiunti dal suo Governo. La maggior parte dei «risultati» da lui propagandati sono però smentiti dai fatti. Ci sono almeno 5 «bufale» nell intervista: riguardano la presunta diminuzione della pressione fiscale, delle vessazioni sui contribuenti, la correttezza delle stime sui conti pubblici da parte del Tesoro, la spending review e l aumento degli stanziamenti per istruzione, sanità e cultura.

INDICE 3 1. Diminuzione delle tasse 2. Vessazione dei contribuenti 3. Correttezza dei conti pubblici 4. Spending review 5. Sanità, scuola e cultura

1. DIMINUZIONE DELLE TASSE MATTEO RENZI AL QUOTIDIANO NAZIONALE 4 1. «Le tasse continuano ad andare giù. Questa è la realtà. Dopo 80 euro, prima casa, tasse agricole, Irap costo del lavoro, Jobs Act, adesso è la volta dell Ires, dell Iri e dell iperammortamento»

1. DIMINUZIONE DELLE TASSE: FALSO! 5 La pressione fiscale, invece, aumenterà secondo quanto si evince nella Nota di aggiornamento del Def presentato dallo stesso governo. Nel testo si legge infatti che «la pressione fiscale si mantiene sul livello del 2014 (43,4%), mentre al netto del bonus di 80 euro è del 42,8%». Dalle tabelle emerge che tra il 2016 e il 2017 si passerà dal 42,6% al 42,8% di pressione fiscale, senza tenere conto del bonus di Matteo Renzi. Ma anche considerando gli 80 euro in busta paga come una riduzione fiscale, aumenta dal 42,1% al 42,2%. In valore assoluto, tra il 2016 e il 2017, le entrate fiscali passeranno da 786 a 800 miliardi: 14 miliardi di tasse, imposte e contributi in più.

1. DIMINUZIONE DELLE TASSE: FALSO! 6 Di certo nel 2017 non ci sarà il taglio dell imposta che grava più sulle famiglie, l Irpef che, ha confermato il sottosegretario all Economia Pierpaolo Baretta, dovrebbe essere previsto dalla prossima legge di Bilancio ma solo a partire dal 2018.

1. DIMINUZIONE DELLE TASSE MATTEO RENZI AL QUOTIDIANO NAZIONALE 7 «Da quattro manovre la direzione è sempre quella: giù le tasse»

1. DIMINUZIONE DELLE TASSE: FALSO! 8 Nel 2015, secondo l ISTAT, la pressione fiscale in Italia è rimasta inalterata. se vi si applicasse il metro dello «zerovirgola», dibattito che ruota instancabilmente al Pil, è in risalita. Il peso delle tasse è stata pari nel terzo trimestre 2015 al 41,4%, in aumento (+0,1%) rispetto allo stesso periodo del 2014. L ISTAT ha dimostrato che nella media dei primi 3 trimestri del 2015 il peso del fisco rispetto al Pil è stato del 41,2%, stabile rispetto al medesimo periodo del 2014.

2. VESSAZIONI DEI CONTRIBUENTI MATTEO RENZI AL QUOTIDIANO NAZIONALE 9 2. «Noi non vogliamo vessare il cittadino, ma chiedergli una mano. Farlo cooperare»

2. VESSAZIONI DEI CONTRIBUENTI: LA BUFALA 10 Nel 2015 (quindi sotto il governo Renzi) la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi e annullato le nomine di 767 dirigenti dell Agenzia delle Entrate che erano stati assunti senza concorso. Il ministro dell Economia Pier Carlo Padoan, anziché schierarsi dalla parte dei cittadini vessati, si affrettò ad assicurare invece che «la legittimità degli atti non è posta in discussione» e che quindi non si rischia «di perdere il prezioso lavoro svolto». lavoro (fatto in barba rispetto della legge) che ha consentito di riportare nelle casse dello Stato 14,2 miliardi di tasse.

3. CORRETTEZZA DEI CONTI PUBBLICI MATTEO RENZI AL QUOTIDIANO NAZIONALE 11 3. «Sono anni che ci dicono avete fatto male i conti, ci sarà la manovra correttiva in primavera. Non è mai stato così, continuerà a non essere così»

3. CORRETTEZZA DEI CONTI PUBBLICI: FALSO! 12 Secondo le statistiche, il Dipartimento del Tesoro ha sovrastimato i valori della crescita economica per 10 volte su 10 consecutivamente, negli ultimi anni, costringendo il governo a rivedere sistematicamente al ribasso le stesse stime nei documenti successivi.

4. SPENDING REVIEW MATTEO RENZI AL QUOTIDIANO NAZIONALE 13 4. «Abbiamo fatto revisione della spesa per circa trenta miliardi di euro: pensi che Cottarelli tre anni fa diceva che si sarebbe accontentato di venti»

4. SPENDING REVIEW: LA BUFALA 14 Uno studio della Banca d Italia certifica che, tra gennaio e ottobre 2015, la spesa pubblica corrente è aumentata di 40 miliardi di euro (più dell 11%) rispetto allo stesso periodo del 2014. Lo scorso febbraio, la Corte dei Conti ha puntato il dito contro la «non ottimale costruzione di basi conoscitive sui contenuti, sui meccanismi regolatori e sui vincoli che caratterizzano le diverse categorie di spesa oggetto dei propositi di tagli».

4. SPENDING REVIEW: LA BUFALA 15 Una frase che svela il solito imbroglio del governo: i tagli, anche quando ci sono, avvengono in maniera lineare e rischiano di danneggiare servizi che non andrebbero toccati, mentre laddove la matassa sarebbe da sbrogliare non si riescono a toccare i nervi giusti. Uno studio della società di analisi economica Twig ha analizzato il lavoro svolto dal governo in materia di spending review. Analizzando le due ultime leggi di Stabilità, lo studio ha concluso che i risparmi delle pubbliche amministrazioni saranno solo di 1 miliardo e mezzo inferiori all andamento tendenziale. sono stati spesi più soldi per la scuola, gli ammortizzatori e il sociale.

5. SANITA, SCUOLA E CULTURA MATTEO RENZI AL QUOTIDIANO NAZIONALE 16 5. «Ho sempre messo più soldi in sanità, scuola e cultura».

5. SANITA, SCUOLA E CULTURA: LA BUFALA 17 Nel 2015 il governo ha effettuato tagli alla sanità per 2,3 miliardi di euro provocando una stretta su analisi, visite ed esami per i cittadini, specialmente i più poveri, che ne hanno pagato il prezzo. Durante l approvazione della legge di stabilità per il 2016 l associazione Link coordinamento universitario si scagliò contro il governo affermando che «l ennesima accetta del governo prevede 20 milioni annuali in meno sul Fondo di finanziamento ordinario, per un periodo di tre anni, e 14 milioni in meno sul Fondo Enti di ricerca». a questi si sono aggiunti i tagli sulle voci di spesa del Miur, che secondo le stime ammontano a 220 milioni solo per il 2016.